Controlli biometrici nei settori dell’Istruzione

Il serrato confronto con il MIUR ferma i controlli biometrici nei settori dell’Istruzione

Negli incontri con i sindacati il Ministro Fioramonti si è impegnato a modificare la norma che introduce i controlli biometrici nel comparto istruzione. Un primo passo per la completa revisione dell’intervento legislativo autoritario del precedente governo.

Il Ministro Fioramonti ha assunto l’impegno a cancellare la norma contenuta nella legge 56 del 19 giugno 2019 che ha introdotto nei comparti dell’istruzione (scuola, università, ricerca ed afam) i sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi. In particolare per la scuola il controllo è riservato ai dirigenti scolastici e al personale ATA.

Si tratta di un intervento che sperpera inutilmente risorse importanti ed è vessatorio nei confronti del personale ed è stato oggetto di numerose iniziative di contrasto da parte della FLC CGIL.

Tutto il provvedimento che ha ben rappresentato la cultura punitiva nei confronti dei lavoratori caratterizzante tutto l’impianto della legge fortemente voluta dalla precedente Ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno deve ora essere radicalmente cambiato.

Le neo Ministre Fabiana Dadone della Pubblica Amministrazione e Paola Pisano dell’Innovazione aprano immediatamente un confronto con i sindacati dando seguito alle dichiarazioni di questi ultimi giorni per passare ad una nuova fase fondata sul riconoscimento e la valorizzazione della partecipazione dei lavoratori al miglioramento della pubblica amministrazione e dei sistemi pubblici d’istruzione.

Ci sia nel DEF attenzione alla disabilità

Ci sia nel DEF attenzione alla disabilità

Nelle prossime ore il Consiglio dei Ministri sarà chiamato alla prima analisi per la predisposizione del DEF, il Documento di Economia e Finanza, atto di estrema rilevanza per la prossima legge di bilancio e le strategie economiche (spese, investimenti, gestione del deficit dei prossimi anni).

Ci auguriamo che il Governo, già da ora – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – assuma una forte attenzione agli impegni economici che possono essere determinanti per la reale inclusione delle persone con disabilità. Ogni scelta successiva ha necessità di risorse adeguate e congruenti, non occasionali né perennemente sperimentali.”

Oltre a manifestare fermezza nel considerare limitate le risorse attualmente destinate a questo ambito, la FISH richiama l’attenzione su alcune voci di spesa che dovrebbero essere previste già da ora: “È necessario prevedere un aumento progressivo del Fondo per la non autosufficienza per garantire davvero Livelli essenziali. Attualmente il Fondo (insufficiente) è fermo a 550 milioni. Aumentarne decisamente l’importo consentirebbe di scorporarne una quota adeguata da destinare alla realizzazione dei progetti di vita indipendente uscendo dallo sperimentalismo in cui oggi versano”, raccomanda Falabella che prosegue: “Sul fronte dell’occupazione, oltre al rafforzamento dell’obbligo delle Pubbliche Amministrazioni di assumere persone con disabilità, va precisato il rafforzamento degli incentivi alle aziende private per queste finalità.”

Viene poi una stabilizzazione delle destinazioni finanziarie ai Comuni finalizzate ai servizi di supporto all’inclusione scolastica di loro competenza: il trasporto, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, l’assistenza igienica personale.

Vi sono poi alcune misure che, dopo una conclusa fase di rodaggio, meritano un maggiore impegno di risorse: quelle necessarie per garantire nei LEA la fornitura delle nuove tecnologie; quelle a favore dei servizi per il sostegno all’abitare in autonomia, in particolare nel ‘dopo di noi’, ed infine, nella speranza di una imminente approvazione della specifica norma, quelle per il fondo per i caregiver familiari.”

Educazione&Scuola Newsletter n. 1105


Educazione&Scuola Newsletter n. 1105

Settembre 2019 – XXIV Anno

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Notizie
Test Corsi ad accesso programmato

Disponibili i risultati dei test di accesso

Climate Action Week

20 – 27 settembre 2019

Notte Europea dei Ricercatori 2019

27 settembre 2019

Insediamento nuovo Ministro al MIUR

Il 17 settembre si svolge il primo incontro con le OO.SS. del comparto Scuola

Crisi di Governo

Il 16 settembre 2019 si svolge la cerimonia di giuramento dei Sottosegretari di Stato

Tutti a Scuola

L’Aquila, 16 settembre 2019

Insegnamento dell’educazione civica

La nota 13 settembre 2019, AOODPIT 1830, stabilisce che l’insegnamento dell’educazione civica sia istituito a partire dall’a.s. 2020/2021

Piano Nazionale Cinema per la Scuola

Nuovi bandi per l’anno scolastico 2019/2020

Calendario Scolastico 2019/2020

L’1 settembre 2019 ha inizio l’anno scolastico 2019-2020

RAV e Rendicontazione sociale

Il RAV 2019/22 può essere modificato da settembre 2019; la piattaforma per la predisposizione della Rendicontazione sociale è attiva sino al 31 dicembre 2019

