Olimpiadi di Fisica

Olimpiadi di Fisica, premiati il 13 aprile i dieci vincitori della 33esima edizione. Cinque di loro voleranno a luglio a Tel Aviv per le competizioni internazionali

Sono stati premiati il 13 aprile i dieci vincitori delle 33-sime Olimpiadi di Fisica che si sono svolte a Senigallia, presso il Liceo Scientifico “Medi”, dal 10 al 13 aprile. Le Olimpiadi sono organizzate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF).

I 100 studenti, selezionati per la Gara Nazionale, si sono sfidati sui titoli, teorici e sperimentali, “… dedicato a Leonardo”, “Là, dove finisce il solenoide”, “Luce dal ghiaccio: un alone per il Sole”, “Il chilogrammo di Planck”, “Effetti Joule e Peltier”. Tre giorni di sfide e lavoro, durante i quali gli studenti, oltre ad affrontare la gara sperimentale e quella teorica, hanno potuto assistere a conferenze su argomenti scientifici e confrontarsi su temi e interessi comuni.

La gara nazionale è stata dedicata, quest’anno, al 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci e all’importante risoluzione della 26a Conferenza Generale di Pesi e Misure di Parigi, tenutasi lo scorso anno, in base alla quale tutte le unità di misura sono definite a partire dai valori dati per definizione di altrettante costanti fisiche fondamentali.

Il processo di selezione che ha portato i migliori cento a incontrarsi e sfidarsi a Senigallia è iniziato nello scorso mese di dicembre con le gare di istituto, alle quali hanno partecipato circa 50.000 studenti distribuiti nelle 850 scuole iscritte al concorso. Alla gara di secondo livello, tenutasi nello scorso mese di febbraio, hanno avuto accesso 4.000 studenti assegnati a 58 poli nazionali.

Gli studenti vincitori saranno invitati al seminario di formazione “Ad un passo dalle IPhO” che si terrà il prossimo mese di maggio presso lo ICTP di Trieste, al termine del quale con una ulteriore prova teorica e sperimentale verranno scelti i cinque ragazzi che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi Internazionali di Fisica che si svolgeranno in Israele, a Tel Aviv, dal 7 al 15 luglio prossimi.

Altri cinque studenti, selezionati al termine della gara nazionale, parteciperanno invece alle Olimpiadi Europee della Fisica che si terranno a Riga, in Lettonia, dal 31 maggio al 4 giugno prossimi.


I vincitori

Cognome Nome Scuola Città
Arundine Mattia Liceo Scientifico Alfonso Gatto Agropoli
Benotto Pietro Liceo Scientifico Vallauri Fossano
Debortoli Francesco Liceo Scientifico Galileo Galilei Trento
Furlanetto Daniele Liceo Scientifico Leonardo da Vinci Treviso
Muscarella Luca Liceo Scientifico A. Volta Milano
Plattner Nikolas Liceo Scientifico Galileo Galilei Trento
Steccanella Luigi Liceo Scientifico Angelo Messedaglia Verona
Temperini Guglielmo Liceo Scientifico G. Alessi Perugia
Valerio Tommaso Liceo Scientifico Parentucelli-Arzelà Sarzana
Varrone Mattia Liceo Scientifico A. Volta Milano

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLE IMPRONTE DIGITALI

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLE IMPRONTE DIGITALI

Comunicato dell’ Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante

Sovente questa Associazione è stata poco tenera con i Dirigenti scolastici, e lo è stata maggiormente man mano la legislazione ne incrementava le prerogative, attribuendo loro un assetto professionale di tipo manageriale che a nostro avviso collide con le finalità dell’istituzione scolastica.

Dobbiamo però convenire che sulla questione delle impronte digitali, previste dal “DdL concretezza” già approvato alla Camera, hanno ragioni da vendere, ed ha ragione in particolare l’ANP che parla con la voce del suo presidente Giannelli.

Non ha senso, infatti, concedere agli ex presidi la Dirigenza e allo stesso tempo legarli ad una pratica impiegatizia, per giunta in una forma oggettivamente umiliante come quella delle impronte biometriche.     

