Piani Educativi Individualizzati che ledono i diritti degli alunni con disabilita’

Superando.it del 15-05-2018

Piani Educativi Individualizzati che ledono i diritti degli alunni con disabilita’

«Abbiamo inviato una Diffida al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore alla Salute della stessa, oltre ad informare il Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, per far sì che cessi la condotta illegittima e discriminatoria perpetrata in danno degli alunni con disabilità e delle loro famiglie»: lo dichiarano dalla Federazione FIRST, denunciando il fatto che nel Lazio, in palese violazione delle norme, il Piano Educativo Individualizzato (PEI) degli alunni con disabilità viene redatto senza il contributo di specialisti e famiglie.

ROMA. «Siamo venuti a conoscenza del fatto che nell’intera Regione Lazio, da diversi anni, alle riunioni dei GLHO (Gruppo Lavoro Handicap Operativo) finalizzate alla redazione e formalizzazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni con disabilità, non si registra la presenza della componente sanitaria specialistica dei TSRMEE [Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva, N.d.R.], e in particolare dei Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Pedagogisti ecc. Di conseguenza tutti i PEI, di fatto, sono redatti solo dalla scuola».
Lo si legge in una nota diffusa da FIRST, la Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità, che ritiene tale fatto gravissimo, in quanto «lede irrimediabilmente i diritti fondamentali degli alunni con disabilità allo studio e all’istruzione e viola palesemente gli obblighi che inderogabilmente devono essere osservati nella redazione del PEI il quale va predisposto “congiuntamente” dalla componente dei docenti e dai sanitari con la partecipazione delle famiglie, così come previsto espressamente dall’articolo 12 della Legge 104/92 e dal Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) del 24 febbraio 1994».

Alla luce di quanto sottolineato, dunque, FIRST ha deciso di inviare una Diffida al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore alla Salute della stessa, oltre ad informare il Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, «affinché si convochi con urgenza un incontro istituzionale esteso a tutte le Consulte per la Disabilità della Regione Lazio, per apprestare immediate misure finalizzate a far cessare la condotta illegittima e discriminatoria perpetrata in danno degli alunni con disabilità e delle loro famiglie».
«Qualora non venissero presi immediati provvedimenti – conclude la nota della Federazione – siamo pronti a intentare azioni ancora più incisive, coinvolgendo i Ministri della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca, nonché denunciare alla Magistratura competente, anche penale, detti comportamenti illegittimi, al fine di tutelare tutti gli alunni con disabilità e le famiglie della Regione Lazio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: firstfederazione65@gmail.com (Claudia Cecchini).

Miur, oltre 254mila gli alunni con disabilità, numeri in aumento

da Il Sole 24 Ore

Miur, oltre 254mila gli alunni con disabilità, numeri in aumento

Sono 254.366 le alunne e gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado, il 2,9% del totale della popolazione studentesca. In totale, nell’anno scolastico 2016/2017 il 43,3% delle classi, ccomprese quelle della scuola dell’infanzia, aveva almeno un’alunna o un alunno disabile al suo interno. Sono alcuni dei dati contenuti nei “Principali dati relativi agli alunni con disabilità per il 2016/2017” disponibile da ieri sul sito del Miur. Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nell’anno scolastico 2014/5015, le studentesse e gli studenti con disabilità risultano in aumento (+8,3%).

In termini assoluti è la scuola primaria a registrare la presenza più elevata di alunne e alunni con disabilità, pari in totale a 90.845; è invece la scuola secondaria di I grado ad avere la più alta incidenza di disabili sul totale della suapopolazione studentesca (4%).

Osservando la distribuzione rispetto alle scuole statali e non, dall’indagine emerge che il
93% delle alunne e degli alunni con disabilità frequenta le scuole statali che hanno una media di presenze, rispetto al totale della propria popolazione studentesca, del 3,1% contro
l’1,6% delle non statali.

