Formazione nei settori turismo e agricoltura

Una “intesa forte” fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e quello delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo per rafforzare la formazione tecnica e professionale in ambito turistico, alberghiero e nel settore dell’agricoltura. È quella che intendono mettere i campo i Ministri Marco Bussetti e Gian Marco Centinaio che oggi si sono incontrati al MIUR avviando i lavori per un Protocollo d’intesa e la creazione di una specifica task force.

“Con il Ministro Centinaio – spiega Bussetti – vogliamo dare una risposta alle richieste che emergono da quei settori imprenditoriali che sono trainanti per la nostra economia e che richiedono sempre di più alte professionalità. Dobbiamo fare sistema, portare avanti una politica che sia in funzione delle necessità dei nostri ragazzi, che devono avere una formazione di alto livello che consenta loro di spendersi sul mercato del lavoro, ma anche delle nostre imprese e dei nostri territori”.

“La scuola pone le basi fondamentali per la formazione e la crescita dei professionisti del domani. In questo momento per ciò che riguarda il settore turistico e dell’agricoltura è necessario offrire un percorso formativo diverso, che deve essere quanto più esteso e aggiornato possibile, vicino alle esigenze del lavoro. Per questo motivo, oggi, con il Ministro Bussetti, abbiamo deciso di attivare una specifica task force, che partirà dopo il confronto al Mipaaft con le associazioni di categoria, strumentale all’innovazione e parte integrante dello sviluppo di due settori trainanti della nostra economia”, ha dichiarato il Ministro Gian Marco Centinaio.

Videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia

Videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia: si ritiri l’emendamento. La scuola è un’istituzione che merita fiducia

Il decreto “Sblocca Cantieri”, approvato al Senato, prevede un emendamento che finanzia i sistemi di videosorveglianza in tutte le scuole dell’infanzia.

L’introduzione di tali sistemi, oltre a costituire un onere per lo Stato, alimenta la cultura del sospetto e getta un’ombra di discredito e di sfiducia nei confronti della scuola, fatta apparire come luogo “in cui possono succedere tali accadimenti, quindi è meglio sorvegliare”.

Tutto ciò è profondamente autolesionistico per una democrazia che vuole investire nello sviluppo delle future generazioni.

Le lavoratrici e i lavoratori della scuola assolvono il loro ruolo educativo anche attraverso l’altrui riconoscimento nella fiducia e nella professionalità: svilire tutto questo sottoponendoli alla logica del controllo costante esterno, incide nella relazione con i minori e nell’efficacia pedagogica, creando nel contempo un danno enorme all’autorevolezza del sistema-istruzione.

Le telecamere non sono la priorità di un Paese in cui edifici scolastici fatiscenti, sovraffollamento delle aule, mancanza di spazi e di materiali didattici mettono a rischio benessere e sicurezza delle bambine e dei bambini e dove le famiglie devono provvedere persino all’acquisto di carta igienica e sapone.

Crediamo vada percorsa un’altra strada, che affronti con fiducia i problemi.

Facciamo un appello a tutte le forze politiche affinché impediscano l’approvazione di un provvedimento che costituirebbe un errore politico, culturale, pedagogico, compromettendo il patto fiduciario tra scuola e famiglie, tra scuola e società, su cui si fonda l’intero sistema di educazione e formazione.

Ultima tappa di “Futura”

Ventisei tappe e un finale suggestivo in piazza del Duomo a L’Aquila dove per tre giorni è stato allestito un laboratorio “spaziale” a cielo aperto. Si chiude così, nel capoluogo abruzzese, “Futura”, l’evento itinerante promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per raccontare le avanguardie didattiche e digitali. In tutto, durante questo anno scolastico, sono stati oltre 112 mila i visitatori. Protagonisti quasi 51 mila studenti, assistiti da 22 mila docenti; 2.309 le scuole coinvolte, 2.304 i laboratori organizzati. Un contenitore di idee e progetti con gare tra ragazzi, esibizioni, performance artistiche, incontri e dibattiti.

A salutare il successo della manifestazione – che ha preso il via lo scorso settembre da Varese – oggi a L’Aquila c’era il Ministro Marco Bussetti, con circa 3.500 alunni e 500 insegnanti provenienti da tutta Italia.

“Ho fortemente voluto che fosse il capoluogo abruzzese a ospitare l’ultima tappa di ‘Futura Italia’ prima della fine di questo anno scolastico – ha spiegato Bussetti -. L’Aquila c’è, è una città viva che vuole guardare al futuro. Nell’anno del decennale del terremoto vogliamo dare un messaggio alla città di presenza delle istituzioni. ‘Futura’ dimostra concretamente come la scuola italiana possa essere e sia già motore di sviluppo”, ha aggiunto il Ministro.

“Futura Italia” è un progetto che vuole promuovere l’innovazione didattica e digitale nelle scuole facendo emergere e conoscere le esperienze innovative. È la scuola che sarà, ma è anche la scuola che fa già scuola. Lanciata nel gennaio 2018, con esordio a Bologna, “Futura” è un’iniziativa che è andata rapidamente crescendo. Piazza Duomo a L’Aquila è stata trasformata in un grande spazio creativo con capsule “spaziali”. All’interno di queste capsule si apre un mondo avveniristico con droni, simulatori, stampanti tridimensionali. Dal coding, al tinkering, al making al videogaming: 121 i laboratori per gli studenti e 31 quelli per i docenti per il finale aquilano.


OLTRE 30MILE FIRME PER AUMENTO STIPENDI E SCATTO ANZIANITÀ 2013

GILDA CONSEGNA A PALAZZO CHIGI OLTRE 30MILE FIRME PER AUMENTO STIPENDI E SCATTO ANZIANITÀ 2013

Oltre 30.000 firme raccolte online, attraverso la piattaforma https://www.change.org/p/giuseppe-conte-stipendi-più-alti-per-gli-insegnanti, e in tutte le scuole d’Italia grazie all’impegno in prima linea di Rsu e Tas. Ha riscosso grande successo la petizione promossa dalla Gilda degli Insegnanti, e indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per chiedere lo “scongelamento” dello scatto di anzianità del 2013 e l’aumento degli stipendi dei docenti. L’iniziativa si è conclusa oggi con la consegna delle sottoscrizioni alla presidenza del Consiglio.
“Il numero elevato di adesioni – dichiara il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, che questa mattina si è recato a Palazzo Chigi con una delegazione della Gilda per depositare le firme – è una spia inequivocabile del disagio e del malcontento che serpeggia tra gli insegnanti e della loro voglia di riscatto”. Come evidenziato dai dati elaborati dal Centro Studi Nazionale della Gilda degli Insegnanti, in 10 anni le retribuzioni dei docenti italiani sono calate mediamente del 7% rispetto all’andamento dell’inflazione. Tradotto in altri termini, ciò significa che dal 2007 a oggi gli stipendi sono diminuiti di circa 170 euro lordi.
“La significativa riduzione del potere di acquisto – afferma Di Meglio – ha provocato una sostanziale diminuzione anche del prestigio sociale dei docenti. Le buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti a diventare fanalino di coda non soltanto nell’impietoso confronto con i colleghi degli altri Paesi europei, ma anche con tutti gli altri dipendenti pubblici italiani. Per cambiare questa situazione indecorosa, occorre recuperare la progressione di carriera scippata nel 2013. Bisogna, inoltre, investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto, a partire dalle somme stanziate dalla legge 107/2015 per il bonus merito che non serve per premiare davvero i bravi insegnanti”.
“Ci auguriamo che il presidente del Consiglio, il quale ha già dimostrato sensibilità e apertura verso questo tema impegnandosi in prima persona con l’accordo siglato lo scorso 24 aprile con i sindacati rappresentativi della scuola, presti ascolto alle richieste di chi ogni giorno lavora per formare l’Italia del futuro e alle quali dà voce la nostra petizione”.  

