Salvaguardare i diritti dei diplomati magistrali e dei laureati in scienze della formazione primaria

Salvaguardare i diritti dei diplomati magistrali e dei laureati in scienze della formazione primaria: appello al governo e alle forze parlamentari per il varo immediato di un provvedimento. Il 3 maggio si apre il tavolo tecnico al MIUR con i sindacati

Il parere dell’Avvocatura dello Stato richiesto dall’Amministrazione sulla vicenda dei diplomati magistrali, sulla base della sentenza del Consiglio di Stato che aveva negato al personale interessato il diritto di permanenza nelle graduatorie ad esaurimento, conferma quanto FLC CGIL, CISL FSUR e UIL SCUOLA RUA hanno fin dal primo momento sostenuto e indicato: è necessario un intervento risolutore della politica che faccia salvi gli interessi di tutte le persone coinvolte ed eviti che si comprometta il buon andamento dell’attività scolastica.

Occorre un provvedimento d’urgenza da parte del Governo.

Il provvedimento è motivato, da un lato, dalla necessità di garantire l’avvio dell’anno scolastico 2018-19 che altrimenti rischia di aprirsi male, essendo coinvolti decine di migliaia di insegnanti (alcuni perfino già immessi in ruolo) e, dall’altro, dalla necessità di evitare il licenziamento dei docenti che hanno prodotto i ricorsi man mano che questi pervengono a sentenza. Una sorta di effetto domino che produce effetti negativi sulla necessaria continuità didattica da garantire agli studenti.

FLC CGIL, CISL FSUR e UIL SCUOLA RUA rivolgono un appello al Presidente del Consiglio e ai gruppi parlamentari affinché, nella situazione di incertezza che sta vivendo oggi il Paese, si facciano carico di un problema che, se lasciato a se stesso, mette a rischio la regolarità dell’anno scolastico e il diritto di quanti da anni lavorano nella scuola e che oggi vivono una situazione pesantissima anche a causa del ribaltamento operato con l’ultima sentenza del Consiglio di Stato rispetto a ripetuti precedenti orientamenti. È necessaria una procedura riservata, al pari di quella già prevista per i docenti della scuola secondaria, per  tutti coloro che avendone titolo, compresi i laureati in scienze della formazione primara, aspirano all’immissione in ruolo.

Queste soluzioni possono emergere solo dal confronto tra MIUR e Sindacati a partire dall’incontro che è stato fissato il prossimo 3 maggio.

Business tra i banchi di scuola

Business tra i banchi di scuola: Students Lab International, l’educazione imprenditoriale e la collaborazione internazionale con la Tanzania.

 

Students Lab International unità strategica dell’Associazione Students Lab Italia che si occupa dei rapporti con gli istituti di altri paesi e continenti ha dato vita al programma Students Lab in modalità Twinning conivolgendo la Tanzania.

L’Associazione Studnets Lab Italia è un’organizzazione non-profit formata da scuole, studenti e imprese per diffondere l’educazione economica e finanziaria, la cultura manageriale, lo spirito d’iniziativa e la creatività, come mezzi a sostegno dell’occupabilità delle nuove generazioni.

La missione dell’Associazione consiste nel promuovere lo sviluppo del Paese, sperimentando “l’impresa” come mezzo per favorire il raccordo tra il mondo degli studi e il mondo del lavoro, far emergere vocazioni e diffondere tra i giovani esperienze professionali idonee alla crescita di competenze trasversali.

Tale missione è attuata attraverso la promozione sia in Italia che all’estero del Programma Formativo Students Lab che prevede la creazione e la gestione di Mini-company in ambiente scolastico, secondo la metodologia didattica del “Learning by doing”.

 

Il programma promuove l’imprenditorialità come veicolo per l’acquisizione di competenze organizzative, comunicative e relazionali, favorendo l’assunzione da parte degli studenti partecipanti, di spirito d’iniziativa e senso di responsabilità, elemento per favorire il saper fare e saper essere, attraverso la creazione e la gestione di una Mini-company, un modello formativo che permette agli studenti di riprodurre a tutti gli effetti gli obiettivi, i processi e le funzioni di una vera e propria impresa.