Lo status dirigenziale, piaccia o non piaccia, è svincolato da un rigido orario di lavoro, e  valutabile in ragione del raggiungimento di una serie di risultati, e ciò non solo nella scuola, ma in tutta la PA. Quindi, o si contesta tale assetto in nome della figura del Preside primus inter pares, prospettiva a nostro parere giustissima ma con poche prospettive di realizzazione, o si deve accettare che i DS siano svincolati  dall’orario di servizio.

Per differenti motivi noi di AESPI avevamo contestato la ventilata – e poi fortunatamente messa nel cassetto – ipotesi di utilizzare questo genere di controllo per i docenti. Ci sembrava infatti una misura di sapore ingiustamente punitivo in un momento in cui gli insegnanti sono sottoposti a pressioni enormi senza le armi giuridiche per sostenerle, e inoltre inutile perché, così pure argomentavamo, le loro assenze e gli stessi ritardi sono già prontamente segnalati dallo strepito degli studenti quando rimangono padroni del campo.

Dato ai dirigenti ciò che ai dirigenti compete, ci tocca contestare l’affermazione del Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, secondo la quale per i docenti il provvedimento sarebbe inutile perché assenze e ritardi sarebbero già segnalate dalla compilazione, o mancata o ritardata compilazione, del registro elettronico. Se il Ministro avesse chiesto lumi non si dice a uno spin doctor del Ministero, ma al primo insegnante che passava per strada, colui le avrebbe spiegato quello che ora andiamo ad esporre.

In primo luogo, non ci risulta una norma che attribuisce al RE tale funzione. Ma, ammettendo che essa esista, vi sono alcune condizioni di natura pratica che ostacolerebbero tale funzione. In primo luogo, il RE funziona ove funziona la connessione. Ove essa non funziona (e il caso è frequente), il RE è inutilizzabile. Dove funziona male (e il caso è frequentissimo) la situazione è anche peggiore, perché mentre nel primo caso il docente  si rende conto subito di non poter procedere alla compilazione e passa alla lezione o alle interrogazioni, nel secondo tenta disperatamente di procedere, a singhiozzo e  in tempi spesso lunghissimi. Tale condizione ha a sua volta due nefaste conseguenze. In primo luogo vi è una contrazione del tempo di lezione e apprendimento, che in fin dei conti costituiscono il motivo principale per cui egli si trova a scuola, in secondo luogo il fatto che mentre il docente si accanisce disperato sul tablet o sul cellulare, non può monitorare la classe. Se si considera che ciò avviene di norma nel cambio dell’ora, cioè nel momento più delicato per la disciplina, si può comprendere a quali conseguenze può condurre questa forzata disattenzione. Piccoli problemi, commenterà qualche lettore. No, sono piccoli solo per chi non conosce la scuola, o per chi si  è dimenticato che la scuola vive proprio di piccole cose, che però nell’andamento dell’attività didattica hanno un grande peso. E l’ingresso dell’informatica nelle nostre aule, se può essere un utile supporto, sotto questo profilo può incrementare le difficoltà: si pensi ad esempio a una lavagna interattiva che cessa di funzionare nel mezzo di una lezione che ne richieda l’ausilio.

In conclusione: grazie al Ministro Bongiorno di non aver trasformato gli insegnanti in galeotti, anche se lo ha fatto per il motivo sbagliato. Galeotti essi lo sono già, per tanti aspetti, e non era necessario aggiungerne uno ulteriore. Quanto ai DS, pur sapendo che essi sono ben contenti di avere a scuola una massa di insegnanti-impiegati dalla quale trascegliere i loro favoriti, non li ripaghiamo della stessa moneta e auguriamo loro di cuore di evitarsi  questo umiliante e soprattutto ingiusto rituale.

Alfonso Indelicato

Responsabile AESPI per la Comunicazione

Poco da commentare!

