Disabilità e lavoro, si può

Disabilità e lavoro, si può
Vita del 28/02/2022

Autistici che lavorano per una multinazionale del digitale o per un gigante della consulenza e della revisione. Sordi inseriti grazie a una start-up tecnologica. Storie di inclusione possibile da Milano a Pordenone, da Roma a Foggia. Con l’aiuto di associazioni e fondazioni dedicate, o di aziende nate ad hoc
«I giovani chiedono di vivere in un mondo fatto di diversità; lavorando con le persone autistiche e formandoci per essere attenti alle loro esigenze abbiamo scoperto un nuovo modo di stare insieme, una convivenza fatta di rispetto reciproco di cui beneficiano tutti, anche i neurotipici».

Patrizia Manganaro è la responsabile delle risorse umane di Ntt Data Italia – fino a poco tempo fa everis –, ramo italiano della multinazionale giapponese Ntt Data, attiva nel campo del system integration, dei servizi professionali e della consulenza strategica. È molto fiera del progetto di inserimento lavorativo per le persone autistiche che dal 2017 l’azienda sta realizzando con Specialisterne, realtà nata in Danimarca nel 2004, per aiutare i neurodivergenti a entrare nel mondo del lavoro e oggi presente in 23 Paesi. Grazie a questa collaborazione Ntt Data Italia ha assunto, con un contratto di somministrazione a tempo indeterminato, 10 dipendenti nello spettro. Molti autistici possono avere difficoltà a trovare e mantenere un impiego. Il loro tasso di occupazione – secondo una presentazione dell’associazione Autism-Europe alla commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo del 5 novembre 2019 – è nel nostro continente al 10%, ben al di sotto dei tassi del 47% delle persone disabili e del 72% delle persone non disabili.

Lo scoglio delle soft skills
Il primo scoglio è spesso rappresentato dall’approccio con cui si inizia. “Le persone autistiche richiedono un’attenzione particolare per gli stili di comunicazione e di reclutamento”, spiega Simona Ravera, responsabile del recruiting e del job coaching per Auticon (a sinistra, alcune attività formative, ndr), fornitore internazionale di servizi IT che impiega come consulenti solamente persone nello spettro. “Ci possono essere delle difficoltà nelle soft skills”, dice, “saper cosa dire e come presentarsi per fare una buona impressione a volte è complesso per loro”. Chi si occupa delle assunzioni, quindi, dovrebbe conoscere il concetto di neuro-diversità. Specialisterne, per esempio, forma i recruiter delle aziende perché siano attenti ai bisogni dei candidati autistici. Dalla regolazione della luce, al tempo per le domande, passando per il tipo di linguaggio: tutto viene tenuto in considerazione. Il colloquio non è standard, ma non è nemmeno facilitato: a ognuno viene messo in condizione di farcela con le proprie forze.
“Quasi tutti i nostri dipendenti”, continua Ravera, “hanno provato a entrare in un mercato del lavoro neurotipico prima di approdare da noi, ma non hanno avuto buone esperienze». L’azienda ha molti contatti con i clinici e le associazioni, canali attraverso i quali gli autistici vengono a sapere dell’esistenza di imprese attente alle loro necessità. In Auticon, ora, lavorano 14 persone nello spettro, di cui solo due a tempo determinato. «Stipuliamo un contratto di sei mesi”, prosegue la responsabile del recruiting, “che diventa indeterminato al momento del rinnovo. In back office siamo in sette persone, tre project manager e quattro psicologi, ma non facciamo terapia: cerchiamo solo di fungere da mediatori con il mondo neuro-tipico”.
Non è un caso che molte delle iniziative di inserimento lavorativo per le persone autistiche avvengano nel campo dell’informatica: in questo ambito l’attenzione al pattern, ai dettagli e alla consequenzialità logica sono caratteristiche fondamentali, che molti dei neuro-divergenti – anche se non tutti, la variabilità tra gli individui nello spettro è grande come tra chi non lo è – presentano in modo piuttosto marcato.

La responsabile HR: “Persone puntuali e precise”
“Le persone con cui collaboriamo”, afferma Manganaro di Ntt Data Italia, “sono generalmente puntuali e precise, molto concentrate sul loro lavoro. Quando sviluppiamo le applicazioni per i nostri clienti abbiamo bisogno di fare tutta una serie di test e di cercare gli errori, compito nel quale i dipendenti che abbiamo assunto tramite Specialisterne sono molto bravi”.
I bisogni di chi ha uno stile di funzionamento che diverge dalla norma variano molto – così come quelli di coloro che ricadono nella norma –, ma, in generale, possono essere legati a una maggiore rigidità cognitiva e al sovraccarico sensoriale. Un open space particolarmente rumoroso, per esempio, solitamente non è adatto alle esigenze di una persona autistica e può essere fonte di sofferenza.
Anche l’ottica delle relazioni aziendali legate alla “macchinetta del caffè” rischia di non essere l’ideale, di non mettere tutti a proprio agio. Questo non vuol dire, però, che gli autistici desiderino sempre rimanere soli; molti, al contrario, beneficiano della presenza degli altri e dei rapporti umani.
“Bisogna cercare di essere chiari nelle indicazioni e di non cambiare i compiti in itinere”, aggiunge la recruiter di Auticon, “Ognuno è un caso a sé, ma di solito c’è necessità di coerenza e stabilità». Sia le persone assunte da Auticon sia quelle che lavorano tramite Specialisterne sono seguite da un job coach, un esperto che si occupa di dare sostegno psicologico ai dipendenti, svolgendo, quando necessario, una mediazione con l’ambiente lavorativo. 

La diversity manager: “Cercare di parlare in modo più chiaro è servito a tutti”
Anche alla EY – network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità e transaction – è attivo un progetto di inserimento di persone autistiche, realizzato in collaborazione con la fondazione Adecco e con l’associazione milanese Diesis.
“Ci siamo lanciati in un’iniziativa ambiziosa”, dice Doriana De Benedictis, diversity and inclusion leader per l’EY Europa Occidentale, “perché abbiamo deciso di non lavorare solo con individui nello spettro con funzionamento cognitivo nella norma, ma anche con persone con disabilità intellettive”.
Al momento sono quattro le risorse inserite in questo modo in EY; tre stanno svolgendo uno stage ai fini dell’assunzione, mentre una ha un contratto a tempo determinato con la prospettiva di un rinnovo. “Siamo parte di una squadra”, continua la diversity and inclusion leader, “lungo il percorso ci sono ovviamente anche delle criticità, ma l’importante è affrontarle assieme”.
Interagire con individui che hanno un modo di vedere la realtà diverso è arricchente per tutti, fa abbandonare le certezze e mette in discussione concetti che sembravano immutabili. “Cercare di parlare in modo più chiaro ed essere più attenti agli altri”, conclude De Benedictis, “ha aiutato tutto il team a stare bene assieme e a lavorare meglio”.

di Veronica Rossi

Costituzione del FUN 2019/2020

Costituzione del FUN 2019/2020: informativa del Ministero dell’istruzione

L’ANP ha partecipato oggi ad un incontro promosso dal Ministero dell’istruzione durante il quale è stata resa l’informativa in merito alla costituzione del FUN 2019/2020.  

