Docenti di ruolo: le nostre assegnazioni provvisorie su sostegno

Docenti di ruolo: le nostre assegnazioni provvisorie su sostegno senza specializzazione non danneggiano né l’alunno con disabilità, né il docente specializzato.

ROMA. A seguito di perplessità emerse in articoli pubblicati successivamente al primo incontro avvenuto il 3 maggio tra MIUR e Sindacati per la contrattazione integrativa sulle assegnazioni provvisorie, il cartello di comitati ( Osservatorio Diritti scuola, Comitato Non si svuota il Sud, Nastrini Liberi Uniti, Comitato 8000 esiliati fase B, Disa ante 2014, Nastrini Rossi, Docenti sardi fuori regione e provincia ) che si riconoscono in una unica Piattaforma Programmatica per il rientro dei docenti https:// osservatoriodirittiscuola.it/ piattaforma-programmatica- insegnanti.html ribadiscono la loro posizione e la validità delle proposte che gli stessi sostengono e portano avanti.

In Italia siamo arrivati ad una cifra scandalosa di posti in deroga, sessantamila circa su un totale di 160.000 posti complessivi, frutto dei ricorsi vinti negli ultimi 10 anni dalle famiglie con figli con disabilità a cui erano state affidate un numero di ore di sostegno inferiore a quello certificato nel Piano Educativo Individualizzato, ore che il MIUR si ostina a riconoscere solo dopo aver perso i ricorsi nei tribunali italiani. Ciò ha già determinato un danno erariale di un miliardo di euro e su cui è stato presentato il 6 Aprile scorso un esposto alla Corte dei Conti di Palermo da parte di Osservatorio Diritti Scuola e che la giustizia e la logica dovrebbe portare alla trasformazione in organico di diritto di tutti questi posti, a vantaggio soprattutto della continuità didattica degli studenti, prima ancora che della stabilità dei docenti. E invece ci troviamo, ancora una volta a sollecitare una soluzione tampone per il futuro anno scolastico per il tramite delle assegnazioni provvisorie.

La richiesta di consentire l’assegnazione provvisoria su posto di sostegno in deroga al docente di ruolo anche non specializzato, previo accantonamento del numero dei posti da riservare ai precari specializzati nelle GAE e nelle seconde fasce delle graduatorie di istituto, NON danneggia né il docente specializzato né tantomeno l’alunno con disabilità, anzi.

L’ accantonamento dei posti per gli specializzati precari, in quanto “accantonamento”, è il passaggio che garantirebbe la realizzazione ottimale dei diritti di tutte le parti in causa. Le perplessità sollevate in merito alle tempistiche delle operazioni di assegnazione provvisoria che, in quanto precedenti al conferimento delle supplenze, sottrarrebbero posti ai supplenti specializzati, non sono dunque condivisibili: gli usp provinciali proprio per evitare questo dovrebbero “accantonare”, cioè procedere al conteggio dei docenti specializzati presenti nelle graduatorie e mettere da parte il numero di posti di sostegno in deroga da riservare loro.

Dunque agli USP verrebbe richiesta semplicemente un’operazione in più da effettuare prima dei decreti di assegnazione provvisoria: il conteggio per l’accantonamento dei posti.

In Sicilia, ad esempio, si è appena saputo grazie al comunicato FlC CGIL Regione Sicilia (al momento unica organizzazione sindacale che ha reso noto la propria posizione in merito alle proposte contenute nel documento unitario dei comitati per il rientro dei docenti) che l’aumento dei posti in deroga, solo nell’ultimo anno è di 2000 posti. Si è passati da 5000 a 7000 posti per l’anno scolastico 2018/2019. La preoccupazione maggiore dovrebbe essere quella di garantire personale con esperienza e specializzato, ma nonostante il rientro certo di circa 2500 docenti specializzati al momento titolari nelle scuole del centro nord, l’accantonamento e l’attribuzione dell’incarico ai nuovi 1000 specializzati dell’ultimo corso di TFA sostegno, di ulteriori 1000 docenti specializzati presenti tra GAE ed in II fascia, la Sicilia potrà garantire al massimo solo 4500 docenti specializzati a fronte di una domanda di 7000. A chi bisogna dare l’incarico sul sostegno su questi 2500 posti rimanenti? Situazione simile in Abruzzo, regione molto più piccola, ma che in proporzione ha numeri che confermano una tendenza generale nel Sud: 1900 almeno i posti in deroga autorizzati per l’a.s. 2017/2018, 265 il numero di docenti di ruolo specializzati titolari fuori regione e rientrati con Assegnazione Provvisoria, 160 i docenti specializzati rimasti in GAE, 200 i nuovi specializzati dell’ultimo corso attivato TFA, per un totale di 625 docenti specializzati. Restano ben 1275 posti in deroga sul sostegno non assegnabili a personale specializzato, per una minima parte dei quali chiediamo il rientro in AP di docenti di ruolo.

