Servizi di pulizia nelle scuole: ritornano nella competenza dei collaboratori scolastici

da Tuttoscuola

Un emendamento alla Legge di Bilancio, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, sblocca quasi 2 mila posti (11.857) di collaboratore scolastico e riporta nelle scuole le attività di pulizia attualmente svolte dai lavoratori delle imprese private di pulizia.

Soddisfatta per questa decisione soprattutto l’Anp, l’Associazione nazionale dei presidi che da tempo ne chiedeva l’attivazione.

Il servizio di pulizia, da anni affidato in molti casi a cooperative di servizio, torna dunque all’interno degli istituti, affidato a collaboratori scolastici, a partire dal 2020.

Siamo assolutamente d’accordo – dichiara Giannelli presidente dell’Anp – perché la gestione dei rapporti esternalizzati si è rilevata molto difficoltosa, inoltre il personale interno potrà occuparsi anche della vigilanza, cosa che non potevamo chiedere agli addetti delle agenzie. E le pulizie saranno direttamente sotto il controllo dei dirigenti”.

“L’unica critica è che il 2020 è un po’ troppo in là, si poteva partire già da quest’anno” ha commentato Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP.

L’emendamento prevede una procedura selettiva per titoli e colloqui, realizzata dal MIUR, per procedere alle assunzioni dei dipendenti a tempo indeterminato che già lavorano presso le imprese di pulizie, che attualmente svolgono i servizi in appalto.

È un ritorno al passato, salutato dal mondo della scuola, che sa di buon senso.

I sindacati della scuola, però, non si fermano al solo apprezzamento per l’emendamento approvato.

La Cisl-scuola chiede un programma preciso che tuteli sia i dipendenti delle cooperative di servizio sia i numerosi collaboratori scolastici precari in attesa di stabilizzazione.

La Flc Cgil, in proposito, ha precisato che attualmente restano scoperti e vacanti 13.349 posti Ata, a cui sono da aggiungere questi nuovi 11.857 posti tolti dai servizi esternalizzati, per un totale che supera i 25 mila posti.