GDPR: latitanza del MIUR

GDPR: latitanza del MIUR, solo ANP fornisce supporto ai dirigenti

In occasione della riunione informativa dello scorso 18 maggio di cui abbiamo dato resoconto tramite comunicato il giorno stesso, l’Amministrazione si era impegnata ad emanare una circolare con alcune indicazioni alle scuole, data l’imminenza della piena applicazione del Regolamento europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali (GDPR), prevista per il 25 maggio 2018.
La nota, recante data odierna, si limita a riferire quanto previsto dal Regolamento europeo in merito alla nomina del Responsabile della protezione dei dati personali (RPD), ovvero l’obbligo per ogni istituto scolastico di dotarsene, eventualmente anche mediante l’individuazione di uno stesso RPD per una rete di scuole.
La nota MIUR, poi, attribuisce agli Uffici Scolastici Regionali un ruolo di coordinamento ed interlocuzione con le istituzioni scolastiche, per promuovere soluzioni condivise. Abbiamo forte difficoltà a rintracciare un qualche senso in tale indicazione, emanata a soli tre giorni dalla piena applicabilità della norma. È del tutto irrealistico pensare che in tre giorni si possa procedere, per questa via, all’individuazione di un soggetto con adeguate caratteristiche di competenza e professionalità, come quelle previste dalla norma!

Ribadiamo il nostro giudizio negativo sul modo in cui l’Amministrazione sta ignorando la posizione delicata delle istituzioni scolastiche, eludendo compiti reali di indirizzo generale su tutta la materia e di presa in carico a livello centrale, come sarebbe opportuno, della questione della individuazione e nomina del RPD.

Rassicuriamo i dirigenti e garantiamo loro che continueremo a fornire per mail indicazioni e supporto, come abbiamo iniziato a fare da diverse settimane, arricchendo progressivamente i materiali informativi e formativi e la modulistica utile, già disponibile per tutto quanto ora serve nell’area riservata ai soci del nostro sito.

TONG -REN

“TONG -REN una esperienza Fantastica di Entanglement nei Rapporti Umani “.

–       di Paolo Manzelli , Chimico-Fisico, Presidente EGOCREANET . 

 

–       Sintesi della relazione al seminario di TUI-NA , 20/Maggio/2018 <www.tongrenitalia.com>

– Tong-Ren Florence  . You- Tube: https://www.youtube.com/watch?v=_q0j9JA79ag

 

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Gli stati mentali nei rapporti umani possono agire come correlazione a distanza di sistemi quantici . Tale correlazione quantica e’ generata dall’ entanglement ( = sovrapposizione o intrigo di quanti di energia)

 

Lo studio quantico dell’ Entanglement è recente ed ha avuto inizio con il teorema di John Bell (1964) che contestava la impossibilita della azione a distanza considerata da A.Einstein come Spooki action ( “la fantasmatica azione a distanza“)

 

Successivamente l’ Entanglement di quanti di luce fu dimostrato sperimentalmente da un giovane fisico Francese Alain Aspect (1981) ed in seguito piu volte è stato sperimentato da il Gruppo di lavoro sul teletrasporto quantico di Anton Zeilinger , che ha prodotto importanti risultati nella informatica crittografica basata sui QBits.(Bit Quantici)

 

(1)-A.Zeilinger: https://scienze.fanpage.it/nuova-conferma-per-l-entanglement-il-piu-grande-mistero-della-fisica/

 

Questi esperimenti contraddicono il “realismo locale” dominante la cultura della societa industriale chiusa nel paradigma meccanico , e quindi basata su una  visione del mondo , che prevede che la percezione umana “macroscopica” sia oggettiva anziche’ essere soltanto  una rappresentazione cerebrale riduttiva di una realta’ piu ampia ed inesplorata per causa di approssimazioni del tutto arbitrarie della scienza “meccanica” o quanto-meccanica, che indubbiamente limitano la esplorazione di innovative ricerche basate su nuove esperienze e relazioni quantiche tra gli stati cerebrali tra esseri umani, cosi’  come avviene nel TONG -REN .

