29 MILIONI TAGLIATI ALL’ISTRUZIONE, REGALATI AGLI EVASORI

RETE STUDENTI E UDU – 29 MILIONI TAGLIATI ALL’ISTRUZIONE, REGALATI AGLI EVASORI

14 milioni all’istruzione scolastica, 15 in istruzione universitaria. Ammontano a 29 milioni, i nuovi “risparmi” in istruzione del Governo del cambiamento.

Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: “Non bastavano le dichiarazioni del Ministro Bussetti sul fatto che in scuola e università non ci saranno investimenti: ora arrivano, puntualissimi, anche i tagli. Come facciamo a scaldarci con la legna che abbiamo se il Governo ce la toglie? Questo Governo sta mettendo giù la maschera e mostrando come prenda in tutto e per tutto ispirazione, in  materia di istruzione, dalla Riforma Gelmini: evidentemente il famoso “cambiamento” tanto sbandierato prevede l’usare il futuro dei giovani italiani come fondo cassa.”

Continua Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari: “Questo governo dimostra una volta per tutte quale sia il suo vero volto. Infatti troviamo 29 milioni di tagli netti in istruzione contenuti in questo decreto fiscale: nessun alibi, nessun colpevole da ricercare altrove.
Si tratta di un vero e proprio schiaffo a quelle che sono da sempre le nostre richieste di investimento per migliorare la condizione degli studenti, e cosa ancora più grave è la naturalezza con cui si continuano a finanziare spese militari e condoni piuttosto che valorizzare la crescita del paese nel campo dell’istruzione.
Ancora prima dell’uscita della legge di bilancio si capisce che i soldi se si vuole si trovano per tutto, ma per l’istruzione solo tagli!”

Concludono Manfreda e Gulluni: “I 29 milioni sottratti all’istruzione andranno a finanziare un “cambiamento” che agli studenti fa venire i brividi: condono agli evasori fiscali, spese militari, un reddito di cittadinanza che non servirà ad aiutarci a costruirci un futuro. Il Governo fa il Robin Hood al contrario: ruba agli studenti per regalare agli evasori, e ne parla come se fosse la rivoluzione. Basta prese in giro: giù la maschera! Non è questo il cambiamento che come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari vogliamo: il 16 novembre saremo in piazza a gridarlo!”

L’Italia ha l’accesso alla pensione più alto d’Europa. Tutti i dati

da La Tecnica della Scuola

L’Italia ha l’accesso alla pensione più alto d’Europa. Tutti i dati
Di Andrea Carlino

Si parla molto, in questo periodo, delle pensioni, con il governo Conte impegnato nel superamento della Legge Fornero con il varo della quota 100 (previa verifica delle coperture finanziarie).

Il 4 aprile 2018 l’Inps ha pubblicato la circolare n.62 che fissa l’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.

Ciò porterà ad un innalzamento dell’età pensionabile, con l’esclusione di alcune categorie di lavoratori, tra cui le maestre d’asilo.

Dal 1° gennaio 2019 si andrà in pensione ancora più tardi

pensione di vecchiaia: da 66 anni a 7 mesi a 67 anni per tutti. L’anzianità contributiva richiesta sarà sempre pari a 20 anni;
pensione di vecchiaia contributiva: da 70 anni e 7 mesi a 71 anni di età. L’anzianità contributiva sarà sempre di 5 anni;
pensione anticipata contributiva: da 63 anni e 7 mesi di età a 64 anni. L’anzianità contributiva resta pari a 20 anni;
pensione anticipata uomini: da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 3 mesi;
pensione anticipata donne: da 41 anni e 10 mesi si passerà a 42 anni e 3 mesi;
pensione anticipata lavoratori precoci passa da 41 anni a 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva.

Le pensioni in Europa e nel mondo

L’Italia, è uno dei paesi in cui l’età effettiva a cui si va in pensione è più bassa dell’età nominale consentita.

In un approfondimento, a cura della Uil, si apprende, che nell’area UE, gli uomini vanno in pensione a 64 anni e 4 mesi, le donne a 63 anni e 4 mesi. Il dato è ancorato a crescere poiché i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione, sono ancorati all’aspettativa di vita e vengono costantemente aggiornati.

In Italia il requisito per l’accesso alla pensione è il più alto d’Europa, secondo solo alla Grecia, dove il requisito anagrafico richiesto è pari a 67 anni. L’età più bassa è richiesta in Svezia dove dai 61 anni il lavoratore può decidere di accedere alla pensione.

Bonus premiale, ripartono le proteste

da La Tecnica della Scuola

Bonus premiale, ripartono le proteste
Di Reginaldo Palermo

Riprende in diverse scuole italiane la protesta contro l’attribuzione del “bonus premiale” previsto dalla legge 107.
L’occasione è data anche da fatto che quest’anno si devono rinnovare i comitati di valutazione.

