Autismo. Approvate le nuove linee di indirizzo per la promozione e la qualità degli interventi

Il Farmacistaonline.it del 11-05-2018

Autismo. Approvate le nuove linee di indirizzo per la promozione e la qualità degli interventi

Il documento approvato in Conferenza Unificata è una linea di indirizzo nazionale da utilizzare come supporto per la programmazione, riorganizzazione e potenziamento dei modelli assistenziali e dei servizi socio sanitari a livello regionale e locale, vista la disomogeneità e incompletezza delle precedenti linee di indirizzo. L’INTESA. 11 MAG – Intesa in Conferenza Unificata – purché il tutto sia compatibile con le risorse disponibili a livello locale – sull’aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi dello spettro acustico, necessario per la disomogeneità e incompletezza delle precedenti linee di indirizzo.

Il documento approvato è una linea di indirizzo nazionale da utilizzare come supporto per la programmazione, riorganizzazione e potenziamento dei modelli assistenziali e dei servizi socio sanitari a livello regionale e locale.

Per quanto riguarda l’Italia, le uniche stime di prevalenza a oggi disponibili sull’autismo fanno riferimento alle Regioni Emilia-Romagna e Piemonte e sono basate sui sistemi informativi regionali.

In Piemonte è in vigore a partire dal 2003 un sistema informativo che raccoglie i dati delle 27 Unità Operative di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che partecipano all’Osservatorio regionale sulla disabilità infantile. Sulla base di tali dati, la prevalenza di diagnosi di ASD nella regione Piemonte è di 3,8 per mille nella popolazione target 0-17 anni [0.74 per mille (0-2 anni), 6.2 per mille (3-5 anni), 4.2 per mille (6-10 anni), 4.1 per mille (11-13 anni), 3.2 per mille (14-17 anni)].

In Emilia­ Romagna, dove opera dal 1999 un sistema per la registrazione delle prestazioni sui soggetti presi in carico, la prevalenza totale nell’anno 2016 è del 3.9 per mille nella popolazione target 0-17 anni, 2.9 per mille (0-2 anni), 5.5 per mille (3-5 anni), 4.3 per mille (6-10 anni), 3 per mille (11-17 anni).

Sia i dati del Piemonte che quelli dell’Emilia Romagna confermano il progressivo abbassamento dell’età di prima diagnosi. Questo dato assume una particolare rilevanza alla luce del crescente corpo di evidenze scientifiche, che segnalano l’importanza della diagnosi e del trattamento precoce così come la necessità di costruire una cornice di interventi basata sull’evidenza e adattata ai bisogni della persona nello spettro autistico in tutte le diverse epoche della vita. In età adulta i dati sono ancora più scarsi ed è necessario implementarne la raccolta.

Obiettivi del documento di aggiornamento sono di individuare una serie di obiettivi e azioni prioritarie per fornire indicazioni omogenee per la programmazione, attuazione e verifica dell’attività della rete dei servizi per le persone nello spettro autistico in tutte le età della vita, favorendo il raccordo e il coordinamento tra tutte le aree operative coinvolte.
Integrazione e coordinamento delle diverse agenzie e servizi pubblici nelle aree della sanità, istruzione, sociale, lavoro, sono necessari per realizzare interventi appropriati e congrui rispetto ai bisogni delle persone nello spettro autistico in tutte le epoche di vita garantendo la continuità dei servizi dall’età evolutiva all’età adulta e lo sviluppo coerente di un percorso di vita.

INTERVENTI MIRATI DI SANITA’ PUBBLICA CON FINALITA’ STRATEGICHE. Azioni.
• Ricognizione aggiornata della normativa regionale, generale e di settore, con particolare riferimento ai piani e programmi regionali per ASD.
• Ricognizione aggiornata dell’offerta sanitaria e sociosanitaria esistente su base regionale.
• Predisposizione di un sistema informativo finalizzato a raccogliere dati provenienti dai servizi sanitari e socio-sanitari per i disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza, che consenta di evidenziare le informazioni specifiche relative ai disturbi dello spettro autistico, possibilmente da integrare con i dati provenienti dai servizi sociali e dagli Uffici Scolastici Regionali. È fondamentale predisporre un sistema informativo nell’ambito del quale sia realizzata una cartella clinica unica per l’individuo, dall’età evolutiva all’età adulta, in maniera tale da ottimizzare la continuità assistenziale anche grazie alla trasmissione aggiornata e continua delle informazioni sociosanitarie.
• Analoga valorizzazione delle informazioni riguardanti gli individui con ASD in età adulta va prevista all’interno dei sistemi informativi esistenti.

