BORSE DI STUDIO PER VIVERE E STUDIARE ALL’ESTERO

In totale sono disponibili oltre 1.500 le borse di studio e 2.200 posti

BORSE DI STUDIO PER VIVERE E STUDIARE ALL’ESTERO CON INTERCULTURA

ARRIVANO ANCHE LE BORSE DI AZIENDE, FONDAZIONI E IL PROGRAMMA ITACA DI INPS

Scadenza delle iscrizioni per iscriversi al concorso di Intercultura: 10 novembre

 

Milano, 5 ottobre 2018_ Le possibilità di partecipare con una borsa di studio a un programma di Intercultura aumentano di giorno in giorno. Oltre al bando con centinaia di borse di studio offerte direttamente dall’Associazione, uscito ai primi di settembre, sono già molto numerose le borse di studio offerte da sponsor esterni.

E’ notizia di ieri, 4 ottobre, l’uscita del bando di concorso del programma ITACA 2019 di INPS per l’anno scolastico 2019/2020. Si tratta di 1.500 borse di studio per la partecipazione a programmi scolastici all’estero annuali, semestrali e trimestrali riservate a figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione. I programmi di Intercultura sono conformi ai requisiti del bando del programma ITACA di INPS e negli ultimi anni circa 450 vincitori di queste borse di studio hanno potuto finanziare in questo modo la partecipazione ai programmi di Intercultura.

Intercultura garantisce tutti i servizi previsti dal bando (che non è in esclusiva per Intercultura) e offre in aggiunta il percorso di formazione prima, durante e dopo il soggiorno all’estero, l’assistenza prima, durante e dopo il soggiorno all’estero e la certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nell’intero percorso (per info www.intercultura.it/itaca).

Ma per chi è interessato a partecipare a un programma all’estero con Intercultura, le novità non sono finite.

Nelle ultime settimane l’offerta di Intercultura si è arricchita di altre 200 borse di studio offerte da Aziende, Fondazioni, Istituti di Credito, Enti Pubblici e privati cittadini, da: Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A. e Airport Angels, Ali Group, APINDUSTRIA Brescia – Gruppo Donne, ARCA Fondi S.p.A., Società di Gestione del Risparmio, Aretè & Cocchi Technology, Assindustria Venetocentro, B&C Insurance, Banca dell’Elba, Banco di Credito P. Azzoaglio, Barilla, BNL e BPI Gruppo BNP Paribas, Borsa di studio Famiglia Spagni e in memoria: di Agnese Brachetti, Beatrice Alfieri, Francesca e Marina Fasser, Maria Rita Romagnoli, di Jože Lavrenčič e Olga Premrl Cantine Ferrari – F.lli Lunelli S.p.A.,Centro di Terapia Cognitiva S.r.l., Chiesi Farmaceutici, Città di Alghero, Compagnia di San Paolo, Comuni di Almese, Cavarzere, Lecce, Confartigianato Imprese Bergamo, Consiglio regionale della Valle d’Aosta, DGMenergy Srl, Edison, Federmanager Bologna-Ravenna, in memoria di Francesco Longo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Fondazione Cassa di Risparmio, di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione di Sardegna, Fondazione Guelpa, Fondazione Lorenzo Bergamini, Fondazione Manodori, Fondazione Paolo Mosna Onlus, Fondazione Tercas di Teramo, Fondazione U. Bonino e M.S. Pulejo, Giunti Psychometrics, Gruppo HERA, I.L.S.O. s.r. l.,di Michele e Vincenzo Sarullo, Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., Itema S.p.A., Mazzucconi, NLB Srl, Officina Bocedi Srl, Pirelli, Sindirettivo-CIDA, Società di Mutuo Soccorso Isaia Levi, Thales Alenia Space Italia Spa, UBI Banca, Unindustria Como.

LA SCADENZA PER LE ISCRIZIONI E’ IL 10 NOVEMBRE 2018

L’elenco di tutte le borse di studio a disposizione è in continuo aggiornamento sul sito www.intercultura.it Le iscrizioni online al concorso di Intercultura sono aperte fino al 10 novembre 2018: i posti disponibili sono più di 2.200 e complessivamente lo scorso anno il 76% dei partecipanti è riuscito ad aggiudicarsi una borsa di studio totale o parziale. Il bando è rivolto a tutti gli studenti delle scuole superiori nati tra il 1 luglio 2001 e il 31 agosto 2004.

Il RICONOSCIMENTO DEL PERIODO TRASCORSO ALL’ESTERO E L’ALTERNANZA SCUOLA E LAVORO: per gli studenti che frequentano all’estero l’intero anno scolastico, la normativa scolastica italiana riconosce la possibilità di accedere alla classe successiva senza ripetere l’anno. Il Ministero dell’Istruzione ha chiarito (nota 843/2013) che le esperienze di studio all’estero sono “parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione” e che sono “valide per la riammissione nell’istituto di provenienza”. (www.intercultura.it/normativa).

