Sinergia governo-Inps per la crescita sociale del paese

Redattore Sociale del 02.04.2019

Disabilita’, Zoccano: sinergia governo-Inps per la crescita sociale del paese

ROMA. “Oggi vede finalmente la luce una sinergia importante tra il Governo e l’Inps che permette alla macchina dello Stato di funzionare come si deve e nell’interesse degli italiani”. Così Vincenzo Zoccano, sottosegretario con delega alla disabilità, intervenendo al convegno su ‘Inps e la tutela assistenziale dei minori’.

Il rappresentante pentastellato del governo sottolinea che “abbiamo il dovere di far venir meno lo stigma che ha avuto l’Inps, dobbiamo cambiare cultura e modo di lavorare a stretto contatto tra governo e INPS perché nell’Inps ho visto tanta professionalità e brava gente che sa quello che fa”. Per migliorare l’azione dell’istituto guidato ora da Pasquale Tridico “serve un mandato forte, un mandato politico che deriva dalle politiche coraggiose che il governo fa e farà. La gente- prosegue Zoccano- ha bisogno di semplificazione. Il codice unico sulla disabilità non sarà l’ennesimo codice: abbiamo costruito negli anni innumerevoli leggi, anche ridondanti, bisogna coordinare questa selva di leggi per poter legiferare al meglio e dare servizi migliori. Lavoreremo insieme- conclude- per far crescere il Paese in termini sociali e umani, perché dove vive bene una persona con disabilità viviamo bene tutti”. (DIRE)

Simulazioni Prove Scritte Esame di Stato 2018/2019

Martedì 19 febbraio e martedì 26 marzo, giovedì 28 febbraio e martedì 2 aprile, alle ore 8.30, nella sezione “Esami di Stato” del sito del MIUR sono pubblicati gli esempi, rispettivamente, della prima e seconda prova scritta.

Simulazione Seconda Prova 28.2.19

Simulazione Seconda Prova 2.4.19


Esempi tracce prove Scritte: osservazioni e chiarimenti

Nel rispetto delle date previste, il 19 e 28 febbraio scorsi sono stati pubblicati gli esempi di prove che hanno reso possibile a moltissime scuole di misurarsi, in modalità simulazione, con tracce che, per tipologia e struttura, risultano aderenti a quelle che saranno proposte in occasione degli esami di Stato.

In particolare, il 19 febbraio sono state pubblicate 7 tracce per la prima prova (2 di tipologia A, 3 per la tipologia B e 2 per la tipologia C, in coerenza con le tipologie previste dai QDR).

Il 28 febbraio si è provveduto a rendere noti ben 103 esempi di seconde prove, che hanno consentito di coprire più del 95% degli indirizzi del secondo ciclo. Per i pochissimi indirizzi non coperti, sono in corso interlocuzioni dirette con le scuole, che consentiranno di avere il quadro completo in occasione della prossima data di pubblicazione delle seconde prove (2 aprile).

Di particolare interesse è stato lo svolgimento di un’indagine campionaria con la distribuzione di questionari a ben 320 scuole distribuite su tutto il territorio nazionale.

I questionari hanno permesso di raccogliere le opinioni dei docenti concernenti soprattutto l’aderenza delle tracce ai quadri di riferimento, la chiarezza e i livelli di difficoltà.

I risultati raccolti (hanno risposto su base volontaria circa i due terzi delle scuole interpellate) hanno fornito elementi di valutazione estremamente positivi su tutti gli aspetti oggetto di indagine.

Oltre all’indagine campionaria, la Direzione competente e il coordinamento tecnico hanno raccolto numerose osservazioni e segnalazioni, che saranno utilissime per i gruppi tecnici che sono incaricati di predisporre sia le altre simulazioni che le tracce di esame.

Utili ed interessanti sono state quelle concernenti la struttura e l’impostazione metodologica delle prove integrate concernenti due discipline.

In particolare, grazie alle osservazioni pervenute, il gruppo di lavoro incaricato della prova mista di matematica/fisica per il liceo scientifico specifica che, nel problema 1, l’espressione: “la funzione q(t) rappresenti, per t>= 0, la carica elettrica (misurata in C) che attraversa all’istante di tempo t (misurato in s) la sezione di un certo conduttore”, contiene un refuso. La corretta formulazione è la seguente: “la funzione q(t) rappresenti, per t>=0, la carica elettrica (misurata in C) che ha attraversato dall’istante di tempo t=0 all’istante di tempo t (misurato in s) la sezione di un certo conduttore”.

Si coglie l’occasione, inoltre, per ribadire che, per gli indirizzi di istruzione professionale, la traccia proposta il 28 febbraio costituisce solo la prima parte della seconda prova, essendo compito della commissione quello di elaborare e somministrare la seconda parte, secondo le istruzioni operative contenute nell’ OM 250 dell’11 marzo 2019.

È inoltre importante segnalare come molte scuole abbiano utilizzato le tracce di prima e seconda prova per iniziare un percorso di riflessione sulle griglie di valutazione che, fermo restando quanto previsto dal DM 769/2018, le commissioni dovranno sviluppare in sede di esame declinando i relativi descrittori.

Anche dopo la pubblicazione delle tracce per la seconda simulazione, i gruppi tecnici riceveranno e analizzeranno le segnalazioni pervenute dalle scuole, di cui si terrà conto per una sempre migliore predisposizione delle prove di esame.

Le prove Invalsi in quinta superiore svolte dal 95,9% degli studenti

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Le prove Invalsi, in italiano, matematica, inglese, in quinta superiore sono state svolte dal 95,9% dei ragazzi (pur non essendo più, almeno per quest’anno, requisiti di ammissione alla maturità di giugno).

