L’educazione alimentare nelle scuole italiane

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione

L’educazione alimentare nelle scuole italiane
Rapporto di Ricerca 2018

Fondazione Italiana per l‘educazione Alimentare
Food Education Italy (FEI)

Dislessia 2.0

Con “Dislessia 2.0”, al via lo screening digitale gratuito e aperto a tutti

La prima piattaforma in Italia che permette di valutare le abilità comunicative e di lettura di bambini, ragazzi e adulti e orientare le famiglie verso le 5.000 scuole certificate “Amiche della Dislessia”

 

Prende il via, in occasione della European Dyslexia Awareness Week 2018, Dislessia 2.0  la prima piattaforma in Italia che mette a disposizione di famiglie, docenti, studenti e pediatri strumenti digitali innovativi per lo screening gratuito delle difficoltà di lettura e la mappatura delle 5.000 scuole già certificate “Amiche della Dislessia”.

L’iniziativa è realizzata da Fondazione TIM in partnership con l’Associazione Italiana Dislessia, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’Istituto Superiore di Sanità e  l’Istituto di Scienze Applicate & Sistemi Intelligenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Messina in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che ne hanno monitorato la validità e gli effetti.

Un unico portale con tre importanti funzionalità. Per individuare i segnali del disturbo di lettura con Dislessia on line, bambini dai sette anni, ragazzi e adulti potranno effettuare prove di lettura e in caso di lievi difficoltà avviare un percorso di recupero con una sessione finale di verifica di tali difficoltà. La piattaforma indirizzerà coloro che presentano profili a rischio a strutture competenti per una diagnosi più approfondita. Uno screening on line che permetterà di ridurre il ricorso da parte delle famiglie a specialisti del settore se non in caso di effettivo bisogno.

Invece per riconoscere i disturbi della comunicazione e del linguaggio nei primi tre anni di vita dei bambini con Smart@pp, i pediatri –  in accordo con i logopedisti e i neuropsichiatri –  potranno effettuare, anche da tablet e smartphone, uno screening ultra-precoce con domande puntuali secondo test standard validati.

Passando infine all’inclusione degli studenti con DSA, sul portale con Dislessia Amica le famiglie potranno consultare la mappa dei 5.000 istituti – dalla primaria fino alla secondaria di II grado – con docenti formati, che rappresentano oltre il 60% di tutte le scuole statali italiane.

La certificazione è stata raggiunta tramite un programma e-learning che dal  2016 ha coinvolto 170 mila insegnanti, 6000 istituti ed erogato 5milioni ore di formazione.

Fondazione TIM è in prima linea sul tema della Dislessia fin dal 2009 e con questa innovativa  piattaforma consolida il proprio impegno a fianco delle Istituzioni e delle famiglie nel campo del sociale, promuovendo nel Paese una maggiore conoscenza e una cultura più consapevole e sensibile sul tema della dislessia grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Il progetto Dislessia 2.0 è una delle iniziative al centro della campagna #disleggo2018 che ha l’obiettivo di diffondere  la corretta informazione su questo disturbo.

Finanziati i percorsi di Istruzione e formazione professionale

da Il Sole 24 Ore

Finanziati i percorsi di Istruzione e formazione professionale
di Amedeo Di Filippo

È stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto direttoriale numero 10 del 31 luglio con cui il ministero del Lavoro ha ripartito le risorse 2017 destinate al finanziamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale nel sistema duale. Si tratta di 112 milioni di euro posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione.

Il sistema
Quello duale è un modello di formazione professionale alternata fra scuola e lavoro che vede le istituzioni formative e i datori di lavoro affiancati nel processo formativo finalizzato ad agevolare le transizioni e ridurre il divario in termini di competenze tra scuola e impresa.
L’art. 1, comma 7, della legge n. 183/2014, allo scopo di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione, nonché di riordinare i contratti di lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo e di rendere più efficiente l’attività ispettiva, ha delegato il Governo ad adottare decreti legislativi nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi, tra cui il “rafforzamento degli strumenti per favorire l’alternanza tra scuola e lavoro” (lett. d).

Le risorse
La somma per le suddette finalità è di 85 milioni di euro, distribuiti per il 75% sulla base del numero di studenti iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati dalle istituzioni formative accreditate; per il 19% sulla base del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati; per il 6% sulla base del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati dagli istituti professionali di Stato in regime di sussidiarietà complementare e integrativa.
L’altra quota di 27 milioni deriva dall’art. 32, comma 3, del D.Lgs. n. 150/2015, da destinare al finanziamento dei percorsi formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e dei percorsi formativi rivolti all’alternanza scuola-lavoro. I criteri restano quelli dei decreti 12 dicembre 2016 e 28 febbraio 2018, n. 23.

Il decreto
Il decreto direttoriale n. 10 provvede dunque a ripartire le suddette quote per il finanziamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale nel sistema duale. I 112 milioni di euro sono posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione e sono ripartiti per ciascuna Regione e Provincia autonoma secondo le tabella allegate.
Le somme saranno erogate previa trasmissione da parte delle Regioni, entro il 15 gennaio 2020, del modello di dichiarazione indicando gli specifici capitoli di entrata ed uscita aventi ad oggetto azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’istruzione e la formazione professionale e degli estremi dei corrispondenti decreti di impegno assunti con atti amministrativi giuridicamente vincolanti riferiti alle risorse da trasferire.