L’accoglienza deprivata delle sue radici profonde

L’accoglienza deprivata delle sue radici profonde

di Vincenzo Andraous

Da qualche tempo parlare di accoglienza significa rischiare di perdere il proprio diritto di cittadinanza, scatenare un pandemonio, uno stillicidio di aggettivi e sostantivi a poco prezzo, giudizi e condanne a priori, esternazioni che tranciano di netto qualsivoglia rendicontazione della ragione, ciò che ha necessità di eccellere è il colpo di maglio dell’indifferenza. Tutto il resto è noia o quasi. Eppure non ci trovo niente di buonista nell’accogliere, accompagnare, formare, rendere una vita nuova a chi vita non ha avuto mai, soltanto una qualche sopravvivenza. A mio avviso buonismo becero è non badare ai numeri, alle quantità, alle occupazioni arbitrarie e alle disoccupazioni intellettuali, mentre accogliere quanti sono in fin di vita, quanti non ce la fanno proprio più a sopportare i ceppi dell’ingiustizia, quanti torturati e umiliati piangono senza più lacrime, quanti sono ridotti a piccole cose, senza più alcun valore, non ha parentela alcuna con chissà quale terribile e mal disegnata  inondazione dell’essere. Noi siamo un paese che non è mai venuto meno al proprio dovere civile di aiutare chi sta messo peggio di noi, tanto meno ci siamo mai sottratti alle leggi scritte e fin’anche a quelle non scritte del mare, della terra e del cielo, men che meno alla propria coscienza. I reati calano, le carceri soccombono al sovraffollamento, i poveri aumentano ma invece ci rassicurano siamo un po’ più ricchi, gli sbarchi non consegnano più carne umana, eppure le città e le periferie sono spazi adibiti alla replicanza inarrestabile dei solitudinarizzati. Insomma tutto fa brodo per inscenare qualche speculazione politica, per fare stare al fondo del barile tutto e il contrario di tutto, a 65 anni sto comprendendo il significato di accoglienza, non perché mi sono  deciso a ingrossare le fila  del buonismo sociale, piuttosto perché  accogliere significa accettare la fatica di una prossimità, non soltanto tra me e te improvvisamente sulla stessa strada, ma perché il cuore, la testa, la pancia, stanno connessi, quando di mezzo c’è la persona, il suo dolore, la sua disperazione, e non soltanto per rimarcare il confine ultimo della propria coscienza. Accoglienza non sottende la prevaricazione dell’altro, neppure il buonismo che è destinato al  botto, bensì significa riconoscere l’altro, riconoscere chi sta davvero peggio, chi ha davvero bisogno di aiuto, quella solidarietà costruttiva che costa fatica e sudore e non solamente il furbesco spreco di denari. Non sono accettabili le accoglienze  politiche, tanto meno quelle ideologiche, neppure è accettabile rimanere prigionieri di quanto non condividiamo, sebbene comprendiamo la sofferenza di donne, bimbi, uomini innocenti, costretti a rischiare le loro vite per un sogno destinato a morire.

Le Mosche del Mamiani

Le Mosche del Mamiani

a cura di Seàn-Patrick Lovett e Alessandra Faitelli

La premessa — Lo scorso 3 giugno al Teatro Vascello di Roma gli studenti del Laboratorio teatrale del Liceo statale romano “Terenzio Mamiani” hanno messo in scena “Il signore delle mosche” (titolo originale “Lord of the Flies”), il più celebre romanzo dello scrittore inglese William Golding, Premio Nobel per la letteratura 1983. Il libro ha come protagonisti un gruppo di ragazzi britannici bloccati su un’isola disabitata e racconta il loro disastroso tentativo di autogovernarsi. Il romanzo fu pubblicato nel 1954 negli Stati Uniti. Dopo qualche difficoltà, in seguito il romanzo divenne un bestseller con 14 milioni di copie vendute nei soli paesi anglofoni.
Il laboratorio — Il Laboratorio teatrale è un progetto storico del Liceo Mamiani. Nasce nel 1982, grazie ad una felice intuizione della professoressa Osita Vincenzi Bordi, che in quell’anno ha l’idea di mettere in scena il “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare con la sua classe. Chiede aiuto ad un giovanissimo regista irlandese, Seàn-Patrick Lovett, diplomatosi da poco con una borsa di studio all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Così comincia l’avventura di uno dei laboratori liceali più antichi d’Italia, che oggi compie 37 anni. Guidato da sempre dallo stesso direttore artistico, ogni anno raccoglie un nutrito gruppo di studenti di tutte le classi intorno ad alcuni concetti portanti: impegno comune, condivisione, responsabilità, creatività. Il lavoro laboratoriale propone, oltre alla realizzazione di uno spettacolo, un’esperienza in cui il teatro diviene mezzo di educazione e di conoscenza di sé e degli altri.
Lo spettacolo — Trovare un testo che dia possibilità di espressione a due cast speculari di 25 personaggi ciascuno è sempre difficile. Quest’anno tra settembre e ottobre, quando abbiamo ripreso i nostri incontri, l’attualità richiamava l’attenzione su di sé con urgenza. La politica estera di Trump, l’ascesa di politiche sovraniste e populiste, la Brexit, il problema dei migranti, gli sgomberi violenti di alcune realtà occupate, la crisi degli ideali comunitari, l’insofferenza degli studenti che si è tradotta nell’occupazione del Liceo imponevano che il tema fosse attuale e chiamavano ad una riflessione sugli istinti, sulle paure collettive e individuali, sul ruolo della democrazia, sul pericolo che sempre minaccia ciò che crediamo acquisito per sempre. Il testo di William Golding, Premio Nobel per la Letteratura del 1983, si prestava come canovaccio per una riflessione di questo tipo. I tre atti dello spettacolo si configurano come una vera e propria discesa agli inferi. Entrano in scena dei ragazzi di buona famiglia, liceali educati che si trovano insieme su un’isola, luogo simbolico con i tratti di una scuola occupata. Vorrebbero disciplinarsi e governarsi in modo organizzato e democratico, ma, a poco a poco, la paura e gli istinti prendono il sopravvento, precipitandoli in una primitiva e violenta barbarie. L’adattamento è nato da diverse suggestioni, tra cui le improvvisazioni degli studenti e la rivisitazione di elementi corali propri del dramma antico, utilizzati per esprimere dinamiche violente di branco, nonché meccanismi legati al fenomeno del capro espiatorio.

