BOICOTTATI I QUIZ INVALSI

PRIMO GIORNO DI SCIOPERO BREVE, IN MIGLIAIA DI CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA BOICOTTATI I QUIZ INVALSI

Come negli scorsi anni SGB ha fornito ai lavoratori lo strumento dello sciopero delle attività legate ai quiz invalsi; uno sciopero che permette ai docenti di non interrompere le attività didattiche e, contemporaneamente, boicottare gli odiati quiz della scuola a punti, rinunciando ad un’ora di stipendio. Dai dati in nostro possesso, quest’anno l’adesione alla protesta è cresciuta in modo sorprendente. Negli scorsi giorni e nella giornata di oggi siamo stati contattati dagli insegnanti di centinaia di scuole che ci hanno comunicato l’adesione allo sciopero in tutte o molte classi dei loro istituti. La protesta si è articolata su tutto il territorio nazionale, con punte eccezionali al centro-nord, specie in Veneto, Toscana ed Emilia Romagna.

Il risultato assume maggior valore considerato che solo SGB ha organizzato lo sciopero e sarebbe stato prevedibile scontare l’assenza del resto del sindacalismo di base, nonché l’avversione dei sindacati complici, da sempre in posizione di esplicito appoggio al sistema invalsi. Abbiamo dovuto poi affrontare i soliti tentativi di alcuni dirigenti di ostacolare la protesta con pressioni e false indicazioni su una presunta illegittimità dello sciopero, senza alcun fondamento normativo.

I lavoratori hanno comunque accolto il nostro appello e reso quindi possibile la difesa del diritto ad uno sciopero che hanno sentito finalmente utile ed incisivo.

Oltre ai quiz saltati per lo sciopero, in diverse scuole la somministrazione oggi non è stata possibile a causa delle difficoltà tecniche, legate alle procedure informatiche della prova di inglese. Nonostante ciò, attendiamo il solito comunicato fotocopia dell’invalsi che vanta percentuali di riuscita improbabili.

Questa protesta incarna la doverosa opposizione al modello della scuola a quiz che tra l’altro ora, dopo l’emanazione dei decreti sugli esami di Stato, invade il lavoro dei docenti, imponendosi come unico parametro di valutazione, ben più discriminante della valutazione degli insegnanti, minacciando di fatto la fine del principio del valore legale dei titoli di studio, storico obiettivo della cultura più reazionaria e conservatrice del nostro paese.

Resta il rammarico di non essere riusciti ad organizzare forme di sciopero anche alle superiori, dove però contiamo sul senso civico degli studenti che stanno già costruendo forme di opposizione.

Lo sciopero è anche l’occasione di esprimere lo sdegno per la situazione attuale della scuola e la protesta in particolar modo contro la buona scuola, il nuovo umiliante contratto nazionale e la vergognosa vicenda del licenziamento di migliaia di maestre assunte con diploma magistrale.

La forma di questa agitazione, che si realizza scuola per scuola con la solidarietà tra docenti, si profila anche come un importante esercizio di mobilitazione contro i peggioramenti normativi attuati dalla buona scuola e quelli in arrivo con il nuovo contratto.

Lo sciopero iniziato oggi è un’altra importante tappa della lotta dei lavoratori della scuola nel percorso di riappropriazione di dignità e diritti e della costruzione anche nel settore dell’istruzione del sindacato utile, conflittuale e improntato ai soli interessi della classe lavoratrice che ancora manca nel nostro paese.

Da oggi prove Invalsi al via alle elementari

da Il Sole 24 Ore

Da oggi prove Invalsi al via alle elementari 

Dopo le scuole medie, da oggi e nelle giornate del 9 e 11 maggio sarà il turno delle prove Invalsi per le elementari. I test saranno sostenuti dalle classi seconde e quarte, dove le rilevazioni – a differenza degli altri gradi di istruzione, dove da quest’anno le prove sono online – continueranno ad essere effettuate tramite i fascicoli cartacei come gli anni scorsi.