 

Nell’anno scolastico in corso il programma Students Lab in modalità Twinning ha varcato i confini internazionali coinvolgendo la Tanzania. Il programma si sta svolgendo presso l’istituto Kangalala High School della Tanzania associato all’istituto statale superiore italiano IIS A. Lombardi di Airola (BN) Campania Italia.

Si sono formate le seguenti mini – Company denominate “Urembo wa asili S.p.A.”, “Mgahawa S.p.A.” e “Kilimo S.p.A.” associate alle mini-companies italiane “Futurantes S.p.A.”, “Palma res S.p.A.” e “Ex nihilo S.p.A.”

Gli studenti stranieri stanno elaborando le loro business idea a carattere sociale per aiutare gli studenti e le comunità limitrofe meno fortunate coltivando mais, pomodori, cipolle, patate e altri prodotti tipici, e producendo pane, dolci e thè. Gli studenti italiani stanno realizzando dei prodotti innovativi, rispettivamente una cover per i banchi di scuola su cui poter scrivere con i pennarelli e poi cancellare per non macchiare indelebilmente i banchi; una collezione di gioielli con riproduzioni in miniatura di opere d’arte; ed infine un portachiave che suona e si illumina battendo le mani per i più sbadati che perdono continuamente le chiavi e faticano a trovarle.

Durante il programma formativo gli studenti realizzano le loro business idea, effettuando una comunicazione settimanale a 360° in lingua inglese fino ad arrivare ad un’attività di import/export dei prodotti realizati.

Una grande opportunità che permette loro di crescere e confrontarsi culturalmente.

Il motto è : Twinning is winning!

DIPLOMATI MAGISTRALE: SALVAGUARDARE CONTINUITÀ DIDATTICA

DIPLOMATI MAGISTRALE, GILDA: SALVAGUARDARE CONTINUITÀ DIDATTICA 
“È fondamentale che, a meno di due mesi dalla fine dell’anno scolastico, venga garantita la continuità didattica. Altrettanto importante, come abbiamo già ribadito lo scorso gennaio in occasione di una riunione al Miur, è che il Parlamento intervenga per trovare una soluzione politica che tenga conto dei diritti di tutti i docenti coinvolti, anche per evitare che il prossimo anno scolastico sia contrassegnato da un vorticoso valzer in cattedra”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, al termine dell’incontro a viale Trastevere sull’intricata vicenda dei diplomati magistrale.
“Alla presenza del sottosegretario De Filippo – spiega Di Meglio – è stato illustrato il parere dell’Avvocatura dello Stato che esclude qualunque effetto generalizzato immediato della sentenza emessa dall’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Il verdetto di Palazzo Spada, infatti, ha effetto immediato soltanto per i circa 2000 docenti interessati dalle cause oggetto di sentenze. Per tutte altre situazioni, bisognerà attendere le rispettive sentenze nel merito, molte delle quali arriveranno durante il periodo estivo”.
“Il parere dell’Avvocatura dello Stato, inoltre, ha escluso che il superamento del periodo di prova possa incidere su situazioni individuali. Resta escluso che sulla materia il Miur possa intervenire in maniera autonoma. Gli effetti delle sentenze che hanno permesso l’immissione in ruolo, e ormai passate in giudicato, non verranno toccati. A questo proposito – commenta Di Meglio – restiamo impressionati dalla diversità di trattamento dovuta soltanto alla buona o cattiva sorte toccata nel corso degli anni ai ricorrenti nelle aule di tribunale”. 
“Per uscire da questo ginepraio – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – auspichiamo che si prendano urgenti contatti con le forze politiche e le commissioni parlamentari”. 

Firmato il CCNL di comparto: un altro ostacolo all’autonomia

Firmato il CCNL di comparto: un altro ostacolo all’autonomia

In data 19 aprile 2018, FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e GILDA (quest’ultima con riserva) hanno sottoscritto in via definitiva il CCNL del comparto istruzione e ricerca. Oltre un milione di lavoratori ne sono coinvolti.

