Maturità senza sorprese. E criteri di valutazione per i prof

da ItaliaOggi

Maturità senza sorprese. E criteri di valutazione per i prof

L’attesa per la maturità resterà anche per gli studenti che si licenziano nel 2019. Ma niente più prove al buio. Il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, ha firmato il provvedimento che introduce i quadri di riferimento e le griglie di valutazione per tutti gli indirizzi dei licei, istituti tecnici e professionali.

Alessandra Ricciardi

L’attesa per la maturità resterà anche per gli studenti che si licenziano nel 2019. Ma niente più prove al buio. Il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, ha firmato il decreto n. 769 che introduce i quadri di riferimento e le griglie di valutazione per tutti gli indirizzi di licei, istituti tecnici e professionali. Dalla composizione della traccia del liceo classico, dove si prevede per esempio che la versione di greco o latino debba avere una lunghezza contenuta nelle 10-12 righe e debba comunque essere un testo con senso in sé compiuto, al numero di quesiti che saranno proposti per la prova di matematica allo Scientifico, gli studenti sapranno da subito quali sono le linee guida dei propri scritti. Niente sorprese. E pure nel valutare le prove, differenze macroscopiche tra commissioni e soprattutto regioni non potranno più essercene: sempre il Miur ha stabilito i criteri in base ai quali i commissari dovranno pesare gli scritti. L’obiettivo è una valutazione «più equa e omogenea sul territorio nazionale», commenta il ministro dell’istruzione, che annuncia: «Lavoreremo per prove davvero in linea con il percorso di studi». Anche ai fini dell’orale infatti farà testo il piano di studi del collegio dei docenti.

Le novità partono dagli scritti: solo due invece di tre, con l’eliminazione della terza prova, elaborata dalle commissioni, e una conseguente maggiore attenzione alle prime due, predisposte a livello nazionale. E poi i quadri che descrivono caratteristiche e obiettivi in base ai quali saranno costruiti sia il primo scritto, italiano, che la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. Per docenti e studenti sarà dunque possibile cominciare a esercitarsi con specifiche simulazioni. Anche il ministero, a partire dal mese di dicembre, metterà a disposizione tracce-tipo.

A gennaio saranno pubblicate le materie per la seconda prova, a febbraio la complessiva ordinanza sugli esami, che normalmente viene emessa a maggio.

Il prossimo 19 giugno, data della prima prova, i maturandi dovranno innanzitutto dimostrare di «padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti» e, per la parte letteraria, di aver raggiunto un’adeguata competenza «sull’evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità ad oggi». I testi prodotti saranno valutati in base alla coerenza, ricchezza e padronanza lessicali, all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali. La prova avrà una durata di sei ore. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

La seconda prova scritta del 20 giugno potrà riguardare una o più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio. La scelta delle discipline su cui i maturandi dovranno mettersi alla prova avverrà a gennaio. Con lo stesso decreto arriveranno anche le indicazioni complete sul colloquio. La commissione dovrà comunque tenere conto di quanto indicheranno i docenti nel documento di classe che sarà consegnato ai commissari con il percorso effettivamente svolto.

Nei prossimi giorni partirà il Piano di informazione e formazione che accompagnerà le scuole, con conferenze di servizio sull’intero territorio. Anche i docenti vanno aiutati nel nuovo percorso.