DIRIGENTI NO PORTFOLIO

  • Alla sig.ra Ministra dell’istruzione Valeria Fedeli
  • Al Capodipartimento dr.ssa Sabrina Bono
  • Al Direttore Generale del personale dr.ssa Maria Maddalena Novelli
  • Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici M.A. Palermo
  • Ai dirigenti generali degli uffici scolastici regionali

LORO INDIRIZZI

 

Oggetto: DIRIGENTI NO PORTFOLIO

E’ ben noto alle SS.LL. che DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf., sindacato rappresentativo nell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca, ha censurato, ai non infrequenti tavoli istituzionali e nei propri comunicati, l’attuale dispositivo di valutazione dei dirigenti delle istituzioni scolastiche, con dovizia di argomentazioni ed altrettanto analitici suggerimenti emendativi, le une e gli altri agevolmente deducibili dal dato normativo primario.

Tanto doverosamente premesso, lo scrivente ha avuto modo di riscontrare il comportamento erratico di direttori degli uffici scolastici regionali che, in assenza di una minima azione di coordinamento dei vertici amministrativi, evidentemente non in grado di esprimere un’unità d’indirizzo, hanno assurdamente formalizzato una valutazione pur a fronte di previe comunicazioni di dirigenti scolastici che avevano dichiarato l’indisponibilità a compilare il portfolio e sue proliferanti appendici, escogitato dalla Direttiva 36/16 a firma di una ministra della Repubblica di cui s’è persa memoria e reiterato per il corrente anno scolastico, con un’ostinazione degna di miglior causa ed “in articulo mortis”, dopo un incontro semiclandestino con i sindacati generalisti, elettisi paladini della loro “controparte datoriale”, con i quali l’Amministrazione ha sottoscritto l’accordo segreto del 30 marzo 2018, mai reso pubblico e nonostante insistite richieste.

E si sono peritati pure – taluni direttori degli uffici scolastici regionali – di aggiungervi del proprio, stigmatizzando quei reprobi rimasti a mezza strada per non aver corrisposto ad “una maggiore puntualità nell’osservanza della procedura prevista, al fine di assicurare la conoscenza dell’attività dirigenziale realizzata”: una procedura del tutto distonica rispetto alle prescrizioni di legge; che invece si propongono, semplicemente, di rilevare – tramite un format essenziale, maneggevole, compendiato in non più di due schede – sia i comportamenti organizzativo-gestionali che il grado di raggiungimento degli obiettivi codificati nel provvedimento d’incarico e nella diretta disponibilità del soggetto valutato, come per tutti i dirigenti pubblici, inclusi i pari livello dirigenti amministrativi e tecnici del medesimo “datore di lavoro”. Che non ricevono visite di nuclei formati “come viene viene”, ora composti anche da docenti qualificati esperti “ex auctoritate” (e allora perché non anche assistenti amministrativi e, perché no, collaboratori scolastici?), né sono convocati a colloquiare presso gli uffici scolastici regionali sugli esiti delle assistenze tutoriali riservate a creature perennemente minorenni e, in definitiva, un po’ tonte!

Per queste ragioni abbiamo a suo tempo e per primi proclamato lo stato di agitazione e di disubbidienza civile della categoria, assicurando la copertura sindacale a tutti quei colleghi che non sono stati – non sono e non saranno – disposti a far da cavia per legittimare ruoli e funzioni di chi, da quindici anni a questa parte, confeziona, e ripropone con mutate denominazioni, assurdi caravanserragli eternamente “sperimentali”, testualmente privi di qualsivoglia effetto giuridico (ed economico) per i destinatari, che non sia l’offesa della loro dignità professionale, svilita dall’imposizione subdolamente ricattatoria di “prestazioni meramente facoltative e volontarie…non obbligate da alcuna previsione normativa o pattizia”; ovvero costretti a gravarsi dell’ “astrusa, farsesca e farraginosa procedura ideata dal MIUR…di adempimenti inutili, costituenti vere e proprie vessazioni burocratiche…e contra legem”, secondo altre sigle sindacali che danno mostra di volersi affiancare a DIRIGENTISCUOLA in una battaglia di giustizia, per una valutazione seria di una dirigenza vera; che presumibilmente – almeno questo è l’auspicio – parimenti solleciteranno il nuovo ministro dell’istruzione perché da subito provveda ad una pietosa sepoltura di un ectoplasma che altrimenti ancora nel prossimo anno scolastico 2018/19 sarà mantenuto artificiosamente in vita per “meglio testarlo ed eventualmente correggerlo”, con la schedatura dei riottosi “ad obbedir tacendo”.

Ciò significato e nell’immediato, vogliano le SS.LL., per quanto di rispettiva competenza, far disporre e disporre l’annullamento dei provvedimenti di valutazione fin qui emanati ed emanandi per i dirigenti scolastici che, legittimamente aderendo alle azioni sindacali, si sono rifiutati di sottoporsi a mere incombenze compilatorie e non obbligatorie.

In difetto, DIRIGENTISCUOLA accentuerà nelle opportune sedi la sua azione di protesta e non escludendo d’intraprendere la via giudiziaria, atteso che quello posto in essere dall’Amministrazione sembra, allo stato degli atti, integrare gli estremi dell’articolo 28 della legge 300/70, nei termini di “comportamenti che impediscono o limitano l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale”.

Distinti saluti,

Attilio Fratta, segretario nazionale DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf.