Access City Award

Disabili.com del 30.08.2019

Aperta la call per le citta’ accessibili: dall’Europa arriva l’Access City Award 

C’è tempo fino alla mezzanotte dell’11 settembre 2019 per partecipare.

Ci sono oltre 80 milioni di europei con disabilità e la proporzione di anziani nelle nostre comunità è in aumento. Con la consapevolezza di questi dati, nel 2010 la Commissione europea ha lanciato l’Access City Award, un riconoscimento economico riservato alle città che più impegnano per il raggiungimento di un’accessibilità davvero inclusiva, con lo scopo di mettere in luce cosa si può fare per soddisfare le esigenze di questa parte significativa della popolazione.

Una città è accessibile quando tutti possono facilmente, solo per fare alcuni esempi, prendere l’autobus o la metropolitana per andare al lavoro, utilizzare le biglietterie automatiche per acquistare il biglietto, muoversi in strada ed entrare negli edifici pubblici e ottenere informazioni in un linguaggio comprensibile.

L’Access City Award si focalizza proprio su tutto questo e fa leva sulla coscienza collettiva per persuadere i territori a garantire la parità di accesso ai diritti fondamentali, migliorare la qualità della vita della popolazione e garantire che tutti, indipendentemente dall’età, dalla mobilità o dalle capacità, abbiano uguale accesso a tutte le risorse e i piaceri che le città hanno da offrire.

Possono candidarsi al premio le città che:
• si trovano in un paese dell’Unione Europea;
• hanno una popolazione superiore ai 50.000 abitanti (nel caso di paesi con meno di 2 città che rispettino questa soglia, due o più città più piccole possono unirsi per rispettare il requisito);
• non abbiano vinto il premio l’anno precedente.

A giudicare le candidature saranno prima delle giurie nazionali, che selezioneranno ognuna le 3 migliori città del proprio paese, e poi una giuria europea eterogenea, che ovviamente comprende anche disabili e anziani ed è gestita a livello di Commissione europea. Quest’ultima verifica concretamente l’accessibilità di edifici, strade, mezzi pubblici, biglietterie automatiche e sportelli bancomat, siti web e sistemi tecnologici di comunicazione e servizi di comunicazione e informazione al cittadino.

Le prime tre città classificate riceveranno un premio in denaro: 1° premio: 150.000 €; 2° premio: 120.000 €; 3° premio: 80.000 €. Le giurie hanno poi facoltà di assegnare eventuali menzioni speciali, su categorie a propria scelta, diverse in anno in anno.

La scadenza per le candidature, che devono essere inoltrate online tramite il modulo a questo link è fissata alla mezzanotte dell’11 settembre 2019. I vincitori verranno annunciati alla fine di novembre di quest’anno.

LE MAD NON POSSONO DIVENTARE UNA NUOVA VESSAZIONE BUROCRATICA

LE MAD NON POSSONO DIVENTARE UNA NUOVA VESSAZIONE BUROCRATICA

La circolare MIUR prot. 38905 del 28/08/2019 dispone, circa l’assunzione di personale docente da MAD, che “in un’ottica di trasparenza” siano pubblicati gli elenchi nominativi degli aspiranti docenti, che i relativi contratti di supplenza siano stipulati a seguito di “procedura comparativa” e che gli stessi contratti siano soggetti “agli stessi vincoli e criteri previsti dal regolamento, ivi incluse le sanzioni previste dall’articolo 8”.
Ad avviso dell’ANP, tali indicazioni non possono avere seguito per varie ragioni.
In primo luogo, ricordiamo che le circolari hanno natura meramente interpretativa e che non sono fonti del diritto. Esse, pertanto, non possono recare innovazioni all’ordinamento giuridico.
D’altronde, non può sostenersi in alcun modo che le disposizioni contenute nel D.M. 131/2007 siano applicabili alle MAD per la natura giuridica totalmente peculiare delle stesse.
Non riteniamo parimenti condivisibile l’asserito obbligo di attuazione di una “procedura comparativa”, in quanto l’ordinamento indica con tale locuzione lo strumento con cui le amministrazioni pubbliche conferiscono gli incarichi di lavoro autonomo (cfr. art. 7, c. 6 e 6-bis, del d.lgs. 165/2001), non i contratti di lavoro subordinato (in questo caso a tempo determinato) quali sono quelli di supplenza.
I princìpi privatistici posti a fondamento della riforma dell’ormai lontano 1992 imporrebbero, semmai, che la sottoscrizione di tali contatti fosse sostenuta e giustificata unicamente dall’adeguatezza del CV del contraente ai compiti di destinazione.
Evidenziamo anche che l’obbligo di previa pubblicazione degli elenchi nominativi degli intestatari delle MAD, oltre a non essere previsto da alcuna fonte normativa, costituisce per le segreterie uno sproporzionato aggravio di lavoro che, specie a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, produce una grave lesione del principio costituzionale del buon andamento.
Argomento, questo, che secondo consolidata giurisprudenza amministrativa consente addirittura di non ottemperare a richieste di accesso massive.
Chiediamo, dunque, che la circolare sia rivista nei termini suddetti per consentirne l’applicazione.

