Diario d’Esame 2018-2019
Una guida, passo per passo, al lavoro delle Commissioni
XXI edizione
a cura di Dario Cillo
Una guida, passo per passo, al lavoro delle Commissioni
XXI edizione
a cura di Dario Cillo
I SEGRETI dell’ACQUA per la VITA
La Emergenza di Futuri Scenari della Vita e della Salute” “
Paolo Manzelli: In Memoria del Prof Giorgio Piccardi
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L’ acqua ha una formula semplice H2O ed e ottenuto dalla reazione tra Idrogeno ed Ossigeno che forma un composto con molteplici proprieta in funzione della composizione di “cluster di molecole di acqua” alle varie temperature e pressioni dell’ ambiente.Ogni forma di vita biologica sfrutta la variabilita delle strutture a rete dei clusters che tengono insieme le molecole di acqua dove ciascuna e assai stabile infatti le molecole di acqua si scindono in H2 ed O2 a circa 1500 *C . i Segreti dell’ Acqua : https://www.ibs.it/segreti-dell-acqua-opera-scientifica-libro-vari/e/9788883232749
La forza attrattiva che tiene assieme i cluster di acqua è il “legame a ponte di Idrogeno” il quale oltre alle proprieta chimiche utilizza parzialmente delle proprieta della forze deboli nucleari che agiscono debolmente a distanza ( “Legame ad-H” = 0 5 Kcal/mole) ed assai rapidamente ; infatti i legami a ponte di idrogeno si rompono facilmente ma si ricostruicono nell’ ambito di femto secondi (10-15.sec) La energia che attrae assieme le molecole d’acqua e facilmente visibile ad esempio ossevando come al mare la sabbia bagnata sia tenuta assieme ,come da una colla , la quale permette la costruzione di blocchi di sabba che quando diventano asciutti si disgregano nuovamente in singoli granelli.
La variabilita delle strutture dei “cluster di acqua” determina un andamento straordinario delle proprieta’ dell’ H2O , cosi che l’ acqua rispetto a altre molecole piccole bolle a temperatura a (100 *C ) ed inoltre diversamente dalle altre il solido ha una densita’ piu bassa del liquido cosi che il ghiaccio galleggia sull’acqua liquida , cio’ in quanto nel ghiaccio si formano reticoli di molecole che lasciano tra di loro spazi vuoti . Proprio questi spazi vuoti danno la possibilita ai cluster di acqua di organizzarsi in diverse forme di rete dei “legami a ponte di Idrogeno” come e visibile dal cambiamento irregolare del calore specifico dell’ acqua.. Sono state individiate due principali organizzazioni della rete di ghiaccio:
A) quella esagonale (detta IV stato dell’ Acqua) che crea strati sottili sovrapposti e a tipologia esagoale che è quella che in genere si struttura sulla superficie dell’ acqua liquida determinandone una elevata tensione superficiale , tale struttura di superficie puo ‘ congelarsi come superfluido fino a basse temperature (-48 *C )
R.Torre : Water Physics : https://sites.google.com/a/lens.unifi.it/torre/water-physics
B)- E’ la struttura che mantiene la forma “tetraedrica” delle molecole dell’ acqua liquida a pressione ambiente distanziando le molecole creando spazi vuoti nel ghiaccio.
Inoltre la struttura della acqua biologica di cui i sistemi viventi sono composti è preferenzialmente quella organizzata nelle forma denominata da G.Pollack il IV stato dell’ Acqua (2) e che ancora soggetta a studi diretti ad una maggior comprensione delle relazioni tra la struttura variabile dei Cluster di acqua e la integrazione con le forze elettrochimiche che agiscono nelle attivita dei sistemi biologici nell’intervallo delle temperature e pressioni ambiente.
G.Pollak. https://www.grander-italia.it/acqua-ricerca/ricerca/la-4-dimensione-dell-acqua
G. Pollack nelle sue ricerche ha messo in evidenza che l’acqua superficiale è organizzata nel IV stato in strati sottili sovrapposti è molto piu’ conduttiva rispetto all’ acqua della massa liquida infatti a causa della sua coerenza organizzativa può modificare la propria informazione cambiando le proprieta di solvente polare dell’ acqua liquida che diventano proprieta di esclusione ( EZ , Exclusion –Zone) che agiscono come azione auto-pulente.
