Realizzazione delle azioni finanziate con i Fondi Strutturali Europei

All’Autorità di Gestione
dott.ssa Alessandra Augusto
Ufficio IV – DGEFID

e p.c.
Al Direttore Generale della DGEFID
dott.ssa Simona Montesarchio
Al Capo di Gabinetto
dott.ssa Sabrina Bono
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Realizzazione delle azioni finanziate con i Fondi Strutturali Europei

Gentilissima dott.ssa Augusto,
i firmatari del presente documento intendono, con la massima urgenza e con molta
preoccupazione, segnalare quanto e come le farraginose e talvolta assurde procedure
previste per la realizzazione delle azioni finanziate con i Fondi Strutturali Europei rischino
di incidere negativamente sulla gestione ordinaria delle scuole, anzichè apportare benefici.
Elenchiamo in modo sintetico alcuni dei problemi più evidenti, ricordando che, dopo anni di
assenza di concorsi e procedure di selezione, molte scuole hanno DSGA in reggenza o
incaricati e, per quasi il 30%, un DS in reggenza. Per contro, il carico di lavoro
amministrativo è aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni.
Nello specifico delle azioni PON, questi sono i problemi con i quali abbiamo a che fare e
per i quali chiediamo modifiche/soluzioni urgenti:
– la concentrazione temporale delle azioni PON (al momento le azioni avviate, tra FSE
e FESR, sono una quindicina e quattro sono i bandi aperti) non facilita una serena
programmazione dell’offerta formativa. Proponiamo una scansione meno compressa
e soprattutto rispettosa dei tempi di progettazione del PTOF: a inizio anno scolastico
dobbiamo sapere su quali risorse possiamo contare.
– i manuali di gestione e i cambi “in corsa” : l’intero processo è regolato da manuali di
80 pagine e più, diversi per ogni azione, molto complessi, che poi vengono integrati da
contrordini, modifiche, integrazioni, chiarimenti, imponendo ritmi di revisione pressochè
quotidiana delle procedure. Proponiamo una decisa semplificazione delle
procedure , e soprattutto una chiarezza iniziale e una non contradittorietà nelle
indicazioni successive.
– la piattaforma: la burocrazia elefantiaca prevista per ciascun PON corrisponde, in
pratica, alla duplicazione dell’archivio di segreteria, con l’aggravante che l’inserimento
massivo di tonnellate di documenti in una piattaforma peraltro rigidissima impone, il più
delle volte, la scannerizzazione del cartaceo ( come sta accadendo per le carte
d’identità e le domande di iscrizione ai moduli formativi da parte degli studenti). Per
esemplificare ulteriormente: è necessaria la validazione quotidiana delle presenze con
la scansione dei fogli firma, e spesso si hanno corsi quasi tutti i giorni. Prima ancora, ci
sono le procedure di gara che devono essere eseguite puntualmente su due canali: la
procedura ordinaria amministrativa e la procedura sulla piattaforma. E si potrebbe
continuare. Proponiamo che la piattaforma sia ridotta al minimo indispensabile
per lo sviluppo del progetto e non risulti più come un duplicato delle segreterie.
Qualsiasi rendicontazione o controllo può essere fatto attraverso i documenti prodotti
nell’attività amministrativa delle segreterie, ormai attrezzate digitalmente.
– la quantità e la tipologia di documenti da inserire : abbiamo contato circa 300
documenti e protocolli per la gestione di un’azione tra i 30 e i 40.000 euro. Riteniamo
assurda la pretesa di acquisire per ciascuno studente (regolarmente iscritto a scuola,
con tutto ciò che questo comporta) moduli di iscrizione con entrambe le firme dei
genitori, all’interno dei quali dobbiamo reperire e poi inserire come dati titolo di studio,
attività lavorativa e altre informazioni personali della famiglia, nonchè i documenti di
identità dei genitori… Per i FESR viene automatico l’esempio del verbale di collaudo
richiesto per la (obbigatoria) pubblicità (targhe, targhette, magliette, felpe…).
Proponiamo che siano eliminati tutti i documenti superflui (vedi documento
d’identità dei genitori o il collaudo delle targhette…), in particolare che sia ridotta la
necessità di scannerizzare cartacei, ed eliminata la ridondanza delle medesime
procedure.
– gli impegni economici e le decurtazioni a consuntivo : la decurtazione sugli alunni