Ci siamo già espressi al riguardo: non vi sono reali miglioramenti economici per docenti e ATA; non se ne valorizzano i profili professionali; si sancisce l’incapacità della scuola a riconoscere e premiare l’impegno e ad utilizzare la leva del merito per il miglioramento della qualità del servizio; non si prevengono i conflitti ma, anzi, si appesantiscono inutilmente le relazioni sindacali, affermandone demagogicamente la fittizia centralità; si deludono le legittime aspettative di studenti e famiglie che necessitano di una scuola al passo con i tempi.

L’ANP prende atto della subalternità dell’Amministrazione rispetto ad un certo modo di intendere il sindacato, convinto della possibilità che il contratto “scardini” la legge e che l’interesse pubblico, tutelato da norme imperative, sia meno importante degli interessi di parte.

In sostanza, come abbiamo già rilevato, questo CCNL rappresenta l’ennesima occasione di rinnovamento perduta.

L’ANP invierà a tutti i soci, nei prossimi giorni, materiali e modelli per facilitare la gestione degli istituti contrattuali di più immediata applicazione sui quali predisporrà anche un webinar nella sezione riservata del sito.

I dirigenti di tutte le scuole, intanto, continuano ad aspettare l’avvio delle trattative per la sottoscrizione del contratto dell’area istruzione e ricerca sulle quali, ormai, incombe un fragoroso silenzio.

L’ANP intende mantenere alto il livello di mobilitazione e invita tutti i colleghi ad aderire alle iniziative di protesta indicate nel Documento del Consiglio Nazionale del 15 aprile 2018.

Adeguamenti al palo per 7mila presidi

da Il Sole 24 Ore

Adeguamenti al palo per 7mila presidi

di Eugenio Bruno

Per 1,2 milioni di lavoratori dell’istruzione che tirano un sospiro di sollievo dopo la firma definitiva in calce al nuovo contratto ce ne sono altri 7mila che aspettano di conoscere il loro destino. Sono i 7mila presidi che sono ancora in attesa degli adeguamenti stipendiali previsti dalla legge di bilancio: 350 euro mensili da qui al 2020. L’atto di indirizzo integrativo che dovrebbe dare il via al round negoziale per l’integrazione economica dei dirigenti scolastici è ancora fermo al Mef. Probabilmente a causa del passaggio dal vecchio al nuovo esecutivo.  Quando si insedierà.

In ballo ci sono le risorse stanziate dalla scorsa legge di bilancio per armonizzare progressivamente la retribuzione di posizione di parte fissa a quella prevista per le altre figure dirigenziali del comparto Istruzione e Ricerca. Stiamo parlando di 37 milioni di euro per il 2018, di 41 milioni per il 2019 e di 96 milioni per il 2020 che toccherà alla contrattazione collettiva distribuire insieme alla dote prevista a suo tempo dalla Buona Scuola: 46 milioni per il 2016 e 14 milioni per il 2017 da corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum.

L’Anp non ha preso bene lo stallo sull’accordo integrativo che costituirà la base del nuovo contratto d’area 2016-2018. Qualche giorno fa infatti l’Associazione nazionale presidi ha confermato la mobilitazione avviata l’anno scorso e ha proclamato lo stato di agitazione. Annunciando che non compileranno il portfolio 2017/2018: la base cioè per la valutazione delle loro attività. Al Sole 24 Ore il presidente Antonello Giannelli spiega le ragioni della protesta: «Siamo costretti a mantenere uno stato di agitazione per avere solo una piccolissima parte dell’adeguamento rispetto agli stipendi degli altri dirigenti pubblici nonostante le responsabilità maggiori, ad esempio sulla sicurezza nelle scuole. Nessun altro dirigente della Pa – aggiunge – tranne i direttori generali è gravato di queste responsabilità». Tanto più che gli adeguamenti – spiegano ancora dall’Anp – rappresentano appena il 25% di quello che spetterebbe alla categoria.

