Segretariato europeo istruzione superiore 2018-2020

Università, affidato all’Italia il Segretariato dello spazio europeo dell’istruzione superiore per il periodo 2018-2020

Il nostro Paese organizzerà anche
la prossima riunione ministeriale nel 2020

I Ministri dei 48 Paesi aderenti al Processo di Bologna hanno approvato all’unanimità il nuovo Comunicato di Parigi dello Spazio europeo dell’istruzione superiore. Un’attenzione particolare è stata posta sulla tematica dei migranti e del riconoscimento dei loro titoli di studio, su quella delle nuove tecnologie nel settore della formazione superiore, sulla dimensione sociale e sulla terza missione del settore universitario.

A seguito della candidatura ufficiale, firmata dalla Ministra Fedeli nel febbraio 2017 e supportata dai 48 Paesi aderenti allo Spazio europeo dell’istruzione superiore, dalla Commissione europea, dall’UNESCO e dal Consiglio d’Europa, all’interno del Comunicato di Parigi, l’Italia è stata indicata quale Paese che ospiterà la prossima riunione ministeriale dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, che si terrà a Roma nel 2020, e gestirà il Segretariato dell’intero processo dal 2018 al 2020.

Inoltre l’Italia, in accordo con l’Università di Bologna e l’Osservatorio Magna Carta Universitatum, che raggruppa oltre 900 rettori di tutto il mondo, organizzerà nel 2019 la celebrazione del ventesimo anniversario della firma dell’accordo di Bologna, che dovrà servire anche come momento di confronto tra i Rettori, gli studenti e gli altri attori del settore della formazione superiore, in vista della Ministeriale del 2020 e oltre, in una logica mondiale.

La presidenza del 2020 segna un momento fondamentale del Processo di Bologna che compirà appunto 20 anni di attività nel 2019 e rappresenta oggi uno dei più rilevanti processi globali nel settore della Formazione superiore. Radunando 48 Paesi dell’area Pan-Europea del Consiglio d’Europa, rappresenta il più importante e geograficamente vasto processo nel settore della formazione superiore, con regole riconosciute ed accettate in tema di: mobilità, riconoscimento dei titoli e dei crediti formativi degli studenti, allineamento della durata dei corsi di studio universitario sul ciclo 3+2.

Il nuovo Comunicato di Parigi dei ministri indica ai Paesi aderenti al processo le priorità nel settore universitario, le quali risultano essere in linea con l’agenda del MIUR e con il lavoro svolto in ambito internazionale all’interno della Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore (DGSINFS).

La candidatura italiana è stata fortemente incoraggiata dai 48 Paesi, dalle organizzazioni internazionali e dalla  Commissione europea, che ha garantito il massimo supporto all’Italia in questo compito cruciale per il futuro dell’Europa, supporto garantito anche dalla Francia quale attuale Segretariato.

“Accolgo con estrema soddisfazione la notizia dell’affidamento all’Italia del Segretariato dello spazio europeo dell’istruzione superiore per il periodo 2018–2020. Si tratta – dichiara la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – di un riconoscimento importante per il nostro sistema accademico. Ma anche di una stimolante sfida: abbiamo l’opportunità di dare il nostro contributo per la creazione di un’Europa della cultura senza barriere, all’interno della quale conoscenza e sapere sono veicoli di cittadinanza europea e globale. In società come le nostre, attraversate da cambiamenti veloci e radicali, cercare e trovare risposte condivise a livello internazionale attraverso il nostro sistema di istruzione e formazione è strategico. Italia ed Europa procedono di pari passo su una strada che è giusta e va percorsa con convinzione”.

“Dopo 20 anni dalla Dichiarazione della Sorbona e dalla successiva Dichiarazione di Bologna – dichiara Maria Letizia Melina, Direttore Generale del MIUR e capo delegazione per l’Italia alla riunione ministeriale di Parigi – il testimone passa ancora una volta dalla Francia all’Italia, i due Paesi membri dell’Unione europea dove hanno sede le due università più antiche al mondo: una grande responsabilità per l’Italia al fine di guidare tale fondamentale processo internazionale e definire le sue linee guida dopo il 2020. Buon lavoro a tutti”.

Liberi di scegliere

Liberi di scegliere: al via il Congresso FISH 2018

 

Inizia domani e prosegue domenica il Congresso 2018 della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap presso l’Hotel Aran Mantegna di Roma.