Inoltre G. Pollack ha notato che l’ acqua che presenta “ proprieta di tipo EZ” ,caratteristiche delle reti di Legame ad H (H-Bond) della interazione tra liquido e liquido , è presente in grande abbondanza all’interno della maggior parte delle nostre cellule e dei tessuti extracellulari.; pertanto tale attivita di autopulitura dell’acqua –EZ è essenziali nella azione dello stato di salute della funzionalita’ vitale delle cellule.
Infine è necessario aggiungere e sottolineare come l’ acqua con la sua ristrutturazione dei cluster a ponte di H presenta ulteriori proprieta misteriose che sono in netto contrasto con quanto ritiene possibile la ortodossia scientifica dimostrando come l’ acqua in particolare nel IV stato sia capace di ricevere e trasmettere informazione quantica coerente. Nel 2011 Luc Montagnier assieme ad E. Del Giudice ed al. pubblico’ in una sezione della rivista scientifica Journal of Physics uno studio , intitolato “DNA Waves and Water”(onde e acqua), nel quale venne illustrato come soluzioni acquose altamente diluite di sequenze di DNA del virus HIV, ( e di altri virus e di batteri) possano emettere segnali elettromagnetici di bassa frequenza caratteristici del DNA in soluzione.
Onde ed Acqua : https://arxiv.org/abs/1012.5166
Masaru Emoto fotografando gocce di acqua ghiacciata dimostrò come il ghiaccio sembra comportarsi similmente ad un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo sensibile le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente modificando la struttura degli Idrogen- Bonds. Cio’ accade anche osservando al microscopio i fiocchi di neve. L’acqua secondo gli esperimenti di M.Emoto è in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile,( definita nella cultura giapponese Hado o Qi ) Il cristallo d’acqua è pertanto il segno che rende visibile l’influsso di questa sottile vibrazione, non registrabile strumentalmente, ma in grado di influenzare la organizzazione della rete dei Legami a H. L’acqua secondo M. Emoto è una struttura che ci ascolta registrando sulla rete del cluster (H-BOND) le vibrazioni epigenetiche dell’ ambiente , ivi comprese quelle dei nostri pensieri e delle nostre emozioni come si dimostra sperimentalmente avvenire nel linguaggio figurativo dei cristalli di ghiaccio.
Le ricerche di Masaru Emoto, sono in una fase di attenta riflessione nel quadro degli sviluppi della “intelligenza artificiale” proprio in quanto portano ad un cambiamento delle conoscenze di estrema importanza proprio in quanto l’uomo e la donna hanno un contenuto di acqua biologica tra il 70% ed il 90% dell’acqua nel cervello , e cio’ significa significa che quanto pensiamo ci emozioniamo simultaneamente attiviamo una modificazione dell’acqua biologica , producendo una stimolazione che, come il letto nel fiume, indirizza il fluire dell’ acqua ha come il risultato quello di strutturare la informazione nella organizzazione del “Connettoma Cerebrale” dal quale dipendono le nostre azioni consapevoli . Il Connettoma : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=114883
Questa ampia discussione sara aperta allo sviluppo di importanti contributi al seminario di studi e ricerca intitolato < il IV STATO dell’ ACQUA : i SEGRETI CHE SVELANO LE CORRELAZIONI TRA ACQUA E LA VITA. > Casciana Terme (Pisa ) Sabato 29-Giugno-2019 .
Seminario Egocreanet: https://dabpensiero.wordpress.com/2019/06/04/iv-stato-dellacqua/
Il Seminario è Gratuito previa iscrizione e mail all’indirizzo <egocreanet2016@gmail.com>
da Il Sole 24 Ore
di Cl. T.
Una “intesa forte” fra il ministero dell’Istruzione e quello delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo per rafforzare la formazione tecnica e professionale in ambito turistico, alberghiero e nel settore dell’agricoltura. È quella che intendono mettere i campo i ministri Marco Bussetti e Gian Marco Centinaio che ieri si sono incontrati al Miur avviando i lavori per un protocollo d’intesa e la creazione di una specifica task force.