A livello territoriale lo studio del Miur evidenzia una diversa distribuzione di alunne e alunni con disabilità: se nel complesso del sistema scolastico italiano sono pari al 2,9% del totale, nel Centro Italia sono il 3,1% (51.259 alunne e alunni), al Nord-Est sono il 2,6% (42.353 alunne e alunni), nel Nord-Ovest il 3% (66.804 alunne e alunni) e al Sud il 2,9%
(93.950 alunne e alunni). A livello regionale, la punta massima si registra in Abruzzo con una percentuale media del 3,6% e la minima in Basilicata con il 2,2%.

Nel 96,1% dei casi la disabilità è di tipo psicofisico. Nella scuola di II grado il 23,6% delle studentesse e degli studenti con disabilità frequenta un liceo, il 26,6% un istituto tecnico
e il 50% un istituto professionale.

A partire dall’anno scolastico 2009/2010 si è registrato un miglioramento del rapporto numerico tra alunne/alunni disabili e posti di sostegno, passando da 2,09 alunni a 1,80 nell’anno scolastico 2016/2017. La percentuale del contingente dei docenti di sostegno sul totale del corpo docente è passata dall’8,6% del 2001/2002 al 16,3% del 2016/2017.

Mancano 2.400 dirigenti a rischio una scuola su tre

da Il Messaggero

Mancano 2.400 dirigenti a rischio una scuola su tre

A mancare dunque sarà sia la guida del preside sia quella dell’amministrativo

ROMA

Una volta, quando lo studente arrivava a scuola impreparato o mancava di rispetto al suo insegnante, veniva spedito in presidenza. Una volta, oggi non più. Visto che nelle scuole mancano sia il preside che il direttore. E il prossimo anno scolastico sarà anche peggio: rischia infatti di aprirsi nel caos. Negli istituti, dalle materne alle scuola superiori, restano vacanti migliaia di posti nella dirigenza: mancano infatti all’appello i presidi, migliaia dei quali impegnati nelle reggenze e quindi divisi tra decine di scuola, e i direttori dei servizi generali e amministrativi, meglio noti negli istituti come Dsga, sono figure fondamentali nelle scuole e nella loro gestione perché si occupano dei servizi amministrativi e contabili e dell’intera organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento anche nella gestione degli amministrativi, dei tecnici e degli ausiliari.

RUOLO DELICATO

Un ruolo centrale, spesso anche senza riconoscimenti visto che in molti lamentano il fatto di non rientrare neanche nelle categorie che possono ricevere il bonus per il merito. A mancare dunque sarà sia la guida del preside sia quella dell’amministrativo. Una scuola senza capo, quindi. In questa situazione ci sono migliaia di scuole. Nell’anno scolastico in corso, il 2017-2018, i posti vacanti e disponibili per i Dsga sono circa 1.700, su un totale di poco più di 8mila scuole.
Ma da settembre prossimo l’emergenza è destinata a crescere raggiungendo quota 2.400, vale a dire il 30% del totale necessario. Il disagio nelle scuole è reale e in aumento tanto che si parla da tempo dell’apertura di un concorso per coprire i posti vacanti o, almeno, parte di essi. Ma la procedura non è mai stata avviata e per ora non sono in vista assunzioni per l’anno scolastico 2018-2019.
Dall’Anquap, l’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche, parte l’appello per l’emanazione del concorso da parte del ministero dell’istruzione ma, stante la fase di stallo politico, è difficile che ciò possa accadere. L’unica speranza per limitare i danni è che arrivi un intervento legislativo per procedere alle immissioni in ruolo nel corso dell’anno scolastico 2018/2019. Restano in attesa, per ora, anche i presidi che, proprio a causa della mancanza di dirigenti scolastici, si ritrovano a far fronte all’emergenza gestendo due o più scuole nello stesso momento. Si tratta delle temute reggenze: nell’anno in corso sono state 1.800. Significa che 3.600 scuole hanno avuto un preside a metà. Considerando che ogni scuola o istituto comprensivo può avere diversi plessi, va da sé che un preside può ritrovarsi a dover guidare fino a 20 sedi diverse, anche a chilometri di distanza. E il lavoro, in questo modo, diventa impossibile. La figura del dirigente scolastico si allontana dai docenti, dagli studenti e dalle loro famiglie.
In questa situazione si ritroverà probabilmente la maggior parte delle scuole. Nell’anno in corso infatti gli istituti che avrebbero avuto diritto ad avere un preside sono 8.100, a questi vanno aggiunte le 360 piccole scuole che, avendo pochi studenti, per legge non possono avere il dirigente e vengono assegnate in reggenza. Per un totale di 8.460 sedi ma per loro sono stati solo 6.900 i dirigenti in servizio. Significa quindi che le 1.800 reggenze hanno generato un totale di 3.600 scuole con preside a mezzo servizio: oltre il 40% degli istituti.

