Applicazione regolamento europeo sulla privacy

Roma, 26 aprile 2018

Alla Dott.ssa Gianna Barbieri
Direttore generale per Contratti Acquisti
e Sistemi Informativi Statistica
MIUR

Oggetto: Applicazione regolamento europeo sulla privacy. Richiesta incontro urgente.

L’applicazione del Regolamento europeo sulla Privacy (RGPD) a partire dal 25 maggio 2018 obbliga tutte le pubbliche amministrazioni, comprese le istituzioni scolastiche, a rivedere la complessa e delicata materia della protezione dei dati personali e a farsi carico di una serie di adempimenti obbligatori finalizzati ad implementare la sicurezza dei dati sulla base del principio della responsabilizzazione (accountability) dei soggetti titolari del trattamento dei dati.

Tale innovativo approccio alla tutela dei dati, che determinerà il superamento del d.lvo196/2003 (Codice privacy), rende necessario che l’Amministrazione scolastica fornisca ai dirigenti scolastici, titolari del trattamento dei dati personali effettuato dalle istituzioni scolastiche, tutte le indicazioni necessarie a individuare, entro la data del 25 maggio, gli adempimenti effettivamente posti a loro carico per il miglioramento dei livelli di sicurezza dei dati attualmente garantiti dall’applicazione del Codice.

In particolare, tenuto conto delle indicazioni presenti al Capo IV del RGPD in materia di obblighi del Titolare del trattamento, valutazione di impatto e designazione del Responsabile della protezione dei dati (DPO) si chiede un incontro urgente finalizzato a informare le scriventi OO.SS. sulle azioni che l’Amministrazione intende intraprendere in merito alle problematiche illustrate.

FLC CGIL – CISL Scuola – UIL Scuola RUA

Una fotografia ufficiale dei dati sull’autismo in Italia

Superando.it del 26-04-2018

Una fotografia ufficiale dei dati sull’autismo in Italia

Grazie ad ASDEU (Autism Spectrum Disorder in European Union), progetto europeo biennale finanziato dalla Commissione Europea, sono oggi disponibili i dati definitivi della prevalenza dei disturbi dello spettro autistico nel nostro Paese, secondo i quali circa un bambino italiano su 100 è colpito da autismo.
«Questa iniziativa continentale – come spiegano dal Centro Studi Erickson – ha avuto come obiettivo quello di fare il punto sullo stato dell’arte dell’autismo in Europa, sotto diversi punti di vista, e per molti Stati, Italia compresa, la ricerca ha rappresentato una prima esperienza di studio epidemiologico dei disturbi dello spettro autistico. Nel nostro Paese ASDEU è stato ufficialmente rappresentato dall’IRCCS Stella Maris di Calmbrone (Pisa), sotto la guida del neuropsichiatra Filippo Muratori e dello psicologo e psicoterapeuta Antonio Narzisi. In un secondo momento ha aderito anche l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), con uno studio promosso e finanziato dal Ministero della Salute, intitolato Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, che ha portato a un’ulteriore ricerca epidemiologica nelle aree di Lecco-Monza-Brianza, Roma e Palermo».

Lo studio epidemiologico ASDEU-Stella Maris è stato eseguito su oltre 10.000 bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni nell’area metropolitana di Pisa e Provincia. Lo scopo era da una parte quello di stimare il numero dei bimbi in quella fascia di età con una diagnosi di autismo, dall’altra di individuare alunni che non avessero una diagnosi ma il cui profilo comportamentale potesse essere suggestivo di autismo. La chiusura della ricerca ha confermato i dati attesi relativi alla prevalenza dei disturbi dello spettro autistico in Italia ovvero di circa uno su 100, anche se i risultati finali sono ancora in fase di elaborazione.
«Coinvolgendo le scuole – viene ulteriormente sottolineato da Erickson -, ASDEU ha facilitato una migliore comprensione delle necessità dei bambini con autismo, elementi essenziali per una migliore organizzazione delle risorse a supporto di famiglie e alunni. Ha permesso inoltre di individuare le forme di autismo più lievi, cosiddette “ad alto funzionamento”, che sono più difficili da intercettare e poi diagnosticare».