Inoltre, le esperienze di studio all’estero sono equiparate ai progetti di Alternanza Scuola Lavoro: per riconoscerle contano le competenze acquisite e il parere del Consiglio di Classe. Il 28 marzo 2017 il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha pubblicato la Nota MIUR prot. 3355 ​​con alcuni importanti chiarimenti sull’Alternanza Scuola Lavoro. In particolare, al punto 7 il MIUR si esprime sull’Alternanza Scuola Lavoro per “gli studenti che partecipano a esperienze di studio o formazione all’estero”. (http://www.intercultura.it/studenti/faq/).

La novità che va ad aggiungersi quest’anno alla proposta di Intercultura è che, al fine di fornire alla scuola gli elementi per valutare l’intero percorso seguito dallo studente, l’associazione fornirà al termine di ogni fase del programma la certificazione delle competenze acquisite (https://www.intercultura.it/studenti/fasi-del-programma/) calcolate in: 30 ore per aver partecipato alle selezioni; 40 ore per la formazione prepartenza che i volontari forniscono a tutti i vincitori del concorso di Intercultura; fino a 80 ore per il soggiorno all’estero e fino a 15 ore per la formazione al rientro.

L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it) L’Associazione Intercultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. E’ presente in 157 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Programs e all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l’attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.200 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.

Arriva la nuova maturità senza Invalsi e alternanza

da Il Sole 24 Ore

Arriva la nuova maturità senza Invalsi e alternanza
di Claudio Tucci

A giugno gli studenti potranno sedersi alla maturità con il sei in ciascuna disciplina (e la sufficienza in comportamento) e se hanno frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto. Il consiglio di classe potrà anche ammettere agli esami alunni con una insufficienza in una sola disciplina, o gruppo di discipline valutate con un unico voto: in questo caso, servirà «una adeguata motivazione». Non sono invece più – almeno per quest’anno – necessari per l’accesso alle prove la partecipazione ai test Invalsi e lo svolgimento delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro (il recente decreto milleproroghe ha infatti differito al 1° settembre 2019 l’entrata in vigore di questi due ulteriori requisiti).

La circolare
Il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole le prime indicazioni operative sulla nuova maturità, che debutta a giugno, e interessa, da subito, mezzo milione di studenti, che a settembre hanno iniziato la quinta superiore. L’obiettivo del ministro, Marco Bussetti, è fornire a docenti e famiglie un quadro il più chiaro possibile delle regole oggi in vigore, oggetto, in questi mesi, di diversi (e spesso confusi) interventi normativi.

Le novità – rispetto allo scorso giugno – sono diverse. La circolare, sei pagine in totale, firmata dal capo dipartimento del ministero, Carmela Palumbo, ricorda come le prove scritte scendano da tre a due, italiano e materia d’indirizzo. Non ci sarà più il “quizzone” predisposto da ciascuna commissione. A cambiare è anche la composizione del voto finale. Che rimane espresso in centesimi, ma il credito scolastico (vale a dire il punteggio maturato dal ragazzo nell’ultimo triennio) varrà fino a 40 punti (invece dei 25 attuali). Per chi farà l’esame a giugno ci sarà un’apposita comunicazione, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle. Chi verrà ammesso con l’insufficienza avrà un credito scolastico più basso.

I punteggi
I restanti 60 punti spettano alla commissione: massimo 20 per ciascuno dei due scritti, e massimo 20 per l’orale, dove potrebbe – ma qui il condizionale è ancora d’obbligo – non trovare più spazio la tesina sull’attività di alternanza svolta.

La prima prova scritta, italiano, in programma il 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche degli studenti. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Stop al saggio breve e all’articolo di giornale. Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come oggi. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’unità d’Italia ai giorni nostri.

L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze dei ragazzi e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio con spunti per ulteriori riflessioni.

La seconda prova scritta si terrà il 20 giugno, a gennaio si sapranno le materie. Per una correzione un pò più omogenea da Milano a Palermo verranno fornite alle commissioni griglie nazionali di valutazione.

Le commissioni non subiscono modifiche: presidente esterno, tre membri interni, tre esterni.

Il punteggio minimo per superare l’esame rimane 60. La commissione potrà integrare il voto fino a un massimo di cinque punti, se il candidato ha ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame di almeno 50 punti. Per la “lode” occorre l’unanimità.

Seimila studentesse coinvolte nella quinta edizione di «Coding girls»

da Il Sole 24 Ore

Seimila studentesse coinvolte nella quinta edizione di «Coding girls»
di Eu.B.