 

( 2)-Entanlement Umano : http://www.gabrielesannino.com/stampa2.asp?st=465

 

La separazione tra Macro e microcosmo è evidentemente assurda proprio in quanto è arbitrario decidere dove finisce il Macro e dove inizia il micro ; infatti tale approssimazione tende ad escludere la esistenza energetica della AURA (dal greco aúra = Soffio »),che pur non essendo immediatamente visibile “ ad occhio nudo “puo effettivamente essere misurabile come emissione di biofotoni e Biofononi ( irradiati nell’ intervallo di frequenze UVA,Visibili e IR ), radiazioni queste che creano un debole alone energetico, quasi invisibile alla normale percezione, i cui effetti di Entanlement quantico determinano comunicazione simultanea e sinergica tra gli stati energetici di sistemi biologici.

 

Tale influenza dell’ entanglement quale  correlazione quantistica tra sistemi viventi è macroscopicamente visibile come proprieta’ emergente di intima interconnessione tra le energie sottili dell’ Aura , osservando il volo coerente di stormi di uccelli , o di grandi assemblaggi di pesci che, invece di muoversi ciascuno in modo indipendente, si comportano come un insieme perfettamente sincronico che sembra diretto da un invisibile direttore d’orchesta . L’entanglement tra uomini si osserva ad es quando nello sport del Ciclismo si organizza una volata di gruppo per lanciare i piu forti velocisti di ciascuna squadra . In al caso il gruppo di ciclisti si vede  muoversi e curvare come una onda coerente che si profila in una intima interconnessione collettiva verso il traguardo .

 

(3)-R.Sheldrake- Campo Morfico:

http://psicogenealogia-costellazioni.it/2017/02/campi-morfici-di-rupert-scheldrake.html

 

Tale simultaneita’ dell’ entanglement agisce inconsciamente anche sugli stati mentali ma puo’ essere esercitata coscientemente come nella tecnologia di auto-guarigione del TONG-REN , favorendo una correlazione quantica delle interferenze di sovrapposizione delle energie sottili, sia in forma di entanglement delle Aurea individuale,  in condizioni di vicinanza, ma anche  a maggiore distanza cosa che diviene possibile in seguito ad una maggiore predisposizione mentale cosciente tendente intenzionalmente a ridurre la indeterminazione del sistema quantico che cosi’permette di aumentare la potenzialita’ di coerenza  dell’ entanglement  estendendone in ampiezza il campo di non separabilita biologica.

 

(3)-Oltre l’ Entanglement : http://www.bioquantica.org/oltre-l-entanglement/

 

CCNI ASSEGNAZIONI PROVVISORIE

CCNI ASSEGNAZIONI PROVVISORIE, GILDA INTERROMPE LA TRATTATIVA 
Contratto utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: la Gilda degli Insegnanti abbandona il tavolo delle trattative. A motivare la decisione del sindacato sono stati il rifiuto dell’Amministrazione di eliminare l’obbligo della convivenza con il disabile da assistere per potere fruire della precedenza e il diniego di poter chiedere il ricongiungimento al coniuge o ai genitori. 
“Da oltre un mese, cioè da quando sono iniziate le trattative, – afferma Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice della Gilda – la nostra delegazione aveva chiesto di eliminare il vincolo della convivenza che per noi rappresenta il nodo fondamentale. Oggi, davanti alla netta opposizione da parte del Miur, abbiamo deciso di interrompere l’incontro”.
Un punto di incontro, invece, è stato trovato per quanto riguarda l’accantonamento numerico dei posti in organico di diritto, prima di ogni altra operazione di assegnazione provvisoria e utilizzazione, per le immissioni in ruolo da concorso, da Gae e da Fit.
Nel corso della riunione è stato affrontato anche il tema dei diplomati magistrali: il Miur prevede un decreto per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto con l’inserimento in seconda fascia, mentre per la Gilda sarebbe stata necessaria una soluzione politica nel rispetto dei diritti di tutti. 

Conto alla rovescia per la maturità: criteri e meccanismi per l’assegnazione dei voti

da Il Sole 24 Ore

Conto alla rovescia per la maturità: criteri e meccanismi per l’assegnazione dei voti

di Laura Virli

Il 3 maggio scorso la ministra Fedeli ha annunciato ha scelto le tracce della prima e della seconda prova scritta della maturità 2018 «Come ogni anno abbiamo lavorato – ha commentato la ministra – per predisporre delle prove in linea con il percorso formativo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, facendo tesoro dell’esperienza degli anni scorsi, delle osservazioni di studenti e docenti, del collegamento con le attività didattiche che si svolgono ogni giorno».
Ma entriamo nel dettaglio di quanto contenuto nella consueta ordinanza ministeriale che non evidenzia alcuna novità tranne qualche precisazione riguardo all’uso della calcolatrice, che peraltro rimanda a una specifica nota, la numero 5641 del 30/3/2018.
Durante l’esame il candidato deve affrontare, come è noto, tre prove scritte e un colloquio.

Le prove scritte
La prima prova è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione della personale creatività. La durata della prova è di sei ore.
La seconda prova, volta ad accertare le conoscenze specifiche del candidato, ha per oggetto una delle materie caratterizzanti il corso di studio. La durata della prova è variabile a seconda dell’indirizzo di studi (di norma da sei a otto ore). In alcune scuole (ad es. licei artistici) può articolarsi anche in più giorni.
La terza prova, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare le capacità del candidato di utilizzare ed integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso. La commissione ha l’obbligo di predisporre la terza prova utilizzando le indicazioni riportate a tal proposito dal consiglio di classe nel documento del 15 maggio (documento elaborato dal consiglio di classe entro il 15 maggio, contenente per la commissione d’esame riguardo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso). La durata della terza prova è definita dalla commissione.

Il punteggio dell’esame
La commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle tre prove scritte. Il voto per ciascuna prova scritta va da 1 a 15. La prova sufficiente vale 10 punti.
Il voto per il colloquio va da 1 a 30, la sufficienza vale 20 punti.
Il punteggio minimo per superare l’esame è di 60/100. Il punteggio massimo è pari a 100.
La commissione ha la possibilità di integrare il punteggio con un <> e di assegnare la lode.

Il bonus e la lode
La commissione, in base a criteri oggettivi che stabilirà in sede di riunione preliminare, può assegnare un punteggio aggiuntivo fino a 5 punti ai candidati in possesso di almeno 15 punti di credito scolastico e 70 tra prove scritte e colloquio orale.
Agli studenti che ottengono 100 punti senza bonus (25 punti di credito, 45 alle prove scritte, 30 al colloquio), potrà essere conferita la lode, ma solo se in possesso di alcuni prerequisiti di ammissione agli esami, ossia aver ottenuto, nell’ultimo triennio, almeno “8” nel comportamento e in tutte le discipline all’unanimità dei componenti del consiglio di classe.

Nasce Miur Radio Network, la web radio delle scuole

da Il Sole 24 Ore

Nasce Miur Radio Network, la web radio delle scuole 

È nata «Miur Radio Network», la voce della scuola, la web radio voluta dal ministero dell’Istruzione per raccontare notizie, eventi, curiosità sul e dal mondo della scuola, in collaborazione con le migliori esperienze radiofoniche delle istituzioni scolastiche.

Il progetto
Miur Radio Network, che si può ascoltare su www.miurradionetwork.it, è un progetto didattico innovativo che nasce nell’ambito del Piano Scuola Digitale per dare spazio al talento e alla creatività dei ragazzi che già fanno radio nelle loro scuole e per raccontare insieme a loro cosa accade dentro e intorno al mondo dell’istruzione.

