In municipio si comunica in lingua dei segni

Redattore Sociale del 31-05-2018

Grazie al servizio in videochiamata, in municipio si comunica in lingua dei segni

A fare da apripista è Mira, comune del Veneziano, ma altri stanno già seguendo l’esempio. Una innovazione possibile grazie a VEASYT Live!, un servizio di video-interpretariato professionale da remoto, via computer e tablet, in LIS e in 15 lingue vocali per interloquire con i cittadini sordi.

MIRA. Dal 1 giugno in municipio si comunica anche in lingua dei segni, tramite un interprete disponibile da remoto, in videochiamata via app. A fare da apripista è Mira, comune del Veneziano, ma altri stanno già seguendo l’esempio, come Monastier, nel Trevigiano. Un’innovazione possibile grazie a VEASYT Live!, un servizio di video-interpretariato professionale da remoto, via computer e tablet, in LIS e in 15 lingue vocali per interloquire con i cittadini sordi e con cittadini di lingua straniera. L’interprete è in linea in meno di tre minuti dalla richiesta.
Il servizio è stato realizzato da una startup innovativa nata all’Università Ca’ Foscari Venezia, lo spin-off VEASYT, ed è stato reso possibile da una nuova legge regionale che riconosce la lingua dei segni italiana (LIS) e promuove l’inclusione sociale delle persone sorde, approvata dal Consiglio Regionale del Veneto il 15 febbraio 2018.

“Ho creduto fin da subito nel progetto, sviluppato da giovani del nostro territorio e da Ca’ Foscari – afferma il sindaco di Mira, Marco Dori -. Dobbiamo essere i primi a credere nelle nostre eccellenze”. Il primo cittadino considera questo servizio “un valore aggiunto, oltre che un’idea brillante. Siamo di fronte alla buona tecnologia al servizio della comunità e contro le barriere linguistiche. Voglio sperimentare la traduzione con la lingua dei segni anche in consiglio comunale, magari con la diretta streaming”.

“I Comuni hanno sempre meno risorse – aggiunge – ma questa app permette comunque di aumentare i servizi offerti alla cittadinanza con una spesa sostenibile. Oggi le nostre comunità sono dei mondi in miniatura. Le attività di interpretariato e di mediazione culturale sono necessarie per fornire risposte, e servizi, all’altezza della nuova realtà. Pensiamo agli utenti dei servizi sociali o dell’anagrafe, o al servizio di polizia locale, ma anche negli uffici tecnici è importante farsi capire bene, onde evitare errori ed incomprensioni”.

“Dare risposte anche alle esigenze di un singolo cittadino in difficoltà fa parte della nostra filosofia – afferma Paola Moro, sindaca di Monastier – è stato quindi naturale per noi cogliere questa nuova opportunità offerta dalla tecnologia. Ne beneficeranno le persone sorde, ma non solo: il servizio ci permetterà di interloquire con tutti, negli uffici come in biblioteca”.
“Auspichiamo che sia solo un primo passo – dice Enrico Capiozzo, amministratore delegato di VEASYT – che la recente legge regionale possa concretizzarsi presto in una serie di altre azioni concrete che permettano inclusione, integrazione e accessibilità a tutti i cittadini sordi in tutti gli ambiti su tutto il territorio”.