Scuola, Bussetti chiede 57 mila nuovi docenti. I sindacati: “Non bastano”

da Repubblica

Scuola, Bussetti chiede 57 mila nuovi docenti. I sindacati: “Non bastano”

Sono cinquemila in più del 2017, trentaseimila in meno rispetto al 2015 della Buona scuola. Entro metà agosto la risposta delle Finanze. Lunedì la prova selettiva per il concorso per presidi. Via al bando per 2004 direttori amministrativi

di CORRADO ZUNINO

ROMA – Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha chiesto al ministero delle Finanze 57.322 nuove assunzioni di docenti per l’anno scolastico 2018-2019, tredicimila delle quali saranno per posti sul sostegno degli alunni disabilli. Sono invece 9.838 gli amministrativi, Ata appunto, richiesti dal Miur. Entro metà agosto arriverà la risposta del Mef. Il sindacato – Cgil e Anief, in particolare – già dicono che le assunzioni sono poche. Un confronto con le richieste avanzate dal ministero dell’Istruzione negli ultimi tre anni può far capire come il governo giallo-verde si stia muovendo sulla scuola.

L’anno scorso, con due settimane di anticipo (era il 4 Luglio), la ministra Valeria Fedeli – ricordando la complessità del lavoro di arruolamento, iscrizioni, composizione degli organici, mobilità del personale, assunzioni in ruolo, assegnazioni provvisorie, supplenze – annunciò 52 mila posti disponibili per le assunzioni, “compresi i 15.100 in più previsti dalla Legge di Bilancio grazie alla trasformazione di una parte dell’organico di fatto in organico di diritto”. Fu la ministra Fedeli, in quella stagione, ad anticipare di un mese le procedure per le assunzioni.

Il 10 agosto 2016, ancora, il Consiglio dei ministri varò l’assunzione di 32.419 docenti e 10.294 Ata (oltreché 285 dirigenti scolastici). “Continua l’investimento sulla scuola”, disse Stefania Giannini, allora alla guida del Miur.

L’estate precedente, 2015, fu quella rivoluzionaria della “Buona scuola” del Governo Renzi. Il 2 Settembre 2015, in un’attesa conferenza stampa, la ministra Giannini annunciò i risultati concreti della Legge 107 approvata due mesi prima: 38 mila docenti a settembre più 55 mila per il potenziamento a Novembre. Un totale di 93 mila nuove assunzioni.

Come si vede, i cinquantasettemila maestri e professori richiesti da Bussetti sono cinquemila in più rispetto all’anno precedente (Fedeli), quasi venticinquemila in più rispetto al 2016, anno che però scontava l’assunzione di massa del 2015: 93 mila ingressi. Quindi, rispetto al 2015 oggi si chiedono 36 mila neo docenti a tempo indeterminato in meno. In media nelle ultime quattro stagioni sono entrati 58.685 nuovi insegnanti l’anno. La metà dei docenti, come da prassi, entrerà per metà dalle Graduatorie di merito (coloro che sono risultati idonei dopo il concorso 2016 e non sono stati ancora assunti) e per metà dalle Graduatorie a esaurimento (Gae). I vincitori del concorso 2018 rientreranno nelle discipline rimaste libere dopo l’assunzione dei vincitori del concorso di due stagioni prima.

La Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil ha così commentato l’ultima indicazione del Miur, peraltro comunicata direttamente ai sindacati: “Le immissioni in ruolo di 57 mila docenti e 10 mila Ata non bastano per dare efficienza, serenità, stabilità e continuità didattica nelle scuole. Oggi ci sono le condizioni per trasformare in organico di diritto i 15 mila posti che di anno in anno vengono concessi in organico, cosiddetto, di fatto. E ben 43 mila posti di sostegno, oggi dati in deroga, possono diventare a tempo indeterminato. Sarebbero ben altri numeri”. Sul fronte degli amministrativi, “bisogna rivedere i parametri dell’organico” immaginando “un assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo, istituti aperti, lotta alla dispersione”. Dentro questa operazione, dice la Cgil, “devono rientrare i posti dei diplomati magistrali e dei laureati in Scienze della formazione che hanno maturato il diritto all’immissione in ruolo, così come devono essere incluse le stabilizzazioni del personale educativo dei convitti e degli educandati”.

Anief, rispetto ai 57 mila docenti richiesti, parla di minimo sindacale: “Il contingente è sempre sottodimensionato, il Miur deve realizzare la ricognizione di posti realmente liberi, in modo da avere una lettura realistica di quelli oggi sovradimensionati sull’organico di fatto. La trasformazione di quei posti diventa ancora più rilevante dal momento in cui allo Stato e ai governi di turno non conviene più precarizzare i suoi insegnanti, in virtù della posizione della Cassazione che ha aperto gli scatti di anzianità anche ai supplenti”.

Con un secondo decreto il ministro Bussetti ha inviato al ministero per la Pubblica amministrazione la richiesta di bandire il concorso da 2.004 posti per Direttori dei servizi generali amministrativi. Infine, lunedì, con la prova preselettiva, parte il concorso da 2.452 posti per dirigenti scolastici. Per temperare la crisi dell’anno scolastico 2018-2019 sarà richiesta l’assunzione di 212 dirigenti dalle graduatorie di precedenti concorsi.