Le dichiarazioni
«Con il Ministro Centinaio – spiega Bussetti – vogliamo dare una risposta alle richieste che emergono da quei settori imprenditoriali che sono trainanti per la nostra economia e che richiedono sempre di più alte professionalità. Dobbiamo fare sistema, portare avanti una politica che sia in funzione delle necessità dei nostri ragazzi, che devono avere una formazione di alto livello che consenta loro di spendersi sul mercato del lavoro, ma anche delle nostre imprese e dei nostri territori». «La scuola pone le basi fondamentali per la formazione e la crescita dei professionisti del domani. In questo momento per ciò che riguarda il settore turistico e dell’agricoltura è necessario offrire un percorso formativo diverso, che deve essere quanto più esteso e aggiornato possibile, vicino alle esigenze del lavoro. Per questo motivo con il ministro Bussetti abbiamo deciso di attivare una specifica task force, che partirà dopo il confronto al Mipaaft con le associazioni di categoria, strumentale all’innovazione e parte integrante dello sviluppo di due settori trainanti della nostra economia», ha aggiunto Gian Marco Centinaio.
Valentina Santarpia
Dopo anni di ritardi, rischia ancora una volta di arenarsi la procedura per portare nelle scuole italiane almeno 1200 nuovi dirigenti scolastici: un concorso attesissimo, quello bandito alla fine del 2017, per sanare diverse situazioni critiche che vedono i presidi in reggenza barcamenarsi tra un istituto e un altro. Ma che potrebbe essere bloccato. La prima questione è quella che è nata dai ricorsi degli esclusi al Tar:, che potrebbe portare all’annullamento della prova scritta. In particolare, nel mirino dei giudici amministrativi c’è la prova sarda, che non si è svolta come le altre il 18 ottobre, bensì il 13 dicembre 2018, per motivi meteorologici. I candidati sardi quindi sono stati sottoposti a test diversi da tutti gli altri, e sono automaticamente diventati riconoscibili agli occhi delle commissioni d’esame, violando il principio dell’anonimato. Il 2 luglio il Tribunale amministrativo regionale deciderà se annullare le prove oppure respingere i ricorsi.
Ma intanto si profila un’altra questione. Ovvero l’indagine della Procura che, secondo L’Espresso, il pubblico ministero Desiree Digeronimo avrebbe aperto in relazione alla «ubiquità» di alcuni commissari che sarebbero stati presenti durante le correzioni delle commissioni in altri eventi di carattere ufficiale. In sostanza, durante la correzione dei compiti, i commissari risultavano presenti a consigli comunali, consigli d’istituto, e così via. Una «ubiquità» che, insieme alle griglie di valutazione create «magicamente» prima della correzione delle prove (altra anomalia segnalata alla Procura), sicuramente non giova al regolare svolgimento del concorso pubblico, e che potrebbe – anche in questo caso- portare all’annullamento e alla ripetizione in massa della prova.
I numeri
Attualmente sono 6.792 i dirigenti scolastici in servizio, 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi (comandi) presso altre amministrazioni o sindacali. Il 68,2% dei dirigenti in servizio è una donna, il 31,6% ha più di 60 anni (un dato comunque in calo rispetto al passato), l’età media è di 55,6 anni. I posti messi a bando erano, alla fine del 2017, 2425, di cui 9 destinati al Friuli Venezia Giulia, che corrispondevano ai posti vacanti nell’anno scolastico 2017/2018, più quelli che si prevedeva si sarebbero resi disponibili a seguito dei pensionamenti nel 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, detratti quelli che si possono coprire con le graduatorie esistenti nonché quelli delle scuole sottodimensionate (che non possono avere un dirigente titolare). Con il decreto semplificazione, che ha eliminato il corso di formazione, il numero dei vincitori è diventato 2900. In 30 mila si sono presentati alle preselezioni, i docenti che hanno superato la prova scritta sono 3795. Secondo le previsioni, il concorso doveva finire entro l’estate per portare i primi presidi a scuola a settembre 2019. Ma gli intoppi potrebbero far slittare ancora l’assunzione.
da Orizzontescuola
di redazione
Sono in corso di svolgimento in tutta Italia le conferenze di formazione per i Presidenti delle Commissioni degli Esami di Stato II grado a.s. 2018/19.
La commissione propone al candidato di
Il colloquio accerta altresì le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione.
La scelta dei materiali da proporre
Il colloquio viene avviato con l’analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato, per poi svilupparsi in una più ampia e
distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che espliciti al meglio il conseguimento degli obiettivi del profilo educativo, culturale e professionale (PECUP). R
I materiali possono possono essere costituiti da:
testi (es. brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);
documenti (es. spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, etc.);
esperienze e progetti (es.: spunti tratti anche dal documento del consiglio di classe)
problemi (es.: situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).