Poco da commentare!

di Maurizio Tiriticco

Le attività di ISTRUZIONE, EDUCAZIONE e FORMAZIONE, di cui le “istituzioni scolastiche autonome” si fanno carico ormai da anni (dpr 275/99, art. 1, c. 2), sono condotte e realizzate dai nostri insegnanti e dai nostri dirigenti con sempre maggiori difficoltà. La platea degli alunni è profondamente cambiata nel corso degli ultimi anni, in larga misura anche per l’accesso sempre più massiccio di alunni stranieri. Sono cambiate le modalità stesse dell’apprendere in un contesto sociale e culturale in cui le informazioni, di base e non, non sono più appannaggio soltanto della scuola. La quale, oggi, oltre che “erogare informazioni”, è tenuta anche a controllare e a selezionare quelle che sempre più numerose provengono dal sociale, dai social, dal web, e che “aggrediscono” virtualmente e non solo soprattutto i nuovi nati ed i più giovani. Siamo di fronte a quella società della informazione in cui i libri di testo delle scuole di sempre fanno una meschina figura! Nonostante editori ed autori si adoperino per renderli sempre più accattivanti! E forse inutili? Non so! Comunque, si tratta di un interrogativo che meriterebbe innumerevoli risposte. La scuola, quindi, non è più padrona – se si può usare questa espressione – di quei contenuti culturali che da sempre hanno caratterizzato e giustificato la sua stessa esistenza.
Lo stesso concetto di alunno è cambiato: etimologicamente è alunno un soggetto che deve essere “alimentato”. Ma oggi l’alunno è superalimentato, in una società in cui le informazioni costituiscono purtroppo un alimento indiscriminato, in cui è sempre più difficile operare scelte mirate sia da parte delle famiglie che da parte degli insegnanti. Pertanto, il compito dell’insegnante oggi è estremamente problematico e gravoso, qualunque sia il livello di età degli alunni. Ebbene: a fronte di questi cambiamenti epocali, la nostra organizzazione scolastica resta quella di sempre, scandita dai tempi di sempre; le stesse informazioni sono erogate secondo i criteri programmatori di sempre. In realtà, le Indicazioni nazionali e le Linee guida, che formalmente hanno sostituto i programmi ministeriali di un tempo, ben poco hanno cambiato in materia di organizzazione degli apprendimenti. Le rigide scansioni orarie delle discipline, la triade lezione interrogazione voto costituiscono ancora l’ossatura portante dell’organizzazione dei nostri insegnamenti. Anche se eccezioni esistono, ovviamente, E va anche considerato che l’accesso nelle aule scolastiche delle TIC non ha intaccato, se non in lieve misura, l’organizzazione di sempre!
In un tale scenario, l’ultima trovata dell’Amministrazione è sconcertante. Si tratta del Disegno di legge, l’Atto S.920-B, che ha per oggetto “Interventi per la concretezza delle azioni delle PP.AA. e la prevenzione dell’assenteismo”. Ne consegue che si prevede anche di sottoporre a controllo l’accesso a scuola dei dirigenti scolastici mediante l’installazione di sistemi di verifica biometrica della loro identità. Siamo alla frutta! In effetti, non si considera che un dirigente scolastico non è l’operatore di un tempo – viene alla mente l’operaio della fabbrica fordista legato indissolubilmente alla catena di montaggio: criteri di lavorazione che anche nelle fabbriche non esistono più – ma un operatore che agisce anche e a volte soprattutto al di là delle pareti del proprio ufficio! E delle mura della propria scuola! Anche perché è ormai raro che esista una “propria scuola”! Quanti dirigenti scolastici sono responsabili anche di sezioni distaccate o addirittura di altri istituti? Per non dire dei contatti fisici, e non solo virtuali, spesso insufficienti, con l’amministrazione scolastica provinciale, con il Comune e i tanti enti altri con cui le scuole oggi si confrontano! Per non dire dell’alternanza scuola lavoro e delle tante difficoltà che si incontrano per organizzarla. Qui mi fermo! Magari un DS potesse restare solo nel suo ufficio! Tutti i contatti affidati al telefono, al cellulare e al PC! Ma non è così e non può e non deve essere così! Ma che dire? L’occhiuta amministrazione deve controllare sempre! Ma sì, attiviamo anche la macchina per la timbratura del cartellino! Così saremo sicuri che il DS è al suo posto di lavoro! E guai ad alzarsi! L’occhio del grande fratello è sempre vigile!
E il nostro DS, come Terenzio Varrone, potrà sempre gridare alla suprema autorità: Hic manebimus optime!