Parte il nuovo anno ed è subito emergenza: introvabili 23mila prof

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

A Brescia e provincia, in diversi istituti superiori, stanno facendo capolino in cattedra giovani appena usciti dall’università, non solo sul sostegno, ma anche in materie “core” come italiano e matematica. A Bologna, nei tecnici e professionali, sono introvabili gli ingegneri elettronici e meccanici, come pure gli informatici. A Pomezia, provincia di Roma, c’è un liceo, il Pascal, che su 18 cattedre di matematica e fisica in organico ne conta 10 “vacanti”, che dovranno, pertanto, essere coperte da supplenti.

Lunedì parte il nuovo anno scolastico; ed è ancora una volta emergenza professori. Un paradosso in un paese che dal 2015, anno della maxi infornata di precari decisa dal governo Renzi, a oggi ha assunto circa 180mila docenti. Nei giorni scorsi a lanciare il sasso nello stagno è stato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che ha parlato di inizio delle lezioni con oltre 13mila cattedre scoperte, 13.424 per la precisione. Anche in Veneto, i posti che rimarranno vuoti al termine delle immissioni in ruolo saranno circa 8mila, secondo stime sindacali. Migliaia di cattedre scoperte ci saranno anche in Toscana, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna (nella sola Bologna, ad esempio, per italiano i posti attualmente disponibili sono 45, per la matematica 29 – nel capoluogo emiliano, così come nel resto d’Italia, devono però ancora essere completate le operazioni di trasferimento).

Il nodo “prof introvabili” è esploso nel 2017 quando il Miur, dopo immissioni in ruolo massicce e mobilità di docenti con numeri ancora più consistenti, ha svelato il numero di cattedre vuote al Nord: allora erano 22.087. Quest’anno, con molta probabilità, ci si attesterà su una cifra simile. Almeno stando agli ultimi dati ufficiosi (le operazioni infatti terminano nei prossimi giorni). Su 53.627 cattedre che il Mef ha autorizzato a coprire a tempo indeterminato, infatti, allo scorso 27 agosto, risultano andate a buon fine circa il 30% di nomine. Alla fine si ipotizza che circa 23mila posti (degli oltre 53mila autorizzati) resteranno vuoti per assenza di candidati, considerando il rush finale degli uffici delle prossime ore.

Le situazioni più critiche interessano medie e superiori; e soprattutto il Centro-Nord. Oltre a italiano e matematica, c’è carenza di docenti abilitati anche nelle lingue e in gran parte delle classi di concorso “tecnico-scientifiche”. «Non a caso molti neo-laureati si stanno rivolgendo direttamente alle scuole consegnando la messa a disposizione per essere chiamati come supplenti», racconta Gianluigi Dotti, responsabile del Centro studi della Gilda. Discorso a parte merita il sostegno, che è un’altra emergenza, anche al Sud. Da anni gli istituti assegnano supplenze a professori senza titoli specifici, anche qui per carenza di specializzati che preferiscono i posti comuni, e quindi appena possono si spostano.

Il fenomeno “cattedre vuote” ha una motivazione nota da tempo: nelle graduatorie a esaurimento ormai le classi di concorso più gettonate al Settentrione hanno esaurito gli iscritti. E i concorsi (l’altro 50% del reclutamento scolastico accanto alle Gae) sono fermi; quest’anno si stanno scorrendo le graduatorie delle selezioni 2016, 2018 e qualcosa del primo ciclo. I nuovi concorsi a cattedra sono fermi, complice la crisi del governo Conte. A tutto ciò, si aggiunga lo scarso appeal della professione e l’indisponibilità dei professori del Sud a trasferirsi al Nord per via dell’elevato costo della vita (non a caso, su quest’ultimo aspetto, Attilio Fontana ha chiamato in causa il M5S che, a suo dire, ha frenato il progetto di autonomia differenziata che, sempre secondo il governatore lombardo, avrebbe aiutato a risolvere il problema).