Sei un insegnante hi-tech? Basta un clic per l’autovalutazione on line

da Il Sole 24 Ore

Sei un insegnante hi-tech? Basta un clic per l’autovalutazione on line

di Alessia Tripodi

Un “tool” sperimentale che permette agli insegnanti di autovalutare on line le proprie competenze digitali e scegliere, così, i corsi di formazione più adatti a colmare eventuali lacune o debolezze. Si chiama Mentep (acronimo che sta per Mentoring technology-enhanced pedagogy) ed è un progetto sperimentale europeo, finanziato con 1,9 milioni di euro da Bruxelles tramite il programma Erasmus e coordinato da European Schoolnet, al quale prende parte anche l’Italia. Lo strumento on line – che sarà disponibile da maggio in open source per tutti i docenti – è stato sperimentato da quasi 7mila docenti in Europa, mentre in Italia il test ha coinvolto 742 prof di 50 scuole medie. Già da ora il tool è liberamente accessibile all’indirizzo http://mentep-sat-runner.eun.org . E da lunedì prossimo parte il corso on line gratuito per imparare ad usarlo.

Cos’è e come funziona
«Con questo tool i docenti individuano da soli i propri bisogni formativi, ma hanno anche l’opportunità di conoscere molte possibilità di uso delle tecnologie in classe ancora inesplorate» spiega Gabriella Taddeo, ricercatrice Indire (l’istituto di ricerca del Miur che ha condotto la sperimentazione di Mentep in Italia ) e coordinatrice nazionale del progetto. Lo strumento valuta le competenze rispetto a diverse aree: la pedagogia digitale (cioè la capacità dell’insegnante di insegnare e valutare i ragazzi usando le nuove tecnologie), la produzione e l’ uso di contenuti digitali, la collaborazione e la comunicazione on line con ragazzi, famiglie e stakeholder (anche attraverso i social) e, non ultimo, le questioni etiche legate all’uso delle tecnologie.

Strumento tradotto in 12 lingue
Taddeo spiega che l’obiettivo dell’ambiente on line per l’autovalutazione – tradotto in 12 lingue tra cui l’italiano – è «facilitare la meta-riflessione pedagogica riguardo all’uso delle tecnologie in classe, favorire l’aggiornamento professionale dei docenti e fornire dati continui su attitudini, comportamenti e fabbisogni degli insegnanti europei nel settore dell’uso didattico delle tecnologie». La struttura del tool è infatti basata su strumenti simili già utilizzati con successo in altri Paesi ed è dunque standardizzata, in modo da permetterne un utilizzo concreto a livello europeo.

Autovalutazione e formazione professionale
Dopo l’autovalutazione, il docente riceve un feedback «sulle proprie aree di forza e debolezza in termini di competenze digitali», spiega la ricercatrice, per poi essere indirizzato verso un percorso formativo mirato sulle specifiche esigenze. E proprio in quest’ottica «in Italia Indire sta già valutando con il Miur come utilizzare al meglio questo strumento di sviluppo professionale per docenti – sottolinea Taddeo – collegandolo ai piani di formazione e al portale di risorse formative nazionale Sofia ». Nei prossimi mesi verranno resi noti i risultati delle sperimentazioni sia in Italia che all’estero, che «permetteranno di comprendere – spiega ancora Taddeo – se e in quali condizioni l’approccio basato sull’autovalutazione può essere efficace per i docenti». E, in prospettiva, il tool sarà collegato ai sistemi di valutazione e certificazione delle competenze digitali degli insegnanti a livello Ue.

Come si usa il tool
È già possibile iscriversial corso on line gratuito per l’uso di Mentep che partirà lunedì 23 aprile. Il Mooc si rivolge a policymaker, dirigenti scolastici e a docenti e permette di avere accesso in anteprima al tool online, di essere guidati nel suo utilizzo e approfondire insieme agli esperti tutti gli aspetti del progetto di ricerca condividendo, in particolare, un’analisi dei dati raccolti. Il corso si articola in 3 moduli (un modulo a settimana) da circa 3/4 ore, per la durata complessiva di circa 4 settimane. I partecipanti riceveranno un attestato di frequenza.

