Cgil: smantellate leggi negative

da ItaliaOggi

Cgil: smantellate leggi negative

di Francesco Sinopoli* *segretario Flc-Cgil

Dopo nove anni di attesa, abbiamo siglato il contratto. Ed è stato un bene averlo fatto, perché, mentre il nostro paese attraversava la più profonda crisi economica dai tempi del secondo dopoguerra, si sono affacciate almeno due generazioni di nuovi docenti, di lavoratori amministrativi, tecnici, ausiliari e di dirigenti scolastici a cui è stato negato il diritto di partecipare al rinnovo contrattuale, di parlare del proprio lavoro. Un messaggio di svalorizzazione della funzione sociale di oltre 1 milione di lavoratori.

Il rinnovo del contratto è stata anche l’occasione per smantellare leggi negative che hanno fatto male alla scuola senza fare il bene dei lavoratori (Brunetta, Gelmini, 107). Alcuni esempi di come il nuovo contratto rimette al loro posto alcune delle storture contenute nella 107: superamento del comma 73 che imponeva la mobilità solo su ambito; confermata la possibilità del trasferimento o passaggio su scuola; la chiamata diretta (assegnazione da ambito a scuola) sarà contrattata a livello nazionale; il «bonus» premiale docenti confluisce in parte nel salario e in parte nelle risorse del Fondo da contrattare; chiariti gli obblighi dell’organico potenziato; si contrattano le risorse della formazione; si contrattano i compensi dalle risorse dell’Alternanza scuola-lavoro; viene superata la discriminazione nei confronti dei supplenti esclusi dalle risorse del bonus.

Sul piano salariale, gli aumenti medi attribuiti sono pari al +3,48% e con l’elemento perequativo si è consentito, per molti profili Ata e per alcuni ruoli docenti al di sotto della soglia di 85 euro, di potersi avvicinare quanto più possibile ad un incremento pari a tale somma. In questo modo la forbice degli incrementi si è ridotta a favore dei salari più bassi con aumenti che vanno da un minimo di 80.40 euro a 110,70. E poi, solo per elencare alcuni capitoli, la contrattazione integrativa è assai più corposa e razionale, i dipendenti a tempo determinato avranno un contratto con un termine preciso… Si poteva fare di più e meglio? Crediamo di no. È questo il punto di ripartenza.