NUOVI PENSIONAMENTI

Da qui a settembre altre centinaia di dirigenti andranno in pensione e la quota delle scuole in reggenza arriverà a superare il 50%. Per ovviare a questo problema, che va avanti da anni, è stato emanato un concorso per assumere 2416 dirigenti scolastici a cui si aggiungono 9 posti destinati alle scuole del Friuli Venezia-Giulia con lingua di insegnamento slovena. Sembrava fatta ma qualche giorno fa il ministero dell’istruzione ha comunicato lo spostamento della data per la prova preselettiva, che prevede 100 domande in 100 minuti: era prevista per il 29 maggio ma verrà svolta il 23 luglio prossimo.
La prova potrebbe subire ulteriori slittamenti o comportare comunque disagi ai candidati visto che, per quella data, potrebbero essere ancora in corso gli esami di maturità a cui partecipano come commissari anche molti docenti candidati al concorso. E comunque non sarà possibile arrivare a settembre con i vincitori in presidenza. se ne riparla, se tutto va bene, per il 2020.
Lorena Loiacono

Esame maturità, documento 15 maggio: criteri da rispettare per elaborazione e pubblicazione

da Orizzontescuola

Esame maturità, documento 15 maggio: criteri da rispettare per elaborazione e pubblicazione

di Giovanna Onnis

I consigli di classe dell’ultimo anno di corso degli istituti di istruzione secondaria II grado hanno l’importante compito di elaborare entro il 15 maggio, per la commissione d’esame, uno specifico documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso

Il documento deve essere in sintonia con quanto prevede l’art.5 comma 2 del DPR n.323/1998, come citato nell’art.6 comma 1 dell’OM n.350/2018 e che riportiamo di seguito:

Le caratteristiche formali generali della terza prova scritta sono stabilite con decreto del Ministro della pubblica istruzione. Il testo relativo alla predetta prova è predisposto dalla commissione di esame. La relativa formulazione deve essere coerente con l’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso. A tal fine, i consigli di classe, entro il 15 maggio elaborano per la commissione di esame un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. Esso è immediatamente affisso all’albo dell’istituto ed è consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque abbia interesse può estrarne copia”

Il documento del 15 maggio, come sottolinea l’art.6 comma 2 dell’ordinanza succitata, indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano utile e significativo ai fini dello svolgimento degli esami, con specifico riferimento alla terza prova e al colloquio.

Il documento dovrà tener conto, inoltre, delle modalità con le quali l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera è stato attivato con metodologia CLIL.

Al documento, inoltre, possono essere allegati eventuali atti e certificazioni esterne relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l’anno in preparazione dell’esame di Stato, alle esperienze di alternanza scuola-lavoro, di stage e di tirocini eventualmente promosse.

Prima della elaborazione del testo definitivo del documento i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori.

Il documento del 15 maggio, una volta predisposto nella sua stesura definitiva, deve essere immediatamente affisso all’albo dell’istituto e consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque ne abbia interesse può estrarne copia.

In relazione ai dati personali degli studenti, eventualmente inseriti nel documento del 15 maggio, a tutela della loro privacy, come informazioni anagrafiche e dati relativi al loro rendimento scolastico, è intervenuto il Garante per la protezione dei dati personali con una nota di chiarimento per i consigli di classe delle classi terminali dei corsi di istruzione secondaria II grado che sono tenuti alla predisposizione del documento del 15 maggio da presentare alle commissioni d’esame.

