Concorso a dirigente scolastico senza formazione Dopo l’orale, i vincitori. E lo stato così risparmia 12 milioni

da Italiaoggi

La riforma nel decreto legge di semplificazione. I nuovi presidi potranno prendere servizio a settembre 2019

Marco Nobilio

Il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici perde per strada il corso di formazione. È quanto dispone lo schema di decreto legge sulla semplificazione esaminato dal preconsiglio dei ministri. Il dispositivo prevede una vera e propria riforma del reclutamento dei dirigenti scolastici. Oltre alla cancellazione del corso di formazione, al quale venivano ammessi i candidati che superavano le prove (compresa un’eccedenza del 10%), il provvedimento dispone che non è più necessario che i 5 anni di servizio utili ai fini dell’accesso al concorso siano stati effettuati in regime di contratto a tempo indeterminato. Per essere ammessi al concorso basteranno 5 anni di mero servizio di insegnamento e saranno considerati validi anche gli anni di precariato.

Fermo restando che, per essere ammessi, i candidati dovranno essere in grado di vantare il possesso del decreto di conferma in ruolo. I nuovi concorsi si articoleranno in una eventuale prova preselettiva, una prova scritta e una prova orale. La normativa di dettaglio sullo svolgimento e i contenuti delle prove e sul periodo di formazione e di prova saranno emanate con uno o più decreti del ministero dell’istruzione. Le nuove norme si applicheranno anche ai candidati che supereranno le prove del concorso bandito nel 2017.

Pertanto, anziché partecipare al corso di formazione, i candidati saranno subito dichiarati vincitori e saranno assunti scorrendo la graduatoria di merito, nel limite dei posti vacanti e disponibili a tal fine autorizzati. Ai vincitori del concorso del 2017 si applicheranno le nuove disposizioni ministeriali che saranno emanate dall’amministrazione centrale in riferimento al periodo di formazione di prova. La cancellazione del corso ai fini del reclutamento dei dirigenti scolastici comporterà un risparmio di 12 milioni di euro, che saranno versati nel fondo per il miglioramento e la valorizzazione dell’istruzione scolastica previsto dal comma 202, dell’articolo 1, della legge 107/2015. Al concorso bandito nel 2017 hanno partecipato circa 34 mila candidati per 2.400 posti.

Le selezioni sono giunte ormai alle prove orali, che si terranno a breve dopo che sarà terminata la correzione delle prove scritte. Sul concordo pende, come di consueto, la spada di Damocle dei giudizi in corso davanti ai giudici amministrativi. Che se accolti potrebbero disegnare diversi scenari. Resta il fatto, però, che anche se i giudici dovessero annullare il concorso, come successo in altre occasioni, il legislatore potrebbe provvedere a rimettere le cose a posto con una sanatoria. Come già successo in casi analoghi. In passato, peraltro, i vincitori di un concorso annullato sono stati reintegrati con un concorso facilitato, che ha avuto come effetto la conferma di tutti i dirigenti scolastici del concorso dichiarato illegittimo dal giudice amministrativo.

Talvolta, sempre in occasione di concorsi, il giudice amministrativo ha disposto anche l’ammissione tardiva dei ricorrenti, per i quali sono state disposte prove suppletive con relativo inserimento a pettine nelle graduatorie di merito già formate. In ogni caso, la cancellazione del corso di formazione prevista dal decreto semplificazioni avrà come effetto l’accelerazione della procedura di assunzione dei nuovi dirigenti scolastici.

Che potrebbero essere preposti alle istituzioni scolastiche di destinazione già dal prossimo anno scolastico. Salvo diverse disposizioni del ministero dell’istruzione in sede di emanazione del decreto sul periodo di formazione e di prova.