Allarme Ue: l’Italia spende per il debito quanto per l’istruzione

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

La doccia fredda è arrivata tra le righe.: l’Italia spende per il debito pubblico quanto investe nell’istruzione. A dirlo è stato ieri il vicepresidente della Commissione Ue per gli Affari finanziari Valdis Dombrovskis commentando la messa in mora nei confronti del nostro paese per il debito eccessivo: «Le recenti politiche dell’Italia hanno inflitto danni». È stato il suo commento. Seguito da una considerazione ancora più diretta. Citando il peso della spesa per interessi nel 2018 sempre più alta di circa 2,2 miliardi (a quota 65 miliardi contro 62,8 miliardi precedenti), Dombrovskis «tratta di un spesa pari all’intero costo del sistema scolastico nazionale. Di un peso medio di 38.400 euro per abitante, con un costo pro capite per servire il debito di circa mille euro». Inoltre la crescita «è pressoché ferma».

La spesa per istruzione
Che l’Italia spenda poco per istruzione è un fatto noto. Gli ultimi dati Ocse, ricordati da Luisa Ribolzi sul Sole 24 ore e su Scuola di lunedì scorso , ci dicono che la spesa pubblica per l’istruzione è stata – nel 2015, ultimo dato disponibile, di 67,4 miliardi di euro, pari al 4,1% del Pil e all’8,1% della spesa pubblica. Valori sono inferiori a quelli della maggior parte dei paesi censiti dall’organizzazione con sede a Parigi: in Germania sono rispettivamente 4,5 e 10,3, in Francia 5,5, e 9,7, in Inghilterra 5,7 e 13,1, in Spagna 4,2 e 9,5: solo la Grecia e alcuni dei paesi dell’Est spendono meno di noi. Detto che dal 2015 a oggi l’esborso complessivo è tornato a salire dopo l’iniezione di liquidità della Buona Scuola, in questa sede va forse ricordato che oltre a spendere poco nell’education il nostro paese spende anche male. tanto è vero che il costo per studente alla primaria è ancora in linea con i nostri competitor ma poi cala vertiginosamente, soprattutto alle superiori e all’università.

Il trend ancora in calo
Al netto della preoccupazione per il fatto che la spesa per interessi non sembra destinata a scendere -anche perché notoriamente l’instabilità politica tende a farla salire – va sottolineato che in futuro la parte di “torta” dedicata all’istruzione tenderà a contrarsi ancora. A dirlo è il Documento di economia e finanza (Def). A pagina 99 del Def – come evidenziato su Scuola24 del 17 aprile – è scritto che la spesa per questo settore rispetto al Pil scende al 3,5 per cento. Nel 2025 si passa al 3,3; nel 2030 al 3,2; nel 2035 al 3,1 per cento. «A partire dal 2022 tale riduzione – si legge ancora nel Def – è essenzialmente trainata dal calo degi studenti indotto dalle dinamiche demografiche. Il rapporto riprende a crescere leggermente nella parte finale del periodo di previsione attestandosi intorno al 3,4% nel 2070».

Licei scientifici a indirizzo sportivo, terzo monitoraggio entro il 15 luglio

da Orizzontescuola

di redazione

Il Miur ha diramato la nota n. 11982 del 4 giugno 2019, avente per oggetto i Licei scientifici a indirizzo sportivo.

Terzo monitoraggio

Il Ministero, a conclusione del quinto anno di istituzione delle sezioni a indirizzo sportivo nei Licei Scientifici, si propone di completare l’analisi degli assetti organizzativi, strutturali e di processo, già analizzati nei precedenti due monitoraggi del 2015 e 2017.

Al fine suddetto, quindi per effettuare un terzo monitoraggio, ha predisposto un apposito questionario.

Monitoraggio entro il 15 luglio

I dirigenti scolastici sono pregati di rispondere al questionario, entro e non oltre il 15 giugno 2019.

Il questionario è accessibile online a partire dalla data di oggi.

Nella nota è riportato il link per raggiungere il questionario (evidenziamo che non è funzionante)

nota

RAV Infanzia, compilazione questionari: proroga al 14 giugno

da Orizzontescuola

di redazione

L’Invalsi, con apposita nota, ha fornito indicazioni in merito alla sperimentazione RAV infanzia a.s. 2018/19, indicando anche la relativa tempistica.

Ne abbiamo parlato in RAV infanzia, nota Invalsi su modifiche alla sperimentazione. Compilazione questionari dal 20 maggio

Tempistica

Come si evince dalla tabella, la prima scadenza riguarda la compilazione dei questionari, prevista dal 20 maggio al 7 giugno 2019.

