Lega: elementari e medie vanno unite M5S: basta Invalsi e fondi alle paritarie

da ItaliaOggi

Lega: elementari e medie vanno unite M5S: basta Invalsi e fondi alle paritarie

I programmi, e le contraddizioni, dei due vincitori elettorali

Emanuela Micucci

Al nido a un anno e gratis, si potrà restare un anno in più alla materna. Un unico ciclo tra primaria e media con maestro e prof prevalenti. Pensa a una riforma dei cicli scolastici la Lega più che ad abolire la Buona Scuola. Nel programma elettorale di Matteo Salvini, infatti, non si parla di abrogazione della L.10 di Matteo Renzi. E neppure in quello del Movimento Cinque Stelle, che propone il «superamento della cosiddetta Buona Scuola» indicando tre priorità: piano assunzioni razionale in base al fabbisogno delle scuole, incremento della spesa pubblica per l’istruzione scolastica ed abolizione del precariato. ItaliaOggi ha confrontato i programmi dei due partiti usciti vincitori dalle elezioni.

Presupposto del modello educativo della Lega: rispettare tutte le fase evolutive del bambino. «Per questo occorre la modifica della legge in vigore consentendo oltre all’anticipo dell’età scolare deroghe sull’entrata ritardata», sottolinea Poiché c’è una «profonda differenza di disponibilità di accogliere l’insegnamento» tra bambini nati nella prima e nella seconda parte dell’anno. Alla scuola dell’infanzia, inoltre, si dovrà favorire l’accesso del bimbo al patrimonio culturale del territorio e, attraverso il gioco, inserire un primo approccio con le lingue straniere.

«La suddivisione tra scuole elementari e medie è superata e viene introdotta un’unica sessione scolastica», in cui ha particolare importanza la figura del «professore responsabile», con doti di educatore prevalente e chiaramente identificabile. Alle medie sarà «uno solo» e seguirà la classe per tutta la durata degli studi, affiancato dagli insegnanti delle materie specifiche. Si dovrà occupare delle materie principali. Si scopre così che per la Lega le discipline principali sono italiano, storia, geografia e scienze. Non matematica né inglese, che rientrano tra quelle specifiche al pari di discipline sportive, discipline artistiche musica e delle altre. «Dopo aver studiato alle elementari, alle medie e in un istituto superiore», sostiene il partito di Salvini, «qualunque giovane deve già essere in grado di operare correttamente all’interno di una professione». Così, la scuola superiore «smette quindi di rappresentare una fase di passaggio in attesa della formazione universitaria, e diviene invece una porta reale verso il mondo lavorativo e l’espressione di un talento», senza «cercare la laurea a tutti i costi».

L’alternanza scuola-lavoro di qualità e «sul modello tedesco soprattutto per gli istituti tecnici e professionali». La riforma dei cicli scolastici parte, però, con l’asilo nido, il Giardino dell’infanzia per i bimbi tra i 12 e i 36 mesi, gratuito. Qui però la Lega si contraddice. La frequenza gratuita è subordinata al reddito, che prima è fissato fino a 60 mila euro poi sotto i 50 mila lordi, e la priorità di accesso è prima data alle mamme che lavorano e che sono residenti nel comune da più di 5 anni e dopo all’occupazione di entrambi i genitori, mentre il requisito dei 5 anni riguarda solo la residenza in Italia delle mamme straniere.

A regime e in base a misure progressive, un buono scuola di 7 mila euro affidato ai genitori «affinché possano scegliere la migliore struttura formativa per i figli». Contro bullismo e cyberbullismo arriveranno sanzioni amministrative nei regolamenti scolastici, premialità sotto forma di borse di studio per gli studenti che denunciano i bulli e videocamere. Nel capitolo sul rapporto con gli islamici, la Lega parla di «bocciatura per gli studenti che rifiutano di partecipare a determinate materie obbligatorie o che rifiutano il dovuto rispetto per i superiori di sesso femminile».

La scuola made in M5S, invece, prevede una revisione degli enti formativi dell’istruzione professionale secondaria (IeFp) e degli istituti tecnici superiori (Its). Luigi di Maio punta a massimo 22 alunni per classe (20 in presenza di un alunno disabile), a ripristinare e potenziare il tempo pieno, le compresenze e la programmazione in team, a promuovere la didattica innovativa e interdisciplinare e progetti educativi curricolari ed extracurricolari che valorizzano gli aspetti applicativi e le competenze pratiche, le attività espressive e sportive. Per le sfide dei cittadini di domani «saranno fondamentali l’educazione civica, ambientale, alimentare e l’educazione alle emozioni, all’affettività, alla parità di genere e alla sessualità consapevole». Su queste incentrerà la formazione iniziale dei docenti. L’alternanza scuola-lavoro non sarà più obbligatoria, ma si promuoveranno «percorsi formativi più ampi, configurati come un’azione di apprendimento nel territorio».

Il partito guidato da Luigi Di Maio promette di modificare la Legge 62/2000 sulla parità scolastica e abolirà i finanziamenti alle paritarie, facendo però «salvi i finanziamenti per asili nido e scuola dell’infanzia nonché per istituzioni private in ossequio alla sussidiarietà orizzontale, di cui all’articolo 118, comma 4 della Costituzione».

Saranno eliminate le prove Invalsi dagli esami e revisionato loro ruolo e natura degli altri test. Stop al voto numerico, sarà estesa la valutazione per competenze attraverso una loro certificazione annuale.