Festa della Donna 2019

Festa della Donna 2019

di Antonio Stanca

Sabato 9 Marzo a Sternatia (Lecce) presso i locali del Centro Studi “Chora-Ma” si è svolta una manifestazione per celebrare la Festa della Donna. Molti sono stati i convenuti come generalmente avviene ogni volta che il Centro Studi organizza una serata. Direttore di “Chora-Ma” è da anni Donato Indino, che ha saputo trasformarlo in un punto di riferimento importante per il recupero e la rivalutazione della lingua “grìka”. Attraverso gruppi di studio, convegni, contatti, scambi con la Grecia ed altre operazioni “Chora-Ma” si è proposto all’attenzione generale nel contesto culturale salentino. Anche altre manifestazioni ha ospitato e ospita e noti personaggi sono venuti a conferire circa le loro opere e i problemi che la cultura sta attualmente attraversando.

   Una prova di questi interessi allargati può essere considerata la manifestazione di Sabato scorso in occasione della Festa della Donna. Di fronte ad un folto pubblico la moderatrice Monia Perrone ha condotto la serata e regolato gli interventi degli ospiti. Tra questi c’era la giornalista Silvia Cazzato che ha intervistato Maria De Giovanni, Ambasciatrice di arte e medicina nonché promotrice dell’associazione “Surprise” a favore degli ammalati, come lei, di sclerosi multipla. La De Giovanni è personaggio noto anche in ambito giornalistico, televisivo e generalmente culturale.

  Dall’intervista è emerso il tema della serata “Donne e volontariato (La sensibilità femminile al servizio della società)”. A questo riguardo la De Giovanni è stata molto chiara e molto partecipe. E’ bastato che parlasse di lei per attirare molta attenzione, che dicesse dei suoi problemi di ammalata e della sua volontà di non arrendersi alla malattia da quando ha iniziato a manifestarsi ma di agire perché divenisse un problema dal quale difendersi, col quale convivere. Numerosi sono stati i successi e i riconoscimenti che in quest’ambito ha ottenuto. Volontaria è stata e continua ad essere la sua azione per quanti soffrono. Il volontariato femminile, ha osservato la De Giovanni, è un’operazione più facile da compiere giacché la donna, essendo moglie e madre, sente più vicina, più sua la partecipazione, la collaborazione ai problemi degli altri. Animata dallo spirito di madre lei ha cominciato con la sua opera di volontariato che si è andata sempre più estendendo fino a portarla oltre i confini della sua terra, a farla conoscere in ambito nazionale e straniero. Dopo l’associazione tante altre sono state e sono le attività da lei avviate, sostenute e svolte affinché il problema della sclerosi multipla venga controllato e ridotto.

   Dopo l’intervista sono intervenute le autorità, provinciali e comunali che hanno riconosciuto il valore e la funzione di quanto fatto finora dalla De Giovanni.

   Infine si è passati ad offrire al pubblico le prelibatezze preparate per l’occorrenza.

   Hanno allietato la serata gli interventi musicali della soprano Giusy Zangari.

Rientro docenti causa algoritmo mobilità, Bussetti: ci vorranno ancora tre anni

da Orizzontescuola

di redazione

Sono già trascorsi tre anni da quel 2015/16 quando il piano straordinario Renzi, attraverso la Buona Scuola, ha imposto una scelta importante ai docenti precari.

E tre anni da quella mobilità a carattere nazionale decisa da un algoritmo che una perizia tecnica conclusa nel 2017 ha definito “Confuso, lacunoso, ampolloso, ridondante, elaborato in due linguaggi di programmazione differenti, di cui uno risalente alla preistoria dell’informatica, costruito su dati di input gestiti in maniera sbagliata.”

Anni difficili in cui sono stati portati avanti ricorsi senza mai un riconoscimento ufficiale degli errori.

