Cancellazione della chiamata diretta, spunta anche la regionalizzazione

da ItaliaOggi

Cancellazione della chiamata diretta, spunta anche la regionalizzazione

Sindacati al senato in audizione sul ddl granato

Marco Nobilio

Cancellare la chiamata diretta e gli ambiti territoriali. Lo prevede il disegno di legge all’esame della VII commissione del senato in sede redigente. I senatori hanno assunto come testo base per la discussione il disegno di legge 763, prima firmataria Maria Laura Granato (M5S), sullo stesso tema il ddl del presidente della VII, il leghista Mario Pittoni, che prevede anche il ripristino del diritto di scelta della sede secondo graduatoria per i vincitori di concorso, il divieto di spostamento da cattedra curriculare a potenziamento senza la previa accettazione del docente interessato e la limitazione a due comuni ai fini della costituzione delle cattedre esterne. Ieri alle 16.00 sono stati sentiti in audizione i sindacati Flc – Cgil, Cisl, Snals-Confsal, Uil, Gilda-Unams e Ugl e, a seguire, i rappresentanti dell’Associazione nazionale docenti (And) e dell’Unicobas. E oggi, alle 8.30 è prevista l’audizione dei rappresentanti dei sindacati dei dirigenti scolastici. Mercoledì saranno sentiti, invece, i rappresentanti delle associazioni dei portatori di handicap. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per venerdì 30 novembre alle ore 12. L’orientamento dei principali sindacati, seppure con la richiesta di integrazioni e correttivi, è in generale è favorevole.

La scelta della sede redigente pone in evidenza l’intenzione del governo di procedere celermente all’approvazione del provvedimento. In questa particolare tipologia di attività delle commissioni parlamentari, infatti, il testo del disegno di legge non viene solo esaminato, ma anche votato in commissione per singoli articoli. E il testo che viene fuori dalla commissione, quando viene inviato all’aula per l’approvazione, viene votato nel suo complesso. L’intenzione di fare presto si evince anche dal fatto che l’articolo 58, comma 5, del disegno di legge di bilancio di quest’anno prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, le procedure di reclutamento del personale docente e della mobilità territoriale e professionale non possano comportare che ai docenti sia attribuita la titolarità su ambito territoriale. Il disegno di legge Granata, dunque, costituisce una sorta di collegato alla legge di bilancio, nel quale dovranno essere definite le disposizioni di dettaglio per darvi esecuzione.

Il ddl 763, oltre ad eliminare gli ambiti, prevede anche la cancellazione della chiamata diretta. Nella relazione illustrativa, si legge che «l’introduzione di tali novità nella legislazione di settore ha prodotto un forte svilimento della professione docente» recita il provvedimento « costringendo gli interessati da una parte a dipendere dal rapporto personale instaurato con il dirigente scolastico e dall’esercizio dell’arbitrio di quest’ultimo, e, dall’altra, qualora assunti su ambito territoriale, a spostarsi di continuo da un istituto a un altro».

Ma la formulazione generica delle relative disposizioni potrebbe non essere sufficiente per evitare tali arbitri. Per impedire il mutamento della sede geografica della prestazione a danno di docenti titolari in un comune, infatti, sarebbe necessario prevedere espressamente che il potere di assegnazione dei docenti alle classi debba essere esercitato nell’ambito del comune dove il docente abbia prestato servizio l’anno precedente, sempre in presenza delle relative disponibilità. Ciò anche per salvaguardare l’interesse alla continuità didattica degli alunni. In tal senso sembrerebbe andare anche il divieto di spostare il docente su cattedra curriculare su altra cattedra di potenziamento. Un escamotage che, spesso, viene utilizzato dai dirigenti scolastico per conferire un esonero di fatto dall’insegnamento ai docenti collaboratori. Oppure, ancora, per esautorare un docente non gradito.

Entrando nei dettagli, il ddl 763 prevede anche il diritto dei docenti titolari su cattedra curriculare a permanere in tale stato. In ciò precludendo al dirigente scolastico la facoltà di spostare d’ufficio i docenti da cattedra ordinaria a cattedra di potenziamento. E prevede anche che l’assegnazione dei docenti alle classi debba avvenire all’interno dello stesso istituto e, solo in assenza di cattedre complete, la possibilità di assegnare il docente interessato ad una cattedra orario esterna. Che però dovrà essere costituita su massimo due comuni che il ddl definisce «contermini». Dunque, non soltanto viciniori, ma addirittura confinanti tra loro.

Il ddl Granato, prevede, inoltre, la regionalizzazione dei ruoli del personale docente. Secondo quanto risulta a Italia Oggi, la misura dovrebbe avere effetti solo ai fini dei concorsi e non dovrebbe riguardare l’ordinamento della professione docente. Lo stato giuridico ed economico, dunque, dovrebbe rimanere materia di competenza del livello nazionale sia per quanto riguarda la disciplina legale che per quanto riguarda il trattamento contrattuale. Che dovrebbe continuare ad essere definito dalla contrattazione collettiva nazionale di comparto.