“Benessere Digitale”, ricerca su competenze e utilizzo consapevole dello smartphone da parte dei ragazzi delle superiori

da Il Sole 24 Ore

“Benessere Digitale”, ricerca su competenze e utilizzo consapevole dello smartphone da parte dei ragazzi delle superiori 

Un team di sociologi, pedagogisti ed esperti di valutazione dell’Università Milano-Bicocca, in collaborazione con Fastweb, hanno presentato ieri in Università Bicocca i risultati di una ricerca e di un progetto di formazione per i docenti dedicato alle competenze digitali e all’uso consapevole dello smartphone.

Il progetto, che ha coinvolto 3.659 studenti di 18 scuole superiori di secondo grado delle province di Milano e Monza-Brianza, offre agli insegnanti gli strumenti per interagire con gli studenti sui temi più critici della vita digitale come la gestione del tempo e dell’attenzione, la comunicazione e la collaborazione, la ricerca e la valutazione delle informazioni, la creazione e la pubblicazione di contenuti digitali.

I questionari compilati dagli studenti, prima dell’intervento di formazione che ha coinvolto gli insegnanti, mettono in luce un uso pervasivo dei media digitali nella vita quotidiana. Oltre il 25% degli intervistati dichiara di fare spesso uso dello smartphone durante la notte, mentre il 35% di essi inizia ad usarlo appena sveglio; il 50% ne fa un uso frequente durante lo svolgimento dei compiti e il 60% lo usa mentre impegnato in attività ludiche di vario genere (ad esempio, guardare un film).

Oltre ad un uso frequente dello smartphone in momenti delicati, gli studenti manifestano anche un grado significativo di disagio derivante dall’utilizzo che fanno di questo dispositivo. Adottando una misura riconosciuta a livello internazionale, la Smartphone Addiction Scale, si stima che nel campione il 29% dei soggetti può essere classificato come a rischio di uso problematico. Le femmine appaiono più colpite dei maschi dall’uso eccessivo dello smartphone: ne fanno un utilizzo più pervasivo in momenti rilevanti della giornata e, al contempo, una quota maggiore di loro risulta a rischio di uso problematico.

Come indicatore della competenza digitale, il team di Bicocca ha utilizzato un test sulla base del know-how di un precedente progetto (www.digitaliq.it) al quale l’Ateneo e Fastweb hanno collaborato. Il test costituisce uno strumento di misurazione delle competenze di cittadinanza digitale indicate dal framework europeo DigComp 2.1 (Information & Literacy, Communication, Creation, Safety e un’area trasversale di Problem Solving).

All’inizio dell’anno gli studenti hanno risposto correttamente al 62,5% delle domande previste (20 su 32). Tale percentuale diventa 66,1% nei licei, 61,4% nei tecnici e 50,3% nei professionali. Per ciò che riguarda le caratteristiche individuali degli studenti, si osserva uno scarto ridotto tra maschi (62,3%) e femmine (61,8%). Inoltre, coloro che provengono da famiglie con genitori meno istruiti (al massimo licenza media) completano correttamente il 59,1% del test, mentre i figli di laureati raggiungono il 63,7%. Dal test emerge che gli studenti appaiono poco ferrati sul processo di selezione e validazione delle informazioni mentre si trovano più a loro agio con la comunicazione su chat e social.

Qual è dunque l’impatto dell’intervento di formazione svolto dai docenti del centro “Benessere digitale” dell’Università Milano-Bicocca? Per ciò che riguarda le abitudini d’uso dello smartphone, si osserva una diminuzione significativa nell’indice di pervasività del device nella vita quotidiana. In secondo luogo, si registra un calo nel rischio di uso problematico di tale dispositivo, soprattutto per le femmine.

Nel test di competenza digitale gli studenti migliorano la loro performance nell’area Information & Literacy, che era inizialmente l’area più carente. Per le femmine, invece, l’aumento è significativo anche sul test complessivo. Infine, si registrano effetti positivi dell’intervento anche su alcune componenti della soddisfazione personale degli studenti, in particolare per la qualità delle relazioni familiari (probabilmente grazie allo sforzo di coinvolgimento delle famiglie) e l’accettazione del proprio corpo e del proprio aspetto fisico (soprattutto per le femmine e probabilmente grazie alla discussione sull’identità digitale).I risultati completi della ricerca si possono scaricare sul sito www.benesseredigitale.eu/materiali. Per informazioni e consigli per i genitori, si può consultare anche https://www.fastweb.it/corporate/sostenibilita/benessere-digitale/.