Bullismo e violenze nelle scuole: no all’uso improprio della videosorveglianza

Bullismo e violenze nelle scuole: no all’uso improprio della videosorveglianza

Leggiamo in queste ore dalle agenzie di stampa che nel dibattito che si sta sviluppando sui casi di bullismo e violenze a scuola vengono avanzate proposte sull’opportunità di estendere anche alle aule della scuola secondaria di primo e secondo grado la videosorveglianza già proposta per le scuole dell’infanzia.

La presenza delle telecamere in classe sarebbe, secondo alcuni, un ottimo deterrente a violenze e aggressioni sia nei confronti dei compagni di classe che verso gli insegnanti.

Ribadiamo qui, e con forza, la contrarietà della FLC CGIL ad ogni uso improprio, e soprattutto di controllo, della videosorveglianza nelle aule scolastiche. Non è con le campagne di legge e ordine che si risolve un problema come quello che sta emergendo in queste ore di crisi e messa in discussione dell’autorevolezza e del prestigio della scuola e dei docenti.

Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: è venuto meno, da tempo, il fondamento stesso su cui si basa il sistema di istruzione. Le famiglie, che prima consegnavano alle scuole bambini e adolescenti abituati al no e al rispetto delle regole, mostrano oggi crescenti difficoltà a svolgere il loro compito educativo e a riconoscere e sostenere la funzione fondamentale svolta dalla scuola come agenzia di acquisizione dei saperi e delle conoscenze. Ma la scuola è, e rimane, l’unico vero presidio educativo e culturale del Paese per il quale occorre investire, per evitare di compromettere il suo prestigio sociale, consentendo le conseguenze a cui tutti stiamo assistendo.

“Siamo contrari a queste scelte per molteplici ragioni”, dichiara Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL. “Siamo innanzitutto convinti che le telecamere non possano essere utilizzate per sottoporre a controllo il lavoro dei dipendenti, e i docenti sono dipendenti dello Stato. Vanno dunque sistemate all’esterno, o comunque distanti dai luoghi dell’insegnamento e dell’apprendimento. In secondo luogo, non costituiscono un ‘deterrente’ contro fenomeni di volenza o bullismo, perché quei fenomeni si risolvono solo mediante azioni educative affidate alla sapienza della comunità scolastica e non  con tecnologie repressive. C’è infine una ragione di carattere culturale: non si combatte il narcisismo di alcuni, veicolato sui social dalle telecame dei cellulari, con analoghi dispositivi e mezzi tecnici, che potrebbero addirittura fomentare una reazione esattamente contraria: ci sono le telecamere? Ne approfittiamo, e ci esibiamo.”

“Esprimiamo enorme disappunto per la deriva che il dibattito su bullismo e violenza sta assumendo in questi giorni sui media. Al di là dei singoli episodi, ribadiamo la nostra fiducia in quella ‘comunità educante’ che chiamiamo scuola, l’unica in grado di rispondere con saggezza e determinazione pedagogica alle sfide che quotidianamente le vengono poste dalla modernità tecnica e culturale. Lasciamo le telecamere nei parcheggi e nelle aree esterne e confidiamo nelle capacità straordinarie delle comunità scolastiche. Dietro ogni fenomeno violento o di bullismo c’è una storia umana, che coinvolge studenti e scuole, e che da essi deve essere affrontata e risolta. Una verità che viene spesso dimenticata o omessa. Noi non la dimentichiamo”, conclude Sinopoli.

1° Gennaio 1948, da sudditi a cittadini

25 aprile, al Quirinale la premiazione del concorso dedicato alle scuole

La cerimonia in occasione del 73esimo anniversario della Liberazione

Sono state premiate il 24 aprile, al Quirinale, le scuole vincitrici del concorso nazionale “1° Gennaio 1948, da sudditi a cittadini: sovranità popolare, partecipazione, solidarietà”. A consegnare i riconoscimenti sono stati il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. La cerimonia di premiazione si è tenuta al termine dell’incontro del Presidente Mattarella con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, nella ricorrenza del 73esimo anniversario della Liberazione.