A seguire prove anche alle superiori
Nel periodo compreso tra il 7 e il 19 maggio, poi, sarà invece la volta delle classi seconde della secondaria superiore, anch’esse – come le medie – interessate dalle novità introdotte dalla normativa per quanto riguarda la somministrazione al computer.

Mobilitazione Uds: no alle prove
Intanto l’Unione degli studenti annuncia una mobilitazione, dal 7 maggio, dentro e fuori le scuole, con la campagna ‘Se sbagli sei fuori!’ che ha l’obiettivo dichiarato di «non
compilare le prove e di cancellare l’Invalsi». «Se il Miur elogia l’innovazione di queste novità, gli studenti subiscono la repressione che questo meccanismo innesca» afferma Francesca Picci, coordinatrice Uds, spiegando che «negli scorsi anni il boicottaggio di massa dei test a crocette» ha messo «in luce la forte contrarietà della scuola nei confronti di un sistema di valutazione parziale e dannoso, che valuta solo nozioni e che riproduce le disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese e tra scuole ‘più innovative’ e scuole ‘più arretrate’».

DSGA su due scuole, spetta indennità di 214 euro mensili

da Orizzontescuola

DSGA su due scuole, spetta indennità di 214 euro mensili

di redazione

L’articolo 39 del nuovo CCNL è dedicato “all’Indennità per il DSGA che copra posti comuni a più istituzioni scolastiche”, come nel caso di reggenza in altra scuola sottodimensionata.

Il predetto articolo così recita:

“In attuazione dell’art. 2, comma 4 del CCNL relativo ai direttori dei servizi generali ed amministrativi delle scuole (DSGA) sottoscritto il 10/11/2014, gli effetti del predetto CCNL sono prorogati fino al termine dell’anno scolastico nel corso del quale è adottato l’accordo in sede di conferenza unificata di cui all’art. 19, comma 5-ter del D.L. 6-7-2011 n. 98.”

In sostanza, il nuovo Contratto proroga gli effetti di quanto stabilito con il Contratto del 2014 relativo al riconoscimento dell’indennità mensile per i Direttori dei servizi generali e amministrativi in caso abbiano affidata in reggenza una scuola sottodimensionata.

Al riguardo è intervenuta l’Associazione Nazionale Quadri delle Pubbliche Amministrazioni (Anquap) che, dopo aver evidenziato quanto sopra riferito, ha affermato:

Ne consegue che a partire dal prossimo mese di maggio 2018 le competenti Ragionerie Territoriali dello Stato (appartenenti al MEF) dovranno erogare agli interessati (i DSGA assegnati in una seconda scuola) l’indennità mensile spettante, con riferimento agli incarichi svolti a partire dall’a.s. 2015/2016 (in alcuni casi anche dall’a.s. 2014/2015).

Si ricorda che la misura dell’indennità in parola – da corrispondere per dodici mensilità ed avente natura accessoria – è fissata in euro 214,00 mensili lordi, cui si aggiunge la quota dell’indennità di direzione parte variabile a carico del FIS dell’istituzione scolastica sottodimensionata (ove si è prestato l’incarico).

A fine di accelerare la procedura, l’Anquap consiglia ai DSGA interessati di inoltrare apposita istanza alle Ragionerie Territoriali competenti, allegando il provvedimento di assegnazione dei rispettivi Uffici Scolastici Regionali e l’attestazione di effettuato servizio delle Istituzioni Scolastiche coinvolte.

Sanzioni disciplinari, licenziamento: cosa prevede il nuovo CCNL

da Orizzontescuola

Sanzioni disciplinari, licenziamento: cosa prevede il nuovo CCNL

di Nino Sabella

Analizziamo l’articolo 29 del CCNL 2016-18, dedicato alla “Responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo”, focalizzando la nostra attenzione sui casi in cui si applica la destituzione, che consiste nella cessazione dal rapporto di lavoro (ossia nel licenziamento).