Per gli esperti la mancanza di ingegneri negli istituti tecnici e professionali «è un danno per gli studenti – osserva la dirigente del Miur, Roberta Fantinato -. La qualità della didattica ne risente, quando invece queste scuole meriterebbero un rilancio».


Supplenze temporanee, continuità didattica e proroga contratti. Le condizioni

da Orizzontescuola

di Nino Sabella

Supplenze temporanee: graduatorie di assunzione, continuità didattica e proroga contratti.

Graduatorie di istituto

Le supplenze brevi e saltuarie, ai sensi dell’articolo 7, comma 1 lettera b., del DM 131/07, si attribuiscono dalle graduatorie di istituto.

Così leggiamo nel citato articolo:

Ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 1, i dirigenti scolastici conferiscono supplenze utilizzando le rispettive graduatorie di circolo e di istituto in relazione alle seguenti situazioni e secondo le correlate tipologie:

b. supplenze temporanee per la sostituzione del personale temporaneamente assente… 

Continuità didattica

La circolare sulle supplenze, riprendendo quanto previsto dall’articolo 7, comma 4, del DM 131/07, fornisce indicazioni in merito alla continuità didattica e alla proroga del contratto del supplente interessato.

Così leggiamo nella citata circolare e nel citato articolo 7:

Ove al primo periodo di assenza del titolare ne consegua un altro, o più altri, senza soluzione di continuità o interrotto da giorno festivo, o da giorno libero, ovvero da entrambi, la supplenza temporanea, viene prorogata nei riguardi del medesimo supplente già in servizio, a decorrere dal giorno successivo a quello di scadenza del precedente contratto.

La supplenza, dunque, nel caso in cui il titolare si assenti continuativamente o comunque non rientri fisicamente a scuola (assenza interrotta da giorno festivo e/o giorno libero) viene prorogata al supplente in servizio; il contratto decorrerà dal giorno successivo alla scadenza del precedente (contratto).

Evidenziamo che la proroga va effettuata a prescindere dalle sottostanti cause che giustificano l’assenza del titolare, considerato che il suddetto DM non fa assolutamente cenno ai motivi dell’assenza; ciò che conta è che il docente titolare non rientri fisicamente a scuola e che venga assicurata la continuità didattica.

Esempio:

  • titolare assente sino da lunedì a venerdì per malattia;
  • la scuola adotta la settimana corta per cui il sabato è chiusa;
  • il titolare si assenta nuovamente il lunedì per congedo parentale;
  • la supplenza va prorogata al supplente in servizio;
  • il contratto decorre dalla giornata di sabato.

Supplenze 2019/20, ecco circolare Miur: diplomati magistrale, sostegno, continuità didattica, priorità 104, ITP. [Anteprima]

Scarica la circolare sulle supplenze

Le date delle prove Invalsi 2020, da marzo a maggio

da Orizzontescuola

di redazione

Prove INVALSI 2020: pubblicate le date di svolgimento, da marzo a maggio.  I primi a cimentarsi saranno gli studenti delle classi V della secondaria di II grado.

Le classi interessate dalle Prove INVALSI 2020 sono:

  • le classi II e V della scuola primaria (gradi 2 5)
  • le classi III della scuola secondaria di primo grado (grado 8)
  • le classi II e V della secondaria di secondo grado (gradi 10 e 13)

Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica.

Gli studenti della classi V primaria, III secondaria primo grado e V secondaria II grado svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.

Nella scuola primaria la prova è ancora cartacea, mentre nella secondaria sia di primo grado che di secondo grado le prova sono computer based.

Per la primaria c’è un’unica data di somministrazione a livello nazionale, mentre per la secondaria c’è un arco temporale, che verrà gestito dalle scuole.