Ad animarla saranno studenti con approfondimenti, interviste, interazioni per capire di più e meglio come sta cambiando la scuola, quali sono le migliori pratiche, quali sono gli eventi in programmazione e le opportunità da cogliere. Pur nella cornice istituzionale, la radio avrà, grazie alla collaborazione con le scuole, un punto di vista inedito e dal basso. Fra gli obiettivi, accorciare le distanze fra chi la scuola la vive e le istituzioni, raccontare passo passo cosa “bolle in pentola” nel mondo scuola, con un linguaggio semplice e diretto.

Promuovere valori postivi come il rispetto e il contrasto delle disuguaglianze, lo sviluppo sostenibile. Nella prima fase sono previste due ore di programmi, dalle 14.30 alle 16.30 che saranno preceduti e seguiti da musica. La radio punta poi a diventare un vero e proprio network e nei prossimi mesi saranno costruite nuove collaborazioni per aumentare la programmazione. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della radio e sui suoi social.

Nuovi importi degli assegni del nucleo familiare

da Il Sole 24 Ore

Nuovi importi degli assegni del nucleo familiare

di Giuseppe Rodà

Scattano i nuovi importi per gli assegni per il nucleo familiare. Lo comunica l’Inps con la circolare numero 68 dell’11 maggio 2018. La legge 153/88 stabilisce che i livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ciascun anno, in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, calcolato dall’Istat, intervenuta tra l’anno di riferimento dei redditi per la corresponsione dell’assegno e l’anno immediatamente precedente.

La variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo calcolata dall’Istat tra l’anno 2016 e l’anno 2017 è pari a +1,1 per cento.
Sono stati, quindi, rivalutati i livelli di reddito delle tabelle contenenti gli importi mensili degli assegni al nucleo familiare, in vigore per il periodo 1° luglio 2018 – 30 giugno 2019 con il predetto indice.

Si allegano alla suddetta circolare le tabelle contenenti i nuovi livelli reddituali, nonché i corrispondenti importi mensili della prestazione, da applicare dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019, alle diverse tipologie di nuclei familiari.
Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.

Organici nuovi istituti professionali: indicazioni su Scienze integrate e classi articolate. Note Miur

da Orizzontescuola

Organici nuovi istituti professionali: indicazioni su Scienze integrate e classi articolate. Note Miur

di redazione

Il Miur ha fornito ai Dirigenti USR alcuni chiarimenti in merito alla formazione delle classi prime per i nuovi istituti professionali.

Scienze integrate

Il sistema informativo consente di rimodulare per classe il monte ore complessivo degli insegnamenti, previsto dagli ordinamenti.

In particolar modo per la disciplina Scienze Integrate e l’area laboratoriale delle compresenze di 6 ore si è consentito alle istituzioni scolastiche l’autonomia di inserire le classi di concorso opzionabili ed il relativo fabbisogno per classe in ore complessive, con il solo limite del quadro orario generale presente al Sidi.

Pertanto, successivamente all’acquisizione dei dati è necessario che le SS.LL. verifichino che quanto richiesto dalle istituzioni scolastiche sia coerente con i quadri orario trasmessi dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione con nota prot. 6913 del 19 aprile 2018, ponendo attenzione al rispetto del monte ore minimo richiesto per ciascun insegnamento (ad es. per l’indirizzo Indirizzo “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Odontotecnico” – B06 – Esercizio di Laboratorio di odontotecnico – si rispetti il monte ore annuale di 132).

Classi articolate

In merito alla possibilità di costituire classi articolate, il Miur richiama quanto stabilito dall’art. 16 c. 6 del DPR 81/2009: 27 alunni totali, con almeno 12 per il gruppo minoritario.