Il Capo Dipartimento Jacopo Greco ha comunicato che il decreto di costituzione del FUN 2019/2020, già trasmesso all’UCB-MEF, è stato restituito dall’organo di controllo con un rilievo di natura formale che non ne ha consentito la certificazione. In considerazione del rilievo, il Ministero dell’istruzione è intervenuto sul decreto e lo ha trasmesso nuovamente all’UCB. Il FUN 2019/2020, quindi, dovrebbe essere certificato entro la metà di marzo.   

Il Ministero provvederà a trasmettere celermente all’UCB sia il decreto di costituzione del FUN 2020/2021 (che dovrebbe consistere in 322.212.772,71 euro L.S.) sia quello relativo al FUN 2021/2022: con tale tempistica si mira ad avviare prima possibile le contrattazioni integrative regionali 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e ad allineare anno scolastico e FUN nel 2022/2023.  

Per quanto riguarda i CIR 2018/2019, l’Amministrazione ha riferito che le contrattazioni risultano chiuse in quasi tutte le regioni.  

L’ANP ha ribadito la necessità di costituire e, soprattutto, di certificare il FUN anche per gli anni 2020/2021 e 2021/2022 nei tempi più brevi. Bisogna assolutamente risolvere – una volta per tutte – la questione dell’ultrattività dei contratti integrativi regionali, che determina il rischio di restituzioni, ed evitare l’incertezza che ne deriva sull’entità delle retribuzioni. Tale problematica si presenta con ancor maggior urgenza in riferimento all’adozione dei criteri di pesatura delle posizioni dirigenziali (le fasce) a livello nazionale prevista a partire dall’a.s. 2022/2023.  

Abbiamo, inoltre, sollecitato l’intervento del Ministero per sbloccare la situazione del CIR 2018/2019 in alcune regioni: in Umbria, ad esempio, la contrattazione non è stata ancora avviata e in Calabria la negoziazione si è interrotta a causa di un discutibile rilievo dell’UCB. 

L’ANP ha sottolineato che la nota ministeriale del 16/12/2021, n. 29320 non ha prodotto ad oggi effetti nella quasi totalità dei casi. Con tale nota, infatti, il Ministero ha inteso affrontare la questione della mancata corresponsione della quota di retribuzione di posizione parte variabile ai colleghi entrati in servizio in alcune regioni a partire dal 1° settembre 2019, invitando gli USR interessati ad attribuire almeno la retribuzione di posizione di parte variabile corrispondente al valore della fascia di complessità più bassa a titolo di acconto. Abbiamo, pertanto, sollecitato un intervento più deciso da parte dell’Amministrazione centrale: si tratta di risolvere una situazione assolutamente inaccettabile che, oltre ad aver già determinato contenzioso e pronunciamenti giudiziali favorevoli ai colleghi, pesa in modo particolare sui dirigenti in servizio in regioni non di residenza per i quali continuiamo a chiedere una soluzione non più differibile. 

L’Amministrazione si è riservata di approfondire quanto da noi segnalato e di intervenire conseguentemente, dandocene riscontro nel corso di un incontro che sarà promosso a breve.  

Educazione&Scuola Newsletter n. 1134


Educazione&Scuola Newsletter n. 1134

Febbraio 2022 – XXVII Anno

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Notizie
Cessazioni dal servizio

Il termine per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio dei dirigenti scolastici è fissato al 28 febbraio 2022

Piano Scuola

Pubblicati i dati di monitoraggio del periodo 14-19 febbraio 2022

Emergenza epidemiologica da COVID-19

Norme e Disposizioni

Centenario dalla nascita di Mario Lodi

17 febbraio 2022

Programma annuale 2022

Entro il 15 febbraio 2022, i revisori dei conti rendono il proprio parere ed il Consiglio d’Istituto delibera in merito all’approvazione del programma annuale

Giorno del Ricordo

10 febbraio 2022

Safer Internet Day

8 febbraio 2022

Esami di Stato 2022

Il 7 febbraio il CSPI esprime i pareri richiesti sulle Ordinanze ministeriali relative agli Esami di Stato 2021/2022

Iscrizioni A.S. 2022/2023

Diffusi i primi dati sulle scrizioni per l’anno scolastico 2022/2023

Elezione del Presidente della Repubblica

Roma, 3 febbraio 2022

DL attività educative, scolastiche e formative

Consiglio dei Ministri, 2 febbraio 2022

Contratto Scuola

1 febbraio 2022
Norme

Ordinanza Ministeriale 25 febbraio 2022, AOOGABMI 46

Mobilità degli insegnanti religione cattolica anno scolastico 2022/2023

Ordinanza Ministeriale 25 febbraio 2022, AOOGABMI 45

Mobilità personale docente, educativo ed ATA per l’anno scolastico 2022/23

Nota 25 febbraio 2022, AOODGSIP 548

Bando “SCRIVERE IL TEATRO” a.s. 2021-22 rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado. PRORGA termini invio lavori

Nota 25 febbraio 2022, AOODGSIP 554

Selezione di n. 13 docenti di Storia/Lettere delle scuole secondarie di II grado, per il Seminario “The Holocaust as a Starting Point – 5th edition”. Zagabria, marzo 2022

Nota 25 febbraio 2022, AOODGRUF 7586

Nuove funzionalità per la gestione della contrattazione integrativa d’istituto

Avviso 23 febbraio 2022, AOODGPER 7707

Decreto Dipartimentale 22 febbraio 2022, AOODPPR 4

Nota 22 febbraio 2022, AOODGOSV 4514

Progetto CERN – FONDAZIONE GOLINELLI “Dal CERN alla scuola: nuovi orizzonti di conoscenza. Ripensare l’insegnamento delle scienze in chiave multidisciplinare” ciclo di quattro webinar gratuiti dedicati …

Nota 22 febbraio 2022, AOODGSIP 519

Lo Spazio per le Scuole Superiori. Un ciclo di incontri formativi per gli studenti delle Scuole Secondarie di II grado

Avviso 22 febbraio 2022, AOODPPR 5

Elenco delle istituzioni scolastiche ammesse a partecipare al Concorso “Diffusione della cultura della legalità e promozione del merito” di cui alla nota 27 dicembre 2021, n. 1373

Nota 22 febbraio 2022, AOODGSIP 510

Atlante – Italian Teacher Award – Premio nazionale insegnanti

Nota 22 febbraio 2022, AOODGOSV 4515

XVIII Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili “M’illumino di meno” – 11 marzo 2022

Legge 18 febbraio 2022, n. 11

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia …

Nota 18 febbraio 2022, AOODGSIP 489

“Campionati Studenteschi” a.s. 2021/2022. Apertura piattaforma

Nota 18 febbraio 2022, AOODGOSV 4366

Manifestazione  – day – 14 marzo 2022. Quiz on line di matematica per tutti gli studenti di scuole di ogni ordine, grado e indirizzo di studi

