Dibattito sull’educazione: le competenze restano un ‘concetto sfuggente’

da Tuttoscuola

Dibattito sull’educazione: le competenze restano un ‘concetto sfuggente’

Di che cosa parliamo quando parliamo di competenze?” Per rispondere a questo quesito la Fondazione Giovanni Agnelli ha affidato a un gruppo di lavoro interdisciplinare, coordinato dal sociologo Luciano Benadusi e da Stefano Molina, dirigente di ricerca presso la stessa FGA, il compito di tentare una risposta.

Ne è scaturito uno studio, ora pubblicato nelle edizioni de il Mulinocon il titolo “Le competenze. Una mappa per orientarsi”(Bologna 2018), che si sforza di mettere ordine e di fare un po’ di chiarezza sulla “confusa polisemia dei termini competenza/competenze” (p. 187) e sulla “ipertrofia classificatoria” (che) “rappresenta in effetti una delle derive più frequenti della logica delle competenze” (p. 175-6). Lo sforzo ha avuto successo?

Diremmo di sì dal punto di vista della corretta rappresentazione di una serie di nodi tematici e problematici che caratterizzano la materia, già oggetto di una imponente letteratura da quando, a partire dagli anni ottanta a livello internazionale e novanta in Italia (con le riforme Berlinguer), si è individuato nel concetto di ‘competenza’ la chiave di volta, l’anello di congiunzione in grado di far dialogare i sistemi educativi e il mondo del lavoro.

Ma i nodi, ci sembra, pur bene individuati, sono rimasti tali. La mappa c’è, è ben organizzata, ma non porta al tesoro (la definizione in termini univoci di un concetto applicabile in ambito educativo e lavorativo). Nelle conclusioni gli stessi curatori dello studio riconoscono che “le competenze si presentavano poliedriche e tali sono rimaste” (p. 189-190), e lo stesso Andrea Gavosto, direttore della FGA, committente della ricerca, ammette nella sua introduzione che “non appena si scava in profondità le competenze diventano un concetto sfuggente” e si collocano, in ambito educativo, più sul versante della retorica che su quello della concreta applicazione (p. 7-8). Il suo auspicio è comunque che la ricerca abbia ulteriori sviluppi perché – afferma concludendo – l’idea delle competenze “costituisce sempre più un ponte ideale tra educazione, cittadinanza attiva e lavoro”. Un assunto che però, anche alla luce dei risultati di questo studio, resta tutto da dimostrare.