I dati
Lo rileva l’Invalsi al termine delle giornate di prove, realizzate al computer. Le prove hanno coinvolto effettivamente 474.203 studenti suddivisi in 25.800 classi. «Si tratta della percentuale più alta mai registrata nella scuola secondaria di secondo grado – commenta l’Invalsi, in una nota -. Un’attenzione particolare, inoltre, merita la sostanziale uniformità di adesione sull’intero territorio nazionale. Trattandosi del primo anno in cui le rilevazioni sono approdate nell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado, la partecipazione così elevata e il loro regolare svolgimento dimostrano l’accurata preparazione che le scuole e gli studenti hanno dedicato a questo appuntamento che precede l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione».

Terza media
Ieri intanto sono partite le prove Invalsi per gli studenti delle classi III della scuola secondaria di primo grado che fra qualche mese affronteranno l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione. Le prove si svolgeranno fino al 18 aprile. Gli studenti sosterranno le prove di italiano, matematica e inglese al computer. Gli studenti delle classi III coinvolti dalle rilevazioni sono 572.236 suddivisi in 29.146 classi e le postazioni informatiche effettive risultano 199.073, vale a dire un computer ogni 2,8 studenti. A ciascuna scuola, dunque, saranno sufficienti in media dai due ai tre turni per far svolgere ogni prova a tutti gli studenti. Nella giornata di ieri le prove svolte alle ore 17.00 sono state 117.343 e tutto si è svolto regolarmente, senza particolari problematicità tecnico-informatiche.

Contrastare il bullismo con un videogame è possibile: gli studenti si mettono alla prova

da Il Sole 24 Ore

di Emilio Cozzi

È possibile sconfiggere il bullismo con un videogioco? È verosimile contrastare «un fenomeno complesso e multidimensionale», come si definisce la violenza on e offline nel recente “Il ritiro sociale negli adolescenti” (Raffaello Cortina Editore), attraverso un’arena digitale, il videogame, che spesso ne è il tramite?
È questo l’interrogativo di fondo della terza edizione di Game@School , le Olimpiadi nazionali del videogioco a scopo didattico, che dal 2017 mettono alla prova gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado dando un tema da sviluppare in un0’esperienza interattiva.

Organizzato dall’associazione ImparaDigitale, in collaborazione con il comune di Bergamo e la consulenza della Digital Bros Game Academy, l’evento ha coinvolto più di 800 aspiranti game designer in erba, divisi in 207 squadre da due a quattro elementi ciascuna, in Basilicata, Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Trentino Alto Adige.

Scopo della gara? Realizzare un videogioco la cui missione è salvare una vittima di bullismo, o modificare i comportamenti di chi mette in atto atteggiamenti di questo genere.

Un’intuizione giusta, considerati soprattutto due aspetti peculiari delle aggressioni via internet, o se si preferisce del cyberbullismo: anzitutto il tratto comune fra vittima e carnefice, che consiste, suggeriscono gli psicoterapeuti Susanna Conserva e Matteo Lancini, «nella mancanza di una relazione con adulti capaci di tradurre in parole emozioni e vissuti», una competenza che se trascurata durante la crescita «rischia di avere conseguenze sulla costruzione della propria personalità». In secondo luogo, è la platea a distinguere la declinazione digitale di quelle prevaricazioni forse vecchie come l’uomo, ma che oggi possono coinvolgere un numero infinito di spettatori. Silenti sì, ma non per questo meno dannosi per la dignità – almeno percepita – della vittima.

Non è un caso che nel 2013, l’anno della formulazione della prima proposta di legge contro il bullismo, l’Ipsos abbia rilevato che due terzi dei minori italiani riconoscono nel bullismo – sia online che offline – la principale minaccia che aleggia sui banchi di scuola, nella cameretta, sui campi di calcio, di giorno come di notte. Per molti di loro, il bullismo «arriva a compromettere il rendimento scolastico, erode la volontà di aggregazione e, nei casi peggiori, può comportare serie conseguenze psicologiche, come la depressione». In altri termini, il bullismo è vissuto dai ragazzi come la peggiore delle minacce, oggi «più pericolosa della droga, del rischio di subire una molestia da un adulto, o di contrarre malattie sessualmente trasmissibili».

Una paura confermata anche dall’Istat che, con una ricerca dedicata nel 2014, rilevava che circa il 50% dei giovani fra gli 11 e i 17 anni è stato vittima nei 12 mesi precedenti di «episodi offensivi, non rispettosi e/o violenti da parte di altri ragazzi o ragazze. Il 19,8% aveva subito azioni di bullismo reiterate mensilmente. Per il 9,1% le prepotenze erano a cadenza settimanale». Un quadro preoccupante, chiuso dalla constatazione che fra i giovani utilizzatori di cellulare e/o internet «il 5,9% denuncia di avere subito ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, email, chat o social network. Le ragazze sono più frequentemente vittima di cyberbullismo (7,1%) rispetto ai ragazzi (4,6%)».

A fronte di questi dati, è opportuno l’approccio di Game@School, visto che ad assegnare il videogioco agli studenti era un’ideale vittima, che si rivolge principalmente a due tipi di destinatario: chi ha comportamenti violenti e chi assiste senza fare nulla, sentendosi non responsabile dell’aggressione o impotente.

Approvata in via definitiva nel maggio 2017, la legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo prevede che ogni istituto scolastico promuova un uso consapevole della rete attraverso apposite attività progettuali, in grado di favorire la conoscenza dei diritti e dei doveri connessi all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Al netto del fatto che il comportamento online è sempre un prolungamento di quanto messo in atto nella quotidianità, un videogioco può essere lo strumento più opportuno per creare consapevolezza. Quelli progettati durante le Olimpiadi saranno valutati da una giuria di esperti e premiati a maggio, a Bergamo. Nel frattempo rimane la certezza che un videogioco può contrastare il bullismo. Perché parla ai ragazzi di uno dei temi per loro più scottanti e attraverso uno dei linguaggi a loro più consoni.

Perle d’Aprile

da la Repubblica

di Alessandro D’Avenia

È avvenuto tutto in modo inatteso! Tutte le forze politiche, improvvisamente memori che dalla qualità della scuola dipende quella del Paese, hanno unanimemente deciso di vararne la Riforma. Mi sembra doveroso lasciare lo spazio della rubrica alle disposizioni contenute nella circolare ministeriale che proprio oggi verrà letta in tutte le scuole italiane.

«Si rendono note le linee guida della riforma che avrà efficacia dal nuovo anno scolastico:

0 Nutre la mente ciò che le dà gioia. La vita cresce grazie a relazioni generative.

1 Non esiste più la scuola dell’obbligo. Va solo chi vuole impegnarsi a conoscere il mondo e la memoria del mondo. Gli altri sono liberi di fare ciò che vogliono (si prevedono per le strade masse di ragazzi annoiati e ignoranti). È compito dei genitori spiegare ai figli le ragioni per cui vale la pena frequentare la scuola. Forniremo vademecum con spunti utili.

2 Insegnanti, docenti e professori non si chiamano più così ma: Maestri. Ogni Maestro/a deve possedere tre requisiti: Conoscenza, Passione, Empatia, cioè amare e conoscere ciò che insegna e amare e conoscere le persone a cui lo insegna. Nessun aspirante privo di una sola delle suddette caratteristiche può diventare Maestro/a. Se ne perde una viene aiutato dagli altri Maestri a superare il momento di difficoltà: non viene mai lasciato solo.

3 I ragazzi scelgono liberamente i Maestri all’interno dei percorsi curricolari della scuola. I Maestri della stessa disciplina usano, in orari diversi, la medesima aula (è possibile anche arredarla con buon gusto e in armonia: si prega di mettere almeno una pianta).

4 I l Maestro dedica il mattino (8.00-13.30) alle lezioni. L’appello (8.00-8.30) non è più un obbligo burocratico, ma parte integrante della didattica: ogni alunno ha a disposizione un minuto per dire come si chiama e qual è stata la cosa più bella e la più brutta del giorno prima. Dalle 8.20 alle 8.30 si ascolta musica, scelta a turno da Maestri e alunni. Nel pomeriggio (15-18) il Maestro studia, riceve studenti e/o genitori per colloqui, recuperi e approfondimenti, corregge i compiti. Le classi sono composte da 12 alunni.

5 L e tappe formative (elementari, medie, superiori) durano 4 anni ciascuna, all’ultimo quadriennio si aggiunge un anno incentrato sulla scelta universitaria o del lavoro. Il fine specifico di ogni quadriennio è: imparare a leggere, scrivere e far di conto; imparare a studiare; imparare a pensare, creare, lavorare. Ogni anno consta di tre trimestri e la valutazione finale di ogni materia risulta dalla media ponderata dei voti dei tre trimestri.

6 I Maestri per diventare tali scelgono, nei loro ambiti, sin dall’inizio un percorso specifico della durata di 7 anni: 4 di laurea e 3 di specializzazione. Ai posti di specializzazione, il cui numero è stabilito in base alla reali necessità, si accede tramite concorso annuale. I tre anni di specializzazione, retribuiti, consistono in un tirocinio attivo annuale a fianco di diversi Maestri della disciplina: un anno alle elementari, uno alle medie, uno alle superiori. Parte dell’anno di tirocinio viene dedicata al sostegno di studenti con Bisogni Educativi Speciali.

7 Lo stipendio di base viene portato alla media dei Paesi Ue e adeguato alle ore di lavoro.

8 N on ci sono più interrogazioni/compiti a sorpresa. Ogni verifica (scritto/orale) viene pianificata. Alla fine di ogni quadriennio c’è un esame di verifica degli obiettivi del punto 5. Alla fine dell’anno aggiuntivo del quadriennio delle superiori si affronta un esame il cui voto finale risulterà per il 50% dalla media delle medie dei 5 anni delle superiori, per il 30% dai risultati di test (attitudinali e orientativi) nazionali eseguiti lungo l’anno, per il 20% dall’esame. Aboliti i test per l’università, i ragazzi occupano i posti disponibili (vale anche per chi accede subito al mondo del lavoro) in base al risultato dell’esame.

9 Sono aboliti i banchi. Ogni aula ha un tavolo ovale da 13 posti (contro ogni superstizione): i ragazzi si guardano in viso. Il Maestro non ha la cattedra, ma siede al tavolo o passeggia attorno ad esso. I supporti tecnologici sono: la parola, i libri, i quaderni, la penna (i cellulari sono spenti). Al centro del tavolo con tecnologia olografica può apparire qualsiasi immagine o testo necessari alla lezione. Nel compleanno di uno studente il tavolo viene addobbato a festa e l’appello è sostituito dal festeggiamento.

10 I compiti (studenti legati alla sedia come Alfieri), in quantità da svolgere tra le 15 e le 18 (stesso orario del Maestro), sono preventivi. Gli alunni studiano prima le nozioni «attorno» all’argomento e la lezione diventa la ricerca comune del tesoro. Il Maestro guida la caccia: non svela il tesoro (l’attenzione si attiva solo se può scovare il nuovo) ma mette in condizione di trovarlo (la memoria trattiene solo ciò che scopre non ciò che ripete). Sono quindi abolite le domande-ripetizione: «Quali sono le fasi del pessimismo leopardiano?» e ammesse solo le domande-scoperta, grazie alle quali si fa uso degli indizi per raggiungere conoscenze e soluzioni: «Dai Canti quale concezione della vita deduciamo?». L’errore non è così una colpa ma la leva per elaborare una nuova strategia. I ragazzi trovano le risposte in coppie/gruppi (il 12 dà tutte le possibilità), condividendo punti di vista e conoscenze. L’apprendimento individuale viene saggiato nelle verifiche (scritte/orali) pianificate.

