L’Europa vuole il riconoscimento automatico dei titoli di studio in tutti i Paesi dell’Unione

da Corriere della sera

L’Europa vuole il riconoscimento automatico dei titoli di studio in tutti i Paesi dell’Unione

La Commissione europea presenta le sue proposte per accelerare la costruzione dello Spazio europeo dell’istruzione entro il 2025. Il commissario Navracsics: «Essenziale per un’Europa solida, competitiva e coesa»

Antonella De Gregorio

Un’area europea dei diplomi: la Commissione europea gioca la carta dell’istruzione per rafforzare l’Unione. E promette di cancellare le difficoltà che i cittadini oggi trovano nel farsi riconoscere un titolo di studio in un Paese diverso dal proprio o a iniziare a lavorare vedendosi riconosciuta una determinata qualifica. Per un’Europa più forte servono più istruzione e più cultura e azioni più decise in favore dei giovani, ha sostenuto oggi l’esecutivo di Bruxelles, che sta moltiplicando gli sforzi per arrivare alla creazione di uno Spazio europeo dell’istruzione entro il 2025. Nel tentativo di sincronizzare le opportunità di istruzione negli Stati membri e migliorare la mobilità e le opportunità di apprendimento per i giovani di tutto il blocco, i commissari Ue hanno chiesto che il Consiglio acceleri il «riconoscimento reciproco automatico dei diplomi e dei periodi di studio all’estero» come «simbolo visibile dell’identità studentesca europea»; e l’adozione di una «card europea per studenti», che stimoli la mobilità per motivi di studio e riduca gli oneri e costi per studenti e agenzie formative. La rivoluzione dei diplomi consentirà di lavorare in Francia dopo una laurea in Italia; di essere ammessi, in Spagna, all’anno di studi successivo, dopo un anno di scuola in Germania; di insegnare in Svezia, dopo aver conseguito l’abilitazione in uno qualsiasi degli Stati membri. Mentre oggi manca un sistema di riconoscimento automatico delle qualifiche.

Riconoscimento dei titoli

Per rendere l’istruzione superiore europea più competitiva, le università europee che si costituiranno in rete potranno promuovere l’innovazione e l’eccellenza, aumentando la mobilità e facilitando l’apprendimento delle lingue. Verranno inoltre sviluppate altre azioni a sostegno dell’apprendimento permanente e dell’approccio orientato all’innovazione per l’istruzione e la formazione. La Commissione proporrà ad esempio di sostenere la creazione di Centri di eccellenza per l’istruzione e la formazione professionale, che dovrà avere un ruolo attivo nello sviluppo economico locale e regionale.

I punti

Cultura e partecipazione dei giovani al processo decisionale europeo possono fare da traino allo sviluppo economico e sociale, hanno sostenuto i commissari. Tra i punti portati all’attenzione degli euroburocrati, la necessità di coinvolgere i giovani nella vita civile e democratica; l’insegnamento delle lingue straniere; l’educazione e cura della prima infanzia; e, soprattutto, il miglioramento della mobilità intra-Ue per sfruttare le opportunità di apprendimento.

Solida e competitiva

«L’istruzione, la cultura e le politiche giovanili hanno un ruolo centrale nella costruzione di un’Europa solida, competitiva e coesa per il futuro – ha dichiarato il commissario Ue alla Cultura, Tibor Navracsics -. Le proposte che presentiamo oggi mostrano che la Commissione sta lavorando attivamente per raggiungere una serie di obiettivi ambiziosi insieme agli Stati membri. Queste azioni contribuiranno a spianare la strada verso lo Spazio europeo dell’istruzione rafforzando nel contempo un’identità europea e responsabilizzando le persone, soprattutto i giovani».

Le misure per i giovani

Un primo pacchetto di interventi adottato a gennaio aveva riguardato le competenze chiave per l’apprendimento permanente, le competenze digitali e la promozione di valori comuni e di un’educazione inclusiva. È dal 2016 che i leader della Ue hanno in calendario azioni a sostegno della gioventù. Nella roadmap di Bratislava , si sono impegnati a creare migliori opportunità per i giovani, con misure come «Iniziativa Giovani» e il Corpo europeo di solidarietà. I capi di Stato e di governo hanno discusso istruzione, formazione e cultura al Vertice sociale di Göteborg del novembre 2017, guidati dalla comunicazione della Commissione «Rafforzare l’identità europea attraverso l’istruzione e la cultura», definendo la visione di uno spazio europeo dell’istruzione e annunciando una nuova agenda per la cultura.