Quali questionari

I questionari a supporto dello sviluppo di indicatori specifici per l’infanzia sono:

– Questionario scuola;
– Questionario docenti.

Il questionario scuola, secondo accordi Miur-Invalsi, va compilato da tutti i DS/Coordinatori delle scuole aderenti alla sperimentazione.

Tutti i docenti delle scuole interessate, sempre secondo accordi Miur-Invalsi, dovrebbero compilare il questionario a loro rivolto, almeno tutti i docenti di ruolo e con almeno un anno di esperienza nella scuola. Per le scuole campione, tale condizione è necessaria per l’erogazione del contributo a fine sperimentazione.

Proroga compilazione questionari

L’Invalsi, con apposito messaggio, ha comunicato che la summenzionata scadenza del 7 giugno è stata prorogata al 14 giugno:

Venendo incontro a una richiesta avanzata da diverse scuole, e al fine di favorire la massima partecipazione da parte delle scuole che aderiscono alla sperimentazione del RAV Infanzia, si comunica che il termine per la compilazione e la chiusura del questionario scuola e del questionario docenti è prorogato a venerdì 14 giugno 2019.

Stop appalti pulizia. Concorso ATA per titoli e colloquio: posti per regione, requisiti d’accesso e assunzioni

da Orizzontescuola

di redazione

Il Miur ha emanato la nota n. 26350 del 3 giugno 2019 e il decreto con le tabelle sulle dotazioni organiche complessive del personale ATA per il triennio 2019/2022, con le ripartizioni per ciascun profilo valide per l’a.s. 2019/2020.

Posti accantonati assunzioni lavoratori ditte pulizie

Tra le tabelle di ripartizione quella relativa ai posti accantonati e che saranno destinati ai lavoratori delle ditte di pulizia, in seguito all’internalizzazione di tale servizio.

I lavoratori saranno assunti, a partire dal 1° gennaio 2020, secondo quanto disposto dalla legge di bilancio 2019.

Decreto Miur

Si è in attesa del decreto che darà il via alla procedura di assunzione dei succitati lavoratori, come previsto dalla legge di bilancio.

Il decreto, come riferito dall’On. Gallo (M5S), ha iniziato il suo iter. Dopo la predisposizione dello stesso decreto da parte del Miur, infatti, il provvedimento è passato sotto la lente del  Ministero dell’Economia e di quello del Lavoro e si attende adesso che l’iter si concluda.

Procedura assunzione

La procedura di assunzioni sarà per soli titoli e colloquio.

Questi i requisiti d’accesso:

  • servizio per almeno 10 anni, anche non continuativi, purché includano il 2018 e il 2019, presso le scuole statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari;
  • assunzione in qualità di dipendente a tempo indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento dei predetti servizi.

Alla procedura selettiva non può partecipare il personale di cui all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, ossia gli ex LSU di Palermo.

Il succitato decreto definirà, fermo restando quanto sopra riportato, i requisiti per la partecipazione alla procedura, le relative modalità di svolgimento e i termini per la presentazione delle domande.

Il titolo di studio d’ascesso dovrebbe essere la terza media, come riferito dal sottosegretario Giuliano (sembra, inoltre, che ci sarà la possibilità di partecipare con riserva al concorso anche per i lavoratori che hanno solo la licenza di scuola primaria che attesteranno lo svolgimento di scuole per avere la licenza di scuola secondaria inferiore).

Assunzioni

Le assunzioni dei lavoratori dal 1° gennaio 2020 avverranno entro il previsto limite di spesa e sono autorizzate anche a tempo parziale.

Nella legge si precisa che i rapporti instaurati a tempo parziale non possono essere trasformati in rapporti a tempo pieno, né può esserne incrementato il numero di ore lavorative, se non in  presenza di risorse certe e stabili. 

Posti

Ecco la tabella:

Come leggiamo nella nota alla tabella, 11507 posti sono disaccantonatati per l’assunzione dei lavori suddetti.

Maturità 2019, la valutazione del colloquio

da La Tecnica della Scuola

Di Anna Maria Bellesia

In questo periodo alcune scuole hanno organizzato delle simulazioni di colloquio, per far vedere agli studenti come funziona la nuova prova e non rimanere spiazzati.

Il momento di apertura della busta è, per il candidato, il momento più emozionante, perché in brevissimo tempo deve capire l’argomento e organizzarsi una scaletta mentale di contenuti e idee, per dimostrare la sua capacità di orientarsi affrontando una situazione non nota.

L’esercitazione simulata non riduce tuttavia l’incognita dell’esame, perché, come ci ricorda il Miur, “la competenza nella scelta dei materiali per il colloquio è normativamente affidata in via esclusiva alla commissione d’esame” e il consiglio di classe potrà “orientare” il lavoro della commissione, descrivendo con precisione il percorso formativo e didattico, “ma non potrà sostituirsi alla commissione stessa nell’indicare i materiali da utilizzare per lo spunto iniziale del colloquio” (Nota del 6-5-2019).

