Introduzione al Convegno dl Cluster Egocreanet 2018

Introduzione al Convegno dl Cluster Egocreanet 2018
di Paolo Manzelli
EGOREANET CLUSTER ha come obiettivo fondante il superamento delle concezioni riduzionista della Meccanica Classica e della Meccanica quantistica al fine di realizzare Ricerca e Sviluppo scientifico culturale ed artistico della BIOLOGIA QUANTISTICA (www.Bioquantica.org) finalizzata a dare una risposta coerente alla domanda “COSA è la VITA?” .
La strategia Bio-quantica inizia dalla necessita di eliminare gli arbitrare separazioni ammesse dal riduzionismo meccanico della scienza.
1) In primis LA SEPARAZIONE tra SOGGETTO ed OGGETTO della Percezione .
Oggi sappiamo che il Cervello costruisce immagini e colori e la luce che vediamo .
Infatti possiamo considerare il cervello come un BIO-COMPUTER QUANTICO che crea le immagini e colori come in un film, utile in quanto “anticipa” la probabilita’ delle nostre future interazioni con l’ ambiente .
Pertanto non è “oggettivo” cio che vediamo proprio perche’ sappiamo che la nostra percezione è solo una simulazione di una realta’ Bioquantica piu complessa ,che ancora dobbiamo indagare, facendo riferimento ad un paradigma “olistico”, (che anziche rimanere nel quadro del limitato dal paradigma “meccanico”), fara’ riferimento ad un nuovo e moderno “Biovitalismo” .
2) La separazione tra “Micro e Macrocosmo” è assurda ed anti-scientifica, perche nessuno sa dire dove finisce il Macro e dove il micro comincia . Tale separazione impedisce di capire ad es. come la energia del Macrocosmo sia quantizzata , mentre è nettamente visibile la sua quantizzazione anche in relazione al fenomeno quantico considerato di piu’ difficile interpretazione come l’ ENTANGLEMENT tra esseri viventi ottenibile per sovrapposizione delle “Auree” di energia infrarossa e visibile che ci pervade.
CONCETTI “FUORVIANTI ” CHE INDUONO IL CAMBIO RADICALE DEL PARADIGMA “BIOQUANTICO”
Vanno considerati errori di interpretazione causati dal “modello meccanico” alcuni concetti basilari che come tali rendono incapace la scienza a rispondere alla domanda COSA E’LA VITA ?
La piu evidente incongruenza riguarda il DNA, noto fin dal 1953 come sequenza di 4 Molecole proteiche , ma che è stato interpretata come in “testamento “scritto in 4 Lettere (ACGT) la cui sequenza segreta , viene ereditata dal nascituro similmente al “patrimonio economico” familiare.
L’ errore consiste nella “non scientifica” della supposta equivalenza tra eredita genetica e il concetto sociale di eredita patrimoniale cio in quanto ogni individuo ottiene la propria ed ineguagliabile sequenza genica.
Diversamente sappiamo che la doppia elica del DNA è un quasi cristallo piezoelettrico di 4 Basi Molcolari (ACGT) che si connettono come sequenza di coppie (AC) e (GT) che vengono, in seguito alla duplicazione o trasduzione (DNA/RNA) , rigenerate da da 6 diversi “ponti ad Idrogeno” e supportate esternamente dalla ricostruzione dei ponti ad H della Acqua. Pertanto il “DNA-idratato” viene concepito nel paradigma Bioquantico , come una Antenna Elettromagnetica Rice-Trasmittente , simile ad un Laser.
Tale Interpretazione comporta un netto cambiamento cognitivo nel comprendere le capacita di espressione della “informazione genetica” in correlazione con la informazione “epigenetica”, considerate entrambe come interazioni evolutive tra quanti di luce e di suono mediati dalle attivita’ della acqua che idrata l’ intero sistema vivente .
Infine la “Scienza Bioquantica” mette in evidenza come “oltre il genoma” vada posta attenzione al ruolo della Energia Vitale (o dei Corpi Sottili) nella regolazione epigenetica della espressione genica, che agisce come influenza di informazione ambientale sulle caratteristiche morfologiche e funzionali della vita equandi della salute e del “bellessere” di ciascun individuo .
Questa breve sintesi degli elementi fondanti il cambiamento del “Paradigma Bio-quantico” verra trattata con puntuali e specifiche considerazioni dai Relatori di questo Congresso del CLUSTER EGOCREANET 2018 , che in seguito daranno vita a progetti di ricerca ed innovazione della biologia quantica ad indirizzo culturale olistico, che convergeranno nella realizzazione della FONDAZIONE BIOQUANTICA

Istituzioni e organizzazioni dell’impegno civile

Istituzioni e organizzazioni dell’impegno civile al Congresso FISH

 

Sarà forse una delle ultime uscite pubbliche come Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Valeria Fedeli sarà presente alla sessione di apertura del Congresso FISH 2018 che si terrà a Roma il 26 e il 27 maggio presso l’Hotel Aran Mantegna.

Nella sessione “Per un’alleanza civile contro discriminazione e segregazione” (26 maggio, ore 12) si affronteranno infatti anche i temi dell’inclusione scolastica oggetto di frequenti confronti fra il MIUR e la FISH in particolare negli ultimi due anni e ancora elemento di dibattito, confronto, istanze e attese. E la presenza della Ministra uscente contribuirà a fotografare l’attuale situazione, con gli obiettivi raggiunti e quelli ancora sospesi che il nuovo Governo dovrà assumere.

Ma ad esprimersi su discriminazione e segregazione, in una agile tavola rotonda coordinata da Pietro Barbieri (Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità) sono stati invitate, in modo oculato, molte persone che, per ruolo o esperienza, possono riportare punti di vista e considerazioni di sicuro arricchimento.

Fra i referenti istituzionali, non solo per la vicinanza territoriale con la sede dell’evento, parteciperanno Alessandra Troncarelli (Assessore Politiche Sociali e Welfare della Regione Lazio) e Andrea Venuto (delegato del Sindaco del Comune di Roma per la disabilità).

Spazio anche all’ambito del Terzo settore con Giancarlo Moretti (Coordinamento del Forum Nazionale del Terzo Settore), Silvia Stilli (Portavoce AOI), Francesca Danese (Portavoce Forum del Terzo Settore Lazio) e Stefano Granata (Presidente Consorzio CGM).

Silvia Stefanovichj (Responsabile disabilità CISL) e Giovanni Scacciavillani (Ufficio Politiche disabilità UGL) porteranno la testimonianza delle organizzazioni sindacali.

Ed infine sono previsti e attesi gli interventi di Nazaro Pagano (Presidente ANMIC) e Vincenzo Zoccano, Presidente del FID – Forum Italiano per la Disabilità, l’organismo di rappresentanza in Europa delle Federazioni italiane (FAND e FISH) delle persone con disabilità.

Un gruppo di relatori che, senza dubbio, sapranno convergere l’attenzione su due temi centrali per i diritti umani delle persone con disabilità, in fondo il filo conduttore di un Congresso aperto a tutti e che reca come significativo slogan “liberi di scegliere, liberi di vivere, liberi, fra donne e uomini liberi”.

Il programma complessivo dell’evento, che prevede varie interessanti sessioni, è disponibile nel sito ufficiale di FISH.

Prove Invalsi, cresce la partecipazione in licei, tecnici e professionali

da Il Sole 24 Ore

Prove Invalsi, cresce la partecipazione in licei, tecnici e professionali 

Prove Invalsi, sempre più studenti coinvolti alle superiori. Rispetto al 2017, infatti, nelle seconde classi di licei, istituti professionali e istituti tecnici la partecipazione dei ragazzi ai test è aumentata dell’11% per le prove di italiano e del 9% per quelle di matematica. Lo comunica, in una nota, lo stesso Invalsi, ricordando che i test si sono conclusi sabato scorso e hanno riguardato italiano e matematica su Pc (computer based testing) online.

I numeri
Gli studenti delle classi seconde delle superiori chiamati a sostenere le prove Invalsi nel 2018 erano 520.848. Nei licei la partecipazione alla prova di italiano nel 2018 è stata del 94,98%, con un aumento del 10,78% rispetto al 2017 , quando si era fermata all’84,2%. La partecipazione alla prova di matematica è stata nel 2018 del 94,30%, con un +9,72% rispetto
all’anno precedente, quando si era attestata all’84,58%. Negli istituti tecnici, spiega ancora la nota Invalsi, la partecipazione alla prova di italiano è stata pari 90,51%, con un +9,04% rispetto al 2017, quando non aveva superato l’81,47%. Per matematica la partecipazione quest’anno è stata del 89,78% rispetto all’ 82,15%, quindi +7,63%. Infine negli istituti professionali la partecipazione alla prova di italiano nel 2018 è stata dell’81,36% , contro il 69,22% dell’anno precedente (+12,14%), mentre alla prova di matematica è stata del 80,30% , l’11, 4% in più rispetto al 68,9% dello scorso anno. Complessivamente, gli studenti dei tre tipologie di scuola hanno partecipato per il 91,23% alla prova di italiano (+10, 59% rispetto al 2017) e a lla prova di matematica il 90,46% (+9,47%).

Con l’app «Io» scuole e docenti saranno a portata di mano

da Il Sole 24 Ore

Con l’app «Io» scuole e docenti saranno a portata di mano

La pubblica amministrazione in un’app, per pagare con lo smartphone le tasse, leggere i referti medici, scoprire un blocco del traffico o magari ricordarsi dei colloqui tra professori e genitori. E’ questo l’ambizioso progetto a cui sta lavorando il Team digitale. L’idea è in fase
di sviluppo ma ha già un nome, “Io”, e da quest’estate inizieranno i primi test concreti.
La novità è stata lanciata nel corso del Forum Pa, che quest’anno ha centrato l’attenzione sui format “non convenzionali”, come il telelavoro, che coinvolge 4.200 mila dipendenti, 800 in più in un anno.

Tanti cambiamenti ma «nessuna rivoluzione», spiegano gli organizzatori. Ecco che, nonostante la cura dimagrante imposta alla Pa, gli statali costano a ciascun italiano 2.632 euro annui.

Oggi la sfida è rappresentata più che mai dal web e lo sa bene Diego Piacentini, passato da Amazon al Team per la trasformazione digitale. Piacentini si dice convinto delle
potenzialità di “Io”. «L’app permetterà di ridurre drasticamente i tempi degli adempimenti». Probabilmente, però, per l’entrata a pieno regime ci vorranno anni, si parla del 2022. Il progetto è anche legato alle innovazioni già avviate, come il Pin unico.
La app, infatti, non si può ancora scaricare (sarà gratuita) ma tra due mesi si dovrebbero attivare i servizi considerati prioritari con le amministrazioni con cui già si sta lavorando.

«Inviteremo i cittadini a partecipare al test», assicura il Team. Intanto il prototipo è visibile sul sito io.italia.it. Stando alla primissima versione, si potranno ricevere promemoria
dei pagamenti, ad esempio sulla scadenza della Tari, per poi sdebitarsi in tempo reale conservando le ricevute. Si potranno anche chiedere e ottenere in via diretta certificati come quelli di residenza. Insomma il tentativo è quello di far Comuni e ospedali più smart. Lo sforzo è già in corso sui dipendenti pubblici, con la sperimentazione del “lavoro agile”.

Secondo uno studio del Forum Pa cominciano infatti a farsi vedere gli effetti della riforma
Madia. Nel frattempo la spending review ha colpito: l’Italia ha meno travet di Germania o Francia. Ma per gli statali ciascuno paga «685 euro per la scuola e 104 per l’università, 638 per la sanità, 313 per gli enti locali, 110 per l’apparato ministeriale. Per tutti gli altri servizi restano 781» con «la ricerca che ci costa 95 centesimi l’anno, meno di un caffè».

Reclutamento tutto da definire

da ItaliaOggi

Reclutamento tutto da definire

La legge 107 non sarà abrogata, resta il bonus merito

La legge 107/2015 rimarrà in piedi, con alcuni correttivi. Le priorità dell’azione del prossimo ministro dell’istruzione, il cui nome dovrebbe essere reso noto nelle prossime ore, sono chiarite nel «Contratto per il governo del cambiamento» sottoscritto tra il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, e della Lega, Matteo Salvini. L’accordo non prevede l’abrogazione della legge 107, la cosiddetta riforma della Buona scuola del governo Renzi, ma solo il superamento (non la cancellazione) della chiamata diretta, restrizioni sui trasferimenti, lotta alle classi pollaio e alla precarietà e una rivisitazione dell’alternanza scuola lavoro. Resta in piedi, invece, il sistema di attribuzione del bonus merito ai docenti da parte del dirigente scolastico, il bonus dei 500 euro per l’aggiornamento attraverso la carta del docente, la formazione obbligatoria (che sarà potenziata e diventerà formazione continua).