Il 63% degli italiani “analfabeta” finanziario: a ottobre 200 eventi per informarsi

da Il Sole 24 Ore

Il 63% degli italiani “analfabeta” finanziario: a ottobre 200 eventi per informarsi

di Alessia Tripodi

A ottobre oltre 200 appuntamenti gratuiti in tutta Italia per imparare a gestire al meglio le risorse finanziarie personali e familiari e approfondire i temi del risparmio, degli investimenti, delle assicurazioni e della previdenza. È il programma del Mese dell’educazione finanziaria , l’iniziativa lanciata dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e presentata venerdì scorso al ministero dell’Economia.

Il programma
Obiettivo delle attività è far crescere l’alfabetizzazione finanziaria degli italiani che, secondo l’indagine S&P Global FinLit Survey sulle conoscenze degli over 15 in 140 paesi, mostra gravi lacune, con il 63% dei nostri connazionali che non possiede le conoscenza finanziarie di base. Il programma presentato al Mef prevede eventi rivolti a tutti: dai bambini in età prescolare, agli studenti delle superiori e universitaril, fino ai piccoli imprenditori, per offrire a tutti l’opportunità di accrescere le proprie conoscenze.

In Italia record di analfabeti finanziari
Nel nostro paese, ha spiegato il direttore del Comitato, Annamaria Lusardi , citando i dati dell’indagine internazionale, solo il 37% degli over 15 ha chiari i concetti base di inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio, mentre in Canada, Germania e Stati Uniti la percentuale supera il 60%. Il livello degli italiani è inferiore anche a quello dei russi e dei sudafricani.

“Gender gap” anche tra 15enni
Promotori delle iniziative di educazione sono le 10 istituzioni che compongono il Comitato (oltre al Mef, i ministeri di Lavoro, Istruzione, Sviluppo economico, Bankitalia, Consob, Ivas, Covip, Organismo dei consulenti finanziari e Consiglio nazionale dei consumatori), che porranno particolare attenzione al pubblico femminile, visto che su questo tema, secondo i dati, c’è un significativo “gender gap”, ovvero un divario di genere. Se nel mondo, infatti, il divario tra le conoscenze di base tra uomini e donne è di 5 punti, in Italia questo raggiunge i 15 punti. E il nostro Paese è l’unico nel quale si registra una differenza di genere sulle conoscenze economiche finanziarie anche tra i 15enni. Una scarsa preparazione finanziaria che, secondo l’indagine, deriva probabilmente anche dai programmi scolastici, che nella stragrande maggioranza dei casi non contengono gli elementi minimi per questa conoscenza.

Dal 1° ottobre la World Investor Week
Nel programma degli eventi è compresa anche la “World Investor Week” (1-7 ottobre), la manifestazione internazionale promossa dall’International Organisation of Securities Commissions (IOSCO), il forum delle autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari coordinato in Italia dalla Consob.

Docenti fuori sede spendono fino a 10.000 euro l’anno, appello al Governo

da Orizzontescuola

Docenti fuori sede spendono fino a 10.000 euro l’anno, appello al Governo
di redazione

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti umani nei mesi di agosto e settembre ha condotto un sondaggio online sui disagi che giornalmente vivono i docenti trasferiti dal piano straordinario Renzi in province diverse dalla propria.

Spese annuali tra 5.000 e 10.000 euro

Su un campione di 242 docenti fuori sede, il 62,3% ha dichiarato di spendere annualmente per il proprio sostentamento tra i 5000 e i 10.000 euro; addirittura il 28,8% accusa una spesa superiore a 10.000 euro.

Le prime tre regioni in cui risultano prestare servizio gli intervistati sono: la Lombardia con il 17,3%; il Lazio (16,12%) e la Toscana (14,5%).

Allarme povertà per famiglie monoreddito

In un contesto del genere – scrive il Prof. Romano Pesavento Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani – ci chiediamo seriamente se non sia il caso di rimodulare le caratteristiche della Carta del docente, quando chi vive fuori dalla propria città di residenza affronta costi che intaccano inesorabilmente il proprio stipendio fino a vederlo scomparire senza alcuna possibilità di risparmiare qualcosa per se stesso e i propri figli. Si parla di autentico allarme povertà nei casi di famiglia monoreddito con affitto da pagare, spostamenti vari, acquisto beni di consumo nelle costose città del Centro – Nord.

Risultato? Impossibilità di conciliare il dentista o un’ipotetica spesa medica con la rata dell’affitto.

Classi di concorso più interessate

Le classi di concorso più colpite risultano essere, da quanto emerge dal questionario, quelle relative alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e alle discipline giuridiche ed economiche.

Soluzioni proposte

Gli intervistati hanno dimostrato estrema flessibilità nell’accettare qualsiasi utilizzazione (disponibilità ad essere utilizzato in compresenza; disponibilità ad essere utilizzato in attività di potenziamento didattico; disponibilità ad essere utilizzato in attività di sostegno previa formazione; disponibilità ad essere utilizzato in orario pomeridiano e nel mese di luglio per le attività di recupero (con ripresa in servizio nel mese di ottobre) ) pur di favorire il proprio rientro.