Oltre 100 scuole superiori che dal 6 al 20 novembre appassioneranno alla programmazione oltre 6.000 ragazze di Torino, Milano, Trieste, Roma, Napoli, Salerno e Catania. Poi hackathon regionali negli atenei per la formazione e l’orientamento delle ragazze.
È il “sale” della quinta edizione di Coding Girls, il programma promosso da Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, con la collaborazione di Microsoft, per combattere i pregiudizi di genere e accelerare il raggiungimento delle pari opportunità nel settore scientifico e tecnologico.

Il gender gap che non si colma
Secondo il rapporto “Women Digital Age” della Commissione europea, il divario tra la partecipazione maschile e femminile nel settore digitale si manifesta a tutti i livelli: nell’educazione, nella carriera e nell’imprenditorialità. Solo il 24,9% delle donne si laurea in settori legati alla tecnologia, mentre la quota di uomini impiegata nel digitale è tre volte superiore a quella femminile.

La quinta edizione di Coding girls
Dopo aver raggiunto nel 2017 oltre 4.000 studentesse, il programma lancia una nuova sfida a cento Coding Girls delle scuole superiori che entro l’anno dovranno formare 6.000 coetanee. Dal 6 al 20 novembre, guidate dalla coach americana Emily Thomforde, Code educator and Science technology engineering art and mathematics (Steam) specialist, le giovani programmatrici saranno protagoniste di una staffetta formativa itinerante in 28 scuole di 7 città italiane: Torino, Milano, Trieste, Roma, Napoli, Salerno e Catania. Agli allenamenti di coding seguiranno maratone regionali di programmazione e creatività con il coinvolgimento delle università.

La collaborazione con gli atenei
È uno dei principali risultati di un anno di lavoro dell’associazione Coding Girls, che oggi conta 25 hub nelle scuole di tutta Italia. Dall’Università di Trieste e il Campus Bio-Medico di Roma fino alla Developer Academy della Federico II di Napoli, nasce un’alleanza per valorizzare il ruolo strategico delle giovani donne in campo scientifico e tecnologico. La sfida viene lanciata anche al mondo delle aziende, che da quest’anno potranno “adottare” una studentessa per sostenerla nel percorso di studi e contribuire così all’emergere di nuovi talenti, competenze e profili professionali.

Il senso dell’iniziativa
Lo spiega Barbara Cominelli, direttrice marketing & operations di Microsoft Italia: «Le competenze digitali sono diventate ormai imprescindibili per poter essere professionisti qualificati ed i dati attestano che da qui al 2020 saranno 135.000 le posizioni aperte nel settore dell’Ict, nel nostro Paese: si tratta di posti di lavoro per cui attualmente in Italia mancano le giuste competenze. Al contempo l’Istat ha appena spiegato che oggi il 40% delle giovani donne tra i 25 e i 29 anni in Italia sono inattive, ovvero non studiano, non hanno un lavoro e hanno addirittura smesso di cercarlo». A suo giudizio, iniziative come Coding Girls sono «fondamentali per ridurre il cosiddetto “skill mismatch” e per aiutare i giovani, ed in particolare le studentesse, a comprendere le opportunità che il digitale e le nuove tecnologie possono offrire per costruire il proprio futuro».

Alternanza scuola-lavoro, saranno «solo» 80 ore al liceo e 150 nei tecnici

da Corriere della sera

Alternanza scuola-lavoro, saranno «solo» 80 ore al liceo e 150 nei tecnici

Nella legge di bilancio compariranno le nuove regole. E soprattutto il nuovo monte-ore

Il ministro Bussetti lo aveva promesso all’inizio dell’anno scolastico: dimezzerò le ore di alternanza scuola-lavoro. E così sarà: nella legge di bilancio compariranno le nuove regole. E soprattutto il nuovo monte-ore: ai licei si passa da 200 ore nel triennio a sole 80; negli istituti tecnici da 400 a 150 e negli istituti professionali da 400 a 180.

Non saranno nell’esame di maturità

Le ore dovranno essere impiegate per progetti coerenti con l’indirizzo di studio. E, dopo l’approvazione del mille-proroghe è già legge, l’esperienza maturata nelle ore di alternanza non sarà più oggetto dell’esame di maturità. Finisce così, ancora prima di entrare a regime, una delle novità introdotte dalla riforma detta della Buona Scuola, ridimensionata nell’importanza e soprattutto nel numero di ore.

