Dal ministro Salvini parole e atti sbagliati e diseducativi

Sinopoli: dal ministro Salvini parole e atti sbagliati e diseducativi. La scuola ha i giusti anticorpi, grazie a migliaia di docenti democratici e accoglienti

Anche se la vicenda dolorosa della nave Aquarius, con oltre 600 migranti a bordo, tra i quali molti minori non accompagnati e donne incinte, si è risolta grazie alla disponibilità all’accoglienza da parte della Spagna e del premier Pedro Sanchez, resta un’indelebile ferita nella società italiana per quanto accaduto tra ieri e oggi per effetto delle decisioni scellerate del ministro Salvini di chiudere i porti, di aprire una penosa crisi diplomatica con Malta, ma soprattutto di negare l’attracco alla nave Aquarius, e ad altre imbarcazioni di salvataggio delle Ong.

Ci indigna inoltre la definizione che di queste navi ha voluto dare pubblicamente lo stesso ministro Salvini, “vice scafisti”, insinuando il sospetto che le operazioni di salvataggio non abbiano un carattere umanitario e gratuito, ma siano in qualche modo segnate da profitti. È stata messa in scena, da Salvini e da qualche altro suo collega, un’opera di sciacallaggio politico, al solo fine di ottenere qualche voto in più, e con espressioni da bar sport, e indegne di personalità che svolgono delicati ruoli istituzionali.

Ma v’è di più. Le parole da bar sport di Salvini, la conseguente e autoritaria chiusura dei porti, la mancata accoglienza di appena 600 migranti (è evidente che non v’era alcun pericolo imminente da parte dei migranti e che essi siano stati utilizzati solo per assecondare una precisa strategia politica) introducono nel nostro Paese un elemento di forte diseducazione civile, che si alimenta dell’ideologia orbaniana della chiusura, dell’innalzamento di muri burocratici e reali, della paura del diverso. Le parole sono pietre, e mai come in questo caso quelle di Salvini lo sono diventate per le generazioni di studenti delle nostre scuole. Il messaggio che è stato inviato ai nostri ragazzi è: non abbiate paura, ci rinchiudiamo nella Fortezza Europa e non lasceremo nessuno che abbia un colore della pelle diverso dal nostro.

Ciò che Salvini non sa, o non vuole sapere, è che ogni giorno migliaia di docenti nelle nostre scuole affrontano da vicino il tema dell’integrazione, s’impegnano nella didattica multiculturale, costruiscono le basi per mantenere tra gli studenti relazioni solidali e civili, così come prescrive la Costituzione e la tradizione culturale dell’Europa. I nostri docenti, le nostre scuole sono l’avamposto dell’educazione alla civiltà e al rispetto umano, per le persone, al di là del colore della pelle, della fede religiosa, della cultura di provenienza. E grazie a questa scuola di civiltà milioni di studenti italiani convivono fianco a fianco con centinaia di migliaia di studenti non italiani. Cosa diciamo a questi studenti, che vivono quotidianamente e in modo positivo la multiculturalità, che si relazionano con studenti di stati africani, o orientali, sudamericani? L’Italia alza i muri e non farà entrare nessuno che non sia bianco e ricco? Quanta disumanità c’è in questi messaggi che Salvini lancia ogni minuto? Messaggi dagli effetti nefasti e diseducativi, che però, ne siamo certi, saranno rinviati al mittente grazie all’impegno per la scuola inclusiva e multiculturale che ogni giorno i docenti sanno profondere.

La FLC CGIL aderisce infine all’appello di Anpi, Arci, Azione cattolica, Libera e decine di altri per la riapertura immediata dei porti italiani all’arrivo di vite umane che fuggono da conflitti e disperazione.