Save The Children: a settembre asilo nido solo per 1 bambino su 4

da Il Sole 24 Ore

Save The Children: a settembre asilo nido solo per 1 bambino su 4

di Alessia Tripodi

Alla riapertura delle scuole solo 1 bambino italiano su 4 avrà la possibilità di frequentare un asilo nido pubblico o privato. La denuncia arriva da Save The Children, che segnala le «grandi diseguaglianze» tra Nord e Sud nella disponibilità di servizi per l’infanzia evidenziate dagli ultimi dati elaborati per il governo dall’Istituto degli Innocenti. E chiede di utilizzare al meglio i 209 milioni di fondi stanziati con la Buona Scuola.

Divario Nord-Sud
A parte alcune eccezioni virtuose come Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, che hanno registrato alti tassi di copertura . in certi casi superiori all’obiettivo Ue del 33% – Save The Children spiega che, mentre l’Italia del centro-nord ha percentuali di copertura del servizio appena superiori al 20%, al Sud si scende fino al 12 per cento. Il record negativo in Campania, dove nemmeno 1 bambino su cento ha la possibilità di accesso (6,8%). «Frequentare un asilo nido di qualità è un elemento chiave per il corretto sviluppo del bambino, ma anche un indispensabile strumento di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro» dice Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children, secondo la quale « è grave che le Regioni con il più basso tasso di occupazione femminile siano anche quelle dove gli asili nido di fatto non sono disponibili».

Risorse da utilizzare meglio
E per contrastare efficacemente la povertà in cui vivono 1,2 milioni di minori in Italia, è «è fondamentale partire dai più piccoli, investendo in modo continuativo sulla rete dei servizi per la prima infanzia», dice Save The Children, anche utilizzando in maniera più efficiente i 209 milioni messi a disposizione dalla legge sulla Buona Scuola e assegnate alle regioni con il piano di azione per l’attuazione del sistema integrato. Fondi erogati direttamente ai comuni dal Miur, ricorda Save The Children, che devono assicurare il progressivo sviluppo stabile della rete, a costi accessibili per tutte le famiglie. Mentre a oggi, denuncia l’associazione, siamo «lontani dall’obiettivo di garantire che l’accesso all’asilo nido sia un diritto soggettivo, equiparabile agli altri gradi di istruzione in Italia».

Spazi Mamme
In tal senso, Save the Children è presente nella cura dei bambini da zero a 3 anni con gli “Spazi mamme”, presenti nelle periferie delle grandi città e in realtà come San Luca, nella Locride, e Casal di Principe nel casertano. Ed è inoltre impegnata con l’associazione “Pianoterra” e altre organizzazioni territoriali, in una sperimentazione, avviata a Milano, Roma, Napoli e Bari, di centri per la prima infanzia come veri “hub educativi” a disposizione delle famiglie e delle comunità locali.