L’eredità della Fedeli contro i furbetti della 104

da Tuttoscuola

L’eredità della Fedeli contro i furbetti della 104

A settembre scorso la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha lanciato un’iniziativa per stanare i furbetti della 104, quando, a fronte di denunce e segnalazioni (tra cui un dettagliato servizio di Tuttoscuola), la stessa aveva comunicato di aver proceduto alla convocazione per i primi giorni di ottobre di un tavolo con le Regioni, il ministero della Salute e l’Inps per mettere a punto strategie efficaci per contrastare il fenomeno dell’abuso dei permessi e delle assenze nella scuola.

Nel dettaglio, secondo quanto annunciato da Fedeli, si sarebbe provveduto a monitorare le assenze dei beneficiari della legge 104,sia da parte dei docenti che del personale Ata (come aveva già fatto l’ex-sottosegretario Faraone) per poi indagare sulla validità di utilizzo delle norme.

In attesa di disporre di strumenti efficaci di controllo e di contrasto agli abusi, la ministra a febbraio aveva ottenuto, comunque, l’approvazione di una norma contrattuale di massima severità che si accompagnava a quella del licenziamento per le molestie sessuali del personale scolastico verso i propri studenti.

Infatti, ricalcando una sentenza della Corte di Cassazione secondo cui “costituisce giusta causa di licenziamento l’utilizzo da parte del lavoratore che fruisce di permessi ex lege n. 104 del 1992 per attività diverse dall’assistenza al familiare disabile, violando la finalità per la quale il beneficio è concesso”, nel nuovo contratto della scuola, firmato nei giorni scorsi, la Fedeli era riuscita a fare inserire questa disposizione: Deve essere prevista la sanzione del licenziamento nell’ipotesi di: “dichiarazionifalseemendaci,cheabbianol’effettodifarconseguireun vantaggio nelle procedure di mobilità territoriale o professionale”.