I presidi hanno un nuovo contratto, ora sono più vicini alla dirigenza pubblica

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Equiparazione ai dirigenti pubblici dello stesso comparto, almeno per quanto riguarda la retribuzione della parte fissa; incremento da fondi contrattuali, pari a 135 euro mensili, a decorrere da gennaio 2018; riconoscimento della possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo; possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza. Sono alcuni degli aspetti più significativi del nuovo contratto per dirigenti scolastici che, nella notte tra il 13 e il 14 dicembre, i sindacati hanno sottoscritto con la parte pubblica.

Cisl Scuola soddisfatta

La prima organizzazione a commentare l’avvenuto accordo è stata la Cisl Scuola: “Si tratta di un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto con un contratto che anche per questo assume una rilevanza straordinaria”, ha detto Maddalena Gissi, segretaria generale del sindacato confederale.

Gissi: c’è voluto più tempo del previsto

Quella appena conclusa, ha continuato Gissi, “è una trattativa che si è rivelata delicata e complessa, ma che alla fine vede premiato il nostro impegno. È un risultato che la CISL Scuola ha inseguito con determinazione, per chiudere il cerchio di un rinnovo contrattuale lungamente atteso e completare così il buon lavoro fatto col rinnovo del CCNL di comparto”.

“C’è voluto più tempo del previsto, su questo hanno influito indubbiamente il passaggio di legislatura e la lunga attesa per la formazione del nuovo Governo, ma era importantissimo definire un’intesa prima che si chiudesse il 2018, e non solo per un fatto simbolico”.

È anche “fondamentale aver restituito alle relazioni sindacali – ha detto ancora la sindacalista – temi come la valutazione e le misure riguardanti la prevenzione dello Stress Lavoro-Correlato (un tema che nella stessa giornata era emerso al termine di uno studio commissionato da Anp), così come è molto importante l’istituzione di un comitato paritetico per verificare le ricadute in termini di innovazione”.

Inoltre, “tutti gli obblighi vengono più puntualmente ricondotti agli ambiti delle funzioni organizzative e gestionali proprie della dirigenza scolastica”.

La leadership educativa ai presidi

“Il contratto della dirigenza si colloca in modo coerente nel contesto definito dal Ccnl di comparto, condividendone modelli, valori e obiettivi – ha continuato – Assegna al dirigente scolastico un ruolo chiave nella comunità scolastica, riconoscendone e valorizzandone la leadership educativa”.

“Abbiamo fatto – ha concluso Gissi – un passo molto importante e significativo in direzione di quell’adeguata valorizzazione della dirigenza scolastica da tempo al centro delle nostre rivendicazioni e di tante iniziative; il nuovo contratto ne riconosce opportunamente le specificità ma recuperando finalmente una condizione di più giusto equilibrio rispetto all’area della dirigenza pubblica”.