Lo studio verrà prossimamente presentato da Antonio Narzisi al convegno Autismi, benessere e sostenibilità organizzato da Erickson per il 4 e 5 maggio al Palacongressi di Rimini, del quale avremo occasione di riparlare sulle nostre pagine. Si tratta infatti di un appuntamento molto atteso, durante il quale una serie di ospiti e relatori internazionali faranno il punto sulla ricerca scientifica, sui nuovi modelli di diagnosi e intervento e sugli strumenti operativi attualmente disponibili. (S.B.)

L’Italia centra gli obiettivi (minimi) di Europa 2020 su laureati e abbandoni

da Il Sole 24 Ore

L’Italia centra gli obiettivi (minimi) di Europa 2020 su laureati e abbandoni

di Eugenio Bruno

L’Italia dell’istruzione ha notoriamente due talloni d’Achille: un numero di laureati troppo basso e una quota di abbandoni scolastici ancora elevata. Per cui ogni miglioramento registrato in ognuno di questi due campi va accolto con favore. Come la doppia buona notizie che è arrivata ieri da Eurostat. E cioè che in entrambe le categorie – grazie anche ai miglioramenti del 2017 – il nostro paese ha già raggiunto i target che si era dato da qui al 2020. Target – è il caso di specificarlo subito – che erano però poco ambiziosi.

Italia ancora penultima per laureati
Partiamo dai 30-34enni in possesso di una laurea. Ebbene, con il 26,9% – un risultato che tiene insieme il 19.8% degli uomini e 34.1% delle donne – registrato alla fine dell’anno scorso abbiamo sì superato l’obiettivo del 26% che dovevamo raggiungere entro il decennio. Ma restiamo ben lontani dalla media dell’Unione europea. Che è arrivata al 39,9 per cento. E infatti penultimi eravamo per numero di laureati e penultimi restiamo. Peggio di noi infatti fa solo la Romania (26,3%). Mentre la testa della classifica resta lontanissima: la Lituania è prima con il 58%, Cipro seconda con il 55,8% e l’Irlanda terza con il 53,5 per cento.

Migliora la dispersione scolastica
La seconda buona notizia arriva come detto dagli abbandoni scolastici. Che continuano a diminuire. Nel 2017 siamo arrivati al 14 per cento. Due punti sotto il nostro target per il 2020. Ma ancora lontani da gran parte del Vecchio continente. Tant’è che restiamo indietro sia dai paesi che quasi non conoscono il fenomeno early school leavers – la Croazia al 3.1%, la Slovenia al 4.3% e la Polonia al 5 per cento – sia dalla media europea che è arrivata al 10,6 per cento. A un soffio dal 10% tondo tondo cifrato come obiettivo comune per il decennio.

Contro il bullismo, (ri)spunta l’idea delle telecamere a scuola

da Il Sole 24 Ore

Contro il bullismo, (ri)spunta l’idea delle telecamere a scuola 

Meglio l’incolumità in classe o la privacy? Di fronte ai ripetuti casi di maltrattamenti di maestri nei confronti di alunni in tenera età e, in queste ultime settimane, di violenze da parte di studenti nei confronti dei loro professori, c’è chi torna a proporre l’introduzione delle telecamere nelle scuole.

Il dibattito
La proposta ha subito acceso il dibattito. Per il Codacons «i sistemi di videosorveglianza nelle aule – dice il presidente, Carlo Rienzi – sono l’unica possibilità per evitare bullismo, maltrattamenti e veri e propri crimini che purtroppo, come ci insegnano i fatti di cronaca, sono sempre più numerosi nelle scuole italiane e aumentano di giorno in giorno». Anche un fetta del mondo docenti non sembra rifuggire l’ipotesi. Quelli aderenti al gruppo Fb professioneinsegnante.it, in particolare, sono favorevoli alle telecamere in aula ma da utilizzare solo nel momento in cui si verifica un episodio particolare e si deve capire meglio cosa è successo. Dovrebbe essere impossibile, per il resto, che chiunque possa “spiare” gli insegnanti. «I docenti – spiega il prof Salvo Amato, che coordina la pagina – non vogliono, giustamente, che le telecamere spiino il proprio lavoro: di qui la proposta di poter visionare quelle immagini solo nei casi di episodi che richiedano chiarezza».