Le proposte al vaglio del Governo

Per quanto è dato sapere finora, le proposte messe in campo dal governo per favorire il rientro dei docenti potrebbero essere:

  • tempo pieno al sud (in Sicilia è stato firmato nei giorni scorsi un’intesa con la regione Sicilia per l’avvio di una sperimentazione)
  • stabilizzazione dei posti di sostegno in deroga
  • corsi di sostegno

Queste misure, scrive il Miur, amplieranno le possibilità di rientro nelle regioni di residenza da parte di molti docenti.

Pensioni, via a 57 anni con assegno ridotto: opzione donna rimane l’ultima spiaggia per le docenti e Ata

da La Tecnica della Scuola

Pensioni, via a 57 anni con assegno ridotto: opzione donna rimane l’ultima spiaggia per le docenti e Ata
Di Alessandro Giuliani

Sul fronte pensionistico, sta riscuotendo consensi e delusioni la presentazione della nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri all’unanimità nella tarda serata di giovedì 27 settembre: se è passata quota 100 per i lavoratori che hanno compiuto 62 anni con all’attivo almeno 38 anni di contributi, slitta invece al 2019 la discussione sull’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Tanti nello sconforto

Una mancata disposizione, quest’ultima, che ha gettato nello sconforto decine di migliaia di lavoratori del comparto privato e pubblico, tra cui moltissimi docenti e Ata.

Per le lavoratrici sotto i 62 anni o anche di più ma che non hanno i contributi necessari, nella manovra di fine anno dovrebbe tuttavia rimanere in piedi un’ultima spiaggia: si tratta dell’opzione donna’, cioè l’anticipo con il ricalcolo dell’assegno, che in base alle ultime indicazioni che trapelano da Palazzo Chigi dovrebbe essere confermata.

I requisiti e il prezzo da pagare per aderire all’opzione donna

L’opzione-donna prevede l’uscita dal lavoro per le donne dipendenti (dei settori pubblici e privati) con 35 anni di contributi ed almeno 57 anni e tre mesi di età anagrafica (58 anni e tre mesi per le lavoratrici autonome)

Il prezzo da pagare per chi aderisce non è indifferente: ricordiamo che optando per l’opzione donna – introdotta con la Legge Maroni 242 del 2004 e ripresa dalla Legge Fornero del 2011 – il calcolo dall’assegno di quiescenza risulta ridotto pesantemente, di circa il 20-30 per cento.

Una chance da valutare

Ad esempio, un assegno pensionistico netto di 1.500 euro, potrebbe essere ridotto a poco più di mille euro. E il taglio rimarrà tale per sempre.

Un prezzo da pagare, insomma, davvero non indifferente. Nella scuola, dove l’80 per cento dei lavoratori sono donne, la disposizione confermata dal Governo giallo-verde potrebbe comunque rappresentare una chance interessante da prendere in considerazione.

Settimana Nazionale della Dislessia – 3° Edizione

Settimana Nazionale della Dislessia – 3° Edizione

1 – 7 ottobre 2018

La manifestazione volta a informare e sensibilizzare sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, organizzata da Associazione Italiana Dislessia

Oltre 300 eventi di informazione e sensibilizzazione organizzati su tutto il territorio nazionale da oltre 1.000 volontari AID e in collaborazione con 300 tra enti pubblici e istituzioni scolastiche
La 3° edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, la manifestazione fortemente voluta da Associazione Italiana Dislessia per sensibilizzare ed informare sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), che in Italia riguardano circa 2.000.000 di persone, quest’anno si terrà dall’1 al 7 di ottobre 2018, in concomitanza a livello europeo, con la European Dyslexia Awareness Week e prevede un fitto calendario di eventi su tutto il territorio nazionale, che vede coinvolti oltre 1.000 volontari AID e la collaborazione di 300 tra enti pubblici e istituzioni scolastiche.

Filo conduttore della manifestazione sarà la sinergia tra il potenziale e la collaborazione, entrambi elementi fondamentali nella visione di AID. Inoltre, quest’anno, AID amplia la riflessione sui DSA anche al mondo degli adulti, aprendosi a temi come l’accesso al mondo universitario, l’inserimento lavorativo e, più in generale, tutte le tematiche che riguardano il passaggio all’età adulta.

Tra le collaborazioni di questa edizione, la partnership con Erickson, che nell’ambito della campagna “Lo sai che…?”, prevede un calendario di iniziative online e una serie di incontri nelle sedi Erickson di Trento e Roma, che permetteranno a genitori, insegnanti, bambini e ragazzi di entrare in contatto con esperti e saperne di più di disturbi specifici dell’apprendimento. Il calendario di tutte le iniziative correlate è disponibile sul sito www.erickson.it/Pagine/settimana-dislessia-2018.aspx

Per visualizzare il programma completo e la mappa navigabile con le specifiche di tutti gli eventi locali organizzati dalle sezioni AID in Italia: https://www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/eventi/settimana-nazionale-della-dislessia-2018

Per dare supporto organizzativo come volontari o diventare sponsor delle iniziative sul territorio, è possibile mettersi in contatto con la sezione AID più vicina, individuabile a questo link https://www.aiditalia.org/it/sede-e-sezioni/sezioni-locali