Norme

Nota 27 settembre 2019, AOODGEFID 28999

Differimento dei termini di rendicontazione dei contributi relativi all’azione #28 Animatori digitali (prima annualità e seconda annualità), all’azione #3 “Connettività” e all’azione #24 “#imieidiecilibri” …

Nota 27 settembre 2019, AOODGRUF 21611

“Istruzioni per l’affidamento dei Servizi di ristorazione mediante bar e distributori automatici nelle Istituzioni Scolastiche ed Educative” – Quaderno n. 2 e Appendice

Comunicato 25 settembre 2019

Modifica di alcuni piani regionali relativi alla costruzione e messa in sicurezza di palestre e/o strutture sportive

Nota 25 settembre 2019, AOODGOSV 19936

Terza edizione della Fiera Didacta Italia – Firenze, 9-11 ottobre 2019. Eventi MIUR

Avviso 25 settembre 2019, AOODGOSV 19956

I Giochi delle Scienze Sperimentali 2020. La Scienza in gioco per gli studenti della SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Nota 25 settembre 2019, AOODGSIP 4171

Storia della Resistenza e della Guerra di Liberazione 1943-1945

Olimpiadi di astronomia 2020

Bando 25 settembre 2019

Nota 25 settembre 2019

Fiera EduCanada / Studiare in Canada 2019

Alternanza scuola-lavoro – 2a edizione: Manuale Operativo di Gestione

Prot. 28749 del 24 settembre 2019

Nota 24 settembre 2019, AOODGOSV 19766

Bando di Concorso promosso dalla Camera di Commercio Italo-Germanica dal titolo “Welcome to Automation” – Edizione 2019/2020

Inclusione sociale e lotta al disagio – 2a edizione: approvazione e pubblicazione graduatorie provvisorie dei progetti

Prot. 28787 del 24 settembre 2019

Nota 23 settembre 2019, AOODPIT 1845

Venerdì 27 settembre – Partecipazione degli studenti al 3° Global Strike For Future sul tema dei cambiamenti climatici

Lettera Ministro 23 settembre 2019

“Istruzione, no estinzione”

Decreto-Legge 21 settembre 2019, n. 104

Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, …

Diario 20 settembre 2019

Diario delle prove scritte del concorso pubblico, per esami e titoli, per la copertura di duemilaquattro posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi del personale ATA

Ipotesi di Contrattazione Collettiva Nazionale Integrativa (MIUR, 18.9.19)

Criteri ripartizione Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa – anno scolastico 2019/2020

Decreto Direttoriale 18 settembre 2019, AOODGEFID 356

Graduatorie regionali di merito per l’individuazione di un numero massimo di 120 docenti costituenti le équipe formative territoriali, per garantire la diffusione di azioni legate al Piano nazionale …

Nota 18 settembre 2019, AOODGSIP 4047

20 – 27 settembre settimana dedicata allo sviluppo sostenibile. Lettera del Ministro Fioramonti alla comunità scolastica

Decreto Dirigenziale 17 settembre 2019, n.1355

Esami di Stato di abilitazione esercizio della libera professione di Perito Industriale e Perito Industriale Laureato Sessione 2019

Decreto Dirigenziale 17 settembre 2019, n.1358

Esami di Stato di abilitazione esercizio della libera professione di Geometra e Geometra Laureato Sessione 2019

Decreto Dirigenziale 17 settembre 2019, n.1356

Esami di Stato di abilitazione esercizio della libera professione di Perito Agrario e Perito Agrario Laureato Sessione 2019

Decreto Dirigenziale 17 settembre 2019, n.1359

Esami di Stato di abilitazione esercizio della libera professione di Agrotecnico e Agrotecnico Laureato Sessione 2019

Contrasto alla povertà educativa: disponibile il Manuale Operativo di Avviso (MOA)

Prot. 28212 del 13 settembre 2019

Nota 13 settembre 2019, AOODGCASIS 2245

Anno Scolastico 2019/2020 – Attività di aggiornamento dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti

Nota 13 settembre 2019, AOODPIT 1830

Insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Avvio dall’anno scolastico 2020/2021

Parere CSPI (11.9.19)

Espressione di parere sullo schema di decreto relativo alla sperimentazione nazionale in merito all’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutte le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione …

Circolare n. 1, 10 settembre 2019, AOODGOSV 18934

Programma annuale per la valorizzazione delle eccellenze per l’anno scolastico 2019/2020. Decreto ministeriale 541 del 18 giugno 2019

Nota 10 settembre 2019, AOODGPER 40185

Concorso per l’accesso ai ruoli della dirigenza scolastica – D.D.G. n. 1259 del 23.11.2017 – Riscontro istanze di accesso e reclami dei candidati ammessi alla valutazione dei titoli

Ordinanza TAR Lazio 10 settembre 2019, n. 6011

Servizio mensa scolastica

Nota 10 settembre 2019, AOODGOSV 18945

Terza edizione della Fiera Didacta Italia – Firenze, 9-11 ottobre 2019

Nota 9 settembre 2019, AOODGOSV 18839

Gara Nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici che hanno frequentato il IV anno di corso nell’anno scolastico 2018/2019. Risultati

