PRESCRIZIONE CONTRIBUTIVA

PRESCRIZIONE CONTRIBUTIVA
Il Sindacato chiede chiarimenti e tempi più distesi per la regolarizzazione delle posizioni

Giovedì 18 ottobre 2018, presso la Direzione Generale dell’Inps, si è tenuta una riunione tra le organizzazioni sindacali e la Direzione entrate dell’Istituto, al fine di chiarire gli aspetti interpretativi e procedurali sulla prescrizione contributiva dei dipendenti pubblici. A richiesta dell’incontro è stata avanzata dalle Confederazioni e dalle Categorie di CGIL, CISL e UIL interessate. Per la Uil ha partecipato Fabio Porcelli, per la Uil Scuola Antonello Lacchei e Francesco Sciandrone.
In apertura di seduta, il Direttore di settore dell’Inps ha riferito di una serie di iniziative messe in campo dall’Istituto per risolvere i problemi che si sono presentati quest’anno, per cui si è creata una “task force” di circa 100 unità, che opererà dalla sede centrale e che avrà il compito di correggere le posizioni assicurative dei dipendenti del pubblico impiego e del ministero della Giustizia nelle aree metropolitane di Roma, Napoli e Milano. Ha informato, altresì, che si sta provvedendo ad inviare gli estratti contributivi a tutti coloro che hanno l’iscrizione nelle casse pensioni insegnanti CPI(*), per consentire loro di fare i necessari controlli ed effettuare le relative modifiche evitando, in tal modo, che si abbia una eventuale prescrizione contributiva. Ha confermato, infine, che per i lavoratori dello stato, iscritti alle casse trattamento pensioni statali CTPS() non opera di fatto la prescrizione perché, in caso di contributi non presenti in banca dati, la copertura sarà effettuata direttamente dall’Amministrazione, in accordo con Inps.
Tutte le organizzazioni sindacali presenti hanno insistito sul fatto che, in uno spirito di collaborazione, sarebbe opportuno ed indispensabile differire la data di prescrizione dei contributi non presenti, attualmente fissata al 1° gennaio 2019, ad altra data, per consentire agli iscritti alle casse CPI di avere un tempo sufficiente, dal ricevimento dell’estratto, per sistemare i periodi mancanti, prospettando un rinvio di almeno un anno. Su tale proposta, l’Inps non si è mostrata pregiudizialmente contraria, ma dovrà discuterne anche col ministero del lavoro.
La Uil Scuola, nell’accogliere positivamente le iniziative messe in opera da Inps, oltre che ritenere indispensabile un rinvio della data di prescrizione contributiva, sostiene che sia opportuno che, nel caso in cui non sono presenti nell’estratto contributivo periodi di servizio effettuati nelle scuole statali entro il 31.12.1987, debba essere l’amministrazione a farsi carico della copertura degli stessi, così come avviene per i servizi dal 1° gennaio 1988 in poi, anziché chiedere il riscatto degli stessi ai lavoratori interessati. Ha posto il problema, inoltre, del mancato inserimento dei contributi figurativi relativi alla Legge 300, per i quali l’Inps sostiene che, nei casi in cui esista l’autorizzazione e la richiesta sia stata effettuata nei tempi previsti, i contributi figurativi saranno inseriti. A questo fine invita a comunicare l’elenco delle persone che, in legge 300, non hanno trovato nell’estratto i contributi figurativi. La Uil scuola ha ribadito, infine, che come sindacato e come patronato è disponibile, attraverso una convenzione, a collaborare con Inps e Miur per regolarizzare le situazioni pregresse “ante subentro” (fino al 31.08.2000), che sono quelle che presentano le maggiori criticità.
(*) CPI – Cassa Pensioni Insegnanti
Ad essa sono iscritti gli insegnanti delle scuole primarie paritarie (pubbliche e private), gli insegnanti degli asili eretti in enti morali e delle scuole dell’infanzia comunali.
(
) CTPS – Gestione separata dei trattamenti pensionistici ai dipendenti dello Stato
Sono iscritti alla CTPS i dipendenti delle amministrazioni statali, compresi, a titolo esemplificativo, i dipendenti civili e militari dello Stato, i dipendenti delle agenzie nazionali (ex decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300), delle autorità indipendenti e delle università statali.