Decreto del Presidente della Repubblica 1 ottobre 2018

Decreto del Presidente della Repubblica 1 ottobre 2018

Attribuzione del titolo di Vice Ministro al Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca on. prof. Lorenzo FIORAMONTI, a norma dell’articolo 10, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. (18A06706)

(GU Serie Generale n.240 del 15-10-2018)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l’art. 10 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante
disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei ministri, cosi come modificato dalla legge 26 marzo
2001, n. 81, e dal decreto-legge 12 giugno 2001, n. 217, convertito,
con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2001, n. 317;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive
modificazioni, recante riforma dell’organizzazione del Governo, a
norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
Visto l’art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n.
244, e successive modificazioni, recante disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 13 giugno
2018, recante nomina dei Sottosegretari di Stato;
Considerato che il Consiglio dei ministri, nella riunione del 13
settembre 2018, ai fini dell’attribuzione del titolo di Vice
Ministro, a norma del citato art. 10, comma 3, della legge n. 400 del
1988, ha approvato l’unita delega di funzioni al Sottosegretario di
Stato on. prof. Lorenzo Fioramonti, conferitagli dal Ministro
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, di
concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della
ricerca;

Decreta:

Al Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca on. prof. Lorenzo FIORAMONTI e’
attribuito il titolo di Vice Ministro.
Il presente decreto sara’ comunicato alla Corte dei conti per la
registrazione.

Dato a Roma, addi’ 1° ottobre 2018

MATTARELLA

Conte, Presidente del Consiglio dei
ministri

Bussetti, Ministro dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca

Registrato alla Corte dei conti il 12 ottobre 2018
Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri della giustizia e degli
affari esteri e della cooperazione internazionale, reg.ne succ. n.
1907

Allegato

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE,
DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive
modificazioni, recante disciplina dell’attivita’ di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, e in
particolare l’art. 10 relativo ai Sottosegretari di Stato;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive
modificazioni, recante riforma dell’organizzazione del Governo, a
norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e in particolare
gli articoli 7, 49 e 50;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e in
particolare l’art. 4, che individua le funzioni di competenza
dell’organo di vertice delle amministrazioni statali, distinguendole
dagli atti di competenza dei dirigenti, e l’art. 14 che definisce gli
ambiti di esercizio di dette funzioni dell’organo di vertice;
Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, recante
disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in
applicazione dell’art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre
2007, n. 244, e, in particolare, l’art. 1, commi 1, 5 e 11;
Vista la legge 13 novembre 2009, n. 172, recante istituzione del
Ministero della salute e incremento del numero complessivo dei
Sottosegretari di Stato;
Visto l’art. 15, comma 3-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2009,
n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010,
n. 26;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 2009,
n. 16, recante regolamento per la riorganizzazione degli Uffici di
diretta collaborazione presso il Ministero dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11
febbraio 2014, n. 98, recante il regolamento di organizzazione del
Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 2018,
recante, tra gli altri, la nomina del dott. Marco Bussetti a Ministro
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2018,
recante, fra gli altri, la nomina a Sottosegretario di Stato per
l’istruzione, l’universita’ e la ricerca dell’on. prof. Lorenzo
Fioramonti;
Ritenuto di dover delegare la trattazione di alcune materie al
suddetto Sottosegretario di Stato;

Decreta:

Art. 1.

  1. All’on. prof. Lorenzo FIORAMONTI, Sottosegretario di Stato del
    Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, e’
    conferita la delega a trattare, sulla base delle indicazioni del
    Ministro, gli affari inerenti alle materie indicate al successivo
    art. 2.
  2. Resta ferma la competenza del Ministro sugli atti e
    provvedimenti per i quali una espressa disposizione di legge o di
    regolamento escluda la possibilita’ di delega, nonche’ quelli che,
    sebbene delegati, siano dal Ministro specificatamente a se’ avocati o
    comunque direttamente compiuti.
  3. Al coordinamento necessario all’attuazione del presente
    decreto provvede l’ufficio di Gabinetto.

Art. 2.