Si tratta della nota prot. n.10719 del 21 marzo 2017 con la quale il Garante della privacy fornisce, nell’Allegato n.1, le indicazioni operative per la corretta redazione del documento del 15 maggio, con l’obiettivo di garantire la protezione dei dati personali degli studenti.

Il Garante, nella nota citata, sottolinea, infatti, l’importante ruolo delle scuole che , nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, devono agire nel pieno rispetto dei diritti e delle liberta fondamentali, nonché della dignità degli studenti, anche con particolare riferimento alla riservatezza, all’identità personale e al diritto alla protezione dei dati personali.

In base a questa necessaria e doverosa tutela per gli studenti ed evidenziando che alcuni modelli di documento predisposti da alcune scuole, una parte reperibile anche in rete, non è rispettosa del diritto alla tutela dei dati personali e, quindi, della privacy degli studenti, il Garante stabilisce con l’Allegato n.1 quanto segue:

[…..]non si ha alcuna ragionevole evidenza della necessita di fornire alla commissione esaminatrice dati personali riferiti agli studenti in un documento finalizzato ad orientare tale commissione nella redazione del testo della terza prova che sia il più adeguato possibile agli studenti esaminandi.

E chiaro, infatti, che il senso del documento sia quello di mettere in evidenza i1 percorso didattico e formative di ciascuna classe, prescindendo dalle peculiarità dei singoli elementi che la compongono.

Lo stesso dato normativo, nonché le successive indicazioni ministeriali al riguardo, non lasciano margini a un’ interpretazione estensiva circa il contenuto del documento tale da comprendere anche riferimenti ai singoli studenti, risultando quindi priva del necessaria fondamento normative la diffusione di un documento così redatto”

Tutti i consigli di classe che sono chiamati all’elaborazione del documento del 15 maggio, sono tenuti, quindi, a seguire e rispettare le indicazioni fornite dal Garante a tutela della privacy degli studenti frequentanti l’ultimo anno di corso della scuola secondaria II grado e che, in seguito all’ammissione dovranno sostenere l’Esame di Stato

Valutazione scuole, compilazione/aggiornamento RAV dal 14 maggio al 30 giugno. Nota Miur

da Orizzontescuola

Valutazione scuole, compilazione/aggiornamento RAV dal 14 maggio al 30 giugno. Nota Miur

di redazione

Il Miur, con nota n. 7985 dell’11 maggio 2018, ha comunicato la riapertura delle funzioni per la compilazione/aggiornamento del Rapporto di autovalutazione per l’a.s. 2017/2018.

Riallineamento RAV-PTOF

L’Amministrazione ricorda che con la nota n. 2182 del 28 febbraio 2017, sono stati ridefiniti i tempi del procedimento di valutazione, previsti dal DPR n. 80/2013 e declinati nella Direttiva n. 11/2014, al fine di armonizzarli con quanto previsto dalla legge n. 107/2015, in particolare con l’introduzione del  Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

Al fine suddetto, vi è stato un prolungamento del triennio previsto
per lo svolgimento delle fasi in cui si articola il procedimento di valutazione delle scuole (autovalutazione, valutazione esterna, azioni di miglioramento, rendicontazione sociale), collocando la Rendicontazione Sociale  allo scadere del triennio di vigenza del  PTOF, ossia nell’a.s. 2018/2019.

Rendicontazione sociale

All’inizio del prossimo anno scolastico, sarà messo a disposizione delle scuole un modello unico e saranno fornite apposite indicazioni, in modo da favorirne la redazione.

RAV

Il RAV, come negli anni scorsi, potrà essere aggiornato, rivedendo le analisi effettuate e procedendo, solo se necessario, alla revisione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo previsti. Ciò è, dunque, necessario in presenza di cambiamenti sostanziali, alla luce di nuovi dati nonché delle osservazioni dei Nuclei esterni di valutazione, se la scuola è stata oggetto di visita.