L’algoritmo “pazzo” viene rievocato ancora in questi giorni, a commento delle decisioni assunte da sindacati e Miur nel contratto 2019/22 sulla mobilità

  • 2019-20: 40 % ai trasferimenti interprovinciali e 10% ai passaggi;
  • 2020-21: 30% ai trasferimenti interprovinciali e 20% ai passaggi;
  • 2021/22: 25% ai trasferimenti interprovinciali e 25% ai passaggi.

Percentuali che non convincono i docenti ancora fuori regione, per i quali il M5S chiede un piano di rientro. Mobilità 2019, rientro docenti al Sud. A chiederlo il M5S

La risposta, in forma implicita, è contenuta nelle frasi pronunciate dal Ministro Bussetti nel corso di una intervista  a Panorama.

Sa quanto ho impiegato a capire che non funzionava? …. Dieci secondi.

Ma non è ancora finita… ci vorranno tre anni


Sciopero venerdì 15 marzo, gli studenti fanno sul serio: protesta globale per il clima

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Venerdì 15 maggio molti studenti non si presenteranno a scuola. E nemmeno all’Università. Il ‘Global Strike For Future’ ha organizzato una giornata di mobilitazione: i giovani di circa 60 Paesi, anche in Italia, sciopereranno e scenderanno in piazza per far sentire la propria voce, soprattutto ai capi di Stato e di Governo, a cui chiederanno impegni concreti contro i cambiamenti climatici. L’ordine sarà quello di sfilare, però, senza appartenenze, quindi privi di bandiere: tutti concentrati sull’obiettivo da raggiungere.

Manifestazioni in 500 città

Le manifestazioni sono previste in oltre 500 città di ogni continente: arriveranno dopo un paio di mesi di proteste, organizzate ogni venerdì, nei ‘Fridays for Future’ lanciati dall’attivista sedicenne svedese Greta Thunberg, vittima della sindrome di Asperger, divenuta, attivissima sui social, il simbolo di quello che è ormai diventato un movimento studentesco mondiale.

Con loro, comunque, ci sono anche gli adulti, e fra questi oltre tremila scienziati. Tutto è cominciato dall’attivista dalle lunghe trecce bionde.

“Sciopero della scuola per il clima”

Colpita dalle potenti ondate di calore e dagli incendi che avevano distrutto boschi del suo paese l’estate scorsa, Greta, in modo solitario, dal 20 agosto ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni del 9 settembre, per chiedere al governo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ritenute fra le cause maggiori dei cambiamenti climatici, come asserito dagli scienziati a livello mondiale e come scritto nell’accordo di Parigi sul clima del 2015.

Con il suo cartello “Sciopero della scuola per il clima”, Greta è andata a protestare silenziosamente tutti i giorni davanti al Parlamento di Stoccolma.

Greta ha rimproverato i leader mondiali

Dopo le elezioni, la sua manifestazione è proseguita tutti i venerdì. E poi non è stata più solitaria. La notizia ha fatto il giro del mondo e Greta ha fatto seguaci, diventando di fatto portavoce di questo movimento giovanile. Ha pronunciato parole forti contro molti grandi della Terra.

Lo scorso dicembre, alla Conferenza dell’Onu sul clima a Katowice, in Polonia, ha rimproverato i leader mondiali di “comportarsi come bambini irresponsabili, non abbastanza maturi da dire le cose come stanno”, e da lì ha invitato tutti i ragazzi a mobilitarsi personalmente per questa causa.

La giovane a gennaio ha parlato davanti al gotha dell’economia a Davos, attaccando chi “ha sacrificato valori inestimabili per continuare a fare somme di denaro inimmaginabili”.

Il manifesto con le regole per manifestare

Nel frattempo, Greta ha parlato a Bruxelles davanti al Comitato economico e sociale europeo, per dire che “non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione”.

A citarla, fra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti, come spinta per le istituzioni.

La ragazza polacca ha viaggiato sempre in treno, perché gli aerei inquinano troppo, Greta ha girato da Parigi a Berlino ad Amburgo ed altre città europee, per sfilare in strada con altri studenti nello sciopero della scuola. Ha stilato una sorta di manifesto con le regole per manifestare: no a violenza, incidenti, rifiuti, profitti, odio, ridurre al minimo la propria impronta di carbonio e fare sempre riferimento alla scienza.

E poi il suggerimento a seguire l’accordo di Parigi e i Rapporti degli scienziati dell’Ipcc (il panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici), contenere l’aumento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi, focalizzarsi sull’equità e la giustizia climatica. Ma soprattutto il motto è: intervenire in fretta.


Assunzioni, sorridono gli ITP: previsti oltre 1000 posti

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Come abbiamo riportato in precedenza, il 6 marzo 2019 il Miur ha convocato i sindacati per illustrare i criteri con i quali verrà rideterminato l’organico per l’anno scolastico 2019/20 tenuto conto della fine del blocco triennale degli organici previsto dalla L.107/15 e del calo degli iscritti.

A preoccupare i sindacati è il calo degli alunni iscritti al prossimo anno scolastico: 69 mila.

Si è certamente trattato di un primo incontro in cui l’amministrazione ha fornito i numeri e le intenzioni per quanto riguarda le dotazioni organiche.

Immissioni in ruolo: sorridono gli ITP

Per quanto riguarda i docenti, nonostante il calo di alunni iscritti  per l’anno prossimo, è previsto un incremento di organico, fissato in 3569 posti aggiuntivi. Oltre ai 2000 posti riservati al tempo pieno ed ai 400 docenti dei licei musicali, una quota consistente di assunzioni riguarda gli insegnanti tecnico pratici della scuola secondaria di secondo grado.

Infatti, il riordino degli istituti professionali porterà nuovi insegnanti tecnico pratici (ITP). Già il 19 febbraio sono state aperte le funzioni per l’acquisizione delle classi negli Istituti professionali come riformati dal D.Lvo 61/2017.

I nuovi indirizzi sono stati già avviati nel corso del 2018/2019 per le sole classi Prime e saranno estesi, nel prossimo anno, alle classi Seconde.

In allegato le tabelle già predisposte lo scorso anno con i nuovi quadri orari e il confronto con quelli vigenti prima della riforma.

L’avvio graduale dei nuovi indirizzi comporterà pertanto per il 2019/2020 un nuovo incremento di posti di ITP in organico di diritto. L’incremento previsto, stando agli stanziamenti disposti a tal fine dal D.Lvo 61, si aggiunge a quello del 2018/2019 (1.169 posti in più) e dovrebbe aggirarsi intorno alla stessa quantità dello scorso anno.

Per avere conferma di quanto scritto, bisogna attendere comunque i numeri definitivi in merito alle pensioni ed alla mobilità.

ITP: c’è anche il concorso scuola secondaria 2019

Ma il 2019 potrebbe essere davvero l’anno degli insegnanti tecnico pratici: infatti, come spiegato in precedenza, in occasione del prossimo concorso scuola scuola secondaria gli ITP potranno parteciparvi. In questo caso, comunque, va detto che le immissioni in ruolo previste e le tempistiche del prossimo concorso non potrebbero coincidere.

Infatti, questi candidati, potranno accedere alle procedure concorsuali con il solo requisito del diploma: “gli insegnanti tecnico-pratici sino al 2024/2025 potranno partecipare alle procedure concorsuali con il solo titolo di studio del diploma e senza l’obbligo del conseguimento dei 24 CFU.

In seguito, dopo l’anno scolastico 2024/2025, se non dovesse intervenire alcuna modifica, per gli ITP che vogliono partecipare al concorso sarà richiesta la laurea oppure un diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di primo livello, o in alternativa, un titolo equipollente o equiparato, in coerenza con le classi di concorso vigenti al momento dell’indizione del concorso, oltre ad i 24 CFU nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.