  1. All’on. prof. Lorenzo Fioramonti e’ conferita la delega a
    trattare le seguenti materie:
    a) indirizzo e coordinamento del sistema della formazione
    superiore, con riferimento alle istituzioni universitarie e alle
    istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica
    (a.f.a.m.);
    b) programmazione e sviluppo del sistema universitario;
    c) promozione e sviluppo del sistema di alta formazione
    artistica, musicale e coreutica;
    d) completamento dell’attuazione della riforma delle
    istituzioni a.f.a.m. di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508;
    e) armonizzazione e integrazione del sistema della formazione
    superiore nello spazio europeo della formazione, attuazione delle
    norme comunitarie e internazionali in materia di formazione
    superiore;
    f) promozione dell’internazionalizzazione della formazione
    superiore;
    g) aggiornamento dell’offerta formativa delle istituzioni
    universitarie, con particolare riferimento all’adeguamento delle
    classi dei corsi di studio;
    h) promozione della cultura scientifica;
    i) sviluppo dell’offerta formativa dell’alta formazione
    artistica, musicale e coreutica e della produzione artistica;
    j) monitoraggio dell’attuazione e aggiornamento della
    disciplina della contabilita’ economico patrimoniale delle
    universita’, monitoraggio degli indicatori di equilibrio economico,
    finanziario e patrimoniale ai fini delle valutazioni di competenza
    del Ministero;
    k) raccordo tra istruzione scolastica, istruzione universitaria
    e alta formazione artistica, musicale e coreutica, con il sistema
    produttivo e delle professioni e con altre pubbliche amministrazioni;
    l) promozione del diritto allo studio degli studenti
    universitari e delle istituzioni a.f.a.m. e monitoraggio
    sull’attuazione degli interventi, anche attraverso l’Osservatorio
    nazionale per il diritto allo studio di cui all’art. 20 del decreto
    legislativo 29 marzo 2012, n. 68;
    m) orientamento degli studenti universitari e dell’a.f.a.m., in
    raccordo con il sistema educativo di istruzione formazione e di
    formazione professionale;
    n) sistemi di accesso al sistema universitario e a.f.a.m.;
    raccordo con il Ministero della salute per gli adempimenti relativi
    alla programmazione dell’accesso a medicina e alle scuole di
    specializzazione medica;
    o) monitoraggio dell’attivita’ di tutorato per gli studenti
    della formazione superiore sia durante la frequenza dei corsi che
    volta all’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni;
    p) indirizzi per l’attuazione delle attivita’ di competenza del
    Ministero in materia di residenze universitarie;
    q) valorizzazione delle carriere dei ricercatori delle
    istituzioni della formazione superiore, della loro autonomia e del
    loro accesso a specifici programmi di finanziamento nazionali e
    internazionali e della loro mobilita’ in sede internazionale;
    r) promozione della trasparenza nei sistemi di reclutamento del
    personale delle istituzioni della formazione superiore e indirizzi
    per il contrasto della corruzione;
    s) rapporti con le regioni nelle materie oggetto di delega;
    t) questioni specifiche di volta in volta individuate dal
    Ministro nell’ambito delle materie di competenza del Ministero.
  2. Il Sottosegretario di Stato on. prof. Lorenzo Fioramonti e’
    delegato, in caso di impedimento del Ministro e sulla base delle
    indicazioni del Ministro, a intervenire presso le Camere, in
    rappresentanza del Ministro, per lo svolgimento di interrogazioni a
    risposta orale e per ogni altro intervento che si renda necessario
    nel corso dei lavori parlamentari.
  3. Il Sottosegretario di Stato on. prof. Lorenzo Fioramonti e’
    delegato a partecipare alle riunioni preparatorie del Comitato
    interministeriale per la programmazione economica e, in caso di
    impedimento del Ministro, alle riunioni del Comitato medesimo.
  4. In caso di impedimento, il Ministro puo’ delegare, di volta in
    volta, al Sottosegretario di Stato, on. prof. Lorenzo Fioramonti, i
    rapporti con le istituzioni europee e internazionali e la
    partecipazione alle missioni internazionali, nelle materie di
    competenza del Ministero, nonche’ la presidenza di commissioni e
    comitati operanti nell’ambito delle attribuzioni del Ministero e la
    partecipazione alle riunioni della Conferenza Stato – Regioni, della
    Conferenza Stato – citta’ ed autonomie locali e della Conferenza
    unificata e alle riunioni di Comitati interministeriali.

Art. 3.

  1. Non sono compresi nella delega di cui all’art. 2, oltre agli
    atti espressamente riservati alla firma del Ministro o dei dirigenti
    da leggi o regolamenti, quelli di seguito indicati:
    a) gli atti e i provvedimenti che implichino una determinazione
    di particolare importanza politica, amministrativa o economica; i
    programmi, gli atti, i provvedimenti amministrativi connessi alle
    direttive di ordine generale; gli atti inerenti alle modificazioni
    dell’ordinamento delle attribuzioni delle direzioni generali del
    Ministero, nonche’ degli enti e degli istituti sottoposti a controllo
    o vigilanza del Ministro; tutti gli atti da sottoporre al Consiglio
    dei ministri e ai Comitati interministeriali;
    b) i decreti di nomina degli organi di amministrazione
    ordinaria e straordinaria e di controllo degli enti ed istituti
    sottoposti a controllo o vigilanza del Ministero, nonche’ le nomine e
    le designazioni, previste da disposizioni legislative, di
    rappresentanti del Ministero in seno ad enti, societa’, collegi,
    commissioni e comitati;
    c) gli atti relativi alla costituzione di commissioni e di
    comitati istituiti o promossi dal Ministro;
    d) la valutazione sulle prestazioni svolte dai dirigenti
    preposti ai centri di responsabilita’ sulla base degli elementi
    forniti dall’organo di valutazione e controllo strategico e sui
    risultati delle analisi effettuate annualmente dal medesimo organo di
    controllo sul conseguimento degli obiettivi operativi fissati
    dall’organo di direzione politica;
    e) le determinazioni sulle relazioni che i responsabili degli
    uffici sono tenuti a sottoporre al Ministro per le questioni che
    presuppongono le risoluzioni di tematiche di rilievo generale o il
    coordinamento delle attivita’ tra le direzioni del Ministero;
    f) le assegnazioni finanziarie ai sensi dell’art. 14 del
    decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni
    ed integrazioni;
    g) i rapporti con gli organi costituzionali o ausiliari del
    Governo, nonche’ le risposte agli organi di controllo sui
    provvedimenti del Ministro;
    h) l’adozione degli atti amministrativi generali inerenti alle
    materie di cui agli articoli 4 e 14 del decreto legislativo 30 marzo
    2001, n. 165, e successive modificazioni ed integrazioni;
    i) i conferimenti di incarichi individuali ad esperti e la
    nomina di arbitri.
    Il presente decreto sara’ trasmesso alla Corte dei conti per il
    controllo preventivo di legittimita’ e al competente Ufficio di
    controllo di regolarita’ contabile e sara’ pubblicato nella Gazzetta
    Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 13 settembre 2018