11 Le aule non hanno le porte: chiunque potrà vedere e ascoltare dalla soglia.

12 Ai Maestri è vietato parlare della propria vita privata, se non è attinente e necessario alla lezione (esempio: «La prima volta che incontrai Leopardi avevo 13 anni»). La vita del Maestro si mostra solamente in: ciò che insegna, il modo in cui lo insegna, la cura per coloro a cui lo insegna. Alla fine di ogni lezione i ragazzi ringraziano il Maestro per ciò che hanno imparato con il suo aiuto. Il Maestro che parla male degli altri Maestri sarà multato.

13 Una volta a settimana, a turno, nelle stesse modalità descritte prima, un Maestro guida una lezione per gli altri Maestri della sua disciplina, in modo da evitare onerosi corsi di aggiornamento esterni. Una volta all’anno il Maestro guida una lezione per i Maestri delle altre discipline, i quali scelgono almeno tre di queste lezioni (una per trimestre).

14 Viene istituito il: a) Maestro di Lettura, con qualifica in drammaturgia. Legge, per 4 ore settimanali, ad alta voce, libri scelti con gli altri Maestri. In 13 anni sono 1.485 ore di lettura, leggendo almeno 30 pagine l’ora ne otteniamo 45.000 (100 libri da 450 pagine). Gli alunni ascoltano e vengono gradualmente coinvolti nella lettura. Non ci sono verifiche e interrogazioni: i testi non sono più pre-testi per fare altro. Esempio: al primo anno delle superiori si leggerà integralmente l’Odissea, 24 libri, ciascuno dei quali per la lettura ad alta voce richiede 30 minuti: bastano 12 ore. b) Maestro di Grafia per un’ora a settimana, perché la mano unita alla mente è tutto. c) Maestro di Latino (per le medie), per due ore a settimana, perché sintassi, comprensione del lessico e logica sono andati a farsi friggere.

15 I colloqui con i genitori sono tre all’anno e vertono sulla crescita integrale (umana e spirituale) del ragazzo, di cui i voti sono solo una parte. È obbligatoria la presenza di entrambi i genitori che, se mettono in discussione l’operato del Maestro, vengono multati. Durante gli ultimi tre anni ad almeno due dei tre colloqui sarà presente anche lo studente.

16 Il Maestro ha un quaderno per ogni alunno. Ogni pagina è divisa in due colonne: nella prima annota i punti forti e le doti, nell’altra i punti deboli, le fragilità, le fatiche della crescita. Conta sui primi per migliorare i secondi: sa che sanzionando solo i secondi non si otterrebbe quasi nulla. Ogni studente sceglie un Maestro-Tutor (parola latina che si legge come si scrive e significa «colui che protegge»), con il quale avrà tre colloqui l’anno sul suo percorso e sulle eventuali difficoltà. I Maestri si incontrano ogni trimestre per concordare l’azione educativa per ogni studente, in base a quanto osservato nei tre mesi precedenti.

17 I Maestri indicano per ogni argomento quale aspetto della vita viene liberato da menzogna e luoghi comuni: la cultura non è un museo, ma vita che aumenta la vita grazie al vero, al bello, al buono. Distinguendo il vero dal falso, il bene dal male, il bello dal brutto, e le gradazioni intermedie, i ragazzi imparano a giudicare e a scegliere: la libertà, fondata su conoscenza ed esperienza della realtà, è il fine di tutto il percorso educativo.

18 Alla fine dell’anno i Maestri ricevono valutazioni anonime sul proprio operato da parte degli studenti in modo da migliorare i punti deboli e fare affidamento su quelli forti. I giudizi sono ad esclusiva conoscenza dell’interessato, la cui credibilità viene dal fatto che per primo sa di essere in continua ricerca e crescita. Il Maestro non si sente mai «arrivato».

19 Ogni scuola avrà un’ampia biblioteca con sala lettura in cui Maestri e studenti possono fermarsi (sino alle 18) a studiare, lontani da distrazioni (cellulari spenti) e protetti dal silenzio che è il terreno da cui nascono l’intelligenza, il pensiero, la memoria e la persona.

20 Al Maestro è vietato partecipare ai gruppi WhatsApp dei genitori.

da leggersi in tutte le classi in data 1 Aprile 2019».

NB. Alle note ministeriali aggiungo che il letto da rifare è creare la vostra Riforma del Primo Aprile da appendere dove vi pare: in classe, in sala professori, al lavoro, sul frigorifero… perché ironia e immaginazione potrebbero restituirci la vita che ci manca.

Mobilità ATA, domande su Istanze online dal 1° al 26 aprile

da Orizzontescuola

di redazione

Il personale ATA può presentare domanda di mobilità su Istanze online da oggi fino al 26 aprile.  Non deve presentare il modulo domanda cartaceo.

Tramite le stesse funzioni è possibile anche inserire tutte le
autocertificazioni che vanno allegate alla domanda. Gli unici documenti cartacei che devono essere consegnati sono i certificati per i quali non è prevista autocertificazione (ad esempio i certificati delle
A.S.L. o le dichiarazioni di altri uffici o di parenti)

Questa è la pagina che viene visualizzata per un ATA che non ha
ancora inserito domande di movimento.
Sono presenti solo i bottoni per inserire le domande che l’ATA ha
diritto a presentare. “cliccare” sul tasto relativo alla domanda
che si vuole presentare.

Le operazioni

1. Inserimento della domanda: questa è la prima operazione da effettuare.
L’inserimento pone lo stato della domanda a “in bozza”.
Quando la domanda è in questo stato, è possibile utilizzare le seguenti funzioni:
♦ “Aggiorna” : per variare alcune informazioni precedentemente inserite;
♦ “Calcola punteggio” : per visualizzare i punteggi calcolati in base alle voci della domanda;
♦ “Gestione allegati” : per inserire l’elenco dei documenti da allegare alla
domanda;
♦ “Stampa” : per creare la stampa, in formato .pdf, del modulo domanda;
♦ “Invia la domanda” per inviare la domanda al Sistema informativo del MIUR;
♦ “Cancella” : per cancellare la domanda.

  1. Invia la domanda.
    L’invio pone lo stato della domanda a “inviata”.
    Quando la domanda è in questo stato, non è più possibile variarne le informazioni in quanto è stata ufficialmente inviata al sistema informativo del MIUR. Se si desidera variare alcune informazioni, modificare i documenti allegati o cancellare la domanda è necessario prima procedere all’annullamento dell’invio.

ATTENZIONE: se si desidera partecipare alle operazioni di mobilità, dopo l’annullamento dell’invio si deve procedere ad un nuovo invio entro la data indicata nell’art. 2 dell’O.M. relativa al personale della scuola
come termine ultimo per la presentazione delle domande di movimento.

  1. Annullamento invio.
    L’annullamento dell’invio pone lo stato della domanda a “invio annullato”.
    Quando la domanda è in questo stato, è possibile utilizzare le stesse funzioni disponibili per lo stato “in bozza”, quindi, le funzioni disponibili sono le stesse descritte per l’inserimento.

LA GUIDA

Maturità 2019, modalità svolgimento colloquio. Il sorteggio delle buste

da Orizzontescuola

di redazione

Una delle principali novità dell’esame di Maturità 2019 è rappresentata dalla nuova modalità di svolgimento del colloquio.

Numerosi i quesiti in merito giunti in redazione. Ricordiamo come si svolgerà il colloquio e cosa dovrà predisporre al riguardo la commissione d’esame.

Colloquio: contenuti oggetto d’esame

Il colloquio è volto ad accertare il conseguimento, da parte dei candidati, di quanto previsto dal profilo culturale, educativo e professionale degli studenti.

I candidati, su proposta della commissione, devono:

  • analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi affinché la medesima (commissione) verifichi l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità argomentativa e critica del candidato;
  • esporre, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola-lavoro (ora denominata “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”). In tale relazione, oltre ad illustrare natura e caratteristiche delle attività svolte e a correlarle alle competenze specifiche e trasversali acquisite, il candidato deve sviluppare una riflessione in un’ottica orientativa sulla significatività e sulla ricaduta di tali attività sulle opportunità di studio e/o di lavoro post-diploma

Il colloquio accerta anche le conoscenze e le competenze maturate dallo studente nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”

Colloquio: modalità svolgimento

Il colloquio inizia con i materiali (testi, documenti, esperienze, progetti…) scelti dalla commissione e attinenti alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali.

I materiali suddetti, si evidenzia nell’OM, sono soltanto lo spunto per l’avvio della prova, che deve svilupparsi in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente.

La scelta dei materiali da proporre al candidato deve avvenire sulla base del percorso effettivamente svolto, quindi secondo quanto indicato nel documento del 15 maggio, e nell’ottica di favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

Quanto alle conoscenze e alle competenze della disciplina non linguistica (DNL), veicolata in lingua straniera attraverso la metodologia CLIL, il colloquio può accertarle in lingua straniera soltanto se il docente della disciplina coinvolta faccia parte della commissione di esame in qualità di membro interno.

Colloquio: predisposizione buste per sorteggio

La commissione d’esame dedica un’apposita sessione alla preparazione del colloquio.

Nel corso di tale sessione la commissione deve predisporre, per ciascuna classe, un numero di buste pari a quello dei candidati aumentato almeno di due unità. In tal modo, anche l’ultimo candidato potrà esercitare la scelta fra tre differenti buste (ad esempio: classe di 21 alunni; vanno predisposte 23 buste).

Il Presidente della commissione si assicura che le buste garantiscano la riservatezza del materiale in esse contenuto e che le stesse siano adeguatamente custodite.

Il giorno del colloquio,  il Presidente, alla presenza del candidato, prende tre buste (tra quelle precedentemente predisposte) e le sottopone allo stesso. Il candidato sceglie una delle buste della terna. I materiali delle buste scelte dai candidati non possono essere riproposti in successivi colloqui.

Alla fine di ogni sessione, il presidente assicura la conservazione e l’integrità delle buste ancora chiuse. Le buste non scelte dal candidato vengono riproposte per i successivi sorteggi, mentre i materiali di quelle sorteggiate non vanno più riproposti.

Maturità 2019, domande presidenti e commissari: modelli da compilare e fasi da seguire

da Orizzontescuola

di redazione

I docenti e i dirigenti interessati e con i requisiti richiesti sono attualmente impegnati nella presentazione delle domande di partecipazione agli esami di Stato di II grado.

Esami di Stato, domanda commissari esterni dal 27 marzo al 12 aprile su Istanze online. Decreto e tempistica

Maturità 2019: termini e modalità presentazione domande

Le Istanze vanno presentate telematicamente, tramite il portale Istanze Online, entro le ore 23.59 del 12/04/2019.

Maturità 2019: come procedere alla compilazione della domanda

Una volta effettuato l’accesso all’area riservata di Istanze Online, ai fini della presentazione della domanda, bisogna eseguire le operazioni di seguito elencate:

  • Accesso alla sezione “Partecipazione Commissioni Esami di Stato”;
  • Scelta della provincia di presentazione delle domande;
  • Compilazione del “Modello ES-E” per l’iscrizione all’elenco regionale dei Presidenti,  quindi per gli aspiranti in possesso dei requisiti indicati nel DM 183/2019;
  • Accesso alla domanda “Modello ES-1” (partecipazione alle commissioni dell’esame di Stato);
  • Sezione dati anagrafici e di recapito – posizione giuridica e anni di servizio;
  • Sezione dati di insegnamento;
  • Sezione dati di servizio;
  • Sezione Sedi di preferenza;
  • Sezione Inoltro della domanda.

Ricordiamo che per inoltrare la domanda si deve essere in possesso del codice personale.

Maturità 2019: quale modello per la compilazione della domanda

Evidenziamo che gli aspiranti Presidenti devono compilare sia il modello ES-E che quello ES-1.

Gli aspiranti commissari, invece, soltanto il modello ES-1.

Docenti tenuti a presentare domanda o che ne hanno facoltà

Presidenti, chi può e chi deve presentare domanda

Organico 2019 secondaria II grado: singole discipline possono essere decurtate fino al 20% dell’orario

da Orizzontescuola

di redazione

La nota sugli organici 2019/20 fornisce, tra le altre, specifiche indicazioni per la scuola secondaria di secondo grado in merito alle quote di autonomia e di flessibilità dei curricoli.

Organici II grado 2019/20: utilizzo quote autonomia e flessibilità

Le scuole possono utilizzare le quote di autonomia e flessibilità dei curricoli al fine di:

  • potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio;
  • attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PTOF.

Organici II grado 2019/20: quota autonomia istituti tecnici e professionali

Negli istituti tecnici e professionali la quota di autonomia, nei limiti dell’organico assegnato, è determinata in base all’orario complessivo delle lezioni del primo biennio e del complessivo triennio, sulla base delle richieste degli studenti e delle loro famiglie.

Ciascuna disciplina, si evidenzia nella nota, non può essere decurtata per più del 20% del monte ore previsto dal quadro orario.

Evidenziamo che le quote di flessibilità sono quelle  previste dal DPR n. 88/2010 per l’istruzione tecnica, e dal DPR n. 87/10 per l’istruzione professionale (solo in via transitoria per le classi dalla terza alla quinta dell’istruzione professionale, secondo quanto previsto dall’art.14 D. lgs. 61 del 2017).

Organici II grado 2019/20: quota autonomia licei

Nei licei, la quota di autonomia non essere superiore:

  • al 20% del monte ore complessivo previsto nel primo biennio
  • al 30% del monte ore complessivo previsto nel secondo biennio
  • al 20% del monte ore complessivo previsto nell’ultimo anno

L’orario di ciascuna disciplina, sottolinea il Miur, non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell’arco dei cinque anni e non possono essere soppresse le discipline previste nei piano di studio dell’ultimo anno di corso.

Organici II grado 2019/20: utilizzo quote non deve determinare esuberi

L’utilizzo delle quote di autonomia e flessibilità dei curricoli non deve determinare esuberi di personale.

Le variazioni all’organico dell’autonomia, apportate in riferimento alle suddette quote, sono operabili considerando i contributi orari dei singoli indirizzi, che il sistema SIDI riporta distinti.

La variazione oraria, tuttavia, comporta la modifica del totale delle cattedre interne e delle ore residue calcolato a livello di autonomia scolastica. Pertanto,  i dirigenti dovranno operare le variazioni, attraverso l’apposita funzione “rettifica ore residue per flessibilità didattica”,  avendo cura di non creare situazioni di soprannumero modificando le cattedre interne che siano composte da contributi orari provenienti da indirizzi diversi.

Organici 2019/20: 3.569 posti in più, potenziamento, sostegno. Circolare Miur [ANTEPRIMA]

Invalsi III media, al via le prove: durata, somministrazione, alunni con disabilità e DSA, sessione suppletiva

da Orizzontescuola

di redazione

Al via da oggi le prove Invalsi nelle classi III della scuola secondaria di primo grado, ove lo svolgimento delle stesse (indipendentemente dal risultato) costituisce requisito d’accesso all’esame.

Invalsi III media: tempistica e discipline coinvolte

Le prove saranno somministrate nei seguenti periodi:

  • classi non campione: 1 -18 aprile 2019
  •  classi campione: 9 – 12 aprile 2019

Le prove, che si svolgono al computer, riguardano tre ambiti disciplinari: Italiano, Matematica e Inglese.

Invalsi III media: durata

  • Italiano: 90 minuti più 15 circa per rispondere alle domande del questionario studente;
  • Matematica: 90 minuti più 15 circa per rispondere alle
    domande del questionario studente;
  • Inglese (reading): 45 minuti,
  • Inglese (listening): circa 30 minuti (può infatti variare di alcuni minuti in più o in meno a seconda della durata dei cinque file audio di cui la prova si compone).

Per gli studenti disabili e con DSA può essere previsto un tempo aggiuntivo di 15 minuti per ciascuna prova (Italiano, Matematica, Inglese-reading, Inglese-listening).

Invalsi III media: somministrazione

Le prove CBT non si svolgono più simultaneamente nello stesso giorno e alla stessa ora per tutti gli allievi delle scuole italiane.

Al’interno della stessa scuola e della stessa classe, infatti, una stessa prova può essere somministrata in giorni e orari differenti.

Le scuole svolgono le prove durante la finestra di somministrazione proposta dall’Invalsi (già fatto il 18/01/19) e rientrante nel sopra riportato periodo di somministrazione (1-18 aprile 2019).

Le scuole scelgono autonomamente i giorni di svolgimento delle prove all’interno della finestra di somministrazione assegnata.

La somministrazione, in base alle dotazioni informatiche della scuola, alla qualità della connessione internet e alle esigenze organizzative, può avvenire in:

  • sequenza, ossia solo una classe o un gruppo di studenti alla volta
    svolgono la prova
  • parallelo, due o più classi, oppure due o più gruppi di studenti,
    svolgono in contemporanea le prove, non necessariamente della
    stessa materia

A livello di singolo allievo, l’Invalsi consiglia di far svolgere le prove in tre giornate distinte, una per ciascuna disciplina.

Invalsi III media: alunni assenti e prova suppletiva

Per gli studenti assenti a causa di gravi e documentati motivi, valutati come tali dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per lo svolgimento delle prove. In tal caso, la scuola comunica all’Invalsi, su apposito modulo web, il nominativo degli allievi che hanno diritto a sostenere la/le prova/e durante la predetta sessione.

La sessione suppletiva si svolgerà dal 23 al 30 aprile 2019.

Evidenziamo che, se l’assenza dello studente termina entro la finestra di somministrazione assegnata alla scuola, il recupero della prova (o delle prove) avviene senza alcuna necessità di comunicazione all’Invalsi da parte della scuola. In tal caso, pertanto, non si svolgerà la sessione suppletiva, ma il recupero della/le prova/e avviene entro la succitata finestra di somministrazione.

La sessione suppletiva, in definitiva, si svolgerà solo se l’assenza dell’alunno termina oltre la finestra di somministrazione assegnata alla scuola.

Invalsi III media: alunni con disabilità

Per tali alunni, il consiglio di classe può prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova ovvero disporre, in casi di particolare eccezionalità, l’esonero dalla prova.

In caso di esonero dalla prova, i suddetti alunni sono comunque ammessi all’esame, pur essendo lo svolgimento della stessa requisito d’accesso.

Approfondisci

Invalsi III media: alunni con DSA

Gli alunni con disturbo specifico di apprendimento (DSA) certificato partecipano alle prove Invalsi.

Per tali alunni sono previste specifiche misure:

  • il consiglio di classe può disporre l’utilizzo di adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato (PDP);
  • non svolgono la prova di Inglese se dispensati dalla prova scritta di
    lingua straniera o esonerati dall’insegnamento della lingua straniera

Diversamente da quanto previsto per gli studenti con disabilità, gli alunni con DSA devono necessariamente sostenere le prova Invalsi ai fini dell’ammissione agli esami.

Approfondisci

Invalsi III media: verbali

Classi non campione:

Classi campione:

Qui gli esempi di prove di Italiano, Matematica e Inglese

Qui tutto il materiale informativo pubblicato dall’Invalsi

Scioperi: per più di due giorni consecutivi sono vietati

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Come spesso accade in occasione di scioperi proclamati o in via di definizione il mondo della scuola entra in fibrillazione, il dibattito si accende e in qualche caso esce persino dai binari.
La battuta più diffusa è più o meno sempre la stessa e cioè “scioperare un giorno solo non serve a nulla, dobbiamo bloccare la scuola per una settimana almeno”.
Evidentemente, però, chi si esprime in questo modo non sa che fin dal 1999 esiste un codice di autoregolamentazione sottoscritto dai sindacati rappresentativi che impone regole precise sulla proclamazione e sullo svolgimento degli scioperi.
Ecco alcune delle regole contenute nel codice.
1) non si possono effettuare scioperi a tempo indeterminato: proclamando lo sciopero, cioè, bisogna indicarne con precisione la data;
2) gli scioperi, anche brevi, non possono superare nel corso di ciascun anno scolastico il limite di 40 ore (pari a 8 giorni) individuali nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie e 60 ore (pari a 12 giorni) negli altri ordini di istruzione;
3) ciascuna azione di sciopero, anche se trattasi di sciopero breve o di sciopero generale, non può superare, per ciascun ordine e grado di scuola i due giorni consecutivi;
4) tra un’azione e la successiva deve intercorrere un intervallo di tempo non inferiore a sette giorni;
5) gli scioperi brevi – che sono alternativi rispetto agli scioperi indetti per l’intera giornata – possono essere effettuati soltanto nella prima oppure nell’ultima ora di lezione
6) gli scioperi proclamati e concomitanti con le giornate nelle quali è prevista l’effettuazione degli scrutini trimestrali o quadrimestrali non finali non devono comunque comportare un differimento della conclusione delle operazioni di detti scrutini superiore a 5 giorni rispetto alle scadenze fissate dal calendario scolastico;
7) gli scioperi proclamati e concomitanti con le giornate nelle quali è prevista
l’effettuazione degli scrutini finali non devono differirne la conclusione nei soli
casi in cui il compimento dell’attività valutativa sia propedeutico allo
svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione. Negli altri casi, i
predetti scioperi non devono comunque comportare un differimento delle
operazioni di scrutinio superiore a 5 giorni rispetto alla scadenza programmata
della conclusione.

Come si vede le regole sono chiare e precise e non consentono quasi nulla di ciò che spesso il “popolo della scuola” invoca nei social: scioperi a oltranza, blocco degli scrutini o altre iniziative altrettanto clamorose.

Prove Invalsi, primi dati per la scuola media: inizio senza problemi

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Concluse quelle per le scuole superiori, oggi hanno preso il via le prove Invalsi per gli studenti delle ultime classi di scuola media che fra qualche mese affronteranno l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione.

Le prove si svolgeranno dall’1 al 18 aprile.