Concorso presidi: mega-ricorso, a rischio la prova scritta del 18 ottobre

da Corriere della sera

Concorso presidi: mega-ricorso, a rischio la prova scritta del 18 ottobre

Attesa la pronuncia del Tar del Lazio. In caso di sospensiva si rischia il caos allo scritto, dove più di mille insegnanti si aggiungerebbero agli 8.736 ammessi lo scorso luglio

Nuove nubi sul concorso per i dirigenti scolastici: il 18 ottobre gli 8.736 ammessi dopo la prova preselettiva dello scorso luglio dovranno sostenere la prima prova vera e propria, quella scritta. Ma incombe martedì 9 ottobre una pronuncia del Tar, su ricorso di un migliaio di aspiranti presidi, che potrebbe ammettere con riserva almeno un’altro migliaio di insegnanti. Lo si saprà a giorni.
Il ricorso

Tutto nasce da un ricorso presentato subito dopo la prova preselettiva, test previsto dal bando per ridurre i candidati ad una cifra tre volte superiore al numero di posti messi a concorso (2.324). Poiché ad iscriversi sono stati in 34 mila, la prova è stata necessaria. Sono passati i candidati che hanno ottenuto almeno 71/100, cioè i migliori 8.736. Ma il ricorso contesta il principio: una prova, o si passa o non si passa, dunque chi ha preso 60/100 dovrebbe poter andare avanti.

«No a pronunce creative»

La questione è dunque davanti al Tar del Lazio. Al Miur intanto si preparano all’eventualità di dover organizzare altri mille posti per la prova scritta e sperano che in caso di sospensiva del Tar li si possa far partecipare alle prove suppletiva (quella che di solito si organizza per chi è impossibilitato il giorno del concorso per ragioni gravi). Protestano i sindacati: «Speriamo che questa volta non ci sia una pronuncia creativa – dice Maddalena Gissi – Il bando è chiaro e pone dei vincoli che non si possono cambiare a piacimento altrimenti si creano voragini caotiche».

Le modifiche di Bussetti

Il ricorso, accolto o non accolto, rischia di frenare anche la promessa del ministro Bussetti di modificare il bando per velocizzare il concorso (che prevede un tirocinio di quattro mesi dei vincitori, periodo che impedirebbe ai nuovi presidi di prendere servizio nel prossimo anno scolastico). «Non è possibile far saltare qualche prova e nemmeno modificare il bando del concorso a D.S. 2017 », annuncia l’avvocato Pasquale Marotta, autore di alcuni dei ricorsi dei candidati presidi.

Maturità, così cambia l’esame: due prove scritte e più peso al percorso di studi

da la Repubblica

Maturità, così cambia l’esame: due prove scritte e più peso al percorso di studi

La circolare del Miur è uscita oggi e conferma le modifiche già previste dalle deleghe sulla legge 107 della Buona scuola

Ilaria Venturi

Maturità, si cambia. Due prove scritte – il 19 e 20 giugno – invece di tre, più l’orale. Un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. E una nuova prova di italiano, con due autori per l’analisi del testo e l’eliminazione del tema storico. La circolare del Miur è uscita oggi e conferma le modifiche già previste dalle deleghe sulla legge 107 della Buona scuola. Mentre il Milleprogroghe recentemente approvato col nuovo governo ha tolto come requisiti di accesso all’esame di Stato la prova Invalsi e lo svolgimento delle ore dell’alternanza scuola-lavoro.

Insomma, ecco come sarà la Maturità edizione 2019. “Accompagneremo le scuole e i ragazzi verso il nuovo esame – spiega via Facebook il ministro Marco Bussetti – Ci saranno momenti di formazione per gli insegnanti e le commissioni. Ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi”.

La prova di italiano. Una commissione di esperti, guidata dal linguista Luca Serianni e nominata dall’ex ministra Valeria Fedeli, ha prodotto linee guida per la prova di italiano poi recepite. Saranno tre e non più quattro le tipologie di prova: via la traccia a carattere storico, rimangono l’analisi del testo (tipologia A), ma ampliata a due autori e non a uno solo (potranno inoltre essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi e non solo del Novecento); la tipologia B (tre tracce): analisi e produzione di un testo argomentativo; la tipologia C (due tracce): riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo dunque tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

Il documento di lavoro dei linguisti è sato inviato alle scuole insieme alla circolare. L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) – hanno indicato gli esperti – “proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente”. Mentre per il vero e proprio tema (tipologia C) verranno proposte “problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze degli studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione”.

I requisiti di accesso all’Esame. Quest’anno non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova Invalsi, né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro. Per poter essere ammessi alle prove – spiega la circolare – bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento. Il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

I voti e il credito scolastico. Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Ma da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.

La seconda prova scritta. Sarà il 20 giugno e riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Con una novità: saranno previste, secondo la nuova normativa vigente, griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie ci saranno anche per la correzione della prova di italiano.

Alternanza scuola-lavoro: ore ridotte di oltre la metà

da Orizzontescuola

Alternanza scuola-lavoro: ore ridotte di oltre la metà
di redazione

Nella legge di bilancio compariranno le nuove regole sull’alternanza, soprattutto riguardo alle ore previste per i percorsi.

Il Corriere della Sera anticipa: ai licei si passa da 200 ore nel triennio a sole 80; negli istituti tecnici da 400 a 150 e negli istituti professionali da 400 a 180.

I percorsi dovranno essere coerenti con l’indirizzo di studio e l’esperienza maturata non sarà oggetto dell’esame di maturità.

Stipendio neoassunti, a ottobre elemento perequativo con arretrati. Bonus 80 euro ex CO.CO.CO

da Orizzontescuola

Stipendio neoassunti, a ottobre elemento perequativo con arretrati. Bonus 80 euro ex CO.CO.CO
di redazione

Nello stipendio del mese di settembre, gli ex CO.CO.CO. non hanno ricevuto il bonus 80 euro, mentre ai neoassunti non è stato pagato l’elemento perequativo.
Stipendio, niente bonus 80 euro ai Co.co.co
Il Miur, come scrive la Flc Cgil, ha effettuato una verifica su NoiPA ed ha comunicato allo stesso sindacato quanto segue:
l’attribuzione dell’elemento perequativo sarà effettuata nel mese successivo all’insorgenza del diritto e comprenderà tutti i mesi di precedente spettanza;
il bonus fiscale di 80 euro, se non erogato nel mese, verrà attribuito, se spettante, con il conguaglio fiscale.
L’elemento perequativo, dunque, viene erogato nel mese successivo a quello in cui si acquisisce il diritto. Verrà, pertanto, pagato nel mese di ottobre con gli arretrati.
Il bonus di 80 euro (bonus Renzi) sarà recuperato con il conguaglio fiscale, fermo restando che l’interessato sia in possesso dei requisiti previsti (la legge di Bilancio scorsa ha innalzato i limiti reddituali entro cui percepire il bonus):
reddito complessivo fino a 24.600 euro;
al superamento di tale limite il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26.600 euro”
Indennità direzione DSGA
NoiPa ha effettuato il recupero delle somme corrisposte in più ai DSGA nel mese di giugno, tuttavia la Flc Cgil ha evidenziato che il recupero era stato effettuato per i successivi mesi di luglio, agosto e settembre, per cui in più rispetto al dovuto.

NoiPA procederà ad ulteriori verifiche.

Maturità 2019, cambiano le prove, ma non i compensi dei commissari: sono gli stessi di fine ‘900

da La Tecnica della Scuola

Maturità 2019, cambiano le prove, ma non i compensi dei commissari: sono gli stessi di fine ‘900
Di Andrea Carlino

Due prove scritte invece di tre, più l’orale. Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio. Griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte.

Sono alcune delle novità della maturità 2019, che entrano in vigore da quest’anno scolastico, illustrate nella circolare che il Miur ha inviato alle scuole, per dare un quadro chiaro a docenti e studenti.

I compensi dei commissari

FONTE tabella Gilda degli Insegnanti

I compensi per i commissari esterni e interni per la maturità sono stabiliti dal Decreto Interministeriale 24 maggio 2007 integrato dalla nota prot. n. 7054 del 2 luglio 2007 della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e dalla nota Prot. n. 7321 del 13 novembre 2012.

Gli importi sono praticamente uguali a quelli fissati dalla precedente circolare Ministeriale 104 del 16 aprile 1999 (ancora in vecchie lire!).

Un commissario esterno ha un compenso di 911 lorde a cui si aggiungono delle quote (da 171 a 2.270) relative alla distanza del luogo di residenza o servizio rispetto alla sede di esame. Trattamento diverso tocca al commissario interno: 399 + 171 di missione, che fanno un totale di 570 euro lorde.

Sempre al commissario interno spetta un solo compenso aggiuntivo nel caso in cui operi su più commissioni. Calcolando una media di 20 giorni di lavoro da parte della commissione per 6 ore al giorno, fanno 120 ore; e dividendo 570 per le ore di lavoro un commissario interno gode perciò di una cifra oraria di 4,70 lorde.

Maturità 2019, ecco cosa cambia. Miur invia circolare a scuole e studenti

da Tuttoscuola

Maturità 2019, ecco cosa cambia. Miur invia circolare a scuole e studenti

Due prove scritte invece di tre, più l’orale. Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. Griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte. Sono alcune delle novità dell’Esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di II grado, che entrano in vigore da quest’anno scolastico, illustrate nella circolare che il Ministero dell’Istruzione ha inviato oggi alle scuole, per dare un quadro chiaro a docenti e studenti.