Il Ministro: Bussetti

Circolare Ministero PA 1 ottobre 2018, n. 3

Circolare Ministero PA 1 ottobre 2018, n. 3

Alle Amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165

LORO SEDI

Oggetto: Responsabile per la transizione digitale – art. 17 decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’amministrazione digitale

Nell’ambito della serie di azioni, a cui il Governo intende dare corso, per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, affinché sia di supporto alla crescita digitale dell’Italia, riveste particolare importanza l’individuazione della figura del responsabile per la transizione al digitale.

Con la presente circolare si richiama l’attenzione su alcuni aspetti di particolare rilevanza connessi alla predetta nomina, ferma restando l’autonomia organizzativa riconosciuta dall’ordinamento giuridico alle amministrazioni in indirizzo.

La trasformazione digitale richiede il contributo ed il coinvolgimento di ogni articolazione della macchina pubblica e a tal fine il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), adottato con d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, modificato da ultimo con i decreti legislativi n. 179 del 2016 e n. 217 del 2017, prevede all’art. 17 che le pubbliche amministrazioni garantiscano l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e la digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo.

L’art. 17, comma 1, CAD, stabilisce che ciascuna pubblica amministrazione sia tenuta ad affidare ad un unico ufficio dirigenziale, fermo restando il numero complessivo degli uffici, la “transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, di servizi facilmente utilizzabili e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità” nominando un Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD). Giova precisare che già nel testo previgente si attribuiva alla struttura per l’organizzazione, l’innovazione e le tecnologie una serie di compiti di rilievo strategico. Si consideri che rientrava tra i suoi compiti (confermati peraltro nella attuale formulazione del CAD) quello di analizzare la coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie digitali, ovvero di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa, e anche di promuovere le iniziative attinenti l’attuazione delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione e le tecnologie.

La novella di cui al d.lgs. 179/2016 istituisce la figura del RTD, ne definisce la collocazione organizzativa e dispone che, con riferimento ai compiti relativi alla transizione alla modalità digitale, risponde direttamente all’organo di vertice politico o, in sua assenza, a quello amministrativo dell’ente (art. 17, commi 1-ter e 1-sexies, CAD). La rilevanza di una tale previsione nell’ordinamento giuridico italiano denota la volontà del legislatore di ricondurre immediatamente al vertice dell’amministrazione la governance – intesa come attività di indirizzo, coordinamento e correlata responsabilità – della transizione del Paese al digitale, attraverso la realizzazione di servizi pubblici rivisitati in un’ottica che ne preveda la piena integrazione con le nuove tecnologie e non più la giustapposizione di queste ultime alle esistenti forme di organizzazione. Da ciò si evince che, nel rispetto degli assetti organizzativi dell’amministrazione di riferimento e del principio di separazione tra funzioni del vertice politico e del vertice amministrativo, il legislatore attribuisce ai compiti demandati al RTD una valenza strategica tale da imprimere ai relativi obiettivi una derivazione diretta da parte del vertice politico che trova immediata espressione nella direttiva generale per l’attività amministrativa, successivamente da declinarsi nella programmazione strategica e operativa delineata nel piano della performance.

Ciò posto, dalla data di entrata in vigore di tale obbligo (14 settembre 2016) ad oggi, risulta che soltanto un numero limitato di amministrazioni ha provveduto ad individuare tale figura, essenziale per la digitalizzazione coordinata del Paese.

Con la presente Circolare, nella convinzione della centralità del ruolo del RTD ai fini della trasformazione digitale dell’amministrazione e del pieno adempimento delle norme in materia di innovazione della pubblica amministrazione, si richiamano le amministrazioni a provvedere, con ogni opportuna urgenza, alla individuazione del RTD preposto all’ufficio per la transizione al digitale e alla relativa registrazione sull’Indice delle pubbliche amministrazioni (IPA  www.indicepa.gov.it).

L’urgenza di provvedere a tale adempimento da parte di tutti i soggetti tenuti all’applicazione del CAD (così come individuati all’art. 2, comma 2, D. Lgs. n. 82/2005), emerge chiaramente dall’elenco esemplificativo e non esaustivo, contenuto nell’art. 17 citato, dei compiti attribuiti al suddetto Ufficio:

  1. coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi informativi di telecomunicazione e fonia;
  2. indirizzo e coordinamento dello sviluppo dei servizi, sia interni sia esterni, forniti dai sistemi informativi di telecomunicazione e fonia dell’amministrazione;
  3. indirizzo, pianificazione, coordinamento e monitoraggio della sicurezza informaticarelativamente ai dati, ai sistemi e alle infrastrutture anche in relazione al sistema pubblico di connettività;
  4. accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici e promozione dell’accessibilità;
  5. analisi periodica della coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al fine di migliorare la soddisfazione dell’utenza e la qualità dei servizi nonché di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa;
  6. cooperazione alla revisione della riorganizzazione dell’amministrazione;
  7. indirizzo, coordinamento e monitoraggio della pianificazione prevista per lo sviluppo e la gestione dei sistemi informativi di telecomunicazione e fonia;
  8. progettazione e coordinamento delle iniziative rilevanti ai fini di una più efficace erogazione di servizi in rete a cittadini e imprese mediante gli strumenti della cooperazione applicativa tra pubbliche amministrazioni, inclusa la predisposizione e l’attuazione di accordi di servizio tra amministrazioni per la realizzazione e compartecipazione dei sistemi informativi cooperativi;
  9. promozione delle iniziative attinenti l’attuazione delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione e le tecnologie;
  10. pianificazione e coordinamento del processo di diffusione, all’interno dell’amministrazione, dei sistemi di identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata e mandato informatico, e delle norme in materia di accessibilità e fruibilità nonché del processo di integrazione e interoperabilità tra i sistemi e servizi dell’amministrazione;

    j-bis) pianificazione e coordinamento degli acquisti di soluzioni e sistemi informatici, telematici e di telecomunicazione, al fine di garantirne la compatibilità con gli obiettivi di attuazione dell’agenda digitale e, in particolare, con quelli stabiliti nel piano triennale.

Al fine di assicurare piena attuazione al disposto normativo le Amministrazioni devono individuare, con atto organizzativo interno e nell’ambito della dotazione organica complessiva delle posizioni di funzione dirigenziale, l’ufficio dirigenziale, di livello generale ove previsto nel relativo ordinamento, cui attribuire i compiti per la transizione digitale declinati dal comma 1 dell’art. 17 CAD.

Il responsabile di tale ufficio deve formalmente assumere le funzioni di Responsabile per la transizione al digitale, essere dotato di “adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali”.

Ove sia già in corso l’incarico dirigenziale di titolare dell’ufficio per la transizione digitale, ferma restando la naturale scadenza dell’incarico in essere, l’affidamento delle funzioni aggiuntive previste dalla legge al dirigente responsabile di tale Ufficio avviene mediante atto interno di nomina che configura la fattispecie dell’incarico aggiuntivo ad opera dell’organo già competente al conferimento dell’incarico dirigenziale, nel rispetto del regime di onnicomprensività.

Nel caso in cui l’ufficio per la transizione digitale risulti vacante e, in via generale, per i successivi atti di nomina del responsabile dell’ufficio, la nomina di RTD è contestuale al conferimento dell’incarico dirigenziale, nel rispetto della normativa vigente, annoverando tra i requisiti richiesti il possesso di “adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali”.

Ferma restando l’autonomia organizzativa di ciascuna Amministrazione, la graduazione delle posizioni dirigenziali può essere congruamente rimodulata in considerazione del maggior aggravio di funzioni secondo le modalità previste dalla disciplina dei rispettivi ordinamenti interni.

Relativamente alle pubbliche amministrazioni in cui non siano previste posizioni dirigenziali le funzioni per la transizione digitale di cui all’art. 17, comma 1 CAD, possono essere affidate ad un dipendente in posizione apicale o già titolare di posizione organizzativa in possesso di adeguate competenze tecnologiche e di informatica giuridica fermi restando, mutatis mutandis, gli effetti sul trattamento economico sopra trattati.

È utile precisare che il comma 1-septiesdell’art. 17 CAD. prevede la possibilità per le amministrazioni diverse dalle amministrazioni dello Stato di esercitare le funzioni di RTD anche in forma associata. Tale opzione organizzativa, raccomandata specialmente per le PA di piccole dimensioni, può avvenire in forza di convenzioni o, per i comuni, anche mediante l’unione di comuni. La convenzione disciplinerà anche le modalità di raccordo con il vertice delle singole amministrazioni.

Al fine di garantire la piena operatività dell’Ufficio, si raccomanda di prevedere, nell’atto di conferimento dell’incarico o di nomina, nel caso di incarico in essere, oltre che i compiti espressamente previsti, anche quelli sotto indicati in ragione della trasversalità della figura:

  1. il potere del RTD di costituire tavoli di coordinamento con gli altri dirigenti dell’amministrazione e/o referenti nominati da questi ultimi;
  2. il potere del RTD di costituire gruppi tematici per singole attività e/o adempimenti (ad esempio: pagamenti informatici, piena implementazione di SPID, gestione documentale, apertura e pubblicazione dei dati, accessibilità, sicurezza, ecc.);
  3. il potere del RTD di proporre l’adozione di circolari e atti di indirizzo sulle materie di propria competenza (ad esempio, in materia di approvvigionamento di beni e servizi ICT);
  4. l’adozione dei più opportuni strumenti di raccordo e consultazione del RTD con le altre figure coinvolte nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione (responsabili per la gestione, responsabile per la conservazione documentale, responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, responsabile per la protezione dei dati personali);
  5. la competenza del RTD in materia di predisposizione del Piano triennale per l’informatica della singola amministrazione, nelle forme e secondo le modalità definite dall’Agenzia per l’Italia digitale;
  6. la predisposizione di una relazione annuale sull’attività svolta dall’Ufficio da trasmettere al vertice politico o amministrativo che ha nominato il RTD.

