Improvvisamente l’aspro risveglio

Improvvisamente l’aspro risveglio

di Vincenzo Andraous

Improvvisamente ogni giorno si sentono tuonare le campane della legge, delle norme, della richiesta che sale alta di giustizia, improvvisamente non trascorre ora, che qualche monello non venga sospeso, allontanato, fin’anche arrestato e accompagnato in qualche comunità per minori.

Improvvisamente s’è destata la bilancia della giustizia, improvvisamente qualcuno ha deciso di andarci giù duro con questi famosi per forza, con questi maledetti per vocazione, improvvisamente è guerra dichiarata ai bulli di ogni bicipite mostrato malamente, improvvisamente la somma pedagogia e l’arte dell’educare, piegano di lato e lasciano fianco e spazio alla mannaia, improvvisamente si predilige la punizione alla prevenzione, eppure la scure che taglia carne e ossa da l’impressione di non esser la medicina, somiglia piuttosto alla malattia.

Da tempo in famiglia, a scuola, in classe, in oratorio, alla fermata del pulman, al pub, non pare alberghi il quieto viver, bensì l’inquieto sopravvivere, che spesso, sempre più spesso, aiuta e facilita la formazione di in-cultura e dis-valore alla vita vissuta scopiazzando miti di cartone ed eroi dal piedistallo traballante.

Improvvisamente il mondo adulto scopre l’arma del randello, della pedata nel sedere, della lavagna rovesciata sulla testa.

Improvvisamente non c’è più attenzione-timore a correre il rischio di etichettare, stigmatizzare, creando il personaggio scomodo, il pezzo di edilizia scolastica.

Improvvisamente la pedagogia e l’educare si sfilano dal tenzone, prediligono la clava alla costruzione di rapporti e relazioni importanti, anch’esse, come bene sanno fare gli adolescenti, delegano ad altri, quanto invece gli spetta di dovere.

Quando si è di fronte alla sofferenza, al dolore, alle assenze, non ci sono scuse né giustificazioni che possono assolvere gli artefici di una tragedia che vede sistematicamente coinvolti gli innocenti, eppure è questo improvviso impazzimento alla condanna senza appello, che rende perplessi, quasi annichiliti.

Improvvisamente appunto, come a voler significare che fino a ieri, abbiamo scherzato, che fino ad oggi, qualcuno è stato così disattento da non accorgersi del disfacimento e scollamento tra chi conduce e chi segue, tra chi dovrebbe esser esempio autorevole da insegnare il valore del rispetto per se stesso e per gli altri.

Improvvisamente si sente la necessità di “liberare la libertà” di ognuno e di ciascuno, di troncare l’asfissia cui è costretto il solito innocente, non più con la cura e l’attenzione che predilige la manutenzione ordinaria delle parole, della propria testimonianza e storia.

Improvvisamente la mazza detta i tempi per risolvere il disagio relazionale che non è casuale, non è ospite inaspettato di quanto nel presente ci urta e disturba, è ciò da noi fatto debordare dalla nostra indifferenza, dalla nostra incapacità a trovare tempo e pazienza per ascoltare e soprattutto rimanere sul pezzo dell’intransigenza a quel famoso e importante valore nel Dna di un no, rispetto ai troppi e inconcludenti sì.

Come si può pensare di garantire tranquillità scolastica e sociale, ricorrendo improvvisamente alle brutte, dimenticando le tante e troppe volte in cui le diatribe le risolvevano la mera trasmissione delle nozioni, a scapito di una passione, di un ideale, di un po’ di intuizione e creatività.

Improvvisamente ora è guerra a tutti quei pezzetti di noi stessi che abbiamo sparpagliato intorno con altrettanta somma indifferenza.

Mi permetto di ricordare che l’improvvisare rigore e severità non rieduca nessuno, anzi, se fai il “bravo” è solo perché sei diventato un po’ più cinico.

Una buona scuola, una famiglia dai valori consolidati non agiscono mai improvvisamente, bensì attraverso quell’autorevolezza che insegna a tirare fuori il meglio, insieme, nel rispetto delle regole, e non soltanto dei numeri per quanta musicalità posseggano.