Nota 5 settembre 2019, AOODGOSV 18646

Premio delle Camere di Commercio “Storie di alternanza” – 3^ Edizione a.s. 2019/2020

Nota 4 settembre 2019, AOODGPER 39533

Periodo di formazione e prova per i docenti neo-assunti e per i docenti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo. Attività formative per l’a.s. 2019-2020

Nota 3 settembre 2019, AOODPIT 1762

Progetto di insegnamento in lingua inglese e scambio culturale Global Volunteer – EduCHANGE

Nota 3 settembre 2019, AOODGOSV 18450

Protocollo d’Intesa MIUR/Assocalzaturifici 21° Bando di concorso “CONTRO IL RISCALDAMENTO GLOBALE SERVONO IDEE FRESCHE” a.s. 2019-2020

Rubriche

in Bacheca della Didattica

Ambiente e Responsabilità

di Maria Grazia Carnazzola

Un sudafricano a Trastevere

di Gabriele Boselli

Unicuique suum

di Stefano Stefanel

Un percorso (possibile) su Cittadinanza e Costituzione

di Pier Gavino Sechi

L’Educazione Civica

di Maria Grazia Carnazzola

Il mondo al contrario

di Stefano Stefanel

in Concorsi

Concorso DSGA

Le prove scritte del concorso si svolgeranno nei giorni 5 e 6 novembre 2019

in Esami

Il colloquio d’esame finale del I ciclo e rubrica di valutazione

di Anna Braghini

Sessione Straordinaria Esami di Stato

Dal 16 settembre si svolge la sessione straordinaria degli Esami di Stato

Europ@ Fondi Strutturali di Fabio Navanteri


in Famiglie

Patto educativo alla primaria: da quest’anno o è differito?

di Cinzia Olivieri

Il CSPI rilancia il legame tra patto educativo ed educazione civica

di Cinzia Olivieri

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 63

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

Il D.Lgs 96/2019: le modifiche al D.Lgs 66/2017

di Fabio Zanardelli

in LRE di Paolo Manzelli

Il Nuovo Paradigma della “VITA -CIRCOLARE”

di Paolo Manzelli

in Psicologia

Miracolo a Milano

di Adriana Rumbolo

Dall’educazione civica a quella sessuale

di Adriana Rumbolo

in Recensioni

F. Cremascoli, Il mestiere della scuola. Memoria

Il mestiere di dirigere

M. Recalcati, Mantieni il bacio

di Antonio Stanca

AA.VV., Il manuale dell’EXPERT TEACHER

16 competenze chiave per 4 nuovi profili docente

R. Maragliano, Scrivere – Zona franca

di Maurizio Tiriticco

Walt Whitman

di Antonio Stanca

in Riforme On Line di Giancarlo Cerini

Educazione Civica: e se fosse un anno di preparazione?

di Giancarlo Cerini

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

Un’altra pagina da scrivere sul regionalismo

di Gian Carlo Sacchi

in Software

Internet, Reti, Nuove tecnologie

Creare musica a scuola con le nuove tecnologie

di Stefano Maviglia

R. Maragliano, Scrivere – Zona franca

di Maurizio Tiriticco

Digital Education at School in Europe

Il Rapporto Eurydice sull’educazione digitale a scuola in Europa

Capire l’Informatica di Paolo Rocchi


in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Un Miur allo sbando?

di Maurizio Tiriticco

Lettera a un’amica di sempre

di Maurizio Tiriticco

R. Maragliano, Scrivere – Zona franca

di Maurizio Tiriticco

Lettera al Presidente Sergio Mattarella

di Maurizio Tiriticco

Diritti dell’uomo. Cittadinanza e Costituzione da ieri ad oggi

di Maurizio Tiriticco

Per una informazione diffusa

di Maurizio Tiriticco

Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale


Scuole nel caos: al Nord nominato il 43% dei docenti

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Caos poteva essere e caos è stato. A tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico le scuole italiane restano in emergenza. Per un mix di fattori di rischio che avevamo previsto sul Sole 24 Ore di lunedì 2 settembre (cattedre scoperte, graduatorie sguarnite, boom delle messe a disposizione) e che si sono confermati tali. Complice la coincidenza del maxi turnover dovuto a quota 100 e della crisi di governo con le strozzature tipiche della riapertura. Del resto, con un’immissione in ruolo su due fallita, sarebbe stato difficile avere un risultato diverso. Una prima risposta da parte del ministro Lorenzo Fioramonti, per evitare che l’anno prossimo lo scenario si ripeta, è attesa nei prossimi giorni, con una versione riveduta e corretta del decreto precari.

I vuoti d’organico

Lo schema riassuntivo elaborato dalla Flc Cgil lascia pochi dubbi. Su 66mila cattedre scoperte ne sono state assegnate 33mila (che diventano 32mila se togliamo quelle accantonati in precedenza): praticamente una su due, ma Piemonte, Veneto, Sardegna e Lombardia si sono fermate al 43%. Per ognuna adesso servirà un supplente. Se al computo aggiungiamo i quasi 10mila pensionamenti che l’Inps non ha gestito in tempo e i 48mila docenti in deroga sul sostegno e i 12mila dell’organico di fatto il “totalizzatore” delle supplenze fatte o da fare sfiora quota 108mila. Ma alla fine il computo potrebbe essere ben più alto visto che all’appello mancano gli “spezzoni” di ore.