Il caso dell’IC Capponi di Milano

Per esempio, al comprensivo “Capponi” di Milano (ne dà notizia il segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico) è stata approvata dal collegio dei docenti una mozione contraria alla elezione del Comitato.
Gli insegnanti che hanno sottoscritto e approvato la mozione fanno rilevare che il sistema di valutazione previsto dalla legge 107 “comporta uno sterile aumento della competizione individuale tra i docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e cooperazione”
“Un siffatto meccanismo di valutazione – si legge ancora nella mozione – spingerebbe i docenti ad uniformare l’attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la libertà d’insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni”.

A partire da quest’anno l’erogazione del bonus premiale rientra fra le materie oggetto di contrattazione di istituto, come è previsto dal CCNL siglato nell’aprile scorso.
In realtà il CCNL non elimina il potere del comitato di valutazione di fissare i criteri per l’erogazione del bonus  e si limita a prevedere che RSU e dirigente scolastico definisca congiuntamente limiti massimi e minimi dei premi stessi.
L’attribuzione del bonus continua a restare prerogativa esclusiva del dirigente scolastico ed è proprio questo che l’Unicobas e tutti gli altri sindacati di base continuano a contestare.

Mobilità: parte la trattativa per il rinnovo del contratto triennale

Mobilità: parte la trattativa per il rinnovo del contratto triennale

Il confronto che si è avviato martedì 23 ottobre per il rinnovo del contratto sulla mobilità di tutto il personale della scuola per l’anno scolastico 2019/2020 si prospetta denso di novità e possibili cambiamenti rispetto alle regole degli ultimi tre anni.

Il contesto in cui si rinnoverà il contratto è quello definito dal CCNL del 19 aprile 2018, che ha introdotto alcune novità significative.

Nell’aprire la trattativa l’Amministrazione ha posto il tema di come affrontare tre aspetti: l’esigenza di chiudere il contratto al massimo entro il mese di gennaio 2019; il fatto che il contratto dovrà avere validità triennale; i due disegni di legge presentati in Parlamento (entrambi espressione della volontà del Governo) che prevedono l’abolizione degli ambiti territoriali e della chiamata diretta.

Nel corso dell’incontro abbiamo indicato quali sono gli obiettivi prioritari da perseguire con il nuovo contratto. Rispetto a quanto da noi richiesto si è registrata una convergenza unanime da parte di tutte le organizzazioni sindacali.

Sciopero nazionale 12 novembre 2018

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

m_pi.AOOUFGAB.REGISTRO UFFICIALE.U.0030322.29-10-2018

Ai Titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
E, p.c. Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione
della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici essenziali
segreteria@cgsse.it

Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca. Proclamazione sciopero nazionale intera giornata 12 novembre 2018.

Si comunica che l’organizzazione sindacale ULM Scuola ha proclamato “lo sciopero nazionale per tutto il personale docente, di ogni ordine e grado, per l’intera giornata del 12 novembre 2018”.

Poiché le azioni di sciopero in questione interessano il servizio pubblico essenziale “istruzione”, di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali così come individuati dalla normativa citata, le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, alle famiglie e agli alunni.

Si ricorda inoltre, ai sensi dell’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
– il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
– il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se pari a zero;
– il numero dei dipendenti assenti per altri motivi;
– l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Al termine della rilevazione, come di consueto, sarà cura di questo Ufficio rendere noti i dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo Gepas del Dipartimento Funzione Pubblica e pubblicandoli nella sezione “Applicazione Legge 146/90 e s.m.i.” del sito Web del Ministero raggiungibile all’indirizzo http://www.miur.gov.it/web/guest/applicazione-legge-146/90-e-s.m.i. Nella stessa sezione verrà pubblicata la presente nota ed ogni altra eventuale notizia riguardante il presente sciopero, compresi i dati di adesione.

Analogamente, al fine di garantire la più ampia applicazione dell’indicazione di cui all’art.5 citato, i Dirigenti scolastici valuteranno l’opportunità di rendere noti i dati di adesione allo sciopero relativi all’istituzione scolastica di competenza.

Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione

IL DIRIGENTE
Rocco Pinneri

Nota 29 ottobre 2018, AOODGOSV 18417

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Capo dell’Ufficio V della DGSP del MAECI
ROMA
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
AOSTA
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia
di BOLZANO
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado, statali e paritari
LORO SEDI
e.p.c.
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
SEDE
Al Capo Ufficio Stampa
SEDE
All’Ufficio di Gabinetto
SEDE

Nota 29 ottobre 2018, AOODGOSV 18417

OGGETTO: OLIMPIADI DI FILOSOFIA – XXVII EDIZIONE A.S. 2018-2019 – FINALE NAZIONALE E FINALE INTERNAZIONALE ROMA 13-19 MAGGIO 2019


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