In arrivo la piattaforma on line per presentare i piani dell’offerta formativa

da Il Sole 24 Ore

In arrivo la piattaforma on line per presentare i piani dell’offerta formativa

Sarà presentata oggi a Firenze, in occasione della fiera Didacta Italia, la piattaforma realizzata dal Miur per aiutare le scuole nella predisposizione del Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof) per il triennio 2019/2022. Uno strumento che mette a disposizione delle scuole informazioni, dati e una struttura di riferimento per progettare, nel rispetto del dettato normativo, l’importante documento con cui la comunità scolastica si presenta a famiglie e territori.

Strumento flessibile e personalizzabile
La struttura per il Ptof è già disponibile sulla piattaforma Sidi del Miur . La creazione della piattaforma, spiega Viale Trastevere, risponde a una delle priorità del ministero: supportare il personale della scuola nell’attività di programmazione didattica e organizzativa. L’utilizzo è su base volontaria, nel rispetto dell’autonomia dei Collegi dei docenti a cui spetta l’elaborazione dell’offerta formativa. I contenuti indicati nella piattaforma sono flessibili per consentire il massimo grado di personalizzazione.
La piattaforma, spiega ancora il Miur, costituisce un valido supporto anche nel campo della comunicazione con le famiglie. Il Ptof infatti è il documento progettuale che «più di ogni altro esprime l’identità strategica della scuola», descrivendone sia l’impianto organizzativo che l’offerta formativa per il triennio a cui fa riferimento. Tramite il Piano quindi, le famiglie possono conoscere l’istituto e comprenderne il profilo. Le scuole, conclude la nota del ministero, hanno ricevuto una nota che le informa del nuovo strumento e fornisce la tempistica per la predisposizione del Ptof 2019/2022.

Bussetti: «Più posti dal 2019 e nuova prova d’ingresso»

da Corriere della sera

Bussetti: «Più posti dal 2019 e nuova prova d’ingresso»

Il ministro: il solo quiz non basta. Verso il 30% di matricole in più

Gianna Fregonara

Più posti a Medicina «già dal prossimo anno accademico» e nuove modalità di accesso: un nuovo test, diverso da quello attuale con le 60 domande in 100 minuti, perché «così ci perdiamo troppi talenti». È la promessa del ministro Marco Bussetti. Questo sì. Del resto al ministero ne stanno già parlando da qualche mese insieme ai rappresentanti delle università. E la conferenza dei rettori ha deliberato per un aumento addirittura del 50 per cento dei posti nel giro di due anni, arrivando a quindicimila matricole nel 2021.

È di questo che si è parlato lunedì sera nel Consiglio dei ministri, almeno secondo la ricostruzione che Bussetti ha fornito ai suoi collaboratori ieri mattina: più posti per il corso di Medicina e soprattutto più borse di studio per i corsi di specializzazione, vero stretto imbuto per i medici, visto che già oggi un terzo dei laureati non trova posto per specializzarsi. E l’abolizione del numero chiuso? «In tempi medi, anzi lunghi, forse lunghissimi». L’idea comunque resta in prospettiva perché piace ai grillini e anche molto a Salvini, che vorrebbe invece mettere la tagliola per le lauree umanistiche, e a Zaia che teme l’improbabile «arrivo di medici pachistani».

Ma ieri mattina il ministro Bussetti, con la sua collega Grillo, rispondeva: «A me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche ma non mi risulta nulla di simile». Persino il premier Conte avrebbe risposto così a chi cercava lumi e rassicurazioni. «La modalità di accesso alla facoltà di Medicina è un tema di cui si discute da tempo e che è anche nel contratto di governo — spiega Bussetti —. Ma non prevediamo di calare nessuna scelta dall’alto, ne parleremo con le università che devono essere nostre alleate in questo percorso».

Al Miur si parla di «un allargamento sostenibile» e Bussetti, via comunicato stampa, ieri ha anche convocato una riunione con i rettori. Questo non ha cancellato del tutto i dubbi sul futuro del test. Al ministro non piace l’idea — caldeggiata qualche settimana fa dalla ministra Grillo — del sistema francese con lo sbarramento al secondo anno: non solo prevederebbe comunque di far entrare 60 mila ragazzi (sette volte quelli ammessi ora) al primo anno, ma si rischierebbe di far perdere a questi giovani un anno di studio facendo il test alla fine del primo anno.

Preferirebbe procedere direttamente a cambiare il test: «Vogliamo ragionare su nuove modalità di ingresso», spiega. Non fa mistero, il ministro, che a lui non piace il test a crocette, così come non gli piacciono i test Invalsi, perché non fornirebbero un ritratto efficace dei candidati. Ma è vero che è anche difficile chiedere a ragazzi impegnati con la Maturità di fare un percorso di selezione più lungo. L’orientamento invece sì, questo si potrebbe fare: lo chiedono anche le Università, di lavorare nell’ultimo anno di superiori per offrire ai ragazzi corsi di orientamento che probabilmente aiuterebbero anche a ridurre il numero dei candidati al test e limiterebbero anche il business dei corsi per prepararsi alla prova di ammissione. In più se l’orientamento farà diminuire drasticamente il numero dei candidati, che da quando c’è il test sono sempre stati circa 60 mila, allora si potrà pensare di cambiare il sistema e renderlo più aperto.

Ma ora c’è da stabilire al più presto quanti posti ci potranno essere l’anno prossimo e quante borse di specializzazione. E questo «incidente» potrebbe però servire al governo nella trattativa con gli Atenei. Si discute di 12 mila matricole al posto delle attuali 9.700 (+30%). «Andremo per gradi», promette Bussetti, che sa che fondi non ce ne saranno e in queste ore è impegnato a evitare che tagli e risparmi immaginati al Mef colpiscano il suo ministero.

Concorso DSGA: prove d’esame, programmi, tabella valutazione. Bozza decreto, anteprima

da Orizzontescuola

Concorso DSGA: prove d’esame, programmi, tabella valutazione. Bozza decreto, anteprima
di redazione

Pubblichiamo in anteprima nazionale la bozza del Decreto per l’avvio del concorso DSGA in via di definizione. All’interno le indicazioni per le commissioni, la tabella di valutazione titoli, le prove d’esame e programmi

Ricordiamo che i posti messi a bando per il concorso DSGA saranno 2004, con 400 incrementabili in base alla disponibilità. Sono ammessi a partecipare

Chi può partecipare

  • diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio;
  • diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
  • lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Inoltre, gli assistenti amministrativi che alla data della legge 27 dicembre 2017, 205 hanno maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi 8 di mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi anche in mancanza di requisito culturale

Almeno tre interi anni di servizio negli ultimi 8 nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi in cui il servizio di DSGA è stato svolto in via continuativa fino al termine dell’anno scolastico

Prove

Il concorso sarà regionale o interregionale e prevede una:

  • prova preselettiva computer based, unica su territorio nazionale che punterà ad accertarsi delle capacità psico-attitudinali.
  • prova scritta composta da sei quesiti a risposta aperta
  • prova orale che durerà 45 minuti con accertamento delle competenze informatiche e delle tecnologie di comunicazione oltre alle materie specifiche.

Scarica il file con le prove dettagliate

Programmi

In anteprima siamo in grado di fornirvi dalla bozza di decreto in nostro possesso per l’avvio del concorso, quali saranno le prove preventivate.

La prova scritta prevede materie quali diritto costituzionale, diritto amministrativo con riferimento al diritto dell’UE, diritto civile, contabilità pubblica, diritto del lavoro, ordinamento e gestione delle istituzioni scolastiche.

La prova orale richiede una preparazione sul diritto penale e legislazione scolastica.

Per i particolari scarica prove e programmi dettagliati

Tabella valutazione titoli

I titoli culturali saranno valutati fino ad un massimo di 4 punti e vanno dalla laurea di accesso, al dottorato, ai master, nonché il servizio

Scarica i titoli di valutazione

Scarica le indicazioni per le commissioni

Ricordiamo ai lettori che si tratta di una bozza e in quanto tale potrà essere oggetto di modifiche ulteriori.

PTOF 2019/2022, redazione entro data apertura iscrizioni. Nota Miur

da Orizzontescuola

PTOF 2019/2022, redazione entro data apertura iscrizioni. Nota Miur
di redazione

Nel corrente anno scolastico, come già riferito, va rinnovato il PTOF per il triennio 2019/22.

Compilazione online

La compilazione potrà avvenire online (in maniera facoltativa) tramite una piattaforma informatica raggiungibile dal SIDI.