Nota Scienze Integrate

Nota Classi articolate

Scarica i quadri orario

Bonus merito, meno soldi per ogni insegnante. Da 600 euro ai 207 lordi dell’a.s. 2016/17

da Orizzontescuola

Bonus merito, meno soldi per ogni insegnante. Da 600 euro ai 207 lordi dell’a.s. 2016/17

di redazione

Bonus merito: si allarga la platea. E di conseguenza la somma a disposizione per ogni insegnante destinatario del fondo. Se nell’a.s. 2015/16 la somma per docente premiato era di 600 euro infatti, nell’anno scolastico 2016/17 la somma è scesa a 2017 euro, a finanziamento invariato.

Le cifre sono state anticipate dal Ministero e pubblicate dal Sole24Ore

I dati

Nell’a.s. 2016/17 ogni istituto ha ricevuto 17.775 euro, con importi diversi da scuola a scuola in relazione ad alcune variabili.

Secondo le rilevazioni del Sole24Ore si è andati da un costo minimo per lo Stato di 548,53 euro a un massimo di 79.218 euro.

Dunque, se il finanziamento è rimasto invariato – 200 milioni – il fatto che la cifra si sia abbassata così tanto fa pensare ad una erogazione a pioggia, ad una platea molto più vasta.

C’è chi vede in questo uno snaturamento dell’obiettivo iniziale insito nella Buona Scuola.

Nel 2018 meno soldi per il bonus

Nel 2018 poi il finanziamento si abbassa, sarà infatti di 130 milioni di euro.

La riduzione servirà a finanziare la Retribuzione Professionale docente, dunque una misura di cui effettivamente beneficeranno tutti gli insegnanti, anche i precari, nell’ottica di valorizzazione del lavoro svolto da ciascuno.

Il nuovo Contratto

Il CCNL 2016/18 presenta poi una importante novità per il bonus merito: dovranno infatti andare in contrattazione i criteri per l’attribuzione del bonus.

All’articolo 22, comma 4 lettera c), del CCNL, si legge “sono oggetto di contrattazione integrativa a livello di istituto (tra le altre cose):

c4) i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla
valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015.

L’Amministrazione, alla luce di quanto sopra riportato, ha sottolineato che il bonus è sempre attribuito dal dirigente scolastico, sulla base dei criteri valutativi stabiliti dal Comitato di Valutazione, secondo quanto dettato dalla legge n. 107/2015. Così chiarisce il Ministero:

Resta ferma, poi, la procedura prevista dalle legge 107 del 2015 per la determinazione dei criteri per la valutazione (è previsto un apposito comitato per la valutazione) che non sono soggetti a contrattazione, nonché la competenza del dirigente per l’individuazione dei docenti meritevoli.

Criteri determinazione compensi

Non sono, dunque, i criteri di valutazione ad essere oggetto di contrattazione, bensì quelli per determinare l’ammontare dei compensi.

Così, ad esempio, in sede di negoziato, il dirigente scolastico e  i sindacati,  potranno concordare un valore economico minimo o massimo per il premio individuale.

PON. Finanziamento Area Gestionale, Anquap: contraddizioni nelle modalità di calcolo. A rischio pagamenti DS e DSGA

da Orizzontescuola

PON. Finanziamento Area Gestionale, Anquap: contraddizioni nelle modalità di calcolo. A rischio pagamenti DS e DSGA

di redazione

In un documento dedicato alla gestione dei PON, l’Anquap denuncia le contraddizioni, relativamente al finanziamento dell’Area Gestionale, tra disposizioni di avvio e procedure di chiusura dei progetti, chiedendone la correzione.

Modalità calcolo finanziamento dell’Area Gestionale

Il finanziamento dell’Area Gestionale è calcolato in base alle presenze degli studenti. Così, scrive l’Anquap, è stato indicato al momento della presentazione del candidature.