Un seminario e tre bandi per l’attuazione del «Piano nazionale cinema per la scuola»

da Il Sole 24 Ore

Un seminario e tre bandi per l’attuazione del «Piano nazionale cinema per la scuola»

Il cinema arriva tra i banchi di scuola, non più solo come momento di svago, alternativo alle lezioni o come supporto per immagini ad altre materie, la storia prima di tutto. Con l’attuazione della legge 107 del 2015 e con il Piano nazionale cinema per la scuola, il linguaggio cinematografico, la storia e l’estetica del cinema, la produzione di documentari, cortometraggi o mediometraggi entrano a pieno titolo nel Piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è fornire alle ragazze e ai ragazzi gli strumenti per leggere, decodificare e usare in maniera consapevole le migliaia di immagini con le quali vengono a contatto ogni giorno, consentire l’approfondimento di un linguaggio che ha fortemente caratterizzato e ancora caratterizza il nostro tempo e che dialoga anche con gli strumenti digitali ormai a disposizione di tutti.

Di tutto questo si è discusso nel primo Seminario nazionale di Educazione all’immagine “Il mondo dello spettacolo: una palestra per educare”, promosso da Agiscuola, Mibact-Direzione generale cinema e Miur -Direzione generale per lo studente, tenutosi il 17 e 18 aprile al Nuovo cinema Sacher e negli spazi del Wegil.

Il Seminario, che intende divenire un appuntamento annuale fra il mondo del cinema e quello della scuola, è la prima delle iniziative attivate fra quelle previste dal Piano nazionale promosso dal Mibact e dal Miur in attuazione della legge del 14 novembre 2016, numero 220, “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”. La norma prevede, tra l’altro, l’emanazione di bandi rivolti alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e a enti, fondazioni, associazioni per sostenere e promuovere lo studio e l’utilizzo del cinema e del linguaggio audiovisivo a scuola.

«Il cinema italiano è un fiore all’occhiello della nostra cultura. Per questo abbiamo il dovere di promuoverne sempre più la conoscenza, affinché le nuove generazioni possano apprezzare questo tassello fondamentale della nostra storia e della nostra tradizione e valorizzarlo, innovandolo con le loro visioni, con le loro differenti sensibilità e con i loro talenti – ha sostenuto la ministra Valeria Fedeli nel messaggio di saluto inviato agli organizzatori del seminario -. È importante che le nostre giovani e i nostri giovani trovino mezzi di espressione e comunicazione attraverso i quali incanalare le proprie emozioni e i propri pensieri, riflettere sugli eventi e guardare il mondo trovando un modo per interpretarlo e, alla fine, comprenderlo. Il cinema rappresenta proprio questo: è un linguaggio che sa parlare a una parte fondamentale del nostro essere: le emozioni e la creatività, fondamentali per l’apprendimento. Vogliamo che le giovani e i giovani guardino al cinema non solo come svago pomeridiano o serale, come finestra sull’evasione – ha concluso la ministra – ma come linguaggio, codice comunicativo universale che costituisca per loro una chiave di accesso – differente rispetto alla convenzionale – al reale, uno strumento per comprendere attraverso altre vie fenomeni che interessano la società in cui viviamo».

I tre bandi sono stati pubblicati mercoledì scorso e destinano quasi 24 milioni di euro per realizzare strumenti didattico-educativi e iniziative di sensibilizzazione e formazione delle studentesse e degli studenti attraverso l’utilizzo del linguaggio cinematografico e audiovisivo.

Il primo bando destina 17 milioni di euro per attività che rientrino in quattro linee di azione: un Piano di formazione sulla didattica del linguaggio cinematografico per i docenti; “Cinema scuola 2030”, dedicata a progetti proposti da scuole o reti di scuole che, attraverso l’educazione all’immagine e il linguaggio cinematografico, affrontino le tematiche dell’Agenda 2030; laboratori nelle scuole e nei cinema che abbiano per oggetto il linguaggio cinematografico; “Visioni fuori-luogo”, dedicata alla selezione di progetti proposti dalle scuole o da reti di scuole delle aree definite a rischio che raccontino, utilizzando il linguaggio cinematografico o audiovisivo, i territori di riferimento.

Il secondo avviso è relativo a Buone pratiche-rassegne-festival e mette disposizione delle scuole che vi parteciperanno 6 milioni di euro per la realizzazione di progetti promossi dal Miure dal Mibact su specifiche aree tematiche di attualità e di particolare interesse culturale e sociale e per il finanziamento di progetti, rassegne e festival realizzati dalle scuole. Il terzo bando è destinato alla realizzazione di un Piano di comunicazione e di una piattaforma web attraverso i quali diffondere la cultura cinematografica e dell’audiovisivo nelle scuole, con risorse pari a 700mila euro.