PTOF, prorogata data scadenza. Possibile compilarlo online

POTF online, domani presentazione piattaforma Miur a Fiera Didacta Italia

Termine compilazione

La legge 107/2015 prevede, all’articolo 1, comma  12, che il PTOF sia elaborato entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento:

12. Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre
dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale
dell’offerta formativa … 

L’amministrazione, con nota n. 17832 del 16/10/2018, ha comunicato che la scadenza per la compilazione del PTOF è stata prorogata dal 31 ottobre alla data di apertura delle iscrizioni (che sarà comunicata successivamente).

nota

Bonus merito 2017/18, a breve decreto. Risorse disponibili

da Orizzontescuola

Bonus merito 2017/18, a breve decreto. Risorse disponibili
di redazione

Svoltosi, nella giornata di ieri, un incontro al Miur, avente per oggetto il monitoraggio richiesto alle scuole relativo alla risorse non utilizzate negli anni scorsi.

Bonus merito 2017/18

Si è parlato anche del bonus merito a.s. 2017/18, che non è stato ancora liquidato alle scuole.

Il decreto di assegnazione delle risorse del succitato bonus, come riferisce la Flc Cgil,  è in fase di definizione e dovrebbe essere pubblicato a breve.

Bonus merito 2018/19 e risorse disponibili

Nei prossimi giorni, dovrebbe inoltre avvenire la comunicazione delle risorse destinate al bonus 2018/19.

Ricordiamo che la cifra stanziata originariamente (dalla legge 107/15) era pari a 200 milioni da dividere a tutte le scuole italiane.

I succitati 200 mln, per il corrente anno scolastico, si sono ridotti a 130, in quanto 70 mln sono stati utilizzati per gli aumenti stipendiali percepiti con il nuovo CCNL 2016-18. Dal prossimo anno, a regime, i fondi disponibili saranno 160 milioni l’anno.

Abilitazione/specializzazione all’estero, dal 24 ottobre procedura riconoscimento online

da Orizzontescuola

Abilitazione/specializzazione all’estero, dal 24 ottobre procedura riconoscimento online
di redazione

Il Miur ha pubblicato una nota, firmata dal direttore Palermo, relativa al riconoscimento dei titoli professionali conseguiti all’estero, ai sensi della Direttiva 2013/55/UE.

Procedura online

Il riconoscimento dei titoli (abilitazione, specializzazione sostegno…), conseguiti all’estero, non avverrà più tramite istanza cartacea ma per mezzo di una nuova procedura online.

L’applicazione online sarà disponibile dal 24 ottobre 2018 ed sarà raggiungibile cliccando la voce “Vai all’Applicazione” presente nella pagina dedicata.

Dalla succitata data, pertanto, le istanze di riconoscimento titoli andranno presentate esclusivamente online.

Domande presentate entro il 23 ottobre

Soltanto per coloro i quali hanno presentato o presenteranno domanda entro il 23 ottobre, la procedura rimarrà cartacea, utilizzando i modelli disponibili a questo link.

Compilazione domanda

Dal 24 ottobre sarà pubblicata, nella succitata pagina dedicata, la “Guida Aspirante Docente”, che supporterà gli interessati nella compilazione dell’istanza.

ATA, 12.000 nuove assunzioni. Approvata risoluzione su appalti pulizie

da Orizzontescuola

ATA, 12.000 nuove assunzioni. Approvata risoluzione su appalti pulizie
di redazione

“Oggi alla Camera abbiamo compiuto un importante passo in avanti per superare l’indecente e dannoso sistema degli appalti di servizi di pulizia e sorveglianza nelle scuole, che negli anni ha prodotto solo precarietà dei lavoratori e costi maggiori per lo Stato”. Così, in una nota, Luigi Gallo, deputato M5S e presidente della Commissione Cultura a Montecitorio.

“La risoluzione approvata oggi in commissione Cultura impegna il governo a mettere fine all’esternalizzazione dei servizi e a ridare stabilità ai 12.000 precari del personale ATA che negli ultimi 20 anni hanno prestato servizio, con salari risibili, presso ditte e cooperative. È incredibile”, prosegue Gallo, “che lo Stato abbia continuato finora a preferire un sistema di appalti con una qualità più bassa dei servizi e per di più tenendo nel limbo della precarietà lavoratori storici degli appalti ed ex LSU”.

I portavoce del M5S hanno così commentato “Continueremo a lavorare insieme al Governo per ribaltare questa situazione, ripristinando trasparenza e giustizia in un sistema ormai compromesso e internalizzando gradualmente il personale ATA che attende in graduatoria”, conclude il portavoce M5S.