Storie di maestri che cambiano la vita, al via la campagna #RingraziaUnDocente

da Repubblica

Storie di maestri che cambiano la vita, al via la campagna #RingraziaUnDocente

Dal 7 al 13 maggio la Settimana italiana dell’insegnante, giunta alla quarta edizione. L’idea dei ragazzi del Galilei-Costa di Lecce: “Raccontate un professore che non dimenticherete”. Tanti i testimonial, da Inguscio a Verdone e Crepet

di SALVO INTRAVAIA

C’è chi ringrazia la maestra delle elementari per tutto quello che gli ha insegnato e chi ricorda il professore delle medie o delle superiori. Da oggi, 7 maggio, scatta la quarta edizione della Settimana italiana dell’insegnante, che si concluderà domenica 13. Una iniziativa promossa, attraverso l’hashtag #RingraziaUnDocente, dagli studenti dell’istituto Galilei-Costa di Lecce e dal sito internet Your Edu Action. L’idea è quella, spiegano i promotori, di ringraziare “una o un insegnante che ha rappresentato qualcosa di importante nella propria vita e nella propria crescita”. E che cade in un momento particolare in cui i docenti si trovano in prima linea a fronteggiare, spesso con conseguenze drammatiche, studenti sempre più aggressivi e genitori che non ne vogliono sapere di essere messi in discussione.

“Ringrazio la mia maestra: ha fatto che i libri non fossero ostacoli da superare, ma mondi da esplorare” scrive Lucrezia. “Ringrazio – testimonia Valeria – la mia prof d’italiano, che purtroppo ho avuto solo l’ultimo anno, ma che mi ha insegnato molto di più rispetto ad altri. L’unica ad avermi davvero capita e tutt’ora continua a tifare me e il mio sogno”. I social network raccolgono le testimonianze di tutti coloro che si volgono indietro e ricordano una docente o un insegnante. Tutti ne rammentano uno. In alcuni casi il più severo, quello che incuteva timore durante le interrogazioni, in altri casi quello o quella che si soffermava ad ascoltare gli alunni senza dare giudizi. Ma, soprattutto, quei docenti che hanno lasciato un segno indelebile nella vita dei propri alunni.

Federica ringrazia “tutti i prof di filosofia”. “Li ho amati molto forse perché erano un po’ pazzi come me”, ammette. Mentre Ambra dice: “Ho scelto di fare questo mestiere grazie alla mia maestra delle elementari. Ora è una mia collega nella stessa scuola”. C’è poi il prof di Filosofia che “ha aperto la mia testa e le ha detto: ragiona”. E chi ringrazia tutti i prof di Inglese della propria carriera scolastica. “Ringrazio – scrive Michela – tutti i miei docenti d’inglese di medie, superiori, università e Ssis per avermi fatto diventare un’insegnante”. “Cara prof, oggi continuo a ringraziarti perché mi hai insegnato a ‘vedere tra le pieghe’, a non fermarmi davanti alla prima verità e a esigere la possibilità di “scegliere”, racconta Caterina.

Testimonianze che sembrano lontanissime dagli episodi che la cronaca di questi giorni ci consegna con sempre maggiore frequenza. In Italia, il simbolo dell’iniziativa, che viene celebrata anche all’estero, è la margherita multicolore di “petaloso”. Una icona che indica “tutte le sfumature della professione”. Tanti i testimonial – Massimo Inguscio, Franco Di Mare, Beppe Severgnini, Gian Luigi Beccaria, Carlo Verdone, Paolo Ruffini, Paolo Crepet, Alessandro D’Avenia e Oscar Farinetti – che hanno già aderito all’iniziativa facendosi fotografare con il cartello contenente l’hashtag #RingraziaUnDocente.

Maturità, tutte le regole per l’ammissione dei candidati interni ed esterni

da Il Sole 24 Ore

Maturità, tutte le regole per l’ammissione dei candidati interni ed esterni

di Laura Virli

Persa l’occasione di valorizzare, già da questo anno, i percorsi formativi di alternanza scuola lavoro degli studenti che affronteranno l’esame di Stato di secondo ciclo, gettiamo uno sguardo sull’annuale ordinanza ministeriale, basata, ancora una volta, sulla obsoleta legge 425/1997, in attesa che il Dlgs 62/2017, attuativo della legge 107, esplichi i suoi effetti dal prossimo anno.

Il peso dell’Invalsi e dell’alternanza scuola lavoro
Nel 2019 sarà necessario aver partecipato alle prove Invalsi oltre ad aver svolto almeno 200 ore nei licei, e 400 negli istituti tecnici professionali, di alternanza scuola lavoro.
Tuttavia, già da quest’anno, come emerge nella nota Miur 7194 del 24 aprile 2018, le proposte di voto dei docenti del consiglio di classe devono tener conto degli esiti delle esperienze di alternanza scuola lavoro e della loro ricaduta sugli apprendimenti disciplinari e sul voto di comportamento.