“Onorare la ricorrenza del 25 aprile non è soltanto una giornata celebrativa, di ricordo, ma è una occasione per far pulsare il cuore della nostra identità di donne e uomini d’Italia e d’Europa – ha detto la Ministra Fedeli -. Per questo è per me un piacere particolare consegnare oggi questi riconoscimenti, poter avere l’occasione di parlare della Costituzione insieme alle studentesse e agli studenti che si sono distinti con i loro progetti per il concorso che il MIUR ha promosso con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Questo concorso ha offerto l’occasione, alle nostre alunne e ai nostri alunni, per approfondire i valori alla base della nostra Carta Fondamentale e attualizzarli alla luce delle sfide della nostra società contemporanea. La Costituzione rappresenta il cemento della nostra Comunità. È un manifesto di principi e valori cui ispirare l’azione di ognuna e ognuno nella società, nella vita personale, come nella politica. È per queste ragioni – ha aggiunto la Ministra – che all’inizio di questo anno abbiamo deciso di distribuire, come MIUR, una copia della Costituzione a tutte le studentesse e a tutti gli studenti. In questa direzione stiamo anche lavorando al rafforzamento dello studio dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Ma voglio anche ricordare le importanti iniziative promosse per diffondere i valori di cittadinanza, come il Piano Nazionale per l’Educazione al Rispetto e il progetto con la Corte Costituzionale che sta portando i giudici costituzionali nelle aule di tutta Italia. La Resistenza e la Liberazione – ha concluso la Ministra – hanno restituito agli italiani il senso pieno, positivo, partecipato di essere un solo Paese, una sola comunità. Domani festeggeremo questi avvenimenti, tutte e tutti insieme, giovani e meno giovani, uniti nello spirito di fratellanza e solidarietà della nostra Costituzione. Facendo tesoro dell’esempio di quelle donne e di quegli uomini che donarono le proprie energie e la propria vita per liberare e far rinascere l’Italia. Per riconquistare la libertà e la dignità e per fondare la democrazia e la Repubblica. E allora viva il 25 aprile. Buona festa della nostra democrazia”.

Il concorso “1° Gennaio 1948, da sudditi a cittadini: sovranità popolare, partecipazione, solidarietà” è stato promosso dal MIUR d’intesa con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) per le alunne e gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Tre le sezioni previste: storico-documentale, artistico-espressiva, musicale.

Le scuole premiate:

L’Italia è una grande casa

Scuola Infanzia “Andersen”, Caselle (TO)

La Costituzione: un dono speciale…

Istituto Comprensivo “Santo Calì”, Linguaglossa (CT)

Senza Distinzione…

Scuola Media Statale “Giuseppe  Mazzini”, Marsala (TP)

La Marcia Della Morte…

Istituto di Istruzione Superiore “Gobetti Marchesini Casale Arduino”, Torino (TO)

Menzione speciale:

Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti – CPIA1, Catania (CT)

Exposanita’. Tutte le novita’ negli allestimenti per disabili

Quattroruote.it del 24-04-2018

Exposanita’. Tutte le novita’ negli allestimenti per disabili

Exposanità, la più importante manifestazione fieristica dedicata alla sanità svoltasi nei giorni scorsi a Bologna, ha offerto una vasta rassegna sulle principali novità in fatto di adattamenti per la guida e il trasporto di persone disabili. Ecco una panoramica su quelle più interessanti, presentate da aziende leader del settore.

FOCACCIA GROUP.
L’azienda romagnola Focaccia Group ha esposto tutta la sua gamma di vetture, sia le auto con pianale ribassato sia i veicoli allestiti con il sollevatore monobraccio Fiorella Slim Fit, che progetta e produce nella sua sede di Cervia. Tra le novità, il Peugeot Traveller con il pianale ribassato, che può ospitare fino a 5 passeggeri e 1 persona in carrozzina nella versione Medium, e 7 passeggeri e 1 persona in carrozzina nella versione Long. Il nuovo veicolo è indicato sia per le famiglie che cercano confort e spaziosità, sia per i tassisti e gli autisti di veicoli a noleggio con conducente, che hanno bisogno di un mezzo versatile. I sedili singoli aggiuntivi consentono di ripristinare i 9 posti quando il passeggero in carrozzina non è a bordo. Versatile e pratico nell’utilizzo grazie ai sedili modulabili anche il Ford Tourneo Custom con sollevatore Fiorella: le sedute singole si possono ripiegare in avanti oppure rimuovere e persino ruotare, al fine di massimizzare lo spazio per i bagagli e adattarsi alle diverse esigenze di utilizzo. In particolare, il layout dei posti viaggio può essere personalizzato per ospitare, nella versione passo lungo di Nuovo Tourneo Custom, fino a 3 passeggeri in carrozzina e altri 4 occupanti. L’accesso al veicolo ai passeggeri con disabilità è garantito dal sollevatore Fiorella Slim Fit. Infine, Volkswagen Caddy e Caddy Maxi F-Style allestiti con pianale ribassato, a distanza di due anni dalla presentazione proseguono con successo le loro vendite e oggi sono le prime vetture accessibili ai passeggeri con disabilità a essere inserite nel listino ufficiale della Casa tedesca.

SICUREZZA A BORDO.
Durante la manifestazione bolognese, il Focaccia Group ha organizzato un seminario sulle normative europee relative alla sicurezza nel trasporto della persona in carrozzina. Dedicato a famiglie, associazioni e a tassisti, senza trascurare gli operatori che lavorano nel settore della disabilità e dell’assistenza, il workshop ha voluto sensibilizzare il pubblico sul tema della sicurezza nel trasporto delle persone con disabilità e per indicare come devono essere usati i dispositivi che garantiscono la sicurezza in auto del passeggero disabile in carrozzina. Nel convegno, sono state analizzate sia le norme per l’omologazione dei veicoli, come indicato dalla direttiva UE 2007/46, che impone le cinture di sicurezza a tre punti anche per le persone in carrozzina, sia la normativa Iso 10542, che specifica i requisiti e le metodologie di prova dei sistemi di ritenuta degli occupanti e che impone ancoraggi a pavimento a quattro punti, oltre alla cintura a tre punti.

DA 10 A 3 MINUTI.
Fissare la carrozzina agli ancoraggi e allacciare la cintura alla persona disabile, impone un tempo che normalmente supera i 10’. Per incentivare le persone al corretto uso dei dispositivi di sicurezza, Focaccia Group ha illustrato il suo “Easy = Safe”, il sistema che abbatte i tempi a 3’ grazie alla possibilità di ancorare la carrozzina e permettere alla persona disabile di indossare la cintura di sicurezza direttamente dall’esterno, senza far entrare e uscire l’operatore dal veicolo. Purtroppo rimane sempre il problema della sicurezza delle carrozzine: senza modelli dotati di poggiatesta e di rigidità torsionale adeguata, la piena sicurezza del passeggero disabile non potrà mai essere garantita a bordo di un veicolo.

HANDYTECH.
L’azienda astigiana, esponeva nei suoi stand una Fiat 500 con comandi di guida adattati e alcuni veicoli a pianale ribassato come Fiat Doblò, Renault Kangoo, Ford Tourneo e Peugot Partner. Quest’ultimo presentava l’allestimento Sali e Guida IMPULSE che consente di posizionarsi con la propria carrozzina sia al posto guida che a quello del passeggero. Dotato di sedili in seconda fila, richiudibili a parete, può trasportare fino a 4 persone mantenendo un ampio bagagliaio. Per gli adattamenti di guida, Handytech esponeva tutta la sua linea, compresi i monoleva meccanica ed elettronica HT – SPEED & BRAKE, che integrano in un unico dispositivo l’accelerazione e la frenata. Per gli ausili relativi al carico della carrozzina, erano esposti alcuni verricelli da bagagliaio, adibiti al carico di carrozzine manuali, elettroniche e mobility scooter, con capacità di carico da 40 a 150 Kg. Disponibili anche con comando a distanza ed abbinabili a sistemi di elettrificazione del portellone.

OLMEDO.
L’importante azienda italiana era presente alla kermesse bolognese con tutta la sua gamma a pianale ribassato, composta da 15 veicoli. Tra questi, due ultime novità: il PEUGEOT EXPERT/TRAVELLER allestimento Runner 6+1 e il e il Partner – allestimento Runner 4+1. Il primo, disponibile nella versione a passo medio e lungo, è omologato fino a otto passeggeri, compresa la persona in carrozzina nella versione a passo lungo; mentre il secondo, disponibile in tre diverse configurazioni interne, è omologato per cinque posti complessivi, compreso il passeggero in carrozzina.

FCA AUTONOMY.
Presente nello stand realizzato in collaborazione con il partner Coloplast, FCA Autonomy ha esposto una Jeep Compass Limited 2.0 Mjt 140 CV 4WD AT9, dotata di dispositivi di guida Guidosimplex, come l’acceleratore elettronico a cerchiello sopra il volante e il freno a spinta manuale in avanti da terra. Il gruppo Fiat Chrysler, attraverso i suoi centri di mobilità, fornisce ai suoi clienti disabili un valido supporto per affrontare i problemi relativi alla guida. Utilizzando appositi simulatori e avvalendosi del parere di medici e fisioterapisti, gli automobilisti disabili possono così verificare le loro capacità motorie residue e inoltre prendere confidenza con i veicoli modificati. I mezzi del gruppo FCA (Abarth, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Lancia, Jeep) possono essere modificati con l’aggiunta di dispositivi speciali, selezionati da Autonomy in collaborazione con i migliori allestitori specializzati, e approvati dal ministero dei Trasporti.

MAF VEICOLI SPECIALI.
Dopo diversi anni di assenza, la MAF (Mariani Alfredo & Figlio srl) di Pistoia si ripresenta alla manifestazione bolognese presentando il 4Trek, un Volkswagen Caddy con trazione integrale 4×4 con tetto e porte posteriori rialzate. L’azienda, con oltre 40 anni di attività nel settore degli allestimenti speciali, ha scelto di creare l’allestimento su un pianale a passo lungo, per dare la possibilità al passeggero con sedia a rotelle di poter usufruire di uno spazio adeguato alle sue necessità.

di Luigi Giuliani

Alle medie prove Invalsi concluse per il 98% degli studenti. Fedeli: bilancio positivo

da Il Sole 24 Ore

Alle medie prove Invalsi concluse per il 98% degli studenti. Fedeli: bilancio positivo

di Alessia Tripodi

Nei giorni scorsi si è conclusa la prima tornata delle prove Invalsi per le terze classi delle scuole medie. I test – che da quest’anno sono Computer based, ovvero svolti online – hanno convolto 570mila studenti, ovvero il 98% degli iscritti. Lo rende noto lo stesso Invalsi, annunciando che a partire dal 3 maggio partiranno i test alle elementari e alle superiori. Soddisfatta la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: «Bilancio più che soddisfacente per questa prima tornata». Da quest’anno lo svolgimento delle prove diventa un requisito necessario per l’ammissione all’esame finale ed è previsto anche il test di inglese.