Emblematico lo slogan dell’evento: liberi di scegliere, liberi di vivere, liberi, fra donne e uomini liberi”. L’intento è quello di confrontarsi su temi e raccogliere sfide quanto mai attuali: la discriminazione, in particolare quella multipla, la segregazione e l’isolamento, l’esclusione nelle vecchie e nuove forme, il diritto alla libertà di scelta e ad adeguati livelli di vita.

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ha voluto cogliere l’occasione del proprio Congresso dei delegati per offrire uno spazio aperto a tutti, aderenti e non aderenti a FISH, affinché ognuno possa contribuire, con la propria esperienza e il proprio angolo prospettico, a quel cambio di paradigma basato sui diritti umani.

Il giorno 26, in particolare, prevede varie sessioni, aperte a tutti, in cui si confronteranno esperienze e visioni diverse, alla ricerca di una sintesi plurale su temi di estrema rilevanza, come ben si intuisce dal programma ufficiale.

La prima sessione – “Per un’alleanza civile contro discriminazione e segregazione” – (26 maggio, ore 12) sarà una agile tavola rotonda coordinata da Pietro Barbieri (Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità). Sono state invitate, in modo oculato, molte persone che, per ruolo o esperienza, possono riportare punti di vista e considerazioni di sicuro arricchimento. Fra queste la Ministra uscente dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, per fare il punto sui sentiti temi dell’inclusione scolastica. Fra i referenti istituzionali parteciperanno Alessandra Troncarelli (Assessore Politiche Sociali e Welfare della Regione Lazio) e Andrea Venuto (delegato del Sindaco del Comune di Roma per la disabilità). Spazio anche all’ambito del Terzo settore con Giancarlo Moretti (Coordinamento del Forum Nazionale del Terzo Settore), Silvia Stilli (Portavoce AOI), Francesca Danese (Portavoce Forum del Terzo Settore Lazio) e Stefano Granata(Presidente Consorzio CGM).

Silvia Stefanovichj (Responsabile disabilità CISL) e Giovanni Scacciavillani (Ufficio Politiche disabilità UGL) porteranno la testimonianza delle organizzazioni sindacali.

Ed infine sono previsti e attesi gli interventi di Nazaro Pagano (Presidente ANMIC) e Vincenzo Zoccano, Presidente del FID – Forum Italiano per la Disabilità, l’organismo di rappresentanza in Europa delle Federazioni italiane (FAND e FISH) delle persone con disabilità.

Con la seconda sessione – “Per una nuova prospettiva parlamentare sull’inclusione” – FISH ha colto l’occasione per invitare una delegazione di parlamentari. Che cosa si devono e possono attendere le persone con disabilità e loro famiglie su vecchie e nuove istanze, necessità, urgenze, lacune?

Toni Mira, Caporedattore di Avvenire e da sempre attento a queste tematiche, sarà l’animatore della sessione, lasciando anche spazio ad immancabili interventi del pubblico.

Hanno già garantito la loro presenza Maria Teresa Bellucci (Fratelli d’Italia, Camera dei Deputati), Elena Carnevali (PD, Camera dei Deputati), Massimo Enrico Baroni (Movimento 5 Stelle, Camera dei Deputati), Davide Faraone (PD, Senato della Repubblica).

È una riflessione che prosegue idealmente nella terza sessione – “Per una protezione sociale fondata sui diritti umani” – (ore 14.30) moderata da Carlo Giacobini (FISH). Assistenza, contrasto alla povertà, trasferimenti monetari, nuove politiche e servizi di protezione sociale che sappiano raccogliere sia la sfida della sostenibilità che quella dei diritti umani. Interverranno relatori attenti ed autorevoli: Onofrio De Lucia (Vicecoordinatore Medico Legale INPS), Giovanni Fosti (Docente Lecturer SDA Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico dell’Università Bocconi, Milano) e, infine, Pietro Vittorio Barbieri (Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità).