Nota 18 febbraio 2022, AOODGSIP 488

Attività progettuali scolastiche a carattere nazionale e regionale promosse dagli Organismi Sportivi affiliati al CONI e al CIP per il 2022

Nota 16 febbraio 2022, AOODPPR 185

Concorso Nazionale “Giovani donne che progettano il futuro” a. s. 2021/2022

Nota 16 febbraio 2022, AOODGSIP 448

“Conferenza sul futuro dell’Europa”. Invito a partecipare

Nota 16 febbraio 2022, AOODPPR 185

Concorso Nazionale “Giovani donne che progettano il futuro” a. s. 2021/2022

Nota 15 febbraio 2022, AOODGSIP 417

“JOY OF MOVING”, metodo innovativo per lo sviluppo interconnesso fisico- motorio, cognitivo e socio emozionale del bambino nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria –Iniziative di formazione. …

Nota 15 febbraio 2022, AOODGCASIS 517

21 marzo 2022 – XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Napoli: Terra Mia. Coltur-Cultura

Nota 15 febbraio 2022, AOODGOSV 3835

XLVI Certamen Classicum Florentinum – a. s. 2021/22

Avviso 15 febbraio 2022, AOODGOSV 3851

Selezione assistenti di lingua italiana all’estero. Proroga

Nota 14 febbraio 2022, AOODGSIP 400

“UNO SPAZIO TRA SALUTE E SICUREZZA 2022” iniziativa online per diffondere la cultura della Salute e della Sicurezza, dedicata alle scuole secondarie di secondo grado promossa da ASI – Agenzia Spaziale …

Legge Costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1

Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente

Avviso 9 febbraio 2022, AOODGRUF 3184

Tempistica Assunzione 159 funzionari concorso RIPAM

Nota 8 febbraio 2022, AOODPIT 193

10 febbraio 2022 “Giorno del Ricordo” – Opportunità di apprendimento

Avviso 8 febbraio 2022, AOOGABMI 7043

“Spazio alle idee: dai un nome alla costellazione italiana di Osservazione della Terra”

Decreto Dipartimentale 7 febbraio 2022, AOODPPR 3

Enti ammessi ed esclusi dalla partecipazione alla procedura di cui al Decreto Dipartimentale 26 luglio 2021, n. 66

Decreto-Legge 4 febbraio 2022, n. 5

Misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico e formativo

Nota 4 febbraio 2022, AOODGCASIS 398

Iscrizioni on Line anno scolastico 2022/2023 – Adempimenti delle scuole al termine delle iscrizioni on line

Nota 4 febbraio 2022, AOODGOSV 2576

Concorso 2022 “La privacy: diritto umano nella società digitale” – Iniziativa “Programma il Futuro”

Circolare Ministero Salute 4 febbraio 2022, DGPRE 9498

Aggiornamento sulle misure di quarantena e autosorveglianza per i contatti stretti (ad alto rischio) di casi di infezione da SARS CoV 2

Nota 4 febbraio 2022, AOODGOSV 2568

Anniversario della nascita di Mario Lodi: insegnante, ricercatore, innovatore

Nota 4 febbraio 2022, AOODGOSV 2653

Premio Nazionale sull’Innovazione Digitale 2021-2022 – Anitec-Assinform

Nota 3 febbraio 2022, AOODGCASIS 366

Aggiornamento delle politiche di sicurezza per gli utenti del sistema informativo dell’Istruzione

Nota 1 febbraio 2022, AOODGSIP 260

Bando di concorso “SCRIVERE IL TEATRO” a.s. 2021-22 rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado

Nota 1 febbraio 2022, AOODGSIP 272

Safer Internet Day “Together for a better Internet” – 8 febbraio 2022

Nota 1 febbraio 2022, AOODGOSV 2252

IV Edizione Campionato nazionale di Pasticceria – Istituti alberghieri d’Italia. Bando di concorso per l’edizione dell’anno scolastico 2021-2022. IPIA “Galileo Ferraris” – Iglesias (CI) dal 3 …

Nota 1 febbraio 2022, AOODGSIP 261

Consultazione dei giovani sul Futuro dell’Europa

Nota 1 febbraio 2022, AOODPPR 110

Novità introdotte dagli artt. 19 e 30 del D.L. 27 gennaio 2022, n. 4 – Prime indicazioni operative per le Istituzioni scolastiche statali e paritarie
Rubriche

in Bacheca della Didattica

Tamburi di guerra, cori di morte

di Gabriele Boselli

Dove va il futuro e dove va la scuola

di Stefano Stefanel

Servizio di ristorazione

di D.A. Tumminelli, O. Vancheri, Z. Matera

Ispettori tecnici e retorica istituzionale

di Mario Maviglia

Gli Istituti Tecnici Superiori

di D.A. Tumminelli, E. Tartaglia Polcini, Z. Matera

La disoccupazione giovanile e il doppio lavoro degli insegnanti

di Francesco Scoppetta

Volti del Male: le foibe e l’esodo

di Gabriele Boselli

La scuola dell’infanzia, l’infanzia a scuola

di Margherita Marzario

Viva l’autonomia!

di Mario Maviglia

Chiedimi se sono felice

di Alessandra Condito

Viaggi di Istruzione e visite didattiche

di D.A. Tumminelli, O. Vancheri, E. Tartaglia Polcini, Z. Matera

Iscrizioni A.S. 2022 – 23 – Analisi dei primi dati

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Bonus psicologo e “psicologi di base”

di Gabriele Boselli

Priorità

di Dino Castiglioni

L’orario di lavoro degli insegnanti italiani e tedeschi

di Francesco Scoppetta

Infiltrazioni acqua piovana

di D.A. Tumminelli, E. Tartaglia Polcini, Z. Matera

in Europ@ Fondi Strutturali di Fabio Navanteri


in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 66

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Il carcere dei numeri e delle miserie

di Vincenzo Andraous

Vergogna a piedi nudi

di Vincenzo Andraous

Mani in tasca e gambe larghe

di Vincenzo Andraous

in Mobilità

Mobilità 2022/2023

Le domande di mobilità del personale docente possono essere presentate dal 28 febbraio al 15 marzo 2022


in Software

Internet, Reti, Nuove tecnologie

Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio

Un videogioco per imparare la Cybersecurity


in Statististiche

Report Rilevazione sinistrosità scolastica

Associazione Insegnare Sicuri

Didattica laboratoriale nei PTP toscani

INDIRE

Impatto della pandemia A.S. 2020/21

INDIRE

in Stranieri

Osservatorio Integrazione alunni stranieri e Intercultura

Ministero Istruzione

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Dalla Russia con amore!

di Maurizio Tiriticco
Rassegne a cura di Fabio Navanteri


Report Rilevazione sinistrosità scolastica

a cura dell’Associazione “Insegnare Sicuri”

Alla cortese attenzione   
Dirigenti Scolastici delle Istituzioni Scolastiche 
Direttori Generali degli U.S.R 
LORO SEDI

Oggetto: Risultato della Rilevazione MIUR n. 2478 del 29/09/2020 sulla sinistrosità nelle scuole 

In allegato il Rapporto in oggetto, che è stato redatto a conclusione della Rilevazione “Sinistrosità Scuole”, affidata dal Ministero dell’Istruzione alla scrivente Associazione e validata dal Comitato Tecnico Paritetico nella seduta del 20 dicembre 2021. 