A essere contrari i sindacati. «La scuola è un ambiente educativo, pensare a telecamere in
classe fa venire in mente un riformatorio o un carcere», dice Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Per Maddalena Gissi, Cisl Scuola, il timore non sono le telecamere «ma che si possa mettere in discussione la relazione tra insegnante e discente. Semmai abbiamo bisogno di telecamere laddove l’occhio dell’insegnante non arriva – prosegue Gissi – per esempio nelle scale d’emergenza, nei corridoi, in alcuni luoghi in cui le azioni di bullismo
avvengono. Il dubbio però è: se dovessimo mettere le telecamere, chi dovrebbe controllare il materiale prodotto?». Anche Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, si dice «molto perplesso»; e Francesco Sinopoli, a capo della Flc Cgil, taglia corto: «Siamo contrari».

Torna la Biennale dei licei artistici

da Il Sole 24 Ore

Torna la Biennale dei licei artistici

di Cl. T.

Al via la seconda edizione della Biennale Nazionale dei Licei Artistici Italiani, che sarà inaugurata il prossimo 28 aprile a Roma. Il viaggio sarà il tema dell’edizione di quest’anno, che sarà presentata ufficialmente oggi, alle 10.30, al Miur.

L’iniziativa
La Biennale è un incubatore di creatività e di innovazione, uno spazio di interazione e partecipazione per aiutare i giovani a capire la società e la cultura contemporanee e per valorizzare le eccellenze dei Licei artistici. Un vero festival, dove l’arte rappresenta il mezzo per vivere e diffondere la cultura, con la forza della bellezza e della conoscenza.

La manifestazione, promossa dalla Rete Nazionale dei Licei Artistici (ReNaLiArt) e finanziata dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Miur, si svolgerà a Roma fino al 4 giugno 2018 e ospiterà in concorso le opere degli studenti dei Licei artistici italiani. Anche la seconda edizione della Biennale, così come la prima, il cui tema era «Il gioco», prevede la partecipazione fuori concorso di scuole d’arte estere, invitate dal Comitato Tecnico Scientifico, provenienti da: Francia (Parigi), Spagna (Barcellona), Regno Unito (Essex), Germania (Berlino), Corea del Sud (Seul), Cina (Pechino), Israele (Haifa), Marocco (Casablanca). Saranno coinvolte le relative Ambasciate e verranno organizzati eventi a tema.
Le opere della seconda Biennale Nazionale dei Licei Artistici Italiani sono state valutate da personalità di alto valore artistico e culturale. Presidente della giuria è Claudio Strinati, storico dell’arte. Da quest’anno, infine, la Biennale accoglierà iniziative rivolte al sociale, sui temi della disabilità, della migrazione e della detenzione. Per l’intera durata della manifestazione e grazie alla partnership con l’associazione no profit Abili Oltre, verranno organizzate attività a favore dell’inclusione.

Professori bullizzati dagli studenti, scusarsi non basta. Ci vuole rispetto

da Corriere della sera

Professori bullizzati dagli studenti, scusarsi non basta. Ci vuole rispetto

Troppo spesso gli insegnanti-vittime tendono a minimizzare la gravità dei fatti. Non possiamo allevare una generazione nella convinzione che basti chiedere scusa per azzerare tutto, per lavarsi da ogni responsabilità, per ricominciare come se nulla fosse

di Maurizio Tucci *

L’inquietante aumento di casi di bullismo nei riguardi degli insegnanti ha diverse concause. Alcune sono figlie dirette dei disvalori che trasmettiamo giorno per giorno alle nuove generazioni attraverso il nostro «esempio»: dal non rispetto verso l’altro, alla violenza verbale e fisica con la quale rispondiamo nelle circostanze in cui, a torto o a ragione non importa, ci sentiamo danneggiati. A qualunque livello. Dalla classe politica che si insulta quotidianamente senza ritegno, all’importante calciatore che dice cose terribili ad un arbitro per un rigore che, secondo il calciatore, non esiste, all’intervistato che aggredisce il giornalista, al genitore che va a pestare l’insegnante reo di aver rimproverato il figlio. A questo si aggiunge – proprio riferendosi alla scuola – che questa, più di altre istituzioni, subisce da anni una sistematica e costante delegittimazione sociale e a farne le spese sono soprattutto gli insegnanti la cui «autorità» è stata completamente azzerata.