Il periodo temporale scelto

  • Classi V scuola secondaria di II grado – dal 2 al 31 marzo 2020
  • Classi III secondaria di I grado – dall’ 1 al 30 aprile 2020

Le classi campione, invece, seguono una procedura diversa con una finestra di somministrazione definita a livello nazionale, che va dal 9 al 12 marzo 2020 per  la secondaria di II grado e dal 3 all’8 aprile per la secondaria di I grado.

Oltre alle date ordinarie, è prevista anche una sessione suppletiva – dall’11 al 15 maggio 2020 – per dare la possibilità a quegli studenti assenti per gravi e comprovati motivi di recuperare e svolgere la Prova nazionale nei mesi di marzo (grado 13) e di aprile (grado 8), in tempo utile per ricevere l’attestato ufficiale redatto dall’INVALSI con la certificazione delle competenze per Italiano, Matematica e Inglese.

gradi 2, 5 e 10 svolgono le Prove nel mese di maggio secondo il prospetto allegato. 

Docenti III anno FIT 2018/19, assegnazione provvisoria e presa di servizio

da Orizzontescuola

di redazione

Neo immessi in ruolo III anno FIT 2018/19: presa di servizio in caso di assegnazione provvisoria.

Assegnazione provvisoria docenti III anno FIT

L’articolo 7 del CCNI ha previsto che l’assegnazione provvisoria non può essere disposta nei confronti del personale assunto a tempo indeterminato con decorrenza giuridica coincidente con l’inizio dell’anno scolastico 2019/20 ovvero 2020/21 e 2021/22, fatto salvo per i docenti che sono stati assunti con DDG 85/2018, ossia i cosiddetti docenti FIT 2018/19.

Per i suddetti docenti (secondaria I e II grado), che hanno svolto nel corso del 2018/19 il percorso annuale FIT al termine del quale sono assunti in ruolo, è stata dunque prevista un’eccezione. Tali docenti, pur non essendo ancora di ruolo in quanto lo saranno a partire dal 1° settembre 2019, hanno potuto presentare domanda di assegnazione provvisoria, fermo restando i motivi per cui si può chiedere il predetto movimento.

Presa di servizio

L’USR Piemonte, con la circolare n. 178/2019, ha fornito delle indicazioni in merito alla presa di servizio dei suddetti docenti, prevedendo che:

  • coloro i quali hanno chiesto e ottenuto assegnazione provvisoria provinciale o interprovinciale,  dovranno prendere servizio il 2 settembre 2019 nella scuola di titolarità in modo che possano essere espletate le formalità relative alla formalizzazione del contratto a tempo indeterminato; nella medesima giornata o nella giornata lavorativa successiva dovranno prendere servizio nella scuola in cui hanno ottenuto assegnazione provvisoria.

I doecnti in questione, dunque, dovranno prima prendere servizio nella scuola di titolarità (il 2 settembre), al fine di perfezionare il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, e poi recarsi nella scuola di assegnazione.

NB: si tratta di indicazioni fornite dall’USR Piemonte, per cui i docenti che si trovano nelle succitate condizioni devono rivolgersi all’USR competente.

Terza fascia ATA: al prossimo aggiornamento si può cambiare il titolo d’accesso

da Orizzontescuola

di redazione

Gli aspiranti inseriti nella terza fascia delle graduatorie di istituto possono modificare il titolo di accesso al prossimo aggiornamento, previsto nel 2021.

Un nostro lettore chiede

Sono da anni iscritto alle liste ATA per la Terza Fascia come Custode, Segreteria e Assistente Tecnico e, dato che non sono ancora mai stato convocato, immagino a causa del punteggio irrisorio
di solo 6,5 (dovuto anche a causa della mancata registrazione di un diploma professionale, che dovrò far correggere al prossimo rinnovo), mi chiedevo se fosse eventualmente possibile prendere un altro diploma
di maturità e presentarlo al posto di quello che ho attualmente che, purtroppo, ha un voto assai basso. Vorrei quindi, se possibile, sostituire il diploma di maturità con un altro che cercherei nel
frattempo di conseguire.
Spero possiate darmi un chiarimento su come muovermi in questo senso e anche per altri eventuali metodi per riuscire ad alzare il punteggio.
Ringrazio e saluto cordialmente

di Giovanni Calandrino – La risposta è positiva. Le graduatorie di circolo e di istituto di III fascia del personale ATA hanno validità triennale, al prossimo rinnovo potrà sostituire il titolo d’accesso attuale con un altro titolo più favorevole.