Successivamente, le Linee Guida (pubblicate con nota n. 1498 del 09.02.2018) hanno  chiarito che “L’importo dell’Area Gestionale dipende direttamente dalla effettiva frequenza dei partecipanti. La metodologia di calcolo, infatti, è la seguente: Numero di allievi * numero di ore del percorso formativo* Unità di costo standard pari ad € 3,47. E’ necessario pertanto assicurare il maggior numero di presenze dei partecipanti al fine di garantire il massimo rimborso dell’area gestionale”.

Le stesse indicazioni sono state poi ribadite con la circolare n. 38115 del 18.12.2017, secondo cui in fase di avvio la scuola può ampliare il numero di iscritti oltre a quello autorizzato, così da avere un più alto numero di partecipanti. Ciò, al fine di garantire un numero maggiore di attestazioni di frequenza, con conseguente minor rischio di perdere risorse gestionali.

Quanto suddetto, denuncia l’Anquap, è sconfessato al momento della chiusura dei singoli moduli e dell’inserimento della CERT_S, quando si scopre che il calcolo del finanziamento dell’area gestionale viene effettuato sulle ore di presenza complessive dei primi 20 studenti frequentanti, graduati in base al numero delle ore di frequenza individuale e non sulle presenze degli studenti in generale. 

Pagamento figure che non svolgono compiti amministrativi

Oltre alla differente modalità di calcolo del finanziamento dell’Area Gestionale, l’Anquap evidenzia il fatto che, potendo rilevare solo al termine del modulo le presenze degli studenti, non è possibile il pagamento delle figure coinvolte (in attività non amministrative) al termine delle ore svolte, così come il mantenimento di altri impegni assunti:

  • Personale Collaboratore Scolastico: ore eccedenti già prestate per la realizzazione del percorso formativo e quindi da retribuire
  • Figure di Supporto: ore eccedenti già prestate per la realizzazione del percorso formativo e quindi da retribuire
  • Acquisizione di beni e servizi: Effettuati già durante la realizzazione del percorso formativo e, quindi, le fatture da liquidare

Pagamento DS, DSGA e Assistenti amministrativi

Diversamente dalle succitate figure, il dirigente scolastico, il DSGA e gli assistenti amministrativi non esauriscono il loro lavoro con lo svolgimento delle ore del modulo, in quanto le attività amministrative vanno oltre la realizzazione dei percorsi formativi.

Pertanto, conclude l’Anquap, c’è il rischio che le predette figure siano costrette a ridurre drasticamente, a seguito della chiusura dei vari moduli e adella rilevazione delle presenze/assenze, la disponibilità di ore eccedenti da impegnare per la realizzazione delle varie azioni FSE e/o addirittura correre il rischio di vedere svanire qualsiasi compenso.

Il documento dell’Anquap

Scrutini finali, quando dirigenti e docenti devono essere sostituiti? Per non commettere errori formali

da Orizzontescuola

Scrutini finali, quando dirigenti e docenti devono essere sostituiti? Per non commettere errori formali

di Paolo Pizzo

Molti docenti e dirigenti in vista degli scrutini finali ci chiedono se sia possibile assumere deliberazioni in mancanza di un componente del consiglio di classe o se questi possa essere sostituito e con quali modalità.

Diamo dei chiarimenti sulla questione in modo da far evitare possibili errori formali che potrebbero invalidare le deliberazioni assunte in sede di scrutinio finale.

IL CONSIGLIO DI CLASSE IN SEDE DI SCRUTINIO FINALE È UN ORGANO PERFETTO. NESSUN COMPONENTE PUÒ MANCARE

Il Consiglio di classe riunito per lo scrutinio, intermedio e finale, è un organo collegiale giudicante perfetto che esige la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni da assumere.

Deve quindi operare con la partecipazione di tutti i suoi componenti (presidente e docenti. Tra i componenti va obbligatoriamente indicato il segretario verbalizzante).