PREVENZIONE E INTERVENTI PRECOCI. Azioni.
• Interventi di sensibilizzazione della popolazione generale relativamente all’importanza di promuovere il benessere del bambino, il suo neurosviluppo, e di favorire la conoscenza sui segni e sintomi precoci dei disturbi.
• Attività formative specifiche rivolte alla rete sanitaria ed alla rete educativa ai fini di promuovere la conoscenza sui sintomi precoci del neurosviluppo, con particolare attenzione al disturbo dello spettro autistico. Tali attività dovrebbero rientrare in una cornice coordinata di interventi formativi condivisa a livello nazionale e regionale.
• Istituzione di raccordi formalizzati tra i pediatri di libera scelta e i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza per garantire una precoce formulazione del sospetto di ASD da parte del Pediatra di Libera Scelta nell’ambito dei bilanci di salute seguito dall’invio tempestivo alle équipe specialistiche per ASD dei Servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva.
• Interventi finalizzati a promuovere il coinvolgimento attivo della famiglia durante il percorso diagnostico e nella fase di costruzione del progetto terapeutico.
• Interventi precoci basati sull’evidenza.

Potenziamento della rete dei servizi per la diagnosi, la cura e la presa in carico globale della persona nello spettro autistico

Per questo aspetto è prevista, tra le altre attività, la promozione di un’azione programmatica regionale che preveda il monitoraggio dello sviluppo dei bambini ad alto rischio per ASD (ad esempio fratellini di bambini con ASD, nati prematuri, nati piccoli per età gestazionale) ed è auspicabile un livello di monitoraggio nazionale per l’implementazione di questa azione secondo criteri condivisi e standardizzati.

Va poi Individuato un percorso uniforme sul territorio regionale per l’assistenza alle persone nello spettro autistico, minori e adulti, mediante la definizione di procedure e modalità unitarie per l’accesso ai servizi sanitari e sociali, la presa in carico della persona e della famiglia, la valutazione multidimensionale dei bisogni e definiti a livello regionale percorsi e strumenti di valutazione diagnostica e funzionale (di tipo multidimensionale), clinico-biologica, appropriati e basati sulle evidenze scientifiche, preferibilmente con protocolli diagnostici che includano strumenti standardizzati e prevedano anche i necessari accertamenti laboratoristici e strumentali.

Sono anche da individuare équipe specialistiche multidisciplinari dedicate nell’ambito dei servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva; analoghe equipe devono essere previste per l’età adulta, con la garanzia della govemance clinica da parte del Dipartimenti di salute mentale, e dei servizi di salute mentale per l’età adulta che formulino la diagnosi e definiscano il progetto individualizzato abilitativo e di assistenza, ne valutino l’andamento attraverso l’analisi di un profilo di indicatori e svolgano anche attività di consulenza nei diversi contesti di vita della persona. Nella definizione del progetto e nella valutazione degli esiti le équipe multidisciplinari devono considerare le caratteristiche individuali della persona, le sue aspettative e preferenze, il contesto in cui vive la persona e la sua famiglia nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.

Le Regioni dovranno definire il fabbisogno di assistenza ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale sul proprio territorio,distinguendo l’offerta in modo da garantire differenti livelli di intensità assistenziale dei trattamenti terapeutici, abilitativi/riabilitativi in relazione ai differenti bisogni sanitari, sociali ed educativi e ai diversi gradi di compromissione del funzionamento personale e sociale della persona nello spettro autistico. Le Regioni, in particolare, identificano le modalità organizzative anche attraverso la formulazione di raccomandazioni e la adozione di PDTA per l’età evolutiva e per l’età adulta che individuino procedure e modalità di lavoro in rete.

FORMAZIONE. Azioni.
• Attivazione di un tavolo permanente di collaborazione con il ministero dell’Universitàper aggiornare e adeguare, nei programmi universitari e post universitari, i contenuti formativi relativi ai disturbi dello spettro autistico in linea con l’evoluzione delle evidenze scientifiche. L’aggiornamento dei programmi universitari e post universitari dovrebbe essere rivolto a tutte le professioni potenzialmente implicate nella diagnosi, cura e presa in carico globale della persona nello spettro autistico.
• Attivazione a livello nazionale, regionale e locale, di progetti formativi, anche nell’ambito ECM, per l’aggiornamento, preferibilmente con modalità integrate, di tutte le figure professionali sanitarie, sociali ed educative, sia dell’età evolutiva che dell’età adulta.
• Attivazione a livello nazionale, regionale e locale di attività formative specificatamente rivolte ai familiari delle persone nello spettro autistico includendo attività formative relative al ruolo del familiare come partner attivo dalla fase del percorso diagnostico a quello dell’intervento.
• Attivazione e/o potenziamento nel settore scolastico di attività formative e di supporto alle scuole per garantire un efficace intervento psicoeducativo, valorizzando le professionalità degli insegnanti e degli educatori.
• Promozione a livello nazionale, regionale e locale di attività formative rivolte alla popolazione generale al fine di promuovere la sensibilizzazione e il rispetto della dignità e della piena inclusione delle persone nello spettro autistico .
• Valorizzazione di attività formative finalizzate alla promozione della vita autonoma, di integrazione con il tessuto sociale circostante e di work experience.