Test di italiano, matematica e inglese
Oltre a quelle di italiano e matematica, gli studenti hanno sostenuto per la prima volta anche la prova d’inglese, suddivisa in due sezioni: ascolto e lettura. I test si sono svolte quasi sempre in più giornate, secondo un programma stabilito dalle scuole. Considerando le due prove di inglese come distinte – sottolinea Invalsi – sono state concluse 2.219.071 prove. Le classi campione hanno svolto le rilevazioni dal 9 al 12 aprile, coinvolgendo 1.435 classi e oltre 28.500 studenti. E, in vista di possibili difficoltà legate alla insufficiente disponibilità di pc nelle scuole o a problemi con la connessione di rete, l’Invalsi ricorda di aver organizzato nei mesi scorsi insieme al Miur una serie di incontri con oltre 5mila dirigenti scolastici, per individuare e affrontare le difficoltà tecniche. Tanto che alla fine le scuole «sprovviste di dotazioni informatiche sono risultate solo 8 su tutto il territorio nazionale», spiega l’istituto di valutazione, sottolineando che tutte le operazioni si sono svolte regolarmente grazie «all’esemplare collaborazione dimostrata dalle scuole».

Fedeli: bilancio positivo, importante risposta da scuole e famiglie
«Possiamo tracciare un bilancio positivo» e « possiamo farlo grazie alla risposta importante
e positiva del mondo della scuola, dei ragazzi, delle famiglie, alle novità introdotte dal decreto legislativo 62 del 2017», ha detto la ministra Fedeli. La valutazione «è un momento impegnativo, ma è anche uno stimolo per tutta la comunità scolastica, per un costante miglioramento del sistema di istruzione», ha aggiunto la ministra, sottolineando che
«ci sarà tempo per approfondire le implicazioni di queste nuove modalità, e anche per individuare margini di miglioramento».

Da maggio alle elementari e superiori
Nei giorni 3-9-11 maggio, fa sapere l’Invalsi, le prove verranno sostenute dalle classi seconda e quarta elementare – dove le rilevazioni, ricorda l’istituto, continueranno ad essere effettuate tramite i fascicoli cartacei come gli anni scorsi – mentre tra il 7 e il 19 maggio sarà il turno dalle classi seconde delle superiori, che affronteranno i test con la modalità online.

Ma dal 7 maggio tornano i «boicottaggi» alle superiori

da Il Sole 24 Ore

Ma dal 7 maggio tornano i «boicottaggi» alle superiori

«Quest’anno arriva la “rivoluzione” al contrario dei test Invalsi: per le scuole secondarie di secondo grado si svolgeranno dal 7 maggio al 19 maggio con la modalità computer-based e non saranno più in contemporanea in tutte le scuole italiane: a dirlo è Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. Gli studenti annunciano: «Ci attiveremo dentro e fuori le scuole dal 7 maggio con la campagna Se sbagli sei fuori! per non compilare le prove a testa bassa e per cancellare l’Invalsi».

La protesta
«Negli scorsi anni il boicottaggio di massa dei test a crocette ha lanciato uno scomodo segnale al ministero dell’Istruzione, mettendo in luce la forte contrarietà della scuola nei confronti di un sistema di valutazione parziale e dannoso, che valuta solo nozioni e che riproduce le disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese e tra scuole più innovative e scuole più arretrate – prosegue Picci – una valutazione prepotente del merito che mira ad escludere chi rimane indietro e a premiare chi si trova già in una posizione privilegiata, promuovendo l’impostazione neoliberale del “mercato” della formazione, dove non si promuove la cooperazione ma si alimenta la competitività».

La scuola minacciata dai bulli non ha perso la fiducia degli italiani

da la Repubblica

La scuola minacciata dai bulli non ha perso la fiducia degli italiani

Malgrado l’emergenza amplificata dai social, è un’istituzione ancora credibile e va protetta Specie in un Paese che non investe in cultura. E dove la strada per il successo porta all’estero

Ilvo Diamanti

C’è polemica intorno all’atto di intimidazione avvenuto a Lucca, ai danni di un professore. Intanto, gli studenti coinvolti nella vicenda sono stati sanzionati. Alcuni sospesi, gli altri bocciati preventivamente. Ma è evidente che la questione non si chiuderà così. Non solo a Lucca e negli ambienti più coinvolti. Ma in ambito nazionale. Perché la scuola è un tema e prima ancora un contesto sensibile. Riguarda tutti. Infatti, tutte le famiglie hanno figli, nipoti, parenti che frequentano la scuola.

L’istituzione a cui la società e lo Stato affidano il loro futuro.

Così il caso è rimbalzato in tutto il Paese. Veicolato e moltiplicato dai social network. E ciò fa la differenza rispetto al passato. Perché episodi come questi sono sempre avvenuti. Ma rimanevano circoscritti agli ambienti dove erano stati consumati. Veicolati dal passaparola. Oggi, invece, li possiamo vedere e rivedere tutti. E ne proviamo emozione, indignazione. Qualcuno: ammirazione. Di certo, non indifferenza. Lo studente che insulta il professore.

Spalleggiato dai genitori. Gli Studenti che aggrediscono i Professori. Assecondati dai Genitori. La tentazione di generalizzare è forte. Eppure, bisogna resistere alla tentazione di allargare troppo il significato di un episodio specifico. Anche se non va minimizzato. Tuttavia la scuola, in Italia, dispone di grande credito. Nel Rapporto su “Gli italiani e lo Stato”, condotto da Demos (da vent’anni), si conferma l’istituzione pubblica che suscita maggiore fiducia fra i cittadini. “Stimata” positivamente da circa il 53% della popolazione (intervistata). Ma da quasi il 65% degli studenti. In un dossier (Demos-Coop) pubblicato su Repubblica nel 2016, circa i due terzi degli italiani esprimevano, inoltre, un giudizio favorevole sulla preparazione degli insegnanti.

Di ogni livello. Ma soprattutto delle scuole primarie e dell’università. Anche allora, peraltro, il “bullismo” era considerato un problema serio.

Secondo un quarto degli intervistati, riguardava la maggioranza delle scuole. E i due terzi ne collegavano la diffusione ai social network.

C’è da scommettere che, da allora, la percezione del problema sia cresciuta ancora.

Per la stessa ragione. L’effetto moltiplicatore dei social, che offrono immagine e popolarità alle vittime ma, ancor più, agli artefici del bullismo.

Un’altra questione riguarda le famiglie. I genitori. Il loro rapporto con i figli. Con la scuola. Con gli insegnanti.

Indubbiamente, la complicità fra genitori e figli è divenuta sempre più stretta. Sempre più forte. Anche per semplici ragioni demografiche. Oggi l’Italia è un “Paese di figli unici”. Dove la natalità è in calo da molti anni. Perfino gli stranieri si sono adeguati. E assecondano il declino demografico.

Così, il rapporto fra genitori e figli diventa sempre più stretto. Quasi otto italiani su dieci, fra 18 e 38 anni, risiedono con i genitori (dati Istat). Ribadisco: “risiedono”, non “vivono”. Cioè: fanno riferimento alla famiglia, mentre affrontano una biografia sempre più precaria e intermittente. Sempre più nomade.

Circa sette italiani su dieci, infatti, come abbiamo rilevato in altre occasioni (commentando le indagini di Demos-Coop), ritengono che, per fare carriera, i nostri giovani se ne debbano andare.

Fuori dall’Italia. Ed è ciò che avviene, regolarmente, da tempo. Visto che dall’Italia emigrano oltre 100mila italiani, ogni anno. Quasi tutti giovani (appunto). E qualificati. Quasi nove su dieci, laureati. Vanno altrove. Soprattutto in Germania e nel Regno Unito.

Ma anche in Francia, Austria, Svizzera. Dove trovano occasioni di impiego migliori rispetto a qui.

D’altronde, in Italia (secondo Eurostat) l’investimento nel sistema formativo resta limitato. Il nostro Paese, infatti, si colloca all’ultimo posto in Europa per il numero di persone che hanno concluso un percorso di istruzione terziaria (24,9%, mentre la media Ue è del 38,5%). E se, negli ultimi anni, la spesa pubblica in Italia ha continuato a crescere, gli investimenti in ricerca, università e scuola sono, invece, diminuiti. Più in generale, come ha osservato, fra gli altri, Ferdinando Giugliano: «il principale aumento delle disuguaglianze, in Italia, negli ultimi vent’anni, è stato quello fra giovani e anziani». D’altra parte, secondo circa otto italiani su dieci (Demos-Coop, aprile 2017), «i giovani d’oggi avranno pensioni con cui sarà difficile vivere». Una previsione quasi scontata.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che il successo negli studi e, dunque, nella professione e nella vita, è strettamente collegato alla posizione sociale della famiglia. Al genere. Le donne e i giovani che appartengono a categorie sociali più basse, dunque, continuano ad essere svantaggiati nella carriera.

Anche per queste ragioni non si colgono più segni di conflitto generazionale. Cinquant’anni dopo, il Sessantotto appare lontano e irripetibile. Perché rappresentava la rivolta dei giovani contro i “padri” e i “maestri”. Contro genitori e professori. Simboli dell’autorità del tempo. Mentre oggi i figli sono pochi. E preferiscono la protesta digitale piuttosto che scendere in piazza. Inoltre, ribellarsi alla famiglia non conviene. Perché è una risorsa necessaria. Così i figli (unici), appena (e se) possono, vanno altrove. Anche per sottrarsi al vincolo dei genitori. Mentre la scuola e gli insegnanti restano riferimenti importanti. Ma sempre più discussi. Dai figli e dai genitori.

Alleati, quando è necessario.

Nel 1980, Luca Ricolfi e Loredana Sciolla, in una ricerca molto nota, avevano definito gli studenti del tempo: «senza padri né maestri».

Ma oggi stanno scomparendo anche i giovani. E gli studenti. Il rischio è che, nel vuoto, trovino spazio i bulli. Per questo bisogna proteggere la scuola. I “buoni” studenti. I buoni “maestri”. E i “buoni” professori.

Perchè oggi chi insegna fa un salto nel vuoto

da la Repubblica

Perchè oggi chi insegna fa un salto nel vuoto

Eraldo Affinati

Ammesso e non concesso che la scuola sia davvero diventata il collettore delle frustrazioni sociali, delle inadempienze etiche, degli alibi spirituali, degli scarichi di responsabilità, smarrendo il prestigio che un tempo la contraddistingueva, la ragione dovremmo cercarla intorno a lei, alzando gli occhi dai banchi per guardare le persone coinvolte: giovani e adulti, insegnanti e famiglie. Nessuno vive in un’isola separata dal resto del mondo. In particolare l’istruzione nazionale, intesa come gigantesca macchina di trasmissione del pensiero e della tradizione, elaborazione della coscienza pubblica e dei miti collettivi, è dentro la scena, anzi la rappresenta in pieno.

Dove sarebbero i modelli virtuosi da indicare ai nostri adolescenti ribelli? Quali altri linguaggi i ragazzi dovrebbero parlare per contrapporsi al degrado comunicativo imperante? Io sono certo che la loro mancanza di concentrazione, l’inquietudine che li pervade, l’ansia da cui i migliori sono attraversati, non scaturisca dal nulla, ma sia un grido d’aiuto e chiami in causa le scelte che noi, magari senza rendercene conto, abbiamo fatto e continuiamo a fare. A cosa alludo? I limiti non osservati, la deflagrazione del desiderio, la decadenza delle gerarchie culturali, la frammentazione informativa, la crisi di molte istituzioni, lo squallido spettacolo della politica come ricerca del consenso, il rigetto di ogni difficoltà, la deresponsabilizzazione burocratica, il trionfo del mansionario e la sconfitta dell’iniziativa: credevamo che tutto ciò potesse non incidere nella formazione di un ragazzo? Pensavamo che la fine dei sistemi ideologici, il rompere le righe dell’impegno intellettuale militante, lo stravolgimento dei canoni di qualità in favore dei fatturati non avesse un prezzo?

Chi poteva presentarci il conto se non i giovani sui quali è destinato a ricadere tutto il peso della nostra silenziosa e drammatica rimozione della fatica quotidiana? Oggi entrare in un’aula scolastica significa compiere un salto nel vuoto: non hai più il sostegno della comunità educativa, sei da solo contro tutti. Devi parlare coi tuoi fantasmi interiori.

Rinnovare il futuro. Spezzare le catene del conformismo.

Accendere i fuochi. Scoprire le passioni. È impensabile che questo possa accadere senza una vera vocazione pedagogica. Perciò l’insegnante, da sempre ma ora più che mai, è obbligato a portare la soma. Tappare i buchi. Mantenere l’equilibrio.

Conservare la lucidità.

Ripristinare la dialettica. Essere amico e maestro, insieme. Se fallisce lui, bisogna saperlo, abbiamo perso tutti.

Come si formano le cattedre nella scuola secondaria: continuità didattica, titolarità, orario

da Orizzontescuola

Come si formano le cattedre nella scuola secondaria: continuità didattica, titolarità, orario

di Giovanna Onnis

L’organico della scuola Secondaria è determinato, come lo scorso anno, sulla base delle nuove classi di concorso definite dal DPR n. 19/2016 e dal DM n. 259/2017.

A ciascun docente titolare è stata assegnata, con la procedura indicata nella nota ministeriale n. 5177 del 7 febbraio 2017, la nuova classe di concorso.

Organico e classi di concorso

L’attribuzione delle ore, presenti nell’organico di ogni istituzione scolastica, alle diverse classi di concorso, come indicato nella CM n.16041 del 29/03/2018, deve avere come fine prioritario:

  1. la tutela della titolarità dei docenti presenti nella scuola
  2. l’ottimale formazione delle cattedre
  3. la continuità didattica

Nella scelta della classe di concorso è indispensabile fare riferimento all’indirizzo, all’articolazione, all’opzione, nonché al curricolo presente nella scuola.

In presenza nella stessa scuola di soprannumerari si dovrà dare precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria interna di istituto unificata, secondo quanto previsto dall’art 21 del CCNI 2017/18 prorogato per la mobilità 2018/19 nel rispetto delle precedenze indicate nell’art. 13 del contratto.

Esuberi

In presenza di esuberi in organico, i Dirigenti scolastici delle diverse istituzioni scolastiche dovranno comunicare ufficialmente ai docenti interessati la loro soprannumerari età, in modo tale che possano presentare domanda di mobilità anche oltre i termini di scadenza previsti nell’Ordinanza Ministeriale.

Cattedre vacanti

In presenza di cattedre vacanti per assenza di docenti titolari l’attribuzione delle ore alle classi di concorso da parte dei Dirigenti scolastici, dovrà avvenire, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, attingendo prioritariamente dalle classi di concorso in esubero a livello provinciale e tenendo conto di una equilibrata distribuzione dei posti tra le classi di concorso in funzione delle immissioni in ruolo.

In mancanza delle citate situazioni, la circolare ministeriale prevede che il Dirigente scolastico, d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del Collegio dei docenti, reso in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa Triennale, individuerà la classe di concorso alla quale assegnare l’insegnamento.

Docenti di insegnamenti attribuiti a diversa classe di concorso

I docenti assegnati ad insegnamenti attribuiti ad una diversa classe di concorso, come lo scorso anno, mantengono, nel rispetto dei limiti complessivi dell’organico regionale, ai sensi dell’art.4 del DM n.259/2017, le attuali sedi e cattedre finché rimangono in servizio nella stessa scuola.

Nel caso non sia possibile assegnare a questi docenti altri insegnamenti e in assenza di posti di potenziamento per la classe di concorso di appartenenza, si applicano le disposizioni indicate nell’art 14 comma 17 del D.L. 95/2012 convertito con modificazioni dalla legge 135/2012 relative al personale in esubero.

A titolo informativo riteniamo utile evidenziare quanto stabilisce il succitato comma 17 dell’art.14:

Al personale dipendente docente a tempo indeterminato che, terminate le operazioni di mobilità e di assegnazione dei posti, risulti in esubero nella propria classe di concorso nella provincia in cui presta servizio, e’ assegnato per la durata dell’anno scolastico un posto nella medesima provincia, con priorità sul personale a tempo determinato, sulla base dei seguenti criteri:

a) posti rimasti disponibili in altri gradi d’istruzione o altre classi di concorso, anche quando il docente non e’ in possesso della relativa abilitazione o idoneità all’insegnamento, purché il medesimo possegga titolo di studio valido, secondo la normativa vigente, per l’accesso all’insegnamento nello specifico grado d’istruzione o per ciascuna classe di concorso;

b) posti di sostegno disponibili all’inizio dell’anno scolastico, nei casi in cui il dipendente disponga del previsto titolo di specializzazione oppure qualora abbia frequentato un apposito corso di formazione;

c) frazioni di posto disponibili presso gli istituti scolastici, assegnate prioritariamente dai rispettivi dirigenti scolastici al personale in esubero nella medesima provincia e classe di concorso o che si trovi in situazioni in cui si applichino le lettere a) e b), purché detto personale non trovi diversa utilizzazione ai sensi delle medesime lettere;

d) posti che dovessero rendersi disponibili durante l’anno scolastico, prioritariamente assegnati al personale della medesima provincia in esubero nella relativa classe di concorso o che si trovi in situazioni in cui si applichino le lettere a) e b), anche nel caso in cui sia stata già disposta la messa a disposizione di detto personale e purché non sia già diversamente utilizzato ai sensi delle precedenti lettere;

e) il personale in esubero che non trovi utilizzazione ai sensi delle precedenti lettere e’ utilizzato a disposizione per la copertura delle supplenze brevi e saltuarie che dovessero rendersi disponibili nella medesima provincia nella medesima classe di concorso ovvero per posti a cui possano applicarsi le lettere a) e b) anche nel caso ne sia stata già disposta la messa a disposizione

Nel caso in cui questi docenti abbiano già presentato domanda di trasferimento, salvo i casi di domanda condizionata al rientro nella sede di attuale titolarità, è utile ricordare che è comunque consentita la revoca della domanda entro i termini previsti dall’Ordinanza Ministeriale, come abbiamo sottolineato in un nostro articolo

Costruzione cattedre: quale orario?

Ai sensi dell’art. 19 del DPR n.81/2009, le cattedre costituite con orario inferiore all’orario obbligatorio di insegnamento dei docenti, definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro, sono ricondotte a 18 ore settimanali.

Per garantire l’unitarietà dell’insegnamento di una disciplina all’interno della stessa sezione possono essere costituite cattedre superiori alle 18 ore. In tal caso il contributo orario eccedente viene considerato utile ai fini contrattuali per l’intero anno scolastico

Costruzione cattedre negli IC e negli IIS

Nella scuola Secondaria I e II grado la costituzione delle cattedre deve tenere conto dell’unificazione degli organici prevista per gli Istituti Comprensivi (IC) e per gli Istituti di Istruzione Superiore (IIS), in base a quanto stabilito nella Legge n.107/2017

Le cattedre che si costituiscono in tali sedi devono essere costituite considerando tutti i contributi orari della medesima classe di concorso presenti nell’intera autonomia, compresi quelli reperibili nei plessi associati anche se collocati in diverso comune o ambito. I docenti vengono poi assegnati alle diversi sedi secondo quanto previsto dal CCNI sulla mobilità e possono, in ogni caso, rinunciare alle ore assegnate su sede diversa se nell’adeguamento alle situazioni di fatto vengano a crearsi ulteriori disponibilità orarie all’interno di un’unica sede.

Le cattedre definite secondo tale procedimento sono calcolate direttamente dal sistema e considerate interne all’istituto (COI).

Nel caso in cui le cattedre definite dal sistema producano ore residue queste possono essere accorpate con altri spezzoni orari disponibili in altre istituzioni scolastiche, costituendo, in tal modo, cattedre orario esterne (COE) tra istituzioni scolastiche comprese nel medesimo ambito territoriale o anche diverso ambito

Istruzione adulti e cattedre

I percorsi di secondo livello, del sistema di istruzione degli adulti delle scuole Secondarie II grado, costituiscono una sede di organico separata da quella diurna, eventuali posti orario vengono costituiti prioritariamente utilizzando ore disponibili nei corsi diurni della medesima istituzione scolastica. In questo caso, come chiarisce l’art.12 comma 4 del CCNI sulla mobilità, vengono considerate come cattedra orario fra due istituti diversi, cioè cattedre orario esterne (COE)

Nuovo contratto, ATA: tre giorni in più di permesso per visita specialistica e novità per indennità DSGA

da Orizzontescuola

Nuovo contratto, ATA: tre giorni in più di permesso per visita specialistica e novità per indennità DSGA

Il contratto scuola firmato definitivamente scorsa settimana da FLCGIL Cisl, UIL e Gilda presenta delle novità migliorative per il personale ATA.

Pubblichiamo la scheda FLCGIL di riassunto delle principali novità.

  • Gli ATA diventano parte integrante della “Comunità educante”.

PERMESSI

  • Introdotta anche la modalità oraria per i permessi già previsti all’articolo 15 del Ccnl/07
  • aggiunte ulteriori 18 ore (tre giorni) di permesso per le visite specialistiche (rientrano nel computo della malattia ma senza le penalizzazioni previste per la malattia breve) e chiarito che quelli della legge 53/00 (3 giorni l’anno per gravi motivi) sono aggiuntivi ai 3 per motivi personali o familiari.

REVISIONE DEI PROFILI

Prevista una commissione di lavoro per la revisione dei profili.

INDENNITA’ DSGA

Acquisita nel Ccnl la sequenza per l’indennità dei DSGA che “reggono” due scuole.

Viene poi messo in evidenza che gli ATA della scuola sono esclusi dalla valutazione (legge Brunetta). Sulle relazioni sindacali diventano materia di contrattazione anche “i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità sui processi innovativi legati alle nuove tecnologie”.

Cessazioni dal servizio e Ape Sociale: chiarimenti del Miur

da La Tecnica della Scuola

Cessazioni dal servizio e Ape Sociale: chiarimenti del Miur

Valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2017/18: il Portfolio è già compilabile

da La Tecnica della Scuola

Valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2017/18: il Portfolio è già compilabile

Laboratori didattici innovativi: pubblicate le autorizzazioni all’avvio dei progetti

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
Asse II – Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Obiettivo specifico – 10.8 – “Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi” – Azione 10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave.
Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di laboratori per lo sviluppo delle competenze di base e di laboratori professionalizzanti in chiave digitale – Prot. n. AOODGEFID/37944 del 12/12/2017
Autorizzazione dei progetti e Impegno di spesa

Pubblicazioni del 24 aprile 2018

Nota 24 aprile 2018, AOODGOSV 7194

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di II° grado
LORO SEDI
e, p.c. Capo di Gabinetto del Ministro
Al Capo Dipartimento per il sistemae ducativo di istruzione e formazione
SEDE

Nota 24 aprile 2018, AOODGOSV 7194

OGGETTO: Risposte a quesiti in materia di attività di alternanza scuola lavoro

Diario Concorso DS 24 aprile 2018

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

DIARIO

Rinvio della pubblicazione dei quesiti e del diario della prova preselettiva del corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali.

(Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» n.33 del 24-04-2018)

Si comunica che la pubblicazione dei quesiti relativi al corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali, indetto con D.D.G. n. 1259 del 23 novembre 2017 e pubblicato per avviso nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» n. 90 del 24 novembre 2017, prevista per il giorno 8 maggio 2018, è rinviata al 27 giugno 2018.
La prova preselettiva, prevista per il 29 maggio 2018 alle ore 10,00 è quindi rinviata al 23 luglio 2018 alle ore 10,00.
Si avvisa, infine, che l’elenco delle sedi della prova preselettiva con la loro esatta ubicazione, con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti, ove possibile, per esigenze organizzative dell’Amministrazione, nella regione di residenza in ordine alfabetico, e le ulteriori istruzioni operative, sarà comunicato entro il 6 luglio 2018 tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it).
Tale comunicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti nei confronti degli interessati.