E il Congresso prosegue alle 16 con un deciso accento sulla discriminazione e sulla segregazione. “La doppia discriminazione delle donne con disabilità” evidenzia la condizione di discriminazione multipla che le persone subiscono come donne e come disabili. Induce a riflessioni e proposte per realizzare scenari in cui la prospettiva di genere nelle politiche per la disabilità sia compiutamente assunta. Su questi aspetti si confronteranno, con il coordinamento di Stefania Dondero (FISH), Federica Porcarelli (Non Una Di Meno, Roma), Simona Lancioni (Responsabile di Informare un’H – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli, Pisa), Nina Daita (Responsabile dell’Ufficio politiche per le disabilità, CGIL Nazionale), Rosalba Taddeini(Associazione Differenza Donna), Rita Barbuto (DPI – Disabled Peoples’ International Italia).

L’ultima sessione di sabato 26 (inizio alle 17.30) è dedicata ad un tema centrale nell’azione e nell’impegno di FISH: Contrastare ogni forma di segregazione”. L’incontro è anche l’occasione per la presentazione della recentissima pubblicazione “La segregazione delle persone con disabilità – I manicomi nascosti in Italia”, edita in aprile 2018 per i tipi di Maggioli Editore e curata da Giovanni Merlo e Ciro Tarantino.

Sarà proprio Giovanni Merlo, di FISH e direttore di Ledha, a moderare e animare la sessione con interventi di Ciro Tarantino(Università della Calabria), Giuseppe Arconzo (Università degli Studi di Milano) e Mauro Palma (Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale).

Il pomeriggio si conclude con la presentazione della collaborazione di FISH con Airbnb, con gli interventi di Srin Madipalli(Founder e CEO di Accomable) e Alessandro Tommasi (Public Policy Manager di Airbnb Italia).

Nella giornata di domenica 27 i delegati di FISH sono chiamati al rinnovo delle cariche e a delineare, con specifiche mozioni congressuali, le linee politiche di maggiore impegno per il prossimo anno.

Il programma ufficiale dell’evento è disponibile nel sito FISH.

Le sessioni, come detto, sono aperte al pubblico ma è gradita una comunicazione di partecipazione all’indirizzo presidenza@fishonlus.it.

Tutte le sessioni sono sottotitolate a cura di FIADDA.

Lezioni quasi al capolinea, si avvicinano gli esami

da Il Sole 24 Ore

Lezioni quasi al capolinea, si avvicinano gli esami 

La fine delle lezioni a scuola si avvicina e sono ormai alle porte gli esami di terza media e di maturità. Per quanto riguarda gli esami di terza media, sono i singoli istituti a decidere in merito alla data e al contenuto delle prove. L’esame solitamente si svolge la settimana
successiva alla chiusura delle scuole e, quindi, l’esame di terza media 2018 dovrebbe tenersi, orientativamente, la settimana dell’11 giugno.

Per quanto riguarda invece la maturità, la prima prova scritta, italiano, è prevista per mercoledì 20 giugno alle ore 8.30, per una durata massima di 6 ore. La seconda prova è in calendario giovedì 21 giugno alle ore 8.30. La durata dipende dalle discipline che caratterizzano gli indirizzi ed è variabile dalle 4 alle 8 ore, tranne che per alcuni indirizzi, come i Licei musicali, coreutici e artistici, dove la prova può svolgersi in due o più giorni. La terza prova, assegnata da ciascuna commissione d’esame, è in calendario lunedì 25 giugno,
a partire dalle ore 8.30. La quarta prova, che si effettua nei licei e negli istituti tecnici presso i quali sono presenti i progetti sperimentali di doppio diploma italo-francese Esabac ed
Esabac Techno e nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese, è programmata per giovedì 28 giugno alle 8.30.

Per quanto riguarda infine il termine delle lezioni dell’anno scolastico in corso, sono le singole Regioni a determinare il calendario scolastico e quindi l’ultimo giorno di scuola.
In ABRUZZO le lezioni termineranno il 7 giugno; stessa data in EMILIA ROMAGNA e nella PROVINCIA DI TRENTO. L’8 sarà la volta degli studenti che frequentano scuole in LOMBARDIA, nel LAZIO e nelle MARCHE. Il 9 sarà l’ultimo giorno di scuola in ben sette
Regioni italiane: CALABRIA, CAMPANIA, MOLISE, PIEMONTE, SICILIA, UMBRIA e VENETO. Il 10 giugno stop alle lezioni in SARDEGNA. Il 12 giugno la campanella suonerà per l’ultima volta in questo anno scolastico in BASILICA A e in LIGURIA. IL 13 giugno sarà la volta dell’addio alla scuola, per quest’anno scolastico, in FRIULI VENEZIA GIULIA e in VALLE D’AOSTA. Ultima, la Provincia di BOLZANO dove i ragazzi lasceranno i banchi, per la fine di quest’anno scolastico, solo il 15 giugno.