Per aumentare ulteriormente il suo punteggio le consiglio di conseguire una certificazione informatica (tra quelle previste dal D.M. 640/2017) oppure altri titoli valutabili ai sensi della tabella di valutazione annessa al suddetto D.M.

Graduatorie ATA terza fascia, prossimo aggiornamento nel 2021

Conte incaricato di formare il Governo giallo-rosso: lavoreremo per una scuola “di qualità e aperta a tutti”

da La Tecnica della Scuola

C’è anche la scuola, “di qualità e aperta a tutti”, tra i riferimenti fatti da Giuseppe Conte il 29 agosto al Quirinale, subito dopo aver ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un Governo “per” e non “contro”

Nell’intervento, Conte ha parlato di Governo “per” e non “contro”, che sia in grado di affrontare con immediatezza il nodo della crescita e dell’aumento dell’Iva.

Il presidente incaricato ha anche parlato di coraggio: quello che serve per dare certezze e speranze agli italiani.

Nell’accettare l’incarico “con riserva”, ho avuto “dubbi ma ho pensato all’interesse dei cittadini”, ha detto Conte, giustificando un questo modo il sì alla proposta, fatta dai pentastellati, che rimangono il primo partito, di presiedere anche il governo M5S-Pd.

Conte ha esordito ribadendo un suo concetto base: il “nuovo umanesimo”, il quale, ha sottolineato, “non è uno slogan ma l’orizzonte del Paese”.

Subito le consultazioni

Conte ha poi detto che avvierà in giornata “le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e, all’esito di questo confronto, mi dedicherò a elaborare un programma insieme alle forze politiche che hanno espresso il loro sostegno a favore di questo nuovo progetto politico e che desidero, sin d’ora, qui ringraziare. È una fase molto delicata per il Paese: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo. Stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità”.

Entro l’inizio della settimana è prevista la presentazione al Capo dello Stato della squadra di Governo: per metà settimana, probabilmente giovedì prossimo, il giuramento davanti a Mattarella.

Il riferimento alla scuola

“Mi ripropongo di creare una squadra di lavoro che si dedichi incessantemente e con tutte le proprie competenze ed energie a offrire ai nostri figli – ha continuato Conte – l’opportunità di vivere in un Paese migliore”.

Quindi è passato ad elencare i punti da realizzare col nuovo esecutivo: “•un Paese in cui l’istruzione sia di qualità e aperta a tutti, •un Paese all’avanguardia nella ricerca e nelle più sofisticate tecnologie, •che primeggi, a livello internazionale, nella tutela dell’ambiente, della protezione delle bio-diversità e dei mari, •che abbia infrastrutture sicure e reti efficienti, che si alimenti prevalentemente con le energie rinnovabili, •che valorizzi i beni comuni e il patrimonio artistico e culturale, •che integri stabilmente nella propria agenda politica il Benessere equo e sostenibile, •un Paese che rimuova le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, territoriali, di genere; •che sia un modello di riferimento, a livello internazionale, nella protezione delle persone con disabilità; •che non lasci che le proprie energie giovanili si disperdano fuori dei confini nazionali, ma un Paese che sia anzi fortemente attraente per i giovani che risiedono all’estero; •che veda un Mezzogiorno finalmente rigoglioso di tutte le sue ricchezze umane, naturali, culturali; •un Paese nel quale la P.A. non sia permeabile alla corruzione e sia amica dei cittadini e delle imprese; con una giustizia più equa ed efficiente; •dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno”.

Per Conte, quindi, la scuola continua a stare tra le priorità del suo mandato. L’impegno, soprattutto quello della scuola di qualità, non è da poco.

Diplomati magistrale, cosa succede in caso di sentenza negativa

da La Tecnica della Scuola

Uno dei punti affrontati dalla circolare sulle supplenze 2019/2020 pubblicata dal Miur il 28 agosto, è quello relativo ai diplomati magistrale. Cosa succede ai docenti inseriti con riserva in GaE o assunti con clausola risolutiva in caso di sentenza di merito negativa?

Supplenze 2019: ecco cosa succede ai diplomati magistrali

La circolare delle supplenze 2019 riserva proprio un paragrafo a questa situazione: “i docenti destinatari di sentenze sfavorevoli che ne dispongano la cancellazione dalle graduatorie ad esaurimento e/o la risoluzione del contratto stipulato con clausola risolutiva, possono presentare domanda di inserimento nelle graduatorie di istituto di II fascia valevoli per il triennio 2017/2020.