Ricordiamo che nell’a.s. 2016/2017 in diverse regioni (tra le quali Sicilia, Abruzzo, Campania) le contrattazioni integrative regionali tra USR e sindacati hanno previsto proprio l’accantonamento dei posti in deroga senza problemi, conferendo poi le supplenze agli specializzati. Basta questo a dimostrare che “l’accantonamento” è possibile e concretamente realizzabile. Nello stesso anno scolastico in moltissime province i posti in deroga sul sostegno sono stati poi comunque assegnati anche ai docenti precari senza titolo e addirittura a docenti che avevano mandato alle scuole la domanda di messa a disposizione. A maggior ragione, accogliendo la proposta, si potrà garantire l’attribuzione di personale con esperienza e già di ruolo nel corso del prossimo anno scolastico, consentendo a tantissimi docenti titolari al nord di ricongiungersi con le proprie famiglie attraverso l’assegnazione provvisoria su posti di sostegno anche senza titolo. Altrimenti i posti in deroga in avanzo saranno dati solo a chi, tramite la domanda di inserimento in GDI o attraverso le MAD non avrà nè abilitazione, nè specializzazione.

Ricordiamo infatti che i posti di sostegno in deroga necessari a garantire il diritto il studio degli studenti disabili nelle scuole italiane continuano ad essere autorizzati dagli USR anche nei mesi successivi all’inizio dell’anno scolastico.

Alle critiche del MiSoS rispondiamo che il fatto che il numero degli specializzati sul sostegno aumenti di 9.649 unità (tra le quali ci sono anche docenti già di ruolo e non solo precari) oltre ad essere una buona notizia per tutto il sistema scolastico, non entra assolutamente in contrasto con la richiesta portata avanti dai comitati dei docenti esiliati uniti. E questo sempre in virtù dell’accantonamento, operazione da effettuare prima dei decreti di AP ed in un momento in cui i nuovi specializzati avranno comunque già sciolto la riserva e saranno stati inseriti negli elenchi degli specializzati e dunque potranno essere conteggiati anche loro.

Ribadiamo in conclusione che consentire ai docenti di ruolo di poter ricoprire un posto di sostegno pur se sprovvisti di titolo, tramite “l’accantonamento”, è in accordo con la L. 104 che sancisce “ priorità assoluta agli insegnanti specializzati sia di ruolo che precari, per consentire l’importante continuità didattica nello stesso istituto, tale da garantire un’adeguata crescita formativa agli alunni con disabilità . L’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati ” e NON lede i diritti di nessuno, semmai li amplia.

“La vera civiltà è quando ciascun uomo dà a ciascun altro ogni diritto che pretende per se stesso.”
(Robert Green Ingersoll)

Francesca Carusi – Nastrini Liberi Uniti
Leonardo Alagna – Osservatorio Diritti Scuola

Future Game Hack

60 studentesse e studenti al Future Game Hack, primo hackathon dedicato alla sperimentazione di videogiochi del futuro