Sessione negoziale

Per il personale docente ed educativo, l’articolo 29/1 del Contratto, rinvia la definizione della tipologia delle infrazioni disciplinari e delle relative sanzioni ad una specifica sessione negoziale, che deve concludersi entro il mese di luglio 2018.

La sessione dovrà tenere in considerazione quanto segue:

  • previsione del licenziamento nei seguenti casi:

a) atti, comportamenti o molestie a carattere sessuale, riguardanti studentesse o studenti affidati alla vigilanza del personale, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione, dei comportamenti;
b) dichiarazioni false e mendaci, che abbiano l’effetto di far conseguire un
vantaggio nelle procedure di mobilità territoriale o professionale;

  • specifica sanzione in caso di condotte e comportamenti non coerenti, anche nell’uso dei canali sociali informatici, con le finalità della comunità educante, nei rapporti con gli studenti e le studentesse.

Disciplina attuale

Nelle more della sessione negoziale, in materia di “Disciplina”  resta vigente quanto stabilito dal D.lgs. n. 297/1994,  come modificato dal Contratto che così dispone (art. 29/3):

Nelle more della sessione negoziale di cui al comma 1, rimane fermo quanto stabilito dal Capo IV Disciplina, Sezione I Sanzioni Disciplinari del d.lgs. n. 297 del 1994, con le seguenti modificazioni ed integrazioni all’articolo 498 comma 1 cui sono aggiunte le seguenti lettere:

“g) per atti e comportamenti o molestie a carattere sessuale che riguardino gli studenti affidati alla vigilanza del personale, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione;
h) per dichiarazioni false e mendaci che abbiano l’effetto di far conseguire, al personale che le ha rese, un vantaggio nelle procedure di mobilità territoriale o professionale”

Il Contratto, in pratica, introduce due nuovi casi cui applicare la destituzione prevista dal succitato articolo 498, comma 1, del decreto legislativo n. 297/94.

Destituzione dall’impiego

Allo stato attuale, stando all’articolo 498 del D.lgs. 297/94 e alle nuove disposizioni del CCNL, al personale docente si applica la destituzione, ossia la cessazione dal rapporto di impiego, nei seguenti casi:

a) per atti che siano in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione;

b) per attività dolosa che abbia portato grave pregiudizio alla scuola, alla pubblica amministrazione, agli alunni, alle famiglie;

c) per illecito uso o distrazione dei beni della scuola o di somme amministrate o tenute in deposito, o per concorso negli stessi fatti o per tolleranza di tali atti commessi da altri operatori della medesima scuola o ufficio, sui quali, in relazione alla funzione, si abbiano compiti di vigilanza;

d) per gravi atti di inottemperanza a disposizioni legittime commessi pubblicamente nell’esercizio delle funzioni, o per concorso negli stessi;

e) per richieste o accettazione di compensi o benefici in relazione ad affari trattati per ragioni di servizio;

f) per gravi abusi di autorità;

“g) per atti e comportamenti o molestie a carattere sessuale che riguardino gli studenti affidati alla vigilanza del personale, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione;

h) per dichiarazioni false e mendaci che abbiano l’effetto di far conseguire, al personale che le ha rese, un vantaggio nelle procedure di mobilità territoriale o professionale”.

Il Contratto, dunque, introduce (sin da subito) la sanzione della destituzione anche nei casi di molestie e comportamenti a carattere sessuale nei confronti degli studenti e di false dichiarazione nelle procedure di mobilità.

Da sottolineare che le due nuove fattispecie, per cui è prevista la cessazione dal rapporto di impiego, sono le medesime che devono essere previste anche nel prossimo codice disciplinare del personale docente, che sarà oggetto della sessione negoziale di cui sopra.