E’ opportuno che la commissione, in sede di riunione preliminare, individui i criteri alla base della scelta e la tipologia dei materiali da proporre ai candidati
La struttura tecnica degli Esami di Stato ribadisce, a proposito del Colloquio:
1) COSA PUO’ CONTENERE LA BUSTA: testi, documenti, esperienze («materiale tratto da….»), progetti («materiale tratto da ……»), problemi
2) COSA NON DEVE CONTENERE LA BUSTA: domande, serie di domande, argomenti, riferimenti a discipline
3) LA SITUAZIONE «NON NOTA»: è chiaro che, nella parte iniziale, il candidato verrà chiamato ad analizzare un materiale che non gli è preventivamente noto (la busta viene sorteggiata); in ogni
caso tale materiale deve essere strettamente attinente al percorso formativo svolto; si sottolinea che non bisogna confondere i contenuti disciplinari inseriti nel documento (es: tematiche, autori, brani antologici, opere d’arte e monumenti oggetto di studio ……) con la natura dei materiali scelti dalla commissione (es: testi coerenti con il percorso formativo svolto, documenti tratti da articoli digiornale, grafici, tabelle con dati da analizzare, situazioni problematiche …….)
Quindi
Le altre parti del colloquio
2) l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento;
3) l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;
4) la discussione delle prove scritte
da Orizzontescuola
di redazione
L’invito viene da Bruxelles, quegli stipendi europei tanto invocati dalla classe docente italiana e dalle parti sociali vengono scritti nero su bianco nella lettera dell’UE all’Italia.
Tra le cause che l’UE annovera per quanto riguarda la debolezza economica dell’economia italiana c’è anche l’istruzione. “La produttività tendenzialmente stagnante dell’Italia – è scritto nelle raccomandazioni inviate a Roma nei giorni scorsi – è dovuta alle debolezze del sistema di istruzione e formazione e alla scarsità della domanda di competenze elevate. Migliorare, quindi, la qualità del sistema di istruzione e formazione rappresenta una sfida importante”
Come se non bastasse, nella lettera vengono presi in considerazione i bassi livelli retributivi dei docenti, che, secondo l’UE andrebbero aumentati al fine di “motivare maggiormente gli insegnanti”.
L’UE sottolinea come gli stipendi siano “bassi rispetto agli standard internazionali e rispetto ai lavoratori con un titolo di istruzione terziaria. Le retribuzioni crescono più lentamente rispetto a quelle dei colleghi di altri paesi e le prospettive di carriera sono più limitate, basate su un percorso di carriera unico con promozioni esclusivamente in funzione dell’anzianità anziché del merito”
Queste le cause di una scarsa attrattiva verso questo lavoro da parte di personale altamente qualificato che di fatto disincentivano anche il personale assunto con potenziale impatto negativo sul rendimento degli studenti.
da Orizzontescuola
di redazione
Il decreto legislativo n. 62/2017, dall’anno scolastico 2017/18, ha novellato la valutazione nella scuola primaria e secondaria di primo grado, oltre ad aver riformato gli esami di Stato.
Ricordiamo in questa scheda come avviene l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva in sede di scrutinio finale nella scuola secondaria di primo grado.
Prima di procedere allo scrutinio finale, quindi deliberare l’ammissione o meno degli alunni alla classe successiva, si deve verificare per ciascun di essi la validità dell’anno scolastico.
Affinché l’anno scolastico sia valido è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato.
Nel computo delle assenze vanno esclusi i giorni giustificati secondo le deroghe al limite minimo di frequenza, deliberate dal collegio docenti.
Le deroghe vanno applicate a condizione che il consiglio di classe sia in possesso di elementi necessari per procedere alla valutazione finale.
E’ necessario che la scuola, secondo una certa periodicità definita dalle medesime scuole e comunque prima degli scrutini, comunichi alle famiglie informazioni puntuali sulle assenze effettuate.
Qualora venga accertata la non validità dell’anno scolastico, il consiglio di classe non procede alla valutazione degli apprendimenti disponendo la non ammissione alla classe successiva.
L’ammissione alla classe successiva è disposta, generalmente, anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più
discipline.
Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale gli viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione.
La scuola, a seguito della valutazione intermedia e finale, deve:
Il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, può non ammettere l’alunno alla classe successiva nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline (voto inferiore a 6/10).
La non ammissione va adeguatamente motivata e deliberata a maggioranza.