La Ministra Fedeli oggi alla premiazione dei progetti migliori

Sessanta studentesse e studenti partecipanti, 18 scuole coinvolte di 14 città e 8 regioni diverse, sette gli indirizzi scolastici: sono questi i numeri di Future Game Hack, il primo hackathon della scuola italiana interamente dedicato alla sperimentazione di nuove proposte sui videogiochi del futuro, che si è svolto a Roma nell’ambito del “Video Game Lab”, manifestazione che si è tenuta dal 4 maggio ad oggi negli Studi di Cinecittà. Presente alla premiazione dei migliori progetti elaborati dalle studentesse e dagli studenti coinvolti nell’hackathon, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa tre giorni – ha dichiarato la Ministra – perché le ragazze e i ragazzi hanno avuto la possibilità di immaginare nuovi modelli e prototipi, nuove soluzioni in grado di rispondere alle principali sfide del mondo dell’intrattenimento digitale. È stata un’occasione per misurare gli intrecci possibili tra videogioco e gli altri mondi della creatività e dell’intrattenimento, dallo sport al cinema, alla fotografia, alla scrittura, fino al patrimonio culturale. È stato un importante momento di ‘scuola oltre la scuola’, di apprendimento attivo, che ha stimolato nei giovani l’intraprendenza, la creatività e il lavoro collaborativo. Oggi abbiamo premiato i progetti vincitori, progetti di qualità. Ma tutte e tutti coloro che hanno partecipato, insegnanti, famiglie ed esperti compresi, sono vincitrici e vincitori, perché ciascuno, aderendo a questa iniziativa, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, di misurarsi con se stesso e con gli altri, di pensare a mondi diversi e possibili. Ed è così che si cresce, si va avanti, si progredisce, si cambia”.

Alle studentesse e agli studenti che hanno preso parte al Future Game Hack è stato chiesto di ideare, sviluppare e promuovere un progetto di videogioco in realtà virtuale originale, innovativo, creativo e culturalmente diversificato, in grado di rafforzare l’identità e il patrimonio culturale italiano, favorendone una conoscenza diretta e diffusa tra i giovani, caratterizzato da un’elevata interattività e da una forte componente narrativa, ambizioso per quanto riguarda l’esperienza dell’utente e l’espressione artistica. Inoltre, durante la manifestazione sono stati realizzati anche workshop formativi per circa 70 docenti e laboratori didattici per bambine e bambini della scuola secondaria di primo grado.

“Il videogioco non è solo legato all’aspetto del divertimento, dello svago, dell’evasione. Può essere uno strumento conoscitivo, di apprendimento, di socializzazione. Come MIUR vogliamo continuare a offrire mezzi di innovazione alle nostre studentesse e ai nostri studenti. Fondamentale è formare docenti che li guidino in questo percorso di conoscenza e crescita e lavorare in sinergia con le famiglie. Abbiamo intercettato le potenzialità di questo mondo e cominciato a lavorare in questa direzione. Ma ci impegneremo per fare ancora di più”, ha concluso Fedeli.

Diario d’Esame 2017-2018

Diario d’Esame 2017-2018

Una guida, passo per passo, al lavoro delle Commissioni
XX edizione

a cura di Dario Cillo

diario

Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti

da la Repubblica

Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti

Stenta a decollare il progetto Clil, cioè la materia svolta in lingua straniera. Sarà l’ultima prova con le vecchie regole

di SALVO INTRAVAIA

La macchina della maturità scalda i motori. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato l’ordinanza che fissa le regole per condurre le ultime prove dell’era Berlinguer-Fioroni. Scegliendo anche le tracce per la prima e le seconde prove, questa è la prassi, sottopostele dal capo della struttura tecnica degli Esami di Stato, Ettore Acerra. “Come ogni anno – dichiara la ministra Fedeli – al Miur abbiamo lavorato per garantire uno svolgimento ordinato dell’esame di Stato e per predisporre delle prove in linea con il percorso formativo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, facendo tesoro dell’esperienza degli anni scorsi, delle osservazioni di studenti e docenti, del collegamento con le attività didattiche che si svolgono ogni giorno”.

“La maturità – aggiunge l’inquilina di viale Trastevere – è un traguardo importante, ed è anche un momento di passaggio tra fasi differenti della vita. Vogliamo accompagnare le studentesse e gli studenti in questo percorso”. E da oggi scatta il cronoprogramma che tra un mese e mezzo esatto porterà oltre 509mila studenti del quinto anno alla prova scritta di Italiano. Entro il 15 maggio i Consigli di classe dovranno approvare l’omonimo documento che servirà alle commissioni come guida per svolgere le prove: carriere scolastiche di tutti gli studenti, programmi svolti, tipologie di prove sostenute e esperienze fatte durante i cinque anni.

Un mese dopo, il 18 giugno, si celebrerà la riunione preliminare con i docenti – tre membri interni, tre commissari esterni e il presidente – che esamineranno i ragazzi. E due giorni dopo partirà la kermesse delle prove scritte: il 20 giugno quella di Italiano, nella consueta formula con quattro opzioni (saggio breve/articolo di giornale, analisi del testo, tema storico e tema di attualità), il giorno successivo la prova scritta di indirizzo – versione di Greco al classico, Matematica allo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il liceo linguistico, scienze umane per il liceo delle scienze umane e lunedì 25 giugno la terza prova scritta, sovente un quizzone con domande a risposta aperta e domande a risposta multipla. Ma quella del 2018 verrà ricordata come l’ultima maturità prima della mezza rivoluzione operata dalla Buona scuola bis.