Il testo del Contratto

Decreto Legislativo n. 297/94

Rinnovo contratto, sanzioni disciplinari a docenti se si usano social non per scopo educativo

Dichiarazione precompilata 2018: si può inviare anche dal self-service NoiPA

da La Tecnica della Scuola

Dichiarazione precompilata 2018: si può inviare anche dal self-service NoiPA

Formazione neo-assunti: apre il percorso sperimentale di professional vision

da La Tecnica della Scuola

Formazione neo-assunti: apre il percorso sperimentale di professional vision

Le nuove classi di concorso

da La Tecnica della Scuola

Le nuove classi di concorso

Leggi e normativa per la scuola secondaria

da La Tecnica della Scuola

Leggi e normativa per la scuola secondaria

Come avverranno le immissioni in ruolo nella scuola secondaria

da La Tecnica della Scuola

Come avverranno le immissioni in ruolo nella scuola secondaria

Dispersione scolastica: Sardegna e Sicilia con i più alti tassi di abbandono in Europa

da Tuttoscuola

Dispersione scolastica: Sardegna e Sicilia con i più alti tassi di abbandono in Europa

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi: nel sistema di istruzione/formazione italiano, l’indicatore equivale alla percentuale della popolazione in età 18-24 anni che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media (il titolo di scuola secondaria di primo grado), non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative (indicatore “early school leavers”). In Europa – come risulta da “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, pubblicato dall’Istat – la percentuale di questi giovani “dispersi” nel 2016 è stata del 10,7% (di cui 12,2% uomini e 9,2% donne).

In Italia nello stesso anno la percentuale è stata del 13,8% (ma nel 2017 è già risalita al 14%), con le gli uomini al 16,1% e le donne all’11,3%. In Europa, peggio dell’Italia soltanto Malta, Spagna, Romania e Portogallo, mentre quasi tutti i Paesi dell’Unione hanno ormai raggiunto l’obiettivo del 10% fissato per il 2020.

In Italia, dove nel 2017 la percentuale degli abbandoni precoci è stata del 14%, può consolare il fatto che, rispetto al 2004, quando la percentuale degli abbandoni viaggiava al 23,1%, si sono registrati notevoli miglioramenti, anche se, per qualche regione l’obiettivo finale del 10% fissato dall’Europa (Lisbona 2020) sembra ancora lontano.

È il caso, ad esempio, della Sardegna ferma al 21,2% e della Sicilia al 20,9%, oppure della Campania al 19,1%.

Per contro, la provincia di Trento con la percentuale del 7,3% è tranquillamente già in Europa, mentre l’Abruzzo ha raggiunto nel 2017 il 7,4%.

Sono già scese sotto il 10% anche l’Umbria con il 9,3% e l’Emilia Romagna con il 9,9%.

Nota 3 maggio 2018, AOODGOSV 7647

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Presidenti delle Regioni
LORO SEDI
Ai Presidenti delle Province
LORO SEDI
Ai Sindaci dei Comuni
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
AOSTA
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia
TRENTO
Agli Uffici Territoriali degli UU.SS.RR.
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche
sedi dei percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello
LORO SEDI
e p.c. Al Gabinetto del Ministro
SEDE
All’Ufficio Legislativo
SEDE
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo
di istruzione e formazione
SEDE
Al Capo del Dipartimento per la Programmazione e
la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
SEDE
Al Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza delle Regioni
Via Parigi
ROMA
All’Ufficio Stampa

Nota 3 maggio 2018, AOODGOSV 7647

Oggetto: Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2018/2019.

Progetto Edustrada

Giovedì 3 maggio dalle ore 11.00, presso la Sala della Comunicazione del MIUR, in viale Trastevere 76/a, il Sottosegretario Gabriele Toccafondi, insieme al Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini, presenta l’andamento dei progetti di Educazione stradale avviati nelle scuole nell’a.s. 2017/18; tracciato un bilancio sul tema, a un anno dall’avvio di Edustrada, la prima piattaforma nazionale sull’Educazione stradale del MIUR.