Il documento fornisce il quadro aggiornato della situazione sui casi di infortuni e denunce in ambito scolastico, fornito direttamente dalle stesse scuole e dei bisogni reali manifestati in modo inequivocabile. 

L’Associazione ringrazia le 5832 scuole che sul totale di 8183 destinatarie del questionario hanno prontamente risposto e per di più in un periodo non facile per il perdurare dello stato di pandemia COVID.   

Dopo tre anni di attività condotta a supporto delle scuole e in sintonia con loro bisogni, evidentemente le istituzioni hanno percepito lo spirito di servizio che caratterizza l’Associazione “Insegnare Sicuri”, che dal luglio 2021 ha avuto il riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione di ente accreditato e qualificato per la formazione del personale del comparto scuola a conclusione di un iter specifico di cui alla direttiva n. 170/2016.  

Dall’ analisi delle risposte fornite nella Rilevazione, sono emerse richieste precise ben evidenziate nel Rapporto allegato. 

L’Associazione continua ad essere disponibile gratuitamente a fornire risposte adeguate ai bisogni delle scuole, tanto che con la presente si comunica che proprio per corrispondere alla richiesta di formazione formulata dalle scuole nella Rilevazione è stato costruito un pacchetto formativo specifico fruibile on line e senza limiti di numero di partecipanti, da tutto il personale scolastico, acquistabile direttamente sul sito dell’Associazione (www.insegnaresicuri.com)  al seguente link:https://www.insegnaresicuri.com/acquista-corsi.html  Il pacchetto include 10 corsi di formazione: 

“GIURISPRUDENZA NELLE SCUOLE sulla Rilevazione MIUR 2478 del 29/09/2020 RESPONSABILITA’ CIVILE e RESPONSABILITA’ PENALE” 

L’Associazione Insegnare Sicuri, garantirà, inoltre, un Servizio di consulenza e assistenza giuridica gratuita per tutte le problematiche inerenti la scuola e le sue figure apicali. 

In considerazione della valenza formativa dell’attività offerta, si auspica una sempre più proficua condivisione del patrimonio di conoscenze offerto dall’Associazione “Insegnare Sicuri” attraverso le forme di collaborazione già attive con le istituzioni scolastiche elencate sul sito www.insegnaresicuri.com

La Presidente 
Elisabetta Davoli

Tamburi di guerra, cori di morte

Tamburi di guerra, cori di morte

di Gabriele Boselli

Come scrive il Ministro Patrizio Bianchi con grande coraggio politico dati i tempi guerrafondai, le scuole “educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra rifessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”.

Dopo la tragedia delle due guerre mondiali, nelle scuole abbiamo sempre insegnato il valore della pace e indicato nella guerra la negazione della vita, la chiusura del possibile.

Sulla generalità dei media ascoltamo ora risuonare tamburi di guerra, cori di morte.

Contro la scellerata invasione di un paese extra-NATO ma desideroso di diventarlo, anche soldati italiani partono per difendere i confini del Patto Atlantco, portare armi all’Ucraina e “assistere militarmente” la nazione invasa.

Constato la leggerezza con cui vengono adotate misure che sono oggetvamente di belligeranza.

La patria europea rischia di andare vastamente a fuoco.

Il terzo decennio è iniziato davvero male.

Io, arrivato vicino alla soglia dei 75 anni, compiaciuto di non aver visto i due ricorrenti flagelli dell’umanità, la peste e la guerra, ho dovuto vedere qualcosa di simile con il Covid e ora vedo avvicinarsi il peggiore dei flagelli, la guerra.

Alla mia età potrei anche rassegnarmi, i miei figli e i miei nipoti no; hanno dirito di vivere a lungo e di vivere serenamente.

Nel nostro insegnare la storia non ci siamo fatti capire? Non si è compreso che come unanimemente si diceva sino a non molto tempo fa “tutto è perduto con la guerra”? Che i belligeranti, quand’anche avessero ogni ragione, vanno non incoraggiati per evitare di essere coinvolt nel loro destno?

Mi preoccupa il tono monocorde dei media in favore della guerra, evidentemente finalizzato alla formazione di un’opinione pubblica ancora recalcitrante sia sull’impegno diretto che su sanzioni che forse colpirebbero l’Italia più duramente della Russia, forte di un immenso retroterra e di materie prime illimitate, oltre che -almeno a breve termine- in sintonia con la Cina.

Abbiamo sempre insegnato che la prima vitma di ogni guerra è la verità; teniamo conto di questo insegnamento, ora che ci vengono propinate narrazioni che l’ossessiva ripetizione può finire con il render plausibili?

Noi donne e uomini di scuola abbiamo per missione, e non solo per mestiere, quello di far veracemente conoscere il mondo ai giovani e meterli in condizione di poter sperare in una vita felice. Non vogliamo vederli partire per le guerre, quand’anche “giuste”.

Concorso dirigenti scolastici 2017, tutto regolare secondo il CdS, materiale sotto controllo delle forze dell’ordine

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Pubblicata dal Consiglio di Stato una ulteriore sentenza relativa al contestatissimo concorso per dirigenti scolastici del 2017.
Il Consiglio ha preso in esame il ricorso di un certo numero di partecipanti al concorso avevano a suo tempo evidenziato incongruenze, errori o addirittura illeciti.
Con una sentenza molto articolata tutti i motivi di doglianza sono stati accuratamente smontati.
A partire dal fatto che i ricorrenti avevano impugnato il fatto che la prova preselettiva fosse costituita da quesiti palesemente nozionistici.
La risposta del CdS è chiara e pressoché ineccepibile: “Il carattere nozionistico della prova preselettiva è intrinseco alla natura di tale prova”.
Un altro problema molto discusso a suo tempo riguardava il fatto che le prove erano iniziate in orari diversi nelle diverse sedi.
Il Cds risponde: “In relazione alla censura relativa al mancato svolgimento contemporaneo delle prove, la richiamata giurisprudenza della Sezione ha già rilevato la sua genericità, oltre alla carenza di prova di elementi concreti, circostanziati e specifici a dimostrazione dell’incidenza pregiudizievole dell’eventuale sfasamento dell’orario sul paritario trattamento dei candidati”.
Molto dettagliato e analitico l’esame delle questioni relative al malfunzionamento tecnico del sistema che, secondo alcuni ricorrenti, avrebbe messo in dubbio perfino l’anonimato del prove.
Il Consiglio dedica almeno 4-5 pagine all’argomento osservando tra l’altro che il materiale concorsuale “è stato consegnato in condizioni di massima sicurezza ai direttori degli uffici scolastici regionali e da questi recapitati al Ministero, affinché venissero presi in custodia dai carabinieri fino alla conclusione delle operazioni di correzione”.
Anche l’associazione tra candidato e codice anonimo relativo alle prove era stata conservata “dentro buste internografate e sigillate e sotto il controllo delle forze dell’ordine”.

Tempo pieno: in arrivo 400 milioni per le mense scolastiche

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Scade il 28 febbraio il termine entro il quale gli Enti Locali dovranno presentare le proprie candidature per ottenere i finanziamenti previsti dal PNRR per la realizzazione (o per l’adeguamento) di edifici che consentano di incrementare la disponibilità di classi a tempo pieno nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
L’importo a disposizione è pari a 400 milioni di euro: 240 saranno assegnati in modo proporzionale rispetto al numero degli alunni iscritti, mentre 160 milioni serviranno per colmare il divario esistente fra le diverse aree territoriali.
Queste le somme stanziate per le diverse regioni:
Campania 83,9 milioni
Sicilia 80,6
Lazio 39,9
Lombardia 37,3
Puglia 20,6
Calabria 17,3
Veneto 17,5
Emilia-Romagna 16,7
Piemonte 16,7
Basilicata 15,7
e poi via fino al Molise (1,1 milioni) e Valle d’Aosta (600mila).

Le risorse potranno essere assegnate sia a Comuni che dispongono già di progetto in stato avanzato sia a Enti Locali che devono avviare gli studi preliminari.
Obiettivo del finanziamento è quello di garantire la diffusione del tempo pieno in quanto i fondi sono destinati in particolare alla realizzazione di locali per le mense scolastiche.
Si tratterà di capire se poi, nel concreto, il piano potrà realizzarsi in quando l’attivazione del tempo pieno richiedere come condizione ineliminabile la richiesta delle famiglie, richiesta che non sempre è pari alle attese.
C’è poi da considerare che – in considerazione dei tempi tecnici necessari per la progettazione e la realizzazione degli spazi – gli effetti dell’investimento si potranno toccare con mano non prima dell’anno scolastico 2024/25.

Concorso scuola secondaria, i tempi e le classi di concorso ancora in attesa

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Manca ormai poco all’avvio del concorso ordinario per la scuola secondaria. Il mese di marzo vedrà migliaia di candidati impegnati nelle prove. Nel corso della diretta della Tecnica della Scuola live, il prof. Lucio Ficara, esperto di normativa scolastica, ha fatto chiarezza sui tempi e sulle classi di concorso ancora in attesa;

“Siamo partiti un po’ in ritardo rispetto a quello che si prevedeva perché si attendeva l’avvio delle prove tra la fine del mese di dicembre e gennaio, siamo slittati addirittura nel mese di marzo. La prima prova scritta sarà il 14 marzo con un calendario che non prevede in prima istanza tutte le classi di concorso, ad esempio per il sostegno delle scuole superiori la classe di concorso ADSS il 14 marzo, poi ci saranno prove fino al 31 marzo esclusi sabato e domenica ci saranno prove scritte come prima infornata del mese di marzo, ma si continuerà fino al 13 aprile e fino al 14 avremo la prima grande infornata per molte classi di concorso, ma ci tengo a sottolineare, non tutte”.

“Ci sarà un secondo calendario, faccio l’esempio tipico di una classe di concorso che ancora non è stata calendarizzata, la A046 cioè Diritto e Economia, dovrà ancora uscire in Gazzetta Ufficiale un nuovo calendario che prevede altre classi di concorso come ad esempio non sono state calendarizzate le classi di concorso STEM tipo Fisica, Matematica, Matematica e Fisica, Matematica e Scienze per le scuole secondarie di primo grado e Informatica perché dovrà essere fatto un bando specifico per le discipline così chiamate STEM”.

I tempi? “Siamo ai limiti perché è vero che la procedura è rapida perché il risultato sarà immediato ‘computer based’, cioè finita la prova il candidato saprà se avrà superato la fatidica soglia dei 70 punti cioè se sarà ammesso alla prova orale perché bisognerà arrivare a un minimo di 70 punti su 100 possibili (ricordiamo che i quesiti sono 50) per poter superare la prova scritta. Il mese di maggio, magari anche quello di giugno, dovrebbe essere dedicato alla prova orale. Tutto sta a vedere quanti candidati raggiungeranno la fatidica soglia dei 70 punti sulla prova scritta perché se dovessero essere tanti è chiaro che si dilatano i tempi per le prove orali e poi ci saranno i tempi tecnici per valutare i titoli perché questo concorso è formato da un massimo di 100 punti per la prova orale, un massimo di 100 punti per la prova scritta e un massimo di 50 punti per i titoli, dunque saranno 250 i punti che si possono raggiungere, andrà stilata una graduatoria”.

“Si ricorda che c’è una soglia che però l’anno scorso è stata derogata al 15 settembre che sarebbe il 31 agosto entro cui si dovrebbero fare le nomine in ruolo. Presumo che il ministero possa riuscire quantomeno per una maggioranza delle classi di concorso che andranno a svolgere queste prove a poter fare le dovute immissioni in ruolo”.

Delibera del Consiglio dei Ministri 28 febbraio 2022

Delibera del Consiglio dei Ministri 28 febbraio 2022

Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione all’esigenza di assicurare soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto. (22A01599)

(GU Serie Generale n.58 del 10-03-2022)

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
nella riunione del 28 febbraio 2022

Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ed in particolare l’art. 7, comma 1, lettera c) e l’art. 24, comma 1;

Considerato che in data 15 febbraio 2022 il Servizio statale di emergenza dell’Ucraina ha richiesto al Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Unione europea assistenza per far fronte a potenziali criticita’ conseguenti alle tensioni internazionali nell’area, richiesta poi integrata in data 24 febbraio 2022, in ragione dell’evoluzione della situazione, individuando ulteriori necessita’ per finalita’ di primo soccorso;

Visto il decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, recante «Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina»;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2022, con la quale e’ stato dichiarato per tre mesi dalla data di deliberazione, lo stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina;

Considerato che l’aggravarsi della crisi internazionale in atto in Ucraina ha determinato il repentino incremento delle esigenze volte ad assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazione interessata;

Considerato che l’intervento militare nel citato territorio, oltre a causare la tragica perdita di vite umane, sta determinando un afflusso massiccio di persone in cerca di rifugio nell’Unione europea;

Visto il decreto legislativo 7 aprile 2003, n. 85, recante «Attuazione della direttiva 2001/55/CE relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati ed alla cooperazione in ambito comunitario»;

Considerata l’imminente esigenza di garantire con tempestivita’, nell’ambito del coordinamento dell’Unione europea, assistenza sul territorio nazionale alla popolazione ucraina colpita dagli accadimenti in rassegna;

Considerato che il Fondo per le emergenze nazionali di cui all’art. 44, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, presenta le necessarie disponibilita’;

Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario;

Ravvisata la necessita’ di assicurare il concorso dello Stato italiano nell’adozione, sul territorio nazionale, di tutte le iniziative di carattere straordinario di assistenza alla popolazione finalizzate al superamento della grave emergenza umanitaria determinatasi a seguito degli accadimenti in rassegna;

Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per intensita’ ed estensione, non e’ fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari;

Ritenuto, quindi, che ricorrono, nella fattispecie, i presupposti previsti dall’art. 7, comma 1, lettera c) e dall’art. 24, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la dichiarazione dello stato di emergenza;

Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri;

Delibera:

Art. 1

1. In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, comma 1, lettera c) e dell’art. 24, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018, e’ dichiarato, fino al 31 dicembre 2022, lo stato di emergenza in relazione all’esigenza di assicurare soccorso ed assistenza, sul territorio nazionale, alla popolazione ucraina in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

2. Per l’organizzazione ed attuazione degli interventi urgenti di soccorso e assistenza alla popolazione proveniente dal teatro operativo, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, ai sensi dell’art. 25, comma 2, lettera a) del decreto legislativo n. 1 del 2018, si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3.