E’ intollerabile che nelle nostre scuole i servizi di pulizia e sorveglianza siano affidati a ditte e cooperative che sottopagano i lavoratori, mentre i costi a carico dello Stato restano elevati e addirittura superiori a quelli che si sosterrebbero impiegando personale interno”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, i membri M5S delle Commissioni Cultura e Lavoro alla Camera.

“Questa situazione, che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto, sta per cambiare: la risoluzione approvata oggi in commissione Cultura impegna il Governo a intervenire per mettere fine all’esternalizzazione dei servizi nelle scuole. Il cambiamento andrà a vantaggio sia dei lavoratori precari del settore, a cui vogliamo restituire dignità e stabilità, sia del mondo della scuola, che potrà contare su un importante risparmio di risorse”, proseguono i portavoce del Movimento 5 Stelle.

Concorso Dirigenti Scolastici, escluso chi copia e chi fa copiare

da Orizzontescuola

Concorso Dirigenti Scolastici, escluso chi copia e chi fa copiare
di redazione

Si avvicina la data per la prova scritta del concorso per Dirigenti Scolastici. Il 18 ottobre, nelle sedi pubblicate sui rispettivi siti degli USR, gli 8.700 docenti si cimenteranno sui quesiti inediti che saranno proposti.

Le istruzioni per lo svolgimento della prova

Il Ministero ha diramato le istruzioni sia attraverso un video che con un apposita comunicazione, in cui si legge:

  • durante la prova ai candidati non è consentito comunicare tra loro verbalmente o per iscritto, ovvero mettersi in relazione con altri, salvo che con gli incaricati della vigilanza o con i membri del comitato di vigilanza.
  • E’ vietato introdurre in aula carta da scrivere, appunti di qualsiasi natura, libri, manuali o pubblicazioni di qualunque specie, telefoni cellulari, palmari, smartphone, smartwatch, tablet, notebook, pen-drive, fotocamere/videocamere e ogni strumento idoneo alla memorizzazione di informazioni o alla trasmissione di dati.
  • I candidati potranno consultare soltanto il vocabolario della lingua italiana e i testi di legge non commentati purché privi di note, commenti, annotazioni anche a mano, raffronti, o richiami dottrinali e giurisprudenziali di qualsiasi genere

Escluso chi copia e chi fa copiare

Chi non dovesse rispettare tali indicazioni, rischia l’esclusione dalla prova. Le istruzioni avvertono

“Nel caso in cui risulti che uno o più candidati abbiano copiato, in tutto o in parte, l’esclusione sarà disposta nei confronti di tutti i candidati coinvolti. In questo caso si procederà all’annullamento della prova e il candidato verrà allontanato dall’aula”

Dunque l’esclusione toccherà a chi copia, ma anche a chi fa copiare.

Vincitori in servizio da settembre 2019

Nel frattempo si pensa alle modifiche che potranno trovare collocazione nella Legge di Bilancio, per assicurare l’assunzione dei vincitori già da settembre 2019.

La soluzione elaborata dal Ministro per velocizzare le procedure prevede l’assunzione del dirigente subito dopo le prove, rimandando il corso di formazione al periodo successivo.

Consiglio di Stato ammette con riserva allo scritto del 18 ottobre i ricorrenti con meno 71,70

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti scolastici, clamoroso: il Consiglio di Stato ammette con riserva allo scritto del 18 ottobre i ricorrenti con meno 71,70
Di Alessandro Giuliani

Clamorosa svolta, a distanza di pochissimi giorni dalle pronunce negative del Tar Lazio, sui ricorsi relativi ai candidati non ammessi alla prova scritta del concorso per dirigente scolastico per non aver raggiunto la soglia minima di 71,70, pur avendo conseguito il voto della sufficienza pari a 60/100.

Il decreto cautelare al fotofinish

Con decreto cautelare, emesso il 17 ottobre dal presidente della VI sezione del Consiglio di Stato, i ricorrenti sono stati ammessi con riserva allo svolgimento della prova scritta prevista per il 18 ottobre.

Accogliendo la domanda di provvedimento d’urgenza proposta dagli avvocati Dino Caudullo e Salvatore Spataro, nell’interesse di un gruppo di candidati che avevano conseguito nella prova preselettiva un punteggio superiore alla sufficienza ma non utile rispetto alla soglia di 71,70 risultata utile per il superamento della prova preselettiva, con decreto cautelare d’urgenza il Presidente della VI sezione ha disposto l’ammissione con riserva dei ricorrenti alla prova scritta, evidenziando che le questioni e i relativi motivi di ricorso sono sufficienti a consentire l’ammissione con riserva dei ricorrenti medesimi.