Il voto espresso dall’insegnante di religione cattolica o di attività alternative, per i soli alunni che si avvalgono di tali insegnamenti, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale, se determinante per la decisione assunta dal consiglio di classe.
La non ammissione alla classe successiva, infine, è prevista per gli studenti sanzionati ai sensi dell’articolo 4, comma 9bis, del DPR 249/98 che prevede l’allontanamento dalla comunità scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, e ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico.
da La Tecnica della Scuola
Nel fornire indicazioni di carattere operativo e organizzativo relative all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, con nota 12396 del 6 giugno 2019 il Miur ha ricordato che nei giorni delle prove scritte è vietato l’utilizzo di cellulari e apparecchiature elettroniche.
In proposito, i Dirigenti scolastici dovranno avvertire tempestivamente i candidati che:
Le conseguenze per coloro che dovessero violare tali disposizioni sono molto gravi: è infatti prevista l’esclusione da tutte le prove di esame.
Presidenti e ai Commissari avranno il compito di vigilare sul rispetto del divieto.
Analoga cura deve essere rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico-telematiche in dotazione alle
scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio.
Nella medesima nota il Miur ricorda ch, tenuto conto della necessità di consentire l’espletamento delle operazioni di estrazione e stampa delle tracce delle prove scritte, inviate con la modalità del plico telematico, in ognuno dei giorni dedicati a tali prove, sarà consentito, fino al completamento della stampa delle tracce relative, rispettivamente, alla prima prova scritta, alla seconda prova scritta e, eventualmente, alla terza prova scritta, il collegamento con la rete internet esclusivamente da parte dei computer utilizzati:
Durante lo svolgimento delle prove scritte deve essere disattivato il collegamento alla rete internet di tutti gli altri computer presenti all’interno delle sedi scolastiche interessate dalle prove scritte. Saranno, inoltre, resi inaccessibili aule e laboratori di informatica.
La Struttura informatica del Ministero vigilerà, in collaborazione con la Polizia delle comunicazioni, per prevenire l’utilizzo irregolare della rete internet da parte di qualunque soggetto e delle connessioni di telefonia fissa e mobile.
da Tuttoscuola
Maturità 2019: mancano pochi giorni alla prima prova del nuovo esame di Stato. L’esame di Stato 2019 verrà ricordato sicuramente per tutte le sue novità: sarà il primo senza terza prova, con la doppia materia in seconda e con dei cambiamenti anche per quanto riguarda la prima prova maturità 2019. Per aiutare i maturandi a entrare in confidenza con tutte queste novità prima del giorno degli scritti, il Ministero dell’Istruzione ha realizzato diverse giornate nazionali dedicate alle simulazioni prima prova maturità 2019 e alle simulazioni seconda prova maturità 2019 che si sono svolte tar febbraio e aprile scorso. Tuttoscuola, per aiutare ad avere chiaro cosa studenti e docenti si troveranno di fronte il giorno della prima prova maturità 2019, riassume di seguito tutti i cambiamenti che la vedono protagonista, ma anche quando si svolgerà, la struttura delle tracce prima prova maturità 2019 e la durata.
Il giorno in cui i maturandi faranno i conti con la loro prima prova maturità 2019 è stato stabilito dal Miur per il prossimo 19 giugno 2019. Qui è possibile trovare tutte le date dell’esame di Stato.
Gli studenti, il prossimo 19 giugno avranno 6 ore di tempo per svolgere la loro traccia prima prova maturità 2019.
I ragazzi potranno scegliere di svolgere la propria traccia prima prova maturità 2019 tra le seguenti tipologie:
A. Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano (2 tracce prima prova maturità)
B. Analisi e produzione di un testo argomentativo (3 tracce prima prova maturità)
C. Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità (2 tracce prima prova maturità)
Saranno fornite due tracce prima prova maturità 2019 che possano coprire due ambiti cronologici o due generi o forme testuali. La traccia prova maturità 2019 di tale tipologia conterrà un unico testo «di senso compiuto, rispetto al quale il candidato sarà chiamato a comprendere le tesi e gli snodi argomentativi presentati. Dopo tale fase di comprensione ed analisi, la traccia chiederà una produzione, nella quale lo studente esporrà le sue riflessioni intorno alla tesi (o alle tesi) avanzate nel testo di appoggio, anche sulla base delle conoscenze acquisite nel suo specifico corso di studi.