DDL CONCRETEZZA, ULTERIORI VESSAZIONI A CARICO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

DDL CONCRETEZZA, ULTERIORI VESSAZIONI A CARICO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

L’approvazione alla Camera del disegno di legge che prevede la rilevazione della presenza in servizio dei dirigenti scolastici tramite telecamere, impronte digitali o lettura dell’iride, è davvero l’ultima goccia che fa traboccare il vaso.

Si tratta di una norma che viola le prerogative contrattuali e lo Statuto dei lavoratori ed è inutilmente vessatoria nei confronti dei dirigenti scolastici che in questi anni stanno assicurando il regolare funzionamento del servizio nazionale di istruzione, nonostante il grave disagio professionale e personale causato dell’enorme sovraccarico di lavoro divenuto ormai insopportabile.

L’attività delle istituzioni scolastiche non si svolge in un’unica sede coincidente con quella del dirigente. Oggi i poco più di 6000 dirigenti scolastici in servizio sovrintendono al funzionamento oltre 42.000 sedi scolastiche, spesso in condizioni di sicurezza precarie e che necessitano di urgenti lavori di manutenzione e ristrutturazione. È singolare che, in presenza di una così grave emergenza che incide sulla sicurezza di milioni di cittadini, si consideri una priorità la spesa per dotare ognuno di questi edifici di rilevatori biometrici che controllino i movimenti giornalieri dei dirigenti scolastici.

Lo sdegno dei dirigenti scolastici, implicitamente e incredibilmente additati come assenteisti, non è più sopportabile e si aggiunge alla indignazione per la lunga incredibile attesa per ottenere la certificazione dell’ipotesi del loro contratto, firmata il 13 dicembre dello scorso anno. Sono trascorsi quattro mesi senza che l’iter di certificazione abbia visto un termine e tutto ciò dopo ben nove anni senza rinnovo contrattuale. Permane inoltre un silenzio assordante ed estremamente inquietante sulla consistenza del FUN 2017/2018 e 2018/2019, nonostante le pressanti richieste di informativa inoltrate nell’ultimo anno al Miur e le anticipazioni mai formalizzate. Ancora una volta quindi il Ministro ed il Governo stanno dimostrando di non tenere in debita considerazione le attese e le preoccupazioni dei dirigenti scolastici e della comunità educante nel suoinsieme.

Come FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, riteniamo che questa situazione non possa protrarsi ulteriormente e chiamiamo tutti i dirigenti scolastici alla mobilitazione generale in assenza di risposte concrete alle nostre rivendicazioni.

Come prima ed immediata azione di protesta della categoria lanciamo l’hashtag #iocisono, invitando tutti i dirigenti scolastici ad inviare l’immagine di un’impronta digitale via twitter ai

Presidenti della Commissione 7° e 11° del Senato, @mariopittoni e @CatalfoNunzia e infine @bussetti_marco.

Preannunciamo inoltre ulteriori ampie iniziative di mobilitazione e di protesta, tra le quali un Presidio al Senato nei giorni in cui si discuterà il disegno di legge Concretezza e la proclamazione dello sciopero della dirigenza scolastica nella giornata del 17 maggio 2019, in cui è già previsto lo sciopero che coinvolgerà tutta la scuola. Lo sciopero del 17 maggio rappresenterà il momento in cui emergerà con chiarezza che le giuste e sacrosante rivendicazioni della dirigenza scolastica non sono in conflitto con quelle del restante personale della scuola ma trovano la loro naturale espressione e composizione nelle attese di tutta la comunità scolastica, unica garanzia del sistema nazionale diistruzione.

Roma, 13 aprile 2019

I Coordinatori Nazionali per la Dirigenza Scolastica

Flc CGIL Roberta Fanfarillo CISL Scuola Paola Serafin UIL Scuola Rua Rosa Cirillo SNALS Confsal Giovanni De Rosa

Maturità 2019, voto del colloquio: non c’è una soglia di sufficienza

da Orizzontescuola

di redazione

Maturità 2019: le informazioni utili per la predisposizione del colloquio del nuovo Esame di Stato, terza e ultima prova dall’a.s. 2019/20.