Intervengono: Giovanni Busacca, Direttore del Servizio Polizia Stradale; Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione Ania; Vincenzo Leanza, Direttore per l’ Educazione stradale, la Mobilità e il Turismo ACI, per approfondire i temi di sicurezza stradale, prevenzione incidenti, rispetto delle norme di sicurezza e mobilità sostenibile.


L’Educazione stradale nelle scuole, il progetto “Edustrada” continua a crescere

Il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha illustrato questa mattina l’andamento dei progetti di educazione stradale avviati nelle scuole nell’a.s. 2017/18, gli obiettivi e i risultati attesi ad un anno dall’avvio dell’offerta formativa, presente su “Edustrada”, la prima Piattaforma Nazionale sull’Educazione Stradale del MIUR. Dopo il saluto di Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione del MIUR, sono intervenuti Riccardo Nencini, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giovanni Busacca, Direttore del Servizio Polizia Stradale, Umberto Guidoni, Segretario Generale Fondazione ANIA, Vincenzo Leanza, Responsabile Educazione Stradale ACI, per approfondire temi di sicurezza stradale, prevenzione incidenti, rispetto delle norme di sicurezza e mobilità sostenibile.

Il portale “Edustrada” rientra tra le iniziative messe in campo dal MIUR, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), la Polizia Stradale, ACI, Fondazione ANIA, Federazione Italiana Motociclisti, Federazione Ciclistica Italiana e l’Associazione Guarnieri. A partire dal 2016, le scuole hanno a disposizione un contenitore tematico su materiali, concorsi, iniziative e progetti didattici. L’offerta formativa è programmata in collaborazione con i partner ed è disponibile dai primi mesi dall’avvio dell’anno scolastico. Le scuole esprimono preferenze sui progetti direttamente online. Con queste nuove metodologie, il MIUR ha effettuato monitoraggi sempre più dettagliati su progetti territoriali e nazionali per programmare in maniera ancora più mirata iniziative e progetti di prevenzione ed educazione stradale.

Nel primo semestre 2017 le stime preliminari confermano una riduzione sia del numero di incidenti stradali sia di quello dei feriti, con flessioni del 4 e 5% in media rispetto ai dati consolidati dello stesso periodo del 2016. Si registra un’inversione di tendenza per le vittime, che tornano a crescere, con incrementi compresi tra il 6,7 e l’8,2%. In questo scenario appare sempre più fondamentale e decisivo il lavoro preventivo ed educativo da fare nelle scuole. Il MIUR, in collaborazione con i partner, ha offerto per l’a.s. 2017/18 ben 22 progetti. Si sono registrate 1.443 adesioni per circa 800 scuole su tutto il territorio nazionale. Il numero maggiore di scuole aderenti ai progetti sul portale “Edustrada” si è registrato al Sud per il 50%, segue il Nord al 30% e il Centro al 20%. L’analisi dei progetti svolti in questi anni ha registrato un costante incremento del numero delle scuole impegnate in attività di educazione stradale.

“Comunicare efficacemente l’educazione stradale nelle scuole è il nostro obiettivo, occorre un lavoro di squadra – ha spiegato il Sottosegretario Toccafondi –. È un impegno costante che abbiamo preso in primo luogo con i ragazzi, veri protagonisti del futuro, per salvaguardarli dai rischi e dai pericoli della strada. Il percorso che conduce alla consapevolezza e all’interiorizzazione della normativa sulla sicurezza stradale da parte dei giovani – ha aggiunto il Sottosegretario – è lungo e complesso e necessita di un’attenzione costante da parte di tutti. In sinergia con MIT, Polizia Stradale, Fondazione ANIA, ACI, FCI (Federazione ciclistica italiana), FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e il contributo dell’Associazione Guarnieri, siamo riusciti a predisporre un coordinamento organizzativo per l’educazione stradale, operando un monitoraggio costante del numero di scuole ed alunni che hanno aderito e completato ciascun programma educativo. Consentire ai nostri ragazzi di muoversi in sicurezza nelle città va ben oltre l’obiettivo politico, esprime la nostra volontà di renderli cittadini attivi e consapevoli per una convivenza civile”, ha concluso Toccafondi.

