Prove Invalsi, con il test di inglese si allarga il divario Nord-Sud

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da Il Sole 24 Ore

Prove Invalsi, con il test di inglese si allarga il divario Nord-Sud

di Al. Tr.

Prove Invalsi 2018, arrivano i numeri del Miur sull’esito della prima tornata di test al computer e con verifiche della conoscenza dell’inglese. Secondo i dati presentati oggi a Viale Trastevere, cresce il divario tra Nord e Sud, soprattutto alle medie, mentre la partecipazione ai test è cresciuta ovunque (ma di più negli istituti professionali), registrando l’incremento più alto dal 2011, anno della loro introduzione. In questa tornata le prove hanno coinvolto in totale più di 2,2 milioni di studenti di elementari, medie e superiori. Nel confronto tra gli studenti italiani e stranieri, questi ultimi mostrano performance peggiori tranne che in Inglese, materia nella quale – in certi casi – ottengono risultati migliori.

Si allarga il divario Nord-Sud
A livello nazionale gli studenti che ottengono risultati adeguati o più elevati sono il 65,6% in Italiano, 59,9% in Matematica, Inglese-reading (A2) 73,9%, Inglese-listening (A2) 56,1%. Le differenze regionali, dice Invalsi, diventano molto importanti e alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna) che vedono oltre il 50%, con punte anche del 60-65%, della popolazione scolastica delle medie al di sotto dei traguardi stabiliti dalle Indicazioni nazionali.

Con il computer non si “copia” più
Per Invalsi lo svolgimento delle prove Cbt (ovvero computer based) permette, però, di ottenere «un risultato fortemente atteso e sperato», ovvero «il sostanziale azzeramento» del cheating, vale a dire la possibilità di barare. Per la prima volta da quando si svolgono le prove Invalsi legate all’esame di Stato (dal 2008) non si riscontrano, infatti, fenomeni rilevanti di cheating.

Cresce la partecipazione, soprattutto nei professionali
Secondo i dati, la a modalità Cbt ha fatto registrare un incremento nella partecipazione degli studenti di tutte le tipologie di scuola e in tutte le regioni
italiane, senza alcuna eccezione. L’incremento medio del 10% ha riguardato tutto il territorio nazionale, registrando valori ancor più elevati nell’istruzione professionale. Restano, dice Invalsi, le differenze di risultato degli studenti dei diversi indirizzi di studio (licei, tecnici e professionali), ma soprattutto nel Nord Est e in Matematica gli allievi dei tecnici raggiungono ottimi risultati, paragonabili a quelli dei licei.

I numeri della partecipazione
Nel dettaglio, le prove Invalsi 2018 hanno coinvolto oltre 1,1 milioni di allievi della scuola primaria (classe seconda e quinta), circa 570mila studenti delle medie (classe terza) e circa 550mila studenti delle superiori (seconda classe). Nell’arco di tre settimane sono state erogate oltre 2, 2 milioni di prove agli allievi delle medie e in due settimane oltre 1, 1 milioni a quelli delle superiori.

Classi disomogenee nelle elementari al Sud
I livelli medi di risultato al termine della seconda elementare sono pressoché uguali in tutto il Paese, dice Invalsi, ma per alcune regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si osserva una maggiore frequenza di allievi con risultati molto bassi. E a differenza dei risultati tra le scuole e tra le classi nel Sud del Paese è molto più accentuata che al Centronord. Questo, secondo i dati, indica una tendenza maggiore a formare classi in cui si concentrano allievi più bravi e più avvantaggiati e classi con allievi con livelli di apprendimento meno soddisfacenti o più svantaggiati.
Il 92,4% degli allievi della quinta elementare raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (reading) e il 78,6% di allievi il prescritto livello A1 del QCER nella prova di ascolto (listening). Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono l’A1 di reading sono poco più del 94%, mentre al Sud circa l’88%. Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l’83% al Nord e al Centro, mentre circa il 70% al Sud.

Alunni stranieri anche migliori degli italiani in Inglese
I dati Invalsi dicono che la ripartizione degli studenti immigrati fra le varie zone dell’Italia non è uniforme: nelle due macro-aree settentrionali la percentuale di alunni stranieri registra valori a due cifre (con valori massimi al Nord Est), mentre al Sud è intorno al 3%. In tutti i gradi di istruzione gli alunni stranieri ottengono in Italiano e in Matematica punteggi nettamente inferiori a quelli degli alunni italiani, mentre in Inglese le performance sono uguali o, in certi casi, superiori a quelle degli italiani.
Le distanze tra gli uni e gli altri tendono però a diminuire nel passaggio tra la prima e la seconda generazione di immigrati e nel corso del primo ciclo d’istruzione, in particolare in Matematica, materia dove pesa di meno la padronanza della lingua del paese ospitante: in terza media la differenza tra italiani e stranieri di seconda generazione si attesta, a livello nazionale, a 16 punti circa in Italiano e a 8 punti in Matematica.