Con la circolare sono stati inviati alle scuole anche altri due importanti allegati operativi: il Documento di lavoro elaborato da una commissione di esperti guidata dal linguista Luca Serianni per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, italiano, e le Indicazioni per l’elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte.

Le indicazioni per la prima prova, in particolare, sono pensate per chi dovrà costruire le tracce nazionali, ma anche per il lavoro che dovranno svolgere in classe i docenti alla luce di alcune novità che vengono introdotte da quest’anno.

“Accompagneremo le scuole e i ragazzi verso il nuovo Esame – sottolinea il Ministro Marco Bussetti, che ha lanciato la circolare con un video sul suo profilo Facebook -. Quella di oggi è una circolare con le prime indicazioni operative. Ci saranno poi momenti di formazione per gli insegnanti e le commissioni e, attraverso i canali di comunicazione del Ministero, sito e social, ci rivolgeremo anche a studenti e famiglie. Quando un Esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono. Lo faremo con altre indicazioni, video esplicativi, interventi di esperti. Vogliamo che ogni novità sia accompagnata da azioni specifiche di supporto. E ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi”.

Guarda il video del ministro Bussetti

 requisiti di accesso 

Quest’anno non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova Nazionale INVALSI, né lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola-Lavoro, come previsto dal decreto cosiddetto Milleproroghe, recentemente approvato in Parlamento. Per poter essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento. Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

Maturità 2019: i crediti scolastici

Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Ma da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Per chi fa l’Esame quest’anno ci sarà un’apposita comunicazione, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle.

Maturità 2019: voto finale

Le prove scritte passano da tre a due. La prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

Il punteggio finale sarà in centesimi. Si parte dal credito scolastico (fino a 40 punti). Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.

Maturità 2019: prima prova

Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.  Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi.

L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione  seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il ‘vero e proprio’ tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.

Maturità 2019: la seconda prova

La seconda prova scritta del 20 giugno riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Con la circolare inviata oggi si forniscono alle scuole le prime indicazioni sulla seconda prova, con una novità: saranno previste, secondo la nuova normativa vigente, griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie ci saranno anche per la correzione della prova di italiano.

gennaio saranno comunicate agli studenti le materie della seconda prova. A febbraio, con largo anticipo rispetto al passato, sarà pubblicata l’ordinanza relativa agli esami di Stato.

Concorso DS: mega ricorso dei candidati che non hanno superato preselettiva, possibilità di prove scritte suppletive

da Tuttoscuola

Concorso DS: mega ricorso dei candidati che non hanno superato preselettiva, possibilità di prove scritte suppletive 

Martedì, 9 ottobre, il TAR Lazio si pronuncerà sul ricorso di un migliaio di candidati del concorso DS che non avevano superato la prova preselettiva di luglio ma che chiedono ugualmente di essere ammessi, se pur con riserva, alla prova scritta prevista per il prossimo 18 ottobre. Ne ha dato notizia il corriere.it.

I ricorrenti probabilmente cercheranno di convincere i giudici amministrativi che la loro prestazione era meritevole di essere accolta, anche se non erano rientrati nei primi 8.700 fissati dal bando.

Il bando del concorso aveva fissati chiaramente in 8.700 il numero dei candidati da ammettere allo scritto, concedendo il recupero soltanto dei pari merito dell’ultimo incluso che, alla fine, risultarono 36 (da aggiungere).

Non era stato previsto nessun punteggio da conseguire, ma soltanto una quantità determinata di candidati da ammettere.

Se il Tar concederà la sospensiva (tutto è possibile) ritenendo vi sia il cosiddetto fumus bone iuris, cioè una parvenza di buon diritto derivante dal danno di esclusione, un migliaio di altri candidati andranno ad aggiungersi a quelli entrati di diritto tra gli ammessi alla prova scritta.

Gli Uffici Scolastici Regionali, ad ogni buon conto, si sono cautelati predisponendo altre aule informatiche per accogliere i possibili candidati ammessi con riserva.

I sindacati di categoria (non quelli che hanno patrocinato i ricorsi anche per fare cassa al di là dell’esito del ricorso) manifestano preoccupazione, come ha dichiarato, ad esempio, Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl-scuola: «Speriamo che questa volta non ci sia una pronuncia creativa. Il bando è chiaro e pone dei vincoli che non si possono cambiare a piacimento altrimenti si creano voragini caotiche».

Ad ogni buon conto si prospetta la possibilità di prove scritte suppletive, come è già successo per il recente concorso docenti del 2016.