Neppure la griglia preparata per le simulazioni sarà quella dell’esame, ma è comunque importante far capire agli studenti almeno i criteri in base ai quali sarà valutata la loro performance.

I criteri di valutazione corrispondono alla natura trasversale e pluridisciplinare del colloquio.

Superato il momento fatidico di apertura della busta e di avvio, il colloquio si sviluppa in una trattazione più ampia, secondo le domande poste dai commissari. La valutazione considera le conoscenze acquisite e i collegamenti fatti in maniera “critica e personale anche utilizzando la lingua straniera” e la “capacità di affrontare con autonomia e responsabilità le tematiche e le situazioni problematiche proposte”.

Il colloquio prosegue poi con i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), passando a Cittadinanza e Costituzione, e infine alla discussione delle prove scritte.

Il Miur raccomanda, però, di mantenere per tutta la durata un approccio trasversale, pluridisciplinare e unitario, allo scopo di raccogliere elementi di valutazione significativi sul livello di preparazione del candidato, in coerenza col profilo educativo, culturale e professionale  e col percorso didattico effettivamente svolto.

I quattro momenti non devono diventare quattro sezioni distinte.

La commissione deve organizzare bene la conduzione del colloquio secondo il principio della “collegialità”, assicurando l’equilibrata articolazione e durata delle quattro fasi e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando una rigida distinzione tra le stesse.

Per questo motivo, è opportuno adottare una griglia “integrata” e non divisa in sezioni, evitando cioè di assegnare i punteggi a ciascuna delle quattro fasi.

Una griglia integrata per la valutazione del colloquio.

In sede  di riunione preliminare o in riunioni successive, la commissione definisce i criteri di conduzione e di valutazione del colloquio.

Il Miur non ha proposto alcun esempio di griglia, però negli incontri di formazione è stato consigliato l’utilizzo di una griglia integrata. Il che significa valutare complessivamente le capacità e competenze dimostrate, sulla base di indicatori che riguardano:

  • I contenuti e i metodi propri delle singole discipline oggetto del colloquio.
  • La capacità di stabilire collegamenti e relazioni nell’ambito di una trattazione pluridisciplinare.
  • La capacità di argomentare con organicità e correttezza, anche con spunti originali ed esperienze personali.
  • La capacità di esprimersi utilizzando correttamente la lingua italiana e straniera e il lessico specifico.
  • La capacità di auto valutarsi e correggersi.

La Tecnica della Scuola ha già pubblicato un valido modello di griglia di valutazione integrata per il colloquio.

SCARICA IL MODELLO QUI

Tutto sulla maturità (clicca qui)

ORDINANZA MIUR

IL DECRETO

GLI ALLEGATI

SLIDE COLLOQUIO ESAME

SCARICA LA GUIDA

Salvini vuole la riforma della scuola

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

C’è anche la riforma della scuola nelle previsioni della Lega da attuare a breve assieme al Movimento 5 Stelle: l’annuncio è arrivato il 5 giugno dal leader del Carroccio Matteo Salvini, la cui posizione al Governo ha acquisito punti importanti dopo le elezioni europee che hanno fatto quasi raddoppiare i consensi della Lega.

Bisogna accelerare

Parlando a Radio Anch’Io, su Radio Rai 1, Matteo Salvini ha detto che “bisogna accelerare sull’attuazione del contratto di governo, chiedo di accelerare sulle cose: taglio delle tasse, riforma della scuola e della giustizia, autonomia”, scrive l’agenzia Ansa.

“Avevo chiesto un voto per provare a cambiare l’Europa, non ho certezze ma almeno do battaglia. Non ho chiesto il voto agli italiani per portare tre ministri o sottosegretari in più. Non vendo certezze ma coraggio e idee chiare”, ha sottolineato il vicepremier Salvini.

Cosa è stato fatto e cosa c’è da fare

Sinora, a dire il vero, nell’anno di Governo M5S-Lega per la scuola abbiamo assistito a dei piccoli “ritocchi”, soprattutto della Legge 107/15, con delle modifiche agli Esami di Stato e all’alternanza scuola-lavoro.

La “mano pesante” c’è stata sulla chiamata diretta. Poi, per il resto, sono stati presentati diversi disegni di legge, come quello sulla cancellazione delle classi pollaio.

Il nodo è la regionalizzazione

E sullo sfondo c’è il progetto, sempre molto caro alla Lega, di regionalizzare il comparto.

Una eventualità che, però, andrebbe a confliggere con l’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso, nella quale si è garantita unitarietà d’istruzione, oltre che maggiori stipendi e assorbimento del precariato.