Dove dovranno presentarsi i candidati?

Per conoscere le sedi in cui questi candidati dovranno svolgere le aule, bisogna consultare gli elenchi pubblicati dai singoli Uffici scolastici regionali, che al fondo riportano le aule per candidati fuori elenco (vai all’elenco sedi).

Si consiglia comunque di consultare i siti degli Uffici scolastici di riferimento, per eventuali altre comunicazioni.

Tour de force, cade il parere del Tar

Gli interessati, che in totale potrebbero diventare alcune centinaia, forse mille, a questo punto sono attesi da un vero tour de force di preparazione allo scritto, visto che la prova è in programma tra poche ore: la mattina del 18 ottobre.

Viene a cadere, quindi, il parere espresso dal  Tribunale amministrativo del Lazio, lo scorso 12 ottobre, che aveva rigettato il ricorso dei tanti ricorrenti (circa mille) che a seguito dei test preliminari di luglio avevano conseguito la sufficienza (6/10), ma meno della soglia minima stabilita dal Miur (7.1).

Suppletive per i ricorrenti della Campania e della Sicilia

Lo stesso Tar, invece, aveva sospeso il bando, imponendo una nuova prova preselettiva, da svolgersi entro 20 giorni, per i 91 insegnanti della Campania che mentre rispondevano ai 100 quesiti (estrapolati dai 4.500 resi pubblici dal Miur poche settimane prima) si erano visti annerire il computer per via di un inaspettato black out telematico e per i docenti della Sicilia che erano rimasti intrappolati sull’autostrada Catania-Messina: gli stessi giudici hanno anche stabilito che tra tali concorrenti chi conseguirà almeno 7.1 alla prova preselettiva (suppletiva) potrà partecipare allo scritto (da svolgersi anch’essa in data da destinarsi).

Percorsi di formazione sul Debate e seconda edizione delle Olimpiadi Nazionali

da La Tecnica della Scuola

Percorsi di formazione sul Debate e seconda edizione delle Olimpiadi Nazionali
Di Lara La Gatta

Anche per l’a.s. 2018/2019, dopo il successo dell’anno scorso, il Miur vuole continuare a sostenere e diffondere la pratica del Debate attraverso la promozione di corsi di formazione nazionali e territoriali e promuovere la seconda edizione delle Olimpiadi Nazionali, che si svolgeranno a Marzo 2019.

Il Debate è un metodo pedagogico, educativo e formativo che prevede un confronto di opinioni, regolato da modalità specifiche, tra interlocutori che sostengono una tesi a favore e una contro, su un tema assegnato. Si tratta quindi di una modalità che consente di sviluppare negli studenti capacità di argomentazione, abilità analitiche e critiche, argomentative e comunicative in un’ottica di educazione alla cittadinanza democratica e partecipativa.

Le scuole che intendono avvicinarsi o proseguire un percorso di formazione sul Debate sono invitate a prendere contatto con le Scuole polo regionali elencate nell’allegato alla Nota 4224/2018, o di prendere contatto con la scuola polo nazionale I.T.E. Enrico Tosi di Busto Arsizio visitando il sito www.debateitalia.it e scrivendo all’indirizzo mail info@debateitalia.it.

Per il corrente anno scolastico sono previsti, infatti, corsi nazionali e corsi territoriali organizzati dalle scuole polo in base alle loro specifiche realtà.

Concorso dirigenti scolastici, i quadri di riferimento per la correzione della prova scritta

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti scolastici, i quadri di riferimento per la correzione della prova scritta
Di Redazione

Per la prova scritta del corso-concorso a dirigente scolastico il Miur ha pubblicato un documento contenente tutte le istruzioni operative.

La prova scritta si svolgerà, a livello nazionale, in un’unica data, il 18 ottobre 2018 (alle ore 10), nelle sedi stabilite dagli USR (vai all’elenco).

Ecco il quadro di riferimento per la correzione della prova scritta (clicca qui)

Lo svolgimento è computerizzato.

Operazioni preliminari

Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 8. I candidati dovranno presentarsi muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale e, per i soli candidati esonerati dalla prova preselettiva ai sensi dell’articolo 20, comma 2 bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di copia della ricevuta del versamento dei diritti di segreteria da esibire al momento delle operazioni di riconoscimento.