Tagli a scuola e università: meno 150 milioni nella Finanziaria, ecco dove

da Tuttoscuola

Tagli a scuola e università: meno 150 milioni nella Finanziaria, ecco dove

Tra i 100 e i 150 milioni. Questa la cifra a cui ammontano, nella prossima manovra economica, i tagli al comparto istruzione secondo quanto riportato dal corriere.it. Il testo, che dovrebbe essere distribuito nelle prossime ore, non lascerebbe scampo al Miur che sarebbe costretto, secondo quanto trapela, a subire riduzioni delle risorse economiche. Il ministero dell’Economia avrebbe chiesto anche un parere al Consiglio nazionale di istruzione per capire come regolarsi.

Il primo settore ad essere colpito sarebbe quello delle università, poi la scure del risparmio cadrebbe quindi sul fondo di finanziamento della scuola, portato qualche tempo fa dall’ex Ministra Giannini da 110 a 230 milioni. Una voce importante quest’ultima che comprende il rifornimento di tutto il materiale che serve per la didattica e la gestione, dai fogli e pennarelli fino alla carta igienica.

Nuovi colpi anche all’alternanza scuola lavoro, già ridimensionata dagli annunci del ministro Bussetti. Si è guardato anche alla formazione degli insegnanti per trovare risorse: si ipotizza un taglio alla Carta Docente che passerebbe da 500 a 400 euro.

LA CRISI DELLA PROFESSIONE DOCENTE

LA CRISI DELLA PROFESSIONE DOCENTE: 5 OTTOBRE CONVEGNO A ROMA
Iniziativa della Gilda degli Insegnanti in occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante istituita dall’Unesco. Appuntamento all’hotel Massimo D’Azeglio dalle 9.30 alle 13.30. Presente ai lavori il ministro Marco Bussetti.
Il ruolo dell’insegnante nella scuola della società liquida” è il titolo del convegno nazionale, organizzato dalla Gilda degli Insegnanti e dall’Associazione Docenti Art. 33, che si svolgerà venerdì 5 ottobre a Roma all’hotel Massimo D’Azeglio (via Cavour 18) dalle ore 9,30 alle 13,30 in occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante.
Sarà presente ai lavori il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.
I recenti episodi di violenza nei confronti dei docenti da parte di genitori e studenti, intesi come “clienti”, sono il sintomo di una visione della scuola e dell’insegnamento come “servizio” alla persona in un sistema di tipo aziendalista cui deve corrispondere il “diritto al successo formativo”. 
Dopo trent’anni di riforme, che hanno profondamente cambiato la scuola italiana e il ruolo e la funzione degli insegnanti, è necessario aprire una seria riflessione sulla situazione attuale caratterizzata da una perdita progressiva di autorevolezza da parte dei docenti. 
È giunto il momento di tentare di invertire con analisi e proposte coraggiose una tendenza che sta portando la scuola italiana allo sbando. 
La prima sessione del convegno (ore 9.30 – 11.30) verterà sul difficile rapporto tra scuola e famiglia e sulla crisi della figura professionale dell’insegnante e sarà animata dagli interventi di Paolo Crepet, psichiatra, scrittore e sociologo; Ernesto Galli Della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera; Adolfo Scotto Di Luzio, professore di Storia della Pedagogia all’Università degli Studi di Bergamo; Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. 
La seconda parte dei lavori (11.30 – 13.30) sarà dedicata al confronto politico sulle proposte di modifica alla legge 107/2015 avanzate dalla Gilda degli Insegnanti e vedrà la partecipazione di Mario Pittoni, presidente della 7.a Commissione del Senato (Istruzione Pubblica, Beni Culturali); Luigi Gallo, presidente della VIII Commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione), e dei responsabili Scuola dei partiti politici presenti in Parlamento.

Modererà Alessandro Giuliani, direttore responsabile della Tecnica della Scuola.