La traccia prima prova maturità 2019 proporrà un singolo testo compiuto o un estratto sufficientemente rappresentativo ricavato da una trattazione più ampia, chiedendone in primo luogo un’interpretazione/comprensione sia dei singoli passaggi sia dell’insieme. La prima parte sarà seguita da un commento, nel quale lo studente esporrà le sue riflessioni intorno alla (o alle) tesi di fondo avanzate nel testo d’appoggio, anche sulla base delle conoscenze acquisite nel suo specifico percorso di studio (tre tracce). La traccia prima prova maturità 2019 di tale tipologia conterrà un unico testo di senso compiuto, rispetto al quale il candidato sarà chiamato a comprendere le tesi e gli snodi argomentativi presentati. Dopo tale fase di comprensione ed analisi, la traccia chiederà una produzione, nella quale lo studente esporrà le sue riflessioni intorno alla tesi (o alle tesi) avanzate nel testo di appoggio, anche sulla base delle conoscenze acquisite nel suo specifico corso di studi.
La traccia prima prova maturità 2019 proporrà problematiche vicine all’orizzonte esperienziale delle studentesse e degli studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione. Si potrà richiedere al candidato di inserire un titolo coerente allo svolgimento e di organizzare il commento attraverso una scansione interna, con paragrafi muniti di un titolo (due tracce). La traccia trarrà spunto da un testo di appoggio, inerente tematiche potenzialmente vicine all’orizzonte esperienziale del candidato. Rispetto a tali tematiche, il candidato sarà chiamato ad esporre, in modo organico e ben strutturato, riflessioni ed argomentazioni che potranno essere corredate da una scansione interna (con paragrafi muniti di titolo).
da Tuttoscuola
La società tecnologica, definita anche della conoscenza perché non solo oggi occorre sapere di più ma è anche necessario un diverso modo di fare sintesi tra aspetto teorico e pratico, è al centro di un cambiamento profondo e continuo. L’innovazione, andando oltre la meccanizzazione e l’automazione, incide sui modi, sui tempi con cui si produce e si condivide la conoscenza. A fronte di questo scenario “il paese si sente deluso, tradito da un sistema che non riesce a garantire crescita, stabilità, sicurezza economica, prospettive per il futuro” (RI 2018 – Documento di Sintesi 30° Rapporto Italia – Eurispes). Ne abbiamo parlato nell’ultimo numero di Tuttoscuola in un articolo a firma di Alfonso Rubinacci di cui riportiamo un’anticipazione.
Questo contesto economico-sociale, caratterizzato da fragilità, criticità e confusione, sollecita la necessità di mettere in campo politiche e progetti idonei ad affrontare le grandi sfide della rivoluzione tecnologica e digitale. La scuola, alla quale, come sempre, spetta la responsabilità di accompagnare i giovani nella loro costruzione e realizzazione come soggetti attivi dell’innovazione e del loro progetto di vita, deve essere posta in condizione di raccogliere la sfida di un mondo che cambia ad altissima velocità e in direzione spesso imprevedibile.
La crescita qualitativa degli esiti formativi del sistema educativo è lo strumento più importante per un salto di qualità e riconquistare autorevolezza, per un ruolo incisivo nella soluzione dei problemi, per dare un orizzonte ideale comune e condiviso al nostro futuro.
La quarta rivoluzione industriale che riassume in uno scenario unitario la trasformazione culturale, tecnologica e economica, comporta per il mondo della scuola l’impegno di garantire non solo una costante crescita delle competenze delle persone, ma anche la capacità di incrociarle con le mutevoli esigenze del mondo del lavoro e con le conseguenti figure professionali.
L’industria 4.0. che introduce una strategia nazionale per affrontare e cogliere le opportunità della quarta rivoluzione industriale, si configura come uno dei punti di riferimento, non l’unico, del sistema educativo per avvicinare I giovani alla comprensione delle profonde discontinuità intervenute nel mondo del lavoro.
Percorsi formativi adeguati sono il miglior canale per accelerare il cambiamento, per cogliere in termini di occupabilità le opportunità offerte dalla tecnologia. La missione principale è dunque rompere le barriere, mettendo in contatto istituzioni scolastiche, ITS, università e centri di ricerca, proponendo progetti di formazione.
La scuola, chiamata in causa dal nuovo focus sulla formazione, ha necessità di “riallineare complessivamente le competenze e la formazione, mantenendo un rapporto più diretto con le innovazioni che vengono dal sistema delle imprese”. Per questa ragione deve avere un pieno diritto di cittadinanza non solo nel mondo digitale, ma anche per gli aspetti concernenti la definizione degli elementi essenziali delle competenze gestionali, della scelta delle strategie sui processi, dei sentieri di crescita professionale.