 

Tra “Bisogni educativi speciali” e inclusione, il punto sull’autonomia didattica

da Il Sole 24 Ore

Tra “Bisogni educativi speciali” e inclusione, il punto sull’autonomia didattica

di Laura Virli

Il Dipartimento per il sistema di istruzione e formazione del Miur, con la nota 1143 del 17 maggio 2018, ha invitato le istituzioni scolastiche a una riflessione sugli enormi passi avanti fatti in questi ultimi anni in termini di inclusione, ricordando, però, che il fine ultimo della progettazione didattica deve essere il successo formativo di tutti.

La nascita dei Bes
La circolare 8 del 6 marzo 2013, con la quale si dava diffusione del documento presentato in occasione del seminario nazionale “La via italiana all’inclusione scolastica. Valori, problemi e prospettive”, introduceva, nel nostro Paese, la definizione di Bes (Bisogno educativo speciale) con l’intento di indurre le scuole ad una maggiore presa in carico anche degli studenti che non fruissero delle tutele della legge 104/1992 o della legge 170/2010, attraverso il riconoscimento del disagio, anche temporaneo, fisico, psicologico o sociale, e la conseguente realizzazione di percorsi di flessibilità e di personalizzazione nella progettualità educativa e didattica.

La burocratizzazione della didattica personalizzata
In alcuni casi è, invece, accaduto che la documentazione proposta dalla circolare 8, seppur utile a condividere finalità, ha spesso appesantito l’attività scolastica tanto da essere intesa da molti docenti alla stregua di meri processi burocratici, rischiando così di rafforzare la percezione dei genitori che tali atti e procedure possano assicurare un diverso livello di presa in carico di alcuni alunni.
Ma la scuola, così orientata, tende a categorizzare e modellizzare gli studenti, non attribuendo il giusto spazio alla riflessione pedagogica e didattica. Insomma, i docenti non si devono ridurre a meri esecutori di piani personalizzati per gli studenti certificati e non, ma dedicare la propria professionalità per approntare ambienti di apprendimento in grado di perseguire il successo formativo per tutti, nel rispetto dei ritmi di crescita e delle inclinazioni di ciascuno, evitando adempimenti talvolta avulsi dalla didattica.

L’autonomia didattica come motore del cambiamento
Dopo aver, per tanti anni, acquisito una sensibilità legata all’individuazione e alla gestione dei Bes, ora le scuole possono andare oltre: progettare modi nuovi che aiutino a scoprire le capacità e a far crescere le competenze di ogni studente.
In questo, i dirigenti scolastici, quali propulsori del miglioramento della qualità dell’offerta formativa, hanno un ruolo determinante tramite il riconoscimento dell’autonomia scolastica e del lavoro degli organi collegiali, (il collegio dei docenti, il team docenti e il consiglio di classe); questi luoghi sono essenziali per la scelta, partecipazione e condivisione della progettazione educativa, nonché della possibile semplificazione degli strumenti di progettazione e di riflessione (Pei, Pdp, etc).

In previsione del rinnovo del Ptof, i capi d’istituto avvieranno nei collegi docenti, nei dipartimenti disciplinari, nei consigli di classe e di interclasse, una riflessione sull’evoluzione del contesto normativo ed organizzativo della scuola italiana, anche dando impulso a momenti di ricerca-azione e di sperimentazione didattica.
«Tutto ciò – termina la nota a firma De Pasquale – al fine di elaborare curricoli verticali e di assicurare la predisposizione di ambienti di apprendimento coinvolgenti e partecipati oltre che di scelte didattiche efficaci ed ineludibili per far crescere nuove generazioni di cittadini consapevoli, ciascuno con i propri talenti, capacità e competenze, che prendano in carico il cambiamento sostenibile del Paese per un futuro migliore».

Imparare la matematica con un clic: al via la prima maratona Stem on line

da Il Sole 24 Ore

Imparare la matematica con un clic: al via la prima maratona Stem on line 

È partita nei giorni scorsi la Maratona Redooc 2018, la prima maratona online delle discipline Stem (acronimo che sta per: Science, Technology, Engineering, Mathematics) organizzata in Italia, aperta gratuitamente a tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie. Obiettivo dell’iniziativa è diffondere la conoscenza e l’utilizzo della piattaforma redooc.com per lo studio della matematica, csulla quale i ragazzi possono imparare, prepararsi agli esami, fare i compiti delle vacanze, ma anche divertirsi. Media Partner dell’iniziativa è Italiaonline con i portali Libero e Virgilio.