Gli studenti sosterranno le prove di Italiano, Matematica e Inglese al computer.

Già l’anno scorso – anno di avvio delle prove al computer per gli allievi delle classi III della scuola secondaria di primo grado – l’intenso lavoro delle scuole per adeguare le attrezzature informatiche e le connessioni internet, avevano reso possibile lo svolgimento delle prove senza particolari criticità e, laddove si erano registrate carenze di strutture e di rete, l’Istituto era intervenuto direttamente, grazie anche alla collaborazione delle scuole vicine a quelle più in difficoltà.

La costante collaborazione tra l’INVALSI e le istituzioni scolastiche coinvolte ha consentito
di giungere anche all’appuntamento odierno nelle condizioni tecnologiche più adeguate per permettere il regolare svolgimento delle prove e agli studenti di affrontare al meglio questa nuova tappa propedeutica all’esame di fine ciclo.

Gli studenti delle classi III coinvolti dalle rilevazioni sono 572.236 suddivisi in 29.146 classi e le postazioni informatiche effettive risultano 199.073, vale a dire un computer ogni 2,8 studenti.

A ciascuna scuola, dunque, saranno sufficienti in media dai due ai tre turni per far
svolgere ogni prova a tutti gli studenti.

Nella giornata odierna le prove svolte alle ore 17.00 sono state 117.343 e tutto si è svolto
regolarmente, senza particolari problematicità tecnico-informatiche.

Alle scuole coinvolte, ai docenti, ai dirigenti e agli studenti che hanno sostenuto e sosteranno le prove va il ringraziamento dell’Istituto.

Prove Invalsi 2019: materiale informativo terza media

CLASSI CAMPIONE

CLASSI NON CAMPIONE

Prove Invalsi 2019: tutte le date

  • II primaria (prova cartacea):
    • Italiano: 6 maggio 2019
    • Prova di lettura solo per le classi campione6 maggio 2019
    • Matematica: 7 maggio 2019
  • V primaria (prova cartacea):
    • Inglese: 3 maggio 2019
    • Italiano: 6 maggio 2019
    • Matematica: 7 maggio 2019
  • III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica e Inglese:
    • classi NON campionedall’1 aprile 2019 al 18 aprile 2019
    • classi campionedal 9 aprile 2019 al 12 aprile 2019
  • II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica
    • classi NON campionedal 6 maggio 2019 al 18 maggio 2019
    • classi campionedal 7 maggio 2019 al 10 maggio 2019
  • V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica e Inglese
    • classi NON campionedal 4 marzo 2019 al 30 marzo 2019
    • classi campionedal 12 marzo 2019 al 15 marzo 2019

Disabilità, le agevolazioni sugli acquisti degli ausili tecnici e informatici

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Per le persone con disabilità e i loro familiari sono previste numerose agevolazioni fiscali.

Tra queste, quelle relative all’acquisto di veicoli, la detrazione delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza o per l’eliminazione delle barriere architettoniche, le agevolazioni per i non vedenti e per i sordi, quelle sugli acquisti degli ausili tecnici e informatici.

In particolare, si applica l’aliquota Iva agevolata al 4% ai sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei portatori di handicap indicati all’articolo 3 della legge n. 104 del 1992.

Rientrano nel beneficio le apparecchiature e i dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, sia di comune reperibilità sia appositamente fabbricati. Deve inoltre trattarsi di sussidi da utilizzare a beneficio di persone limitate da menomazioni permanenti di natura motoria, visiva, uditiva o del linguaggio, e per conseguire una delle seguenti finalità:

  • facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, il controllo dell’ambiente, l’accesso all’informazione e alla cultura
  • assistere la riabilitazione.

Per fruire dell’aliquota Iva ridotta, il disabile deve consegnare al venditore, prima dell’acquisto, la seguente documentazione:

  • specifica prescrizione rilasciata dal medico specialista dell’Asl di appartenenza, dalla quale risulti il collegamento funzionale tra la menomazione e il sussidio tecnico e informatico
  • certificato, rilasciato dalla competente Asl, attestante l’esistenza di una invalidità funzionale rientrante tra le quattro forme ammesse (cioè di tipo motorio, visivo, uditivo o del linguaggio) e il carattere permanente della stessa.

Oltre all’agevolazione Iva, alle persone disabili è riconosciuta una detrazione dall’Irpef pari al 19% delle spese sostenute per l’acquisto di:

  • mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione, al sollevamento
  • sussidi tecnici e informatici per l’autosufficienza e l’integrazione.

Frutta e latte a scuola: dall’Ue 30 milioni di euro

da Tuttoscuola

L’educazione alimentare è importantissima. Lo sa bene la Commissione europea che ha varato la distribuzione tra gli Stati membri dei fondi per il programma “Frutta, verdura e latte nelle scuole”, da realizzare nel corso dell’anno scolastico 2019-2020. Secondo quanto segnalato dal Sole24Ore, la dotazione complessiva ammonta a 250 milioni di euro, di cui 145 destinati all’ortofrutta e la parte restante (105 milioni) a latte e derivati. All’Italia sono stati assegnati circa 30 milioni di euro (21 per i prodotti ortofrutticolo e 9 per il comparto lattiero-caseario).

Il dato conferma sostanzialmente la dotazione dell’anno passato (20,9 milioni ortofrutta e 8,9 milioni latticini).

La Commissione Ue, inoltre, ha pubblicato una relazione di valutazione dalla quale risulta nell’anno scolastico 2017/2018 hanno partecipato al programma circa 159mila istituti, con la distribuzione di 255.500 tonnellate di frutta e verdura fresche e 178 milioni di litri di latte. Il tutto con una spesa di 182 milioni di euro finanziata dal bilancio dell’Unione.