La realizzazione di attività di educazione all’immagine e al linguaggio cinematografico nelle scuole rientra anche tra gli obiettivi della legge 107 del 2015 che prevede l’inserimento delle discipline artistiche, tra cui il cinema, nel Piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado. Per accompagnare le scuole nell’inserimento del cinema e dell’audiovisivo nelle loro attività quotidiane sono stati emanati e pubblicati, in accompagnamento ai bandi, degli Spunti didattici per la presentazione dei progetti previsti dal Piano nazionale “Cinema per la scuola”.

Da Fedeli tolleranza zero contro minacce, offese e violenze agli insegnanti

da Il Sole 24 Ore

Da Fedeli tolleranza zero contro minacce, offese e violenze agli insegnanti 

«Minacce e offese a docenti da parte di studenti sono inaccettabili ed è necessaria una linea rigorosa nelle sanzioni. Chi infrange le regole, chi ricorre alla violenza verbale o fisica nei confronti di professoresse e professori va sanzionato secondo le norme vigenti, che prevedono la sospensione dalle lezioni per periodi di tempo diversi a seconda della gravità delle azioni compiute e, nei casi più gravi, anche la non ammissione allo scrutinio finale». Così la titolare del Miur, Valeria Fedeli, in merito ai video diffusi in rete in cui si vedono studenti che minacciano e aggrediscono verbalmente i propri docenti.

«Di fronte a immagini come quelle che ci arrivano da Lucca o da Velletri bisogna reagire con fermezza. Applicando le norme esistenti anche nei confronti di chi riprende con smartphone e diffonde simili video per ironizzare e umiliare il proprio professore», ha aggiunto Fedeli. Che ha sottolineato: «I docenti non devono subire simili episodi di violenza, e vanno sostenuti anche dall’insieme della società. La figura del docente deve essere adeguatamente riconosciuta, rispettata, valorizzata. Già nei giorni scorsi, consegnando all’insegnante di italiano e storia Franca Di Blasio un’onorificenza come Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”, avevo lanciato un appello alle famiglie e alla società tutta. Un appello al rispetto come valore centrale per la scuola e per l’intero Paese, perché non rispettare chi è incaricato di formare le nuove generazioni, non riconoscere il loro valore, la loro funzione educativa, significa non rispettare le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Un appello che torno a rivolgere anche e soprattutto ai genitori, perché sappiamo bene che l’autorevolezza dell’insegnante si intreccia in modo stretto, agli occhi delle ragazze e dei ragazzi, con quella dei genitori».

La ministra ha ricordato anche le iniziative messe in campo negli ultimi mesi dal Miur per sostenere concretamente l’azione di cambiamento sociale e culturale necessario, fondato sul dialogo e sul rispetto. «Abbiamo lanciato lo scorso ottobre il Piano nazionale per l’educazione al rispetto, sottolineando la centralità delle relazioni umane e civili nella scuola come fattore centrale per la complessiva qualità di questa istituzione e per il futuro dell’intero Paese. E abbiamo rilanciato il Patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglie, perché la centralità e il valore della comunità educante non vanno soltanto enunciati ma fatti vivere ogni giorno, concretamente».

Aggressioni docenti, Fedeli: sospensione dalle lezioni e non ammissione allo scrutinio finale. Queste le sanzioni

da Orizzontescuola

Aggressioni docenti, Fedeli: sospensione dalle lezioni e non ammissione allo scrutinio finale. Queste le sanzioni

di redazione

Il Ministro Fedeli è intervenuto sui recenti episodi di aggressione, sia fisica che verbale, nei confronti dei docenti, da parte degli studenti.

Fedeli: minacce e offese a docenti inaccettabili, sanzioni devono essere rigorose

La Fedeli invoca il pugno duro e ricorda che le punizioni giungono sino all’esclusione dallo scrutino finale:

Chi infrange le regole, chi ricorre alla violenza verbale o fisica nei confronti di professoresse e professori va sanzionato secondo le norme vigenti, che prevedono la sospensione dalle lezioni per periodi di tempo diversi a seconda della gravità delle azioni compiute e, nei casi più gravi, anche la non ammissione allo scrutinio finale“.