L’informativa dell’USR Campania sui nuovi esami di Stato ha permesso di evidenziare alcuni aspetti essenziali del colloquio:

  • durata: max 50 – 60 minuti (compresa la visione delle prove scritte)
  • svolgimento: in un’unica soluzione temporale, alla presenza dell’intera commissione
  • prende avvio dai materiali (testi, documenti, esperienze, progetti…) scelti dalla commissione  per poi svilupparsi in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente.

Maturità 2019, colloquio: dura 50-60 minuti, contenuti buste non devono essere divulgati. Materiali Miur

Le buste

La commissione prepara, nel corso di una apposita sessione, un numero di buste pari a quello dei candidati aumentato almeno di due unità. In tal modo, anche l’ultimo candidato potrà esercitare la scelta fra tre differenti buste (ad esempio: classe di 21 alunni; vanno predisposte 23 buste).

Il Presidente della commissione si assicura che le buste garantiscano la riservatezza del materiale in esse contenuto e che le stesse siano adeguatamente custodite.

La scelta dei materiali da proporre al candidato deve avvenire sulla base del percorso effettivamente svolto, quindi secondo quanto indicato nel documento del 15 maggio, e nell’ottica di favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

Il giorno del colloquio,  il Presidente, alla presenza del candidato, prende tre buste (tra quelle precedentemente predisposte) e le sottopone allo stesso. Il candidato sceglie una delle buste della terna. I materiali delle buste scelte dai candidati non possono essere riproposti in successivi colloqui.

Alla fine di ogni sessione, il presidente assicura la conservazione e l’integrità delle buste ancora chiuse. Le buste non scelte dal candidato vengono riproposte per i successivi sorteggi, mentre i materiali di quelle sorteggiate non vanno più riproposti.

Gli alunni non devono conoscere in anticipo contenuti delle buste

Questo significa che gli studenti non devono conoscere in anticipo il contenuto nelle buste. I percorsi infatti non devono essere strutturati nel documento del 15 maggio (come pensa qualche docente), né devono essere messi a disposizione degli studenti qualche giorno prima della prova.

Gli studenti devono infatti confrontarsi con una situazione “non nota”

No a collegamenti a tutti i costi tra le discipline

La Commissione non deve però ad ogni costo ricercare collegamenti artificiosi con tutte le discipline (dove «non ci sono»)

I commissari delle discipline che non trovano un diretto collegamento si inseriranno con argomenti diversi da loro scelti

La Commissione deve garantire una strutturazione equilibrata del colloquio nelle diverse parti e tra i diversi ambiti disciplinari

Il voto del colloquio

Le Slide del corso di formazione Miur USR Campania

“Io Conto”, formazione assistenti amministrativi: 4 per scuola da nominare entro il 18 aprile. Nota Miur

da Orizzontescuola

di redazione

Il Miur ha inviato alle scuole la nota n. 8125 del 10/04/2019, avente per oggetto “Progetto “Io Conto” seconda edizione – Avvio del percorso di aggiornamento professionale finalizzato alla formazione degli Assistenti Amministrativi impiegati presso le segreterie didattiche e amministrative.”

Prosecuzione progetto aggiornamento professionale “Io Conto”

Il Miur comunica di voler proseguire con il progetto di aggiornamento professionale “Io Conto”, in corso di completamento per DS e DSGA, rivolto agli Assistenti Amministrativi, per un numero massimo di 4 discenti per ciascuna  istituzione scolastica.

L’obiettivo è quello di aggiornare gli assistenti amministrativi, tramite l’erogazione di formazione in aula, nelle materie amministrativo-contabili, alla luce delle novità normative e procedurali introdotte dal D.lgs. 50/2016 e dal DI 129/2018 recante “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107”.

Formazione a cascata e individuazione assistenti amministrativi

La formazione, come fatto già con DS e DGSA, avverrà a cascata, mediante un modello strutturata su due livelli:

A) il primo livello formativo è costituito dai DS e DSGA “esperti”, già selezionati dalla DGRUF a seguito di specifica procedura;
B) il secondo livello formativo invece è costituito fino ad un massimo di 4 Assistenti Amministrativi per ciascuna istituzione scolastica che saranno formati in aula dai suddetti “esperti”.