Una novità, relativa all’aggiornamento o alla compilazione ex novo, riguarda la pubblicazione delle tabelle e/o dei grafici che, diversamente dagli anni scorsi, verrà affidata alla scelta di ogni scuola. Sarà dunque la scuola a decidere quali tabelle e/o grafici pubblicare attraverso una intenzionale selezione.

Definizione  modello RAV specifico per
ogni contesto e tipologia di istituzione scolastica

L’Invalsi, entro il mese di dicembre 2018, fornirà al Miur un Rapporto dettagliato del lavoro di autovalutazione svolto dalle scuole tramite il RAV. Ciò al fine di qualificare al meglio il procedimento di autovalutazione, dopo i primi anni  di applicazione, in previsione della nuova triennalità.

Tramite il Rapporto, in particolare, ci si propone di rendere  il procedimento di valutazione più snello, aggiornato alle novità normative degli ultimi anni e corrispondente alle peculiarità delle singole scuole.

Indicazioni in attesa del Rapporto Invalsi

In attesa di una definizione del modello RAV adatto per ogni specificità scolastica, l’Amministrazione fornisce le seguenti indicazioni:
  • Gli Istituti di istruzione secondaria superiore con pluralità di indirizzi o Istituti Omnicomprensivi elaborano un unico RAV e, per quanto possibile, recuperano la specificità dei propri indirizzi/cicli integrando gli indicatori RAV con indicatori autonomamente definiti e/o evidenziando tale caratteristica nella motivazione dei giudizi assegnati per ciascuna area, ove necessario;
  • I Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) sono esonerati dalla stesura del RAV, in attesa dei risultati della sperimentazione in atto coordinata dall’INVALSI, finalizzata alla definizione di strumenti e procedimenti di autovalutazione corrispondenti alle peculiarità dell’offerta formativa dei CPIA;
  • Le scuole che sono state oggetto di processi di dimensionamento e hanno acquisito un nuovo codice meccanografico svolgono ex novo il lavoro di analisi e di autovalutazione.
  • Per la Scuola dell’infanzia è in atto una sperimentazione nazionale del RAV condotta dall’INVALSI, rivolta ad alcune scuole individuate sia mediante campionamento statistico casuale sia mediante auto-candidatura, che prevede entro il termine del corrente anno scolastico la validazione dei questionari per l’acquisizione dei dati e nel corso del prossimo anno scolastico la compilazione online del RAV.
  • Per l’Istruzione e formazione professionale è in atto una sperimentazione coordinata da un Comitato tecnico scientifico istituito presso l’INVALSI che, secondo quanto previsto dall’art. 2 del D.P.R. 80/2013, proporrà delle linee guida per il procedimento di autovalutazione e valutazione dell’istruzione e formazione professionale da adottare d’intesa con la Conferenza unificata previo concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Tempistica

La piattaforma per l’aggiornamento del RAV sarà disponibile dal 14 maggio al 30 giugno 2018.

Qui la guida per supportare le scuole nelle operazioni legate al processo di revisione.
Clicca qui per accedere alla Piattaforma.

Organici 2018/19, inserimento dati docenti di religione cattolica sino al 19 maggio. Proroga funzioni

da Orizzontescuola

Organici 2018/19, inserimento dati docenti di religione cattolica sino al 19 maggio. Proroga funzioni

di redazione

Il Miur, tramite un avviso pubblicato sul SIDI, ha comunicato la proroga delle funzioni relative all’acquisizione dei dati riguardanti l’organico di diritto dei docenti di religione cattolica.

Le funzioni, che dovevano essere disponibili sino all’11 maggio , saranno a disposizione delle scuole sino al 19 maggio p.v.

Lo comunica anche l’USR Piemonte.

Dirigenti scolastici, al via il negoziato per il rinnovo del Contratto. Risorse stanziate per aumento stipendi

da Orizzontescuola

Dirigenti scolastici, al via il negoziato per il rinnovo del Contratto. Risorse stanziate per aumento stipendi

di redazione

Prende il via il negoziato riguardante il rinnovo del contratto  dei dirigenti dell’area Istruzione e ricerca, compresi i dirigenti scolastici.