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, riassume così un quadro che lui stesso definisce «disastroso»: «Mancano tantissimi docenti, direttori amministrativi, assistenti di segreteria. E i dirigenti sono nella impossibilità materiale di garantire il servizio. Il sistema di reclutamento del personale anacronistico è inadeguato e inefficace in quanto si basa su graduatorie esaurite e su sanatorie che non garantiscono la qualità del servizio, fino all’ultima assurdità delle messe a disposizioni. Le conseguenze ricadono sugli studenti per i quali il sistema, paradossalmente, dovrebbe essere pensato. Per l’Anp – aggiunge – è ora di cambiare. Si dia la possibilità ai dirigenti scolastici di intervenire direttamente nel reclutamento del personale, visto che le dimensioni del sistema sono tali da impedirne un’efficace gestione da parte dell’amministrazione centrale».

Le prime contromisure

Il compito di fornire una risposta tocca al governo giallorosso. Oltre a pubblicare il bando da 17mila posti del concorso ordinario per infanzia e primaria (che è già stato autorizzato dal Mef) il governo Conte 2 varerà a breve un decreto sulle emergenze scolastiche. Che partirà dal Dl precari approvato “salvo intese” il 9 agosto scorso quando a viale Trastevere sedeva il leghista Marco Bussetti per andare oltre. Al suo interno dovrebbe essere disciplinato il doppio concorso per medie e superiori da bandire a inizio 2020: uno straordinario da 24 mila posti riservato ai prof con 3 anni di servizio negli ultimi 8, in una versione molto snella (titoli e colloqui) che consenta di averli in cattedra già a settembre prossimo, e uno ordinario per gli altri 24mila.

Se dipendesse dal sottosegretario Lucia Azzolina (M5S) il menù degli interventi dovrebbe essere più ricco. E  più alto. Tale da «assicurare la continuità didattica e la stabilità dei docenti nelle scuole, uniformando le varie situazioni esistenti ed eliminando distonie e differenziazioni». Come? «Una delle prime misure allo studio – spiega – da realizzare nella fase di conversione del decreto scuola, riguarda un meccanismo stabile che consenta, ogni anno, di assicurare ai vincitori senza cattedra, agli idonei, ai soggetti nelle Gae di potere liberamente essere assunti nei posti vacanti e disponibili, in altre regioni, residuati dalle ordinarie immissioni in ruolo, quindi posti completamente vacanti». Nella speranza di realizzare, sempre in sede di conversione, «una piccola rivoluzione che tutte le scuole ci chiedono: la trasformazione delle graduatorie di istituto in graduatorie provinciali, solo ed esclusivamente per le supplenze. Questo consentirà di velocizzare le operazioni di conferimento delle supplenze, garantendo di avere ogni anno subito i docenti nelle classi e di alleggerire il lavoro delle segreterie scolastiche». Un proposito che, se rispettato, sarebbe a una piccola rivoluzione.

Nel Lazio disservizi amplificati dall’assenza del direttore generale

da Il Sole 24 Ore

di Eu.B.

Tra le tante carenze che sta flagellando l’inizio dell’anno scolastico anche nel Lazio ce n’è una che trasversale alle scuole di ogni ordine e grado. E che sta turbando il sonno di centinaia di famiglie. Si tratta dell’assenza degli insegnanti di sostegno per bambini con disabilità anche gravi e con certificazioni ex lege 104/92. Un’emergenza vecchia che sta assumendo connotati nuovi, quanto meno dal punto di vista numerico, e che sconta l’assenza di un direttore generale al vertice dell’Ufficio scolastico regionale.

Andiamo con ordine e partiamo dalle segnalazioni che l’Anp Lazio sta ricevendo quotidianamente. Ad esempio all’istituto di istruzione superiore Lombardo Radice (Roma Sud, zona Anagnina) ci sono ancora 5 cattedre scoperte sul sostegno (pari al 25% dell’organico) con giorni e giorni di convocazioni andate deserte. Se ci spostiamo di qualche chilometro, nel quadrante est della capitale, il quadro non cambia: all’istituto comprensivo di via Aretusa (La Rustica) mancano 4 posti comuni e 6 di sostegno. Più altri 3 alla secondaria.

Ma va così anche in centro. Dall’Istituto Celasio Caetani, in pieno quartiere Prati, segnalano che non ci sono diversi prof e anche che non è mai stata realizzata una serie di interventi urgenti sulle strutture: dalle porte tagliafuoco all’abbattimento delle barriere architettoniche. All’Itis Giuseppe Armellini, a due passi dalla basilica di San Paolo, oltre ai docenti (di sostegno e comuni) manca ancora una cinquantina di banchi con relative sedie. Per non parlare delle sedi senza un capo segreteria. Come l’Istituto comprensivo Lucio Fontana (Labaro, Roma Nord) che si trova a farne a meno da cinque anni.