assenti (e l’assenza certo non dipende dalla scuola e può essere dovuta a cause di
forza maggiore) non si conosce se non a chiusura del modulo, ad impegni di spesa già
fatti. Tutto il contrario di quello che richiederebbe una corretta gestione economica.
Peraltro si tratta, per definizione, di alunni fragili e maggiormente esposti alla
dispersione. Proponiamo che le somme a disposizione siano chiare e certe
dall’inizio, previa attivazione dei corsi, naturalmente.
– l’incarico di controllo ai revisori dei conti , investiti di un nuovo compito, sta
provocando ulteriori vessazioni e richieste di documentazione che non era prevista.
– certificazione finale per gli studenti: a fronte dell’impegno che da anni le scuole
investono sull’inclusione, il frontespizio del certificato standard della piattaforma, che
non si può vedere sino all’avvenuta conclusione dei moduli, recita così: “Azione:
sostegno ad allievi caratterizzati da particolari fragilità”. Quale effetto sugli studenti che
lo ricevono? Proponiamo che le certificazioni possano essere gestite in modo
autonomo dalle scuole, nel massimo rispetto degli studenti e delle loro caratteristiche
personali .
In tutta questa complessità di gestione, viene spesso rilevato che le interlocuzioni al
telefono con gli uffici dell’AdG, che dovrebbero avvenire nello spirito della massima
collaborazione, si traducono in velati rimproveri e sospetti di incompetenza. Il che di certo
non giova alle finalità della progettazione europea.
Il disagio e i disservizi che si creano, togliendo forza lavoro dalla quotidiana gestione della
scuola sono inaccettabili.
Le scelte a monte spesso contrastano con le buone pratiche o anche solo con le normali
procedure amministrative (vedi decurtazioni economiche non note dall’inizio e
replica/duplicazione dei documenti amministrativi in piattaforma).
Lo sconcerto professionale e la segnalazione delle assurdità indotte dalle procedure
fissate dal MIUR si possono facilmente verificare dal pullulare di discussioni, richieste di
mutuo aiuto e auto-sportelli di supporto (nonchè dal fiorire di aziende private che
propongono consulenze a pagamento…), anche in decine di comunità professionali e
gruppi Facebook, sorti ad hoc.
Molte scuole hanno già deciso o stanno decidendo di non accedere ai prossimi
bandi o di non completare le azioni già autorizzate.
Siamo convinti, da confronti diretti con la gestione dei fondi europei in altri stati, che le
vessazioni burocratiche che vengono spacciate come vincoli europei altro non siano che
l’esaltazione tutta italiana del concetto di trasparenza e correttezza, che si vorrebbero
garantite da documenti formalizzati all’estremo, anzichè dalla reale qualità dei processi e
dei risultati.
Lamentiamo la totale privazione dell’autonomia scolastica, a partire dalla progettazione
(indotta e vincolata persino sulle sotto-azioni specifiche o sui caratteri minimi/massimi da
inserire nelle aree compilabili) alla gestione.
Un’istituzione scolastica, che per legge è in possesso di autonomia organizzativa e
didattica, viene a questo punto diretta da un’agenzia esterna. È l’AdG, infatti, a stabilire in
grande dettaglio, cosa fare col finanziamento, quali figure retribuire, quanto pagarle, quanti
alunni si debbano coinvolgere. Le scuole, di fatto, non possono prevedere altro tipo di
organizzazione del progetto che non sia quello pensato dall’ AdG. Il dirigente scolastico
non può gestire efficacemente il budget per il conseguimento degli scopi del progetto, ad
esempio per ingaggiare una figura non prevista.
E’ paradossale che un investimento di tale misura, mai visto prima, provochi nelle scuole
più disagi che benefici. Vedersi un progetto finanziato dovrebbe essere fonte di
soddisfazione, non l’inizio di un incubo.
Chiediamo con forza che Lei intervenga immediatamente nella direzione di una sensibile e
significativa semplificazione delle procedure , altrimenti c’è il rischio che si possa assistere
alla fine dei PON nella scuola.
20 maggio 2018

Si allegano 2.267 firme (al 20.05.2018) di DS, DSGA, amministrativi e docenti attualmente impegnati nella gestione dei PON
La sottoscrizione resta aperta.