“Questo Governo ha fatto della sicurezza stradale una priorità. Guidare con consapevolezza e dunque ‘educare’ ad un corretto comportamento sulla strada è ciò su cui abbiamo puntato. Per questo credo che il progetto ‘Edustrada’ sia stato un grande successo che continuerà ad avere ricadute positive sulla riduzione dei pericoli per gli utenti della strada. Partire dalla scuola era la cosa giusta da fare. Da anni mettiamo in campo, in collaborazione con il MIUR, Polizia Stradale e non solo, i nostri progetti di educazione stradale e i risultati seguitano a vedersi ”. È quanto ha affermato il Viceministro uscente alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini.

“Ad un anno dall’avvio dell’iniziativa la formazione ha coinvolto circa 400 insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria nelle regioni Lazio, Abruzzo, Campania, Veneto e Puglia oltre ad alcuni insegnanti della scuola secondaria di secondo grado di Roma per il progetto”, ha spiegato Nencini. “Un impegno significativo che integra e completa il lavoro fatto in questi anni sulla riqualificazione delle infrastrutture che abbiamo portato a termine al MIT”.

“I giovani rappresentano i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale – ha dichiarato il Direttore del Servizio Polizia Stradale Giovanni Busacca – e costante è l’impegno della Polizia Stradale in questo settore. L’attività di sensibilizzazione alla sicurezza stradale rivolta agli studenti di tutta Italia prosegue anche nell’anno in corso, con Icaro 18, la più importante campagna di sicurezza stradale della Polizia di Stato in collaborazione con il MIUR, con il Dipartimento di Psicologia-Università di Roma ‘La Sapienza’, il MIT, il Moige, la Fondazione ANIA, il Gruppo autostradale Astm-Sias, l’A22 Autostrada del Brennero, la Federazione Ciclistica Italiana, Enel Green Power S.p.a.; quest’anno ha come tema la distrazione e gli utenti vulnerabili e sarà rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutte le province italiane. Prosegue inoltre l’impegno rivolto a rendere quanto più sicuri possibile i viaggi di istruzione dei nostri ragazzi: ‘Gite scolastiche in sicurezza’ è un esempio virtuoso della collaborazione istituzionale tra la Polizia di Stato ed il MIUR ed è una delle iniziative, tra quelle che portiamo avanti, della quale vediamo maggiormente i frutti e che ha consentito di raggiungere risultati davvero molto positivi, sia in termini di controlli che di informazione e sensibilizzazione, in un settore così delicato come è quello del trasporto scolastico”.

“Per combattere l’incidentalità stradale nel nostro Paese – ha spiegato il Segretario Generale della Fondazione ANIA, Umberto Guidoni – è fondamentale fare rete. È un concetto sul quale abbiamo basato la nostra azione negli anni e, alla luce dei risultati positivi ottenuti in termini di riduzione del numero e della gravità degli incidenti tra i giovani, possiamo dire che la strada è quella giusta. Un progetto come ‘Edustrada’ rappresenta la perfetta sintesi della sinergia che ci deve essere tra settore pubblico e settore privato, un’azione coordinata nella quale ognuno fa la propria parte: associazioni, istituzioni, scuole, famiglie e forze dell’ordine. La sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole è fondamentale per orientarli verso il rispetto delle regole della strada. È una ferma convinzione anche del settore assicurativo che, proprio per questo, attraverso la Fondazione ANIA, continua ad investire in progetti come ‘Edustrada’ che, dallo scorso novembre ad oggi, ci ha consentito di avviare importanti attività nelle scuole coinvolgendo oltre 3mila ragazzi in varie città d’Italia: 2mila nel tour che si è svolto a dicembre dedicato alla guida sicura in auto e oltre mille nel tour che parte proprio oggi da Cosenza e che sarà dedicato alla sicurezza su motocicli e ciclomotori”.