Con novità su punteggi, prove e requisiti per l’ammissione agli esami. Le novità di quest’anno sono invece pochissime. Una riguarda i modelli di calcolatrice che sarà possibile utilizzare senza incorrere in provvedimenti “rese note – spiegano dal Miur – con una circolare di marzo e chi vorrà usarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli”. Anche sull’Alternanza scuola-lavoro, che da quest’anno entra a regime, poche novità. Nessun obbligo da parte delle commissioni di indagare sul lavoro svolto. I commissari “nella predisposizione della terza prova, potranno tenere conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, delle abilità e delle conoscenze, anche delle esperienze condotte in Alternanza Scuola-Lavoro, stage e tirocinio”.

Stenta a decollare invece la modalità Clil, una materia non linguistica svolta in lingua straniera, introdotta dalla riforma Gelmini. Perché le classi che sono riuscite a svolgere qualche parte del programma in lingua straniera sono poche e anche se gli studenti hanno svolto qualche modulo di Matematica o Storia in inglese non è detto che in commissione ci saranno i docenti delle stesse materie in grado di verificare le competenze degli studenti in lingua straniera. Un fallimento dal quale le scuole non sanno come uscire. Ma prima degli esami veri e propri i 509mila studenti iscritti alla maturità dovranno superare lo scoglio dell’ammissione che ogni anno miete 30mila “vittime”.

Scuola, insegnanti di religione agli esami di terza media: è protesta

da la Repubblica

Scuola, insegnanti di religione agli esami di terza media: è protesta

A giugno le nuove prove prevedono la presenza di tutti i docenti della classe. Lettera di 14 associazioni di genitori e docenti al Miur: “Norma incongruente, da abolire”

Ilaria Venturi

Sorpresa, anche l’insegnante di religione sarà presente nelle commissioni del nuovo esame di terza media che a giugno vedrà impegnati 574mila alunni. Ed è polemica. Quattordici associazioni di genitori e docenti chiedono chiarimenti urgenti al Miur per arrivare ad abolire la novità. E alzano il tiro: “Denunciare l’incongruenza di tale nuova norma diventa un’occasione per riproporre la necessità di rivedere l’intera normativa sull’insegnamento della religione cattolica e di riproporne la collocazione fuori dell’orario ordinario delle lezioni”.

Insomma, una piccola norma inserita nel decreto legislativo n. 62/2017 in materia di valutazione e di esame infiamma gli animi e rischia di scatenare una nuova guerra sulla religione a scuola. Tra l’altro la novità, contestata anche dalla Cgil-Scuola e dall’associazione nazionale presidi, che ha parlato di “rilevanti difficoltà organizzative”, sembra poco apprezzata – si legge nei commenti in Rete – anche dagli stessi interessati.

La lettera è promossa da Scuola e Costituzione (con vari comitati) e firmata da più realtà: il coordinamento Genitori democratici, le associazioni Sostegno attivo, per la scuola della Repubblica, “Giordano Bruno”, il “manifesto dei 500”, il Cogede Liguria (genitori che hanno raccolto le firme per abrogare la Buona scuola), il Centro di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola, il movimento di cooperazione educativa, lo Uaar, il Cidi e la federazione nazionale degli insegnanti (Fnism). Tutte realtà che si battono da anni per il rispetto della laicità della scuola.

Cosa è successo? Sino allo scorso anno nella commissione sedevano gli insegnanti delle materie d’esame. L’insegnante di religione partecipava solo allo scrutinio finale. Ora è previsto che la commissione d’esame per ciascuna classe terza sia composta dai docenti del consiglio di classe. Dunque anche quello di religione e quello di alternativa. Un pasticcio sul piano organizzativo, se si pensa che si tratta di docenti con tante classi, talvolta su più scuole, che dovranno uscire ed entrare da ogni orale a seconda se l’alunno ha scelto l’ora di religione o quella alternativa.

“Sarà un impazzimento fare i calendari delle prove”, contestano i presidi. Ma è anche qualcosa di più, secondo i firmatari della lettera: “E’ lo stravolgimento della legge 121/1985 attuativa del nuovo Concordato” spiega Bruno Moretto di Scuola e Costituzione. “Anche perché rimane il dubbio: se c’è l’insegnante in commissione significa che la religione cattolica sarà materia d’esame con tanto di voto? E se il suo voto fosse determinante per la bocciatura?”. Anche su questo le associazioni chiedono chiarimenti al Miur.

“Queste sono solo alcune delle ambiguità da chiarire – conclude la lettera –  Il docente di religione cattolica non deve essere inserito nelle commissioni d’esame di terza media”. Il giudizio politico è poi più ampio e duro: “L’inserimento di docenti di religione nelle commissioni d’esame per la terza media è l’ultimo atto di un processo sotterraneo – iniziato con il rinnovo del sistema concordatario – per recuperare all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche il ruolo di “materia obbligatoria” con diritto all’esonero”.

Docente polemico e contrastivo può essere trasferito per incompatibilità ambientale. La sentenza

da Orizzontescuola

Docente polemico e contrastivo può essere trasferito per incompatibilità ambientale. La sentenza

di Avv. Marco Barone

Il Cons. Stato Sez. VI, Sent., (ud. 22-02-2018) 24-04-2018, n. 2487 affronta un fatto accaduto negli anni ‘90. nello specifico un docente a causa di numerose e reiterate situazioni d’incomprensione e di contrasto con il dirigente scolastico pro tempore dell’Istituto stesso, subì un procedimento di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale

Gli furono contestati:

  1. continui rilievi verso tutta l’attività svolta dalla Preside fin dal di lei insediamento nell’Istituto, anche con azioni persecutorie;
  2. continue richieste e minacce al personale di segreteria, che manifestò il proprio disagio per tali comportamenti;
  3. intralcio alle attività scolastiche, nonché continui ostacoli al funzionamento degli organi collegiali, con disagi per colleghi, alunni e genitori; – su conforme parere del CNPI, il Provveditore agli studi di Milano emanò quindi il decreto n. 1658 del 6 ottobre 1994, disponendo il trasferimento d’ufficio, per incompatibilità ambientale.

Tale trasferimento fu statuito a causa dell’oggettiva tensione tra il docente e le varie componenti scolastiche dell’Istituto d’originaria appartenenza e per la persistenza di tal suo comportamento, con rischio di ulteriore e pericoloso deterioramento di tal conflittualità.

Così i Giudici in diritto esprimono principi di diritto interessanti che interessano l’esercizio della professione docente:

il trasferimento d’ufficio del pubblico dipendente, per ragioni d’incompatibilità ambientale, è non già una sanzione disciplinare (cfr., p.es., Cons. St., III, 2 febbraio 2012 n. 558), ma una misura per far cessare, con l’immediatezza dell’effetto proprio di tal statuizione, i comportamenti lesivi del prestigio e della funzionalità dell’ufficio cui il dipendente è addetto, quand’anche coinvolgano terzi e al di là della loro rilevanza disciplinare (arg. ex Cons. St., III, 22 agosto 2012 n. 4587; id., 9 aprile 2013 n. 1955); – tal trasferimento, espressione d’una potestà amministrativa latamente discrezionale (arg. ex Cons. St., VI, 11 luglio 1991 n. 452), vuol evitare il perpetuarsi di atteggiamenti del dipendente non improntati a fedeltà istituzionale e collaborazione con colleghi e superiori e, perciò, atti ad ingenerare discredito ed a minare l’ordinario e sereno svolgimento del servizio; – la mancata preservazione di tali valori nello svolgimento dell’ attività di servizio, già in sé nociva, lo è a più forte ragione nei settori sensibili educativo e scolastico, ove l’art. 33, I c., Cost. accorda sì la libertà d’insegnamento, che però s’accompagna ad un sovrappiù di autoresponsabilità in base agli artt. 2 e 97 Cost. e pretende comportamenti di buona fede in ogni manifestazione della funzione del docente;- la correttezza e la buona fede, che sono regole deontiche obbligatorie in ogni contesto ove opera il docente, gli impone un’attività aperta e collaborativa, ossia proprio l’opposto da quel che s’evince dalla relazione della visita ispettiva del 19 e 20 aprile 1993 (in atti) e da altri documenti di causa, in cui l’isp. D.S. dice, con un tono assai meno conciliante di quanto scritto in precedenza, che il prof. S. tentò sempre di appigliarsi a “… qualsiasi cavillo o sottocomma…” per contestare la dirigente scolastica;- a ben vedere, da tali atti emerge costante e mai modificato l’atteggiamento, a tratti ostile e sempre conflittuale del prof. S. verso la Preside, al di là della poca o insufficiente duttilità manageriale di quest’ultima, ma nonostante ella gli avesse offerto da subito un posto di diretta collaborazione con la Presidenza;- non è vero quanto afferma l’appellante, poiché egli si pose fin dall’inizio in contrasto con la stessa Preside e, quantunque ella ebbe alcuni comportamenti scontrosi o anche inopportuni -denotando, per vero, un’insufficiente dimestichezza con buoni stili di direzione scolastica-, il prof. S. non intese avere alcun approccio lealmente collaborativo e, anzi, tese a creare situazioni al limite; – sintomatico di ciò appare agli occhi del Collegio quel che l’appellante fece al Collegio dei docenti in data 9 novembre 1992, quando egli mise in opera un’inutile, quanto illegittima e grave polemica, pretendendo a tutti i costi di parlare, prima degli argomenti rilevanti all’ODG, su quel che credette essere un uso anomalo, da parte della Preside, della voce Varie ed eventuali, sì da ulteriormente alimentare una bagarre pretestuosa in un contesto istituzionale rilevante e ben esposti nella citata relazione ispettiva; – sebbene la relazione stessa non suggerì il trasferimento dell’appellante, né della Preside, non può sfuggire al Collegio quanto l’isp. D.S. colà disse, sui rapporti tra i due, affermando che “… in questo prolungato e articolato contenzioso, compreso quanto lamentato… dal Prof. S. (con impressionante metodica demolitrice di ogni azione o decisione della Preside), è mancato di fatto un vero colloquio chiarificatore…”; – rettamente, quindi e già solo per questi fatti perlopiù pretestuosi, il Provveditore dispose per il prof. S. il trasferimento, che s’appalesa così immune dai vizi da lui contestati (specie quelli circa l’insussistenza di fatti rilevanti), come corretta è pure la statuizione del TAR; – in definitiva, l’appello va rigettato, ma giusti motivi suggeriscono la compensazione integrale, tra le parti, delle spese del presente giudizio.”

Invalsi II grado, prove CBT dal 7 maggio: somministrazione, strumenti e correzione. Scheda di sintesi

da Orizzontescuola

Invalsi II grado, prove CBT dal 7 maggio: somministrazione, strumenti e correzione. Scheda di sintesi

di redazione

Al via le prove Invalsi nelle classi seconde della scuola secondaria di II grado. Le prove, da quest’anno, sono computer based, come già avvenuto per la scuola media.

Pubblichiamo una sintesi delle principali informazioni relative alle prove, alla loro durata, somministrazione e correzione,  ed anche tutti i documenti pubblicati dall’Istituto di valutazione (organizzazione prove, manuale osservatore esterno, protocollo somministrazione classi campione…).

LE PROVE

Le prove riguardano le discipline di italiano e  Matematica. Si svolgono, al computer.

DURATA

  • Italiano: 90 minuti;
  • Matematica: 90 minuti.

SOMMINISTRAZIONE

Le prove CBT:

  • non si svolgono più simultaneamente, nello stesso giorno e alla stessa ora, per tutti gli studenti;
  • possono svolgersi in orari o giorni diversi anche non contigui (all’interno della finestra di somministrazione), all’interno di una stessa scuola o di una stessa classe;
  • possono essere somministrate per classe o per gruppi di alunni della stessa o di diversa classe, a discrezione del Dirigente;
  • possono essere somministrate in sequenza (quindi una classe o gruppo di alunni per volta) o in parallelo (due o più classi o gruppi di alunni), a seconda della qualità della connessione ad Internet, delle esigenze organizzative e delle dotazioni informatiche della scuola.

Durante lo svolgimento delle prove, nella classi non campioni, sono presenti:

  • il docente responsabile della somministrazione, nominato dal Dirigente scolastico, preferibilmente tra i docenti non della classe e non della disciplina oggetto della prova;
  • il responsabile del funzionamento dei computer (un docente o un tecnico), nominato dal Dirigente scolastico tra il personale con competenze informatiche adeguate.

Nelle classi campione:

  • il docente responsabile della somministrazione, nominato dal Dirigente scolastico, preferibilmente tra i docenti non della classe e non della disciplina oggetto della prova;
  • l’osservatore esterno.
  • il responsabile del funzionamento dei computer (un docente o un tecnico), nominato dal Dirigente scolastico tra il personale con competenze informatiche adeguate.

Per tutti i dettagli relativi alla somministrazione nelle classi non campione clicca qui (protocollo somministrazione)

Per tutti i dettagli relativi alla somministrazione nelle classi campione clicca qui (protocollo somministrazione) –qui il “Manuale per l’osservatore esterno.

PERIODO SOMMINISTRAZIONE

La somministrazione delle prove avviene nella finestra temporale scelta dalla scuola scuola tra quelle proposte dall’Invalsi, nell’ambito dell’arco temporale seguente:

  • classi non campione: 7-19 maggio
  • classi campione: 8- 11 maggio

Nelle classi campione le prove si svolgono in due giornate distinte. Per le classi non campione lo svolgimento delle prove in giornate distinte consigliato dall’Istituto medesimo.

STRUMENTI UTILIZZABILI NELLA PROVA DI MATEMATICA

Gli studenti possono utilizzare un foglio su cui svolgere calcoli o procedimenti, per poi fornire le risposte sulla piattaforma. A tal fine si possono utilizzare i seguenti strumenti:

  • Righello
  • Squadra
  • Compasso
  • Goniometro
  • Calcolatrice (qualsiasi tipo purché non sia quella dei telefoni cellulari e non sia collegabile né alla rete internet né a qualsiasi altro strumento)

CORREZIONE

La correzione delle domande aperte e chiuse è totalmente centralizzata
e non è richiesto alcun intervento da parte dei docenti.

La trasmissione dei dati all’Invalsi è automatica e contestuale alla chiusura della prova.

ESEMPI PROVE

L’Invalsi ha iniziato la pubblicazione degli esempi delle prove con relative griglie di correzione:

TUTTI I DOCUMENTI INVALSI  – Classi NON CAMPIONE

TUTTI I DOCUMENTI INVALSI  – Classi CAMPIONE

Invalsi Primaria. Prova Inglese, 3% classi non ha partecipato. Invalsi: campione significativo

da Orizzontescuola

Invalsi Primaria. Prova Inglese, 3% classi non ha partecipato. Invalsi: campione significativo

di redazione

Nella giornata di ieri, come riferito, si è svolta la prova Invalsi di Inglese per le classi V della scuola primaria.

Invalsi, i bambini di V elementare provano con l’inglese

L’Invalsi ha pubblicato un comunicato in cui traccia un bilancio relativo alla succitata prova, riportando le percentuali di partecipazione nelle classi campione e non.

Il bilancio, eccetto le problematiche iniziali relative al “download
dei file audio”, è positivo.

Queste le percentuali di partecipazione:

Il l 3,36% delle classi non partecipanti si suddivide nel seguente modo:

  • 1,04% per eventi di forza  maggiore (condizioni climatiche avverse);
  • 0,11% per inagibilità della scuola;
  • 2,11% per  varie ragioni  (scioperi, allievi tutti assenti, altro).

La percentuale di partecipazione, si legge nel comunicato dell’Istituto di Valutazione, è tale da garantire ampiamente la significatività della rilevazione sia per le classi campione sia per quelle non campione.

Neoimmessi, aggiornamento sezione “Approfondimenti” nell’ambiente Indire

da Orizzontescuola

Neoimmessi, aggiornamento sezione “Approfondimenti” nell’ambiente Indire

di redazione

L’Indire, come abbiamo già riferito, ha aperto la sezione “Approfondimenti” al fine di supportare i docenti in anno di prova e formazione nel loro percorso.

Anno prova e formazione, disponibile sezione “Approfondimenti”. Sintesi del percorso formativo

La sezione è in costante aggiornamento. Sono stati pubblicati ulteriori altri quattro articoli.

Ecco quanto pubblicato sino ad oggi:

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Contratto scuola: arretrati in ritardo ma più alti del previsto

da La Tecnica della Scuola

Contratto scuola: arretrati in ritardo ma più alti del previsto

Violenze, burnout e lavoro usurante

da La Tecnica della Scuola

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