Nell’incontro odierno, come riferisce l’ANP, è stato delineato il percorso da seguire nei lavori.

L’Aran ha proposto che il negoziato proceda affrontando le seguenti tematiche:

  • il modello delle relazioni sindacali;
  • i diritti dei lavoratori legati ai cambiamenti sociali già riconosciuti nel CCNL di comparto  (ad es. malattia, assistenza, unioni civili);
  • apparato disciplinare e sanzionatorio;
  • struttura retributiva e allineamento  della retribuzione dei dirigenti scolastici a quella degli altri dirigenti dell’area.

I sindacati dovrebbero essere riconvocati da qui a dieci giorni.

Aumenti stipendiali

Il nuovo contratto dei dirigenti dell’Area Istruzione e Ricerca determinerà, quando sarà firmato (al momento siamo solo al primo incontro), un aumento stipendiale per i Presidi alla luce delle risorse stanziate in legge di Bilancio: 37 milioni di euro per il 2018, 41 mln di euro per il 2019 e 96 a regime dal il 2020.

L’aumento stipendiale, che riguarderà circa 8mila dirigenti scolastici,  sarà a pioggia, dato che ad essere interessata è la retribuzione di posizione parte fissa.

Pensione, accordo Lega-M5S: a 64 anni, ma quota 100. Tetto massimo di spesa per sforare Fornero

da Orizzontescuola

Pensione, accordo Lega-M5S: a 64 anni, ma quota 100. Tetto massimo di spesa per sforare Fornero

di redazione

Tra i punti caldi che gli elettori dei due partiti si attendono c’è il nodo pensioni e “cancellazione” della riforma Fornero. Argomento entrato nel dibattito che in queste ore vede al tavolo trattative gli uomini di Salvini e Di Maio.

Secondo quanto trapelato dai tavoli che vede seduti gli uni di fronte agli altri, le regole per il pensionamento, se l’accordo sarà siglato, potrebbero vedere delle modifiche importanti.

Infatti, sul piatto c’è la possibilità per i lavoratori di poter andare in pensione con la “quota 100”, sommando gli anni di contribuzione con l’età del pensionando. Inoltre, l’età minima anagrafica per andare in pensione sarà di 64 anni  e un minimo contributivo di 36 anni.

Chi, invece, ha lavorato per almeno 41 anni, con due anni di contributi figurativi, andrà in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Rimarrà, invece, l’aspettativa di vita come criterio per l’età di pensionamento, e sarà posto un tetto massimo di spesa pensionistica annua, pari a 5miliardi per il superamento dei tetti fissati dalla Legge Fornero.

Insomma, non tutti, in quel caso sebbene abbiamo i requisiti potranno lasciare il lavoro. Resta nell’ombra come sarà gestito il surplus di eventuali richieste di pensionamento.

Bullismo, sbagliato scaricare tutta la colpa sulla scuola

da La Tecnica della Scuola

Bullismo, sbagliato scaricare tutta la colpa sulla scuola

Graduatorie di istituto II fascia, aggiornamento e integrazione: c’è tempo fino al 4 giugno

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie di istituto II fascia, aggiornamento e integrazione: c’è tempo fino al 4 giugno

Riapertura del Rav per l’anno scolastico 2017-2018: tempo fino al 30 giugno

da La Tecnica della Scuola

Riapertura del Rav per l’anno scolastico 2017-2018: tempo fino al 30 giugno

Riscatti e ricongiunzioni: on-line le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati

da La Tecnica della Scuola

Riscatti e ricongiunzioni: on-line le attestazioni fiscali dei versamenti effettuati

Nota 15 maggio 2018, AOODGSIP 2303

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

A Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Dirigenti Ambiti Territoriali Provinciali
LORO SEDI
Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
BOLZANO
Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
TRENTO
Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
BOLZANO
Intendente Scolastico per la Scuola in località Ladine
BOLZANO
Sovrintendente per gli Studi della Regione Valle d’Aosta
AOSTA
Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado
LORO SEDI

Nota 15 maggio 2018, AOODGSIP 2303

OGGETTO: 17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia.