Rapporto Censis 2019

Il 6 dicembre viene presentato il 53° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2019


Giunto alla 53ª edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di eccezionale trasformazione che stiamo vivendo da un decennio. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo le piastre di sostegno, i soggetti e i processi per arginare la deriva verso il basso. Nella seconda parte, La società italiana al 2019, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno in una società ansiosa macerata dalla sfiducia: la solitaria difesa di se stessi degli italiani ‒ esito del furore di vivere e di stratagemmi individuali per difendersi dalla scomparsa del futuro ‒, le responsabilità collettive eluse, ma anche i grumi di nuovo sviluppo. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.


Sfoglia la versione digitale

L’emergenza lettura, un problema da affrontare

da Corriere della sera

di Giuseppe Antonelli

«Occorre che i giovani non solo apprendano la lingua, ma ne raggiungano una coscienza sociale e culturale, siano cioè portati a riflettere su questo strumento di comunicazione che essi adoperano ogni giorno, senza pensarci». Così scrivevano Maria Corti e gli altri autori di una grammatica scolastica significativamente intitolata Una lingua di tutti (1979). Nell’Italia di quegli anni, ricordava Tullio De Mauro nel suo Le parole e i fatti (1977), c’erano «oltre due milioni e mezzo di analfabeti (5,2% della popolazione) ed oltre tredici milioni e duecentomila semianalfabeti (27,2%)». E c’erano già quelle grandi differenze — tra Nord e Sud, tra licei e scuole professionali — che si ritrovano nei dati dell’indagine Ocse-Pisa resi noti l’altro ieri (Pisa sta per Programme for International Student Assessment).

Oggi la situazione è diversa, certo; ma meno di quello che si possa pensare. Le difficoltà di lettura infatti non riguardano soltanto i quindicenni: riguardano la società italiana nel suo complesso e anzi la situazione degli adulti risulta anche un po’ più grave. Indagini recenti ci dicono che in Italia i cittadini «low skilled in literacy» (che hanno, cioè, scarse competenze di lettura) sono quasi 11 milioni: il 28% della popolazione compresa tra 16 e 65 anni, a fronte di una media Ocse pari al 15,5%; molti di questi (il 72,6%) vengono — non a caso — da una famiglia in cui erano presenti meno di 25 libri (Focus PIAAC: i low skilled in literacy. Profilo degli adulti italiani a rischio di esclusione sociale, a cura di S. Mineo e M. Amendola, 2017).

Alla luce di questi dati, è possibile fare alcune considerazioni.

La prima è che le gravi carenze nella lettura e nella scrittura non sono affatto una novità. Non si può dire, dunque, che la colpa sia degli smartphone, dei messaggini o dei social network. D’altronde, i cosiddetti «nuovi media» hanno avuto e stanno avendo un loro ruolo: quello di creare una sorta di illusione ottica, saturando l’ambiente con una miriade di microtesti frammentari e atomizzati, sempre più asserviti alle immagini. Anche la sconfinata disponibilità di banche dati interrogabili ha favorito l’affermarsi di una lettura per spezzoni, contribuendo a modificare almeno in parte i nostri schemi mentali. Questa destrutturazione, rivolta a intelligenze sempre più abituate a guardare che a leggere, va di pari passo con la progressiva divaricazione tra il nostro quotidiano digitare e lo scrivere testi di una sia pur minima complessità.

Il che, scrive Massimo Palermo nel suo Italiano 2.0 (Carocci, 2017), porta a «fare della scuola il santuario del testo lineare»: il luogo di conservazione e tutela di «un’eredità culturale minacciata». Ma ci riporta anche al fatto che leggere e scrivere sono attività che richiedono un insegnamento specifico. Per Leggere, scrivere, argomentare, dice Luca Serianni in un libro di qualche anno fa (Laterza, 2013), bisogna imparare a smontare e rimontare ogni tipo di testo, selezionando e organizzando in modo coeso e coerente le informazioni necessarie. Un ottimo esercizio è, in questo senso, il riassunto.

Rispetto al passato, abbiamo oggi numerose e più precise rilevazioni (pensiamo anche alle prove Invalsi), da cui risulta che questa è — come spesso accade in Italia — un’emergenza cronica. Quelle che ancora mancano sono le conseguenti reazioni: interventi concreti e adeguatamente finanziati che diano impulso ai corsi d’aggiornamento per insegnanti, ai programmi di educazione degli adulti e individuino misure urgenti per le aree rimaste più indietro. In queste indagini internazionali, la competenza di lettura è definita come «la capacità di interagire con l’informazione scritta per poter sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere nella società un ruolo attivo». Il nesso tra livelli di alfabetizzazione e tessuto socioeconomico che questi dati confermano va letto, allora, invertendo i termini della questione. Solo migliorando le competenze alfabetiche degli italiani si possono creare le condizioni per evitare che tutto il sistema Italia continui a perdere terreno.


Immissioni in ruolo docenti straordinarie, la norma è nel Decreto Scuola

da Orizzontescuola

di redazione

Decreto scuola: saranno recuperati i posti Quota 100 non assegnati a settembre 2019, con una tornata di assunzioni straordinarie.

A prevederlo è il Decreto scuola, all’art. 1 comma

18-quater. In via straordinaria, nei posti dell’organico del personale docente, vacanti e disponibili al 31 agosto 2019, per i quali non è stato possibile procedere alle immissioni in ruolo, pur in presenza di soggetti iscritti utilmente nelle graduatorie valide a tale fine, in considerazione dei tempi di applicazione dell’articolo 14, comma 7, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, sono nominati in ruolo i soggetti inseriti a pieno titolo nelle graduatorie valide per la stipulazione di contratti di lavoro a tempo indeterminato, che siano in posizione utile per la nomina rispetto ai predetti posti. La predetta nomina ha decorrenza giuridica dal 1° settembre 2019 e decorrenza economica dalla presa di servizio, che avviene nell’anno scolastico 2020/2021. I soggetti di cui al presente comma scelgono la provincia e la sede di assegnazione con priorità rispetto alle ordinarie operazioni di mobilità e di immissione in ruolo da disporsi per l’anno scolastico 2020/2021. Le autorizzazioni già conferite per bandire concorsi a posti di personale docente sono corrispondentemente ridotte.”

I passaggi su cui si basa la norma sono tre:

  1. ci sono circa 9.000 posti non assegnati alle immissioni in ruolo dell’estate 2019 perché le certificazioni non sono arrivate in tempo
  2. le immissioni in ruolo si svolgeranno dopo la conversione del decreto in Legge e avranno decorrenza giuridica dal 1° settembre 2019 e decorrenza economica dalla presa di servizio, che avviene nell’anno scolastico 2020/2021
  3. I docenti coinvolti nella procedura straordinaria di immissioni in ruolo sceglieranno provincia e sede prima delle operazioni di mobilità e assunzioni dell’anno scolastico 2020/21.

Naturalmente bisognerà verificare la distribuzione territoriale di questi 9.000 posti; in alcuni casi infatti potrebbero esserci in province e regioni in cui non sono stati assegnati neanche i ruoli autorizzati dal MEF perché mancano i docenti in graduatoria.

A beneficiarne invece i docenti rimasti delusi dal ritardo con cui questi posti sono stati resi vacanti e disponibili e che si trovano in posizione utile per il ruolo.

Il decreto è passato al Senato. La relatrice sarà la Sen. Bianca Laura Granato, da lunedì avranno inizio le audizioni e la presentazione degli emendamenti. Poi il lavoro in Commissione. Il testo approderà in Aula al Senato probabilmente da lunedì 16 dicembre


Concorso insegnanti religione: è scontro fra Lega e maggioranza di Governo

da La Tecnica della Scuola

Il concorso straordinario per i precari di religione cattolica continua ad alimentare più di una polemica.
Nei giorni scorsi, un nostro lettore, responsabile di un sindacato di categoria ci aveva inviato una lettera con cui si adombrava il sospetto (neppure troppo velatamente) che chi sostiene il concorso lo fa perché interessato a “vendere”, corsi, libri e altri materiali di preparazione.
L’accusa non è passata inosservata.
Il deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi, autore della proposta che è stata poi approvata alla Camera, afferma che le osservazioni dell’Anaps “sono palesemente fuori dalla realtà su alcuni punti, come quello del doppio concorso”.
“Mi colpisce però soprattutto – aggiunge Toccafondi – la prima parte piena di allusioni (‘cosa si nasconde dietro la proposta più confusa che sia mai stata presentata’). Si può essere non d’accordo, in totale disaccordo, non condividere un percorso ma stando sulla realtà dei fatti”.

A difendere le proteste dei precari di religione è invece il senatore leghista Mario Pittoni: “Con l’approvazione alla Camera dell’emendamento Toccafondi, il decreto scuola nega ai precari di religione quanto ottenuto dai loro colleghi abilitati di secondaria (FIT transitorio 2018) e primaria/infanzia (concorso straordinario 2018)”.
“Solo per loro (pur in possesso di idoneità dell’Ordinario) –
aggiunge Pittoni – è previsto un concorso doppiamente selettivo, che impone il superamento di una prova scritta e una orale disconoscendo di fatto il valore abilitante dell’idoneità ecclesiastica.

E non è l’unico aspetto del decreto su cui Pittoni nutre pesanti riservre: “Viene sferrato anche un duro colpo a vincitori e idonei del concorso 2004: i pochi fortunati saranno stabilizzati ‘nelle more dell’espletamento’ della procedura. Cioè, una volta pubblicate le graduatorie del nuovo concorso (probabilmente nel primo semestre 2021), le vecchie liste non avranno più valore”.

Da parte della maggioranza si sostiene che meglio di così non si poteva fare, ma Pittoni contesta l’ottimismo di PD e M5S: “In realtà sono tutte criticità evitabili prendendo in considerazione l’emendamento della Lega, il quale prevede il giusto recupero delle graduatorie del concorso 2004 con due procedure parallele e distinte che vengano incontro sia a coloro che esercitano da anni la funzione docente sia ai giovani laureati; emendamento che è  stato respinto dalla maggioranza M5S, PD, IV, LEU scatenando anche la rabbia dei precari”

Ovviamente la Lega ci riproverà al Senato, vedremo se con miglior fortuna.

Dirigenti scolastici neoassunti, caratteristiche del percorso formativo

da La Tecnica della Scuola

Con le “Linee operative per la formazione dei dirigenti scolastici neoassunti a.s. 2019-2020” il Miur ha fornito indicazioni in merito all’anno di prova che quest’anno sta impegnando 1.995 neo DS.

Il documento illustra, tra l’altro, come si svolgerà la formazione dei Dirigenti scolastici.

Percorso formativo

È prevista un’attività di accompagnamento della durata di 25 ore attraverso momenti di
“peer review”, di tutoring, di supporto e consulenza.

A questa si affianca la formazione vera e propria, della durata di 50 ore. Le attività saranno organizzate dagli USR, di norma, per gruppi non superiori a 25 dirigenti neoassunti e, ove possibile, articolati per grado di istituzione scolastica.

Attività di accompagnamento e cronoprogramma 

Gli USR predisporranno specifiche azioni di accompagnamento, tutoraggio, consulenza professionale avvalendosi della collaborazione di dirigenti scolastici con funzioni di tutor, attraverso attività che si affiancano alla formazione.

Le attività di accompagnamento, della durata di 25 ore, sono correlate al calendario delle scadenze più significative della vita della scuola e compongono un ideale cronoprogramma su cui basare il confronto e gli approfondimenti con il tutor.

Si tratta dunque di:

  • operazioni di avvio dell’anno scolastico;
  • organizzazione del lavoro del personale; definizione della Contrattazione di Istituto;
  • elaborazione del Piano delle azioni formative di istituto;
  • impegni per l’anno di formazione del personale neo-assunto;
  • cura per la sicurezza e la prevenzione dei rischi;
  • rapporti con il DSGA, con riguardo alla gestione amministrativo-contabile dell’istituto;
  • predisposizione delle diverse fasi relative alle iscrizioni degli alunni;
  • programmazione degli organici del personale;
  • rapporti con l’INVALSI;
  • forme di incentivazione del personale;
  • scrutini ed esami di Stato.

Attività di formazione

Le attività formative disposte per i dirigenti scolastici in periodo di formazione e di prova sono organizzate dagli USR e sono disposte, di norma, per gruppi di 25 dirigenti, ove possibile ripartiti per grado di istituzione scolastica.

Le attività formative, della durata complessiva minima di 50 ore in presenza, sono connesse

con il profilo del dirigente scolastico e sono correlate alle seguenti aree:

  1. Area dell’ordinamento scolastico;
  2. Area giuridico amministrativa;
  3. Area professionale e formativa;

Attività di tutoring

Ad ogni dirigente scolastico neoassunto verrà fornito il supporto di un tutor. Il rapporto numerico fra i tutor e nuovi Dirigenti Scolastici è, orientativamente, di 1 a 3.

Bonus cultura 2019, arriva l’ok del Garante privacy

da La Tecnica della Scuola

Il Garante per la protezione dei dati personali ha detto sì al regolamento che disciplina il cosiddetto “Bonus cultura” per i ragazzi che compiono 18 anni nel 2019.

Con parere 9195252 del 14 novembre scorso l’Autorità ha dato il via libera allo schema di decreto, predisposto dal Mibact di concerto con il Mef, in tema di criteri e modalità di attribuzione e di utilizzo della Carta elettronica per i diciottenni.

Il decreto prevede che la “Carta elettronica”, del valore di 500 euro, venga realizzata in forma di app e sia utilizzabile da tutti i diciottenni residenti nel territorio nazionale, compresi quelli in possesso, ove previsto, di un permesso di soggiorno valido. I ragazzi dovranno registrarsi all’indirizzo http://www.18app.italia.it  con le proprie credenziali Spid. Attraverso la Carta il diciottenne potrà generare, sulla piattaforma “18app”, voucher di spesa, individuali e nominativi, per l’acquisto di libri, corsi di lingua, biglietti per musei, cinema, teatri. I voucher saranno accettati dalle strutture e dagli esercizi commerciali registrati nella medesima piattaforma. Dopo l’emissione delle fatture elettroniche, Consap spa provvederà, previo riscontro, alla loro liquidazione.

Il Garante, nel dare il via libera al regolamento, ha espresso alcune osservazioni in materia protezione dei dati. In particolare, il regolamento prevede che, ad ogni transazione, sia acquisito e memorizzato l’indirizzo email indicato dal diciottenne al momento della creazione dell’identità digitale tramite Spid.  Poiché la specifica finalità di Spid è quella di consentire la verifica dell’identità dell’utente, l’Autorità suggerisce al Mibact di valutare se non sia preferibile permettere al ragazzo, considerata la diversa finalità, di indicare un altro indirizzo e-mail per ricevere le comunicazioni relative alla carta elettronica.

Riapertura terza fascia anche per i diplomati Itp

da La Tecnica della Scuola

In occasione dell’aggiornamento graduatorie terza fascia docenti del 2020 ci sarà la possibilità di nuovi inserimenti per chi vuole iniziare la carriera di insegnante partendo dalle supplenze.
Tale riapertura riapertura terza fascia è previsto dal decreto scuola, già approvato alla Camera e adesso al vaglio in Senato.

Terza fascia docenti, chi può inserirsi

Per quanto riguarda la riapertura e aggiornamento graduatorie della terza fascia docenti della graduatoria di istituto, il testo originale entrato alla Camera prevedeva già che « in occasione dell’aggiornamento previsto nell’anno scolastico 2019/2020, l’inserimento nella terza fascia delle graduatorie per posto comune nella scuola secondaria è riservato ai soggetti precedentemente inseriti nella medesima terza fascia nonché ai soggetti in possesso dei titoli di cui all’articolo 5, commi 1, lettera b), e 2, lettera b), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 ».

Ciò vuol dire che in occasione dell’aggiornamento graduatorie terza fascia docenti,  per quanto riguarda i nuovi inserimenti terza fascia 2020, potranno partecipare anche i nuovi laureati e diplomati che, oltre al titolo di studio valido per l’insegnamento, siano anche in possesso di 24 CFU nelle discipline antropo-psico- pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Terza fascia 2020: ecco come partecipano gli Itp

Al prossimo aggiornamento graduatorie terza fascia 2020 potranno inserirsi anche i diplomati Itp, ma, a differenza di altre procedure che riguardano l’inserimento nei ruoli di docente, come i concorsi, dovranno possedere anche loro i 24 Cfu.
Per questo motivo ci riserviamo di lasciare un punto interrogativo sulla questione dei titoli di accesso alla terza fascia 2020, in quanto sarà probabilmente il Miur a confermare questo aspetto con un provvedimento dedicato in futuro.

Fioramonti: “Sì alle prove Invalsi, farò anche io i test”

da La Tecnica della Scuola

Lunga intervista al quotidiano “Il Mattino” per il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Tanti gli argomenti trattati nel corso del colloquio. Dai risultati dei test Ocse Pisa fino alle prove Invalsi: “Serve una scuola di qualità che torni a garantire l’ascensore sociale, dal Nord al Sud, e non un ammortizzatore sociale. Da 20 anni sulla scuola italiana non si investe più”.

Reclutamento“Nei prossimi 10 anni la popolazione degli studenti diminuirà in Italia di circa il 10% e quasi la metà dei docenti andrà in pensione. Bisogna ripensare le priorità del sistema di istruzione. Dobbiamo tornare ad essere esigenti con la scuola. Necessario predisporre un proficuo programma di formazione e aggiornamento dei docenti portato avanti con personalità di spessore”

Prove Invalsi“Difendo il principio di valutazione delle prove Invalsi, ma devono essere oggettive. Per questo ho deciso di farli anche io, per verificare se è vero ciò che viene detto per quanto riguarda, ad esempio, le domande trabocchetto che misurano solo un’attenzione e non il grado di apprendimento in modo chiaro e lineare. E poi non dovranno essere invasivi. Gli studenti non devono studiare solo per superare il test, ecco l’obiettivo”

DS e sicurezza: incontro sindacati – MIUR

da Tuttoscuola

Si è svolta lo scorso 4 dicembre l’iniziativa unitaria promossa da FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA E SNALS CONFSAL presso il Salone delle Comunicazioni del MIUR, organizzata per dare rilievo alle emergenze professionali della dirigenza scolastica, a partire dalle responsabilità in materia di sicurezza nelle scuole. All’incontro, svoltosi alla presenza della Vice Ministro Anna Ascani, hanno partecipato più di 100 dirigenti in rappresentanza dei colleghi di ogni parte d’Italia.

Prima dell’avvio dei lavori, la Senatrice Silvia Vono (Italia Viva) ha rivolto un saluto ai convenuti, assicurando il proprio impegno a sostenere le ragioni dei dirigenti scolastici, anche sul versante della traduzione amministrativa delle norme di rango primario a garanzia della sicurezza delle scuole ed a tutela dei diritti di chi le dirige.

Sono quindi intervenuti i dirigenti presenti che hanno posto all’attenzione della Vice Ministro i problemi più urgenti delle scuole e delle connesse responsabilità dirigenziali. Sono state messe in rilevo anche le problematiche relative all’applicazione degli istituti contrattuali, dalla determinazione del FUN attraverso il suo rifinanziamento, alla questione della decurtazione dell’assegno ad personam, fino al problema della valutazione dei dirigenti scolastici.

La Vice Ministro ha assicurato l’impegno del MIUR e del governo a dar corso all’intesa sottoscritta il 29 ottobre scorso tra MIUR e Organizzazioni sindacali ed in particolare allo stanziamento nella legge di bilancio di congrue risorse per garantire un rinnovato ruolo degli enti locali ai quali sarebbe affidata la definizione dei rischi strutturali e l’indicazione delle misure necessarie a ridurre il rischio, da recepire all’interno del documento di valutazione dei rischi di competenza della singola scuola.

Anna Ascani ha anche assicurato un impegno per il finanziamento del FUN, teso a garantire il mantenimento degli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici. Recepite le sollecitazioni dei dirigenti presenti sia sul piano del coinvolgimento delle strutture sindacali nei tavoli organizzati dagli enti locali sulla sicurezza sia sul piano delle risorse da destinare alla formazione sulla sicurezza.

Da tutte le sigle è venuto infine l’invito a mantenere alta la mobilitazione soprattutto in vista dell’approvazione della legge di bilancio 2020.

Decreto Direttore Generale 6 dicembre 2019, AOODPIT 2200

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico

Procedura selettiva, per titoli, finalizzata all’assunzione a tempo indeterminato di personale che ha svolto, per almeno 10 anni, anche non continuativi, nei quali devono essere inclusi gli anni 2018 e il 2019, servizi di pulizia e ausiliari presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, in qualità di dipendente a tempo indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento di tali servizi

Concorso (MIUR, 6.12.19)

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

CONCORSO

Procedura di selezione per l’internalizzazione dei servizi riservata al personale impegnato per almeno dieci anni, anche non continuativi, purché includano il 2018 e il 2019, presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari, in qualità di dipendente a tempo indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento dei predetti servizi. (19E15491)
(GU 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n.96 del 06-12-2019)

Si comunica che il giorno 9 dicembre 2019, sul sito internet del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (www.miur.gov.it) e sui siti internet degli Uffici scolastici regionali verrà pubblicato il bando della procedura selettiva riservata al personale impegnato per almeno dieci anni, anche non continuativi, purche’ includano il 2018 e il 2019, presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari, in qualità di dipendente a tempo indeterminato di imprese titolari di contratti per lo svolgimento dei predetti servizi, in attuazione dell’art. 58 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, come successivamente integrato dall’art. 1, comma 760, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e dall’art. 2, comma 5, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126.

Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Ogni ulteriore informazione e documentazione inerente alla procedura selettiva e’ disponibile all’indirizzo www.miur.gov.it area «Ministero», sezione «concorsi» (Ministero > Concorsi > Procedura selettiva per la internalizzazione dei servizi).