Oltretutto in caso di deliberazioni da assumere a maggioranza non è ammessa l’astensione. Tutti i componenti devono infatti votare compreso il presidente il cui voto prevale in caso di parità.

QUANDO MANCA UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE E SI DELIBERA UGUALMENTE

Il TAR Lazio – Sez. III – bis- Sentenza n. 31634/2010 ha dichiarato illegittima la delibera di non ammissione alla classe successiva dell’alunno qualora, oltre al giudizio espresso  dal Consiglio di Classe, risulti attribuito il voto finale in una disciplina senza che il corrispondente docente sia  presente alla seduta, e senza che risulti la sostituzione, e la conseguente delega ad altro docente della potestà di esprimere i relativi giudizi.

NON È OBBLIGATORIO CHE IL DIRIGENTE SCOLASTICO SIA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Il presidente del consiglio di classe è di norma il dirigente scolastico, ma ciò non vuol dire che in caso di assenza non possa essere sostituito da un altro membro in questi casi un docente che assumerà la veste di presidente.

  • L’art. 77 del R.D. n. 653/1925 (modificato dall’art. 2 del R.D. n. 1929/2049) dispone:

“Alla fine dei due primi trimestri e al termine delle lezioni i consigli di classe si adunano sotto la presidenza del preside o di un suo delegato per l’assegnazione dei voti”.

  • L’art. 5/8 del DLgs 297/94: “I consigli di intersezione, di interclasse e di classe sono presieduti rispettivamente dal direttore didattico e dal preside oppure da un docente, membro del consiglio, loro delegato.”

La delega è quindi prevista in via ordinaria.

MODALITÀ DI DELEGARE A PRESIDENTE UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Il TAR Lazio – Sez. III – bis- Sentenza n. 31634/2010 ha affermato che: “Il dirigente scolastico può delegare la presidenza del Consiglio ad un Docente che faccia parte dello stesso Organo collegiale. La delega a presiedere il Consiglio deve risultare da provvedimento scritto (è sufficiente l’indicazione anche nell’atto di convocazione dell’Organo) e deve essere inserita a verbale”.

QUANDO IL DIRIGENTE NOMINA UNO DEI DUE COLLABORATORI COME SUO SOSTITUTO

È una pratica diffusa in molte scuole quella di far presiedere il consiglio di classe in sede di scrutinio finale ad uno dei due collaboratori non facenti parte del consiglio di classe e magari anche di un ordine di scuola diverso (per esempio far presiedere al collaboratore della primaria gli scrutini del I grado solo perché è il primo collaboratore del dirigente).

In questi casi un elemento “estraneo” al consiglio di classe può determinare l’invalidità della seduta e delle deliberazioni assunte.

Pertanto, tale pratica andrebbe evitata e la delega a presiedere deve avvenire solo in seno allo stesso consiglio di classe con l’assegnazione della presidenza ad un docente dello stesso consiglio di classe (di solito è il coordinatore di classe).

NON SI PUÒ ESSERE NELLO STESSO CONSIGLIO DI CLASSE CONTEMPORANEAMENTE PRESIDENTE E SEGRETARIO VERBALIZZANTE

Quando il dirigente scolastico nomina il coordinatore di classe come suo sostituto a presiedere lo scruitinio capita a volte che il coordinatore, da semplice coordinatore del consiglio, sia stato anche il segretario verbalizzante dei consigli di classe.

È utile premettere che un docente può svolgere contemporaneamente e senza nessuna incompatibilità di funzione l’incarico di segretario e quello di coordinatore all’interno dello stesso consiglio di classe (potrà anche svolgere tali funzioni in più consigli di classe).

Ricordiamo però che le due figure devono essere distinte quando il coordinatore viene delegato dal Dirigente a svolgere le funzioni di presidente del CdC.

In questo caso, infatti, la funzione di segretario e quella di presidente non possono essere svolte dalla stessa persona.

