Maturità, studenti connessi con i compagni, ma anche con i prof

da Il Sole 24 Ore

Maturità, studenti connessi con i compagni, ma anche con i prof

Mancano poche settimane alla maturità, il periodo più atteso dell’anno per i 509.307 ragazzi
e ragazze che affronteranno l’esame di Stato a fine giugno. Come stanno studiando? Quanto? Che rapporto hanno con i social network? Studenti.it, sito degli studenti italiani, ha raccolto online, tra gli utenti del proprio sito e della fan page su Facebook, 10.347 risposte di maturandi che hanno raccontato come si stanno preparando a questo importante traguardo.

Studiano “in solitaria” ma sono spesso online
La maggior parte dei maturandi dichiara di prepararsi all’appuntamento di giugno studiando autonomamente (58%). Un ulteriore 21% studia da solo ma soltanto in teoria perché, di fatto, è sempre collegato con i compagni e persino con alcuni professori attraverso i social. Solo il 3% studia stabilmente in gruppo mentre il 18% dichiara di alternare studio autonomo e in compagnia.

Web e social come fonte di aiuto
Web, social e altri strumenti di condivisione vengono usati abitualmente dai ragazzi per aiutarsi a vicenda e scambiare velocemente materiale didattico. Il 13% dichiara di utilizzare strumenti di condivisione di documenti online: «Li usiamo nella mia classe – scrive Filippo da Napoli – dove ognuno carica i propri appunti per studiare meglio e ci troviamo molto bene». Un altro 13% usa i gruppi di studio creati su Whatsapp e su Facebook.

Social per scambiare materiale didattico e condividere l’ansia
Per il 61% dei maturandi intervistati sono i social il compagno di studio più costante. Anche se a volte rischiano di distrarre l’attenzione dallo studio, la loro funzione è duplice: da un lato sono lo strumento con cui i ragazzi si scambiano materiale didattico, dall’altro rappresentano la valvola di sfogo, la piazza virtuale in cui condividere l’ansia e lo stress
per l’esame di maturità.

Anche i professori sono “always on”
Spesso nei gruppi di studio i ragazzi non sono soli. In alcuni casi i docenti accettano di far parte di gruppi social o altri gruppi di condivisione materiale per dare supporto ai loro studenti. Questa “coabitazione” avviene per il 33% dei ragazzi che hanno risposto alle domande di Studenti.it. Tra questi c’è Giuseppe, che da Catania commenta: «Come classe abbiamo i gruppi con i prof»; a diversi gruppi partecipa anche Sharon, che dalla provincia di Padova scrive: «Abbiamo una sezione condivisa con la prof di inglese per delle ricerche». Professori “interattivi” anche nella classe di Ilaria e Filippo, maturandi romani, che però ammettono: «È una scelta che non tutti i docenti condividono».