Reddito in ripresa ma un giovane su quattro non studia né lavora

da Il Sole 24 Ore

di D.Col.

L’anno scorso, con un Pil in crescita dell’1,6% in volumi il reddito disponibile degli italiani è tornato sui livelli del 2010-2011, valori misurati in termini di parità di potere di acquisto dell’1,7% inferiori alla media Ue28 e del 7,8% sotto la media dell’Euro area. Lo rivela il 6° Rapporto Bes-Benessere equo e sostenibile presentato ieri dall’Istat.

La debole ripresa è stata accompagnata da un miglioramento del tasso di occupazione (62,3% nella classe 20-64enni; 72,2% la media europea) che non è bastata a frenare la curva della povertà assoluta, una condizione che è arrivata a toccare il 6,9% delle famiglie (da 6,3% nel 2016) e l’8,4% degli individui (da 7,9%).

Il quadro d’insieme che esce dal Bes 2018 fotografa un miglioramento delle condizioni individuali e collettive misurate «oltre il Pil» e individuate nei 12 indicatori di verifica d’impatto delle politiche. Ma restano le numerosi gli indici di disagio. Uno su tutti riguarda i ragazzi 15-29enni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet: erano quasi uno su quattro nel 2017, il 24,1%, stabili rispetto all’anno precedente. Sono invece aumentate le uscite precoci dal sistema scolastico, ed è la prima volta dopo 10 anni di ininterrotta diminuzione. L’anno scorso i 18-24enni con licenza media non inseriti in un percorso di istruzione o formazione erano il 14% (13,8% nel 2016).