Concorso CO.CO.CO. facenti funzioni di Assistenti amministrativi e tecnici, ecco la Commissione. Decreto Miur

da Orizzontescuola

Concorso CO.CO.CO. facenti funzioni di Assistenti amministrativi e tecnici, ecco la Commissione. Decreto Miur

di redazione

Il Miur ha pubblicato il decreto direttoriale n. 497 del 3 aprile 2018, avente per oggetto la nomina della  Commissione per la procedura per titoli e colloquio, finalizzata all’immissione in ruolo del personale titolare di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati con le scuole statali per lo svolgimento di compiti assimilabili a quelli degli assistenti amministrativi e tecnici, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio.

COMMISSIONE

La commissione è così composta:

  • Dott.ssa Elisabetta DAVOLI (Dirigente amministrativo MIUR in in quiescenza) – componente con funzioni di Presidente;
  • Prof.ssa Ezia PALMERI (Dirigente Scolastica in comando presso
    Dipartimento Istruzione) – componente;
  • Sig.ra Patrizia MASTROPAOLO (Direttore del Servizi Generali
    Amministrativi in quiescenza) – componente;
  • Sig.ra Anna LANZIERI (Assistente amministrativo – Area II/F6
    dipendente MIUR/DGRUF/Ufficio 9) – segretario.

Con il successivo decreto n. 528 dell’11 aprile 2018, il Miur ha provveduto alla sostituzione della professoressa Palmeri con il professore Alberto MAJORI.

COMPENSI

I compensi dei componenti della Commissione sono determinati sulla base di quanto previsto dal DPCM 23 marzo 1995.

REQUISITI PARTECIPAZIONE

Ricordiamo che la procedura concorsuale per l’ immissione in ruolo con contratto di lavoro a tempo parziale, a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019, è rivolta ai soggetti che al 1° gennaio 2018 sono titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati con le scuole statali per lo svolgimento dei succitati compiti.

 decreti

Contratto firmato, arrivano nuovi congedi ma anche sanzioni pesanti per chi non rispetta gli alunni

da La Tecnica della Scuola

Contratto firmato, arrivano nuovi congedi ma anche sanzioni pesanti per chi non rispetta gli alunni

Concorso per Dirigenti Scolastici, prova preselettiva forse slitta a luglio

da La Tecnica della Scuola

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Irregolarità e sanzioni nei progetti PON: l’addendum del Miur

da La Tecnica della Scuola

Irregolarità e sanzioni nei progetti PON: l’addendum del Miur

Firmato il contratto scuola: le reazioni dei sindacati. Si pensa già al prossimo rinnovo

da La Tecnica della Scuola

Firmato il contratto scuola: le reazioni dei sindacati. Si pensa già al prossimo rinnovo

Contratto Scuola: slittano gli arretrati

da Tuttoscuola

Contratto Scuola: slittano gli arretrati

La sottoscrizione presso l’Aran del Contratto Scuola da parte dei sindacati confederali arriva dopo oltre due mesi dalla intesa di febbraio, in ritardo rispetto alle previsioni, mentre lo Snals e la Gilda, pur facendo parte dei cinque sindacati rappresentativi, si sono autoesclusi per diverse motivazioni.

I sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, firmatari del nuovo contratto, speravano, forse, che l’autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti arrivasse ben prima delle elezioni per il rinnovo delle RSU (17-18 e 19 aprile), soprattutto se accompagnata dalla erogazione (attesa ad aprile) degli arretrati decorrenti dal 1° gennaio 2016.

Invece la sottoscrizione ufficiale del contratto 2016-2018, avvenuta soltanto questa mattina, ha determinato conseguentemente l’erogazione degli arretrati più avanti, probabilmente a maggio.

Improbabile, quindi, che la Ragioneria dello Stato consenta la liquidazione delle spettanze arretrate in questo scorcio conclusivo del mese di aprile.

E i sindacati minori, oltre ai due non firmatari, hanno avuto buon gioco a minimizzare la risultanza stipendiale venuta dal contratto.