Questo vuol dire che i docenti “licenziati” potranno accedere alla seconda fascia di istituto delle supplenze, quella appunto degli abilitati.

Supplenze 2019: come inserirsi in II fascia per i diplomati magistrale con sentenza negativa

A tal fine, continua la circolare, secondo criteri e vincoli disposti dal D.M. 1 giugno 2017 n. 374, i docenti interessati dovranno presentare il modello A1 ed il modello B di scelta delle sedi in modalità cartacea o a mezzo pec alla scuola capofila prescelta, unitamente a copia del provvedimento giurisdizionale sfavorevole.

In questo caso i diplomati magistrale saranno collocati nelle graduatorie di istituto di inizio triennio, in quanto già in possesso dei requisiti di accesso alla data di scadenza della domanda di iscrizione, che per il vigente triennio era stata fissata al 24 giugno 2017. Conseguentemente, nel modulo domanda potranno essere dichiarati soltanto i titoli e servizi conseguiti entro tale data. I nuovi inserimenti non incidono sulle supplenze già conferite.

Pertanto, le scuole dovranno prendere in carico le istanze di volta in volta ricevute e di inserirle manualmente al Sistema Informativo affinché risultino valide per la seconda
fascia di istituto. Con successive note tecniche saranno diramate le istruzioni sulle relative
procedure e sul corretto uso delle funzioni.

“Data la complessità della procedura, ricorda la l’amministrazione in chiusura, gli Uffici territoriali sono invitati a fornire la massima assistenza alle istituzioni scolastiche e ad agevolarne gli adempimenti procedendo alla tempestiva cancellazione dalle Graduatorie ad esaurimento dei destinatari di sentenze sfavorevoli, in quanto operazione propedeutica all’inserimento nella II fascia delle graduatorie di Istituto”.

La circolare sulle supplenze 2019/2020 (CLICCA QUI)

da La Tecnica della Scuola

Dal 1° settembre prossimo sarà possibile presentare domanda per il nuovo bando di concorso di Intercultura, per i programmi all’estero 2020/2021.

I posti a disposizione sono più di 2.000, di cui 1.500 accessibili attraverso borse di studio totali e parziali.

I programmi sono rivolti prioritariamente a studenti delle scuole superiori nati tra il 1 luglio 2002 e il 31 agosto 2005 (ovvero, indicativamente di età compresa al momento della partenza tra i 15 e i 18 anni).

Si può scegliere tra programmi annuali, semestrali, trimestrali o bimestrali in America, Europa, Asia, Oceania e Africa.

La scadenza per le iscrizioni ai programmi scolastici è il 10 novembre.

L’iscrizione non è impegnativa e consente di partecipare agli incontri di selezione che si terranno nella propria zona. Dopo il 10 novembre, le iscrizioni ai programmi scolastici vengono chiuse (rimangono aperte solo quelle per i programmi estivi).

Una volta iscritti, i candidati saranno invitati a un incontro, che indicativamente si terrà entro una decina di giorni dopo la scadenza del 10 novembre, che prevede un colloquio e alcune attività.

Dopo il primo incontro, sarà possibile accedere al fascicolo online di presentazione e scegliere il percorso che si vorrà seguire.

È possibile infatti partecipare ai programmi versando la quota di partecipazione oppure richiedendo una delle 1.500 borse di studio (totali o parziali) che Intercultura mette a disposizione direttamente (clicca qui per conoscere i dettagli e i requisiti) o da parte di aziende, enti, fondazioni o banche italiane, che collaborano con la Fondazione Intercultura (clicca qui per consultare la pagina con tutti i requisiti per le borse sponsorizzate).

SCARICA IL BANDO

Carta docente, dal 1° settembre l’applicazione sarà sospesa e i buoni non spesi attribuiti come residuo

da La Tecnica della Scuola

Nel ricordare che il bonus docenti deve essere validato entro il 31 agosto 2019, il Miur ha fatto sapere che a partire dal 1° settembre prossimo l’applicazione cartadeldocente sarà momentaneamente sospesa per la gestione del cambio dell’anno scolastico.