Nel ribadire, quindi, l’urgenza della nomina, si ricorda che il RTD rappresenta il punto di contatto con l’Agenzia per l’Italia Digitale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri per le questioni connesse alla trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni, nonché per la partecipazione a consultazioni e censimenti previsti dal Piano triennale per l’informatica della pubblica amministrazione.

L’Agenzia per l’Italia Digitale fornirà mensilmente al Dipartimento della funzione pubblica i dati relativi alle nomine registrate sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni per i provvedimenti di competenza.

Il Ministro per la pubblica amministrazione
Sen. Avv. Giulia Bongiorno

Mese dell’Educazione Finanziaria

A Ottobre 2018 parte il Mese dell’educazione finanziaria

L’iniziativa del Comitato per l’educazione finanziaria diretto
da Annamaria Lusardi è rivolta a tutti i potenziali organizzatori
di iniziative di sensibilizzazione ed educazione finanziaria

Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria – cui partecipa il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – promuove la prima edizione del “Mese dell’Educazione Finanziaria” dall’1 al 31 ottobre 2018.

Il “Mese dell’Educazione Finanziaria” comprende attività ed eventi di informazione e sensibilizzazione sui comportamenti corretti nella gestione e programmazione delle risorse personali e familiari con la finalità di garantire il benessere economico attraverso l’utilizzo appropriato di strumenti finanziari, assicurativi e previdenziali. Il Mese si aprirà con la “World Investor Week” e terminerà il 31 ottobre, giornata mondiale del risparmio. Già in calendario in diverse città (Roma, Milano, Firenze, Torino) numerose iniziative che comprendono convegni, incontri, seminari. In programma anche diversi webinar.

Oltre 200 appuntamenti gratuiti in tutta Italia per informarsi, discutere e capire come gestire e programmare le risorse finanziarie personali e quelle della propria famiglia, approfondendo i temi del risparmio, degli investimenti, delle assicurazioni e della previdenza.

Questo l’intento della prima edizione del “Mese dell’educazione finanziaria” che si terrà dall’1 al 31 ottobre 2018 e il cui calendario è disponibile sul sito www.quellocheconta.gov.it.

L’iniziativa è stata lanciata il 24 luglio scorso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, diretto da Annamaria Lusardi, direttore del Global Financial Literacy Excellence Center di Washington, recentemente premiata negli Stati Uniti con il Ketchum Prize dalla FINRA Foundation e in Finlandia con un dottorato ad honorem dalla Università di Vaasa.

Gli eventi in programma nel “Mese dell’Educazione finanziaria” si rivolgono a tutti: bambini in età pre-scolare, studenti delle scuole primarie e secondarie e universitari, adulti, donne, anziani, famiglie, insegnanti, piccoli imprenditori, rappresentanti del mondo accademico impegnati sui temi dell’educazione finanziaria.

Promotori delle iniziative sono le 10 istituzioni che compongono il Comitato, tra le quali anche il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha coordinato le attività di questa prima edizione del “Mese”. Moltissimi sono gli eventi organizzati da soggetti terzi: associazioni (da quelle dei consumatori a quelle professionali fino a quelle teatrali), fondazioni (incluse quelle impegnate contro l’usura), scuole di ogni ordine e grado, università, imprese del settore bancario e finanziario. A raccogliere l’invito ad aderire al “Mese” sono stati moltissimi soggetti che hanno consentito di inserire nel programma oltre 200 eventi gratuiti in tante regioni d’Italia, consultabili nel calendario ufficiale.

L’evento di apertura del primo mese dell’educazione finanziaria è previsto per lunedì 1 Ottobre presso il Centro congressi della Banca d’Italia a Roma, dove è stata organizzata una conferenza, con ospiti italiani e internazionali, in cui si farà il punto sulla situazione italiana e sulle esperienze nazionali ed estere.

A seguire prenderanno il via tante altre iniziative, a cominciare dagli eventi della World Investor Week, dall’1 al 7 ottobre, coordinata in Italia da CONSOB, per terminare con la tradizionale Giornata Mondiale del Risparmio, che verrà festeggiata anche al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una conferenza finale che si terrà il pomeriggio del 31 ottobre, alla quale saranno invitati tutti i promotori degli eventi della prima edizione del “Mese”.


Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha il compito di programmare e promuovere iniziative di sensibilizzazione ed educazione finanziaria per migliorare in modo misurabile le competenze dei cittadini italiani in materia di risparmio, investimenti, previdenza, assicurazione.

Il Comitato è composto da undici membri ed è presieduto da un direttore, la professoressa Annamaria Lusardi, economista specializzata nel campo dell’educazione finanziaria, che ha fondato e dirige il Global Financial Literacy Excellence Center alla George Washington University nominato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze d’intesa con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca tra personalità con comprovate competenze ed esperienza nel settore. La partecipazione al Comitato non dà titolo ad alcun emolumento o compenso o gettone di presenza. Il Comitato opera attraverso riunioni periodiche collegiali e il lavoro di specifici gruppi cui possono partecipare accademici ed esperti nella materia.

Il Comitato è presente su Twitter con l’account @ITAedufin.

Per ulteriori informazioni: educazionefinanziaria@mef.gov.it