Maestre d’infanzia, mestiere usurante: “Metà soffre di disturbi psichici”

da la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA – Dice una ricerca della Cgil, che non a caso si chiama “Abbi cura di te”, che la metà delle maestre d’infanzia italiane ha la schiena dolorante e la stessa aliquota ha subito l’aggressione verbale di un genitore di un alunno. Sono al centro dell’attenzione sociale, le maestre d’asilo, per i troppi episodi di violenza sui bambini registrati nelle ultime stagioni. Su questa trama da tempo la Lega ha impostato una battaglia – le telecamere in tutte le scuole materne – trovando nel Decreto sblocca cantieri un’idea di finanziamento nel corso degli anni: all’emendamento specifico si è allineato anche il Pd, che pure in passato aveva mostrato ampie riserve sulle telecamere negli istituti d’infanzia.

Il sindacato confederale, che da sempre sostiene che le ragioni di troppi episodi sono da cercare nello stato di prostrazione di maestre ed educatrici, è andato ad ascoltare queste maestre sottoponendo loro un questionario attraverso le sue strutture che curano la Funzione pubblica. Hanno risposto 590 lavoratrici (e diciassette uomini). Sono maestre (l’11 per cento), educatrici (il 65 per cento), operatrici (il 12 per cento), addette alla cucina (7 per cento), il resto personale ausiliario. Nelle interviste hanno raccontato le loro giornate “con i bambini in braccio, anche per un quarto della nostra giornata”, portate spesso a inginocchiarsi a terra per dovere didattico (lo fa in media il 63 per cento, si sale al 75 per cento tra le educatrici). Il passaggio più difficile della giornata resta l’incontro “con i genitori”, che si realizza spesso al momento della riconsegna del bambino, e può diventare conflittuale.

Il risultato di questa modalità di lavoro è che tre quarti di chi opera in una struttura d’infanzia è sotto controllo sanitario: si sale all’85,9 per cento con le educatrici e al 90 per cento con il personale ausiliario. La metà delle lavoratrici degli asili nido e delle scuole per l’infanzia “riscontra la presenza di problemi fisici alla schiena e ha vissuto aggressioni verbali”. Oltre il 40 per cento soffre di lombalgia acuta. Il 60 per cento lamenta una riduzione sostanziale dell’udito “e il costante contatto con i bambini provoca raffreddori durante tutto l’anno”.

Un altro ambito rilevante che emerge con la ricerca è quello dei rischi psico-sociali che la professione porta con sé. Si chiama burn out e provoca riduzione dell’energia, una fatica profonda e disturbi del sonno. Più di metà del campione ne è stato colpito.

Il 67 per cento di educatrici-maestre nella sua esperienza ha lavorato con bambini portatori di  handicap, il 63 per cento con alunni bisognosi di sostegno. Ecco, questo è un lavoro usurante, sostiene la ricerca Fp Cgil. Eppure, l’85 per cento delle lavoratrici del settore si dichiara “soddisfatta” o “molto soddisfatta” del mestiere. Scrivono gli autori dello studio, Gianluca De Angelis e Daniele Di Nunzio: “Una volta comprese le criticità del settore è necessario elaborare percorsi di tutela delle lavoratrici, sia a livello individuale che collettivo, che comprendano nuove assunzioni allo scopo di suddividere i carichi di lavoro. Bisogna rispettare il rapporto numerico insegnante-bambino, prevedere percorsi di pensionamento specifici per la professione contrastando la tendenza di tante amministrazioni a risparmiare sul costo del lavoro”


Esame di Stato istituti professionali: come si svolge la seconda prova scritta

da Orizzontescuola

di Giovanna Onnis

L’Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria II grado per il corrente anno scolastico 2018/19, organizzazione e prove d’esame, è disciplinato dal D.lgs n.62/2017, dove vengono stabilite le regole per la sua conduzione, regole ulteriormente esplicitate nell’OM n.205/2019

Prove d’esame

Le prove d’esame previste per tutti gli istituti di istruzione secondaria II grado sono in totale tre, che diventano quattro per specifici indirizzi di studio, dove sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni ad opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca, per i quali si prevedono tre prove scritte.

Sono previste quindi, due (o tre) prove scritte a carattere nazionale e un colloquio.

Le regole e disposizioni stabilite dalla normativa sulla struttura e modalità di svolgimento delle prove d’esame sono valide per tutti gli istituti di istruzione secondaria II grado e per i diversi indirizzi in essi presenti, fatta eccezione per la seconda prova scritta, per la quale negli Istituti Professionali è prevista specifica disposizione.