LA CRISI DELLA PROFESSIONE DOCENTE: 5 OTTOBRE CONVEGNO A ROMA
Il ruolo dell’insegnante nella scuola della società liquida” è il titolo del convegno nazionale, organizzato dalla Gilda degli Insegnanti e dall’Associazione Docenti Art. 33, che si è svolto questa mattina a Roma in occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante. L’iniziativa ha puntato i riflettori sulla crisi della professione docente alla quale concorre il grave fenomeno delle aggressioni compiute da genitori e studenti ai danni degli insegnanti. Episodi che sono il sintomo di una visione della scuola e dell’insegnamento come “servizio” alla persona in un sistema di tipo aziendalista cui deve corrispondere il “diritto al successo formativo”. Il convegno è stato l’occasione per aprire una riflessione sulla situazione attuale caratterizzata da una perdita progressiva di autorevolezza da parte dei docenti. Ecco, in estrema sintesi, gli interventi dei relatori intervenuti.
Paolo Crepet, psichiatra, scrittore e sociologo 
La perdita di autorevolezza da parte dei docenti è dovuta a vari fattori, primo fra tutti i decreti delegati che negli anni Settanta hanno introdotto la famiglia all’interno della scuola. I genitori si sono sentiti alla pari con chi a scuola era in cattedra da 30 anni ed è stato un disastro. Quando i genitori questionano sul 4 e sul 5 assegnato dai docenti ai loro figli, si instaura una insana competizione tra loro, che sono incompetenti, e gli insegnanti che così non riescono ad assolvere al proprio compito. Se gli insegnanti amano il loro lavoro, devono recuperare autorevolezza e per riuscirci, occorre aumentarne anche le retribuzioni, perché nell’opinione comune percepire stipendi medi di 1200 euro al mese è da poveracci e sfigati.  
Ernesto Galli Della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera 
La profonda crisi che sta attraversando la professione docente è figlia della perdita di centralità dell’insegnante: la funzione della docenza si è diluita per fare spazio alla cosiddetta comunità educante, una sorta di collettivo in cui si è smarrita la consistenza delle discipline e il rapporto didattico tra docente e discente, che per sua natura intrinseca non può essere paritetico, si è trasformato in un dialogo a tu per tu. Il ritorno alla predella che ho auspicato provocatoriamente ha un senso perché nella spazialità c’è un’importanza simbolica: la posizione più elevata della cattedra indica che il rapporto didattico non è tra eguali e che funziona soltanto se da parte dello studente c’è la consapevolezza di questa distanza con il professore. La libertà di insegnamento si è persa nel momento in cui si è fatto spazio a una miriade di organi collettivi. L’autonomia scolastica, presentata come un glorioso traguardo, in realtà ha danneggiato fortemente la centralità della figura dell’insegnante. 
Adolfo Scotto Di Luzio, professore di Storia della Pedagogia all’Università degli Studi di Bergamo
Conoscere se stessi e studiare sono cose diverse ed è grave se passa il concetto per cui la scuola è un luogo dove i ragazzi vanno soltanto per imparare a conoscere se stessi e gli altri. La scuola è e deve rimanere il luogo dove si studia, altrimenti gli adolescenti finiranno con il pensare che ciò che conta nella vita si conquista fuori dalle aule scolastiche. Compito della scuola non è insegnare la democrazia, ma dotare lo studente di strumenti intellettuali che gli consentano di costruirsi da solo e liberamente un proprio modo di stare nella sfera pubblica.
Luigi Gallo, presidente della VII Commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione)
Deve partire una nuova stagione di aumenti dei fondi destinati all’istruzione. Realisticamente quest’anno potremo lanciare soltanto un piccolo segnale in questa direzione, ma deve essere sostanziale per indicare la strada futura da seguire. Non risolveremo tutti i problemi con una manovra finanziaria, ma ci impegneremo per migliorare la scuola. Vi assicuro che Bussetti conosce bene i problemi del mondo della scuola, lavoreremo bene con lui. 
Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e vice presidente della Camera dei Deputati
Lancio un appello al governo affinché operi cambiamenti chirurgici e dia certezze alla scuola nella regolarità. Per fare fronte alla degenerazione del rapporto tra studenti e insegnanti, occorre fare squadra  e riprogettare la scuola, incoraggiando i docenti a recuperare quell’autorevolezza e quella centralità che in passato nessuno mai avrebbe osato mettere in discussione. Il disfacimento della scuola in quanto istituzione non è certamente responsabilità degli insegnanti che, invece, sono vittime. 
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti 
Nel messaggio che ci ha inviato, il ministro Bussetti, riferendosi alle tante aggressioni che hanno caratterizzato lo scorso anno scolastico, ha affermato che bisogna muoversi per far sì che i docenti vengano rispettati. Speriamo che queste parole si sostanzino in azioni concrete. Basterebbe che tutti i dirigenti scolastici si attivassero per mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per garantire il rispetto dei docenti. La scuola non può garantire il successo formativo ma deve assicurare a tutti gli studenti lo stesso punto di partenza. Poi ogni allievo raggiungerà un diverso traguardo a seconda delle proprie capacità individuali.

Nota 5 ottobre 2018, AOODGSIP 4241

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Primaria, Secondaria di I e II grado statali e paritari
LORO SEDI

e p.c
Ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Trento
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola località Ladine
Bolzano
Al Sovrintendente degli Studi per la Regione Valle D’Aosta
Aosta

Nota 5 ottobre 2018, AOODGSIP 4241

Oggetto: Progetti Miur a sostegno dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” in collaborazione con il Parlamento. Trasmissione bandi a. s. 2018-19.