Inoltre, i portafogli dei docenti già registrati verranno momentaneamente disattivati e gli importi dei buoni prenotati e non spesi verranno annullati d’ufficio ed attribuiti come residuo relativo all’anno scolastico 2018/2019.

Nel contempo, saranno bloccate le funzionalità di validazione dei buoni sia da applicazione che da web service.

Riscatto della laurea, è boom di domande. Tutte le info utili

da La Tecnica della Scuola

Il riscatto della laurea piace. Il nuovo sistema agevolato entrato in vigore quest’anno ha fatto impennare le domande per utilizzare gli anni di università per la pensione.

In soli 4 mesi, da marzo a luglio, secondo i dati più aggiornati dell’Inps, le richieste sono state oltre 32mila, contro le circa 29mila totalizzate nell’intero 2018.

La maggior parte arrivano dai lavoratori del privato (27.348), mentre quelle del settore pubblico si fermano a 5.149.

L’incremento è stato forte soprattutto nei primi mesi di applicazione della misura: si passa infatti da 5.920 istanze a marzo, il mese in cui sono entrate a regime le nuove norme, a 7.020 in aprile fino alle 8.060 di maggio.

A giugno si riscende a 6.267 e a luglio a 5.230.

Riscatto della laurea, è boom di domande

I lavoratori iscritti alla gestione privata e alla gestione pubblica dell’INPS (per i periodi assicurativi che si collocano nel sistema contributivo) nonché i lavoratori e iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri (anche per i periodi collocati nei sistemi retributivo e misto) hanno uno strumento per valutare se valorizzare o meno gli anni universitari ai fini pensionistici.

L’INPS ha, infatti, reso disponibile un simulatore per calcolare l’onere da versare al fondo pensionistico di appartenenza.

L’INPS, con comunicato del 17 luglio 2019, ha reso noto che è disponibile sul portale istituzionale un simulatore mediante il quale si può calcolare la somma da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni del periodo di studi universitario.
Questo strumento, grazie al quale si può valutare se valorizzare o meno gli anni universitari ai fini pensionistici, può essere utilizzato dagli iscritti alla gestione privata e alla gestione pubblica, per i periodi che si collocano nel sistema contributivo, e dagli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri, anche per i periodi collocati nei sistemi retributivo e misto.

Metodi di calcolo

È utile ricordare che il metodo di calcolo retributivo si applica ai periodi collocati:

– precedentemente al 1° gennaio 1996;

– fino al 31 dicembre 2011, in caso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Al contrario, il metodo di calcolo contributivo si applica ai periodi collocati:
– successivamente al 31 dicembre 1995, in caso di un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni tale data;
– successivamente al 31 dicembre 2011, in caso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Simulazione di calcolo dell’onere di riscatto

Così come segnala l’Inps, lo strumento di simulazione consente di effettuare il calcolo dell’onere di riscatto, sulla base dei dati immessi e con riferimento all’anno corrente.

L’importo ottenuto ha mera valenza orientativa e potrebbe discostarsi da quello effettivo che sarà comunicato con apposito provvedimento, a seguito della presentazione della domanda di riscatto.

Si rammenta che l’onere in parola è determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

Si ricorda, a tal proposito, che rientrano nel sistema di calcolo retributivo i periodi:

  • precedenti al 1° gennaio 1996;
  • fino al 31 dicembre 2011, se il richiedente abbia maturato 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Rientrano, invece, nel sistema di calcolo contributivo i periodi:

  • successivi al 31 dicembre 1995, se a tale data il richiedente non abbia maturato 18 anni di contribuzione;
  • successivi al 31 dicembre 2011, nei casi in cui il richiedente abbia maturato 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995.

Dati necessari per il calcolo dell’onere di riscatto

Una volta effettuata la scelta della gestione previdenziale nella quale si intende simulare il calcolo, scelta obbligatoria e propedeutica al perfezionamento dello stesso, l’utente dovrà inserire nel simulatore i seguenti dati, affinché la simulazione vada a buon fine:

anno di iscrizione all’Università;

numero di rate in cui frazionare il pagamento;

periodo o periodi da riscattare “dal…al” afferenti lo stesso anno solare.

In riferimento alle gestioni previdenziali per cui è possibile effettuare la simulazione del calcolo dell’onere di riscatto laurea nel solo sistema contributivo, oltre ai dati menzionati, la procedura richiede all’utente di inserire la retribuzione degli ultimi 12 mesi.