Sulla mobilità, l’attuale sistema disegnato dalla legge 107/2015 prevede la cancellazione del diritto dei docenti alla sede di titolarità e l’assoggettamento alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici. Lo strumento previsto dalla legge per l’assegnazione della sede è l’incarico triennale: ogni docente, all’esito della chiamata diretta, stipula un contratto con il preside che lo ha chiamato e ottiene un incarico di tre anni. Al termine dell’incarico il docente non matura alcun diritto a rimanere nella scuola dove ha insegnato per tre anni e tutto ricomincia da capo. Il perimetro territoriale entro il quale si svolge la procedura degli incarichi triennali è il cosiddetto ambito territoriale: un territorio esteso, mediamente, quanto due ex distretti scolastici.

La contrattazione collettiva ha introdotto delle deroghe a questo sistema, consentendo l’acquisizione della titolarità nel caso la domanda di trasferimento venga soddisfatta in una delle cinque scuole di preferenza esprimibili. Ma la chiamata diretta vige tuttora e riguarda tutti i neoimmessi in ruolo e, in ogni caso, tutti coloro che si trasferiscono su ambito oppure si trovino in situazioni di esubero. Nel contratto si afferma che «un altro dei fallimenti della c.d. Buona Scuola è stato determinato dalla possibilità della chiamata diretta dei docenti da parte del preside. Intendiamo superare questo strumento tanto inutile quanto dannoso». Ma il senso di questa affermazione si evince dalla premessa a questo periodo, laddove i contraenti stabiliscono di introdurre nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio per affrontare «all’origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record), che non consentono un’adeguata continuità didattica».

In buona sostanza, dunque, più che andare verso un ripristino del diritto alla titolarità della sede, l’intenzione delle parti sembrerebbe quella di comprimere ulteriormente il diritto alla mobilità. Che peraltro discende direttamente dal diritto di stabilimento espressamente previsto dalla normativa europea.

Il contratto Lega-M5s non fa alcuna menzione di una eventuale rivisitazione della questione del merito. L’istituto è previsto dai commi 126-128 dell’articolo 1 della legge 107/2015. E prevede che i dirigenti scolastici, sulla base di criteri definiti dal comitato di valutazione, abbiano facoltà di elargire dazioni in denaro a docenti da loro individuati per premiarne il merito, traendole da un apposito fondo che sarà assegnato annualmente alle istituzioni scolastiche, la cui entità si aggira mediamente sui 25 mila euro. Le dazioni devono essere erogate sulla base di motivata valutazione. E le somme erogate hanno natura di retribuzione accessoria e, quindi, sono sottoposte ad un’imposizione tributaria che si aggira nell’ordine di circa un terzo dell’importo assegnato.

L’istituto, peraltro, è stato contrattualizzato nella parte relativa all’individuazione dei criteri, ma i margini di discrezionalità del dirigente restano molto ampi. Nessuna menzione nel contratto anche della questione relativa ai rimborsi per l’aggiornamento. Attualmente l’istituto consiste in una sorta di erogazione liberale con onere modale, pari a 500 euro, che non vengono materialmente versati in busta paga. L’impiego della relativa somma, infatti, è vincolato all’utilizzo di una complessa procedura informatica, che prevede anche l’utilizzo dello spid, e che obbliga i docenti a spendere il denaro informatico elargito sotto forma di voucher dalla piattaforma «carta del docente» solo in esercizi che risultino regolarmente accreditati nella piattaforma stessa. La difficoltà della procedura ha scoraggiato circa il 40% dei docenti aventi diritto, che si sono astenuti dallo spendere i 500 euro disponibili.

Il comma 44 della legge 107/2015 prevede che la formazione in servizio debba essere obbligatoria. La modifica nel senso della obbligatorietà della formazione senza una corrispondente modifica della prestazione a livello contrattuale fa sì che le relative attività debbano rientrare nel monte ore delle attività funzionali all’insegnamento destinati alle attività del collegio dei docenti. Anche su questo l’accordo Di Maio-Salvini non prevede alcuna modifica limitandosi a garantire ai docenti la formazione continua.

Sulla delicata questione dell’alternanza scuola-lavoro le parti hanno omesso di indicare intenti o soluzioni. Il testo dell’accordo contiene solo una critica a tale istituto: «Quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace… Uno strumento così delicato», si legge nel contratto, «che non preveda alcun controllo né sulla qualità delle attività svolte né sull’attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso». In pratica le parti sembrerebbero orientate ad introdurre controlli o disposizioni tassative per limitare l’accesso all’alternanza.

Si prevede inoltre «una revisione del sistema di reclutamento dei docenti, per garantire da un lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto ad un cronico precariato e dall’altro un efficace sistema di formazione». Ad oggi il sistema della Buona scuola, a regime, prevede la cancellazione del valore abilitante dei concorsi a cattedra e, all’atto del superamento dei concorsi da parte dei candidati, assunzione con contratto a tempo determinato per tre anni, di cui due anni con uno stipendio di 400-500 euro al mese e l’ultimo anno con lo stipendio previsto per i supplenti. E solo al termine del triennio l’immissione in ruolo previo superamento di un esame davanti al dirigente scolastico. Il contratto parla di una nuova disciplina sul reclutamento, preceduta da una fase transitoria. Ma non dice quale. Dunque, non è possibile conoscere le intenzioni delle parti anche circa il destino dei concorsi riservati agli abilitati e ai titolari di tre anni di insegnamento. Riferimento, nell’intesa, al problema dei diplomati magistrali, quale sarà la soluzione è da vedere.

La contrattazione prende piede

da ItaliaOggi

La contrattazione prende piede

Nuovi termini e competenze sono previsti dall’ultimo contratto collettivo nazionale

Nuove relazioni sindacali, a partire dalle trattative a livello di istituzione scolastica. Il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo in particolare al personale delle istituzioni scolastiche e educative valido per il triennio 2016-2018 rivela che il cuore dellle nuove regole non è costituito tanto dalla validità che da quadriennale diventa triennale o dall’aumento stipendiale e dagli arretrati e neppure dal richiamo alle disposizioni contrattuali del Ccnl 29/11/2007, quanto dall’introduzione di un meglio articolato sistema di relazioni sindacali. Un sistema che dovrebbe essere capace di costruire relazioni stabili tra amministrazione scolastica e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione attiva e consapevole, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti, al dialogo costruttivo, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti e obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti. Pilastri del sistema di relazioni sindacali sembrano essere una informazione puntuale su tutte le materie oggetto di confronto e di contrattazione integrativa a livello nazionale, regionale o di istituzione scolastica.

Nelle istituzioni scolastiche e educative l’informazione è data dal dirigente scolastico in tempi congrui rispetto alle operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico.

A livello di istituzione scolastica la contrattazione integrativa, la cui finalità rimane quella di incrementare la qualità dell’offerta formativa, sostenendo i processi di innovazione in atto, anche mediante la valorizzazione delle professionalità coinvolte, si svolge tra il dirigente scolastico e la Rsu e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl (Flc Cgil, Cisl Scuola, Fed.Uil Scuola Rua e Fed. Gilda Unams).

Oggetto di contrattazione integrativa sono:

1) l’attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;

2) i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo d’istituto;

3) i criteri per l’attribuzione di compensi accessori al personale docente, educativo e Ata, inclusa la quota delle risorse relative all’alternanza scuola-lavoro e delle risorse relative ai progetti nazionali e comunitari, eventualmente destinate alla remunerazione del personale;

4) i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015;

5) i criteri per le modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonché la determinazione dei contingenti di personale previsti dall’accordo sull’attuazione della legge n. 146/1990;

6) i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita del personale Ata, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare;

7) criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale nel rispetto degli obiettivi e delle finalità definiti a livello nazionale con il Piano nazionale di formazione dei docenti:

8) criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);

9) riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche e dei processi di informatizzazione inerenti i servizi amministrativi e a supporto dell’attività scolastica.

La sessione negoziale di contrattazione integrativa deve essere avviata entro il 15 settembre 2018 e non potrà protrarsi oltre il 30 novembre 2018. Nelle materie di cui ai precedenti punti 2, 3 e 4 qualora non si raggiunga l’accordo e il protrarsi delle trattative determini un oggettivo pregiudizio alla funzionalità dell’azione amministrativa, il dirigente scolastico potrà sulle stesse provvedere in via provvisoria fino alla successiva sottoscrizione proseguendo peraltro nelle trattative al fine di pervenire alla conclusione dell’accordo. Il termine minimo di durata della sessione negoziale è di 45 giorni, eventualmente prorogabili di ulteriori 45.

Per quanto riguarda invece la trattativa sulle materie di cui al punti 1, 5, 6, 7, 8 e 9 qualora, decorsi 30 giorni dal loro inizio, eventualmente prorogabili fino ad un massimo di ulteriori 30 giorni, non si raggiunga un accordo, le parti riassumeranno le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione.

Materie oggetto di confronto:

1a) l’articolazione dell’orario di lavoro del personale docente, educativo e Ata, nonché i criteri per l’individuazione del medesimo personale da utilizzate nelle attività retribuite con il Fondo d’istituto;

2a) i criteri riguardanti le assegnazioni alle sedi di servizio all’interno dell’istituzione scolastica del personale docente, educativo e Ata;

3a) i criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento;

4a) promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo e individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro-correlato e di fenomeni di burn-out.

Oltre agli esiti del confronto e della contrattazione integrativa, ai sensi dell’articolo 5 del Ccnl 19 aprile 2018, oggetto di informazione da parte del dirigente scolastico è la proposta di formazione delle classi e degli organici e i criteri di attuazione dei progetti nazionali ed europei.

Privacy: ogni scuola deve nominare Responsabile. Requisiti e corso di formazione di nove ore, nota Miur

da Orizzontescuola

Privacy: ogni scuola deve nominare Responsabile. Requisiti e corso di formazione di nove ore, nota Miur

di redazione

Il Miur ha emanato la nota 0000563 del 22 maggio 2018 per fornire prime indicazioni alle istituzioni scolastiche per la nomina del Responsabile della protezione dei dati personali.

Ogni scuola deve avere un Responsabile della protezione dei dati personali

Ciascun istituto scolastico, in virtù della propria autonomia, deve dotarsi in via prioritaria del Responsabile della protezione dati personali. Tale figura, interna o esterna.

E’ consentito a più scuole di avvalersi di un unico Responsabile.

Requisiti

Si legge nella nota “tale figura deve essere connotata dai requisiti di autonomia e indipendenza, operare senza conflitto di interessi e possedere specifiche competenze in materia di trattamento dei dati personali”

Corso di formazione di 9 ore

Il MIUR provvederà a rendere accessibile entro la prossima settimana a tutto il personale scolastico il corso di formazione on line, della durata di nove ore, in questi giorni fruito dal personale del Ministero.

Nelle prossime settimane verrà, poi, definita l’organizzazione di un sistema di formazione a rete, prevedendo degli incontri formativi interregionali indirizzati in via prioritaria ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali ed amministrativi (DSGA). I

Infine, per supportare ulteriormente le istituzioni scolastiche, al fine di assicurare la creazione di un corretto sistema di protezione dei dati personali, sarà trasmesso nelle prossime settimane un modello standard di Registro delle attività di trattamento dei dati personali come previsto dall’articolo 30 del succitato Regolamento

La nota Miur

Regolamento europeo privacy, in vigore dal 25 maggio. Alcuni punti chiave

Malattia e visite fiscali. Aumentano i certificati, meno giorni di malattia nel pubblico

da Orizzontescuola

Malattia e visite fiscali. Aumentano i certificati, meno giorni di malattia nel pubblico

di redazione

INPS – L’INPS ha pubblicato l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” con i dati relativi al 1° trimestre 2018.

L’Osservatorio, che ha lo scopo di monitorare il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, è stato realizzato prendendo come riferimento i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto.

Dal 1° settembre 2017, infatti, in attuazione del decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75, è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici in malattia. Da questa data, come già avviene per i lavoratori privati assicurati, l’Istituto effettua visite mediche sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio.

Dalle statistiche (pdf 218KB) emerge, nei primi tre mesi del 2018, un incremento del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale aumento risulta meno contenuto nei lavoratori pubblici appartenenti al Polo unico (3,1%) rispetto ai dipendenti del settore privato (12,4%). A livello territoriale si evidenzia una differenziazione per entrambi i settori con maggiore aumento al Nord (4,7% del pubblico rispetto al 14,2% del privato).

La percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori passa, nel settore privato, dal 23% del 2017 al 26% del 2018, con un incremento di tre punti percentuali, mentre nel settore pubblico passa dal 35% del 2017 al 36% del 2018.

L’Istituto, infine, ha effettuato un numero di visite mediche per i dipendenti pubblici del Polo unico poco al di sotto di quelle per i dipendenti privati assicurati (101mila nel pubblico e 123mila nel privato), pur in presenza di un numero di certificati medici di gran lunga inferiore (1,9 milioni rispetto a 4,7 milioni).

Rapporto

Mobilità 2018/19, proroga comunicazione domande e posti al SIDI. Le nuove date

da Orizzontescuola

Mobilità 2018/19, proroga comunicazione domande e posti al SIDI. Le nuove date

di redazione

Il Miur, con l’ordinanza ministeriale n.  207/2018, ha comunicato le date di comunicazione delle domande e dei posti al SIDI, per le operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2018/19.

Queste le date  indicate nell’articolo 2 dell’ordinanza:

  • Scuola dell’Infanzia: 11 maggio 2018
  • Scuola Primaria: 11 maggio 2018
  • Scuola secondaria I grado: 5 giugno 2018
  • Scuola secondaria II grado: 22 giugno 2018

Per la scuola dell’Infanzia e Primaria le predette date sono state rispettate, mentre per la scuola secondaria, il personale ATA ed educativo le date precedentemente comunicate sono state prorogate, come comunicato dall’ATP di Alessandria e Asti:

  • scuola secondaria di I grado dal 5 giugno al 9 giugno ore 14.00
  • scuola secondaria di II grado dal 22 al 25 giugno ore 20.00
  • personale ATA dal 22 al 25 giugno ore 20.00
  • personale educativo dal 22 al 28 giugno ore 20.00

Revoca domande

Nell’Ordinanza suddetta  leggiamo che è possibile revocare la domanda di mobilità presentata, inviando apposita richiesta tramite la scuola di servizio o direttamente all’UST competente per territorio, non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo previsto per la comunicazione al SIDI dei posti disponibili.

Contrattazione di Istituto, le nuove materie da negoziare: dai compensi per il merito all’uso di strumenti tecnologici

da Orizzontescuola

Contrattazione di Istituto, le nuove materie da negoziare: dai compensi per il merito all’uso di strumenti tecnologici

di redazione

Il CCNL 2016/18 ha dettato nuove disposizioni riguardo alla contrattazione integrativa a livello nazionale, regionale e di istituzione scolastica, introducendo anche una nuova modalità di relazione sindacale consistente nel confronto.

Vediamo in questa scheda quali materie sono oggetto di contrattazione e di confronto a livello di singola scuola, i soggetti coinvolti e la tempistica.

Contrattazione

Soggetti coinvolti 

La contrattazione a livello di istituzione scolastica è svolta tra il dirigente scolastico e le RSU e i rappresentanti dei sindacati firmatari del Contratto (Flc Cgil, Cisl, Uil e Gilda).

Tempistica 

La contrattazione di Istituto inizia entro il 15 settembre e termina non oltre il 30 novembre.

Materie

Sono oggetto di contrattazione a livello di singola scuola:

  • l’attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo d’istituto;
  •  i criteri per l’attribuzione di compensi accessori, ai sensi dell’art. 45, comma 1 del d.lgs. n. 165/2001 al personale docente, educativo ed ATA, inclusa la quota delle risorse relative all’alternanza scuola-lavoro e delle risorse relative ai progetti nazionali e comunitari, eventualmente destinate alla remunerazione del personale;
  •  i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla
    valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015;
  • i criteri e le modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonché la determinazione dei contingenti di personale previsti dall’accordo sull’attuazione della legge n. 146/1990;
  • i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita per il personale ATA, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare;
  • criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale nel rispetto degli obiettivi e delle finalità definiti a livello nazionale con il Piano nazionale di formazione dei docenti;
  • i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);
  • riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche e dei processi di informatizzazione inerenti i servizi amministrativi e a supporto dell’attività scolastica.

Confronto

Cos’è

Il confronto consiste in un dialogo costruttivo tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali e permette ai sindacati di:

– partecipare alla definizione delle misure che l’amministrazione intende adottare;

– esprimere apposite e approfondite valutazioni in merito.

Materie

A livello di singola scuola, sono oggetto di confronto le seguenti materie:

  • l’articolazione dell’orario di lavoro del personale docente, educativo ed ATA, nonché i criteri per l’individuazione del medesimo personale da utilizzare nelle attività retribuite con il Fondo d’Istituto;
  • i criteri riguardanti le assegnazioni alle sedi di servizio all’interno
    dell’istituzione scolastica del personale docente, educativo ed ATA;
  • i criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento;
  • la promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo e individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro correlato e di fenomeni di burn-out.

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Curricolo verticale, scelte didattiche efficaci, ambienti di apprendimento coinvolgenti

da Orizzontescuola

Curricolo verticale, scelte didattiche efficaci, ambienti di apprendimento coinvolgenti: come assicurare il successo formativo. Nota Miur

di redazione

Il Miur ha pubblicato una nota dedicata all’autonomia scolastica, definita fondamento del successo formativo di ciascun alunno.

Al fine di facilitare il successo degli studenti, ciascuna scuola può avvalersi di tutti gli strumenti di pianificazione strategica previsti dalla normativa, sia a livello di scuola che di singola classe.

Nella nota vengono citati i documenti di condivisione e valutazione delle
scelte dell’autonomia scolastica, quali ad esempio il Rapporto di Autovalutazione (RAV), il PTOF e il Piano di Miglioramento (PdM), nonché quelli di “personalizzazione” dei percorsi. Tali documenti devono essere coerenti ed essenziali, senza sovrapposizioni che facciano perdere di vista il fine ultimo della progettazione: il successo formativo di tutti.

Viene poi evidenziato il ruolo fondamentale del dirigente scolastico per la qualità dell’offerta formativa.

Si invitano, infine, le scuole, in previsione del rinnovo del PTOF, ad avviare  nei collegi docenti, nei dipartimenti disciplinari, nei consigli di classe e di interclasse, una riflessione sull’evoluzione del contesto normativo ed
organizzativo, anche dando impulso a momenti di scambio professionale
per la valorizzazione delle competenze e la promozione di attività di ricerca e sperimentazione didattica.

La condivisone della nota, leggiamo infine nella stessa, è finalizzata alla semplificazione, ottimizzazione delle procedure e valorizzazione della professionalità docente. Ciò per procedere alla progettazione di  curricoli verticali  e di assicurare la predisposizione di ambienti di apprendimento coinvolgenti e partecipati, oltre che di scelte didattiche
efficaci ed ineludibili per far crescere nuove generazioni di cittadini consapevoli

nota

Alternanza scuola-lavoro: aggiornamento dei dati dal 23 maggio

da La Tecnica della Scuola

Alternanza scuola-lavoro: aggiornamento dei dati dal 23 maggio

Contratto M5S-Lega per la scuola: il programma è in prevalenza giallo-grillino

da Tuttoscuola

Contratto M5S-Lega per la scuola: il programma è in prevalenza giallo-grillino

Dalla scomposizione del programma per la scuola, inserito al punto 22 del contratto M5S-Lega, è possibile individuare 17 obiettivi dell’annunciato cambiamento, la cui paternità è ispirata ai programmi elettorali sull’istruzione dei due partiti.

Quanti di quegli obiettivi sono principalmente attribuibili, se pur in versione moderata, all’uno o all’altro partito? Dei 17 punti/obiettivi,  dieci  (10 segnati in giallo) sono tratti dal programma del M5S, uno (1 segnato in verde) da quello della Lega, cinque (5 giallo-verde) in comune e uno neutro (in bianco).

Se oltre due terzi del programma per la scuola sono di fonte M5S, è prevedibile che il Ministero dell’Istruzione venga affidato ad un ministro indicato da quel partito. Ma non è detto, le vie della politica sono infinite…

Regolamento UE sulla privacy: scuole in affanno

da Tuttoscuola

Regolamento UE sulla privacy: scuole in affanno

Il nuovo regolamento sulla privacy, varato nel 2016 dall’Unione Europea, entrerà in vigore tra pochissimi giorni, il 25 maggio.

Dal momento del suo varo di tempo ce n’è stato, ma complessivamente la scuola (e con essa forse molte istituzioni pubbliche e private) giunge in molti casi impreparata all’appuntamento.

Nel corso di un incontro al Miur della settimana scorsa, l’Anp ha manifestato preoccupazione per il ritardo di informazione e indicazioni operative che finisce per scaricare sui capi d’istituto nuove responsabilità.

“Giudichiamo molto negativamente il comportamento dell’Amministrazione che, dopo ben due anni dall’emanazione del Regolamento europeo, si è ridotta solo all’ultima settimana prima della sua piena entrata in vigore per prendere in considerazione la delicata posizione delle istituzioni scolastiche, senza peraltro assumersi compiti reali di indirizzo e di gestione, quantomeno per la materia del RPD” (Responsabile della Protezione dei dati).

La delegazione di Anp ha richiesto che la nomina del RPD sia effettuata a livello di amministrazione centrale o periferica e non di singola scuola, individuando un apposito ufficio con personale che sia in grado di fornire anche consulenza. Inoltre ha chiesto la destinazione di appositi fondi per la parte di messa in conformità e di formazione, che ricade comunque, almeno per la parte relativa alle concrete misure organizzative adottate, sui singoli Istituti scolastici.

Soltanto per la nomina del RPD i costi di convenzione con personale esperto – tutti a carico della scuola – oscillano tra i tre e i cinquemila euro annuali. Per i capi d’istituto inadempienti la multa va dai 10 a 100 mila euro.

Nuova responsabilità e rischi di pagare in solido per gli sceriffi dalla stella di latta.