Segreterie, oneri da rivedere

da ItaliaOggi

Il ddl deleghe prevede che non si debbano più occupare di ricostruzioni e cessazioni di servizio

Nicola Mondelli – Alessandra Ricciardi

Il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 – Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado – potrebbe avere i mesi contati, al massimo ventiquattro. Il disegno di legge recante deleghe per la semplificazione, i riassetti normativi e le codificazioni di settore, approvato dal consiglio dei ministri del 14 dicembre (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso) e che nelle prossime settimane sarà esaminato dal Parlamento, delega infatti il Governo ad adottare decreti legislativi anche in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca. Tra le deleghe previste, il trasferimento ad altro soggetto degli oneri ad oggi ricadenti sulle segreterie scolastiche per le ricostruzioni e cessazioni di carriera.

Nella stesura dei relativi decreti delegati, il Governo dovrà attenersi ad alcuni principi e criteri direttivi quale, ad esempio, quello di prevedere l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere facilmente conoscibili e accessibili le informazioni, i dati da fornire e la relativa modulistica, anche adeguando, aggiornando e semplificando il linguaggio

In materia di istruzione si prevede «la fusione o la soppressione di enti, agenzie, organismi comunque denominati, ivi compresi quelli preposti alla valutazione di scuola e università». Se i rumors ministeriali parlano di possibile accorpamento di Invalsi e Anvur, o di un loro trasferimento presso una direzione del ministero, il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, è intervenuto per chiarire che la valutazione del sistema scolastico o universitario «è importante al fine di migliorarne l’impatto sull’apprendimento dei ragazzi». Un’affermazione che se da un lato nega la volontà di soluzioni draconiane, dall’altro mette all’indice il ruolo in stile anglosassone degli enti nel sistema di valutazione nazionale, con l’ingresso dei test nella pagella degli studenti. Un’apposita commissione di 60 esperti è già stata insediata per definire la nuova mission.

Il ministero dell’istruzione dovrà rimettere mano anche agli organi collegiali, evitando duplicazioni di funzioni e chiarendo il ruolo e le responsabilità dei dirigenti. E ricollocare funzioni e compiti amministrativi «in tema di cessazioni dal servizio, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di fine rapporto del personale della scuola, nonché di ulteriori compiti e funzioni non strettamente connessi alla gestione della singola istituzione scolastica». Non sarà semplice sbrogliare l’intricata matassa frutto di decisioni spesso incoerenti o assunte per motivi di ipotetici risparmi o di natura meramente politica.

Le norme in tema attualmente in vigore non soddisfano né i docenti e Ata né il personale addetto alle segreterie delle scuole sui quali continuano invece a pesare compiti e funzioni che, sulla falsariga di quelli svolti a suo tempo dall’Inpdap, dovrebbero invece essere affidati completamente all’Istituto nazionale di previdenza sociale anche se in stretta collaborazione con le segreterie delle scuole riorganizzate e ridefinite negli organici e nelle precise competenze.