Un sistema da migliorare

Un sistema da migliorare

di Maurizio Tiriticco

Giorgio Allulli in “Passare dalla conoscenza al miglioramento del sistema”, pubblicato su “il Sole 24 Ore” di oggi, afferma tra l’altro, a proposito degli esisti della somministrazione delle prove Invalsi in alcune delle nostre scuole: “Se le novità organizzative del 2018 presentano aspetti positivi, luci ed ombre emergono dai risultati dei test. Complessivamente soddisfacenti appaiono i risultati per quanto riguarda la conoscenza della lingua inglese, mentre rimangono confermati, anzi in qualche caso si allargano, gli squilibri nei risultati conseguiti nelle diverse regioni italiane e dagli alunni di diversa appartenenza socio-economica e culturale. Questi squilibri sono limitati nella scuola elementare e si aggravano nella scuola media e secondaria: in alcune regioni del Sud i risultati del 75% degli alunni sono sotto la media nazionale; inoltre, sempre nell’Italia meridionale, l’influenza della condizione socio-economica e culturale familiare condiziona pesantemente i livelli di apprendimento degli alunni”.

I commenti sarebbero infiniti! Ma mi limito a sottolineare che la scuola elementare, oggi primaria, adempie ai suoi compiti istituzionali, mentre, nei gradi successivi di scuola, gli obiettivi di apprendimento – per non parlare delle competenze, altrimenti il discorso sarebbe infinito e problematico – man mano che si procede nella successione dei gradi e nella differenziazione degli ordini (istituti professionali, tecnici e licei), lasciano sempre più a desiderare. Il che significa, a mio modesto giudizio, che forse sarebbe il caso di chiedersi se l’organizzazione stessa degli studi in tali ordini di studi non sia totalmente da rivedere. L’organizzazione militaresca – potremmo dire – della nostra istruzione secondaria di primo e secondo grado, non sarebbe forse l’ora di rivederla? Allulli e i miei lettori conoscono già la “storia” della tre C, la Classe d’età, la Cattedra e la Campanella! Una organizzazione da collegio di altri tempi! I gesuiti erano maestri nell’organizzazione dei loro collegi! Ma sotto i ponti di acqua ne è passata! Basti pensare che lo stesso Papa Francesco è un gesuita! Eppure innova! Io ricordo benissimo Pio XII! Uno stile comportamentale che oggi non comprenderemmo!

Per non dire poi di lezioni, compiti a casa e in aula, interrogazioni, registri! Lo so! I richiami alla “didattica laboratoriale” compaiono puntualmente in tutti i documenti innovativi, cosiddetti, emanati dal nostro Miur! Alludo alle reiterate Indicazioni nazionali e Linee guida. Si tratta di nobili inviti ad innovare, ma chi si occupa di “teoria delle organizzazioni” – e tu Giorgio, ne sai più di me in materia – sa bene in quale misura una struttura organizzativa condiziona l’attività lavorativa. Le ricerche di Kenneth Blanchard e Paul Harsey (vedi “Il modello di leadership situazionale”), anche se datate, sono sempre valide. Pertanto i richiami alla “didattica laboratoriale”, salvo rare eccezioni, lasciano il tempo che trovano.

Possiamo, pertanto, dire che “a tale organizzazione corrisponde tale attività”. Mi occupai di queste cose nel lontano 1999 quando pubblicai per Anicia un agile volumetto dal titolo “Apprendimento organizzativo nella scuola dell’autonomia”. Era Ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer e si pensava tutti a riforme che avrebbero innovato profondamente la nostra scuola! Ma le due leggi da lui firmate, la 9/1999 sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione, e la 30/2000 sul riordino dei cicli, furono spazzate via dalla legge 53/2003 della Ministra Moratti. E da allora – ed è passato quasi un ventennio – di luci innovative per la nostra scuola, o meglio per il nostro “Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione” non abbiamo visto nulla! Non dirmi della legge delega 107/2015, la cosiddetta “buona scuola” e dei successivi decreti delegati! Si tratta di 202 articoli che di fatto non mettono in discussione le tre C di sempre.

Caro Giorgio! Un grande Dirigente Scolastico, Salvatore Giuliano, ha rovesciato come un guanto il suo Istituto tecnico di Brindisi! Non entro nel merito per non farla lunga! Il che dimostra, però, che a volte certi condizionamenti normativi possono essere, se non stravolti, però utilizzati al meglio! Chissà se il nostro Giuliano, nuovo Sottosegretario di Stato, potrà essere di esempio ai tanti nostri Dirigenti Scolastici! E a quelli futuri! Il concorso è prossimo! E i nostri candidati si apprestano a memorizzare le migliaia di quesiti! A proposito: ho provato a leggerli! Io, professore di liceo e di università, ispettore tecnico, sarei sonoramente bocciato! O tempora o mores?