Non ho parlato a caso di «autorità» (e non di «autorevolezza»), perché in un contesto sociale civile è anche necessario che ad alcune figure, in alcune circostanze, venga attribuita una «autorità» di status, anche a prescindere dalla effettiva autorevolezza della persona, e sarebbe importante che da generazione a generazione si trasmettesse il senso del rispetto nei confronti dell’«autorità». Rispetto – sia beninteso – che non significa supina accettazione di qualunque cosa «l’autorità» dica e disponga, ma riconoscimento di un ruolo che la società ha attribuito a quella persone in quella circostanza. E invece no. Oggi gli insegnati sembrano una sorta di «paria» verso i quali – salvo le retoriche eccezioni che non si negano a nessuno – tutto sembra permesso. E gli adolescenti apprendono e agiscono di conseguenza. Lo scenario è arricchito da un elemento concettualmente scorrelato da aggressività e mancanza di rispetto, ma che rende ulteriormente incentivante, per i ragazzi, l’agire: la possibilità – attraverso smartphone e Internet – di far uscire dalle mura della classe, o comunque del privato, la documentazione della propria prova di forza, di amplificare a dismisura l’esibizione del proprio potere nel sopraffare ed irridere la vittima. Vale tra di loro e vale, tanto più, se la vittima è un insegnante, perché si esibisce anche il «coraggio» di umiliare l’autorità.

E c’è anche un terzo aspetto che completa questo quadro avvilente: la certezza dell’impunità. Ed è almeno su questo fronte, visto che sugli altri abbiamo capitolato, che dovremmo rafforzare la nostra linea maginot. Non per salvare noi stessi, ma per salvare loro, le nuove generazioni, ancorandole, per quel che ancora si può, ad un minimo di rispetto per l’altro, di vivere civile e di assunzione delle proprie responsabilità. Ma a questo sembrano non collaborare, per primi, gli stessi insegnanti-vittime che troppo spesso tendono, se non a giustificare gli studenti, a minimizzare la gravità dei fatti. Specie se arrivano le scuse salvifiche del bullo pentito. No. Non possiamo allevare una generazione nella convinzione che basta chiedere scusa, dopo, per azzerare tutto, per lavarsi da ogni responsabilità, per ricominciare come se nulla fosse accaduto. Se così facessimo avremmo davvero perso la partita per la loro qualificazione… al futuro, senza nemmeno aver bisogno di un arbitro che ci assegni un rigore contro.
*Presidente Laboratorio Adolescenza www.laboratorioadolescenza.org

Aumenti stipendiali dirigenti scolastici, finalmente ARAN convoca sindacati il 15 maggio

da Orizzontescuola

Aumenti stipendiali dirigenti scolastici, finalmente ARAN convoca sindacati il 15 maggio

di redazione

Firmato il CCNL 2016-2018 del personale del comparto Istruzione e Ricerca, si attende adesso il rinnovo del contratto per i dirigenti scolastici.

Incontro all’Aran

L’Iter è stato avviato con la convocazione all’Aran dei sindacati per il primo incontro al riguardo.

L’incontro si svolgerà il 15 maggio 2018 alle ore 10.

Aspetti economici

Il nuovo contratto dei dirigenti dell’Area Istruzione e Ricerca determinerà, quando sarà firmato (al momento siamo ancora lontani, considerato che quello di cui sopra è il primo incontro), un aumento stipendiale per i Presidi alla luce delle risorse stanziate in legge di Bilancio: 37 milioni di euro per il 2018, 41 mln di euro per il 2019 e 96 a regime dal il 2020.

L’aumento stipendiale, che riguarderà circa 8mila dirigenti scolastici,  sarà a pioggia, dato che ad essere interessata è la retribuzione di posizione parte fissa.

convocazione

Novità per il bonus merito: vanno in contrattazione i criteri per l’ammontare dei compensi ma non quelli di valutazione

da Orizzontescuola

Novità per il bonus merito: vanno in contrattazione i criteri per l’ammontare dei compensi ma non quelli di valutazione

di redazione

Il Miur, è intervenuto con un apposito comunicato, al fine di chiarire alcuni aspetti relativi alla valorizzazione del merito dei docenti e all’ammontare del relativo bonus, secondo quanto previsto dal nuovo CCNL 216-18.

Contratto. Miur: bonus passa a 160 milioni a regime, saranno sempre i Dirigenti Scolastici a individuare i docenti meritevoli

CRITERI ATTRIBUZIONE BONUS

Come possiamo leggere all’articolo 22, comma 4 lettera c), del CCNL, sono oggetto di contrattazione integrativa a livello di istituto (tra le altre cose):

c4) i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla
valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015.

L’Amministrazione, alla luce di quanto sopra riportato, ha sottolineato che il bonus è sempre attribuito dal dirigente scolastico, sulla base dei criteri valutativi stabiliti dal Comitato di Valutazione, secondo quanto dettato dalla legge n. 107/2015. Così chiarisce il Ministero:

Resta ferma, poi, la procedura prevista dalle legge 107 del 2015 per la determinazione dei criteri per la valutazione (è previsto un apposito comitato per la valutazione) che non sono soggetti a contrattazione, nonché la competenza del dirigente per l’individuazione dei docenti meritevoli.

CRITERI DETERMINAZIONE COMPENSI

Non sono, dunque, i criteri di valutazione ad essere oggetto di contrattazione, bensì quelli per determinare l’ammontare dei compensi.

Così, ad esempio, in sede di negoziato, il dirigente scolastico e  i sindacati,  potranno concordare un valore economico minimo o massimo per il premio individuale.

Scarica il testo del Contratto

Tutto sul nuovo contratto

Incarichi di Presidenza a.s. 2018/19, domande conferma sino al 24 maggio

da Orizzontescuola

Incarichi di Presidenza a.s. 2018/19, domande conferma sino al 24 maggio

di redazione

Il Miur ha diramato la Direttiva n. 285/2018, in corso di registrazione, che disciplina la conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado per l’anno scolastico 2018/2019.

Conferimento incarichi di Presidenza

Non sono più conferiti incarichi di presidenza, eccetto i casi di conferma degli incarichi già conferiti, come previsto dal decreto legge n. 7/2005 convertito dalla legge n. 43/2005.

Conferma incarichi di Presidenza

Come suddetto, è prevista la conferma, , a domanda degli interessati, degli incarichi di presidenza già conferiti.

La conferma degli incarichi avviene sui posti residuati dopo eventuali:

  • assunzioni in ruolo;
  • autorizzazioni all’accoglimento di domande di riammissione o trattenimento in servizio per il raggiungimento del minimo contributivo o in applicazione dell’articolo 1, comma 257, della legge n. 208/2015, come modificato dall’articolo 1, comma 630, della legge n. 205/2017.

Riduzione posti disponibili

Ne caso in cui i posti disponibili, per l’a.s. 2018/19, siano inferiori al numero degli aspiranti alla conferma, gli stessi possono esseri assegnati ad altre scuole della regione, secondo la procedura di seguito indicata.

Domanda conferma incarico

Il personale interessato alla conferma dell’incarico deve prestare la relativa domanda in carta semplice all’USR – Ambito territoriale della provincia di servizio in qualità di dirigente incaricato.

La domanda va presentata dal 24 aprile al 24 maggio 2018.

Nella domanda si dovono indicare:

  • il punteggio, con cui si è graduati nella graduatoria per il conferimento degli incarichi di presidenza, relativo all’anno scolastico 2005/06;
  • le sedi e le scuole presso cui si vuole essere assegnati;
  • il possesso di eventuali titoli di precedenza;
  • l’eventuale preferenza ad essere confermati prioritariamente nella sede di servizio occupata nel corrente anno scolastico, se disponibile, oppure ad essere assegnati ad altra sede.

Gli interessati, inoltre, nel caso di mancanza di sedi nella provincia di appartenenza, devono dichiarare la propria eventuale disponibilità ad essere assegnati presso istituti disponibili in altra provincia della regione, indicando le province nell’ambito delle quali gli stessi chiedono di essere assegnati.

Assegnazione sedi

Di seguito, l’ordine in base al quale avviene l’assegnazione della sede per il personale che chiede la conferma dell’incarico di presidenza:

  1. conferma dell’incarico nella scuola diretta nel corrente anno scolastico;
  2.  assegnazione sede sia per coloro i quali l’attuale sede occupata non sia più disponibile sia per coloro i quali hanno chiesto di cambiare l’attuale sede di incarico;
  3. assegnazione sede in altra provincia per coloro i quali ne hanno fatto esplicita richiesta.

Ai fini delle conferme nelle scuole, che hanno particolari finalità, ha precedenza il personale in possesso dei titoli di specializzazione di cui all’articolo 325, del decreto legislativo n. 297 del 1994.

USR

Come leggiamo nella nota di trasmissione della Direttiva, gli uffici scolastici regionali devono procedere alla predisposizione delle preliminari attività
istruttorie di competenza.

Direttiva 281_2018

nota 

Mobilità ATA, domande sino al 14 maggio. Preferenze esprimibili, trasferimento provinciale e interprovinciale

da Orizzontescuola

Mobilità ATA, domande sino al 14 maggio. Preferenze esprimibili, trasferimento provinciale e interprovinciale

di redazione

Pubblichiamo una scheda di sintesi riguardante la mobilità del personale ATA e relativa a: tempistica, modalità di presentazione delle istanze, preferenze e caricamento degli allegati su Istanze Online.

Tempistica

Presentazione domande:  23 aprile – 14 maggio 2018

Comunicazione domande e posti al SIDI: 22 giugno 2018

Pubblicazioni movimenti: 16 luglio 2018

Modalità presentazione domanda

Le domande vanno presentate telematicamente tramite il portale Istanze Online.

Istanze OnLine, guida per immagini al cambio della password

Chi può presentare domanda

Può presentare domanda di trasferimento il personale a tempo indeterminato che intende cambiare scuola, provincia o profilo di appartenenza.

Tra gli interessati anche coloro i quali non hanno ancora una sede definitiva o hanno perso la titolarità, che dovranno presentare domanda volontaria o attendere le operazioni d’ufficio.

Preferenze

Le preferenze esprimibili sono 15 e possono essere scelte:

  • scuole;
  • distretti;
  • comuni;
  • province;
  • CPIA.

Nel caso si indichino distretti, comuni e province, gli aspiranti saranno assegnati indifferentemente in  una qualsiasi delle scuole o istituzioni comprese, rispettivamente, nel distretto, nel comune o nella provincia, prendendo in esame prima le scuole primarie, poi le secondarie di primo grado ed infine le scuole secondarie di secondo grado, compresi, i licei artistici e le istituzioni educative statali secondo l’ordine dei rispettivi bollettini ufficiali.

Il succitato ordine di trattazione delle scuole, rientranti nel distretto,  comune o provincia, può essere differente nel caso in cui l’aspirante ne indichi uno diverso nel modulo domanda. Così, ad esempio, possono essere prese in esame prima le scuole di secondo grado, poi quelle primarie e quelle di primo grado, secondo quanto indicato dall’aspirante.

Trasferimento provinciale ed interprovinciale

Il trasferimento può essere richiesto per altre sedi della provincia di titolarità o di un’altra provincia.

Il trasferimento interprovinciale può essere chiesto per una sola provincia.

L’aspirante può presentare, inoltre, sia trasferimento provinciale che interprovinciale.

Numero domande

Nel caso l’aspirante intenda chiedere trasferimento sia provinciale che interprovinciale dovrà presentare le due domande congiuntamente.

Il trasferimento interprovinciale prevale su quello provinciale.

Allegati

Una delle operazioni propedeutiche è l’aggiornamento degli allegati alla domanda, che documentano le diverse situazioni soggettive, e il caricamento degli stessi su Istanze Online, per il successivo inserimento nell’istanza da inoltrare.

Vai alla nostra guida per immagini (anche se si riferisce ai docenti il procedimento è uguale).

Ordinanza ministeriale

Emergenza educativa e mancanza di rispetto verso i docenti

da La Tecnica della Scuola

Emergenza educativa e mancanza di rispetto verso i docenti

Dirigenti scolastici, contratto in odore di rinnovo: il 14 maggio sindacati convocati all’Aran

da La Tecnica della Scuola

Dirigenti scolastici, contratto in odore di rinnovo: il 14 maggio sindacati convocati all’Aran

Concorso Dirigenti scolastici: prova preselettiva rinviata al 23 luglio

da La Tecnica della Scuola

Concorso Dirigenti scolastici: prova preselettiva rinviata al 23 luglio

Salone internazionale del Libro: scopri gli incontri e le attività per gli studenti

da Tuttoscuola

Salone internazionale del Libro: scopri gli incontri e le attività per gli studenti

Il Salone di Torino è al tempo stesso la più grande libreria italiana del mondo, un prestigioso festival culturale e un importante progetto educational dedicato alla promozione del libro e della lettura per i giovani lettori. Per questo il 31^ Salone Internazionale del Libro (10 – 14 maggio, Torino) cura un vasto programma di incontri 300 ore di attività, tutte gratuite.

Interverranno Alessandro D’Avenia, Andrea Marcolongo, Erri De Luca, Corrado Augias e tanti altri. E sei autori d’eccezione (Chiara Valerio e Giordano Meacci, Riccardo Falcinelli e Carlo Boccadoro e Giancarlo De Cataldo con Edoardo Boncinelli) racconteranno una materia scolastica a testa. Verranno ricordati Rigoni Stern e Primo Levi e si potrà assistere ad un’inedita videolezione di Vittorio Sermonti sul XXVI canto della Divina Commedia.

Ricchissimo il programma per tutte le scuole, dall’infanzia fino alla secondaria con incontri, letture e laboratori pratici. Il meglio della letteratura per ragazzi, con grandi autori internazionali come Roddie Doyle, Bernard Friot e Alki Zei e le voci più interessanti del panorama italiano. E poi tanti illustratori stranieri e italiani che disegneranno insieme ai bambini e ancora laboratori per scoprire l’arte. Per i più piccoli il Laboratorio Nati per Leggere con letture e incontri con autori come Nicoletta Costa e i vincitori del premio. Tanti appuntamenti dedicati alla tecnologia, alla scienza e alle App. Al Salone i ragazzi potranno imparare a far volare un drone e viaggiare con la realtà virtuale. E poi il meglio dell’editoria digitale, laboratori sul coding e sui libri ad alta leggibilità.

I docenti troveranno al Salone un programma dedicato espressamente a loro. Si chiama Educare alla lettura ed è un corso d’aggiornamento professionale riconosciuto dal MIUR e valido come ore di aggiornamento. Venticinque ore per incontrare tutti gli autori internazionali per ragazzi presenti al Salone, per parlare di come far crescere la passione per la lettura. Tra gli appuntamenti: Bruno Tognolini racconterà come creare un festival di classe, l’incontro curato da La Lingua batte – Radio3 con Luca Serianni e Vittorio Coletti, Roddy Doyle e tanti altri…

È possibile prenotare un posto in sala scrivendo a icardi.salonelibro@circololettori.it.
Per partecipare al 31^ Salone Internazionale del libro di Torino, le classi devono prenotarsi, partendo dalla pagina Prenota la visita del sito salonelibro.it.
Inoltre, per tutti i docenti che vogliono partecipare al Salone anche da soli, è possibile richiedere l’esonero, alla pagina dedicata sul sito salonelibro.it.