In breve:

  • Un docente è nominato coordinatore e segretario tutto l’anno. Se il Dirigente Scolastico presiede le sedute, il docente coordinatore può verbalizzare.
  • Se il DS è assente e nomina il docente coordinatore a presiedere la seduta, in quella seduta, in qualità di presidente, il coordinatore non potrà essere contemporaneamente segretario e a sua volta dovrà nominare un segretario verbalizzante individuando un docente dello stesso consiglio di classe.

ANCHE I DOCENTI DEVONO ESSERE SOSTITUITI

Ricordiamo che anche il docente assente deve  essere sostituito.

Tale sostituzione può avvenire in primis con un docente dello stesso consiglio di classe o presente nell’istituzione scolastica anche se di materia affine (purché quindi abbia titolo ad insegnare la materia del collega assente).

Della sostituzione va fatta debita menzione nel relativo verbale.

Se nell’Istituzione non vi è un docente della stessa materia o comunque avente titolo ad insegnarla (e ovviamente non si può rimandare lo scrutinio) si può ricorrere ad una nomina per scorrimento delle graduatorie dei supplenti.

Tutto sugli scrutini

Esami di Stato di I grado, calendario e riunione preliminare: chi fa che cosa

da Orizzontescuola

Esami di Stato di I grado, calendario e riunione preliminare: chi fa che cosa

di Nino Sabella

Proseguiamo con le nostre pubblicazioni relative all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, che presenta importanti novità introdotte dal decreto legislativo n.62/2017, attuativo della legge 107/2015, e dal successivo DM 741/2017.

Vediamo in questa scheda chi definisce il calendario d’esame e le attività che la Commissione deve svolgere e organizzare in sede di riunione preliminare.

Calendario

L’esame si svolge tra il termine delle lezioni e il 30 giugno dell’ anno scolastico di riferimento.

Il calendario delle operazioni d’esame è definito dal dirigente scolastico che lo comunica al collegio dei docenti.

Nello specifico, il dirigente definisce e comunica al collegio le date di svolgimento di:

  1. riunione preliminare della commissione;
  2. prove scritte (si svolgono in tre differenti giornate anche non consecutive);
  3. colloquio;
  4. eventuali prove suppletive (che devono concludersi entro il 30 giugno e comunque, solo in casi eccezionali, entro il termine dell’anno scolastico).

Il calendario deve essere definito tenendo in considerazione gli accordi dello Stato con confessioni religiose che considerano il sabato come giorno di riposo.

Riunione preliminare

Nel corso della riunione preliminare, la commissione svolge tutte le attività preliminari allo svolgimento dell’esame.

Nello specifico, la commissione:

  • assegna gli eventuali candidati privatisti alle singole sottocommissioni, previo esame della documentazione presentata e tenuto conto del numero di alunni delle singole classi terze; in caso di privatisti disabili certificati, gli stessi vengono assegnati ad una o più sottocommissioni in cui ci sia un docente di sostegno;
  • definisce:

– gli aspetti organizzativi delle attività delle sottocommissioni;

– la durata oraria di ciascuna delle prove scritte, che non deve essere superiore alle quattro ore;

– l’ordine di successione delle prove scritte;

– l’ordine di successione delle classi per i colloqui;

  • predispone le prove d’esame, sulla base delle proposte dei docenti delle discipline coinvolte e coerentemente con i traguardi di sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni nazionali;
  • definisce i criteri comuni per la correzione e la valutazione delle prove;
  • individua gli eventuali strumenti che gli alunni possono utilizzare nello svolgimento delle prove scritte, dandone preventiva comunicazione ai medesimi;
  • definisce le modalità organizzative per lo svolgimento delle prove d’esame degli alunni disabili certificati o con disturbo specifico di apprendimento certificato;
  • individua un coordinatore all’interno di ciascuna sottocommissione (il coordinatore è delegato dal Presidente a sostituirlo nei casi di assenza o impegno presso un’altra sottocommissione).

La nostra guida completa

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