Concorso DSGA, commissioni esaminatrici e info dagli USR

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Manca ormai pochissimo all’11, 12 e 13 giugno, quando si svolgerà, nelle sedi individuate dai singoli USR, la prova preselettiva del concorso per il reclutamento di 2.004 DSGA.

I vari Uffici scolastici stanno pubblicando i decreti di costituzione delle commissioni esaminatrici, nonché gli abbinamenti candidati/aule ed altre informazioni utili.

Riportiamo di seguito le indicazioni degli USR:

ABRUZZOpagina

Istruzioni per i candidatiAvviso per i ricorrenti – elenchi relativi alle sedi d’esame con indicazione della destinazione dei candidati: convocazioni I turno: giorno 11 giugno 2019 – convocazioni II turno: giorno 12 giugno 2019 – convocazioni III turno: giorno 13 giugno 2019

BASILICATApagina

Abbinamento tra candidati e sedi  – Avviso accorpamento delle commissioni esaminatrici e Diario prova preselettiva

CALABRIApagina

Commissione esaminatriceRichieste spostamento sede della prova preselettiva

CAMPANIApagina

AvvisoCandidati/aule del Primo turno – 11 giugno 2019Candidati/aule del Secondo turno – 12 giugno 2019Candidati/aule del Terzo turno – 13 giugno 2019Indicazioni per raggiungere le aule designate all’interno del Campus dell’Università degli Studi di Salerno.

Commissione esaminatrice

EMILIA ROMANGApagina

Costituzione della Commissione esaminatriceIntegrazione della Commissione

Avviso calendario prove candidati –  Convocazioni 11 GIUGNO –  Convocazioni_ 12 GIUGNOConvocazioni 13 GIUGNO

Avviso per i candidati che abbiano ottenuto dal Giudice Amministrativo un’ordinanza cautelare o un decreto presidenziale favorevole

FRIULI VENEZIA GIULIApagina

Abbinamenti Candidati – Aule: Primo turnoSecondo turnoTerzo turnoDettaglio aule

Ulteriori ammissioni

Avviso per i candidati ammessi con riserva in base a sentenza: I candidati muniti di sentenza di ammissione con riserva al Concorso pubblico per esami e titoli a 2.004 posti di direttore dei servizi generali e amministrativi dovranno presentarsi esclusivamente presso il laboratorio informatico dell’Istituto Comprensivo -Tiziana Weiss, sito in Strada di Rozzol, 61 a Trieste, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità nonché di copia della sentenza stessa.

Istruzioni operative allo svolgimento della prova preselettiva

LAZIOpagina

Precisazioni in merito alle richieste di cambio sede per lo svolgimento della prova preselettiva

Abbinamenti dei candidati alle sedi/ aule

Elenco candidature presentate per Commissioni Concorso DSGA

Commissione esaminatrice

LIGURIApagina

Convocazione prova preselettiva

LOMBARDIA pagina

Commissione giudicatrice

MARCHEpagina

Precisazione circa l’indirizzo di una delle due sedi messe a disposizione per i candidati muniti di ordinanze e decreti cautelari a loro favorevoli (pubblicazione con valore di notifica a tutti gli effetti)

Abbinamenti

Commissione esaminatrice operante per le regioni Marche, Umbria e Abruzzo

Indicazioni operative sulla costituzione dei comitati di vigilanza e la formazione di presidenti e tecnici d’aula

MOLISEpagina

Abbinamenti candidati-aule: avviso elenco 11-06-2019-PRIMO TURNOelenco 12-06-2019-SECONDO TURNOelenco  13-06-2019-TERZO TURNO

PIEMONTE pagina

Avviso – Abbinamento 11 giugno 2019 – primo turnoAbbinamento 12 giugno 2019 – secondo turnoAbbinamento 13 giugno 2019 – terzo turno

Commissione esaminatrice

Commissione di valutazione Scuola Primaria – Sostituzione temporanea

PUGLIApagina

Commissione esaminatrice

Formazione dei Comitati di vigilanza. Convocazione piano regionale

SARDEGNApagina

Abbinamenti: 11.06.2019_TURNO BLU12.06.2019_TURNO GIALLO13.06.2019_TURNO PORPORA

SICILIApagina

Elenco sedi di svolgimento con abbinamento candidati/aule: Turno 11/06/2019 – Leggi

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Assegnazioni provvisorie, sul sostegno docenti senza specializzazione: c’è l’accordo

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Passi avanti significativi per quanto riguarda il contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2019. Dopo l’incontro del 29 maggio, il tavolo del 4 giugno ha infatti definito ulteriormente alcuni aspetti, su cui sembra esserci ormai l’accordo fra Miur e sindacati.