Per quanto riguarda i dettagli sulla prima prova scritta e sul colloquio si rimanda agli articoli già pubblicati da OrizzonteScuola

https://www.orizzontescuola.it/maturita-2019-tutto-su-prove-colloquio-commissioni-e-compensi-lo-speciale/

Tracce delle prove scritte

Le tracce relative alla prima e seconda prova scritta sono elaborate dal MIUR (con le eccezioni per una parte della seconda prova negli Istituti Professionali come analizzeremo di seguito), nel rispetto del quadro di riferimento allegato al DM n.769/2018, in modo da privilegiare, per ciascuna disciplina, i nuclei tematici fondamentali, in sintonia con le Indicazioni nazionali e le Linee guida.

Il MIUR sceglie i testi della prima e seconda prova per tutti i percorsi di studio tra le proposte elaborate da una commissione di esperti

Seconda prova scritta regole generali

La seconda prova, in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica, ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio ed è intesa ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo.

Per il corrente anno scolastico 2018/2019, le discipline oggetto della seconda prova scritta dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione sono individuate dal DM n. 37/2019.

Seconda prova scritta: disposizioni specifiche per gli Istituti Professionali

Con il DPR n.87/2010 vengono stabilite le norme generali relative al riordino degli Istituti Professionali, che sono riorganizzati a partire dalle classi prime funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente (PECUP) a conclusione dei percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione.

Il PECUP rappresenta, quindi, una sorta di “carta d’identità” dello specifico indirizzo dell’Istituto Professionale, dove vengono esplicitate le competenze, le abilità e le conoscenze che lo studente deve possedere a conclusione del percorso quinquennale.

Considerando la notevole diversificazione di indirizzi e opzioni presenti all’interno di un Istituto Professionale, per la seconda prova d’esame la normativa stabilisce che una parte della prova sia a carattere nazionale predisposta dal MIUR e una seconda parte sia predisposta dalla commissione d’esame.

Nei percorsi dell’istruzione professionale, come chiarisce l’art.17 comma 8 del D.lgs n.62/2017, la seconda prova ha carattere pratico ed è tesa ad accertare le competenze professionali acquisite dallo studente.

Una parte della prova è predisposta dalla commissione d’esame in coerenza con le specificità del Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica.

La prima parte della prova è quindi, predisposta dal MIUR secondo i criteri generali precedentemente indicati.

La seconda parte della prova è predisposta dalla commissione d’esame secondo le modalità e i criteri stabiliti nell’OM n.205/2019, dove, nell’art.17 comma 2, si stabilisce che le commissioni d’esame devono adempiere ai seguenti compiti:

  • predispongono la seconda parte della seconda prova tenendo conto del piano dell’ offerta formativa della scuola
  • in sede di riunione preliminare definiscono le modalità organizzative per lo svolgimento della prova, che può essere svolta lo stesso giorno o il giorno successivo tenendo conto della specificità dell’indirizzo e della disponibilità di attrezzature e laboratori. Le modalità organizzative e gli orari di svolgimento sono immediatamente comunicati alla scuola e ai candidati il giorno della prima prova
  • il giorno stabilito per lo svolgimento della seconda parte della seconda prova, elaborano il testo della parte di loro competenza tenendo in debito conto i contenuti e la tipologia della parte nazionale della traccia.

La nuova maturità, tutte le info utili


Proroga al 2021 per adeguamento antincendio: emendamento M5S

da Orizzontescuola

di redazione

Il termine per adeguare le scuole e gli asili nido alla normativa antincendio, già fissato al 31 dicembre 2018, potrebbe slittare al 31 dicembre 2021 per gli istituti comprensivi e superiori e a fine 2019 per i nidi. Ne parla Il Fatto Quotidiano.

Il capogruppo al Senato del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli ha presentato un emendamento al decreto “Sblocca cantieri” che dovrebbe essere discusso a palazzo Madama.

Secondo i dati a disposizione di “Cittadinanza attiva”, le scuole a norma sono solo una su tre: l’obiettivo dell’emendamento è di mettere tutte le scuole in sicurezza per evitare che i presidi decidano di chiuderle non essendo a norma. Per Cittadinanza attiva i 50 milioni di euro l’anno non sono certo sufficienti per mettere in sicurezza tutte le scuole.