Il percorso formativo è programmato a livello regionale dalla Rete di Scuole Polo, che saranno responsabili della pianificazione, organizzazione e monitoraggio della formazione nei territori di propria competenza, coordinate dall’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Firenze.

L’individuazione dei 4 assistenti amministrativi spetta al Dirigente Scolastico, acquisito il parere del DSGA, entro il giorno 18 aprile p.v.

Articolazione formazione

Il corso di formazione, dedicato agli Assistenti Amministrativi, avrà una durata complessiva di 8 ore, di cui 7 dedicate alla formazione in aula ed un’ora per la pausa pranzo.

Ciascuna Scuola Polo, sulla base del numero dei discenti, replicherà un numero variabile di edizioni del corso, che si svolgeranno esclusivamente dal 2 maggio al 12 luglio 2019.

Il corso di formazione è gestito in tutte le sue fasi, attraverso un’apposita piattaforma web, sviluppata dall’Istituto di Istruzione Superiore “A. Avogadro” di Torino e che consentirà:

  • agli “esperti” di prendere visione dei calendari e delle edizioni del corso in cui dovranno fungere da formatori;
  • agli Assistenti Amministrativi discenti di iscriversi all’edizione del corso desiderata, che si svolgeranno dal 2 maggio fino al 12 luglio 2019;
  • alle Scuole Polo di pianificare i corsi, gestire le iscrizioni, pubblicare i calendari e diffondere i materiali didattici.

Qui il link per accedere alla piattaforma

nota Miur

Mobilità 2019, domande insegnanti di religione dal 12 aprile al 15 maggio

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

L’O.M. n. 202 del 8 marzo 2019 contiene tutte le indicazioni per la presentazione delle domande di mobilità da parte degli insegnanti di religione cattolica.

Tali docenti devono indirizzare le domande di trasferimento e di passaggio, redatte in conformità agli appositi modelli allegati alla Ordinanza e corredate dalla relativa documentazione, all’Ufficio
scolastico regionale della Regione di titolarità e presentarle al dirigente dell’Istituzione scolastica presso la quale prestano servizio.

Nel caso di diocesi che insistono sul territorio di più Regioni, gli insegnanti di religione cattolica, a prescindere dall’ubicazione della sede diocesana, devono indirizzare le domande di trasferimento e di passaggio all’Ufficio scolastico regionale della Regione in cui si trova l’Istituzione scolastica presso la quale prestano servizio e presentarla al dirigente scolastico della medesima Istituzione scolastica.

I docenti che intendono chiedere contemporaneamente il trasferimento ed il passaggio devono presentare distintamente una domanda per il trasferimento e una domanda per il passaggio, precisando nella domanda di passaggio a quale delle due intendano dare la precedenza. In mancanza di indicazioni chiare viene data precedenza al trasferimento.

In caso di richiesta contemporanea di trasferimento e di passaggio è consentito documentare una sola delle domande.

Le domande di mobilità devono essere presentate dal personale interessato dal 12 aprile 2019 al 15 maggio 2019.

Il termine per la pubblicazione di tutti i movimenti è fissato al 1° luglio 2019.

Successivamente alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio non è più consentito integrare o modificare (anche per quanto riguarda l’ordine) le preferenze già espresse, né la documentazione allegata.

È consentita la revoca delle domande di movimento presentate. La richiesta di revoca deve essere inviata tramite la scuola di servizio o presentata all’Ufficio scolastico regionale della Regione di titolarità dell’interessato ed è presa in considerazione soltanto se pervenuta entro il 19 giugno 2019.

Mobilità 2019, entro il 26 aprile le domande per il personale ATA

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Per quanto riguarda i trasferimenti 2019 del personale ATA, c’è tempo fino al 26 aprile per presentare domanda di mobilità. In questo articolo, riassumiamo i punti salienti relativi ai profili di assistente tecnico, assistente amministrativo e collaboratore scolastico.
il termine ultimo di comunicazione SIDI delle domande e dei posti disponibili sarà il 6 giugno 2019, mentre la pubblicazione movimenti sarà 1° luglio 2019.

Prima di tutto, in base a quanto afferma l’ordinanza ministeriale, le disposizioni relative alla mobilità, contenute nel presente titolo si applicano al personale ATA, appartenente al ruolo provinciale, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato alla data di presentazione della domanda.