Ad aggravare il quadro, come detto, nel Lazio c’è anche la situazione di vacatio in cui versa l’Ufficio scolastico regionale. L’ex direttore generale, Gildo De Angelis, è andato in pensione a fine luglio e la nomina del suo successore (individuato dall’ex ministro Marco Bussetti in Jacopo Greco) si è arenata dopo i rilievi della Corte dei conti. Nel frattempo il nuovo titolare del Miur, Lorenzo Fioramonti, ha fatto approvare in Consiglio dei ministri lo stop alla riorganizzazione del ministero – che avrà effetto a cascata anche sugli Usr scoperti, vale a dire Lazio, Sicilia, Liguria e Abruzzo – voluta dal suo predecessore e mai andata a buon fine. Se ne occuperà lui ma a sentire Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio, «considerando che il nuovo regolamento dovrà andare a Consiglio di Stato, Corte dei conti e Consiglio superiore della pubblica istruzione per riempire la casella vacante ci vorranno, nella migliore delle ipotesi, otto mesi. Un anno e mezzo nella peggiore».

Decisamente troppi. Anche perché senza un capo dell’Usr è molto più difficile trovare un dirigente o un funzionario che si assuma la responsabilità di autorizzare la divisione di una classe o avallare una deroga sul sostegno. Con gli effetti nefasti, per scuole e famiglie, che abbiamo provato a riassumere.

A rischio la «giustificazione» per i ragazzi che hanno manifestato per il clima

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Una sgradita sorpresa potrebbe accogliere nelle classi i ragazzi che venerdì hanno partecipato in tutta Italia alle manifestazioni per il clima. Alcuni dirigenti scolastici, infatti, hanno deciso di non seguire l’appello del ministro Lorenzo Fioramonti a considerata “giustificata” la loro assenza. Il milione di ragazzi che

Giustificazione a rischio
Nel giorno della prima giustificazione di massa “green” per uno sciopero di studenti sull’emergenza climatica in oltre una ventina di istituti romani i presidi hanno deciso di conteggiare le assenze per «insegnare ai ragazzi l’importanza delle conseguenze di una scelta». Fosse anche la decisione di partecipare ad un corteo. La parola d’ordine scandita dai dirigenti ‘non allineati’ all’indicazione del ministro Fioramonti della giustificazione tout court è «responsabilizzazione».

La scelta dei presidi
E così dal liceo Tasso fino al Primo Levi l’assenza di oggi andrà a far parte del cumulo del 25% consentito del totale di giorni scolastici ‘marinati’. «Non è una punizione -precisa Stefano Sancardi, preside del liceo Primo Levi e coordinatore della Rete di ambito territoriale RM6 dove ricadono gran parte degli Istituti che hanno scelto la linea del rigore sulle assenze- Sono contento che partecipino, ma mettendoci la faccia. Serve per responsabilizzare i ragazzi. L’assenza dà più valore alla scelta di partecipare allo sciopero”.
Anche al Tasso il preside Paolo Pedullà ha scelto di conteggiare l’assenza che verrà comunque giustificata anche con la motivazione «manifestazione per il clima» «La mia posizione è che l’assenza vada conteggiata ai fini di quel 75% di presenze necessarie per la validità dell’anno scolastico – spiega il dirigente scolastico intervistato dall’Ansa – Storicamente da noi non è mai stata repressa l’adesione alle manifestazioni, per cui sono sempre state accettate le giustificazioni. Ma conteggiare l’assenza è un’altra cosa». Secondo Pedullà, infatti, una scelta del genere “aiuta a responsabilizzare i ragazzi”. Insomma un modo per far capire che una scelta deve essere sempre consapevole e comporta anche delle conseguenze. «Oggi i ragazzi a scuola sono pochi, si va da un minimo di uno ad un massimo di nove per classe -prosegue Pedullà- In questi casi, se la maggior parte degli alunni è assente, non si spiega, non si va avanti con il programma. Domani si farà lezione normalmente, senza ‘rappresaglie», aggiunge ironizzando.
«Nel suo invito il ministro Fioramonti ha dimostrato grande rispetto per l’autonomia della scuola -osserva- Per quanto ci riguarda affronteremo la questione nel collegio dei docenti dove, se qualcuno solleverà il tema delle assenze, ne discuteremo. La democrazia è questa. E io sono un primus inter pares».
Insomma la preoccupazione di questi presidi, come qualche dirigente stesso ammette, “è che il bonus giustificazione non diventi un nuovo sei politico” e che dunque non deresponsabilizzi i ragazzi in un periodo dove la formazione, anche delle coscienze è cruciale. Al Tasso del resto il preside Pedullà aveva già introdotto il tema della consapevolezza e dell’auto responsabilizzazione lo scorso anno al termine dell’occupazione: propose agli studenti che avevano promosso e aderito di ‘autodenunciarsi’ (l’atto era volontario) per incassare un 6 in condotta solo al primo trimestre. Un voto simbolico, nelle intenzioni della dirigenza scolastica, ma per crescere, «per prendersi le proprie responsabilità».