Assegnazione provvisoria: ok a docenti senza specializzazione sui posti di sostegno

Uno dei tasselli confermati sarà quello relativo all’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno. Infatti, tale punto era già contenuto sul precedente contratto e prevede per alcuni docenti, in via derogatoria, la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale sui posti di sostegno senza essere in possesso del titolo specializzazione, purché stiano per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio – anche a tempo determinato – su posto di sostegno.

Tuttavia, allo scopo di non penalizzare i docenti specializzati delle Gae e delle graduatorie di istituto, tali assegnazioni dovranno avvenire in subordine, nel senso che dopo avere accantonato i posti di sostegno per i docenti presenti in GAE e in Graduatoria di Istituto con titolo di specializzazione su sostegno, i rimanenti posti vengono assegnati, tramite assegnazione provvisoria, a docenti senza titolo provenienti da altre province.

A tal proposito, Ernesto Ciraci del MiSoS, movimento di insegnanti specializzati sul sostegno, ha accolto polemicamente l’accordo: “per la seconda volta consecutiva il Governo del cambiamento, concedendo le assegnazioni ai non titolati, rischia di aggravare il solito valzer dei supplenti, il solito carosello degli insegnanti. Altro che garantire la continuità didattica!”

“Ricordiamo come quest’anno ci saranno altri 12.000 specializzandi 4 ciclo TFA SOSTEGNO, a cui bisognerà pur accantonare dei posti, oltre a tutti gli specializzati precari, accantonamenti che si sono mostrati l’anno scorso del tutto inefficienti, poiche le supplenze si sono protratte sino a novembre, con il famoso avente diritto”, conclude il presidente del MiSoS.

Assegnazione provvisoria, gli altri punti del contratto

Come riporta il sito Flc Cgil, sindacati e Ministero hanno trovato l’accordo anche su altri temi quali:

– La validità triennale, con clausola di riapertura per far fronte a subentrate esigenze. Le operazioni rimangono annuali e così pure la facoltà di presentare domanda se in possesso dei requisiti.

– L’assegnazione provvisoria può essere richiesta da tutti gli interessati per i previsti motivi di ricongiungimento e cura, indipendentemente dall’esito della mobilità. Questo rappresenta un deciso superamento rispetto al precedente CCNI che limitava il movimento all’interno della provincia se successivo al trasferimento interprovinciale, salvo il beneficio della precedenza.

– Discipline di indirizzo dei licei musicali: utilizzazioni e accantonamento delle quote-orario ai precari, solo per conferma e a salvaguardia della continuità didattica. Si tratta di una fase transitoria che si applica esclusivamente per l’a.s. 2019/2020, nell’ottica di procedere con la necessaria gradualità omologando le disposizioni previste per le altre classi di concorso ed in armonia con quanto previsto dal CCNI sulla mobilità.

– Accesso alle domande di assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale per i docenti delle medesime discipline (licei musicali), in subordine alle operazioni di cui al punto sopra per il solo primo anno di vigenza del CCNI. Per gli a.s.2020/2021 e 2021/2022 i movimenti saranno a regime.

Assegnazione provvisoria: problemi con i docenti terzo anno FIT

Resta invece in sospeso la questione dei docenti di terzo anno FIT, ovvero i primi vincitori del concorso 2018 per la secondaria, per i quali, dato lo stato giuridico a tempo determinato, non è stata prevista la possibilità di trasferimento.

I sindacati hanno chiesto di estendere in via straordinaria, anche per questi docenti, la possibilità di poter fare domanda di assegnazione provvisoria 2019.

Secondo il Miur, non ci sarebbe “copertura di norma primaria” tale da giustificare una simile deroga in presenza di molti contro-interessati. Potrebbe anche esserci un tavolo ad hoc per definire una volta per tutte la questione.

Nota 6 giugno 2019, AOODGOSV 12396

Direttori generali e Dirigenti preposti agli UU.SS.RR.
Provincia autonoma di Bolzano
Direzione istruzione e formazione italiana
Provincia autonoma di Bolzano
Direzione istruzione e formazione tedesca
Provincia autonoma di Bolzano
Direzione istruzione, formazione e cultura ladina
BOLZANO
Dipartimento istruzione e cultura della Provincia di
TRENTO
Regione autonoma Valle di Aosta
Dipartimento sovraintendenza agli studi
AOSTA
Coordinatore della Struttura tecnica Esami di Stato
SEDE
E p. c. Capo di Gabinetto dell’Ono Ministro
Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direttore generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica
Direttore generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione
Direttore generale per le risorse umane e finanziarie
Direttore Generale per il personale Scolastico
Ufficio Stampa
SEDE

OGGETTO: Adempimenti di carattere operativo e organizzativo relativi all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione – anno scolastico 2018-2019.