Mobilità Ata 2019: le tre fasi

Come previsto dal CCNI mobilità 2019-2022, i trasferimenti 2019 si svolgeranno in tre fasi.

Prima fase – comunale: trasferimenti tra scuole dello stesso comune di titolarità

Seconda fase – intercomunale: trasferimenti tra scuole di comuni diversi all’interno della provincia di titolarità. Sono compresi i trasferimenti da posto di sostegno a posto comune e viceversa, se richiesti tra scuole dello stesso comune di titolarità.

Terza fase – interprovinciale: trasferimenti e passaggi di cattedra e di ruolo o profilo in scuole di una provincia diversa rispetto a quella di titolarità. Passaggi di cattedra e di ruolo nella provincia di titolarità.

Ricordiamo che la richiesta di trasferimento per tutte queste tre fasi viene presentata compilando, tramite le istanze online del Miur, un unico modello di domanda.

Mobilità Ata 2019: assistenti tecnici

Per quanto riguarda gli assistenti tecnici, è bene andare ad approfondire quello che è previsto dai commi 3, 4, 5 e 6 dell’articolo 22 dell’OM.

In estrema sintesi, possiamo dire che i trasferimenti degli assistenti tecnici vengono disposti sulla base della tabella di corrispondenza aree-laboratori-titoli.
Il possesso dei titoli di accesso delle prescritte patenti deve essere documentato esclusivamente in presenza di domanda di trasferimento per aree diverse da quella cui appartiene il laboratorio di titolarità dell’aspirante al trasferimento stesso.
Inoltre, il personale in possesso dei titoli corrispondenti ai seguenti codici: RRC5 – RRG7 – RRG8 – RRG9 – RR84, per accedere ad uno dei laboratori compresi nell’area “imbarcazioni scuola – impianti elettrici – conduzione caldaie a vapore” (codice AR05), deve essere in possesso del titolo di “conduttore di caldaie a vapore rilasciato dall’ispettorato del lavoro” (codice RRGA).

Mobilità Ata 2019: passaggio ad altro profilo

Per quanto riguarda la domanda di passaggio ad altro profilo della stessa area, questa è presentata entro gli stessi termini previsti in precedenza e secondo le stesse modalità utilizzando l’apposito modulo di domanda.
Nello specifico, nel caso di richiesta di trasferimento interprovinciale e di passaggio di
profilo per provincia diversa da quella di titolarità, l’individuazione della seconda provincia deve coincidere.

Non si terrà conto della domanda riferita alla provincia in cui ha sede l’istituto di titolarità qualora risulti accolta la domanda di passaggio ad altro profilo nell’ambito della provincia ovvero di trasferimento ad altra provincia.
Inoltre, non si terrà in considerazione della domanda di trasferimento interprovinciale solo nel caso in cui risulti accolta la domanda di passaggio ad altro profilo per la stessa provincia diversa da quella di titolarità.

Il personale ATA può richiedere, qualora risulti in possesso dei titoli richiesti, il passaggio a più profili della stessa qualifica.
A tal proposito l’interessato deve produrre tante domande quanti sono i profili richiesti fino ad un massimo di tre.
Nell’apposita sezione del modulo domanda dovrà quindi essere indicato l’ordine di priorità che s’intende dare per ciascun profilo richiesto. Se dovesse mancare tale indicazione, le domande verranno trattate secondo l’ordine previsto dalla tabella dei profili riportata nella sezione C delle istruzioni per la compilazione delle domande.

Mobilità Ata 2019: le preferenze

Così come per i docenti, anche per il personale ATA sarà possibile esprimere fino a 15 preferenze, che dovranno essere indicate nell’apposita sezione dei moduli domanda. Le preferenze possono essere del seguente tipo:
a) scuola;
b) distretto;
c) comune;
d) provincia;
e) centro territoriale riorganizzato nei centri provinciali per l’istruzione degli adulti ai sensi di quanto disposto dal D.P.R. 29 ottobre 2012 n. 263.