Legge di Bilancio: no tagli a scuola, si mantiene quota 100. Per aumento stipendi è guerra sulle merendine

da Orizzontescuola

di Anselmo Penna

Ci sarà revisione della spesa, ma senza “tagli a scuola, sanità, università”. Lo assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri precisando che “non ce lo possiamo permettere: sarebbe controproducente”

Manovra da 30 miliardi

“Trenta miliardi è una cifra ben definita: se si sommano i 23 miliardi di aumenti Iva che vogliamo disinnescare a delle politiche che vogliamo mettere in campo si arriva a una cifra simile”. Questo quanto detto dal Ministro dell’Economia durante la trasmissione di Lucia Annunziata a 1/2h in più su Rai3

Quota 100 rimane

“Non è serio cambiare il sistema previdenziale ogni anno. Questa è una misura che va ad esaurimento e verrà confermata in Manovra”. Resta quindi quota 100 anche per il prossimo anno.

Asili nido

“Il concetto di sostenibilità – ha detto il Ministro – non riguarda solo l’aspetto ambientale ma anche la sostenibilità sociale: l’Europa ha un grande bisogno di infrastrutture sociali. In questo rientra il piano sugli asili nido: non solo la riduzione o azzeramento delle rette per i redditi medio bassi ma anche la costruzione di nuovi asili nido. Queste sono infrastrutture sociali”.

Aumenti stipendiali personale scuola

Nessun cenno da parte del Ministro dell’economia alla richiesta del collega dell’Istruzione sull’aumento stipendiale. Il problema sono i fondi con il progetto di Fioramonti che vuole tassare le merendine e i voli aerei per trovare i fondi.

Idea che era stata appoggiato dal Primo Ministro Conte, ma che nelle scorse ore aveva visto lo stop da parte di Italia Viva, per bocca della Boschi.

Si apre una partita, da un lato Fioramonti che ha minacciato più volte di dimettersi se non dovessero venir fuori 3 miliardi da distribuire tra Università e scuola, dall’altro la corsa alla ricerca dei soldi attraverso tassazione di scopo.

Nei prossimi giorni la partita, siamo certi, si farà più rovente

Legge bilancio 2020: per la scuola niente tagli ma neppure stipendi europei

da La Tecnica della Scuola

Quando il Governo dice che “non ci saranno tagli” significa che non ci saranno neppure altri soldi.
Ed è esattamente come si è espresso nella giornata di domenica, nel corso della trasmissione condotta da Lucia Annunziata su Rai 3,  il ministro dell’economia Roberto Gualtieri che ha detto esplicitamente che nella manovra finanziaria ci sarà una “revisione della spesa” ma senza “tagli a scuola, sanità, università”.
“Non ce lo possiamo permettere, sarebbe controproducente” ha aggiunto Gualtieri.
Ma il senso del discorso è chiaro: scuola, sanità e università potranno ritenersi più che soddisfatte se usciranno indenni da una manovra che prevede riduzioni di spesa per tutti i comparti.

30 miliardi, ma 23 servono per bloccare gli aumenti Iva

Il Ministro ha detto anche che bisogna mettere insieme una trentina di miliardi: 23 per bloccare l’aumento dell’Iva e 7 per altri interventi.
E’ pertanto impensabile che su 7 miliardi 3 vadano a finire al Miur, come ha chiesto in più di una circostanza il ministro Fioramonti.
Peraltro va anche detto che in questo momento siamo solo all’inizio di una partita che si preannuncia lunga e difficile.
E’ anche possibile, per esempio, che Gualtieri abbia fatto questa dichiarazione proprio per smorzare gli entusiasmi del collega Fioramonti, in modo da poter fare fra un paio di mesi il bel gesto di “concedere” qualche centinaio di milioni per qualche cosa di significativo (magari proprio per dare avvio ad una misura finalizzata alla riduzione del numero di alunni per classe).
Il Ministro ha anche manifestato l’intenzione di sostenere un piano di sviluppo per gli asili nido e ha parlato della necessità di prevedere “non solo la riduzione o l’azzeramento delle rette per i redditi medio bassi ma anche la costruzione di nuovi asili nido”.
Per la verità va detto che già oggi gran parte dei bambini accolti nei nidi comunali pagano rette molto contenute, diverso è il progetto di costruirne di nuovi, ma bisogna considerare che, in tal caso, i primi nidi finanziati con la legge di bilancio 2020 potrebbe entrare in funzione, nella migliore delle ipotesi non prima del 2021, sempre che si trovino enti locali disponibili a farsi poi carico dei costi di gestione.

Insomma, per il momento è impossibile capire cosa davvero capiterà alla scuola con la prossima legge di bilancio, ma temiamo di non sbagliare nel prevedere che, per vedere stipendi europei, i docenti dovranno aspettare ancora parecchio.