“La tradizionale collaborazione tra ACI e MIUR – dichiara Enzo Leanza, Direttore dell’Automobile Club d’Italia per l’Educazione Stradale, la Mobilità e il Turismo – trova nell’opportunità offerta dal portale ‘Edustrada’ la modalità digitale più efficace per portare a conoscenza di tutte le scuole i programmi info-formativi di ACI, realizzati negli ultimi anni e in costante aggiornamento per rispondere al meglio alle sempre nuove esigenze di studenti e docenti. Fare sistema è la migliore strategia per raggiungere il maggior numero di giovani con attività formative realizzate in sinergia da tutti i partner istituzionali. L’ACI e gli Automobile Club che operano sul territorio confermano il proprio impegno quotidiano in questo programma condiviso di educazione alla sicurezza stradale, finalizzato a rendere i ragazzi sempre più informati e consapevoli dei rischi della strada”.


Prove INVALSI


Scuola primaria (fascicoli cartacei):

  • 3 maggio 2018: prova d’Inglese (V primaria);
  • 9 maggio 2018: prova di Italiano (II e V primaria) e prova preliminare di lettura (quest’anno, la prova di lettura è svolta solo dalle classi campione della II primaria);
  • 11 maggio 2018: prova di Matematica (II e V primaria).

Scuola secondaria (prove computer based – CBT):

  • 4 – 21 aprile 2018: prove di Italiano, Matematica e Inglese per le classi terze della scuola secondaria di primo grado;
  • 7 – 19 maggio 2018: prove di Italiano e Matematica, comprensive anche del questionario studente per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado.

Invalsi, Fedeli: “Bilancio positivo per la prima tornata di prove. Dalle scuole risposta importante”

(Sabato, 21 aprile 2018) “Alla fine di questa prima tornata di prove Invalsi 2018, che ha coinvolto le classi III della secondaria di I grado, possiamo tracciare un bilancio più che soddisfacente. E possiamo farlo grazie alla risposta importante e positiva del mondo della scuola, delle ragazze e dei ragazzi, delle famiglie, alle novità introdotte dal decreto legislativo 62 del 2017”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

Fino all’anno scorso le prove Invalsi si svolgevano, nella scuola secondaria di I grado, durante l’esame finale. Da quest’anno, invece, le studentesse e gli studenti sono stati chiamati ad effettuare le prove di Italiano, di Matematica e, per la prima volta, di Inglese, in un periodo diverso da quello degli esami. E, sempre per la prima volta, le prove si sono svolte al computer, coinvolgendo oltre mezzo milione di ragazze e ragazzi fra il 4 e il 21 aprile.

“Abbiamo voluto queste novità – ricorda Fedeli – per consentire alle nostre studentesse e ai nostri studenti di accedere alle prove con una maggiore serenità. E di viverle come vanno vissute: come un’occasione per misurare le proprie conoscenze e le proprie competenze, scoprire i propri punti di forza e gli aspetti su cui continuare a investire per migliorare giorno dopo giorno. La valutazione deve essere per loro uno stimolo, non uno spauracchio. E un’opportunità: penso alla novità dell’Inglese che consente a tutte e tutti, per la prima volta, di valutare, con uno strumento qualitativamente alto come la prova Invalsi, la propria conoscenza della lingua, in coerenza con il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, senza costi aggiuntivi per le famiglie”.