Nel caso la domanda sia soddisfatta mediante una preferenza sintetica, all’interessato verrà assegnata la prima scuola o circolo con posto disponibile, secondo l’ordine risultante dall’elenco ufficiale, salvo che esistano altre scuole con posti disponibili nell’ambito della suddetta preferenza sintetica e la scuola che sarebbe stata assegnata secondo tale criterio sia stata richiesta da altro aspirante con punteggio inferiore mediante una indicazione di tipo più specifico. In questa circostanza, poiché con la preferenza sintetica si richiedono indifferentemente tutte le scuole in essa comprese, la prima scuola con posto disponibile è assegnata all’interessato che l’ha richiesta con indicazione più specifica ed al personale che ha espresso la preferenza sintetica viene assegnata la successiva scuola con posto disponibile.

Il personale ATA può chiedere il trasferimento ad altre sedi nell’ambito della titolarità di provincia o per sedi di una sola altra provincia (diversa da quella in cui è titolare) o
congiuntamente per entrambe.

Qualora intenda avvalersi di entrambe le facoltà, l’interessato dovrà presentare congiuntamente le due domande, da redigersi secondo le modalità stabilite dal presente articolo. Non si tiene conto della domanda relativa alla provincia di titolarità qualora risulti accolta la domanda di trasferimento ad altra provincia.

Mobilità Ata 2019: la modulistica

Mobilità docenti, Ata e personale educativo CLICCA QUI

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Aggiornamento GaE, istruzioni per i diplomati magistrale

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Come abbiamo scritto in precedenza, nel pomeriggio del 10 aprile l’incontro fra Miur e sindacati in merito al prossimo aggiornamento gae 2019 ha fornito alcuni dettagli in merito alla tempistica ed alla natura stessa delle operazioni di aggiornamento.

Aggiornamento GaE 2019: istruzioni per diplomati magistrale

Tra i punti salienti toccati nel corso dell’incontro, quello relativo ai diplomati magistrale.
In attesa del bando, l’ammnistrazione ha spiegato che tutti i docenti diplomati magistrale che hanno ricorsi pendenti potranno confermare l’iscrizione con riserva anche cambiando provincia, pur mantenendo la riserva. Ciò vuol dire che non appena arriverà la sentenza di merito, la presenza in Gae cadrà.

Certamente, la vicenda dei diplomati magistrale risulta essere ingarbugliata e genera inevitabilmente incertezza sui numeri delle graduatorie ad esaurimento. E’ facile prevedere che continueranno ad arrivare le sentenze di merito negative che andranno a svuotare le graduatorie ad esaurimento. Questi docenti cancellati dalle Gae andranno a finire nella seconda fascia di istituto. Tuttavia, si stima fra i 30 mila e 40 mila presenze nelle graduatorie ad esaurimento.

Aggiornamento Gae 2019: la tempistica

Per quanto riguarda la tempistica delle operazioni, il Miur ha fatto sapere che il bando dovrebbe essere pubblicato entro aprile e la scadenza proposta dovrebbe cadere nella seconda metà di maggio: le domande saranno presentate su Istanze Online.
Successivamente, sarà possibile aggiornare anche l’elenco delle scuole per le graduatorie d’istituto di prima fascia, tramite la presentazione dello specifico modello, sempre in Istanze OnLine.

Infine, è bene ricordare che le graduatorie ad esaurimento, avranno validità per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e potranno essere utilizzate per le immissioni in ruolo, le supplenze annuali fino al 31 agosto e supplenze fino al 30 giugno.

Circolare del Miur su comandi e distacchi per dirigenti e docenti

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Con la nota 11233 del 10 aprile 2019 è stata emanata l’annuale circolare riguardante i comandi del personale docente e dirigente scolastico a beneficio dei progetti di rete (732 unità a carico dell’organico dell’autonomia), degli Enti di prevenzione del disagio psicosociale (100 unità), delle associazioni professionali (50 unità) e del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione  “per gestire, coordinare e vigilare il sistema della formazione italiana nel mondo, la selezione e la destinazione all’estero del personale” (35 unità).

La circolare illustra le modalità di assegnazione dei comandi, specifica quali tipologie di comandi implicano il collocamento fuori ruolo e definisce la tempistica per la presentazione delle domande la cui scadenza è fissata entro le ore 23,59 del 3 maggio 2019.