Lezioni private: un miliardo di euro in “nero”. Cosa è cambiato con la legge di bilancio?

da La Tecnica della Scuola

La legge di bilancio per il 2019 (si tratta della n. 145 del 30.12.2018) prevedeva nuove disposizione in merito ai redditi derivanti dalle lezioni private impartite dai docenti di ruolo.
In particolare, il comma 13 dell’articolo 1 stabilisce che “a decorrere dal 1° gennaio 2019, ai compensi derivanti poi dall’attività di lezioni private e ripetizioni, svolta dai docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, si applica un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali con l’aliquota del 15 per cento, salva opzione per l’applicazione dell’imposta sul reddito nei modi ordinari”

La legge stabiliva anche entro 90 giorni il direttore della Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto emanare un provvedimento per definire le modalità per l’opzione e per il versamento dell’imposta sostitutiva.
Con tale provvedimento sono stati indicati i codici da utilizzare per i versamenti, da effettuarsi nelle date previste dalle consuete scadenze relative alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Stando alla relazione tecnica l’Erario dovrebbe incassare 26 milioni di euro in sede di prima applicazione.
Qualche effetto dovrebbe esserci già con il versamento in acconto dei prossimi mesi, mentre sicuramente già ora si dovrebbe sapere quanti docenti hanno deciso di optare per questa “opportunità” (così alcuni parlamentari del M5S avevano definito la nuova regola, quando venne approvata la legge).
Secondo la relazione tecnica il “giro di affari” delle lezioni private si aggira sul miliardo di euro (si tratta di un dato ricavato da una indagine della Fondazione Einaudi), che non sarebbe però tutto assoggettabile all’imposta sostitutiva in quanto la legge non riguarda le lezioni impartite da chi non sia docente di ruolo.
Per il momento, insomma, è difficile dire se la misura consenta davvero qualche vantaggio per i docenti e se possa servire per far emergere almeno in parte il “nero” delle lezioni che secondo la Fondazione Einaudi arriverebbe ad una cifra importante e che, invece, secondo i sindacati del comparto scuola sarebbe del tutto marginale.

Rischio radon in ambito scolastico

da La Tecnica della Scuola

Nell’agosto del 2000 è stato pubblicato il Dlgs. n. 241 del 26 maggio 2000 (Recepimento della Direttiva 96/29/EURATOM) che modifica ed integra il D.lgs. 230/95 in materia di protezione dei lavoratori dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.

Tale decreto introduce la regolamentazione dell’esposizione al radon, inserendola nel contesto più generale della legislazione in materia di tutela dei lavoratori dai rischi in ambito lavorativo (D.lgs. 81/08 e s.m.i.). Il D. Lgs. 81/08, infatti, per la protezione dal rischio da radon, come per tutte le problematiche connesse alle radiazioni ionizzanti, fa riferimento alla normativa specifica, e quindi al D.lgs. 241/00, che si applica ad ogni tipologia di attività lavorativa, comprese quelle svolte in ambito scolastico.

Nel caso in cui i valori di radon riscontrati nei locali sotterranei superino il livello di azione, sono previste alcune deroghe all’obbligo di bonifica. Questo è il caso dei locali poco frequentati (magazzini, archivi, ecc.).

Se l’Esperto Qualificato dimostra che nessun lavoratore è particolarmente esposto, l’esercente è esonerato dalle azioni rimedio. Ma se i locali sotterranei appartengono ad un asilo nido oppure a una scuola materna o elementare, questa deroga non è applicabile. In questi casi la bonifica è sempre obbligatoria. Se la concentrazione è superiore a 500 Bq/m3 q  il Ds deve:

  • Entro tre anni deve far bonificare i locali avvalendosi di un Esperto Qualificato e, in seguito, deve far eseguire nuove misure per verificarne l’efficacia;
  • se, dopo le azioni di rimedio, le nuove misurazioni fornissero concentrazioni di radon ancora superiori al livello di azione, è tenuto ad adottare le misure di protezione dei lavoratori;
  • entro un mese dalla data della relazione tecnica inerente la misurazione dei locali, deve inviare una comunicazione a ARPA o SSN competente per territorio (presso i Dipartimenti della Prevenzione) e Direzione Provinciale del Lavoro.

In Italia il problema del radon è rilevante a causa della natura geologica del territorio e del tradizionale impiego di materiali da costruzione di provenienza locale (come tufo, e pozzolana, ecc.). Un’indagine nazionale condotta nelle abitazioni alla fine degli anni ‘80, ha rilevato una concentrazione media di radon approssimativamente doppia rispetto a quella media mondiale (77 Bq/m3 contro i 40 Bq/m3).

Inoltre è stato evidenziato che alcune regioni italiane sono più a rischio di altre; è opportuno precisare, tuttavia, che laddove i valori medi regionali sono inferiori alla media nazionale si possono trovare zone o edifici con alti livelli di radon.

Telecamere nelle scuole: ci sono già i soldi ma non ancora la legge. Proteste della Flc-Cgil

da La Tecnica della Scuola

Il caso delle telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia è davvero curioso.
Talora, infatti, può accadere che ci sia una norma con una copertura finanziaria incerta; questa volta sta succedendo esattamente il contrario: c’è la copertura finanziaria ma manca ancora la legge.

C’è lo stanziamento ma manca la legge

Nell’attesa dell’approvazione della legge che dovrebbe rendere obbligatoria l’installazione delle videocamere il Parlamento, nel convertire il legge il decreto “sbloccantieri” ha istituito un fondo apposito con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2019 e di 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024.

Il fondo è destinato all’erogazione a favore dei comuni delle risorse finanziarie “occorrenti – dice un articolo della legge – per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola e per l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato”.

La protesta della Flc-Cgil

Il ministro Fioramonti, secondo quanto afferma la Flc-Cgil, avrebbe già firmato il decreto per la distribuzione dei fondi del 2019.
Il sindacato di Francesco Sinopoli si mostra del tutto contrario all’iniziativa e dichiara:  “Riteniamo inquietante la logica sottesa a un tale provvedimento, dove la cultura del sospetto e del costante controllo esterno si sostituisce alla comunità educante e dove la paura prende il posto dell’educazione e della professionalità. Non è scuola libera e non è pedagogicamente accettabile una didattica che si presta sotto sorveglianza”.
Per affrontare il problema degli abusi e dei maltrattamenti nei confronti dei bambini, secondo la Flc-Cgil, bisogna percorrere un’altra strada: “Le risorse per la sicurezza e il benessere delle bambine e dei bambini devono essere investite per qualificare, fisicamente e pedagogicamente, gli ambienti di apprendimento, per valorizzare il lavoro e creare condizioni in cui  la relazione pedagogica e il patto educativo tra istituzioni e famiglie si fondino su fiducia, condivisione, collaborazione”.

“Sarebbe una grave responsabilità politica, da parte del ministro – conclude il sindacato –  procedere nella direzione di alimentare la diffidenza e diffondere il discredito nei confronti degli insegnanti. Lo invitiamo, al contrario, a mettere in campo azioni per riconoscere e valorizzare il loro lavoro per quel moltissimo che vale e rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare insieme agli altri”.

L’iter della legge

Ad ogni modo, per il momento, la legge sull’obbligo delle telecamere non è ancora stata approvata in via definitiva; il provvedimento è passato alla Camera ed è stato trasmesso al Senato dove però l’esame è fermo presso la Commissione Affari Costituzionali che deve ancora concludere il proprio lavoro e inviare il testo definitivo all’aula per il voto conclusivo.
Non solo, ma va anche detto che sul disegno di legge si attende anche il parere della Commissione Cultura che però non ha neppure iniziato i propri lavori sull’argomento.
La vicenda, insomma, è complessa e per il momento non sappiamo ancora se e come le telecamere potranno essere installate. In compenso, i soldi necessari sono già stanziati e, a quanto pare, stanno persino per essere assegnati.

NaDef 2019 in Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di lunedì 30 settembre 2019, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2019.


NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2019

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2019.

La Nota definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, in un quadro di politica economica ambizioso e coerente con gli obiettivi enunciati dal Governo nelle comunicazioni programmatiche rese al Parlamento. Gli interventi saranno prevalentemente volti ad assicurare la crescita economica in un contesto di sostenibilità delle finanze pubbliche, attraverso l’incremento degli investimenti pubblici, in particolare di quelli per l’innovazione, per la conversione all’economia verde e per il potenziamento delle infrastrutture materiali, immateriali e sociali, a partire dagli asili nido; l’azzeramento delle clausole di salvaguardia sull’Iva per il 2020 e la loro riduzione per il biennio 2021-2022; la riduzione del carico fiscale sul lavoro; l’aumento della produttività del sistema economico, della pubblica amministrazione e della giustizia; la digitalizzazione dei pagamenti; il rafforzamento delle politiche di riduzione delle disuguaglianze e della disoccupazione, a partire da quella giovanile e femminile; la lotta all’evasione fiscale.

Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2020 la NaDef fissa un obiettivo di indebitamento netto (deficit) pari al 2,2% del prodotto interno lordo (PIL). Rispetto alla legislazione vigente, che determinerebbe un rapporto deficit/PIL pari all’1,4%, si configura quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva pari a 0,8 punti percentuali di PIL (circa 14,5 miliardi di euro).

Rispetto al 2019, nel quadro programmatico di finanza pubblica, l’indebitamento netto risulta invariato, mentre il rapporto tra debito e PIL diminuisce di 0,5 punti percentuali. L’indebitamento netto strutturale registra una riduzione di 0,1 punti percentuali.

Grazie al sostegno alla crescita assicurato dalle misure espansive, nel 2020 è attesa una crescita del PIL pari allo 0,6%. Si prevede inoltre una riduzione del tasso di disoccupazione e un incremento sia delle unità standard di lavoro sia del numero di occupati superiore a quello atteso a legislazione vigente.

Nella tabella di seguito, i principali indicatori di finanza pubblica.

Nota 30 settembre 2019, AOODGOSV 20289

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali
LORO RISPETTIVE E-MAIL
AI Presidente dell’Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa

OGGETTO: Avviso pubblico (prot. 1412 del 30.9.2019) per la presentazione di proposte progettuali finalizzate allo sviluppo delle misure g) e i) previste dal punto 6, dell’allegato A, al decreto del Presidente del Consigliodei Ministri 30 dicembre 2017 – “Piano triennale delle arti”.


Decreto Dipartimentale 30 settembre 2019, AOODPIT 1412

Presentazione di proposte progettuali finalizzate allo sviluppo delle misure g) e i) previste dal punto 6, dell’allegato A, al decreto del Presidente del Consigliodei Ministri 30 dicembre 2017 – “Piano triennale delle arti”