Se l’interessato seleziona un fondo per il quale ad oggi è possibile eseguire una simulazione solo nel sistema contributivo (Fondi speciali, Gestione pubblica, ecc.) e indica uno o più periodi collocati nel sistema retributivo, la simulazione non viene eseguita. In tal caso, appare un messaggio di “alert” con l’indicazione di rivolgersi alla Struttura Inps territorialmente competente per ottenere la simulazione richiesta.

Lo stesso messaggio di “alert” compare ogni qualvolta la simulazione non può andare a buon fine poiché si sono verificati errori nella elaborazione del conto, che necessitano dell’intervento dell’operatore Inps. Anche in tali casi si invita l’utente a rivolgersi alla Struttura INPS territorialmente competente.

Si ricorda, infine, che lo strumento di simulazione è stato realizzato tenendo conto del nuovo comma 5-quater dell’articolo 2 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184, introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, secondo cui, per le domande presentate a decorrere dal 29 gennaio 2019, è previsto un ulteriore sistema di calcolo dell’onere di riscatto del corso di studi nei casi in cui la domanda di riscatto riguardi periodi che si collochino esclusivamente nel sistema di calcolo contributivo.

Per maggiori dettagli, all’interno dell’applicativo per la presentazione telematica della domanda di riscatto laurea è a disposizione l’edizione aggiornata del manuale per gli utenti, che illustra anche la simulazione del calcolo dell’onere nei casi in cui si scelga il nuovo metodo di calcolo sopra descritto.

Riscatto della laurea, come presentare la domanda

La domanda può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, entro il secondo grado, dal suo parente e affine. In tutte queste ipotesi, l’onere versato è detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento e in quelli successivi.

Per i lavoratori del settore privato, la domanda di riscatto può essere presentata anche dal datore di lavoro dell’assicurato destinando, a tal fine, i premi di produzione spettanti al lavoratore. In tal caso, l’onere versato è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo e, ai fini della determinazione dei redditi da lavoro dipendente, rientra nell’ipotesi di cui all’articolo 51, comma 2, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Nei casi in cui la domanda sia presentata dal parente o affine o dal datore di lavoro, in fase di presentazione della stessa è necessario che sia acquisito il consenso del soggetto interessato.

La domanda da parte del diretto interessato o suo superstite si presenta online all’INPS attraverso il servizio dedicato. In alternativa, può essere effettuata tramite:

Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile;

Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Nel caso di presentazione della domanda da parte del datore di lavoro, dei parenti e affini entro il secondo grado, in attesa dell’implementazione della procedura per l’invio telematico, le domande sono presentate utilizzando il modulo reperibile online.

Riscatto della laurea, vantaggi fiscali

Un aspetto da considerare per il riscatto della laurea è che i versamenti fatti danno diritto a sconti sulle imposte.

Il riscatto della laurea per un figlio a carico che non ha mai lavorato dà diritto alla detrazione del 19% degli importi versati, quindi si pagano meno tasse.

Se si riscatta la propria laurea, invece, si può dedurre l’intero importo versato dal computo del proprio reddito imponibile.

Alla fine di ogni anno si pagheranno perciò le tasse sul proprio reddito decurtato delle cifre versate per il riscatto.

Ecco un facile esempio: se si rateizzano 50.000 euro l’anno per 5 anni, quindi pagando 10.000 euro l’anno, e il proprio reddito è di 50.000 euro l’anno, è come se si guadagnassero 40.000 euro.

Avviso 30 agosto 2019

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie
Ufficio II – Reclutamento e formazione del personale del Ministero

Concorso pubblico, per esami, a 253 posti, per l’accesso al profilo professionale di funzionario amministrativo-giuridico-contabile, area III, posizione economica F1, del ruolo del personale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per gli uffici dell’Amministrazione centrale e periferica – (GU n. 25 del 27-3-2018)

Avviso 30 agosto 2019

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per il  personale scolastico

Avviso 30 agosto 2019

Concorso dirigenti scolastici. Ulteriore assegnazione dei vincitori alle regioni a seguito di rinunce all’assunzione

Facendo seguito all’avviso prot. n. AOODGPER 38777 del 28 agosto 2019, è pubblicata l’assegnazione ai ruoli regionali di 61 vincitori a seguito dello scorrimento della graduatoria del concorso per Dirigenti Scolastici.