Il PTOF: tempistica e rapporto scuola-famiglie

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da La Tecnica della Scuola

Il PTOF: tempistica e rapporto scuola-famiglie
Di Lara La Gatta

Il Miur ha risposto a numerosi quesiti posti dalle famiglie e dalle scuole in merito alla tempistica con la quale il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) deve essere approvato e comunicato alle famiglie, nonché alle modalità con le quali le famiglie devono esprimere il consenso, ove occorra, al fine della partecipazione degli alunni e studenti alle attività extra-curricolari ivi previste.

Questi i chiarimenti forniti:

Tempistica

Il PTOF deve, necessariamente, essere predisposto prima delle  iscrizioni, per consentire alle famiglie di conoscere l’offerta formativa delle scuole così da assumere scelte consapevoli in merito all’iscrizione dei figli.

Tutte le attività didattiche inserite nel PTOF, anche ove aggiunte in corso d’anno, devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, o degli studenti se maggiorenni, in particolare per quanto concerne le attività che prevedano l’acquisizione di obiettivi di apprendimento ulteriori rispetto a quelli di cui alle indicazioni nazionali di riferimento.

Rapporto scuola-famiglia

Per la predisposizione del PTOF la scuola deve promuovere i necessari rapporti con tutti i portatori di interesse e, prendendo in considerazione le proposte e i pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti.

Attività extra- curricolari

La partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa, è facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni, o degli stessi se maggiorenni. In caso di non accettazione, gli studenti possono astenersi dalla frequenza. Al fine del consenso, è necessario che l’informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva.

Contributi delle famiglie

Infine, il Miur invita le scuole a limitare quelle attività che richiedano un contributo economico da parte delle famiglie, per favorire la più ampia partecipazione possibile, oppure ad attivare sponsorizzazioni o a individuare altre forme di contribuzione in favore delle famiglie meno abbienti.