Divieti

Ai candidati non è consentito comunicare tra loro verbalmente o per iscritto, ovvero mettersi in relazione con altri, salvo che con gli incaricati della vigilanza o con i membri del comitato di vigilanza.

E’ anche vietato introdurre in aula carta da scrivere, appunti di qualsiasi natura, libri, manuali o pubblicazioni di qualunque specie, telefoni cellulari, palmari, smartphone, smartwatch, tablet, notebook, pen-drive, fotocamere/videocamere e ogni strumento idoneo alla memorizzazione di informazioni o alla trasmissione di dati. Se eventualmente detenuti, dovranno essere spenti e depositati prima dell’ingresso in aula, pena l’esclusione dal concorso di chi ne verrà trovato in possesso.

Testi ammessi

I candidati potranno consultare soltanto il vocabolario della lingua italiana e i testi di legge non commentati purché privi di note, commenti, annotazioni anche a mano, raffronti, o richiami dottrinali e giurisprudenziali di qualsiasi genere.

Elenco sedi concorso dirigenti scolastici

Svolgimento della prova scritta

La prova, computer based, si svolgerà in ambito regionale o interregionale.

La prova scritta avrà una durata di 150 minuti e consisterà in 5 quesiti a risposta aperta e 2 quesiti in lingua straniera.

I cinque quesiti verteranno sulle seguenti materie:

normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;

modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali;

contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;

processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, all’elaborazione del Rapporto di Autovalutazione e del Piano di Miglioramento, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;

organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica;

organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico;

valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;

elementi di diritto civile e amministrativo;

sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea.

I quesiti in lingua straniera

Ciascuno dei 2 quesiti in lingua straniera è articolato in cinque domande a risposta chiusa, volte a verificare la comprensione di un testo tra inglese, francese, tedesco e spagnolo, a scelta del candidato.

A ciascuno dei 5 quesiti della prova scritta, la Commissione del concorso attribuisce un punteggio nel limite massimo di 16 punti.

A ciascuno dei quesiti in lingua straniera la Commissione attribuisce un punteggio nel limite massimo di 10 punti, 2 per ciascuna risposta corretta.

Come si calcola il punteggio della prova scritta

Il punteggio complessivo della prova scritta è dato dalla somma dei punteggi ottenuti in ciascuno dei sette quesiti. I candidati che ottengono un punteggio complessivo pari o superiore a 70 punti superano la prova scritta e sono ammessi al colloquio orale.

Approvazione PTOF anche dopo 31 ottobre: il Miur accoglie la tesi di ANP

da La Tecnica della Scuola

Approvazione PTOF anche dopo 31 ottobre: il Miur accoglie la tesi di ANP
Di Reginaldo Palermo

Per approvare il PTOF ci sarà tempo anche dopo il 31 ottobre: lo hanno chiarito nella giornata del 16 ottobre i tecnici del Ministero nel corso di un incontro con i sindacati.

La scadenza del 31 ottobre è stata spostata alla data di apertura delle iscrizioni che probabilmente coinciderà quest’anno con l’inizio della pausa natalizia.
In pratica il Miur ha ribadito che la data del 31 ottobre rappresenta un termine ordinatorio e non perentorio: se così non fosse neppure una nota ministeriale potrebbe bastare per cambiare la scadenza.
E’ stato così di fatto accolta (o avallata) la tesi dell’Anp che nelle settimane scorse aveva anche polemizzato con l’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) che al contrario chiedeva che il Ministero autorizzasse le scuole con una apposita circolare.

Per facilitare la predisposizione del documento, all’interno del portale SIDI sarò disponibile anche una apposita applicazione in cui i dati di ogni singola scuola risulteranno già precaricati.

L’apertura della piattaforma è prevista per il 17 ottobre 2018, ma il Miur ha già chiarito che le scuole non saranno obbligate ad utilizzarla potendo continuare a redigere il PTOF come hanno sempre fatto finora.

Sono ovviamente confermate le regole in vigore: il PTOF deve essere predisposto dal collegio dei docenti sulla base delle linee di indirizzo definite dal dirigente scolastico.
L’approvazione del documento è invece competenza del consiglio di istituto che deve anche verificarne la compatibilità con le risorse finanziarie fissate dal Programma Annuale.

Educazione&Scuola©