Anno scolastico nuovo! Scuola nuova?

Anno scolastico nuovo! Scuola nuova?

di Maurizio Tiriticco

Stando a quanto leggo su ben due pagine de “la Repubblica” di oggi, l’avvio dell’imminente anno scolastico comincia in salita! Alcuni titoli: “Manca un preside su quattro, servono segretari e bidelli, in cattedra ottantamila precari”. “Sostegno, aumentano i posti, ma non ci sono specialisti: si va avanti con i supplenti”. “Alle superiori è caccia ai prof di greco e matematica”. Nel Lazio “la metà dei nuovi docenti è pendolare da altre regioni”. Nel Veneto: “Ad oggi abbiamo ancora più di seimila posti vacanti”. Ma è solamente un’emergenza o qualcosa di più? Sono ormai anni che alla fine di agosto sulla stampa appaiono titoli di questo genere! Ma insomma! Ogni anno scolastico è destinato a cominciare così? Ed in effetti, purtroppo, è proprio così! Se un avvio si vede dal mattino, non è detto che poi il percorso sia migliore! Il fatto è che, dopo i primi giorni, la nostra scuola non fa più notizia! Fatta eccezione di qualche genitore che aggredisce l‘insegnante o dello studente che dileggia il docente per poi pubblicare il tutto sul web! Ma, al di sotto di queste emergenze, viene da chiedersi: ma il nostro sistema scolastico, o meglio, per dirla anche sotto il profilo formale, il nostro “Sistema nazionale educativo di istruzione e formazione” funziona? E come?

Le intenzioni istituzionali sembrano ottime! La scuola oggi non deve più limitarsi ad istruire (in ordine a date e indispensabili conoscenze), come era una volta, ma anche e soprattutto a formare ed educare! O meglio, a formare la persona e ad educare il cittadino! E conseguentemente non si perseguono più solo conoscenze, ma anche abilità e competenze! Obiettivi più che ambiziosi! Siamo lontani anni luce da quella scuola elementare obbligatoria postunitaria, che doveva limitarsi ad insegnare a leggere e scrivere in lingua italiana e a far di conto! L’obbligo scolastico e l’obbligo di leva erano finalizzati a far sì che il suddito siciliano e il suddito veneto non si sentissero più stranieri in Patria! Obiettivi ambiziosi ma che, nel corso di qualche decennio, bene o male, si sono realizzati.

Ma oggi, in ordine a obiettivi ben più impegnativi – siamo anche cittadini d’Europa… e del mondo, perbacco – il nostro Sistema di istruzione ecc., non sembra che funzioni al meglio, se, ormai da anni, ad ogni avvio di anno scolastico nuovo, ci troviamo sempre di fronte agli stessi problemi! Purtroppo è così! E la cosa più sconcertante è che, quando andiamo a leggere le classifiche OCSE, il nostro sistema di istruzione ecc. non sembra raggiungere risultati lusinghieri! In effetti, nelle classifiche internazionali si aggira sempre nelle posizioni centrali, quasi sempre un po’ più su o in po’ più giù della media (a seconda delle diverse tabe!le). Siamo surclassati da Paesi – cito a memoria – come la Germania, la Svizzera, la Lituania, la Finlandia, Singapore, Francia, Svezia, Messico.

E allora? Che cosa aspettiamo ad investire in istruzione? Molti dei nostri istituti scolastici collassano fisicamente. Gli insegnanti sono malpagati, a fronte di altri professionisti e di tanti loro colleghi stranieri. Ma non basta! Non solo sono mal pagati, ma, prima di giungere all’agognato ruolo, devono affrontare gavette che sembrano percorsi di guerra! Ne consegue che la motivazione ad insegnare non viene affatto sollecitata! Per non dire poi del funzionamento delle nostre scuole! Che è quello di sempre! Riforme ce ne sono state e tante! Fino al superamento dei programmi ministeriali di sempre accompagnati dal varo di Indicazioni nazionali e Linee guida. Ma la struttura organizzativa delle nostre scuole è quella di sempre: classe d’età, aula, banchi, cattedra (con o senza “predella” come la chiama qualcuno), ore sacramentali, campanelle sacramentali, che, come le sirene nelle fabbriche fordiste di Taylor, scandiscono il tempo eguale per tutti! Promozioni e bocciature convivono a segnare tempi sacramentali eguali per tutti gli studenti! Ciò che in natura non si può, nella scuola si può: ripetere un anno di vita! E una volta c’erano anche i grembiuli a coprire gli abiti! Un omaggio formale per coprire le differenze di classe… sociale, ovviamente! Per non dire dei banchi a coppia… difficilmente un maschietto accanto a una femminuccia. E via dicendo! Sono cose notissime, ma…

…nell’istituto Maiorana di Brindisi, queste “cose” da anni sono state del tutto sconvolte e rovesciate! Non sto a descriverle! Il web è più informato di me! E chi ha avviato, e da anni, questa rivoluzione è stato un preside di frontiera, Salvatore Giuliano, che oggi è viceministro al Miur! Di qui, la speranza e l’augurio che il nostro Giuliano possa avviare non un’ulteriore riforma della scuola – ne abbiamo avute fin troppe – ma dare quei segnali che possano sollecitare il là a progressivi e incisivi cambiamenti! Da attivare nel lavoro concreto e quotidiano dell’insegnante in aula! E nello studio dei nostri studenti, che deve essere attivo, produttivo. Al Maiorana i libri cosiddetti di testo li scrivono studenti e insegnanti! E fanno tante altre cose che non sto a dire perché sarebbe lungo! E perché le sollecitazioni ad innovare vanno ricercate! E sperimentate! Buon lavoro, insegnanti! E che sia un anno scolastico di rinnovamento!