L’ammissione dei candidati interni
Sono necessarie tre condizioni:
1. frequenza per almeno tre quarti del monte ore previsto dal curricolo di studi;
2. almeno “sei” in tutte le discipline e nel comportamento;
3. non essere incorsi nella sanzione disciplinare di non ammissione all’esame di Stato secondo lo Statuto degli studenti (Dpr 235/2007).

Tali disposizioni valgono anche per gli alunni stranieri privi del permesso di soggiorno.
Durante lo scrutinio finale il consiglio di classe, all’interno della propria autonomia decisionale, adotta specifiche modalità per formalizzare la deliberazione di ammissione agli esami. Si prenderà semplicemente atto della valutazione finale oppure potranno essere formulati articolati giudizi o brevi motivazioni. Nel caso di non ammissione all’esame la deliberazione deve, invece, essere puntualmente motivata.

L’esito della valutazione finale è pubblicato all’albo dell’istituto. Se positivo, si riporta il voto di ciascuna disciplina e del comportamento, il punteggio relativo al credito scolastico dell’ultimo anno e il credito scolastico complessivo, seguiti dalla dicitura «ammesso». Se negativo, si riporta solo la dicitura «non ammesso», senza pubblicazione di voti e credito.

L’ammissione dei candidati esterni
L’ammissione all’esame dei candidati esterni è subordinata al superamento di un esame preliminare oltre che al possesso di uno dei seguenti prerequisiti:
a)cessazione della frequenza dell’ultimo anno di corso prima del 15 marzo;
b)compimento del diciannovesimo anno di età e adempimento dell’obbligo scolastico;
c)possesso del diploma di terza media da un numero di anni almeno pari a quello della durata del corso prescelto, indipendentemente dall’età;
d)compimento del ventitreesimo anno di età, anche senza titolo di studio inferiore.

Casi particolari
Nel caso di studenti disabili con percorso didattico differenziato indicato nel Piano educativo individualizzato (Pei) o di alunni con grave disturbo specifico di apprendimento che prevede l’esonero totale dall’insegnamento delle lingue straniere (comma 6 articolo 6 del Dm 2669/2011), il consiglio di classe li ammette, sulla base di motivata e puntuale deliberazione, a sostenere gli esami di Stato su prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate esclusivamente al rilascio dell’attestazione di cui all’articolo 13 del Dpr 323/1998.

Pedofilia, Telefono Azzurro: il 40% delle vittime ha meno di 10 anni, più rischi sul Web

da Il Sole 24 Ore

Pedofilia, Telefono Azzurro: il 40% delle vittime ha meno di 10 anni, più rischi sul Web

di Alessia Tripodi

Nel 2017 in media ogni 3 giorni si è verificato un caso di abuso sessuale su un minore. In in 4 casi su 10 la vittima ha meno di 10 anni, con una prevalenza di bambine (71,7%). Il 70% degli abusi consiste in vere e proprie violenze sessuali, toccamenti (21,7%), stupri (l’8,6%), costrizioni ad assistere ad atti sessuali (4,4%). La maggior parte degli abusi avviene offline, ma dal Web arriva una «minaccia crescente». Sono i dati sulle segnalazioni arrivate al servizio Emergenza Infanzia 114 e diffusi dal Telefono Azzurro in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, celebrata lo scorso 5 maggio.

L’associazione ha lanciato anche una “call to action” rivolta a istituzioni, famiglie, scuole, forze dell’ordine per potenziare l’azione di prevenzione contro la pedofilia. Un “manifesto” che viaggia on line con la campagna social #stopagliabusi.

Una vittima su 3 tace per paura
I dati del 2017, fa sapere la Onlus, mostrano un quadro sostanzialmente stabile rispetto al 2016 e al 2015. Ma si tratta di un fenomeno fortemente sottostimato, se si pensa che 1 vittima su 3 tace per paura, per vergogna o senso di colpa e molti denunciano troppo tempo dopo, anche a venti o trent’anni dall’accaduto.

Al 114 anche denunce di adescamento online
Secondo i dati relativi al numero 114 Emergenza Infanzia dell’Associazione – la linea di ascolto gratuita e multilingue attiva tutto l’anno, 24 ore su 24, anche via chat su www.114.it – le denunce di abuso sessuale o pedofilia rappresentano circa il 7,5% del totale dei casi gestiti dal servizio. Il 70,4% degli abusi si verifica offline, «ma la minaccia crescente – spiega il Telefono Azzurro – sembra arrivare dal web e dalle nuove tecnologie, che offrono ai predatori delle Rete la possibilità di celarsi dietro l’anonimato o una falsa identità, dando origine a nuove forme di abuso: il sexting, invio di contenuti sessualmente espliciti attraverso e-mail o chat, la sextortion, che consiste nel forzare qualcuno ad inviare video o immagini sessualmente espliciti e l’adescamento via chat». In Italia in un anno ci sono state 1.250 segnalazioni di contenuti pedopornografici, e 23 segnalazioni di incitamento alla pedofilia. Il 6% delle segnalazioni al 114 riguarda adescamenti online.

In Ue 18 milioni di vittime, cresce rischio sul Web
In Europa quasi 18 milioni di bambini, segnala il Telefono Azzurro, sono risultati vittime di abuso sessuale. Spesso gli abusi avvengono online ogni 7 minuti una pagine web mostra immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati individuate 78.589 pagine web contenenti immagini di abuso sessuale su minori, oltre la metà delle vittime ha 10 anni, nel 40% dei casi l’abusante è conosciuto online.

«Formare adulti a cogliere segnali»
«Capita che i bambini chiedono aiuto per altri perché le vittime hanno paura di esporsi – ha detto Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro -ma parlare di queste cose tra coetanei è molto importante, senza avere paura dello stigma. L’abuso molte volte avviene sia in famiglia sia nella scuola, nelle realtà sportive, nelle comunità religiose. Questo vuol dire che dobbiamo formare gli adulti, gli educatori, a cogliere segnali precoci e saper aiutare le vittime, trovare modalità di ascolto protette». «Occorre far partire una campagna nazionale perché ci sia un passo avanti», ha aggiunto.

La “call to action” per la prevenzione
Secondo Telefono Azzurro, per combattere efficacemente gli abusi sessuali sui minori è necessario disegnare programmi educativi per i più piccoli, che includano anche le famiglie e gli adulti di riferimento, e programmi di formazione specialistica per i professionisti che lavorano nel campo dell’educazione, dell’infanzia e dell’adolescenza. È importante, poi, fissare standard qualitativi minimi per i professionisti e gli operatori a contatto con bambini e adolescenti, basare il trattamento per le vittime e gli autori di reato su evidenze scientifiche, grazie alla condivisione di best practices di provata efficacia. Per la onlus è fondamentale mobilitare tutta la società civile nel contrasto agli abusi: istituzioni, organizzazioni e realtà associative, forze dell’ordine, professionisti del settore e le stesse vittime. Coinvolgendo bambini e adolescenti nell’ideazione dei progetti e ascoltando sempre la loro voce.

Biennale dei licei artistici con 200 opere

da Il Sole 24 Ore

Biennale dei licei artistici con 200 opere

Dipinti, fotografie, computer grafica, sculture, video, installazioni, 200 opere da 150 licei artistici, da Trieste a Siracusa, in mostra al ministero dell’Istruzione e a WeGil, lo spazio della Regione Lazio per la seconda edizione della Biennale nazionale dei licei artistici.
La creatività e la fantasia degli studenti è stata messa alla prova sul tema del “Viaggio”, inteso come dimensione che coincide con il cammino e con l’esistenza, per una mostra,
curata da Mariagrazia Dardanelli, presidente di ReNaLiArt (Rete nazionale dei licei artistici), che è anche un concorso: le opere vincitrici e quelle cui è stata riconosciuta una menzione speciale sono state premiate oggi al Miur.

«La qualità è alta, tutte le opere sono meritevoli, il catalogo è straordinariamente ricco, grande creatività e grande visione – ha detto la ministra Valeria Fedeli, consegnando i
premi -. Come lo scorso anno, ho ritenuto importante esporre le opere al ministero, nella convinzione che la produzione del lavoro che si fa nelle nostre scuole debba trovare spazio in
contesti dove tutti i cittadini possano vederla. È importante aprire questo palazzo, le famiglie, prenotandosi, potranno venire a vedere le opere dei loro ragazzi».

A vincere il concorso il liceo artistico statale “G. Carducci” di Volterra, con l’opera dal titolo Garbuglio NOF4, sezione arti figurative plastico scultoree. Secondo classificato il liceo artistico Statale “Giovanni Sello” di Udine per l’opera “MeravigliosaMente”, sezione audiovisivo e multimediale, un’operazione di videomapping proiettata sulla facciata del
Castello di Susans (Majano, Udine). Terzo classificato il liceo artistico statale “Enzo Rossi” di Roma per l’opera “Memorie del viaggio”, sezione arti figurative scultura.

 

Diplomati magistrali, ultimo atto

da ItaliaOggi

Diplomati magistrali, ultimo atto

Impegni dal Pd alla Lega, ma ora tocca al nuovo governo

Alessandra Ricciardi

Si rivedranno oggi, i tecnici del dicastero dell’istruzione e i rappresentanti sindacali. Quasi certamente, l’ultimo incontro sotto la reggenza della ministra Valeria Fedeli. Dopo il vertice della scorsa settimana, oggi il dicastero si era impegnato a illustrare i dettagli di un’ipotesi di soluzione «politica» per la vertenza dei docenti assunti a tempo indeterminato e in possesso del solo titolo del diploma magistrale ante 2001. Docenti per i quali alla fine dell’anno scolastico scatterà, stando a quanto ha previsto l’adunanza del Consiglio di stato, il licenziamento. L’atto finale di un lungo contenzioso, tanto che gli stessi contratti di assunzione sono stati fatti firmare con la riserva di risoluzione del rapporto nel caso di sentenza di rigetto in ultima istanza delle pretese.

Il precipitare delle consultazioni verso la formazione del nuovo governo del presidente potrebbe imporre però uno stop alla vicenda. Proprio oggi infatti il capo dello stato, Sergio Mattarella, dovrebbe comunicare il presidente del governo da lui incaricato per la formazione del nuovo esecutivo. Un esecutivo «neutrale», formato da pochi ministri, chiamato ad ottenere la fiducia in parlamento e a lavorare di sponda con le varie forze parlamentari sulle urgenze del paese fino alle nuove elezioni.

Tra i lasciti più impegnativi del governo Gentiloni, c’è proprio la vicenda dei diplomati magistrali, per la quale sia la Fedeli che i sindacati avevano prospettato la necessità di un intervento ai gruppi parlamentari. Ottenendo un consenso ampio e trasversale, che va dalla Lega, che lavora a rinsaldare il rapporto con l’elettorato della scuola del Nord, al Pd, che prova a ricostruire il suo rapporto spezzato con la scuola.

Con la sentenza (n. 11/2017) i giudici amministrativi hanno cancellato le speranze di migliaia di precari in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 di essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento, di essere immessi in ruolo e, in migliaia di casi, di conservare l’immissione in ruolo già ottenuta.

Le immissioni in ruolo in bilico sono 6.669: 1.030 nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria. Circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima dell’anno scolastico 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017, e un terzo riguarda docenti immessi in ruolo nell’anno in corso. L’Adunanza plenaria del Consiglio di stato, infatti, si è pronunciata nel senso della inesistenza del diritto dei diplomati magistrali ad essere inclusi nelle graduatorie a esaurimento. E ciò sta portando i giudizi di merito in corso ad un esito conforme a quanto stabilito dall’Adunanza.

Le immissioni in ruolo da annullare sono concentrate al Nord, dove le graduatorie a esaurimento sono in gran parte esaurite. Nel settentrione, infatti, sono stati immessi in ruolo 499 docenti di scuola dell’infanzia e 4970 docenti di scuola primaria, per un totale di 5469 immissioni in ruolo da annullare: l’82% del totale. Al centro le immissioni in ruolo nell’infanzia sono state 362 e nella primaria 492 per un totale di 854 assunti, il 12, 8% del totale. Fanalino di coda il Sud. Per tutti il licenziamento scatterà a seguito delle sentenze di merito, è l’impegno del Miur, nessuna decisione generalizzata, in attesa che la politica risolva il problema alla radice.

Serve un «soluzione di straordinaria amministrazione che preveda l’emanazione di un provvedimento legislativo e che tenga nella dovuta considerazione ogni legittimo interesse, per essere pienamente rispondente a principi di equità e giustizia sociale», scrivono Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Uil scuola e Gilda nel sollecitare i partiti a prendere in mano in dossier. L’ipotesi trasversale che si profila è quella di una nuova fase transitoria per la scuola dell’infanzia ed elementare in cui sanare le posizioni di chi è già assunto o è in attesa.

Stipendi più pesanti a maggio

da ItaliaOggi

Stipendi più pesanti a maggio

È l’effetto del nuovo contratto che scade a fine anno

Carlo Forte

In media 50 euro netti in più in busta paga dal mese di maggio e arretrati una tantum dai 400 ai 500 euro, sempre netti. Lo ha fatto sapere il ministero dell’economia con una nota emanata il 2 maggio scorso (reperibile sul sito: www.noipa.mef.gov).

È l’effetto della sottoscrizione definitiva del nuovo contratto avvenuta all’Aran il 19 aprile scorso. L’accordo è stato firmato da Cgil, Cisl, Uil e Gilda-Unams (lo Snals non lo ha firmato).

Gli aumenti sono stati calcolati al lordo dipendente: una formula che indica l’importo comprensivo dei contributi previdenziali a carico del lavoratore (11%) dell’Irpef e delle tasse comunali e regionali. E siccome al crescere degli importi spettanti sale anche l’imposizione fiscale, la somma da versare in busta paga al netto delle trattenute si aggira mediamente intorno ai 50 euro per tutte le qualifiche del comparto, docenti, amministrativi e personale ausiliario. Ciò a prescindere dalla qualifica ricoperta e dall’anzianità di servizio.

Ecco qualche esempio. Un docente di scuola secondaria di II grado, che vanti un’anzianità di servizio di 30 anni, si trova attualmente collocato nella fascia da 28 a 34 anni. Vale a dire nell’intervallo che delimita il minimo e il massimo temporale nel quale si ha diritto ad essere inquadrati nella classe 28. Questo docente ha diritto ad un incremento mensile lordo pari a 106,7 euro. Per ricavare l’imponibile (la cifra sulla quale si applica l’imposizione fiscale) bisognerà sottrarre la somma corrispondente ai contributi previdenziali a carico del lavoratore pari all’11% dell’importo. L’imponibile, dunque, sarà fissato nell’ordine di 95 euro. Questo importo dovrà essere decurtato del 38%, che è l’aliquota Irpef da applicare in questo caso. La differenza sarà pari a 59 euro ai quali bisognerà applicare un’ulteriore decurtazione di circa 50 centesimi pari allo 0,5% (la percentuale media della tassa comunale) e una trattenuta aggiuntiva di 2 euro, che è pari all’aliquota che viene mediamente applicata per l’addizionale regionale. Alla fine il docente interessato incasserà un aumento netto di poco più di 55 euro mensili.

Gli aumenti netti, peraltro, si aggireranno tutti intorno a questa cifra. Perché a fronte di importi più bassi, collegati alle diverse qualifiche e alla minore anzianità, corrisponde un minore importo della contribuzione previdenziale e un’aliquota Irpef inferiore. Che determinano una sorta di effetto perequativo.

Per esempio, il collaboratore scolastico inquadrato nella classe 15, dunque con un’anzianità di servizio da 15 a 20 anni, percepirà un aumento lordo di 83,40 euro. L’imponibile in questo caso è pari a 74,20 euro. Su questi bisognerà applicare l’aliquota Irpef del 27% e, quindi, il netto sarà di 55 euro, sui quali bisognerà applicare una decurtazione di circa 2 euro, pari alla somma dovuta per la tassa comunale e l’addizionale regionale. A conti fatti, l’aumento netto del collaboratore scolastico di cui si discute sarà pari a circa 53 euro a fronte dei 55 euro del docente di scuola secondaria di II grado di cui sopra.

Gli arretrati, al netto delle imposte dovrebbero aggirarsi intorno ai 400-500 euro a testa. Fin qui gli aspetti strettamente retributivi.

Quanto alle altre novità collegate alla firma del nuovo contratto, bisogna anzitutto segnalare che le organizzazioni sindacali aventi titolo a partecipare alla contrattazione integrativa passano da 5 a 4. Il nuovo contratto prevede, infatti, che i sindacati non firmatari restino esclusi dalla contrattazione integrativa. A nulla rilevando che si tratti di sindacati rappresentativi o non rappresentativi. E siccome lo Snals non ha firmato il nuovo accordo, stando alla lettera del contratto non dovrebbe partecipare alla contrattazione integrativa. L’esclusione, però, dovrebbe durare poco.

Il nuovo contratto, infatti, scadrà il prossimo anno e, a meno che la contrattazione non rimanga sospesa per anni (come avvenuto per il contratto del 2009), lo Snals avrà nuovamente accesso al tavolo negoziale rinnovo del contratto, che dovrebbe essere predisposto il prossimo anno. In quell’occasione, peraltro, si verificherà un ulteriore ampliamento del numero delle delegazioni sindacali, che dovrebbe passare dal 5 a 6, con l’ingresso dell’Anief che, secondo gli ultimi riscontri, dovrebbe avere ottenuto la rappresentatività avendo superato il 5% necessario tra numero di iscritti e voti alle ultime elezioni delle Rsu.

Resta ancora aperta, invece, la questione delle sanazioni disciplinari dei docenti. Nel corso delle trattative, infatti, è stato eccepito che agli insegnanti si applica la disciplina (più severa rispetto a quella degli altri dipendenti pubblici) contenuta nel decreto legislativo 297/94. E ciò determina una carenza di competenza dei dirigenti scolastici in materia di sanzioni sospensive, così come accertato dalla costante giurisprudenza di merito. Le parti, dunque, hanno rinviato al regolazione della materia ad una sessione negoziale aggiuntiva che si terrà entro il mese di luglio.

Anquap: a rischio pagamenti compensi docenti e ATA, funzioni strumentali, ore per sostituzione colleghi

da Orizzontescuola

Anquap: a rischio pagamenti compensi docenti e ATA, funzioni strumentali, ore per sostituzione colleghi

di redazione

La legge 107/2015 prescriveva l’approvazione del nuovo regolamento sulla contabilità scolastica. Sono trascorsi tre anni e – denuncia l’ANQUAP Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche – ma non è stato ancora emanato.

“Dagli uffici ministeriali – ricorda Giorgio Germani, presidente di Anquap – nello scorso mese di marzo si dava per imminente la firma e pubblicazione del nuovo regolamento di contabilità. È trascorso oltre un mese e mezzo e il testo del regolamento non è stato ancora emanato”.

E non è l’unico problema in fatto di contabilità, viste le difficoltà nel caricamento sui singoli POS delle scuole dei finanziamenti dell’anno 2018 (8-12 milioni di euro) necessari per pagare i compensi accessori al personale docente e ATA, costituiti da indennità di direzione del DSGA, prestazioni aggiuntive del personale Docente e ATA, funzioni strumentali, incarichi specifici, ore eccedenti per sostituzione colleghi assenti. Si stanno per chiudere le attività didattiche, il personale ha reso prestazioni aggiuntive per le quali deve essere remunerato e i soldi non vengono messi nelle disponibilità delle scuole.

Secondo lavoro di docenti ed ATA, cosa posso fare e cosa no. Quale ruolo del dirigente scolastico, la guida

da Orizzontescuola

Secondo lavoro di docenti ed ATA, cosa posso fare e cosa no. Quale ruolo del dirigente scolastico, la guida

di redazione

Il personale docente, educativo e ATA in servizio nelle istituzioni scolastiche è soggetto a divieti relativi all’esercizio di altre attività lavorative, così come alla partecipazione e all’assunzione di cariche in alcuni tipi di società. Esistono naturalmente eccezioni che sono evidenziate nella vigente normativa. Per tali scopi l’USR Toscana ha elaborato una interessante guida con la quale dà indicazioni precise sull’argomento

La normativa base di riferimento è, comunque, il Testo Unico sul Pubblico Impiego, ovvero il Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, così come rinnovellato dal Decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, recante “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), i), m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 130 del 7 giugno 2017, entrato in vigore il 22 giugno 2017. Assume particolare interesse anche l’art. 53 del d.lgs. n. 165 del 2001 che disciplina, in particolare, la materia delle incompatibilità, del cumulo di impieghi e di incarichi.

Attività precluse

Secondo tale dispositivo, in generale, i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, con rapporto di lavoro a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato, non possono intrattenere altri rapporti di lavoro dipendente o autonomo o esercitare attività imprenditoriali, commerciali, industriali, professioni, impieghi alle dipendenze di privati, cariche in società costituite a fine di lucro.

Trai conflitti di interesse citati dalla guida, ricordiamo le attività che hanno come oggetto dell’incarico la possibilità di pregiudicare l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente.

Attività consentite

Tra le attività consentite la possibilità di collaborare a giornali, riviste, enciclopedie, creazione di pere dell’inglegno e invenzioni industriali, partecipazione a convengo, seminari, organizzazioni sindacali, formazione diretta ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, docenza e ricerca scientifica.

Libera professione

E’ consentita la libera professione senza che ciò confligga con obblighi di servizio. Inoltre la libera professione deve essere coerente con l’insegnamento svolto dal docente. Posso svolgere attività anche gli avvocati.

Ruolo del dirigente

L’autorizzazione non costituisce procedimento automatico, infatti il dirigente deve comunque preliminarmente accertare:

  • che non sussistano le condizioni di incompatibilità previste dalla normativa sopra evidenziata;
  • che l’attività per cui viene richiesta l’autorizzazione non confligga con le preminenti attività di servizio. In sede di organizzazione dell’attività scolastica, infatti, il personale docente o ATA, qualunque sia la natura dell’attività autorizzata, non può pretendere di condizionare l’organizzazione delle attività in base alle proprie necessità.

Nell’atto autorizzativo il dirigente deve chiaramente evidenziare che l’autorizzazione è subordinata al rispetto degli obblighi di servizio evidenziando anche la natura degli stessi.

L’atto autorizzativo deve contenere le clausole rescissorie e le conseguenze dell’eventuale contravvenienza a carico del dipendente autorizzato.

L’autorizzazione del dirigente concessa nei confronti di un dipendente che si venisse a trovare in una qualunque delle condizioni di incompatibilità determina:

  1. la nullità dell’atto emanato;
  2. l’obbligo per il dipendente di versare il compenso nel conto dell’entrata del bilancio dell’amministrazione di appartenenza del dipendente stesso.
  3. la responsabilità disciplinare.

Scarica la guida integrale con i particolari e i riferimenti normativi

Mobilità Personale ATA 2018/19: le tabelle valutazione titoli e servizi

da Orizzontescuola

Mobilità Personale ATA 2018/19: le tabelle valutazione titoli e servizi

di Giovanni Calandrino

Il personale ATA che può presentare domanda di mobilità per l’A.S. 2018/19 è tutto il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, inoltre può partecipare ai movimenti il personale che sia per qualsiasi motivo in attesa della sede di titolarità, compresi:

  • il personale della Croce rossa italiana e degli Enti di area vasta che transita nei ruoli ATA del comparto scuola ai sensi della legge 190/2014 nel corso dell’A.S. 2016/17;
  • il personale docente inidoneo ed appartenente alle classi di concorso C555 e C999, transitato nei ruoli ATA in attuazione dell’art. 15, comma 4 e seguenti e 7 del D.L. n. 104 del 12.09.2013. Al fine di acquisire la sede definitiva di titolarità;
  • il personale che ha perso la sede di titolarità ai sensi dell’art. 59 del CCNL 2007;
  • il personale che ha ottenuto la mobilità professionale in profilo superiore, ai sensi del CCNI 3.12.2009.

Il suddetto personale, al fine di ottenere una sede definitiva nel corso delle operazioni di mobilità, deve presentare domanda di trasferimento per le sedi della provincia di titolarità; in caso contrario verrà trasferito d’ufficio con punti zero. Resta salva la possibilità di presentare domanda per altra provincia.

Per la valutazione dei titoli si fa riferimento all’Allegato E annesso al CCNI:

Mobilità ATA, domande sino al 14 maggio. Preferenze esprimibili, trasferimento provinciale e interprovinciale. Scheda di sintesi

Matera, Capitale Europea della Cultura 2019: concorso per le scuole

da La Tecnica della Scuola

Matera, Capitale Europea della Cultura 2019: concorso per le scuole

Prove Invalsi, agli studenti delle superiori non piacciono

da La Tecnica della Scuola

Prove Invalsi, agli studenti delle superiori non piacciono

Il riscatto della laurea a fini pensionistici. Tutte le info utili

da La Tecnica della Scuola

Il riscatto della laurea a fini pensionistici. Tutte le info utili

 

Orchestra Erasmus: Concerto per l’Europa


Orchestra Erasmus, l’8 maggio a Roma il Concerto per l’Europa

di ELENA MADDALENA

Esordio a Roma dell’Orchestra Erasmus, la formazione musicale promossa dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire e formata da studenti Erasmus dei Conservatori e Istituti musicali italiani. Il Concerto per l’Europa è in programma martedì 8 maggio alle 19.00 nel Teatro Brancaccio, in via Merulana 244 a Roma. L’evento si svolge in occasione delle celebrazioni per la Festa d’Europa. L’Orchestra suonerà con 50 musicisti provenienti da 15 Conservatori ed è diretta dal Maestro Elio

“L’Orchestra Erasmus – dichiara il Direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli – è la prima formazione musicale interamente formata da studenti Erasmus dei Conservatori e degli Istituti musicali parificati sul territorio italiano. Con questo progetto artistico, vogliamo valorizzare i giovani talenti del nostro Paese e di tutta Europa. Allo stesso tempo, utilizzando il linguaggio universale della musica intendiamo diffondere un forte messaggio di fratellanza tra i popoli europei. Si tratta di un’iniziativa di valore strategico per il programma Erasmus e per questo intendo ringraziare di cuore i conservatori e gli istituti musicali italiani per la fondamentale partecipazione e collaborazione”.

L’ingresso al concerto è libero. Per partecipare è necessario registrarsi a questa pagina oppure inviare un’email a: orchestraerasmus@indire.it
#orchestraerasmus

Cos’è l’Orchestra Erasmus

L’Orchestra Erasmus nasce nel marzo 2017, su iniziativa dell’Agenzia Erasmus+ Indire, in occasione delle celebrazioni dei 30 anni del Programma europeo di mobilità. L’obiettivo è sperimentare un progetto artistico che possa rappresentare il valore di una comune appartenenza ad un’Europa “Unita nella diversità”.

Lo scorso anno l’Orchestra si è esibita anche a Firenze, nella cerimonia di apertura di Fiera Didacta Italia, il principale appuntamento dedicato al mondo della scuola, e all’Università di Strasburgo in Francia, in occasione degli Erasmus Days.