Una sfida di cambiamento impegnativa, tenendo conto che il 65% dei bambini che accedono alla scuola primaria oggi, troveranno un impiego in tipologie di lavoro che attualmente non esistono (WEF Report 2016 “The Futura Of Jobs”). La Banca Mondiale completa il quadro con dati che attestano che il 40% del miliardo di giovani che entrerà nel mercato del lavoro nel prossimo decennio svolgerà professioni che oggi non esistono. Ciò porta a pensare a quanti posti di lavoro saranno bruciati dall’innovazione, creando paure e incertezze che accrescono I livelli di resistenza al cambiamento.
Il lavoro, viceversa, è la sfida che abbiamo davanti perché il rischio di disoccupazione non discende da impianti automatizzati, ma dalla inadeguatezza delle competenze possedute rispetto alle occasioni di occupabilità offerte dai nuovi contesti. I lavori, perciò, non spariscono, non vengono cancellati, ma si convertono in attività diverse per effetto dell’innovazione che con software e sensori aiuta “le persone a svolgere un compito meglio, più rapidamente con maggiore sicurezza e con costi più competitivi. Un lavoro umano (perciò) non sostituito ma “aumentato” dalle macchine che si faranno carico dei compiti cruciali che richiedono capacità umane più basse, lasciano ai lavoratori in carne e ossa il compito di occuparsi di compiti più complessi e difficili da automizzare efficacemente” (Guido Romeo. I lavori aumentati dall’automazione. Il Sole 24ore – Nòva 24. 11 marzo 2018). I lavoratori, quindi, debbono avere capacità intellettive, critiche e creative che solo chi è ben strutturato culturalmente può avere.
Il nuovo scenario di “Formazione 4.0” si configura come uno spazio laboratorio allo scopo di favorire – sottolinea il professore universitario Dario Nicoli – la crescita della conoscenza e delle competenze degli studenti “nel corso dell’azione, evitando il dualismo teoria/pratica cui è connesso il rinvio del rapporto con la realtà e la preferenza a svolgere non compiti, bensì esercizi applicativi di formule e concetti avulsi dai contesti territoriali.”. Il prof Nicoli vuole richiamare la necessità di legare di più la conoscenza all’esperienza reale, un’idea che è presente sin dagli anni settanta e che si è da tempo affermata nella nostra scuola e che sarà sicuramente facilitata dai mezzi tecnologici oggi disponibili.
Certamente nell’istruzione si deve dare maggior rilievo all’educazione e al valore della responsabilità che oggi continua ad essere scarsamente percepito anche a causa della mancanza di buoni esempi concreti e di politiche che investano sullo sviluppo esul la crescita delle persone.
Il cambio del contesto socio-lavorativo comporta necessariamente il mutamento dell’approccio tradizionale all’apprendimento. La scuola deve farsi carico delle mutate richieste della società e del mondo del lavoro, nonché dei nuovi modelli di apprendimento dei giovani e delle loro difficoltà e disagio come prevedono le linee guida del 2014. É necessario articolare I percorsi scolastici con esperienze reali di lavoro a concreta valenza formativa.
Ma concretamente cosa sta succedendo nelle istituzioni scolastiche? Quali sono le trasformazioni che stanno modificando l’approccio cognitivo e percettivo del mondo dell’impresa.
L’armonizzazione tra sapere e lavoro passa in primo luogo attraverso il percorso formativo dell’alternanza scuola-lavoro (ASL), strutturale innovazione didattica, i cui presupposti sono il riconoscimento del valore educativo del lavoro; la configurazione di luoghi di lavoro come contesti di apprendimento.
La scuola con l’obbligatorietà dell’alternanza, assicura – con una modifica dei modi tradizionali di pensare e di agire – il passaggio da un apprendimento situato che si esprime all’interno dello spazio tendenzialmente chiuso delle quattro mura dell’aula a un altro tipo di cultura che supera la rigida separazione tra contesto di apprendimento formale, non formale e informale, oltrepassando l’aula grazie a nuovi strumenti e risorse educative (alternanza, classe 3.0, piattaforme, ecc..). Abbiamo approfondito la tematica all’interno dell’ultimo numero di Tuttoscuola.
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