Scuola, sei cattedre su dieci restano vuote. Aumentano i supplenti

da la Repubblica

Scuola, sei cattedre su dieci restano vuote. Aumentano i supplenti

Sugli oltre 57.300 posti autorizzati quest’anno dal Miur solo il 44% è andato a docenti di ruolo. Graduatorie esaurite, così crescono i precari

Ilaria Venturi

Le cattedre di ruolo ci sono, mancano i docenti da assumere. Sempre di più. Al punto che quest’anno sei cattedre su dieci sono andate deserte. Al termine delle immissioni in ruolo i numeri raccontano l’ennesimo paradosso della scuola: un sistema di reclutamento che fa acqua da tutte le parti. Quest’anno il Miur ha chiesto (e il ministero dell’Economia ha autorizzato) 57.322 nuove assunzioni per l’anno scolastico 2018-19. Ebbene solo 25.105, ovvero il 43,8%, sono andate a buon fine. Con percentuali ancora più basse alle medie (5.710 nomine su 20.999 posti disponibili – il 27%) e alle superiori (7.416 nomine su 18.925 posti – il 39%). E il dramma è sul sostegno dove su 13.329 posti sono stati assunti solo 1.682 insegnanti (12,6%): mancano al Nord e in Sardegna gli specializzati.

L’anno scorso i posti coperti furono il 75,6%: su 51.773 cattedre di ruolo furono assunti 29.841 insegnanti. Quest’anno la situazione è peggiorata perchè la graduatoria del concorso 2016 è ormai esaurita e solo uno dei tre concorsi annunciati nel 2018-19 è in corso. Anche le Gae, le graduatorie ad esaurimento che costituiscono l’altro canale per essere assunti a tempo idneterminato, sono esaurite nella maggior parte delle discipline, tra cui le materie scientifiche: matematica, fisica, scienze alle medie e superiori. Infine, il Fit, il percorso triennale di formazione varato dall’ex ministra Valeria Fedeli, non è arrivato al termine nella maggioranza dei casi: “Solo nel Lazio le commissioni hanno programmato le prove per novembre”, denuncia Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola.

I dati emergono da un incontro oggi al Miur coi sindacati proprio sul personale della scuola. È al Nord che è stato assegnato il minor numero di cattedre: quasi 13mila su oltre 34mila (il 37,4%); va meglio al Centro (41%) e soprattutto al Sud dove sono stati assunti 8.040 insegnanti su 12.702 posti a disposizione (63%). A soffrire della carenza di docenti di ruolo sono soprattutto le medie e le superiori, mentre sulla materna la copertura dei posti è arrivata all’82% e alla primaria al 64%.

Il sostegno. Qui il racconto è di un Paese diviso: gli specializzati mancano al Nord e in Sardegna. I posti disponibili al Nord erano 10.350, quante assunzioni sono state fatte? Appena 452. Al Sud invece sono stati assunti 800 specializzati, ma su 1.342 cattedre. “La mancanza di specializzati rappresenta solo una parte del Paese, il problema è che al Sud ci sono ma non vengono messi in ruolo i posti, siamo usati come precari: veniamo chiamati in deroga, come per sopperire un’emergenza che non è reale perché occupiamo cattedre in realtà vuote e sopperiamo a necessità di studenti che ci sono ogni anno”, spiega Francesca Cimmino del gruppo delle superiori “Idonei fantasma sostegno della Campania”. “La cosa più scandalosa è non poter garantire la continuità didattica ai nostri alunni. Io stesso non so se sarò affidata alla stessa scuola dello scorso anno”.

I sindacati: “Fare i concorsi”. Lena Gissi scuote la testa e ironicamente commenta: “Impressionanti i vuoti delle assunzioni. Il Mef si lecca i baffi con tutti questi posti restituiti, un assurdo. La situazione sta peggiorando e non si risolverà se non ci saranno bandi immediati di concorso e poi occorre assumere provvedimenti per gli abilitati di seconda fascia. Insomma, il problema è riuscire a programmare il fabbisogno, riconosciamo il lavoro avviato dalla ministra Fedeli e la buona volontà di Bussetti, ma oggi va aperta la discussione sui meccanismi reclutamento, e va fatto subito non a giugno 2019”. Il ministro Marco Bussetti al videoforum di Repubblica ha promesso concorsi ordinari. E l’assunzione di 10mila insegnanti di sostegno. “Nonostante tutti gli annunci e le promesse dei ministri su un avvio dell’anno regolare, la scuola parte con molte cattedre vuote ed è grave, il sistema di copertura dei posti ha bisogno di essere ripensato e questo vale anche per il personale Ata”, attacca Annamaria Santoro, segretaria della Flc-Cgli.