3. Per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento in rassegna, si provvede nel limite di euro 10.000.000 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all’art. 44, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018.

La presente delibera sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Il Presidente del Consiglio dei ministri
Draghi

Nota 28 febbraio 2022, AOODGOSV 5022

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione
del sistema nazionale di istruzione
Ufficio II

OGGETTO: Adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado – anno scolastico 2022/2023.

Decreto-Legge 28 febbraio 2022, n. 16 

Decreto-Legge 28 febbraio 2022, n. 16 

Ulteriori misure urgenti per la crisi in Ucraina. (22G00025)

(GU n.49 del 28-2-2022)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Visti gli articoli 3 e 4 del Trattato del Nord-Atlantico, ratificato con legge 1° agosto 1949, n. 465;

Visto il decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, recante disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina;

Ritenuta la straordinaria necessita’ e urgenza, connessa alla grave crisi internazionale in atto in Ucraina, di emanare disposizioni in deroga alla legge 9 luglio 1990, n. 185 e agli articoli 310 e 311 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 e alle connesse disposizioni attuative per sostenere le autorita’ governative ucraine, mediante la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, semplificando le procedure vigenti, in coerenza con le esigenze di prontezza operativa che la crisi internazionale in atto richiede;

Considerata la necessita’ e l’urgenza di fronteggiare la situazione di eccezionale instabilita’ del funzionamento del sistema nazionale di gas naturale derivante dal conflitto russo ucraino, avuto riguardo altresi’ all’esigenza di garantire il soddisfacimento della domanda di gas naturale riferita all’anno termico 2022-2023;

Considerata la necessita’ e l’urgenza di introdurre specifiche disposizioni per fare fronte alle eccezionali esigenze connesse all’accoglienza dei cittadini ucraini che arrivano sul territorio nazionale in conseguenza del conflitto bellico in atto in quel Paese;

Ritenuta la straordinaria necessita’ e urgenza di assicurare misure di sostegno a beneficio degli studenti e della comunita’ scientifica ucraini presenti sul territorio nazionale;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 28 febbraio 2022;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell’interno e dell’universita’ e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Emana il seguente decreto-legge:

Art. 1 Cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari

1. Fino al 31 dicembre 2022, previo atto di indirizzo delle Camere, e’ autorizzata la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, in deroga alle disposizioni di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185 e agli articoli 310 e 311 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 e alle connesse disposizioni attuative.

2. Con uno o piu’ decreti del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’economia e delle finanze, sono definiti l’elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari oggetto della cessione di cui al comma 1 nonche’ le modalita’ di realizzazione della stessa, anche ai fini dello scarico contabile.

Art. 2 Disposizioni per l’adozione di misure preventive necessarie alla sicurezza del sistema nazionale del gas naturale

1. Al fine di fronteggiare l’eccezionale instabilita’ del sistema nazionale del gas naturale derivante dalla guerra in Ucraina anche allo scopo di consentire il riempimento degli stoccaggi di gas dell’anno termico 2022-2023, possono essere adottate le misure finalizzate all’aumento della disponibilita’ di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza del sistema italiano del gas naturale di cui al decreto del Ministero dello sviluppo economico 18 dicembre 2019, adottato ai sensi dell’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 1° giugno 2011, n. 93, a prescindere dalla dichiarazione del livello di emergenza. Le misure di cui al primo periodo sono adottate mediante provvedimenti e atti di indirizzo del Ministro della transizione ecologica. Delle predette misure e’ data comunicazione nella prima riunione del Consiglio dei ministri successiva all’adozione delle misure medesime.

2. In caso di adozione delle misure finalizzate a ridurre il consumo di gas naturale nel settore termoelettrico ai sensi del comma 1, la societa’ Terna S.p.A. predispone un programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell’emergenza, fermo restando il contributo degli impianti alimentati a energie rinnovabili. Terna S.p.A. trasmette con periodicita’ settimanale al Ministero della transizione ecologica e all’Autorita’ di regolazione per energia reti e ambiente un programma di utilizzo degli impianti di cui al primo periodo ed effettua il dispacciamento degli impianti medesimi, nel rispetto dei vincoli di sicurezza della rete, in modo da massimizzarne l’utilizzo, nonche’ assimilandoli alle unita’ essenziali per la sicurezza del sistema elettrico. L’Autorita’ di regolazione per energia reti e ambiente definisce i corrispettivi a reintegrazione degli eventuali maggiori costi sostenuti dai predetti impianti.

3. Tenuto conto della finalita’ di cui al comma 1 e della situazione di eccezionalita’ che giustifica la massimizzazione dell’impiego degli impianti di cui al comma 2, a tali impianti si applicano esclusivamente i valori limite di emissione nell’atmosfera e le regole sulla qualita’ dei combustibili previsti dalla normativa eurounitaria, in deroga a piu’ restrittivi limiti eventualmente prescritti a livello nazionale in via normativa o amministrativa.

4. Nelle ipotesi di cui al comma 2, il Ministro della transizione ecologica adotta le necessarie misure per incentivare l’uso delle fonti rinnovabili.

Art. 3 Accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina

1. Per far fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza dei cittadini ucraini in conseguenza del conflitto bellico in atto in quel Paese, le risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell’interno, relative all’attivazione, alla locazione e alla gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza sono incrementate di 54.162.000 euro per l’anno 2022.

2. Per le medesime finalita’ di cui al comma 1, e’ autorizzata l’attivazione di ulteriori 3.000 posti nel Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39.

3. Al decreto-legge 8 ottobre 2021, n. 139, convertito con modificazioni dalla legge 3 dicembre 2021, n. 205, all’articolo 7, al comma 1, le parole da: «richiedenti asilo» fino a: «medesimi richiedenti», sono sostituite dalle seguenti: «profughi provenienti dall’Afghanistan e dall’Ucraina in conseguenza delle crisi politiche e militari in atto, al fine di consentire per i medesimi».

4. Alla legge 30 dicembre 2021, n. 234, all’articolo 1, comma 390, le parole da: «richiedenti asilo» fino a: «Afghanistan», sono sostituite dalle seguenti: «profughi, in conseguenza delle crisi politiche e militari in atto in Afghanistan e in Ucraina».

5. I cittadini ucraini di cui al comma 1 possono essere accolti, a decorrere dall’inizio del conflitto bellico, nelle strutture di cui agli articoli 9 e 11 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, nonche’ nel Sistema di accoglienza e integrazione di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, anche se non in possesso della qualita’ di richiedente protezione internazionale o degli altri titoli di accesso previsti dalla normativa vigente.

6. Per l’anno 2022 non si applica l’articolo 1, comma 767, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2018, n. 145. Al fine di provvedere al soddisfacimento di eventuali ulteriori esigenze rispetto a quanto indicato al comma 1, per l’anno 2022 sono autorizzate variazioni compensative tra gli stanziamenti dei capitoli di bilancio iscritti nello stato di previsione del Ministero dell’interno, nell’ambito del pertinente Programma relativo alle spese per la gestione dei flussi migratori di cui all’unita’ di voto 5.1, da adottare ai sensi dell’articolo 33, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

7. Agli oneri derivanti dai commi 1 e 2, pari complessivamente a euro 91.864.260 per l’anno 2022 e a euro 44.971.650 per ciascuno degli anni 2023 e 2024, si provvede:
a) quanto a 54.162.000 euro per l’anno 2022 mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
b) quanto a 37.702.260 euro per l’anno 2022 e a 44.971.650 euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 mediante corrispondente utilizzo delle risorse disponibili del Fondo nazionale per le politiche e i servizi per l’asilo, di cui all’articolo 1-septies del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39.

Art. 4 Misure a sostegno degli studenti, dei ricercatori e dei docenti di nazionalita’ ucraina che svolgono attivita’ di studio o ricerca presso le universita’, le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e gli enti di ricerca

1. Al fine di promuovere iniziative di sostegno agli studenti di nazionalita’ ucraina iscritti, ovvero aderenti al programma Erasmus +, presso le universita’, anche non statali, legalmente riconosciute, ammesse al contributo di cui alla legge 29 luglio 1991, n. 243 e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica di cui all’articolo 1 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, nonche’ ai dottorandi, ai ricercatori e ai professori di nazionalita’ ucraina che partecipano, a qualsiasi titolo, alle attivita’ delle predette universita’ e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica o degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’universita’ e della ricerca, e’ istituito per l’anno 2022 un apposito fondo con una dotazione pari a 500.000 euro da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell’universita’ e della ricerca. Con decreto del Ministro dell’universita’ e della ricerca, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono definiti il riparto tra le universita’, le istituzioni e gli enti di cui al primo periodo nonche’ le modalita’ di utilizzazione delle risorse di cui al primo periodo, anche attraverso la previsione di borse di studio ovvero di altri strumenti e servizi di diritto allo studio. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a 500.000 euro per l’anno 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2024 nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, allo scopo parzialmente utilizzando, l’accantonamento relativo al Ministero dell’universita’ e della ricerca.

Art. 5 Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi’ 28 febbraio 2022

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri
Di Maio, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Guerini, Ministro della difesa
Lamorgese, Ministro dell’interno
Messa, Ministro dell’universita’ e della ricerca
Franco, Ministro dell’economia e delle finanze

Cessazioni dal servizio

Il Decreto Ministeriale 1 ottobre 2021, AOOGABMI 294, fissa, all’articolo 1, il termine finale del 31 ottobre 2021 (prorogato al 2 novembre 2021) per la presentazione, da parte di tutto il personale del comparto scuola, delle domande di cessazione per dimissioni volontarie dal servizio o delle istanze di permanenza in servizio ai sensi dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e successive modifiche e integrazioni, ovvero per raggiugere il minimo contributivo. Tutte le predette domande valgono, per gli effetti, dal 1° settembre 2022.

Il termine per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio dei dirigenti scolastici è fissato al 28 febbraio 2022 dall’art. 12 del C.C.N.L. per l’Area V della dirigenza sottoscritto il 15 luglio 2010.

Dove va il futuro e dove va la scuola

Dove va il futuro e dove va la scuola

di Stefano Stefanel

            La storia ci racconta che dopo il passaggio di Napoleone sulla storia europea ci fu un tentativo molto autorevole e anche molto popolare di rimettere le lancette indietro attraverso il famoso Congresso di Vienna. L’innovazione napoleonica aveva stravolto l’Europa, ma si pensò di far finta che non ci fosse stata. La pandemia sta finendo (così ci dicono) o, comunque, viene percepita come riconducibile dentro sistemi di convivenza più normali di quelli in cui abbiamo vissuto negli ultimi due anni e, dunque, bisogna ripartire e bisogna farlo tenendo conto di quanto è successo. Il PNRR, la transizione digitale ed ecologica, ma anche l’incredibile guerra in Ucraina dicono che il mondo di domani dovrà essere diverso da quello di ieri e dunque dobbiamo attrezzarci al meglio per capire quale direzione prendere. In questo scenario ci sono un futuro incerto ma pieno di occasioni, innovazioni necessarie e cambiamenti da cui non si può più tornare indietro. Banalmente, osservo, che lo sviluppo del digitale ha portato alla nostra nuova identità (digitale) e lo SPID, piaccia o non piaccia, è il nostro futuro. E anche le battaglie ecologiste, partite con grande clamore prima della pandemia, tornano ora sotto le spoglie di una radicalmente modificata sensibilità ecologica che non viene contestata da nessuno e trova grandi finanziamenti e grandi progetti. Anche l’idea di formazione sta avendo a livello mondiale una sua enorme mutazione verso saperi nuovi, discipline contaminate, nuovi lavori, nuove occupazioni, nuove sensibilità, nuove opportunità. Sembrava, dunque, che la cifra all’uscita dalla scossa pandemica, superiore per forze e impatto a quella napoleonica, portasse verso un’idea di innovazione entro cui inserire anche il nostro sistema scolastico.

            Così qualcuno può essere sconcertato dalla spinta restaurativa e conservatrice che sta pervadendo il mondo della scuola, dove sono tornate alla ribalta parole antiche, che sembravano dover uscire dall’universo di una scuola che vuole recuperare il tempo passato dentro la pandemia. I segnali sono molto chiari e vanno dal ritorno agli esami di stato in cui gli scritti su carta e il nozionismo del colloquio finale spostino il tempo a dieci anni addietro fino alla proposta di reintrodurre il latino alle medie come elemento orientativo tra il liceo classico e il liceo scientifico, quasi che l’istruzione tecnica e professionale fosse un inciampo del destino, da scavalcare con l’enfasi sugli IFTS (cioè i corsi post diploma in alternativa all’università). Oltre a questo, c’è stata la violenta enfasi contro la Didattica a distanza con un’idea di presenza che supera qualsiasi interrogativo su che cosa si va a fare in quella presenza, ma anche un finanziamento cospicuo e disordinato sul digitale che, invece di unificare il sistema, lo ha ancora di più disgregato. È ripartito con grande evidenza il centralismo ministeriale con continui monitoraggi su qualsiasi argomento, piattaforme da compilare quotidianamente con dati su dati che non è chiaro dove confluiscano e perché. Molto spesso si sentono snocciolare sui social e sui media dati tratti da azioni di controllo che hanno avuto esito parziale (dati parziali che portano a decisioni globali). Ha ripreso vigore l’idea della scuola del rigore che boccia molto e che si occuperà non si sa bene come della dispersione in aumento, anzi la dispersione in aumento viene vissuta quasi come il debito pubblico in aumento: un tempo elemento di allarme ora semplice dato statistico. Anche la spinta verso il terzo settore come elemento di aiuto alla scuola rientra in una logica matrigna che spiega all’opinione pubblica come la scuola da sola non è in grado di andare da nessuna parte.

            Tutto questo scenario è reso ancora più interessante dal passaggio durante la pandemia da una fiducia iniziale nella dirigenza scolastica, chiamata a fronteggiare un problema immane apparso improvvisamente, alla sua successiva esautorazione da qualunque catena di comando (con il passaggio, ad esempio, di competenza alle prefetture degli orari scolastici), fino alla spinta verso una dirigenza scolastica esecutiva di compiti decisi altrove. Che il mondo della scuola non debba mettere il naso (o il becco) dentro il PNRR pare ormai chiaro a tutti e le due commissioni ministeriali che lavorano sull’argomento con tutti dialogano tranne che col mondo della scuola, nella certezza che da quel mondo non possano venire idee interessanti. Tra l’altro i soldi del PNRR per le scuole stanno dentro i progetti delle Amministrazioni locali, che con molta fretta hanno dovuto tirare fuori dai cassetti vecchi progetti di messa a norma o di demolizione senza una precisa progettualità di area e con le regioni interessate ad altro.


            Analizzando tutto questo si deve però constatare che l’opinione pubblica è attratta da questa restaurazione che tocca il mondo della scuola, quasi che da uno stravolgimento epocale (sia determinato da Napoleone o dal Covid) si esca solo riportando tutto alla vecchia normalità e come se quella che stavamo vivendo prima dell’emergenza lo fosse stata realmente. Però l’innovatore davanti alla restaurazione e ai conservatori e alla loro popolarità qualche domanda sulle sue debolezze se le deve fare. Se le idee in cui chi vuole innovare credeva e crede non hanno alcuna popolarità, se alcune evidenze non sono percepite come tali dalla grande maggioranza dei cittadini qualcosa di problematico nella progettualità innovativa c’è. L’impressione è che l’Italia non voglia combattere due battaglie piuttosto impegnative, che ora appaiono troppo complicate: quella della lotta alla dispersione scolastica e alle povertà educative e quella per un riequilibrio dell’ascensore sociale. Se così è per l’innovatore nella scuola non c’è più molto posto e dunque può essere controproducente spingere in tal senso, quando alla grande maggioranza convince di più una restaurazione di pratiche antiche e comunque ritenute coerenti con quello che abbiamo sempre fatto e abbiamo sempre saputo fare.

            E’ uscito in questi giorni a cura di FORUM PA il “FPA – Annual Report 2021” e già nei titoli degli interventi introduttivi c’è un’idea di futuro ineludibile: Coesione, coerenza e costanza nell’innovazione per un’amministrazione al servizio di tutto il paese” (Carlo Mochi Suismondi) e L’allineamento astrale 2022: la nostra ultima chanche (Andrea Rangone). Gran parte di quello che è contenuto nel report non c’è a scuola e la scuola non pare coinvolta in questo enorme processo di innovazione ritenuto indispensabile.

Ma anche il Piano di RiGenerazione scuola, di cui molto si parla, indica “i quattro pilastri della transizione ecologica” (Rigenerazione dei saperi, Rigenerazione dei comportamenti, Rigenerazione delle infrastrutture, Rigenerazione delle opportunità) che nulla hanno a che vedere con quello che si sta progettando a scuola (ritorno al latino, esame di stato come ai vecchi tempi, niente didattica digitale se non in presenza e magari solo nelle aule dedicate, struttura cartacea imperante, orari rigidi, saperi legati alle classi di concorso, nuove graduatorie basate sull’anzianità, nessun investimento sulla formazione in ingresso, nessuna obbligatorietà della formazione dei docenti, ecc.).


            Tutto questo sconcerta e merita un pensiero riflessivo non banale, perché è evidente che in futuro non ci sarà lavoro per tutti e ci saranno opportunità solo per alcuni in un mercato del lavoro e della conoscenza che non avrà motivo di combattere le povertà, perché potrà semplicemente “mantenerle” tramite l’assistenza. Nel ritorno al passato io vedo un brutto disegno di esclusione, perché il sapere che conserva è il sapere di chi avrà la possibilità di scegliere se innovare o meno, mentre chi non ha la possibilità di scegliere o innova o è fuori dal mercato.

            Sembra quasi che la scuola di massa abbia nel dopo pandemia il compito primario di trovare un’occupazione ai bambini e ai ragazzi nelle ore in cui i genitori lavorano, di dare assistenza al mondo della disabilità, di avviare un percorso di alfabetizzazione che si tenga ancorato alla tradizione per poi lasciare correre una parte della sua gioventù verso i licei e la laurea. Se questo non è vero perché il PNRR, le forze politiche l’opinione pubblica non parlano di Rigenerare tutti i laboratori degli Istituti tecnici e professionali e delle Università? Se non si rigenerano in questo modo le infrastrutture come le si rigenerano? Inoltre, viene il dubbio che il PNRR sulla scuola voglia occuparsi del contenuto e non del contenitore dando per scontato che comunque con il calo delle nascite di contenitori nuovi non abbiamo tanto bisogno ed è sufficiente fare in modo che quelli vecchi migliorino il risparmio energetico e l’ecosostenibilità (se ci riescono).

            Credo sia necessario prendere atto che la restaurazione scolastica in atto è molto popolare e che l’innovazione sarà sempre più vista come un lusso inutile che non fornisce reali opportunità agli studenti più forti e non muta il destino di quelli che dalla dispersione scolastica si trasformano in NEET (Neither in Employment or in Education or Training) cioè in coloro che tra i 17 e i 25 anni non studiano e non lavorano (e che sono oltre due milioni). Gettare la spugna e rimandare a un lontano futuro la ripresa di un ascensore sociale che non è mai stato molto popolare, dentro sicurezze che permettono di tornare alle amate conoscenze con tutto il loro seguito di editoria dedicata e classi di concorso amate dai docenti e dai sindacati sembra l’orizzonte più vicino. Insomma, quella che avanza è una restaurazione da prendere molto sul serio in cui i segnali si sommano a dati forniti sempre in maniera incompleta e strumentale con modalità mai organiche ed omogenee. Dura la vita degli innovatori, ma complicato vedere l’innovazione che avanza nella società e la conservazione che si riprende la scuola.