Gioco on line fino al 31 agosto
La maratona è aperta a tutte le studentesse e gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, organizzati in Team. I team registrati avranno tempo per partecipare al gioco online fino a venerdì 31 agosto 2018 alle 12.00. L’obiettivo del gioco è accumulare quanti più punti possibile, rispondendo agli esercizi interattivi che si trovano nelle sezioni Primaria, Medie, Superiori, Giochi, Educazione Finanziaria della piattaforma.
La registrazione dei team alla pagina https://redooc.com/it/maratona dà l’accesso gratuito per 30 giorni a tutti i contenuti della piattaforma e, scaduto il periodo, ogni giocatore potrà comunque continuare a fare gli esercizi delle lezioni Free (il 30% circa della piattaforma). Al termine di ogni settimana, chi avrà accumulato almeno 300 punti, si vedrà prolungare la possibilità di accedere gratuitamente a tutta la piattaforma per i successivi 7 giorni.

Esame di maturità 2017/18: alternanza scuola-lavoro non è requisito ammissione, ma incide su valutazione

da Orizzontescuola

Esame di maturità 2017/18: alternanza scuola-lavoro non è requisito ammissione, ma incide su valutazione

di Giovanna Onnis

Nel corso del corrente anno scolastico 2017/18 i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono entrati a pieno regime e hanno coinvolto, per la prima volta, gli studenti delle classi terminali delle scuole Secondarie II grado, completando, in questo modo, il triennio di applicazione graduale come previsto dalla Legge 107/2015 e interessando la totalità degli studenti delle classi terze, quarte e quinte.

I percorsi di alternanza scuola-lavoro, previsti dall’art.1 comma 33 e seguenti della Legge 107/2015, prevedono lo svolgimento di 200 ore nei Licei e 400 ore negli Istituti Tecnici e negli Istituti Professionali, negli ultimi tre anni di scuola.

La partecipazione ai percorsi di alternanza scuola-lavoro non è, quindi, facoltativa, ma rientra nel curricolo dell’ultimo triennio della scuola Secondaria II grado e rappresenta requisito per l’ammissione all’esame di Stato, come stabilito nell’ art.13 comma 2 lettera c) del Decreto legislativo n.62/2017

Gli esami di Stato 2017/18 interesseranno per la prima volta gli studenti che hanno completato il primo triennio di alternanza.

Per il corrente anno scolastico, però, le attività di alternanza non sono obbligatorie ai fini dell’ammissione all’esame di Stato.

In base all’art.26 comma 1 del succitato Decreto legislativo n.62/2017, infatti, l’obbligatorietà entrerà in vigore dal prossimo anno 2018/19, quindi potranno essere ammessi all’esame di Stato 2017/18 anche gli studenti che non hanno completato il percorso di alternanza scuola-lavoro, svolgendo un numero di ore inferiore a quello stabilito dalla normativa.

Chiarimenti in merito sono stati forniti dal MIUR nella nota esplicativa n.7194 del 24 aprile 2018, dove vengono fornite risposte a quesiti in materia di alternanza scuola-lavoro.

Nel primo chiarimento inserito nella succitata nota ministeriale, avente come oggetto “Attività di alternanza scuola lavoro per i candidati interni agli esami di Stato degli anni 2017/2018 e 2018/2019, si stabilisce, infatti, quanto segue:

Ai fini dell’ammissione dei candidati interni all’esame di Stato, si osserva che, per l’anno scolastico 2017/2018, la normativa nulla dispone circa l’obbligo, per le studentesse e gli studenti, di aver svolto un monte ore minimo di attività di alternanza scuola lavoro nell’ultimo triennio del percorso di studi.

Potranno essere ammessi all’esame di Stato, quindi, anche le studentesse e gli studenti che non hanno completato il numero minimo di 400/200 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno. E’ il caso, ad esempio, degli studenti ripetenti l’ultimo anno del percorso di studi nell’a.s. 2017/2018, i quali non hanno avuto l’opportunità di svolgere esperienze di alternanza nel secondo biennio, poiché non previste dall’ordinamento come attività pienamente curricolari

ASL e valutazione negli scrutini finali

La non obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro ai fini dell’ammissione all’esame di Stato non significa, però, che nel corrente anno scolastico le esperienze di alternanza non incideranno sulla valutazione in sede di scrutinio finale.

Secondo quanto prevede l’art.8 comma 6 dell’OM n.350/2018, infatti, la valutazione delle eventuali esperienze di alternanza scuola-lavoro concorre ad integrare quella delle discipline alle quali tali attività ed esperienze afferiscono e contribuisce, in tal senso, alla definizione del credito scolastico.

La certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell’alternanza scuola lavoro deve, comunque, essere acquisita entro la data dello scrutinio di ammissione all’esame di Stato.

La stessa nota ministeriale precedentemente citata chiarisce che “Sulla base della certificazione delle relative competenze acquisite entro la data dello scrutinio di ammissione all’esame di Stato, il Consiglio di classe procede alla valutazione degli esiti delle suddette esperienze e della loro ricaduta sugli apprendimenti disciplinari e sul voto di comportamento. Le proposte di voto dei docenti del Consiglio di classe tengono esplicitamente conto dei suddetti esiti”

ASL nel documento del 15 maggio

Le esperienze di alternanza scuola-lavoro confluiscono nel documento del 15 maggio, come stabilito nell’art.6 comma 6 della succitata Ordinanza ministeriale:

AI documento stesso possono essere allegati eventuali atti e certificazioni esterne relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l’anno in preparazione dell’esame di Stato, alle esperienze di alternanza scuola-lavoro, di stage e di tirocini eventualmente promosse, nonché alla partecipazione studentesca, ai sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle studentesse e degli studenti

emanato con D.P.R. n. 249/1998

ASL e prove d’esame

Le esperienze di alternanza scuola-lavoro devono essere prese in considerazione anche nel corso degli esami di Stato, sia per quanto riguarda la predisposizione della terza prova che lo svolgimento del colloquio d’esame, come indicato nell’OM n.350/2018 art.19 comma 4 e art.21 comma 2.

La commissione d’esame, come chiarisce la nota ministeriale n.7194/2018, in sede di predisposizione della terza prova scritta e di organizzazione del colloquio deve tener conto, ai fini dell’accertamento delle conoscenze, abilità e competenze, anche delle eventuali esperienze condotte in alternanza scuola lavoro, indicate nel Documento del Consiglio di classe.

Terza prova

Nell’art.19 comma 4 dell’Ordinanza ministeriale, in relazione alla terza prova d’esame, si stabilisce che la commissione tiene conto, ai fini dell’accertamento delle conoscenze, abilità e competenze, anche delle eventuali esperienze condotte in alternanza scuola lavoro, stage e tirocinio, della disciplina non linguistica insegnata attraverso la metodologia CLIL, così come descritte nel documento del consiglio di classe del 15 maggio.

Colloquio d’esame

Nell’art.21 comma 2, in relazione al colloquio d’esame, si stabilisce che il colloquio ha inizio con un argomento disciplinare o pluridisciplinare, scelto dal candidato, anche riferito ad attività o esperienze attuate durante l’ultimo anno del corso di studi secondo quanto previsto dall’art. 14 comma 4 della stessa Ordinanza ministeriale, dove vengono indicate le tipologie di argomenti con i quali i candidati possono decidere di iniziare il colloquio e, tra queste, alla lettera c), sono inserite le esperienze di alternanza scuola-

Lavoro, stage o tirocinio

In ogni caso, come chiarisce il MIUR nella nota esplicativa, le esperienze di alternanza scuola-lavoro sono da considerare quale elemento di valorizzazione del curriculum dell’allievo, ma la loro eventuale mancanza non deve costituire in alcun modo elemento di penalizzazione nella valutazione.

Le esperienze condotte in alternanza scuola lavoro devono essere riportate nel modello di certificazione previsto nel DM n.26/2009, allegato al diploma, tra gli “ulteriori elementi caratterizzanti il corso di studi seguito

Sicurezza luoghi lavoro, pubblicata versione aggiornata decreto 81/08. Scaricala

da Orizzontescuola

Sicurezza luoghi lavoro, pubblicata versione aggiornata decreto 81/08. Scaricala

di redazione

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato il testo del decreto legislativo 81/08 aggiornato a maggio 2018.

Il decreto, che detta norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato integrato  con circolari, accordi Stato Regioni, interpelli ed altre fonti normative ed amministrative.

Scarica la nuova versione del D.lgs. 81/08

Concorso Miur per docenti, Ata e Dirigenti per tre anni fuori ruolo. 35 i posti, di cosa si occuperanno

da Orizzontescuola

Concorso Miur per docenti, Ata e Dirigenti per tre anni fuori ruolo. 35 i posti, di cosa si occuperanno

di redazione

A breve sarà emanato il concorso già anticipato dal Miur nella circolare n. 15260 del 18/05/2018, recante “Comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente anno scolastico 2018/19”

35 posti

Possono essere individuati n. 35 unità di personale scolastico di cui all’art. 13, comma 1, del decreto legislativo n. 64 del 13 aprile 2017, tramite procedura selettiva a cura del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, da utilizzare ai sensi del sopracitato comma del decreto legislativo n. 64 del 2017.

Di cosa si occuperanno

  • gestione, coordinamento e vigilanza del sistema della formazione italiana nel mondo;
  • selezione e destinazione all’estero del personale dirigente scolastico e docente e del personale amministrativo della scuola a tempo indeterminato;
  • tutte le altre attività di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 64

Durata dell’incarico

La durata dell’assegnazione mediante collocamento fuori ruolo è di tre anni scolastici (2018/19, 2019/2020 e 2020/2021) rinnovabili per un ulteriore triennio a seguito di verifica dei risultati raggiunti.

Requisiti di partecipazione

Essere Docente, Ata, Dirigente Scolastico che ha superato, con esito positivo, il periodo di prova

Titoli max 40 punti (da confermare nel bando)

a) attività di servizio prestata ai sensi dell’art. 626 del D.Lsg. n. 297 del 1994 (4 punti per ogni anno di servizio, fino ad un massimo di 28 punti);

b) certificazione linguistica o attestazione linguistica di istituzione accademica, secondo la normativa vigente, di livello B2 in una delle seguenti lingue: inglese, francese, spagnolo e tedesco (16 punti per ciascuna lingua); in caso di possesso di certificazione o attestazione di livello superiore a B2 è riconosciuto un punteggio aggiuntivo di 4 punti per ciascuna lingua;
c) titolo di studio di livello universitario aggiuntivo rispetto a quello previsto per l’accesso al profilo professionale di appartenenza (4 punti per titolo);
d) dottorato di ricerca, conseguito in Italia o all’estero, in uno dei seguenti ambiti disciplinari: giuridico, economico-statistico, scienze dell’amministrazione, scienze politiche e sociali (6 punti per titolo);
e) titoli di specializzazione ovvero di perfezionamento conseguiti in corsi post-universitari in uno dei seguenti ambiti disciplinari: giuridico, economico-statistico, scienze dell’amministrazione, scienze politiche e sociali (4 punti per titolo).

Colloquio max 60 punti

Verterà su

  • conoscenze del candidato in merito al sistema delle scuole italiane all’estero e delle scuole europee
  • conoscenza del sistema scolastico nazionale
  • competenze nel settore amministrativo
  • idonee attitudini relazionali

Graduatoria di merito

Verrà predisposta una graduatoria di merito in base alla quale sono individuati i candidati che, in relazione ai compiti da svolgere, risultino in possesso della qualificazione richiesta.

Il bando sarà pubblicato probabilmente la prossima settimana, i tempi sono stringati, poiché l’assegnazione parte dall’a.s. 2018/19.

Comandi dirigenti scolastici e docenti, indicazioni Miur per l’anno scolastico 2018/19

DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 64  Disciplina della scuola italiana all’estero

Fedeli al suo successore: non stravolga la Buona Scuola, prosegua le nostre modifiche di qualità

da La Tecnica della Scuola

Fedeli al suo successore: non stravolga la Buona Scuola, prosegua le nostre modifiche di qualità

Pensioni, quota 100: un aiuto per i docenti anziani nelle classi pollaio?

da La Tecnica della Scuola

Pensioni, quota 100: un aiuto per i docenti anziani nelle classi pollaio?

Concorso dirigenti scolastici, 4 e 5 giugno collaudo nazionale della procedura

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti scolastici, 4 e 5 giugno collaudo nazionale della procedura

Esame di Stato del primo ciclo di istruzione per gli alunni con disabilità

da La Tecnica della Scuola

Esame di Stato del primo ciclo di istruzione per gli alunni con disabilità

Sarà vietato formulare i PDP per alunni con ulteriori BES?

da La Tecnica della Scuola

Sarà vietato formulare i PDP per alunni con ulteriori BES?

Nomi commissari esterni maturità 2018: quando saranno online?

da Tuttoscuola

Nomi commissari esterni maturità 2018: quando saranno online? 

Ormai ci siamo, uno dei momenti tanto attesi dai maturandi sta per arrivare. A breve saranno online i nomi dei commissari esterni maturità 2018. Infatti, solitamente, il Miur li rende noti proprio tra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno. L’anno scorso, per esempio, in occasione della maturità 2017, i nomi commissari esterni maturità sono usciti il 5 giugno. Insomma, non ci resta che aspettare.

Nomi commissari esterni maturità 2018: quali materie gli sono state affidate?

Lo scorso 31 gennaio 2018, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha intanto annunciato sui social i commissari e materie oggetto della seconda prova della maturità 2018. Pericolo scampato per i ragazzi del liceo scientifico che, anche quest’anno, dovranno affrontare il secondo scritto di Matematica. Ma quali materie saranno affrontate ai commissari esterni maturità 2018? Quali agli interni? Vediamole insieme.

Commissari esterni Liceo classico
Greco
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Commissari esterni Liceo scientifico
Matematica
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Commissari esterni Liceo linguistico
Lingua straniera 1
Lingua e cultura straniera 3
Scienze Naturali

Commissari esterni Liceo scienze umane
Scienze Umane
Lingua e cultura straniera
Scienze Naturali

Commissari esterni Liceo artistico – Architettura e ambiente
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
Matematica

Commissari esterni Liceo artistico – Arti figurative plastico scultureo
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
Matematica

Commissari esterni Liceo musicale e coreutico – Sezione Musicale
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
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Assenze nella scuola primaria: ecco come funzionano, istruzioni per l’uso

da Tuttoscuola

Assenze nella scuola primaria: ecco come funzionano, istruzioni per l’uso

La scuola primaria, in quanto scuola dell’obbligo, non ammette assenze dalle lezioni se non per motivate ragioni di famiglia o di salute. Qualora l’assenza dell’alunno da scuola sia dovuta a ragioni di salute e comporti una assenza continuativa che si prolunga oltre i cinque giorni, occorre, di norma, che l’alunno giustifichi l’assenza. Una norma di medicina scolastica prescrive, infatti, che gli alunni possono essere riammessi a scuola solo presentando specifico certificato medico quando la malattia superi i cinque giorni continuativi. Tuttavia, recenti disposizioni sanitarie hanno rimesso direttamente alle Regioni la competenza in materia di medicina scolastica anche con riferimento ai certificati medici per la riammissione degli alunni a scuola dopo un periodo di malattia.

Assenze a scuola, le eccezioni

Si sono registrate già eccezioni rispetto al criterio generale di certificare le assenze per malattia superiori ai cinque giorni. Infatti, ad esempio, la Regione Lombardia ha stabilito con apposita legge regionale che per tutte le scuole delle province lombarde è abolito l’obbligo di rilascio di certificati medici di riammissione oltre i cinque giorni di assenza da scuola. In tali casi riteniamo che, in mancanza del certificato medico non più dovuto, la famiglia possa semplicemente comunicare alla scuola il motivo dell’assenza, anche nell’interesse della salute del proprio figlio e degli altri bambini. Per particolari malattie infettive che abbiano comportato anche un ricovero ospedaliero per il livello di gravità della malattia stessa, la certificazione medica è necessaria per la riammissione a scuola.

Assenze a scuola: cosa fare se sono troppe

Qualora le assenze da scuola siano frequenti e non giustificate, il dirigente provvede ad avvisare le famiglie sollecitandole a un comportamento di maggiore cooperazione con la scuola per non vanificare il diritto all’istruzione che la Costituzione della Repubblica Italiana garantisce a tutti i cittadini. Nel caso in cui la famiglia non ottemperi all’obbligo di istruzione dei figli (frequenza gravemente saltuaria o addirittura non frequenza alle lezioni), il dirigente provvede a segnalare alla magistratura la violazione della specifica norma del codice civile.