La valutazione, continua Fedeli, “è un momento impegnativo, ma è anche uno stimolo per tutta la comunità scolastica, per un costante miglioramento del sistema di istruzione. In queste settimane i dirigenti, le e i docenti, il personale scolastico hanno messo in campo uno sforzo importante che ha consentito alle ragazze e ai ragazzi di affrontare serenamente questo momento. Lo spirito di collaborazione all’interno delle comunità scolastiche e tra le istituzioni scolastiche e l’Invalsi ha consentito di ridurre al minimo l’impatto sulla didattica e condurre a buon fine l’intera rilevazione. C’è stato un grande impegno condiviso che ha messo al centro studentesse e studenti. Questi giorni di prove, voglio ricordarlo, sono il frutto di un lavoro che dura da mesi. Ci sarà tempo per approfondire le implicazioni di queste nuove modalità, e anche per individuare margini di miglioramento, ma oggi è importante e doveroso ringraziare l’Istituto nazionale di valutazione, che ha lavorato incessantemente per supportare le istituzioni scolastiche, e la scuola tutta, che ha risposto così generosamente ad un cambiamento che riservava alcune incognite e che ha consentito di giungere al termine delle prime rilevazioni registrando un bilancio complessivo più che positivo”.


Invalsi, Fedeli: “Buon lavoro alle studentesse e agli studenti che saranno impegnati nelle prove. Grazie alle scuole per il loro encomiabile lavoro”

(Martedì, 03 aprile 2018) “Buon lavoro alle studentesse e agli studenti che da domani saranno impegnati nelle prove Invalsi. Si tratta di un’importante occasione per misurare le proprie conoscenze e le proprie competenze, scoprire i propri punti di forza e gli aspetti su cui continuare a investire per migliorare giorno dopo giorno. È questo il senso di una valutazione che deve servire da stimolo alle giovani e ai giovani, ma anche e soprattutto a tutta la comunità scolastica, per un costante miglioramento del sistema di istruzione”. È il messaggio che la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, rivolge ai circa 574.600 studentesse e studenti delle classi terze delle scuole secondarie di I grado che, a partire da domani e fino al 21 aprile, sosterranno le prove Invalsi in Italiano, Matematica e, per la prima volta in assoluto, in Inglese.

Fino allo scorso anno le prove Invalsi erano uno degli scritti dell’Esame finale del I ciclo. Da quest’anno, invece, in base a quanto previsto dal decreto legislativo 62 del 2017 (attuativo della legge 107 del 2015) le prove si svolgono, per la prima volta, nel corso dell’anno scolastico.

“Una novità importante che consentirà alle nostre giovani e ai nostri giovani di accedere alle prove con una maggiore serenità – commenta Fedeli -. Le prove Invalsi rappresentano per le nostre studentesse e i nostri studenti una sfida che, grazie al loro studio, al loro impegno e alla loro passione, possono vincere. Un ringraziamento particolare va, in questo anno in cui vengono in introdotte importanti novità, alle scuole e all’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione: in questi mesi hanno portato avanti un lavoro encomiabile per recepire i cambiamenti introdotti e garantire a ciascun giovane le condizioni migliori per svolgere le prove”.

Per consentire alle scuole di organizzarsi al meglio, è stata prevista una finestra temporale di somministrazione delle prove di durata variabile tra il 4 e il 21 aprile, anche in ragione della numerosità delle studentesse e degli studenti partecipanti e del fatto che le prove saranno al computer, online (CBT – computer based tests). La prova di Inglese sarà strutturata in due sezioni: una rivolta alla comprensione della lettura e una alla comprensione dell’ascolto. La durata delle prove sarà di 90 minuti per ciascuna disciplina (Italiano, Matematica, Inglese).

“Per garantire il migliore svolgimento possibile delle prove – prosegue Fedeli – l’Invalsi e il Miur hanno organizzato negli scorsi mesi incontri con gli oltre 5.000 dirigenti scolastici interessati dalle nuove modalità, coordinati dagli Uffici Scolastici Regionali, per contribuire ad affrontare e risolvere le eventuali criticità che potrebbero presentarsi in questa fase di ‘rodaggio’. Le scuole hanno lavorato con costanza e solerzia per predisporre tutto ciò che è necessario allo svolgimento delle prove. C’è stato un grande impegno condiviso: grazie a tutte e tutti coloro che si sono assunti con senso del dovere questa responsabilità educativa. Le nuove generazioni, la loro crescita e il loro futuro sono e devono essere sempre di più centro della nostra azione”.